Speciale Taekook♥

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Taehyung e Jungkook si trovavano seduti, uno affianco all'altro, sul divano. La schiena sprofondata nel morbido schienale e le braccia incrociate al petto. Gli occhi erano fissi sul computer, aperto davanti loro ed in particolare su di una grande scritta che recitava "100k followers".

Uno sospirò, l'altro fece schioccare la lingua. 

Non li convinceva più molto quella situazione. Quel lavoro sembrava star per fuggir loro di mano. Era tutto così grande, immenso, fuori portata. Aprirono entrambi la bocca per dire qualcosa ma rimasero senza parole allora la richiusero.

Il piede di Taehyung batté più volte per terra, nervosamente «Questo- cioè, siamo stati bravi, penso» affermò non molto convinto, storcendo il naso nel vedere arrivare un nuovo iscritto. Jungkook annuì con una leggera insicurezza «Sì...Ehm beh penso di sì. Almeno non ci siamo fatti scoprire» 

«Già» non riuscivano a staccare gli occhi dalle anticipazioni dei loro video che scorrevano, facendo vedere alcuni momenti salienti «Però penso che-» Taehyung cercò di buttar fuori quel pensiero «Che noi insomma» erano passati quasi tre anni da quando avevano incominciato. Lo avevano fatto per l'eccitazione del momento, per gli ormoni alle stelle, ma anche per avere qualche soldo in tasca dato che non sapevano neanche come pagare le bollette «Noi dovremmo...» continuò Jungkook, accarezzandosi nervosamente una coscia.

«Chiudere il canale» dissero all'unisono, girandosi per la prima volta a guardarsi. 

Avrebbero dovuto cancellare tutti i video, eliminare ogni traccia vivente di loro due e delle loro interazioni...Intime, se così potevano essere chiamate «Sinceramente è da un po' che ci penso» prese parola Taehyung «Abbiamo guadagnato abbastanza da mantenerci per un po' ed intanto potremmo provare a cercare un lavoro serio questa volta» si allungò per afferrare le mani di Jungkook e stringerle tra le sue «Ci sono così tante persone che ci seguono adesso ed ancora di più quelle che vedono i nostri video, penso che sarebbe così tanto imbarazzante se qualcuno di vicino a noi venisse a scoprire tutto ciò»

Le dita del corvino andarono ad accarezzare la guancia di Taehyung «Sono perfettamente d'accordo ma soprattutto mi incomincia a dare fastidio il fatto che gli altri ci vedano. Nel senso, ormai quelli sono i nostri momenti, non voglio condividerli con nessun altro, voglio sentirli solo io i tuoi gemiti, vedere come ti contorci sotto le mie mani e qualsiasi altra minima espressione tu possa fare o qualsiasi cosa tu possa dire» fece una pausa, lanciando per un attimo uno sguardo al computer per poi riportare gli occhi sul suo ragazzo «Questo non è più un lavoro. Voglio vivere quelle emozioni insieme, solo io e te» il castano si avvicinò e gli schioccò un bacio sulle labbra. Non poteva desiderare altro all'infuori di Jungkook.

Taehyung tornò poi serio, spalancando la bocca «Ah cavolo! Mi sono dimenticato di dirti che ci sono le costolette di maiale in offerta al supermercato! Dobbiamo muoverci o le troveremo tutte finite» lo tirò su correndo in bagno con lui a seguito per darsi una rinfrescata «Dobbiamo andarci per forza adesso? È quasi ora di pranzo...» borbottò Jungkook seguendolo addolorato per la sua pancia che aveva appena incominciato a brontolare. Si avvicinò a Taehyung che si stava lavando i denti, intrappolandolo contro il lavello. Strusciò il naso contro il suo collo, ispirandone l'odore «Ami più le costolette che me?» lo guardò attraverso il riflesso dello specchio, trovando l'altro sorridente, anche se impacciatamente cercava di non farsi sfuggire il dentifricio dalla bocca «Il mangiare è sempre il mangiare» scrollò le spalle, si abbassò, risciacquò la bocca e poi tornò su «E poi non vorrai presentarti a casa di mia mamma a mani vuote?» era un po' tradizione di famiglia. Invece di portare dolci, vini o regali; tra loro si era come stabilita la regola del fare una grande spesa e portarla a casa.

