19♥

Era giovedì sera quando Taehyung ritornò a casa insieme a suo marito dopo essere usciti a fare un po' di spesa per riempire quel loro frigo che sembrava chiedere pietà. Scesi dalla macchina afferrarono una busta per uno e si incamminarono silenziosi verso il palazzo. Non avevano parlato molto in quei giorni, ognuno perso nei suoi pensieri. Vivevano la loro vita di coppia con passività. Si scambiavano quel buongiorno la mattina, due frasi essenziali per organizzarsi durante la giornata e poi finivano a letto insieme la sera. Namjoon soddisfatto, Taehyung no.

«Farò un viaggio di lavoro» se ne uscì così, all'improvviso il più grande mentre arrivavano sul pianerottolo fuori casa. Taehyung lo guardò stupito, suo marito non aveva mai fatto delle trasferte, che fossero di breve o di lunga durata. Insomma, a cosa sarebbe servito ad un commercialista andare a lavorare fuori per qualche giorno? 

«Quando?» domandò allora nel mentre che Namjoon estrasse le chiavi e provvedesse a sbloccare la porta «Parto domani, resterò a Daegu per quattro giorni» cosa assolutamente falsa, sarebbe semplicemente restato in un hotel lì vicino a pernottare, ma doveva avere casa libera, così da poter beccare Taehyung e Jungkook con le mani nel sacco se veramente tra loro ci fosse stato qualcosa.

Ma quel discorso venne ascoltato anche da una piccola testolina che si sporse dalle scale. Jungkook voleva uscire, approfittando della frescura serale, per allenarsi un po' e mantenere la splendida forma fisica ma la sua attenzione fu catturata all'istante e dovette nascondersi per non farsi vedere.

«Okay...» rispose incerto Taehyung, sentiva ci fosse qualcosa che stonava in tutto quel discorso ma quando stette per entrare in casa, la mano di Namjoon che si ancorò sul suo polso, fece bloccare i suoi movimenti «Ti mancherò?»

«Come?» Al castano parve stranissima quella domanda, che lo stesse mettendo alla prova? Deglutì velocemente e sorrise nervoso «Oh, c-certo, come sempre» provò a ricamminare ma velocemente percepì il muro aderire alla sua schiena e Namjoon a sovrastarlo «Dammi un bacio, allora» si avvicinò al suo volto, sussurrando quelle parole ma la mano libera di Taehyung volò sul petto dell'altro per bloccare la sua avanzata «A-aspetta Nam, qui ci potrebbero vedere» usò quella scusa quando in realtà degli altri non gliene sarebbe fregato niente, piuttosto non voleva sentire le labbra di suo marito sulle sue.

«Non ci fa niente, che vedano pure a chi appartieni» Taehyung si sentì stringere una natica all'improvviso e ne fu disgustato. Nella sua mente partì un meccanismo involontario, continuando a ripetersi "pensa che sia Jungkook, pensa che quella sia la sua mano". Ma non riusciva veramente a paragonarle, perché per quanto il corvino alle volte avesse quell'atteggiamento rude al contempo i suoi gesti rimanevano di una delicatezza estrema «Dai Nam, sai come sono fatto mi vergogno»

«Stai zitto» ed allora ci pensò lui a collegare le loro labbra, con così tanta violenza che la testa di Taehyung sbatté contro il muro. Jungkook spalancò gli occhi, innervosito e scioccato da quel gesto, domandandosi cosa diavolo stesse succedendo «Per favore, basta, non mi va-» notò perfettamente il tremolio nelle mani del castano, così come nella sua voce rotta «Hai creato un bel problemino, adesso risolvilo»

Namjoon si sporse in avanti, facendo aderire i loro corpi, così da fargli percepire la sua durezza e Taehyung si impanicò oltremodo e boccheggiò in cerca di aria e di parole «A-andiamo dentro» provò a divincolarsi, trovando solo sempre più resistenza «No, fallo qui»

«Non me lo stai chiedendo veramente» il respiro di Taehyung si velocizzò, sempre più agitato da quella situazione, continuava a muoversi, cercando di divincolarsi, ma cercando contemporaneamente di abbassare il volume della voce per non farsi sentire. Suo marito fin troppo indispettito da quel comportamento non si trattenne dal tirargli un ceffone anche fuori da casa. E non si seppe chi rimase più scioccato tra Taehyung e Jungkook «Taehyung! Guardati dannazione, sei sempre il solito» Namjoon si mantenne una mano a sorreggersi e massaggiarsi le tempie «Io non voglio farti questo ma tu, diamine, tu continui a comportarti male, a disobbedirmi. Vuoi andarmi sempre contro, quando dovresti solo ascoltarmi, fare quello che ti dico senza fiatare» lo afferrò dall'avambraccio e lo strattonò portandolo dentro, ma lasciando la porta socchiusa «Dovrei tenerti rinchiuso in casa, senza permetterti di uscire!» gridò spingendolo con forza per terra ed assestandogli il secondo dopo un calcio dritto sull'addome.

