Capitolo 26.
Levi's pov.
Iniziai con dei movimenti non troppo bruschi notando il moro contorcersi e premersi una mano sulle labbra.
Mi trovavo ancora del tutto fuori, non me la sentii di entrare di prepotenza, anche perché fu la mia prima volta con un uomo.
Mi fermai con le gambe piegate sulle ginocchia, con entrambe le mani mi prestai a sollevare i fianchi del moro, così che potessimo combaciare perfettamente.
Aveva le spalle abbandonate al letto, i suoi occhi puntati sui miei con una luce spettacolare all'interno, come se fossero stati in grado di accendermi di vita, risplendevano.
Istintivamente mi venne da togliere una mano dal suo fianco, trasferendo tutto il peso sull'altra, accentuando i muscoli estremamente contratti, portando poi il mio arto sulla guancia del ragazzo, in modo quasi inconscio, come a voler constatare quella figura fosse reale, che stesse sul serio ansimando sotto i miei tocchi.
"Mh Eren? Vogliamo provare allora?"
Chiesi quasi ipnotizzato da quei fari di un verde intenso, che non accennavano a smettere di brillare neanche nel buio della stanza.
Annuì in modo sconnesso.
Pensai a quanto diamine avesse avuto voglia per poter accettare una simile proposta, insomma, fosse stata la sua prima volta si sarebbe veramente fatto male.
Riportai le mani sui suoi fianchi sentendo con grande piacere le ossa sporgenti delle sue anche accentuarsi sui miei polpastrelli, un brivido d'eccitazione più acuta si fece sempre più presente.
Serrai la presa iniziando ad avvicinare il mio bacino alla sua apertura.
Eren's pov.
La sua figura era imponente, continuavo a fissarlo dal basso, comprendendo solo in quel momento quanto realmente il suo corpo fosse atletico e robusto.
La sua schiena si fece leggermente incurvata per potermi avvicinare meglio il suo basso ventre, i respiri profondi gli accentuavano le clavicole appena sporgenti.
Ansimai quando l'uomo iniziò a farsi spazio dentro di me. Non ragionai sul fatto che potesse essere estremamente doloroso. In quel momento il mio unico pensiero era rivolto al farmi dominare completamente.
Aveva fascino, quell'uomo nonostante gli atteggiamenti scontrosi sapeva perfettamente come farti perdere la testa se solo lo avesse voluto.
Strinsi i denti fino quasi a dolermi la mandibola, chiusi gli occhi accigliandomi per la sensazione nuova.
Con un movimento di bacino il Caporale spinse maggiormente facendomi schiudere la bocca in un gesto del tutto istintivo.
Dei gemiti iniziarono a riempire la stanza rendendola più calda e sensuale.
Si vedeva ci sapesse fare, l'entrata fu dolorosa, ma non tanto come mi aspettassi, ciò fu merito sopratutto di quel momento preso precedentemente nel quale mi preparò al meglio.
Avevo girato il viso di lato, appoggiando la guancia alle lenzuola profumate di lavanda quando Levi mi afferrò il volto voltandolo verso il suo.
"Mi devi guardare Eren."
Disse con sguardo autoritario in un rimprovero.
Feci per rispondere, ma venni interrotto da una spinta particolarmente accentuata, che mi fece scappare un lamento di piacere e dolore più pronunciato dei precedenti.
"Vedi? È proprio così che devi fare"
Aggiunse poi soddisfatto.
Lo fissai compiaciuto e a tratti imbarazzato, accennando ad un sorriso che smorzai mordendomi l'indice in un gesto provocatorio.
L'uomo di rimando alzò un sopracciglio.
Appoggiò il mio ventre al letto, non accennando ad uscire, spostò le sue mani lungo le mie cosce, reggendosi poi alle mie ginocchia alzate per iniziare a spingere in modo più sicuro.
Inarcai la schiena aprendo la bocca in un lamento sordo che repressi subito, della saliva iniziò a colarmi dall'angolo delle labbra.
Il corvino ci passò sopra il pollice asciugandolo completamente.
Le mie guance iniziarono a tingersi di un rosso pronunciato.
Il piacere si stava intensificando spinta dopo spinta, rendendomi impossibile nascondere eventuali rumori.
Levi notandolo iniziò ad esaminarmi quasi divertito.
Mi guardò dritto negli occhi quando con una spinta fece entrare tutta la sua intimità.
Mi scappò un grido che andava a sfumarsi in un gemito.