E lì Jungkook si paralizzò «C-cosa hai appena detto?»

Taehyung si girò nella sua direzione, divertito da quella reazione. In effetti, adesso che ci pensava, non lo aveva mai presentato a tutti gli effetti ai suoi genitori, loro sapevano solo la storia a grandi linee, anzi, più che altro sapevano come fosse andata a finire con Namjoon. Ma di Jungkook sapevano poco e niente «Dai» gli diede un giocoso colpetto sulla spalla «Stai tranquillo! Tanto non sanno neanche che...Stiamo...Insieme» la voce si abbassò via via che finì di pronunciare quella frase, vedendo lo sguardo di Jungkook farsi un po' più cupo «Tae...Sono due anni che stiamo insieme e loro non sanno neanche della mia esistenza?»

Taehyung boccheggiò per un attimo, dispiaciuto, soprattutto quando vide come ci fosse restato male a quella notizia. Lui non voleva tenerlo nascosto solo che...Lo aveva fatto senza pensarci «Mi dispiace Kook, solo che avevo lottato così tanto per far accettare loro la mia relazione con Namjoon e sinceramente il fargli sapere che mi fossi rifidanzato di già, mi sembrava un poco inappropriato»

Jungkook distolse lo sguardo, girandosi verso il cesto dei panni sporchi, gli diede le spalle e si sfilò la maglietta per metterla a lavare «Sì, ma sono passati due anni, non due mesi» rispose serio, facendo sospirare colpevole l'altro «È per questo che voglio portarti con me, per presentarti come si deve»

Lo vide scuotere la testa ed affrettarsi ad uscire dal bagno per andarsi a vestire. Non avrebbe mai voluto che se la prendesse così a male, non era sua intenzioni farlo sentire poco importante. Così con due veloci falcate lo raggiunse, lo afferrò per il braccio e lo fece voltare verso di sé «Gli piacerai sicuramente» mise le mani a coppa sul suo viso «Hey» lo richiamò dolcemente, così da far incrociare i loro sguardi e quando successe, si piegò a lasciargli un bacio sulle labbra «Ti amo»

Jungkook roteò gli occhi al cielo e gli lanciò un'occhiata pungente «Andiamo a comprare queste costolette»

La chiave venne girata all'interno della serratura ed il suo rumore si propagò per tutta la casa, mettendo in allerta i familiari sul loro arrivo. La madre di Taehyung corse verso la porta, trovando già suo figlio e l'altro ragazzo ad appendere i cappotti nell'appendi abiti «Ciao piccolo mio» Poi lo avvolse fin da subito in un grande abbraccio, facendolo arrossire per quell'appellativo datogli davanti al corvino. Non si vedevano da tanti mesi ed in quella casa la compagnia di Taehyung quando mancava si faceva subito sentire «Oh, lui deve essere Jungkook, giusto?»

«Piacere signora» fece un inchino composto e subito venne riafferrato per le spalle, tirandolo su «Oh ti prego, diamoci del tu. Venite, mio marito e Heejin sono di là che vi aspettano» i due la seguirono silenziosi mettendosi vicini «Scusa, ma chi è Heejin?» sussurrò Jungkook sporgendosi verso il suo orecchio e Taehyung sbuffò «Solo mia sorella. Ti avviso, potrebbe essere un po' molesta»

Jungkook poté solo rivolgergli uno sguardo interrogativo, non capendo quelle parole che però apprese alla perfezione solo a fine cena. Cavolo, era stato osservato tutto il tempo. Gli occhi di Heejin erano stati fissi su di lui continuamente. Doveva ammettere di essersi sentito un po' a disagio, provò a conversare normalmente, cercando di fare bella figura ma mantenendo l'ansia a tremila. Non sapeva quando Taehyung si sarebbe deciso a svuotare il sacco. Aveva quasi paura di fare indigestione, non avrebbe retto quella situazione molto a lungo. Il castano cercava di confortarlo, prendendogli la mano da sotto il tavolo, accarezzandogli la gamba, rivolgendogli sorrisi, senza farsi vedere.

