Capitolo 51.

Eren's pov.

Ci furono svariati secondi di silenzio a dividere la situazione. I nostri sguardi fissi uno sull'altro come fossero stati dei magneti, fecero intendere le nostre intenzioni in modo più chiaro di qualsiasi parola, fu come se tutta l'atmosfera di festa attorno a noi fosse scomparsa completamente.

Alzai lievemente il mento non distogliendo gli occhi dai suoi e socchiudendo appena le labbra, la mia lingua si poggiò sotto i denti superiori in un gesto del tutto involontario.

"Mi vuole fare strada?"
Domandai con un filo di voce in modo sensuale.
Il corvino alzò appena un sopracciglio in segno di sfida, mi afferrò un passante dei pantaloni avvicinandomi maggiormente a sé.
Deglutii a fatica, tentai invano di non far scontrare i nostri corpi fra loro pur di non fargli percepire la mia presenza fin troppo accentuata, ma dall'espressione ammiccante e sarcastica dell'uomo, capii di non esserci riuscito.

Mi strattonò, questa volta per il colletto della divisa costringendomi ad abbassarmi il giusto per arrivargli davanti al viso, le mie guance si arrossarono rapidamente, istintivamente mi venne da portare in avanti il volto sul suo, facendo sfiorare le nostre labbra.
L'uomo smosse prontamente il capo verso destra facendo in modo di non far avvenire nessun bacio e ringraziai il cielo lo fece. Con ancora il mio colletto fra le mani mi spintonò bruscamente dietro di sé, per il gesto improvviso persi l'equilibrio agitando le braccia per non cadere a terra.

"Cosa pensavi di fare esattamente?"
Mi chiese assottigliando gli occhi e dirigendosi verso la mia figura.

Mi voltai nella sua direzione con il capo reclino a terra in un gesto d'estremo imbarazzo.
Non dirmi che lo hai fatto sul serio Eren, lo stavi per baciare davanti a tutti? Sotterrati per favore...

Si diresse verso di me stringendosi con una mano il polso dell'arto con cui mi scaraventò dietro di sé, quasi in un gesto di fastidio, scrocchiandosi subito dopo l'osso del collo in un movimento del capo, facendomi rimanere ammaliato nonostante i suoi modi bruschi.

Mi si affiancò per poi superarmi, lo fissai inebriato da tale compostezza ed eleganza.
"Coraggio seguimi, prima che tu possa fare cose di cui ti pentiresti"
Mi riferì senza voltarsi, sicuro io lo avessi seguito senza esitare, e difatti così feci.

Raggiungemmo la sua tenda trovandola piuttosto isolata dal resto della movida, il che mi diede parecchio sollievo, se solo non fosse stato per le altre due tende affianco, appartenenti agli uomini di cui mi sarei dovuto preoccupare maggiormente.

Varcò l'ingresso non proferendo nulla, interpretandolo come un gesto d'assenso lo seguii all'interno in modo cauto ed indeciso, i miei occhi guizzarono sull'arredamento della tenda. Accoglieva un tavolo fornito di sedia ed un letto piuttosto grande rispetto a quello riservato ai soldati.

Non feci in tempo a squadrare l'alloggio del Caporale che come gli riportai lo sguardo addosso lo ritrovai intento a sbottonarsi i pantaloni, la divisa già parzialmente sbottonata, facendo intravedere dei pettorali non indifferenti.

Il mio zigomo prese a pulsare assieme al sopracciglio, da quando il Generale mi scagliò addosso il posacenere, la ferita faticò a rimarginarsi, iniziando a pulsarmi ogni qualvolta la mia temperatura iniziasse ad alzarsi.

"C-CHE COSA FA?!"
Urlai in preda al panico e all'imbarazzo portandomi istintivamente le mani agli occhi.

Mi rivolse uno sguardo corrugato e sinceramente confuso.
"Mh?"
Domandò in un momento di confusione.

"Pensavo volessi fare sesso"
Continuò in tono calmo e privo di variazioni.

Avvampai all'istante non riuscendo a formulare nulla all'infuori di versi astratti.
"EH?!"
Gridai scuotendo il capo e ritirandomi appena.

Si fermò dal sfilarsi i pantaloni portando le sue mani ai fianchi in modo esasperato e scocciato.
"Jeager, vuoi dirmi che cosa vuoi? Di questo passo finirai per mandarmi in confusione"
Ammise storcendo il naso stizzito.

Deglutii rumorosamente abbassando lo sguardo.
Perché diamine ti stai facendo tanti problemi? Non è certo la prima volta che voi due consumate certi rapporti, e allora perché farlo infastidire in questo modo? Stupido ragazzino...

"Mi perdoni... è quello che vorrei fare ma..."
Iniziai grattandomi la nuca nervoso.

"Ma?"
Chiese alzando un sopracciglio.

"Ma lei mi rende nervoso"
Ammisi mordendomi entrambe le labbra imbarazzato.

