Tuttavia, non mi dà nemmeno il tempo di girarmi, che mi ritrovo - in pochi istanti - a vagare nel nulla cosmico. Mi risveglio in mezzo alla candida e bianca neve - ricoperta di quella che penso sia polvere - e, soprattutto, nel nulla. Sposto piano e lentamente lo sguardo verso il cielo, notando, solo poco dopo, che vi erano delle stalattiti al suo posto. Collego, infine, i vari pezzi di puzzle, a quella vista. Ma come fa a nevicare sotto terra?, penso successivamente, ancora intontita da tutto l'accaduto.

???: «Chi si rivede~. L'umana a cui ho ammazzato la famiglia, lol. Ti ha portata qui Ink, vero?»

Riconosco immediatamente la voce alle mie spalle. La sua voce. La voce della persona che mi ha rovinato la vita per sempre. Scrollo piano le spalle, cercando di mantenere la calma. Manterrò la mia promessa, qualunque cosa accada. Non sono quel tipo di persona, pensai, prendendo immediatamente un respiro profondo.

«Ciao... Pal!»
Rispondo soltanto, girandomi, infine, lentamente per guardarlo in volto.
???: «Non sono tuo "amico" e non credo che lo sarò mai.»
«Senti "amico". Non m'importa un cazzo di quello che pensi o non pensi, chiaro?»

Mi alzo piano e di malavoglia dalla comoda neve sotto ai miei piedi, girandomi, poi, verso il lungo sentiero posto di fronte a me.

«Casa tua?»

Chiedo infine, incrociando le braccia infastidita.
Domanda da non fare ad un killer?, pensai poco dopo. Non m'importava più di tanto, onestamente. Comunque, molto probabilmente, non mi avrebbe mai uccisa. Non lo fece a quei tempi, perché farlo proprio ora?, aggiunsi poco dopo, sorridendo beffardamente.

???: «Per di qua "pal", seguimi. Oh, che sbadato~. Io sono Killer!Sans, ma puoi chiamarmi benissimo Killer. Tu sei?»
Mi trattengo dal malmenarlo malamente, prendendo un ennesimo respiro profondo.
«Mi hai letteralmente rovinato la vita e non hai la minima idea di come mi chiami?!»

Lo scheletro ridacchia di gusto alla mia risposta, annuendo poco dopo. Sussurro un "con te mi arrendo", sbuffando subito dopo. È letteralmente inutile soffermarsi su tali cose, onestamente. Non avrebbe cambiato la situazione in cui mi trovo ora, in fondo.

«(T/n)...»

Mi limito a rispondergli, non degnandomi nemmeno di guardarlo in volto.
Dopo aver camminato per quelle che sembravano ore sulla neve candida, arriviamo di fronte ad una casa un po' mal messa. Entro senza dire nulla, sedendomi "dolcemente" sull'unico divano presente nel salotto. Poco dopo, noto Killer camminare pigramente lungo l'entrata, sedendosi, infine, accanto a me. Parliamo un po' del più e del meno, giusto per passare il tempo e conoscerci meglio - per sua strana proposta. Scopriamo, così, di avere molte cose in comune. Penso che, in fondo, mi piacerà leggermente stare qui.

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«Bene. Io finisco qui. Spero vivamente che vi stia piacendo. Altrimenti pazienza, manco a me piace :D.»
Killer: «Bye piccoli pervy!»