"M-mi fa male...-"
Iniziai con un filo di voce avvicinando invano la mano al ragazzo, in segno che avrebbe dovuto diminuire.
Ma in risposta il corvino, che fino a quel momento se ne restó dritto davanti a me, iniziò ad arrampicarsi sulla mia figura, facendo in modo che la mia mano da prima sollevata toccasse ora i suoi addominali.
Con un movimento di bacino mi restituì un'ulteriore spinta che mi fece affondare le unghie nel petto dell'uomo.
"Non ti ho sentito... che hai detto?"
Rispose lui avvicinandosi al mio viso.
Le mie guance scottavano e il mio sguardo era tutt'altro che lucido.
"C-che mi sta facendo m-m-"
Non finii mai quella frase.
L'uomo mi infilò il palmo della sua mano in bocca.
"Mordi"
Disse solo.
Lo guardai titubante, non me la sarei mai sentita di affondare i denti nella sua mano.
Il mio sguardo si fece preoccupato e le mie sopracciglia inarcate.
"Vedrai che stringerai"
Aggiunse poi non troppo preoccupato, poggiando la mano libera affianco alla mia figura, saldamente trattenuta sulle lenzuola del letto ormai disfatto.
Spinse ulteriormente sentendo la sua presenza arrivare al limite.
Iniziai ad ansimare in modo soffocato, della saliva stava iniziando a colare dalla mia bocca fino alla sua mano, in modo del tutto inconscio la strinsi sotto le due arcate dentali, provocando un sussulto da parte del corvino, che subito mi guardò meravigliato e soddisfatto.
"Sì... bravo così, mordi"
Mi rassicurò mentre le spinte iniziarono ad acquisire un ritmo ben specifico, alternando la prepotenza e decisione alla sensualità e lentezza, facendomi percepire qualsiasi movimento nel modo migliore possibile.
Strinsi così tanto che iniziò a sanguinare, mischiandosi con la saliva.
Delle gocce mi finirono in pieno petto, come me ne resi conto la mia lingua era già stata inebriata da quel sapore metallico e nauseante, lasciando subito la presa.
L'uomo se la squadrò.
"Accidenti, che diamine di canini hai?"
Mi chiese divertito.
Accennai un sorriso tra tutti quei gemiti.
"Mi perdoni"
Sussurrai seguito da un respiro profondo.
"No... perdonami tu"
Mi riferì a sua volta in tono basso.
Non feci in tempo a realizzare il perchè delle scuse finché non iniziò ad accellerare e ad ogni spinta arrivare fino in fondo.
Cacciai un altro grido, quella volta in modo più corposo, fu una sensazione particolare, soffrivo insopportabilmente e paradossalmente i gemiti iniziarono ad intensificarsi andando verso l'orgasmo.
Se ne rese conto, arrivando a far toccare i nostri addomi fra loro, entrambi madidi di sudore si alzavano in modo sconnesso, arrivando poi alle mie labbra.
Un bacio prepotente iniziò a prendere forma.
Avvinghiai le mie mani sul suo viso, in modo dolce e affettuoso, stavano tremando visibilmente. Il corvino ne afferrò una stringendola nella sua, continuando a premerla sulla guancia.
Arrossii in modo più pronunciato non staccando le mie labbra dalle sue.
I suoi addominali strisciavano sul mio busto ogni qualvolta l'uomo decidesse di dare una spinta che mi faceva sussultare.
Strinsi le gambe in modo inconscio, stringendo di conseguenza anche il ventre dell'uomo.
"Oh Eren... coraggio, apri quelle gambe"
Mi suggerì staccandosi dal bacio, ad un palmo dal mio viso.
Abbassai lo sguardo.
"M-mi si chiudono involontariamente..."
Tentai di discolparmi.
Mi guardò serio e ipnotico.
"Vedi di tenerle aperte"
Rispose.
Ma era più forte di me, il dolore era troppo acuto per far sì che si aprissero, come fosse un atto di autodifesa.
Lo vidi perdere la pazienza, alzandosi appena per essere in grado di rimanere in equilibrio senza appoggiarsi al letto, posizionò entrambe la mani sulla ginocchia, aprendole senza troppa grazia nè tatto.
Gridai alzando il collo verso la sua direzione, dei fili di saliva si fecero spazio nella mia bocca.
"Non guardarmi così..."
Disse poi storcendo le labbra.
