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Taehyung prese a disinfettare ogni cosa e a perlustrare ogni centimetro di casa per eliminare le prove e poi si buttò a capofitto nella doccia dopo aver cacciato Jungkook di casa e ci passò più di un'ora per cercare di scrollarsi di dosso quell'opprimente senso di colpa che lo attanagliava. Ovviamente nei confronti di suo marito eppure la cosa che più lo faceva stare male fu il fatto che a lui era piaciuto, diamine se gli era piaciuto, lo avrebbe rifatto altre mille volte. Si era quasi sentito come il sé stesso diciottenne, alle prese con le prime esperienze.
Ma il suo cuore prese ad agitarsi quando lesse sullo schermo del telefono un messaggio da parte di suo marito che lo avvisava che i piani per la serata erano cambiati e che sarebbe rientrato nel pomeriggio e ciò voleva dire solo una cosa, tra meno di un'ora se lo sarebbe ritrovato in casa.
Si guardò allo specchio ed appoggiò infervorato le mani sul lavandino «Se lui è un coglione, tu lo sei ancora di più. Ma perché l'hai fatto, dannazione» storse il naso pensando alle sue azioni, ma poi il ricordo lo portava ad eccitarsi e no, quello non andava affatto bene. Avrebbe dovuto prendere le distanze da quel ragazzo. Sembrava un pazzo, stava parlando con la sua immagine riflessa, come se ciò potesse risolvere quel casino nel quale si era infilato «Nam tornerà tra poco, come pensi di poterlo guardare in faccia? Sei proprio pessimo»
Prese a piegare la testa di lato e cercare tracce sulla sua pelle «Spero solo che non se ne accorga, non mi ha lasciato nessun segno, vero?» passò la mano sul suo collo e chiuse per un attimo gli occhi ripensando alla sensazione delle labbra di Jungkook su di sé, erano favolose.
«Aspetta un attimo» guardò la mano sinistra nello specchio e spalancò gli occhi. Poi la osservò direttamente e sbiancò «No no no, sono morto. La fede» si vestì in fretta e in furia con la prima tuta che trovò e corse in salone, rimettendo a soqquadro tutto il divano «Dove diavolo è finita. Non va affatto bene, ma proprio per niente» poi però si bloccò all'improvviso e volle uccidersi quando si ricordò per bene «Jungkook, ma guarda tu se quel ragazzino deve farmi impazzire» era ovvio che ce l'avesse lui, se l'era infilata nella tasca dei pantaloni.
Così prese il telefono, le chiavi ed uscì, andando per la terza volta al secondo piano. Suonò il campanello ed incredibilmente la porta si aprì fin da subito «Taehyung?» dal tono di voce che Jungkook utilizzò, sembrò veramente non sapere il perché l'altro di trovasse lì e di fatti lo guardò con un sopracciglio alzato «Dammela»
Il corvino si appoggiò alla porta e lo guardò confuso «Aspetta, a cosa ti riferisci?» ed il secondo dopo si vide una mano alzata davanti agli occhi, il cui anulare si muoveva avanti e dietro per portare l'attenzione su di sé «Non pensi che manchi qualcosa?»
La sua bocca si schiuse in una "o" sorpresa «Va bene okay, colpa mia me lo sono dimenticato» lo fece entrare e richiuse la porta alle loro spalle «È nei pantaloni» si bloccò di colpo, grattandosi nervosamente la nuca «Che adesso sono in lavatrice»
«Tu vuoi morire giovane» lo sguardo di Taehyung si fece improvvisamente cupo ed il corvino alzò le mani in aria in segno di difesa «Non ci tengo così tanto» borbottò guardando l'altro mettersi le mai sui fianchi con evidente disperazione in volto «Senti, ho mezz'ora prima che mio marito torni» dannazione, era solito fare tardi tutti giorni, proprio quella volta doveva staccare prima?
