Capitolo 47.
Levi's pov.
12/04/1945 - 3:40 p.m.
Passarono diversi giorni da quando il pensiero ossessivo di Farlan nell'atto di togliersi la vita mi aveva riempito la mente, l'uomo riuscì a rimettersi in sesto nel giro di poco tornando ad assumere la sua solita spensieratezza e luce negli occhi, o per lo meno così fece percepire dall'esterno.
E tu invece? Parli tanto di Farlan ma saresti andato incontro al suo stesso destino se non avessi incontrato Eren. Tu ti sei ripreso?
Reggevo nella mano un bicchiere colmo di Whisky offerto da Isabel che nel frattempo era sistemata su una gamba del biondo, il loro rincontro avvenne qualche giorno prima, la rossa gli saltò addosso come se si conoscessero da una vita, mi chiesi in quel momento se i colpi di fulmine fossero davvero esistiti, ma arrivai ben presto ad una conclusione negativa.
Come ci si poteva innamorare di una persona senza conoscerne il carattere, i vizi e i modi di fare? perché non è forse vero che la bellezza risiede nei movimenti?
Sorseggiai la bevanda nella speranza che riuscisse ad offuscarmi la mente da tutti quei pensieri opprimenti. Ero seduto di fronte al biondo e alla ragazza, entrambi incapaci di chiudere il becco e intenti ad intrattenere più di un discorso alla volta.
"Tu che cosa ne pensi Caporale?"
Chiese Farlan ad un tratto del discorso, mi colse alla sprovvista facendomi alzare il volto insieme alle sopracciglia in segno di attenzione.
"Come?"
Chiesi non variando la mia espressione.
I due si scambiarono un'occhiata complice facendola sfociare poi in un sorriso spontaneo, mi resi conto solo in quell'istante di come quella ragazza fosse riuscita a risollevare il morale dell'Ufficiale, e per quello mi sentii eternamente grato nei suoi confronti, rivederlo con la stessa leggerezza di prima della sua partenza non aveva prezzo.
"Lei è cotto o mi sbaglio?"
Domandò in modo totalmente sfacciato la rossa mentre il suo indice mi puntava in segno d'accusa.
Ressi il suo gioco sporgendomi verso la sua direzione.
"E di chi dovrei essere cotto? Sentiamo"
Quella ragazza mi destabilizzava completamente, sentii fin da subito verso di lei un senso di responsabilità, come se ne avessi dovuto prenderne le veci, probabilmente proprio per il fatto che lei fosse l'unica a rendere così felice il biondo, di conseguenza anche lo scherzarci assieme non mi creò disturbo, sopratutto sentendo la sua risata così simile a quella di Eren.
Ma che diamine stai dicendo Levi?! Oddio smettila, stai diventando ridicolo a pensare a certe cose.
La ragazza iniziò a dondolarsi ingenuamente sulle gambe dell'uomo posandosi un dito sul mento e sollevando gli occhi verso il soffitto in un gesto d'estrema concentrazione, Farlan in tutta risposta iniziò a solleticarle i fianchi così da farla scoppiare in una rumorosa risata che coinvolse anche quella del biondo.
"Isabel, che ne dici di Petra?"
Chiese poi l'uomo volgendo il capo verso di lei in un sorriso ammiccante.
Le si illuminarono gli occhi facendoli sembrare tre volte più grandi e luccicanti.
"Sì! É proprio a lei che avevo pensato, bravissimo!"
Esclamò entusiasta sollevando entrambe le braccia al cielo.
Roteai gli occhi esasperato ingurgitando un altro sorso della bevanda alcolica.
"Mi dispiace deludervi ma non ho nessuna cotta"
Riferii incrociando le braccia al petto.
Finii il contenuto nel bicchiere per poi riposarlo sul tavolo in un frastuono più pesante di quanto mi aspettassi.
"Vi devo lasciare, ho un gruppo da allenare tra qualche minuto"
Dissi ponendo entrambe le mani sulla lastra in legno così da poter far leva ed alzarmi stirandomi la divisa con delle corpose manate.
"Farlan, raggiungimi quando avrai fatto, volevo far provare i fucili ai ragazzi oggi"
Gli riferì quando mi ritrovai già in cammino verso la porta.
"Coosa?! Stiamo parlando della mia lezione preferita, non puoi iniziarla senza di me!"
Mi riprese lamentandosi ed alzando il tono di voce sotto la risata della rossa.
Momenti di svago come quelli non sarebbero stati tollerati in teoria, ma nella pratica i pezzi grossi del campo erano tranquillamente autorizzati a giostrarsi il loro tempo come meglio preferissero e sopratutto con chi meglio preferissero.
Eren's pov.
