[SPECIALE] - Cronache di una colecisti infame

capitolo uno
STOMACO DI MERDA, SMETTILA DI FARMI MALE


GIOVEDI' 01/07/2021

 ore 13.00 circa. Casa di Gin, cucina.
Il soggetto che corrisponde al nome di "GIN" inizia ad avvertire un tenue dolore addominale, all'altezza della bocca dello stomaco. Sbuffa, perchè non è la prima volta che accade e non le va di rinunciare alla pizza che le era stata promessa per cena. Alle 14.30 deve presentarsi a lavoro; visto che il dolore non è forte, decide (stupidamente) di non prendere alcuna medicina e di andarci.

ore 22.30. Casa di Gin, appena rientrata da lavoro. Cucina.
I dolori addominali persistono. Gin, a questo punto, ha apostrofato il suo stomaco (che ritiene il responsabile) con degli epiteti irripetibili data la loro volgarità. Prende finalmente le medicine e decide comunque di mangiarsi la pizza, perchè è una golosa di merda e se gliene viene messa davanti una non sa dire di no.

VENERDI' 02/07/2021

ore 5.00 circa. Casa di Gin, camera da letto.
Gin si sveglia all'improvviso: il dolore è triplicato. Bestemmiando in varie lingue arcane, aspetta le 8 per poter di nuovo prendere la medicina: questa, infatti, deve essere assunta dopo 8 ore. Si rende conto troppo tardi che ha sbagliato a fare i calcoli, e che avrebbe potuto già assumerla prima e tornare a dormire. Le bestemmie triplicano.
Per dovere di cronaca, si puntualizza che ha sbagliato i calcoli ben due volte.

→ ore 11.30. Casa di Gin, salotto.
Gin decide di chiamare a lavoro e di non andare, perchè il dolore è peggiorato. Il datore di lavoro, già provato dalle ferie di alcuni dipendenti, a momenti si mette a piangere. Ma a Gin non gliene frega una mazza e, sadicamente, ci ride sopra. Non ha dimenticato i turni di 9 ore e gli straordinari del sabato, dove alcuni colleghi erano in giro a cazzeggiare mentre lei era lì a farsi il culo quadrato. Dice, testuali parole: "cazzi suoi".

ore 14.15. Studio del medico curante.
La dottoressa visita Gin e conclude che potrebbe esserci un'ulcera nello stomaco. La gastroscopia per accertarsene, però, viene fissata per il 30 settembre (tra varie e colorite maledizioni lanciate sul sistema sanitario nazionale). Le prescrive una medicina in più e la invita ad andare in pronto soccorso se la situazione peggiora.

SABATO 03/07/2021

ore 19.00 circa. Pronto Soccorso, denominato anche "Macelleria".
Gin si accorge che è salita la febbre. Decide quindi di recarsi al Pronto Soccorso, ma non a quello in cui si reca di solito.
Si rivela una pessima decisione.

DOMENICA 04/07/2021

ore 1.00 circa. Triage della Macelleria.
Gin decide di andarsene. Dopo quasi 6 ore non è stata minimamente cagata dal personale sanitario della Macelleria. L'infermiera del Triage appoggia questa sua decisione, dicendo (parole citate testualmente): "Ci sono troppi codici gialli e c'è un medico solo. Torna domani mattina se stai male ancora, tanto non hai più febbre, vai tranquilla che non sono calcoli".
A Gin queste parole suonano tanto come "ultime parole famose". C'aveva visto giusto.

ore 17.00 circa. Pronto Soccorso di città, quello vagamente decente.
Gin non ce la fa più. Nel giro di un'ora (contro le più di 12 che aveva dovuto subire alla precedente visita in questo pronto soccorso) le vengono già fatti gli esami principali. Attende di sentire il responso.

ore 20.00 circa. Sala interna del Pronto Soccorso.
Gin assiste ad una scena mai vista prima: il dottore s'incazza moltissimo con uno degli infermieri, e incurante della presenza di pazienti, si mette a bestemmiare a pieni polmoni.
Gin non sa se ridere o piangere. Scambia un'occhiata allibita con una signora sdraiata in barella di fronte a lei.

ore 22.00 circa. Sala interna del Pronto Soccorso.
Tutti gli esami sono terminati. Diagnosi: l'infermiera della Macelleria è una cretina, la colecisti è piena di sabbia biliare (calcoli) e va tolta.
La dottoressa in turno (che ha dato il cambio al dottore blasfemo) la fa valutare da un chirurgo. Entrambi sostengono che non ci sia una vera urgenza, perchè per il momento non è infiammata, ma è meglio togliere la colecisti il prima possibile. Gin, esausta da quattro giorni di dolore ininterrotto, acconsente. 