Lo vidi rilassare lo sguardo, rendendo le linee del suo viso ancora più sensuali ed erotiche.
Mi raggiunse ponendo le mani sui miei fianchi, un brivido mi trasalì l'intera schiena facendomi sussultare appena. Le sue dita strinsero sulla stoffa della divisa.

"Vediamo se riesco anche a farti rilassare allora"
Disse ad un palmo dal mio viso. Potei percepire le braghe dei suoi pantaloni aperte ed una considerevole protuberanza all'interno.
Mi sentii svenire, la temperatura aumentò vorticosamente facendomi respirare velocemente.

Annuii in modo sconnesso abbandonandomi al suo tocco.
Fece sfiorare le nostre labbra fra loro, entrambe socchiuse, potendone percepire i respiri, si passò la lingua sulle sue, facendola percepire anche sulle mie, un senso d'eccitazione mi pervase fin dentro le ossa.
I suoi occhi posati sui miei mi fecero impazzire completamente, mi sarei messo a sua disposizione per tutto, qualsiasi cosa avesse voluto.

Mi sporsi in modo inconscio verso la sua bocca come ipnotizzato, finché il corvino non mi afferrò il labbro inferiore fra i denti, ci osservammo come se aspettassimo che qualcuno facesse il primo passo, che non si fece attendere. Aprii la bocca, fili di saliva si distaccarono dalla mia lingua al palato. Notai come le guance dell'uomo iniziarono ad assumere un colorito roseo, i suoi occhi più lucidi ed il suo respiro più profondo.

Approfittai di quella sua condizione posando le mie labbra sulle sue, iniziando un bacio bagnato e sensuale, gli afferrai il viso con entrambe le mani, mentre lui mi strinse i fianchi facendo scorrere le dita sulle mie cosce e talvolta anche nel mio basso ventre.

Con una mano l'uomo tirò giù la porta della tenda realizzata in plastica, rendendoci completamente fuori dal mondo e segnando l'inizio di una nottata di fuoco.

Una volta distaccatici dal bacio, presi l'iniziativa afferrandolo per mano e conducendolo al letto.
"Si può sfilare i pantaloni?"
Chiesi timidamente.

Mi guardò senza esternare apparenti emozioni per poi farli scivolare lungo le gambe, presi un corposo respiro notando quanto fosse pronunciato il suo membro nonostante fosse ancora sotto i boxer, che presi la premura di abbassare personalmente.
Gli appoggiai entrambe le mani sulle spalle accompagnandolo a sedersi sul bordo del letto.

Le sue mani si strinsero sulle mie gambe in un gesto d'estrema eccitazione, come se la sua erezione non fosse già abbastanza come dimostrazione.
Mi abbassai arrivando a toccare le ginocchia a terra, il mio sguardo fisso sul suo in mezzo alle sue gambe.
Mi accarezzò il viso non scomponendo la sua espressione.

Mi leccai le labbra prima di afferrare la sua intimità ed infilarmela in bocca, provocando un suono bagnato e viscido.
Iniziai a passarci sopra la lingua provocandogli un consistente respiro, chiuse gli occhi sollevando appena il capo.
Continuai a fissarlo nel mentre che la sua intimità raggiunse la mia gola facendomi lacrimare gli occhi. La sua mano si posizionò sui miei capelli spingendomi lievemente verso il suo membro e provocandomi un suono gutturale, lo vidi voltare lo sguardo di lato trattenendo un gemito.
Una lacrima mi rigò il viso venendo asciugata dal corvino prima che toccasse terra.

"Bravo ragazzo..."
Mi sussurrò con voce roca e spezzata dal piacere, i suoi occhi color ghiaccio mi fecero trasalire dall'eccitazione, mentre la sua mano mi sollevò il viso.

"Devi usare più lingua piccolo..."
Mi riferì poco dopo, il suo tono dannatamente erotico e sensuale pervase la stanza facendomi cedere le ginocchia.

Fammi tuo Levi...

La mia lingua iniziò a muoversi maggiormente attorno alla possenza del corvino, provocandogli un gemito soffocato, alzò il viso pur di controllarsi, mettendo in risalto il pomo d'Adamo, le spalle ed il petto, che dal basso assunsero ancora più sensualità.
Goccioline di sudore iniziarono a rigargli il corpo marmoreo lasciandomi senza fiato.

Mi staccò poi con prepotenza dal suo membro, afferrandomi per il mento.
Emisi un suono soffocato seguito da rivoli di saliva che scesero dalla mia lingua e dal membro dell'uomo.

"Spogliati"
Mi ordinò. Notai come il suo tono rimanesse spesso inalterato, sia quando spartiva gli ordini e sia quando mi parlava, l'abitudine, pensai.