«Ma io non posso staccare il ciclo di lavaggio, aspetta che finisce, non penso che ci vorrà molto» spiegò e di certo non avrebbe voluto far allagare la casa in qualche modo, dato che non era molto ferrato in tema di bucato «Quando l'hai attaccata?» domandò allora Taehyung per regolarsi con i tempi e Jungkook parve pensarci su «Tipo dieci minuti fa»
«Cosa?! Un ciclo dura come minimo un'ora e mezza. È finita» si scompigliò tutti i capelli nervosamente ed il corvino fece un passo in avanti mettendogli una mano sulla spalla «Ma dai, stai tranquillo, non se ne accorgerà se per qualche ora non la avrai. Appena finirà, la prima cosa che farò sarà venire da te a dartela» si sarebbero inventati qualche scusa plausibile per quella visita di cortesia. Eppure l'idea non era di certo delle migliori, perché Taehyung già sapeva cosa sarebbe successo «No, tu non hai capito, non ci posso proprio tornare a casa senza anello, l'ultima volta mi ha- Comunque sia non posso» sviò il discorso lasciando un Jungkook scettico ed al contempo curioso di sapere come avesse finito la frase «Allora rimani qui stanotte»
Lo propose senza pensarci neanche troppo, disdicendo immediatamente la festa che si sarebbe tenuta da lì a qualche ora «Qui?»
«Esatto, digli che sei tornato a casa dai tuoi per qualcosa di urgente e che domani mattina sarai di nuovo da lui» e Taehyung parve valutare veramente quell'idea, tanto a casa non sarebbe potuto comunque tornare, a quel punto tanto valeva poter dormire al sicuro in una casa, anche se con Jungkook, la parola "sicuro" non era poi tanto assicurata «S-sì, potrei farlo, potrebbe funzionare. Allora gli mando un messaggio» si parò il telefono davanti gli occhi ma il corvino glielo sfilò di mano velocemente appoggiandolo sul tavolo «Ma no, fallo dopo. A che sei qui approfittiamone» e seppero entrambi a cosa si stesse riferendo.
Taehyung rimase per un attimo incantato e si risvegliò solo quando i baci bagnati dell'altro permisero ad una scarica di adrenalina di percorrere la sua schiena. Lo staccò leggermente da sé e lo guardò con sguardo serio «No Jungkook, è successo una volta, non risuccederà anche una seconda» o i sensi di colpa lo avrebbero divorato e stupido com'era, avrebbe spiattellato tutto al marito per poi guadagnarsi un set completo di mazzate.
«Eppure non puoi negare che ti sia piaciuto» si staccò di poco ma le mani sui fianchi del castano rimasero, muovendo il pollice e disegnando dei cerchi immaginari. Taehyung rise leggermente e sbuffò «Potrei aver finto tutto il tempo, come puoi esserne sicuro?» Jungkook allora si diede alla recitazione pessima che possedeva «"Oh Kook, ti prego, più veloce!" anche questo era finto?»
«Assolutamente sì» rispose Taehyung con tono freddo e distaccato, sentendosi poi tirare dalla vita e portare i loro bacini a scontrarsi. Entrambi trattennero un ansimo «Allora la cosa dura che sento, non è quel che penso» e qui beh, come poteva negare l'evidenza? Ed allora sospirò solamente, avrebbe dovuto farsi venire in mente qualche idea per sfuggire a quel tocco ed invece secondo dopo secondo ne era sempre più dipendente.
«Stabiliamo una regola» fu Jungkook a parlare mentre delicatamente gli accarezzò una guancia e l'altro imprecò internamente quando sentì le farfalle allo stomaco. Da quando suo marito non lo toccava così? Da quando non gli parlava con quella voce così dolce? «Finché rimarrai senza fede, da questa testolina deve uscire qualsiasi tipo di pensiero, guarda solo me e fai ciò che vuoi. Quando rindosserai l'anello, tutto tornerà alla normalità» deglutì e si perse in quegli occhi scuri.
Sembrava un buon compromesso ed avrebbe veramente voluto accettare. Insomma, suo marito rimaneva fuori per tanto tempo ogni giorno, come avrebbe fatto a scoprire il loro segreto? Se fossero stati veramente attenti, quella pazzia l'avrebbero pure potuta mettere in atto «Adesso, Taehyung, cosa vuoi veramente?» glielo chiese ad un millimetro dalle sue labbra, ma non fece il passo successivo, ricercava il consenso da parte dell'altro che non tardò ad arrivare.
