08 | Finale
Quella volta al ristorante.
In due giorni, Yoongi ed Eunmi si messaggiarono pochissime volte. Avrebbero voluto farlo di più, questo è certo, ma lui era rimasto timido mentre lei troppo orgogliosa.
Ma questo non era importante. Ciò che contava era che adesso, all'interno dei loro telefoni, ci fosse il numero dell'altro.
E, come se le cose positive non fossero ancora terminate, quella sera si sarebbero rivisti ad un incontro pianificato (chiamato più comunemente appuntamento).
Ma solo perchè Eunmi non chattava con Yoongi, ciò non significava che il suo telefono fosse morto. Infatti, vibrava dalla mattina alla sera.
Rebecca:
Hey, cosa fai stasera?
Eunmi:
Mi sono procurata un appuntamento ;)
Rebecca:
OMG Chi?? Lo conosco?
Eunmi:
Ti ricordi il ragazzo carino
alla partita di hockey?
Rebecca:
Stai per uscire con Min?!
Wow, divertitevi e poi ricordati di descrivermi tutti i dettagli!
Ma Eunmi non era l'unica che raccontava in giro del proprio appuntamento. In una casa simile alla sua, a meno di un chilometro di distanza, Yoongi era nella sua camera con Bri.
"Quale giacca dovrei indossare?" Chiese, appoggiandosi al petto prima un giacchetto di pelle 'da motociclista', e poi uno sintetico.
Bri si voltò a guardarlo, pensierosa.
"Pelle. Ti fa sembrare un bad boy, e le ragazze amano i bad boy... o almeno è quello che mi hanno detto."
Yoongi ridacchiò.
"Si, perchè io sono proprio un ragazzo cattivissimo. Ci ho messo solamente sette tentativi per chiederle di uscire."
A differenza di Eunmi, che si stava già arricciando i capelli dopo essersi truccata, Yoongi ci mise la metà del tempo a prepararsi. Per pettinarsi, fece correre una mano all'attaccatura dei capelli, e poi se li scompigliò. Erano ancora umidi, quindi con qualche boccolo verso il fondo, ed emanavano il profumo del suo shampoo.
Adesso era pronto.
Oddio, era pronto il lato estetico. Mentre il suo animo... bhe, Yoongi era tutt'altro che pronto. Piuttosto, era un unico fascio di nervi.
"Cosa succede se io non dovessi piacerle."
Bri roteò gli occhi ed emise uno sbuffo infastidito. "Yoongi a volte sei cooooosì noioso. E' ovvio che le piaci, non ti ricordi com'era contenta quando ha scoperto che non stavamo insieme?"
Yoongi non potè fare a meno di ridacchiare alla vista della faccia della sua migliore amica. Dopo che gli aveva raccontato i pensieri di Eunmi, Bri aveva dato di matto per almeno cinque minuti.
"Non posso ancora credere che lei pensasse questo!" Esclamò lei. "A me nemmeno piacciono i ragazzi, perchè dovrei stare con te?!"
Yoongi finse di offendersi.
"Mi stai dicendo che non vorresti uscire con tutto questo?" E indicò il suo corpo, nel mentre facendo una posa sexy. Bri si alzò dal luogo in cui era stata stravaccata per tutto questo tempo, ovvero il letto del ragazzo, e sistemò a quest'ultimo la giacca sulle spalle.
"Sei un cretino, e mi chiedo proprio perchè una ragazza come Eunmi abbia scelto te quando ci stavo vicino io." E diede un occhio al suo orologio, "ma farai bene ad andare altrimenti arriverai in ritardo."
E dopo essere usciti, mentre Yoongi guardava fuori dal finestrino del passeggero dell'auto di Bri, pensava proprio a questo. La prima impressione che aveva avuto Eunmi su di lui era stata terribile.
~*~
"Rispondi, rispondi, rispondi." Mormorava Eunmi a bassa voce.
Questo era il terzo tentativo. Sua sorella non aveva intenzione di rispondere al telefono e la ragazza stava per avere una crisi di nervi. Perfetto.
Finalmente, la chiamata scattò. "Hey!" Una voce maschile, completamente diversa da quella di sua sorella, rispose.
"Um, potrei parlare con mia sorella...?" Chiese Eunmi.
Nessuno rispose, ma lei non aveva tempo da perdere dietro quella chiamata. Stava chiudendo casa sua a chiave, pochi minuti e sarebbe arrivata al ristorante.
"Con chi sto parlando?" Replicò lo sconosciuto.
"Sono Eunmi."
