【 4 】𝘓'𝘢𝘳𝘤𝘩𝘪𝘷𝘪𝘰

Il giorno dopo ebbero finalmente inizio le lezioni. La sera prima venne inviato a ciascun cadetto il proprio piano di studi annuale, composto da una serie di corsi obbligatori relativi alla divisione alla quale si veniva assegnati dopo il diploma, e da dei crediti formativi che si potevano usare per frequentare dei corsi a scelta dello studente; Anya puntava proprio su quelli. Doveva seguirne il più possibile per riuscire nel suo intento.
Peccato che in quel momento si trovava nell'ultimo posto in cui avrebbe voluto essere: al corso di storia della Federazione del professor Graves, un omino bassetto e canuto, dalla voce cantilenante che sembrava tanto anziano da far stupire Anya del fatto che non fosse in pensione.

<< La Federazione, come tutti voi sapete, è nata nel 2161 fondando le sue radici nella gloriosa impresa del Capitano Jonathan Archer, del suo equipaggio e nel suo iconico discorso che ogni membro della Federazione che si rispetti deve saper recitare. Nel suo celebre discorso Archer esordisce con le parole... >>

Anya smise di prestare attenzione e si lasciò andare contro lo schienale della sedia.
Aveva imparato a memoria l'intero discorso di Archer quando aveva dodici anni. Sperava di imparare cose nuove, invece stava solo perdendo tempo.
Come se non bastasse erano le 10:30 e il jet lag stava cominciando a farsi sentire. Doveva cercare di restare sveglia, e quella lezione non la stava aiutando.
Appena ci fu la prima pausa, Anya raccolse il suo PADD e si precipitò fuori dall'aula.
Controllò il suo piano di studi per vedere la prossima lezione in programma: esobiologia alle 13:00, uno dei corsi che aveva scelto lei.
Aveva più di due ore da riempire.

In quel momento la maggior parte degli studenti avrebbe dovuto essere a lezione, quindi Anya pensò di passare in archivio per controllare la situazione.
Si allontanò dall'aula di storia e imboccò il corridoio che portava all'archivio e alla biblioteca digitale. La sala in cui era situato l'archivio era di media grandezza ed era piena di schermi verticali e postazioni circolari in cui inserire i file o cercarli direttamente nella banca dati del computer dell'Accademia e consultarli tramite gli ologrammi che venivano generati.
Una volta entrata si aspettò di trovare la sala vuota o con pochi cadetti, invece quasi tutte le postazioni olografiche erano occupate da studenti che consultavano file e facevano scorrere le dita sugli ologrammi che vorticavano e brillavano davanti a loro. Anya cercò una postazione abbastanza nascosta da avere un po' di privacy, ma le uniche libere erano troppo centrali e in vista.
A differenza della biblioteca, nell'archivio erano conservati solo i file relativi alla storia dell'Accademia e della Flotta, quindi era ironico il fatto che proprio in quel momento ci fossero così tante persone interessate alla storia.
Come ormai era prassi, dei cadetti curiosi si voltarono per osservarla. Anya strinse la tracolla della sua borsa e uscì sconfitta: doveva trovare il modo per andarci in un momento in cui non ci fossero troppe persone.
Appena uscì dall'archivio per poco non andò a sbattere contro qualcosa di massiccio. Alzando gli occhi si accorse che quel qualcosa era in realtà il Commodoro Cartan, che aveva incontrato pochi giorni prima al ricevimento di suo padre.
Sotto la fitta barba del Commodoro si allargò un sorriso compiaciuto.

<< Cadetto Locklear, non mi aspettavo di vederti qui. Non dovresti essere a lezione? >>

<< Sì, dovrei, ma ho pensato di uscire prima per approfondire la lezione di storia della Federazione in archivio, purtroppo però le postazioni sono tutte occupate quindi penso che ripasserò più tardi. >> disse Anya cercando di essere il più credibile possibile, mentre indietreggiava a piccoli passi.

<< Capisco. L'archivio a quest'ora è spesso affollato, gli esami di storia della Federazione di norma richiedono una preparazione approfondita e molti cadetti preferiscono portarsi avanti con lo studio per concentrarsi meglio sugli altri corsi. Spesso rimangono in archivio fino al coprifuoco delle 22:00, dopodiché è completamente deserto. >>

Anya lo osservò più attentamente. Aveva messo più enfasi sulle ultime parole, come per suggerirle qualcosa. Il Commodoro ricambiò lo sguardo allargando il sorriso e curvandosi leggermente in avanti verso di lei.

<< Buono studio, Anya. >> disse prima di superarla e proseguire lungo il corridoio.

