Capitolo 18

Mi sveglio con il telefono che suona, è un messaggio da parte di Logan che mi dice che sarebbe venuto e che aveva comprato i cornetti e poi saremo andati insieme a lavoro. Mi alzo immediatamente e vado a sistemarmi.
Prendo le chiavi e chiudo la camera, appena scendo vedo che ancora non era arrivato e gli mando in messaggio.
«Dove sei?»
Appena glielo mando passa una macchina davanti a me.
«Andiamo? Se no i cornetti si raffreddano» mi dice lui
Salgo in macchina, mi passa i cornetti.
«Sono ancora caldi» esclamo io.
«Buongiorno amore» dice per poi baciarmi.
«Mangeremo in macchina?» chiedo io.
«Intanto arriviamo a lavoro e poi abbiamo tutto il tempo, tanto i ragazzi arrivano tra 1 ora» dice e partiamo.
Arriviamo, parcheggia e iniziamo mangiare. Sono buonissimi questi cornetti.
«Grazie mille amore mio» dico io e gli do un bacio nella guancia.
«Ora andiamo a lavoro, vai prima tu e io aspetto i ragazzi»
«Ti amo» esclamo io «comunque ti ho sporcato, mi dispiace» provo a pulirlo e lo bacio nuovamente.
«Ci hai preso gusto?» mi chiede lui.
«Davanti agli altri non posso, quindi anticipo ora» dico io «Ci vediamo più tardi, grazie mille ancora» passandogli la busta di carta dove contenevano i cornetti.
«Non hai trovato nulla nella busta?» mi chiede perplesso.
«No amore» lo bacio nuovamente e scendo dalla macchina, prendo lo zaino che era messo di dietro ed entro.
Dopo qualche minuto entrano i ragazzi e iniziamo con le prove. Mi sento strana come se qualcosa dovesse succedere e ancora sto ripensando a che cosa ci fosse dentro quella busta, mi dispiace troppo non aver trovato nulla. "Carmen concentrati sul lavoro". Ritorno con i piedi per terra e i ragazzi hanno già finito di ballare.
«Come sembra che sia andata?» chiedo io.
«Bene?» dice James.
«Dovete essere convinti voi, per me bene, ma voi come vi sentite?»
«Potevamo fare di meglio» dice Kendall.
«Per oggi abbiamo finito»
Ci salutiamo ed escono dalla sala tranne Logan che rimane mi prende per i fianchi e mi gira, appoggio la testa sul suo petto.
«Sei tutto sudato» esclamo io
«Una persona cattiva ci ha fatto lavorare tantissimo» dice lui e io gli do uno schiaffetto.
«Ti odio» dico io e lui mi bacia «Henderson non te la cavi così facilmente, devi farti perdonare»
«Pranziamo insieme?»
«mi stai offrendo con un pranzo» rido «comunque va bene»
«Abbiamo fatto pace?» mi chiede
«No» rispondo io
Sembriamo due bambini, prendo le mie cose e usciamo dalla sala mano nella mano. Saliamo in macchina è andiamo in hotel.
«Oggi pranziamo qui» mi dice lui
«Va bene»
Ci sediamo a tavolo e prenotiamo, nel frattempo lui si tocca le tasche come se stesse cercando qualcosa
«Amore ho dimenticato le chiavi della camera nella macchina»
«Dimmi dove sono precisamente che le vado a prendere» dico io
«Nella tasca destra del giubbottino»
«Va bene»
Mi da le chiavi della macchina e vado a prenderle.
«Eccole» dico scuotendole
«Non c'era più nulla dentro la tasca?» mi chiede
«No, ma è già è la seconda volta che mi chiedi una cosa del genere...che c'è? Dimmelo se devo prendere qualcosa che non vedo» dico con un aria un po' agitata.
Non sto capendo è da stamattina che si comporta così.

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