Ci fu una breve pausa nella quale Eunmi uscì dal condominio e cominciò a camminare lungo il marciapiede. Allora, iniziò a sentire dall'altra parte della cornetta nei rumori strani, delle urla e la parola 'sorella' ripetuta almeno quindici volte.
Poi qualcuno tossì leggermente.
"Hey, Eunmi?"
La diretta interessata sospirò, sorridendo.
"Finalmente!"
"Eunmi, stavo giusto provando a chiamarti. Però uno dei miei amici mi ha rubato il telefono e quin-" le sue parole erano tutte appiccicate, si capiva la metà di quello che diceva.
"Sei ubriaca?"
Eunmi sentì qualcuno ridere. Si accorse solo in quel momento che probabilmente, dall'altra parte, la chiamata fosse in vivavoce. Era in una stanza piena di persone.
"Sono al college - cosa ti aspettavi facessi?"
Ma adesso, Eunmi era arrivata al ristorante - una pizzeria aperta da poco.
"Ti volevo dire soltanto che sto per avere un appuntamento, tipo adesso. Con Yoongi. Ma questo non importa, ti racconterò tutti i dettagli più tardi."
Era davanti alla pizzeria, poteva vedere il ragazzo attraverso il vetro delle finestre. Sembrava più alto del solito, parlava con uno dello staff e gesticolava in modo elegante. Non ce la fece, per un improvviso imbarazzo Eunmi cominciò a guardarsi le scarpe. Non poteva sapere che in realtà Yoongi fosse nella sua stessa situazione mentre parlava con la cameriera.
"D-Devo andare." Parlò infine la ragazza, chiudendo la chiamata e facendo scivolare all'interno della sua borsetta il telefono.
Il ristorante era moderno - il tipico posto in cui i ventenni come loro andavano per bere qualcosa e passare la serata fra di loro. In altre circostanze, Eunmi avrebbe storto in naso davanti a un simile locale. Ma quando Yoongi glielo aveva proposto per messaggio, l'unica volta in cui si erano scritti, non era riuscita a rifiutare. Certamente, lei era uscita con molti ragazzi prima di lui, ma il suo fare timido l'aveva resa molle. Non avrebbe mai rifiutato una sua proposta.
Quando la porta automatica si aprì automaticamente, ed Eunmi entrò, Yoongi si voltò e la guardò con occhi sognanti. Quando aveva incontrato il suo sguardo, non aveva potuto fare a meno di notare il suo trucco ombreggiato vicino agli ochi, i numerosi boccoli nei capelli e il vestito bianco lungo fino al ginocchio. Il suo cuore gli fece male. Mentre la ragazza, notando come lui stesse bocceggiando alla ricerca di ossigeno e complimenti da riservarle, sorrise vittoriosa.
"Devo presupporre che questo sia un appuntamento?" La camerriera li interruppe, sorridendo mentre entrambi annuivano senza parlare. Si guardavano negli occhi, come se riuscissero a parlarsi cosí, e per catturare nuovamente la loro attenzione, la terza in comodo dovette far finta di tossire, "formate proprio una bella coppia."
Casualmente, come se la storia d'amore di Yoongi ed Eunmi non fosse piena zeppa di coincidenze, di fianco a dove si misero a sedere, c'era un piano. Il nero brillava, la luce riflessa creava un contrasto pacifico con i tasti lisci e bianchi. Nonostante Eunmi non sapesse suonarlo, era tentata di andare lì a toccarlo.
"Ecco i vostri menù." Disse la camerriera, fissando ancora la coppia felice. "Tornerò fra qualche minuto per prendere gli ordini."
Quindi corse via, verso altri tavoli pieni di gente. Yoongi guardò la ragazza. Eunmi guardò lui. Ed entrambi scoppiarono a ridere come se tutto l'imbarazzo precedente fosse scomparso.
"Sei... semplicemente bellissima." Ammise poi Yoongi, a bassa voce, con la paura di sembrare il solito bimbo.
Arrossì. Stava davvero arrossendo... cosa le stava facendo quel ragazzo?! Eunmi rispose.
"Potrei dire lo stesso di te, Yoongi."
~*~
"Quindi..." cominciò a parlare Eunmi, appoggiando sul piatto la forchetta e il coltello. Non che li avessero utilizzati molto; avevano deciso che la pizza fosse sufficientemente buona da non perdere tempo a tagliarla. L'avevano quindi mangiata fetta dopo fetta, tenendola in mano, sorridendo come dei bimbi. Guardandosi negli occhi. "Parlami un po' di te."