Mi alzai nuovamente in piedi iniziando uno spogliarello per il Caporale posto davanti a me, che si prese la premura di slacciarsi definitivamente la divisa lasciandola aperta ed abbandonata al suo copro ed in parte al materasso.
Portò entrambe le mani poggiate dietro di lui squadrandomi per intero.

Solo in un secondo momento si portò il pollice alle labbra strofinandosele in un gesto d'estrema eccitazione.
Una volta spogliatomi si alzò, una mano fissa sul mio fianco e l'altra stretta al mio collo dove vi appoggiò anche le labbra iniziando ad accennare dei lievi ma pronunciati baci, gemetti appena sotto quei tocchi, con ancora gli angoli della bocca bagnati.
Portò poi l'indice ed il medio fra le mie labbra inserendoli all'interno, mi sentii completamente sopraffatto da quell'uomo tanto provocatorio quanto possente.

"Vediamo se hai imparato ad usare la lingua"
Mi sussurrò all'orecchio accarezzandomi l'anca fino ad arrivare alla coscia.
Sussultai dal piacere iniziando a procedere come mi disse.

Mi portò al posto suo facendomi stendere delicatamente sul letto, entrambe le braccia rannicchiate alle mie spalle con ancora le dita del corvino inserite dentro la bocca.
Le sfilò solo una volta che fu sopra la mia figura, portandole all'interno della mia apertura provocando un suono bagnato ed un grido da parte mia.

L'uomo non sembrò impietosirsi continuando a prepararmi, solo in un secondo momento estrasse le dita avvicinandomi la sua intimità, lo guardai con bocca semi aperta e le gote arrossate.

Mi puntò un fugace sguardo per poi inserirlo all'interno, gridai dal dolore facendolo scemare poi, in un gemito per il piacere, delle lacrime iniziarono a contornarmi gli occhi, reclinai il capo verso l'alto stropicciando le lenzuola. Le mie mani strinsero le coperte continuando a gemere sotto ogni spinta.

L'uomo dopo svariate azioni si apprestò ad inserirlo per intero provocandomi un accentuato grido, corrugai le sopracciglia in un'espressione di piacere estremo.
Mi sentii poi stringere la mano, voltai lo sguardo verso di essa, notando le dita del corvino intrecciate fra le mie.

Percepii un senso d'estrema leggerezza in quell'istante, ricambiai la stretta volgendo lo sguardo verso l'uomo, ciocche di capelli gli caddero sul volto, il respiro sbalzato e i nostri corpi madidi di sudore che stavano diventando un tutt'uno.

Il suo sguardo si posò poi sul mio, esausto allo stesso modo, continuai ad osservarne ogni lineamento, finché sotto le sue continue spinte non mi lanciò un occhiolino.
Mi lasciai sfuggire un ulteriore gemito dovuto al suo gesto.

"I-io la am-"
Non riuscii a finire la frase che l'uomo mi tappò la bocca, sgranai gli occhi sorpreso corrugando subito dopo le sopracciglia estremamente confuso.

"Non pronunciare quella parola"
Mi disse a denti stretti facendo entrare nuovamente tutta la sua presenza.
Cacciai un urlo soffocato da sotto la sua mano che si scostò poco dopo permettendomi di finire lo strepito a pieni polmoni, sicuro d'aver svegliato mezzo campo, venni subito dopo seguito dal corvino, che una volta ripulitosi iniziò a rivestirsi e lo stesso io.

Ero seduto sul letto intento ad allacciarmi la divisa ancora in boxer.
"Perché prima mi ha fermato?"
Chiesi tranquillo e a tratti curioso.

L'uomo ancora senza maglia mi rivolse uno sguardo finito di bere un bicchiere d'acqua.
"Non so a cosa tu ti stia riferendo."
Mi freddò lui facendomi intendere di non continuare il discorso.

"Comunque lei è davvero fantastico"
Mi permisi di dirgli.

Levi's pov.

Il fatto che mi stesse per esternare completamente i suoi sentimenti mi riportò alla realtà nel modo più brusco possibile, no, non volevo saperne di quella parola.

"Mh, sì?"
Chiesi al ragazzo tentando di risultare il più interessato possibile ma non riuscendoci affatto.

"Sì! insomma-"

Nel frattempo mi avvicinai alla porta della tenda scostandola per far trapelare dell'aria all'interno, data la temperatura elevata che si creò in quegli attimi. Come l'aprì vi scorsi il Generale Smith intento a riempire una bottiglia d'acqua ad una fontanella di fronte. Sgranai gli occhi e lo stesso fece lui scorgendomi a petto nudo.

"Lei a letto è davvero fantastico"
Finì Eren come fosse fatto apposta. Il biondo mi rivolse uno sguardo soddisfatto alzando appena le sopracciglia mordendosi le labbra, come fosse stato leggermente a disagio nella sua malizia.

Sgranai ulteriormente gli occhi serrando nuovamente la porta della tenda. Mi strinsi le tempie fra l'indice e il pollice.

Sei un coglione, sei un coglione, sei un coglione...

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