Finito lo smistamento del cibo in cucina, al mio gruppo sarebbe toccato l'allenamento giornaliero con il Caporale. Il fatto di rincontrarlo dopo tutti quei giorni mi addossò parecchia ansia e trepidazione. Era un uomo impegnato, e incrociarsi nel campo durante le ore di lavoro era parecchio inusuale.
Ci trovavamo già nel campo sabbioso quando ci raggiunse il Caporale, il suo sguardo reclino sopra dei documenti portatigli da un soldato esterno qualche attimo prima. I miei occhi si smossero dal suo profilo perfetto e spigoloso, alle sue mani rassicuranti ed accoglienti, immaginandomele addosso mentre mi sfiorano il viso, scivolano sul collo, finendo sui fianchi e poi sulle cosce.
Deglutii rumorosamente iniziando a percepire dell'intensa emozione in mezzo alle gambe.
Sobbalzai come se mi fossi svegliato da un sogno ad occhi aperti, volgendo uno sguardo verso i miei compagni che si stavano riscaldando. Percepii una mano amichevole sulla spalla.
"Non ti riscaldi?"
La voce calda e gentile di Marco mi risvegliò completamente, mi voltai nella sua direzione volgendogli un sorriso sincero e a tratti imbarazzato.
Mi grattai la nuca a disagio.
"S-sì certo, stavo... non importa, inizio subito"
Risposi tentando di apparire il meno insolito possibile, nonostante non mi riuscì per niente bene.
Iniziai il riscaldamento assieme ai miei compagni quando vidi raggiungere Farlan posizionandosi affianco al corvino. L'uomo portò con sé una sacca considerevolmente grande e pesante, appoggiandola poco dopo a terra, li vidi parlare qualche secondo fra loro per poi rivolgere lo sguardo verso di noi.
"Soldati, prego, un attimo di attenzione."
Ci richiamò avvicinandosi al gruppo misto di americani e giapponesi insieme.
"Oggi svolgerete un allenamento volto a perfezionare la vostra destrezza e mira con il fucile."
Mi sentii raggelare il sangue, l'ultima volta che impugnai un fucile non fui in grado di sparare nessun colpo. Nella mia mente iniziò ad echeggiare la voce di Jean nel disperato tentativo di aggrapparsi alla vita, ed infine il suono duro della fronte che veniva frantumata e attraversata dal proiettile di Reiner.
Un senso di nausea mi pervase capovolgendomi lo stomaco.
Volsi uno sguardo ai miei compagni, mostrando dei visi simili al mio.
Non siamo riusciti a superare un bel niente di quel giorno, ed ostinarci a pensare il contrario ci ha portato a questo, scusaci Jean...
Il biondo iniziò a sfilare un'arma dalla sacca, tutti i fucili erano a loro volta sigillati all'interno di apposite custodie in velluto, mi chiesi in quel momento quanto effettivamente valessero.
La afferrò nella mano facendola scorrere per verticale verso la sua figura nel mentre che si alzò le maniche della divisa.
"Coraggio, non siate timidi, chi vuole essere il primo?"
Chiese con un accenno di scherno, nella mano reggeva l'arma mostrando un braccio muscoloso e sotto sforzo, diramato da diverse vene che lo resero davvero attraente.
A prendere in mano la situazione in modo del tutto inaspettato fu Armin che alzò educatamente la mano facendosi notare, non era un ragazzo basso, ma quel suo coraggio improvviso lo fece risultare alto tre metri di più.
Gli occhi di Farlan si illuminarono di stupore.
"OH! Ma che bello vedere qualcuno di così intraprendente"
Disse sinceramente colpito.
Guardai con occhi sgranati il mio compagno seguito da tutti gli altri, gli stessi che uccisero a sangue freddo dei compatrioti.
"Armin ma che diamine fai?"
Chiesi sottovoce prima che l'Ufficiale ci raggiungesse.
"Non voglio più fallire Eren, dopo l'ultima volta con Erwin, mi sono ripromesso di diventare un ottimo soldato."
Mi riferì volgendomi uno sguardo sicuro e determinato.
"M-ma ci hanno fatto uccidere de-"
"Eren, se c'è una cosa che ho capito da tutto questo è che in guerra non esistono né cattivi né buoni, non ho tempo per rimuginare sul fatto che ci abbiano fatto uccidere degli uomini quando io avrei tranquillamente fatto saltare in aria il Signor Church."
Mi rimproverò andando poi incontro all'uomo reggendo il fucile, ne rimasi pietrificato, aveva ragione, non avevamo tempo.
Levi's pov.
Vedere avanzare il ragazzo gracilino nonché prediletto di Erwin mi suscitò non poca curiosità, incrociai le braccia al petto godendomi la scena, quando notai il moro rivolgergli uno sguardo confuso, quasi a rimproverarlo per il suo gesto. Corrugai le sopracciglia.
