Buon Capodanno a tutti! Spero che la sorpresa vi piaccia <3.
____________________________________________

Finalmente la campanella si decide a suonare, dopo ore e ore di noia assoluta. Prendo in fretta le mie cose, mettendole poi nello zaino più veloce che potevo. Successivamente, esco in fretta dalla stanza, dirigendomi immediatamente fuori dall'abitazione.
Una volta tornata a casa, mollo lo zaino sul letto con un sonoro "tumb". Qualche minuto dopo, mi dirigo in fretta in cucina per mangiare qualcosa. Termino qualche ora dopo. Sospiro piano, prima di tornare in camera nuovamente. Mi sdraio silenziosamente sul letto, prendendo lentamente il cellullare dalla tasca dei jeans. Come sempre, sul gruppo vi erano le solite tre stronzette che sparlavano di me agli altri ragazzi della classe. Sospiro pesantemente, prima di buttare il telefono sul letto e alzarmi controvoglia da quest'ultimo. Prendo la giacca, uscendo infine di casa. Non volevo pensare a certe cose proprio in un momento come questo, onestamente.
Ormai, stavo camminando tutta tranquilla per la strada, già da qualche minuto. Uscire ogni tanto per prendermi una boccata d'aria era l'unica cosa che mi aiutava, onestamente. Soprattutto, quando mi ritornavano in mente quelle tre. Tuttavia, ciò che vedevo nella testa più frequentemente erano soprattutto i momenti della morte dei miei genitori.
Scuoto piano la testa, tornando al presente. Spostò lo sguardo alla mia sinistra, guardando, così, distrattamente una delle tante vetrine poste sul marciapiede. Gioielleria, eh?, penso, ammirando una delle tante collane poste in bella vista. Certo che costano tutte così tanto..., aggiungo poco dopo, sospirando e ricominciando a camminare. Tuttavia, un portale - anzi, una pozza d'inchiostro colorato, per la precisione - compare improvvisamente di fronte a me, facendomi retrocedere di un passo dallo spavento. Essa inizia a prendere forma, trasformandosi infine in uno strano scheletro - assomigliante ad uno strano pittore militare - vestito in modo altrettanto strano. I vari passanti iniziano ad urlare e scappare via impauriti dalla sua comparsa imprevista. Tuttavia, io rimango semplicemente ferma sul mio posto. Letteralmente impassibile.

???: «Salve, (T/n). Io sono Ink!Sans, ma puoi benissimo chiamarmi Ink. Sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto.»
«Per cosa esattamente?»

Chiedo, appena noto che non continua il discorso.
Lo scheletro mi guarda per qualche secondo, prima di parlare nuovamente.

Ink: «Per badare all'assassino che ha ucciso la tua famiglia, mi sembra ovvio... Oh, giusto! Ti chiederei per favore di non tentare di vendicarti... Allora. Ci stai?»

In risposta, guardo lo scheletro negli occhi - letteralmente incazzata nera a quella sua richiesta. Seriamente vuole che badi all'assassino della mia famiglia?! Sta cercando di prendermi in giro o semplicemente è deficiente?, penso, guardandolo malissimo meglio che potevo.

«Come.Sarebbe.A.Dire.Che.Non.Devo.Vendicarmi?!»

Lo scheletro fa lentamente qualche passo indietro, mettendosi sulla difensiva al mio cambio di comportamento improvviso.

Ink: «Ti prego, fallo per me... Ti supplico!»

Ha davvero appena detto una cosa del genere?, penso, guardandolo stranita. Nemmeno lo conosco!, aggiungo poco dopo, scuotendo la testa in miscredenza.
Alla fine, mi limito a fare un sospiro esasperato, decidendo di lasciar perdere il tutto. Se dovevo accettare, però, volevo sapere esattamente cosa mi avrebbe procurato in cambio l'aiutarlo.

«Ok, va bene - anche se nemmeno ti conosco, onestamente. Una cosa, però; cosa ci guadagno a non ammazzarlo?»