L'aria calda di Taehyung si infranse sulla sua bocca quando aumentò la presa sui fianchi «Le tue mani sul mio corpo» rispose languidamente. Il solo ricordare ciò che successe qualche ora prima lo faceva uscire fuori di testa «Allora baciami e ti farò avere il secondo orgasmo migliore di questa giornata» ed il castano si fiondò veramente su di lui. Gli intrappolò il viso tra le sue mani e torturò quei boccioli deliziosi. Le loro lingue si sfiorarono e poi si rincorsero portando i due a sbilanciarsi verso il bordo del tavolo al quale si appoggiarono «Mettiti qui»
Lo alzò in aria e si stupì di quanto fosse leggero, facendolo poi sedere sulla superficie metallica. Lo continuò a baciare mentre tirò giù i pantaloni grigi della tuta di Taehyung, accarezzando subito dopo il suo interno coscia. Lo massaggiò e tirò la pelle facendo assaporare un brivido di piacere all'altro. La sua bocca passò a dedicare attenzioni al suo petto, scese lungo il collo, bagnandolo piacevolmente e lasciò una leccata veloce ad un capezzolo ricevendo un forte gemito da Taehyung, che lo portò a sorridere soddisfatto.
Puntò un ginocchio contro la sedia per aver maggiore equilibrio e fece distendere di poco Taehyung così da sfilargli i boxer. Si leccò le labbra, vedendo la sua intimità eretta. Fece scivolare la sua mano su di essa ed ammirò Taehyung in tutta la sua bellezza. Aveva gli occhi lucidi dal piacere e la bocca mezza spalancata, pronta a rilasciare nuovi ansimi.
Si calò col viso e piegò il busto soffiando sulla punta e sentendo l'altro rabbrividire ed ancorò i loro occhi prima di poggiare le labbra su di esso e farlo scivolare piano fin dentro la bocca. Taehyung pensò di impazzire, completamente, perché diamine non aveva accettato fin da subito quel patto?
«Cazzo, Jungkook» imprecò quando vide il telefono squillare ed il nome di suo marito comparire «Non badare a me, rispondi» il corvino si staccò per un attimo e prese a far scivolare la mano su e giù, giusto per un attimo «N-non posso» aveva il respiro affannato come avrebbe potuto parlare con Namjoon in quelle condizioni? Eppure Jungkook trovava quella situazione estremamente eccitante, così fece di testa sua e rispose alla chiamata. Mise in vivavoce e passò il telefono all'altro che lo guardò allibito «Taehyung?»
La voce di suo marito risuonò per la stanza nel mentre che Jungkook si chinò per prendere nuovamente in bocca la sua intimità «S-sì Nam?» si morse un labbro cercando di non emettere suoni compromettenti «Dove cazzo sei?»
Non si preoccupò del tono di voce minaccioso che usò, aveva cose più importanti in quel momento a cui pensare. Ed il non essersi fatto trovare a casa, non fu assolutamente un problema in quel momento «A-a casa di mia madre. Si è sentita male e sono corso da lei. Tornerò domani» intanto vide Jungkook ghignare malizioso e staccarsi da lui solo per infilarsi un dito in bocca e bagnarlo per bene. Prese a scuotere la testa, aveva già capito le sue intenzioni «Dovevi avvisarmi»
«Scusa-ah!» si tappò la bocca quando sentì quel dannato dito penetrarlo. Buttò la testa all'indietro «mi ero dimenticato» cercò di non pensare alla faccia che Namjoon dovesse avere in quel momento. Cavolo, suo marito era al piano di sotto e lui lì a farsi fare un pompino «Ma che sta succedendo? Sento degli strani rumori e perché hai la voce affannata?»
E adesso cosa doveva inventarsi? «Sto correndo tornando dalla farmacia e stavo inciampando, ero andato a comprare delle medicine e mi è venuto un po' di fiatone» stava uscendo fuori di testa, Jungkook aumentò la velocità e capì che all'altro mancasse veramente poco per venire «D-devo andare, ti richiamo io» e fece appena a tempo a chiudere la chiamata che si riversò nella bocca di Jungkook che dal canto suo, ingoiò soddisfatto, anzi si leccò le dita.
«Ti uccido» fu la prima cosa che disse Taehyung guardandolo furioso e Jungkook si avvicinò baciandolo focosamente «È andato tutto bene insomma» lo aiutò a rimettersi dritto e gli lasciò tanti piccoli baci sulla guancia, facendolo arrossire «Fanculo» il corvino sorrise e se lo caricò sulla spalla, direzione bagno «Sono contento che ti sia piaciuto» affermò accompagnando le parole con un sonoro schiaffo sulla natica di Taehyung che sussultò. Non era finita lì, oh se si sarebbe divertito quella notte. Quel ragazzo era appena entrato nella tana del lupo.
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