Capitolo 7
Quando il pianto iniziò a diventare una triste abitudine delle sue mattine, iniziarono i messaggi.
Era chiaro che lo sconosciuto aveva i mezzi per rintracciare il suo numero di telefono senza troppi problemi.
L’ansia e la paura avevano reso il suo fisico ancora più delicato ed Aoyama aveva passato il fine settimana a letto, la mente devastata da un terribile mal di testa e lo stomaco in subbuglio.
Fu sorpreso quando le ragazze gli fecero visita preoccupate per il suo stato attuale.
"Ogni giorno diventi sempre più pallido" disse Uraraka turbata mentre Aoyama tremava sotto le lenzuola.
"Stai mangiando adeguatamente?"
Avrebbe dovuto parlarne con loro?
Le ragazze lo avrebbero capito, ne era sicuro, eppure un terrore veniva irradiato sotto la sua pelle bloccando ogni sua azione. Se le metti al corrente della situazione saranno anche loro in pericolo.
Rimani nell’ombra.
"Ho solo un po’ di febbre e problemi allo stomaco, mi capita ogni anno in questo periodo, state tranquille" rispose piano mentre le espressioni delle ragazze si facevano sempre più insicure. "E poi gli esami sono alle porte e lo stress mi ha giocato un brutto scherzo" sospirò cercando di essere il più drammatico possibile. "Una stella brilla di più quando è notte, mes chers."
Questo sembrò tranquillizzarle e passò un paio di ore in loro compagnia fino a quando non lo lasciarono solo per farlo riposare.
Stanco cercò di addormentarsi per recuperare qualche ora di sonno, ma l’avviso di un nuovo messaggio lo fece scattare tremante, facendogli girare la testa per lunghi attimi.
Non dovrei leggere, pensò mentre cercava di ritornare tra le calde coperte, ansioso.
Non dovrei.
Agitato afferrò il cellulare, sbloccando lo schermo.
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