«Tu non sei suo amico» arrivò durante il dessert la sentenza di Heejin, che fece alzare a tutti la testa dal piatto, puntando lo sguardo su di lei «Tra di voi c'è qualcosa, ne sono certa»

Jungkook deglutì pesantemente, sentendo il sudore freddo dietro il collo e Taehyung nel frattempo prese le sue difese «Ragazzina, modera i termini e rivolgiti a Jungkook più garbatamente»

«Tu» la ragazza sbatté le mani sul tavolo, alzandosi all'in piedi, per rimproverare lei questa volta suo fratello «Pensi che non me ne sia accorta?» domandò mentre sua madre le diceva di sedersi «Dimmi Taehyung, qual è la mia passione?»

«Scrivere»

«Che cosa?»

Jungkook non stava capendo decisamente niente «Storie d'amore» Taehyung aveva perfettamente capito dove la sorella volesse arrivare.

«Vuoi fregare proprio me? Io che le tresche amorose le invento? Alza la mano per favore» e Taehyung alzò quella libera, la sinistra «L'altra, mio caro» continuò lei alzando un angolo della bocca e sorridendo, sapendo di avere la situazione in pungo. E di fatti, vide sbucare fuori le mani intrecciate dei due. Entrambi vollero sprofondare «Hai qualche notizia da dare fratello mio?»

«Beh io...» dovette svuotare il sacco.

«Pensi che l'abbiano presa a male?» chiese Jungkook mentre passava un piatto appena insaponato a Taehyung. Quest'ultimo sorrise «È andata benissimo. Lavare i piatti è una punizione da niente. Con Namjoon mi avevano obbligato a zappare tutto il terreno del nonno» fece una pausa, girando la testa alle loro spalle «E poi guarda, mamma ci sta guardando sorridendo. È un buon segno»

Svolta e conclusa la penitenza che spettava loro per non aver detto la verità fin da subito, i genitori di Taehyung convinsero i due a rimanere a dormire lì da loro, dato che si era fatta notte già da un po' ed avevano paura a lasciarli guidare col buio per quanto Jungkook se la cavasse molto bene. Tutto sommato, non videro il perché rifiutare e così ben presto si rifugiarono nella vecchia cameretta di Taehyung. Tutto era rimasto come un tempo e di fatti quando il suo legittimo proprietario vi entrò, sentì come se tutti i ricordi della sua infanzia gli stessero attraversando la mente. I giocattoli, le carte più forti dei Pokemon ancora incorniciate sopra il suo letto, i poster dei suoi cantanti preferiti. Gli occhi gli si inumidirono e Jungkook non perse tempo ad abbracciarlo da dietro, lasciandogli un bacio tra i capelli «Tutto bene?»

Taehyung si appoggiò meglio all'altro, lasciandosi cullare dalle sue braccia «Sì, è solo che mi manca la mia famiglia» prese un respiro profondo «Vivere insieme a loro, uscire anche solo a fare la spesa con mamma che ci sgrida perché non sappiamo cosa voler mangiare» rise appena, girandosi verso il corvino e guardandolo negli occhi «È come se, una volta essermene andato da questa casa avessi iniziato una nuova vita, come se tutto questo fosse distante anni luce da noi. Mi manca eppure la vita che ho con te non la cambierei per niente al mondo» appoggiò la testa sulla sua spalla, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo «Vorrei tanto averti incontrato prima»