ore 23 circa. Sempre Pronto Soccorso, ma non più sala interna.
A Gin viene attaccata la flebo da un infermiere con la cuffia ad unicorni, che le sta immediatamente simpatico perchè riconosce il tatuaggio dei Doni della Morte che Gin ha sul braccio destro. Le fa anche due tamponi, che risultano negativi. La porta anche fuori di straforo, a fumare, e poi la sistema in una sala d'osservazione ad attendere il ricovero. Le intimano di bere, perchè verrà operata il mattino seguente. Non può mangiare: Gin pensa con nostalgia alle lasagne che quell'infame di sua madre aveva preparato, salvo poi rifilarle uno sterile piatto di spaghetti con l'olio.
In sostanza, Gin già non mangia da quasi 12 ore. E ha così fame che le sembra che l'odore delle coperte assomigli a quello del sushi. Nelle ore successive contempla la possibilità di mangiarle.
Si precisa che anche in questo momento, a distanza di giorni, Gin continua a pensare che quella fosse un'idea eccellente.


capitolo due
AH NO, E' LA COLECISTI


• LUNEDI' 05/07/2021

indicativamente tra l'1.00 e le 7.00. Sala di osservazione.
Gin prova a dormire. E' collocata in una stanza con altre sette persone che stanno male, e questo è un evidente problema.
Una vecchina riesce a scavalcare le spondine della barella non si sa come, e con passo pericolosamente barcollante si reca verso il corridoio. Chiamiamo a gran voce le infermiere, che fortunatamente arrivano in tempo. Sgridandola a voce stesa (incuranti della gente che dorme) la portano in una stanza dove riescono ad averla sempre sott'occhio.
In tutto questo, la paziente di fianco al letto di Gin si caca addosso. Gin si rassegna: non dormirà mai più.

ore 9.00. Sala di osservazione.
Gin chiede all'infermiera perchè non è ancora stata ricoverata, visto che le avevano detto che sarebbe stata operata in mattinata. L'infermiera risponde che stanno aspettando gli esiti dei tamponi.
Non era vero.

ore 12.30. Carrozzina.
Finalmente Gin viene ricoverata. Le è stata tolta l'acqua: non può più nemmeno bere. Le viene detto che verrà operata nel pomeriggio: la invitano a depilarsi e a infilarsi delle bruttissime calze anti-trombo (IN TUTTI I SENSI). Più tardi, quando le diranno che si va in sala, è stata invitata a spogliarsi completamente e a infilarsi un camice completamente aperto sul retro.
Le viene assegnato il letto numero 15.

ore 16.30. Stanza d'ospedale.
Il chirurgo le dice che si va. Gin si infila il camice ed è costretta a far vedere il culo al chirurgo, visto che non riesce ad allacciarselo da sola.

ore 17.00. Stanza d'ospedale.
C'è un urgenza. Slitta l'operazione di Gin, alla quale crescono i testicoli e cadono per la frustrazione.

ore 18.00. Stanza d'ospedale.
C'è l'ennesima urgenza. Gin verrà operata il giorno dopo. Chiede, quasi supplicando, qualcosa da mangiare al chirurgo. Questa (perchè è una donna) acconsente dapprima a farle avere un thè caldo, e dopo (probabilmente intimorita dall'espressione alla Alex Grace di Gin) fa aggiungere quattro fette biscottate.

ore 19.30. Stanza d'ospedale.
Gin, sconsolatissima, consuma il "pasto". Ha una bottiglietta d'acqua, che custodisce gelosamente nell'armadietto e raziona con parsimonia manco fosse l'ultimo liquido sulla terra.

• MARTEDI' 06/07/2021

ore 7.00. Stanza d'ospedale.
Gin continua a dormire. Il letto ha il materasso alto due dita ed è una delle cose più scomode su cui abbia mai dormito, ma il suo sonno non lo sa e se ne frega. Viene svegliata dall'infermiere che l'ha presa in simpatia a causa delle comuni origini con sua mamma, che in napoletano le dice che verrà operata in tarda mattinata o in primo pomeriggio. Ergo: niente acqua, niente cibo. Di nuovo.

ore 10.30. Stanza d'ospedale.
Durante una conversazione telefonica con sua mamma (durata ore e nella quale Gin è stata messa al corrente di tutti i gossip del suo palazzo), in stanza arriva una nuova paziente che necessita di un intervento. Le viene assegnato il letto 16. Soggetto simpatico; fanno amicizia dopo aver scoperto di abitare a due chilometri di distanza.

ore 13.10. Stanza d'ospedale.
Finalmente Gin viene portata in sala operatoria. L'infermiere le ha dato un paio di minuti per mettersi il camice. Le persone che le hanno visto il culo, adesso sono salite a due.

