Il corpo che ci appartiene
è dotato di incantevoli linguaggi
e di immediati messaggi:
L'amore è una dolce canzone
sussurrata all'orecchio del cuore.
L'odio è un urlo straziante
che avvelena i muscoli per sussulto.
Gli impulsi sessuali sono forti richiami
che dalla mente spesso subiscono censura.
La fame, la sete e la stanchezza invece
sono la punteggiatura che utilizziamo.
Ma la violenza? La violenza è una parolaccia,
un'imprecazione immotivata,
una bestemmia impunita,
un misterioso e oscuro riflesso
che non ha né età e né sesso:
è la perdita di ogni voce,
lo strappo di tutte le pagine,
la cancellazione di ogni ricordo
che spezza l'essere dall'umano.