Jungkook lo strinse più forte, lasciandogli tante dolci carezze prima sulla schiena e poi tra i capelli «L'ho desiderato spesso anche io ma sai, forse ci siamo incontrati nel posto e nel momento giusto. Abbiamo vissuto nello stesso palazzo per quattro anni senza mai incontrarci. Mi è passato per la mente tante volte questa cosa ma sono arrivato al pensare che probabilmente siamo stati noi a non volerci vedere. È come se inconsciamente sapessimo già che quello non sarebbe stato il momento giusto»

«E poi sono venuto da te»

«E poi sei venuto da me...A sedurmi»

Taehyung si aprì in un immenso sorriso, cosa che contagiò anche Jungkook «Io non ti ho sedotto!» si puntò divertito un dito contro «Penso proprio che sia stato il contrario» 

«Mah sì, può darsi» si piegò improvvisamente lasciandogli un bacio a stampo e Taehyung non perse occasione di controbattere spingendolo per le spalle e facendolo cadere sul suo letto di schiena. Jungkook non ci pensò due volte ad afferrarlo per i fianchi e a portarselo di sopra a cavalcioni. Il castano si abbassò appena a sfiorare le sue labbra «Coniglietto, sai dirmi che ore sono?»

Jungkook ghignò malizioso a quel soprannome, chissà il perché l'altro lo usava solo in certe situazioni, come per dover decretare il cambio d'atmosfera. Il corvino non si premurò neanche di guardare l'orologio «L'ora delle coccole serali» sussurrò tirandoselo contro per poter finalmente donargli uno di quei baci fatti per bene. Uno di quelli bisognosi, dove si rincorrevano a vicenda, dove cercavano di prevaricarsi, di ottenere e definire il loro ruolo per quella volta.

Le mani di Jungkook tirarono la maglietta di Taehyung per farla uscire dai pantaloni e poi si inoltrarono sotto di essa per toccare quella pelle già così bollente. Scese verso i glutei sodi che strinse tra le sue dita, lasciando che un piccolo gemito di sorpresa uscisse dalle labbra rosse e gonfie dell'altro e poi risalì, percorrendo tutta la sua schiena mentre assaporava ogni centimetro di quel collo che avrebbe voluto decorare a modo suo.

«Tae, mamma ha detto che- Cazzo!» Heejin aprì la porta di scatto, ritrovandosi a guardare la scena ad occhi spalancati. Si rivolse immediatamente a Jungkook rimasto paralizzato e non sapendo che fare «E tu non molestare mio fratello!» le mani del corvino si staccarono di scatto dalle natiche di Taehyung «A mia discolpa posso dire che ha iniziato lui?»

Taehyung la guardò con l'espressione più terrificata di sempre mettendosi subito a sedere «Ti prego non lo dire alla mamma» il sorriso di sua sorella non le piacque per niente, soprattutto quando chiuse la porta e andò verso i due, sedendosi tra loro «Allora, in cambio del mio silenzio, voi mi aiuterete con il mio nuovo libro»

«Ti serve un'idea?» domandò Jungkook ignaro mentre Taehyung roteò gli occhi al cielo. La conosceva e  sapeva già cosa avrebbe chiesto di lì a poco «Oh mio caro, l'idea è già ben chiara» mise le mani sulle cosce dei due ragazzi «Raccontatemi la vostra storia, nei particolari e con i particolari intendo i vostri video su Only fans»

I due sbiancarono e si lanciarono delle occhiate veloci più impanicati di sempre. Il primo a sbottare fu Taehyung «Ma non avevi cancellato l'account?»

«Mi hai trascinato a comprare le costolette! Quando avrei dovuto farlo?»

«Sono venuto per salutarvi» Jimin era da poco entrato a casa di Jungkook e Taehyung, sorprendendo i due per quella visita inaspettata «Sto partendo e penso che non ci vedremo per un po', almeno di persona» abbozzò un sorriso, mentre gli altri due si preoccuparono per quella notizia improvvisa «Aspetta, dove vai?» Jungkook si sedette sullo sgabello di fianco a lui.