La bocca di Taehyung si spalancò in cerca d'aria, ossigeno che non trovava che non voleva entrare nei suoi polmoni «Cosa? Ti manca il fiato? È poco» lo sbeffeggiò il marito, colpendolo nuovamente «Meriti di peggio, dovresti vergognarti» si puntò un dito contro «Sono tuo marito. Non basta una costola rotta per fartelo capire? Ne avrai due rotte. E continueremo così fino a quando non ti entrerà in quella stupida testolin-» 

«Scusate! Scusate il disturbo» quel discorso senza senso venne interrotto all'improvviso da una terza voce che Taehyung riconobbe subito. Jungkook. Quest'ultimo aveva sentito tutto, ogni singola parola e capì di non poter più farsi i fatti suoi, doveva intervenire. Ma quella porta che spalancò intravedendo per un attimo soltanto Taehyung spiaccicato a terra, venne riaccostata da Namjoon che nel frattempo gli bloccò anche la visuale.

«Cosa vuoi? Non sai che è maleducazione disturbare a quest'ora?» quasi gli ringhiò contro vedendolo e la voglia di prenderlo a pugni gli crebbe dentro secondo dopo secondo. Era colpa di quel soggetto, se lui e suo marito stavano litigando, non voleva assolutamente vederlo in quel momento «Mi dispiace ma è una questione urgente» provò a sorridere cordiale il corvino «Devo parlarne con Taehyung. È dentro, giusto?» provò a buttare un'occhiata alle sue spalle, fallendo miseramente.

«Adesso non può parlare, cercalo domani» gli chiuse quasi la porta in faccia, ma il piede di Jungkook si interpose velocemente e ne impedì la chiusura «Ma io ho detto che devo farlo ora» tornò serio all'improvviso, mutando la sua espressione facciale.

«Non sei nessuno per importi in questo modo»

«Oh senti da che pulpito. Ma sai, ti svelo un segreto, non decidi tu per Taehyung»

Namjoon rimase per un attimo interdetto al contrario del castano che sorrise appena senza farsi vedere «Verissimo, infatti lo sentirai proprio da lui. Vieni qui, amore» aprì di più la porta e Taehyung ridivenuto serio si avvicinò cautamente, lo sguardo pungente di suo marito gli mise i brividi. Sembrava voler dire solo una cosa "Prova a dire qualcosa di sconveniente e poi puoi ritenerti morto"

Così guardò il corvino e provò a mettere su la faccia più rilassata del mondo «T-tranquillo Jungkook, va tutto bene, solo che a-adesso ho da fare. Ci-ci vediamo domani mattina» cercò di tranquillizzarlo ma tutto quello che ricevette fu uno sguardo carico di perplessità. In realtà non gli credette minimamente «Ripeto, è urgente»

Ed allora Namjoon riprese il filo nella conversazione «Dammi una buona motivazione» e Jungkook seppe subito su cosa puntare «Avrà il doppio dello stipendio questo mese, è abbastanza valida come ragione?» lo zittì nuovamente, sapeva di aver fatto centro con la questione denaro. Ci pensò su e poi si girò verso Taehyung, cambiando atteggiamento improvvisamente «Ci vediamo quando torno, fai il bravo»

Taehyung annuì a testa bassa, per paura che l'altro stesse scherzando e che lo potesse riattaccare da un momento all'altro «Notte» sussurrò e Namjoon non esitò ad afferrarlo, lì davanti a Jungkook, e baciarlo sotto i suoi occhi. I muscoli del corvino si contrassero dal nervoso, lo avrebbe voluto strappare da quelle braccia «Buonanotte amore»

Appena la porta venne chiusa, Jungkook legò insieme le loro mani e lo accompagnò al secondo piano, aprì e lo fece entrare in casa, portandolo a sedersi sul divano. Aveva notato una certa difficoltà nel camminare e soprattutto nel tenersi in piedi. 

Lo osservò silenziosamente, continuava a tenere la testa bassa, senza proferire parola ed allora poggiò le mani sulle sue guance, scoprendo solo in quel momento che stesse piangendo in silenzio. Il cuore gli si strinse in una morsa dolorosa. Cercò il suo sguardo e quando finalmente lo trovò, quasi non pianse anche lui «Non ti meriti tutto questo» scosse la testa, passando i pollici ad asciugare quelle goccioline d'acqua salata «Quante volte è successo?»