Chiedo infine, inclinando la testa di lato e aspettando una sua risposta convincente. Una qualunque mi andava benissimo. Noto lo scheletro colorato pensarci su per alcuni secondi, prima di rispondere sorridendo.

Ink: «La mia protezione - sempre se ti serve, ovviamente. Per chiamarmi o teletrasportarti dove vuoi, puoi usare questo invece!»

Dice infine, mostrandomi e lanciandomi un pennellino che - appena ho preso in mano - si è ingrandito. Lo fisso per alcuni secondi, prima di constatare la palese somiglianza con quello suo.

«Oh... Grazie(?) - suppongo. *sospiro* Va bene, ci sto.»

Lo scheletro saltella leggermente sul posto, decisamente contento che io abbia infine deciso di accettare. Sorrido leggermente a quella vista. Non avrei mai pensato che ci fosse davvero qualcuno a cui servissi davvero. Butto immediatamente via quel pensiero. Probabilmente, non vuole semplicemente buttare nelle fauci di un killer una persona debole o che potrebbe farsi uccidere facilmente..., penso poco dopo, rimanendoci leggermente male all'idea. Non dovrei fidarmi di lui per il momento. Mi converrebbe aspettare un po', prima..., aggiungo poco dopo. Tuttavia, la voce improvvisa dello scheletro mi fa uscire dai miei pensieri.

Ink: «Ora seguimi, però. Ti porterò da Killer.»

Annuisco, decidendo di seguirlo - anche se ancora molto titubante  della cosa.
Ink crea in fretta una pozza sul terreno, incitandomi poi ad entrare. Fisso la pozza per qualche secondo, prima di buttarmi senza fare troppe domande al riguardo. Mi ritrovo col culo per terra subito dopo. Quel coso mi ha letteralmente sputata come se fossi una carta straccia..., penso, guardando sopra di me. Mi massaggio il punto dolorante prima di prendere la forza necessaria per alzarmi da terra. Mi guardo intorno per qualche momento, osservando infine il luogo in cui mi trovo in questo momento. Esso è completamente vuoto. Bianco. Non vi è letteralmente nulla qui..., penso nuovamente, un po' accecata da tutto quel bianco.

Ink: «Questa è casa mia. Si chiama "The Doodlesphere". Se ti serve aiuto, puoi trovarmi qui.»

Una voce fa improvvisamente eco nella "stanza". Sempre se si può definire tale..., penso, non sapendo come chiamarla. Decido di non rispondere alla sua affermazione, limitandomi, così, semplicemente ad annuire. Lo vedo atterrare in piedi di fronte a me subito dopo.
Una volta arrivato, la stanza da vuota diventa piena di pagine bianche volanti con tanto di "cielo" arancione e marrone - fino ad arrivare a delle bellissime sfumature di rosso e giallo. Il pittore fa avvicinare a noi una delle tante pagine, mostrandomela entusiasta.

Ink: «Questo è il tuo AU! Ti basta saltarci dentro.»

Guardo la pagina in silenzio, spostando successivamente lo sguardo sulle altre. Non avevo la più pallida idea di cosa dire in merito, onestamente.

«E quelle?»
Chiedo infine, incuriosita.
Ink: «Sono altri AU, come questo! Tuttavia, per ora non t'interessano. Dai, forza! Entra!»

Risponde in tono esasperato, spingendomi poi verso il portale con forza. Sospiro rassegnata alla sua insistenza, dandomi coraggio. Andiamo (T/n)! Che sarà mai. Stai solo andando nelle fauci del tuo peggior incubo..., penso, leggermente in tono sarcastico. Prendo un gran respiro profondo, salutando piano il pittore poco dopo. Tuttavia, non mi dà nemmeno il tempo di girarmi, che mi ritrovo - in pochi istanti - a vagare nel nulla cosmico.

____________________________________________
«Bene, spero vi piaccia. Buona lettura uwu! Inoltre spero di averla aggiusta meglio che potevo.»
Killer e Ink: «Bye piccoli pervy!»