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Taehyung sentì una strana presenza sulla punta del suo naso, era abbastanza dura e leggermente calda e spingeva contro di lui. Sbuffò ed aprì appena un occhio solo per vedere un sorridente Jungkook che si divertiva a spingere il suo indice contro il suo povero naso «Sveglia dormiglione» cantilenò e Taehyung lo guardò stizzito, perché diamine lo aveva svegliato? Lui voleva solo dormire. 

Di fatti si girò dandogli le spalle e portò il lenzuolo fin sopra la testa «Stai zitto» sbadigliò prima di riaccoccolarsi contro il cuscino con alte speranze di tornare nel mondo dei sogni «Volevo solo dirti che sono le undici» spalancò gli occhi di scatto e si tirò a sedere con in viso l'espressione più preoccupata di sempre «Cosa hai detto?!» 

Doveva tornare immediatamente a casa, era domenica e suo marito non lavorava. Sicuramente lo stava aspettando e molto probabilmente si era infilato in grossi ed enormi guai «Cazzo» balzò giù dal letto e sotto le risate di Jungkook, raccattò la sua maglietta e le scarpe, vestendosi alla svelta «Non ridere che è tutta colpa tua» 

Il corvino si alzò raggiungendolo con un sopracciglio alzato, si puntò un dito contro «Mia?» lo seguì con lo sguardo e lo vide saltellare per infilarsi un calzino «E perché?» Taehyung uscì dalla camera e venne ovviamente seguito «Uno: dovevi svegliarmi prima» raccolse il telefono che si mise in tasca e prese le sue chiavi di casa, prima di ritrovarsi faccia a faccia con Jungkook «E due: sei un dannato diavolo tentatore» 

Ed in quel momento il padrone di casa sorrise ampiamente e non ci pensò due volte nel posare le sue mani sui fianchi di Taehyung, stoppando quei movimenti frenetici «Onorato di esserlo» rispose prima di farlo scontrare contro il primo muro a disposizione ed attaccarsi alle labbra del castano che ricambiò ben volentieri quel bacio mattutino altamente lontano dalla castità. Infilò le dita tra i capelli di Jungkook e li tirò leggermente quando la lingua dell'altro decise di farsi spazio nella sua bocca. Sentiva le mani del corvino percorrere lascivamente tutto il suo corpo, prima di inoltrarsi sotto la maglietta e solleticare la sua pelle bollente. Si staccò poi, solo per guardarlo negli occhi, avevano entrambi il respiro leggermente affannato «Ti prego, non farmi tornare a casa con un'erezione tra le gambe»

Ridacchiò appena l'altro «Pensi che sarebbe sconveniente?» chiese ironico e Taehyung fece schioccare la lingua sul palato «Mah, non saprei, dimmelo tu» e se lo staccò di dosso, per rimettersi dritto e tenersi in piedi con le sue sole forze «Sarò benevolo per questa volta» rispose Jungkook vedendo l'altro fare un leggero inchino «Vi sono molto grato vostra grazia, ora se permettete, levo le tende»

«Taehyung» ancora con lo sguardo divertito lo richiamò prima che potesse aprire la porta. Il ragazzo si girò e lo guardò perplesso «Cosa?» Jungkook scavò nella stacca della tuta e poi lanciò quel gingillo al suo proprietario «Ti distrai troppo facilmente» Taehyung si infilò la fede al dito e fu allora che come per magia realizzò veramente tutto ciò che accadde tra di loro. Sul suo viso si espanse un triste sorriso e lo guardò un'ultima volta «Grazie» e si chiuse la porta alle spalle.

Dovette scendere solo due rampe di scale, ma lo fece con una lentezza immonda, non voleva proprio tornare a casa sua. E soprattutto cercava di far sgonfiare le sue labbra gonfie e rosse, dovute ai baci frenetici di qualche secondo prima. Cercò di sistemarsi il più possibile i capelli, appiattendoli e prese un profondo respiro prima di inserire le chiavi e fare scattare la serratura «Sono a casa»

Non fece neanche in tempo a rigirarsi che Namjoon gli fu alle spalle. Braccia incrociate al petto, che mettevano in risalto i muscoli e faccia estremamente arrabbiata «Alla buon ora Taehyung» quel rimprovero silenzioso non passò inosservato al castano che si sporse solo per poggiare le chiavi sul comodino all'entrata «Scusami c'era traffico per strada» cercò di mantenere la voce il più ferma possibile, se avesse preso a balbettare si sarebbe fatto scoprire in un nano secondo «Hai già fatto colazione?»