«Vado in Giappone e non so quando tornerò. Un mio amico, Jung Hoseok, è un fotografo di alta moda e mi ha detto che cercavano modelli da fotografare, c'era un posto libero e ne ho approfittato al volo» Taehyung spense il fornello con sopra la pentola ripiena di zuppa, poi si girò e gli sorrise «Beh allora pretendo una bella foto da poter incorniciare  e appendere»

«Sarai il miglior modello!» continuò il corvino, facendo rallegrare Jimin «Ne dubito, ci sono un sacco di persone bellissime lì» Jungkook gli diede un pizzicotto sul braccio a mo' di rimprovero «Se ti hanno preso significa che ne sarai perfettamente all'altezza» poi tornò serio, ricordandosi di un piccolo ma grande particolare, non ne avevano più parlato «E Yoongi?»

Il volto di Jimin si rabbuiò, abbassò un attimo lo sguardo, sospirando pesantemente «Non tutte le storie d'amore hanno un lieto fine» tornò poi a guardarlo più convinto di prima «Anche per questo voglio andare via per un po'. Ho bisogno di liberare la mente, pensare ad altro. Restare qui mi fa solo male» buttò fuori tutta l'aria, ricaricandosi per poter sorridere nuovamente «Bene! Direi che è ora di andare, ho il volo fra poco» ma non appena si alzò in piedi sia Taehyung che Jungkook corsero ad abbracciarlo, stringendolo così forte da non farlo respirare «Ci mancherai tantissimo» gli disse il primo e l'altro continuò «Prenditi cura di te e per qualsiasi cosa noi ci saremo sempre. Una chiamata, un messaggio e noi correremo da te»

Jimin tirò su con il naso. Cavolo, non voleva piangere ma quei due erano così importanti e preziosi «La stessa cosa vale per voi» si staccò cercando di ricomporsi «Vi voglio bene ragazzi» aprì la porta, pronto per andarsene e sorrise genuinamente quando vide Taehyung stretto tra le braccia di Jungkook, erano così dannatamente belli insieme «Fai buon viaggio e chiamaci quando atterri»

Jimin abbozzò un saluto militare con le dita «Sarà fatto!» sorrise afferrando la maniglia della porta «Statemi bene ragazzi»

«Ciao Chim» dissero entrambi prima che la porta venisse chiusa. Jimin si appoggiò con le spalle al muro, aveva voglia di piangere ma non lo avrebbe fatto. Pensò solo che forse adesso fosse il suo turno di trovare la sua strada «Sono fiero di voi» Taehyung e Jungkook avevano trovato la loro felicità. Adesso toccava a lui ricostruirsi la sua. Lanciò un'ultima occhiata a quella porta ormai chiusa ed annuì «Andiamo» e finalmente prese a scendere quelle scale che lo avrebbero portato verso una nuova fase della sua esistenza.

Tutti potevano ritenere concluso un capitolo importante della loro vita. Molti erano cresciuti, molti avevano capito veramente cosa volessero, cosa fosse più importante. Altri invece non sarebbero mai cambiati, troppo ciechi per capire i propri sbagli, come Namjoon. 

A volte bisogna sacrificare la propria felicità per una persona che si ama, come aveva fatto Yoongi. Altre volte bisogna imparare a non rimanere indifferenti, proprio come Jungkook. A volte c'è bisogno di prendere delle decisioni importanti e dare un taglio a tutto, come aveva fatto Jimin. E altre volte dobbiamo imparare a prenderci cura di noi stessi, a volerci bene e ad imparare a lasciarci amare, com'è giusto che sia. Taehyung lo aveva capito e sperò con tutto il cuore che ognuno nella sua vita potesse trovare quella persona come Jungkook che lo avrebbe per sempre guardato con rispetto e soprattutto Amore.

E dopo questi due speciali, dichiaro ufficialmente "IL SECONDO PIANO" conclusa.

Piango

Grazie a tutti per essere tornati un'ultima volta, veramente. Vi voglio un bene immenso ed imparate anche voi ad amare voi stessi.

ILY-Ely♥

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