Dopo la mia solita routine mattutina, sono a lavoro. Sono le 10 e i ragazzi devono finire di incidere una canzone che presto uscirà: "Honey". Allora decido di allenarmi, anche perché avendo la sala vuota e tutta per me è come se fossi in paradiso, inoltre è da molto che non mi alleno un po'. Metto la musica e inizio con il riscaldamento, fino a quando non vengo interrotta dalla porta che si apre, è Cody.
«Buongiorno, non sapevo fossi qui» mi dice lui
«Ho saputo che i ragazzi sarebbero venuti tardi solo quando ero già qui. Quindi ho deciso di allenarmi, visto che ero da sola.»
«Scusami, me ne vado se vuoi.»
«No, no, tranquillo rimani» gli dico
Stacco la musica, bevo e ci guardiamo.
«Possiamo parlare» diciamo all'unisono.
«Vai prima tu» dico io ridendo
«Sono stato benissimo ieri» dice lui
«Anch'io. Comunque volevo parlarti della stessa cosa» dico sorridendo.
«Bene, comunque ti volevo dire che sei bellissima, bravissima e che mi sono innamorato di te. Forse sei fidanzata o ti piace qualcuno, ma io te lo dovevo dire...»
Sento che il cuore fa un salto a quelle parole.
«Veramente no, sono single e non mi piace nessuno. Inoltre sono lusingata dalle tue parole»
Un altro salto.
«Ti va di frequentarci?»
«Va bene» dico io
La mia prima storia a New York, sono emozionata.
Alle 11 vengono i ragazzi e iniziamo a provare Boyfriend, mi sto trovando benissimo con loro e poi sono diventata abbastanza legata con Carlos, forse dalla parentela che ci unisce. Proprio per questo ha iniziato a chiamarmi cuginetta, come Alexa.
Verso le 13 finiamo le prove.
«Domani avete altri appuntamenti?» chiedo.
«No, avremmo solo un'intervista nel pomeriggio» mi risponde James.
«Allora domani alle 9» dico.
«Va bene cuginetta» mi dice Carlos salutandomi con un bacio nella guancia «Comunque oggi alle 20» ricorda a tutti.
«Va bene cuginetto» rido e ricambio il bacio
Saluto anche gli altri che escono dalla sala, rimango sola con Cody
«Sta sera sei a casa di Carlos?»
«Si, ti va di venire con me?»
«Sicura?»
«Si, ti porto come "compagno"»
«Ti passo a prendere alle 19.30?»
«Ok» sorrido ed esco dalla sala lasciandolo ancora lì che sistemava la sua chitarra.