"Schietta la ragazza." Commentò lui, continuando a guardarla con occhi sognanti. Eunmi, d'altro canto, continuava a domandarsi del perchè il ragazzo depistasse ogni volta questo argomento.
"È come... è come se ti conoscessi, ma allo stesso tempo rimani uno sconosciuto. Non sono mai uscita con un semi-sconosciuto fino ad ora."
Ma Yoongi annuì, rimanendo ancora per un po' in silenzio. Eunmi non poteva tenere lo sguardo lontano dal suo corpo: i suoi occhi, le sue mani, la sua mascella, le sue labbra. Fortunatamente, i suoi sguardi non-così-puri erano ricambiati.
Eccome se lo erano.
"Capisco cosa tu intenda; mi ricorda un pezzo di una canzone di Taylor Swift. L'inizio di quella corsa delicata, il sentimento che sai conoscere così bene, nonostante tu in realtà non lo conosca affatto." Quasi lo cantò, sussurrando quella melodia tenendo il tempo con le dita sul tavolo. E lentamente Eunmi si innamorava.
Ma non voleva darlo a vedere, quindi alzò un sopracciglio.
"Ti piace Taylor Swift?"
Yoongi alzò le spalle, arrossendo.
"Abbastanza. È come un piacere proebito, solo che cerco di non tenerlo troppo nascosto. Non credo che bisogna sentirsi colpevoli se qualcosa ci piace, proprio perchè tanto la gente cercherà sempre un modo per imbarazzarti."
"Capito." Rispose Eunmi, "io sono una fan degli One Direction, solo che non l'ho mai detto a nessuno - bhe, nessuno escluso te evidentemente. Ti fa onore non imbarazzarti per queste cose."
Lui rise.
"Credimi Eunmi. Mi posso imbarazzare per qualsiasi cosa. Probabilmente ho abbastanza timidezza per entrambi."
"Bhe..." lei ridacchiò.
Sì, ridacchiò. Da quando era diventata una poltiglia simile? Perchè si comportava in modo così smielato?
"Hai ragione, sei leggermente timido. Intendo, quanto ci hai messo, sette incontri per chiedermi il numero di telefono?"
Ma Eunmi smise di ridere all'improvviso. Yoongi andò nel panico, chiedendosi cosa avesse fatto di sbagliato. Poco dopo si accorse di cosa stesse fissando la ragazza, ovvero il foglietto di carta che sporgeva dalla tasca della sua giacca. Doveva essersi mosso quando aveva preso il telefono.
Quando riuscì a chiederle dei suoi sogni, non potè fare a meno che sorridere. Sembrava l'idea perfetta. Era romantica, e in più poteva usare molti più testi di canzoni per parlarle, così da non essere imbranato con le sue stesse parole.
Ma Eunmi non aveva la minima intenzione di assecondarlo, rapita da quel pezzo di carta sporgente.
"Cos'è?" Chiese curiosa, puntandolo.
"Oh, solo una cosetta. Non lo so, è abbastanza stupida come idea." Spiegò Yoongi grattandosi il retro del collo.
Eccolo, l'imbarazzo stava tornando.
Un piccolo sorriso crebbe sulle labbra di Eunmi.
"È per me?"
"Si." Rispose Yoongi, arrendendosi. Glielo passò, notando come alla vista di quell'oggetto gli occhi della ragazza si fossero illuminati.
Era una piccola busta bianca, con una semplice 'E' scritta sopra a mano con inchiostro verde. Le dita di Eunmi fecero attenzione ad aprirla con cura, maneggiandola con quanta più calma possibile.
Afferrò quindi il pezzo di cartoncino all'interno di essa, anche lui con sopra scritte parole a mano.
Fearless - Taylor Swift
One - Ed Sheeran
Ready - Kodaline
Easily - Bruno Major
Ultracheese - Arctic Monkeys
No plan - Hoizer
Moonlight - Ariana Grande
I like U - NIKI
Gli occhi di Eunmi scannerizzarono le parole una, due, tremila volte. Mentre Yoongi continuava a fissarla, lei non lo degnava di uno sguardo. Dovette chiamarla con il suo nome per ottenere l'attenzione.
"Mi hai fatto una playlist?" Chiese.
"Avrei voluto farti un mixtape in realtà, sai, con otto tracce tutte dedicate." Ammise Yoongi, "ma poi ho realizzato che letteralmente nessuno usa più le cassette, e quindi mi sarei rovinato sa solo il gesto romantico."
Eunmi rise.
"Quindi non starai fuori dalla mia stanza, sull'albero, con uno stereo di quelli portatili a mettere la musica?"