orario imprecisato. Sala operatoria.
Gin non ha gli occhiali, e quindi non vede una mazza. In sala sono tutti uomini tranne una. Succede un fatto curioso: tutti riconoscono il tatuaggio dei Doni della Morte. Uno, addirittura, riconosce la runa parabatai che Gin ha tatuato sul polso. La coccolano, la mettono a suo agio, e Gin si addormenta con la consapevolezza che il numero di persone che l'hanno vista a culo nudo sono esponenzialmente salite.

ore 16.00 circa. Stanza d'ospedale.
Gin torna al 15. L'hanno svegliata dall'anestesia, e non si ricorda cosa ha detto: sa solo che in sala ridevano tutti. 
Stranamente, l'anestesia le fa pochissimo effetto. Riesce a stare in piedi, è vigile; il dottore che entra in sala solleva dubbi sul fatto che sia stata davvero operata, visto che è vispa.

ore 17.00. Stanza d'ospedale.
Il soggetto 16 torna in stanza. Sta peggio di Gin. Si mette immediatamente a dormire. Gin nota che russa parecchio, ma visto che è abituata (sua sorella russa molto), non ci farà caso.
Di nuovo, le ultime parole famose.


capitolo tre
MA QUESTI RUMORI ESISTONO, IN NATURA?


• MARTEDI' 06 E MERCOLEDI' 07

tra le ore 22.00 e le ore 06.00. Stanza d'ospedale.
Gin non ha sonno, e decide di guardare la partita sul suo smartphone. Escogita un sistema intelligente per far sì che il telefono stia su da solo senza che lei debba muovere un dito, e pensa che non le stia andando tanto male.

Ma il soggetto 16 inizia a fare cose strane: continua imperterrita a russare, ma ad un certo punto geme. 

"MMMMMHHHHHMMMMHHHH". 

Gin non ci fa troppo caso. Magari si è mossa e ha sentito male.

Continua a seguire la partita. I mugolii si ripetono, sempre più forti, "spezzando" il russare.

"rooooooonfMMMHMMMHMMMHHHrooooonf".

Si genera una sinfonia mai sentita prima da orecchio umano (perchè probabilmente composta da suoni non presenti in natura) che fa allarmare persino l'infermiera, che accorre in stanza preoccupata. Incontra il mio sguardo esasperato e capisce due cose: uno, è l'umana del letto 16 che produce quei rumori, e due, il soggetto del letto 15 stanotte non chiuderà occhio.

ore 8.00. Stanza d'ospedale.
Gin viene informata che nel primo pomeriggio verrà dimessa. Il soggetto 16 le chiede, preoccupata: "ma ho russato?". Gin non sa cosa rispondere, perchè rincoglionita dal sonno, dal dolore e tramortita dalla consapevolezza che dovrà consumare il pasto ospedaliero prima di andarsene.

ore 13.00. Stanza d'ospedale.
Arriva il pasto ospedaliero, composto da una scodella di minestra, un piatto di purè ed un fruttino mela/banana. Gin si fa coraggio e assaggia la minestra, salvo poi metterla da parte perchè sospetta sia fatta con acqua del cesso e cartone. Resiste all'impulso di scagliarla fuori dalla finestra e si avventa sul purè come una persona che non mangia da giorni (cosa che, effettivamente, è). Sa vagamente di prosciutto.
Il fruttino è immangiabile. Viene abbandonato dopo due cucchiaiate.

ore 14.45. Stanza d'ospedale.
Finalmente Gin viene dimessa. Fa un po' fatica a camminare a causa dei punti sull'addome, ma cerca di fregarsene e si trascina nell'atrio dell'ospedale, dove la sua eroica sorella maggiore ha sfidato i 40 gradi all'ombra per venire a recuperarla.

ore 16.00 circa. Casa di Gin.
Gin finalmente è a casa sua. Ha la pancia bucherellata e un'esperienza alle spalle che vorrebbe dimenticare, ma nel frattempo si gode i 20 giorni di convalescenza.


FINE




Eccovi un modo un po' creativo per spiegarvi che cosa mi è successo. Spero ve lo siate goduto ahah l'idea è nata da un messaggio che ho mandato a mia sorella su whatsapp alle 2 del mattino. Vi lascio lo screen qui sotto.


Ecco, detto questo, vi dico che in questi giorni cercherò di essere un po' più attiva, perchè probabilmente mi sono giocata le ferie. Sono indietro con la scrittura, cercherò di recuperare e di aggiornare qualcosina; intanto avevo iniziato anche a riguardarmi "Incendio" (la HARRYXOC) e la storia originale che avevo trovato nei miei archivi. Vorrei finire anche quelle.

Come ultima cosa voglio ringraziarvi davvero tutti quanti per i messaggi di supporto: siete stati tanti e mi avete fatta sentire meno sola. 

vi si ama tantissimo ♥♥♥♥ la vostra Gin

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