Capitolo 40

Siamo ad agosto, finalmente ho trovato la casa che volevo, abbiamo girato tanto e finalmente abbiamo trovato una villetta come mi piace, ma soprattutto come ci piace. Sempre a New York, in uno dei palazzi piΓΉ alti.
La casa ha le pareti bianche, il salone enorme con una vetrata che porta al balcone, la cucina è di color nero, con alcuni divani e sedie. Fuori invece un balcone dove si vedono tutti i palazzi, la bellezza di New York. Poi ci sono le scale bianche per salire nelle camere, una matrimoniale e altre 2 con le pareti di bianco, però se vogliamo possiamo cambiare colore. La nostra camera ha le pareti color beige, quelle del bagno anche di color bianco. È un palazzo con l'ascensore che porta al piano sotterraneo dove ci sono i garage.
L'abbiamo giΓ  inaugurata una settimana fa con i nostri amici.
Svegliarsi in questo posto ancora Γ¨ strano perΓ² Γ¨ bello, almeno non siamo in una camera d'albergo.
Dopo la routine mattiniera, verso l'ora di pranzo vengono i ragazzi con le loro fidanzate e organizziamo il tutto per la vacanza.
Β«Ricapitolando, andiamo a Miami.Β» dice James. Β«L'albergo l'abbiamo prenotato?Β»
Β«GiΓ  fattoΒ»
Β«Questi sono i posti che possiamo andare a visitare, ovviamente vicini. Tipo come HollywoodΒ» dico Β«che Γ¨ sempre stato il mio sogno andarci...Β»
Β«Perfetto, allora ci vediamo domani all'aeroporto?Β» chiede Carlos.
Β«Si, comunque rimanete a pranzo. Cucino ioΒ» dice Logan felice.
Io apparecchio la tavola, i ragazzi si mettono nel salone a parlare e Logan Γ¨ chiuso in cucina.
Dopo qualche minuto esce con spaghetti con polpette. Ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare. E per secondo mangiamo il polpettone americano, che Γ¨ simile al polpettone che si fa in Italia, infatti mi fa sentire a casa.
Finito di pranzare, i ragazzi vanno a casa e noi decidiamo di metterci a letto e riposarci un po'.
«Amore ti volevo fare i complimenti per il pranzo che hai preparato, non pensavo fossi così bravo» dico.
Β«Non sai molte cose di me, che pian piano scoprirai da sola. Comunque grazie amore mioΒ» mi bacia.
Β«Che cosa dobbiamo portarci come vestiti?Β» chiedo.
Β«Shhh, non Γ¨ il momentoΒ» mi dice e inizia a baciarmi in modo passionale.
Sono le 21, abbiamo ordinato da mangiare anche perché abbiamo finito di fare le valigie e le abbiamo già messe in macchina, così domani mattina partiamo in orario. Ceniamo, metto la sveglia e andiamo a letto.

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