La risposta acida e pesante lo fece tremare «Tu che pensi? Fra poco è ora di pranzo» sussultò quando suo marito sbatté il palmo della mano sulla penisola della cucina ed allora dissimulò ridacchiando appena «Oh sì, hai ragione, che sbadato» si grattò la nuca, smuovendo i capelli ma spalancò gli occhi quando Namjoon si avvicinò prendendogli il viso da sotto il mento ed avvicinandoselo «Hai un profumo strano»

Il suo cuore perse un battito. Non aveva minimamente calcolato l'odore del bagnoschiuma di Jungkook. Gli disse la prima cosa che gli passò per la mente «S-sarà il nuovo detersivo per il bucato, sembrava interessante come nuova fragranza e l'ho comprato» ma suo marito non parve crederci per niente e rafforzò la presa, alzandogli il volto per poterlo guardare negli occhi «Dove sei stato?» 

E quasi Taehyung sentì delle goccioline di sudore percorrergli la fronte per l'agitazione «Che domanda è, Nam? Ti ho già detto che-» ricevette subito dopo un gran ceffone in volto, che lo fece barcollare all'indietro e fortunatamente trovò appoggio sul ripiano della cucina «Ho parlato con i tuoi genitori al telefono fino a poco fa e mi hanno detto che non sei stato da loro» 

Sgranò gli occhi e boccheggiò in cerca di parole «Io, ecco, p-posso spiegare» avrebbe voluto fare qualche passo indietro, ma si ritrovava bloccato. Suo marito lo aveva appena intrappolato tra le sue braccia e si sentì come un agnello chiuso in un angolo da un lupo «Mi stai tradendo?!»

In realtà sì, però «No! Cioè non mi sognerei mai di fare una cosa del genere!» ed erano in parte vere le sue parole. Mai in passato avrebbe fatto una cosa del genere, andava contro la sua etica, ma Jungkook...Jungkook era Jungkook e sentiva troppo una forte attrazione fisica verso quel ragazzo per poter resistere «Chissà perché non ti credo»

Si portò le mani sul petto e batté leggermente «Nam ti giuro che non è così!» lo guardò disperato, non sapeva proprio come convincerlo «Non devi mentirmi, Taehyung! Chi è lui?!» aveva sempre saputo che il sesto senso di suo marito fosse imbattibile, ma era anche convinto che in qualche modo avrebbe potuto sviare «Non c'è nessun lui!» e di nuovo uno schiaffo si infranse sulla sua guancia, facendola diventare ancora più rossa «Taehyung!»

«Ho trovato un lavoro!»

Lo sputò così all'improvviso ed il secondo dopo vide la terra sprofondargli sotto i piedi. Maledicendosi perché scusa più stupida non poteva trovarla «Cosa?» chiese di fatti il marito, volendo e pretendendo spiegazioni ed il cervello di Taehyung andò in pappa cercando una soluzione «A-al secondo piano, lo sai, il vicino organizza sempre delle feste. Cercava qualcuno che gli facesse da barista ed io mi sono proposto»

Lo vide accigliarsi, dubbioso «Ma questa notte non ha fatto nessuna festa, cosa ci facevi tu là?» ed effettivamente era vero. Jungkook l'aveva rimandata proprio perché Taehyung doveva restare a casa sua. Una perdita di soldi importante che però gli aveva portato un cospicuo guadagno dall'altro lato «Era per delineare il contratto, paga, orari, sai quelle cose» agitò una mano in aria, gesticolando come se l'altro potesse capirlo meglio «E ci sono volute così tante ore per decidere?»

«Mi sono addormentato sul divano, ero stanco e lui non mi ha svegliato per gentilezza» sottolineò abbassando la voce e guardandolo con gli occhi lucidi, aveva voglia di piangere e si schiaffeggiò mentalmente così tante volte che sarebbe sembrato un masochista. Come diavolo gli era passato di mente di farsi fare un pompino e ricambiare successivamente? «Non ti credo»

Le gambe gli tremarono «P-posso confermartelo, puoi chiederlo direttamente a lui!» indicò verso la porta e subito dopo vide Namjoon annuire. Gli prese il polso e se lo trascinò dietro «Ah sì? Bene, andiamo subito a chiedere a questo fantomatico vicino»







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