«C-cosa intendi?» Taehyung tirò su col naso e Jungkook si avvicinò un po', spostandosi a sedere più vicino «Che ti obbligasse a soddisfarlo, sessualmente parlando» il castano riabbassò la testa, puntando gli occhi sulle sue dita che giocavano freneticamente e nervosamente «Non ne tengo più il conto» sussurrò e subito dopo quel movimento venne catturato da Jungkook che prese le sua mani e se le portò vicino la bocca, baciandole dolcemente «Mi dispiace di non averlo capito subito»

«N-non è colpa tua»

Il corvino scosse la testa «Invece sì. Ho pensato di non dovermi immischiare nelle tue dinamiche familiari, ma girare le spalle ad atti di violenza ti fa diventare un complice silenzioso. Ti picchia, ti violenta» fece una pausa, cercando di pensare ad un qualsiasi modo per risolvere la questione «Mettiamo un punto a tutto questo»

«E-e come?»

«Denunciandolo» Taehyung si ritrovò fin da subito in disaccordo e si staccò all'improvviso da lui, allontanandosi di mezzo metro «N-non posso» Jungkook lo guardò perplesso «E perché no?»

Taehyung non sapeva che dire, che cosa inventarsi «È mio marito, io lo...Io lo amo» abbassò la testa nuovamente, sapeva di aver appena sparato un'immensa cazzata, ma tutto quello faceva paura. Non sapeva più cosa volesse dire l'essere single, il ritrovarsi da solo, senza nessun compagno di vita accanto «No, non puoi amare un uomo che ti picchia. Mi prenderò cura io di te»

Sentendo quelle parole Taehyung rimase tristemente interdetto. Sospirò, pensando seriamente che quelle fossero parole buttate al vento e fissò gli occhi nei suoi «Non puoi farmi certe promesse» scosse la testa, quel discorso lo avrebbe ferito solamente «Non ti piaccio nemmeno, vuoi solo il mio corpo»

Jungkook lo guardò serio come non mai «Non è vero»

«Ma come no, Kook, me lo hai detto proprio tu l'altro giorno. "Non farti illusioni", "Non costruire castelli per aria", esattamente questo» Taehyung non alzò mai il tono di voce, rimase calmo, il tumulto era del tutto interiore. Il cuore batteva forte, un senso di nausea gli invase lo stomaco «Il problema è che me le sto facendo queste illusioni» prese un respiro profondo «forse sarebbe meglio dare un taglio a tutto» 

«Lo pensi davvero?» il corvino non voleva credere a quelle parole e Taehyung annuì poco sicuro, balbettò, il labbro gli tremò e gli occhi si inumidirono nuovamente «Dovremmo separare le nostre vite, fare finta di non esserci mai conosciuti»

Jungkook avrebbe voluto urlare, gridare dalla frustrazione ma cercò di ragionare e soprattutto di far ragionare l'altro. Così lentamente raggiunse la sua mano sinistra ed incrociò le loro dita, giocò con esse, rimanendo tutto il tempo in silenzio, permettendo ai soli singhiozzi di propagarsi nell'aria. Quando poi gliela sfilò via, Taehyung prese finalmente aria «Ma allora perché torni a respirare dopo esserti levato la fede dal dito? Perché sembri così tanto te stesso quando ti ho tra le mie braccia?»

Il castano guardò le loro dita e sospirò «N-non lo so»

«Te lo dico io il perché» asserì il corvino richiamando la sua attenzione «Stai assaporando la libertà, dopo cinque fottutissimi anni» e Taehyung di rimando buttò un'occhiata alla fede che giaceva sopra la stoffa del divano, mugugnando un "la libertà" e ritrovandosi subito dopo accarezzato dall'altro «Ti ospito a casa mia, anzi, vieni a vivere qui, fino a quando vorrai. In questi giorni prendiamo tutte le tue cose e le saliamo»

E a Taehyung venne quasi da ridere nervosamente, si asciugò le lacrime «Fino a qualche settimana fa volevo querelare te, come sono finito a farlo con mio marito?» ed anche Jungkook sorrise finalmente e posò la mano sulla sua nuca, avvicinandoselo e lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra «La vogliamo migliorare questa vita? Sì o no?»

Taehyung si era già perso tra quelle labbra, incantato da esse «Sì»

«Insieme?»

«Insieme»

Angolo della parlantina:
Mi dispiace veramente tanto per non aver potuto aggiornare prima e soprattutto non so quando uscirà il nuovo capitolo. Sono fuori casa, senza Wi-Fi e computer. Se riuscirò, scriverò da telefono, connessione permettendo.

Tornando a noi. La facciamo iniziare questa bella convivenza? Sarà divertente vederli approfondire la loro conoscenza e le loro abitudini ✨👌🏻

Ci vediamo presto!
ILY-Ely ❤️

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