"Bene, devi afferrarlo in questo modo e puntare al bersaglio lagg-"
"Coraggio, datevi una mossa, voi tre, impugnate un'arma"
Dissi sopra la voce del biondo, indicando due soldati giapponesi ed Eren.
L'espressione che mi rivolse fu simile alla prima volta che lo costrinsi a sparare, non gli piaceva, non avrebbe fatto male ad una mosca quel ragazzo e fu proprio per quello che tentai di spronarlo a tirare fuori la grinta.
Mi affiancai al moro nel mentre che tutti gli altri soldati si stavano cimentando o nel corpo a copro o nell'addestramento coi fucili, seguiti da Farlan o da Eld.
"Ricordi come si fa?"
Chiesi con le braccia giunte dietro la schiena.
Mi rivolse uno sguardo tremante.
"S-sì"
Mi rispose sollevando il fucile davanti a sé prendendo la mira verso una sagoma ad una decina di metri di distanza.
"Bene allora-"
"In realtà non ricordo un granché..."
Mi confidò infine abbassando l'arma rassegnato.
Addolcii il viso avvicinandomi.
"Non è motivo di vergogna, d'altronde non dovrebbe essere un qualcosa da dover imparare alla tua età"
Dissi facendomi sfuggire una considerazione forse un po' troppo personale.
Mi puntò uno sguardo più tranquillo e sereno permettendomi di aiutarlo, ricambiai l'occhiata un po' troppo intensamente, i suoi occhi finirono sulle mie labbra perdendovisi per un tempo che parve non finire più. Mi schiarii la gola nel tentativo di farlo ricomporre e così fu, riportò l'attenzione sulle mie mani che reggevano la sua arma, spiegandogli la tecnica da utilizzare e lui mi ascoltò come se dalle mie labbra colasse dell'oro.
Finita la spiegazione impugnò il fucile e concretizzò le mie dritte facendole sue, annuii soddisfatto ma senza darlo a vedere per poi incamminarmi verso gli altri cadetti.
"Mira, prega e spara"
Sussurrò il moro facendomi sussultare appena.
Mi rigirai verso la sua direzione mordendomi l'interno della guancia, il ragazzo aveva lo sguardo fisso sull'obiettivo.
Quella frase...
Finito l'allenamento tutti i soldati si ritirarono nei loro ultimi impegni prima di andare a farsi una doccia, rimanendo così solo io, Eld e Farlan, intenti a riporre le armi all'interno delle loro custodie in modo accurato.
"Eld, puoi andare, ci pensiamo io e il Caporale a finire"
Prese parola il biondo.
L'uomo inizialmente titubante rivolse uno sguardo verso di me in cerca di approvazione, gli feci cenno di assenso e si congedò con un saluto militare.
"Dai, dimmi che cosa vuoi"
Chiesi prima che Farlan potesse prendere parola.
Mi si avvicinò discreto e con un sorriso beffardo stampato addosso.
Il sole stava piano piano calando, dipingendo il cielo di colori caldi e delicati che si riflettevano sul campo e sugli occhi dell'uomo che mi ritrovai difronte, rendendolo ancora più luminoso.
"Hai presente Jeager?"
Mi domandò portandosi un dito sul mento come stesse meditando.
Stavo richiudendo una custodia quando annuii in segno di assenso.
"Sì ecco, ti stava mangiando con gli occhi oggi"
Mi riferì con la sua solita sfrontatezza.
Perché non hai visto come lo guardo io Farlan...
Volsi uno sguardo nella sua direzione con entrambe le sopracciglia alzate in segno di stupore non variando però la mia espressione.
"Lascia che si sfami allora"
Risposi afferrando un altro fucile.
L'uomo mi squadrò assottigliando appena gli occhi fermandosi momentaneamente con il proprio lavoro, come se stesse realizzando.
"Come dovrei prendere questa frase?"
Mi chiese circospetto.
Lo fissai a mia volta completamente tranquillo.
"Ti lascio libera interpretazione"
Girò lievemente il volto abbozzando un sorriso.
"Ma non sarà che per caso..."
Iniziò non riuscendo più a trattenere un sorriso incredulo.
"Continua a lavorare"
Lo ammonii io scuotendo il capo con disapprovazione e a tratti divertito.
Spazio autrice.
Ma buonasera ragazzi!
Come state? Spero tutto bene.
Spero questa storia vi piaccia perché sto iniziando a prenderci non poco gusto a scriverla 🤡
Vi scrivo per annunciarvi il fatto che domani probabilmente non uscirà il capitolo proprio perché sarò impegnata nelle ultime preparazioni della mia nuova storia che prenderà il nome di "Semidei". Purtroppo sono una persona così pignola e perfezionista che non riesco proprio a stare ferma e finisco per andare a correggere, aggiungere o togliere sempre qualche parte, I'm so sorry, vi auguro una buona serata e un buon inizio settimana :)
- Sof.
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