Riferirsi a un film vecchio di almeno venticinque anni era un rischio; avrebbe potuto potenzialmente rovinare tutta l'atmosfera venutasi a creare con difficoltà. Ma fortunatamente, Yoongi scosse la testa, e sul suo volto tornò presente il sorriso.
"Sfortunatamente, mi mancano sia il carattere sia il fascino del giovane John Cusack."
"Hey, smettila di fare così." Rispose Eunmi, felice che il ragazzo avesse capito a cosa si riferisse, "infatti, credo che la tua playlist sia stato un gesto molto romantico, più del suo."
Dopo aver ordinato il dessert, una gande coppa di gelato con due cucchiaini, Eunmi tornò a guardare il grande piano nero.
"Sai..." cominciò a parlare la ragazza, tornando a guardare Yoongi. "Non ti ho mai sentito suonare, hai qualcosa di pronto al momento?"
Lui sorrise, alzandosi e cominciando ad esaminare lo strumento. La camerriera, che nonostante il lavoro aveva continuato a fissarli sperando in un bacio prima o poi, corse da lui per chiedergli se ci fosse qualcosa che non andava.
"Potrei suonare il vostro piano, per piacere?" Chiese Yoongi, educato come suo solito. Tanto da far sorridere ancora Eunmi.
La cameriera abbassò la voce.
"Dipende se sei bravo o meno. In passato abbiamo avuto diversi ubriachi che hanno occupato il piano per fare casino. Solo i migliori adesso possino suonarlo, specialmente se la sera è impegnativa come questa."
"Bhe... effettivamente non so se sono uno dei migliori..." L'autostima di Yoongi era forse la cosa più inesistente di questo mondo.
"Non lo ascolti, lui è il migliore." La voce di Eunmi, anch'essa educata, si intromise nel discorso.
Il ragazzo la guardò e non potè fare a meno che sorriderle, venendo ovviamente ricambiato. Si chiedeva come potesse essere stato così fortunato a trovarla.
La cameriera alla fine cedette e tornò a servire i tavoli, continuando comunque a guardarli preoccupata. Yoongi si sedette e scrocchiò le sue dita, attirando su di sè l'attenzione di tutti i clienti.
Quindi, cominciò a suonare. Quella dolce melodia costruì qualcosa, all'interno del ristorante, di etereo e magico. Guardava le dita di Yoongi muoversi aggraziate sui tasti marmorei, così eleganti e belle da surclassare la musica da loro stesse prodotta. Lui aveva chiuso i suoi occhi, perso in ciò che stava producendo. Solo quando venne raggiunto il ritornello, Eunmi capì che canzone fosse.
Certamente. Era Ultracheese degli Arctic Monkeys.
Qualcosa le diceva che quel momento lo avrebbe conservato per anni. Come un gioiello prezioso.
Quando finì di suonare ed aprì gli occhi, Yoongi sembrò così piccolo e innocente. Si alzò dal suo posto e cominciò ad applaudire. Tutte le persone nel locale fecero lo stesso, unendosi a lui in quella sorta di bolla creata dalla musica.
Yoongi spostò il suo sguardo dai commensali alla ragazza con cui era uscito, trovandola a pochi metri da lui. Quando si era alzata? Nemmeno se n'era accorto. Eunmi si muoveva aggraziata nello spazio che ancora li divideva, e senza alcuna esitazione, lo raggiunse mettendogli le braccia al collo. Chiunque, in quella sala, aveva smesso di esistere. Perchè quello era il loro momento. Yoongi mise le sue mani sui suoi fianchi. Come in ogni momento da quando si erano incontrati, si stavano avvicinando talmente tanto da innamorarsi l'un l'altro.
Ma quando le loro labbra s'incontrarono, il ristorante esplose di urla e applausi. Eunmi assaggiò il suo labbro al gusto menta, mentre Yoongi si lasciò trasportare. Il loro bacio, proprio come la loro relazione, li lasciò senza fiato - un assaggio di ciò che sarebbe accaduto in futuro.
Si separarono, i sorrisi dipinti sui loro volti. E quando si voltarono, e videro la camerriera commossa, scoppiarono a ridere, felici come non mai.
Per un osservatore, quella coppia sorridente era un miscuglio fra una ragazza estroversa, senza peli sulla lingua, e un ragazzo ansioso e chiuso in se stesso. Non c'è spiegazione sul perchè il sentiero di Eunmi si fosse intrecciato con quello di Yoongi; da sempre, erano stati destinati a portarsi il meglio a vicenda.
The End.
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