Mi accarezzò la guancia con due dita, facendomi rilassare.
Mi sentii completamente al sicuro, come se non ci fosse nulla al di fuori che potesse ferirmi.
"Levi, lei mi sta facendo impazzire..."
Sussurrai in modo sconnesso, stirando le braccia sopra la mia testa, reggendomi alle lenzuola che tenni strette nei pugni.
Lo vidi sgranare appena gli occhi, le gote si arrossarono di un rosa pescato, lo trovai estremamente eccitante.
"C-cos'hai detto?! Dillo di nuovo..."
Disse poi con tono più alto.
La sua voce, sopratutto quando era più alta mi soggiogava completamente, brividi d'eccitazione iniziarono a spaziarsi sulla mia schiena.
"H-ho detto che lei mi sta face-"
"No, non quello... il mio nome"
Disse infine quasi in un gemito anche lui.
Realizzai qualche secondo in ritardo, finchè non assunsi un aspetto volutamente sottomesso, non smettendo di guardarlo negli occhi.
Una spinta più profonda rese ancora più credibile la mia situazione, pronunciando il suo nome in un gemito.
Lo vidi passarsi una mano fra i capelli.
"Porca troia"
Si passò il pollice sulle labbra storcendole appena.
Sorrisi in modo sincero, con delle gocce di sudore che mi scendevano dalla fronte.
I nostri corpi luccicavano sotto quel sottile velo di sudore e penombra della stanza.
Acquistò un ritmo più veloce e pronunciato, sentivo di star arrivando al limite.
"C-caporale...-"
Iniziai afferrandogli quelle spalle robuste e possenti, nel vano tentativo di spostarlo in tempo.
"Che c'è... stai per venire?"
Mi sussurrò con sguardo complice.
Arrossii profondamente, eccitandomi il doppio.
"Coraggio... che aspetti?"
Continuò a sussurrarmi leccandomi il collo.
Portai la testa all'indietro socchiudendo le labbra, dei lievi spasmi iniziarono a farsi spazio sul mio corpo, nel mentre che bagnai tutto l'addome dell'uomo e il mio. Il liquido denso e caldo mi fece trasalire di piacere.
Levi's pov.
Fu un'esperienza del tutto inaspettata, mi eccitai in un modo che ormai non provavo da anni, peccato solo fossi abituato a durate decisamente maggiori, non riuscendo così a venire.
Uscii dal ragazzo in una mossa ben calcolata, in modo da non provocargli dolore inutile.
Scesi dal letto, rimanendo in piedi davanti alla figura del moro che a sua volta si alzò sugli avambracci, era esausto, i capelli del tutto fuori posto, il respiro affannato e le guance arrossate.
Lo trovai bellissimo.
Continuava a guardarmi, il suo viso era limpido e contento, nessuna traccia di risentimento o preoccupazione, solo estrema felicità, mi sollevò parecchio.
Mi si avvicinò gattonando sul materasso, deglutii a fatica.
Strinse i miei fianchi fra le mani iniziando a leccare via il suo sperma finitomi sull'addome. Contrassi istantaneamente gli addominali per il contatto.
Mi posai una mano sulla fronte, spodestando i ciuffi bagnati di sudore sfuggiti dal codino.
"Oh dannazione Eren..."
Iniziai, facendo scivolare la mano alla mia bocca, tappandola prontamente.
Iniziò ad appoggiare le mani sul mio membro, con movimenti dall'alto verso il basso, le sue mani così dannatamente morbide mi fecero uscire fuori di testa.
Finché come una liberazione venni nelle sue mani.
Il ragazzo mi rivolse un sorriso ancora eccitato, continuando a guardarmi dall'alto verso il basso iniziò a succhiarsi le dita, lo trovai di una sensualità unica.
"Bravo ragazzo."
Gli sussurrai una volta finito accarezzandogli il viso.
"Penso lei mi piaccia più del previsto Caporale..."
Iniziò lui con sguardo appena preoccupato e più serio.
"Bada a rivestirti ora"
Dissi solo, scompigliandogli i capelli.
Non mi sarei potuto permettere di intraprendere una qualsiasi tipo di storia con lui, non in quel periodo tanto complicato.
Spazio autrice.
Okay, partiamo col dire che non sono sicura la gif rappresenti Levi ed Eren, ma passatemela, so che siete benevoli ;)
Sarà un segreto solo nostro.
Vi auguro una buona serata e un buon inizio settimana.♡
-Sof.
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