Lei lo seguì con lo sguardo. Le stava sicuramente suggerendo qualcosa tra le righe.
Per sei sere alla settimana, ai cadetti era imposto un corpifuoco: dovevano trovarsi tutti nei loro dormitori entro le 22:00 altrimenti sarebbe stata considerata una violazione delle regole.
Sicuramente dopo quell'orario l'Accademia doveva essere vuota, quindi avrebbe avuto tutto il tempo e la privacy per consultare il suo file in pace.
Ma c'era un altro problema: dopo il coprifuoco delle guardie si davano il turno per controllare le aule e i corridoi. Doveva uscire alla fine di un turno e rientrare prima che iniziasse quello successivo. Poteva farcela, doveva solo essere cauta e veloce.

Fu in quel momento che si accorse di essere osservata.
Poco più avanti due cadetti la stavano scrutando da dietro l'angolo. Erano Kael Aarnus, il cadetto che l'aveva accompagnata durante il giro di orientamento, e il cadetto di medicina dagli occhi scuri che aveva incontrato in infermeria poco dopo. Quel ragazzo era davvero un ficcanaso: non faceva altro che incontrarlo dovunque andasse. Si rese conto che il consiglio del Commodoro era più prezioso di quanto pensasse. Doveva assolutamente fare in modo che nessun guardone indesiderato la vedesse, e dopo il coprifuoco era il momento ideale.

Anya si incamminò decisa lungo il corridoio, ignorando i due cadetti impiccioni, e dirigendosi verso l'edificio con le aule della divisione scientifica.

La lezione di esobiologia fu interessante come Anya sperava.
Fortunatamente Erin non era presente a lezione, altrimenti l'avrebbe tempestata di domande sul perché si trovasse lì.
Aveva raccolto informazioni importanti ma generiche sulla biologia di sviluppo di diversi organismi vegetali e animali alieni che le sarebbero sicuramente tornate utili in futuro.
Quella lezione riaccese la speranza dentro di lei; in fondo non stava perdendo tempo.

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Alle 11:00 Kael Aarnus uscì dall'aula assieme al suo compagno di stanza Jaxon Colrin. Avevano appena terminato la lezione di etica interspecie, uno dei pochi corsi che avevano in comune, e Jaxon aveva subito iniziato a lamentarsi e sbadigliare.

<< Che noia! Sono state le due ore più lunghe della mia vita. Ti ammiro, Kael. Se avessi un piano di studi pieno di corsi così, probabilmente avrei già abbandonato l'Accademia da mesi. >>

Jaxon non aveva bisogno di esprimere il suo disappunto ad alta voce con Kael, ma ovviamente non riusciva a trattenersi.
Kael era un betazoide: una specie aliena originaria del pianeta Betazed, entrato da pochi anni a fare parte della Federazione.
Una caratteristica fisica che accomunava tutti i betazoidi era gli occhi talmente tanto neri da non riuscire a distinguere la pupilla dall'iride; ma le loro peculiarità principe erano la capacità telepatica di leggere la mente delle persone, e la profonda empatia, che permetteva loro di sentire le emozioni degli altri provandole direttamente sulla propria pelle. Per questo Kael, ogni volta che si trovava accanto a delle persone, cercava di tenere sotto controllo la sua empatia, per sentire meno emozioni possibile. Intento reso non tanto facile dal carattere estroverso del suo compagno di stanza.
Lui e Jaxon erano completamente opposti: Kael era pacato, silenzioso, dalla corporatura snella e dalla carnagione e capelli chiari. Jaxon era socievole (specialmente con le ragazze), senza filtri, con una corporatura più tonica, una carnagione calda e abbronzata e dei capelli ondulati e scuri che gli ricadevano sulla fronte, appena sopra gli occhi castano scuro.

<< Avrei potuto usare questo tempo per finire la relazione che mi ha assegnato Skylar, oppure l'avrei potuto passare in cortile per dare un'altra occhiata a- >>

<< Alle nuove studentesse. Lo so. >> lo anticipó Kael.

<< Hey, mi hai letto nel pensiero? >>

<< No, semplicemente ti conosco bene, e le tue emozioni sono difficili da ignorare. >>

Ai betazoidi affiliati alla Flotta Stellare era vietato leggere la mente di qualcuno senza il suo permesso o quello di un superiore. L'empatia era più difficile da "spegnere" rispetto alla telepatia, quindi Kael sentiva costantemente degli sprazi di emozioni provenienti da chiunque avesse intorno.
Durante il giro di orientamento dei cadetti aveva captato un'emozione particolare: era molto più forte di tutte le altre ed era estremamente positiva, a tratti fanciullesca. Non era riuscito a capire da chi provenisse ma gli aveva lasciato a dosso una sensazione di pura gioia e soddisfazione che gli era rimasta per tutto il resto della giornata. Non si poteva dire lo stesso delle emozioni che provava Jaxon in quel momento.

Si stavano dirigendo verso la caffetteria al piano inferiore quando, voltando l'angolo, videro il Commodoro Cartan parlare con una studentessa di spalle, davanti all'archivio.
Kael non la riconobbe subito ma Jaxon sì, considerando la velocità con la quale aveva trascinato il compagno di stanza dietro l'angolo.

<< Ma che diamine, Jaxon! Che ti prende? >> imprecò ad alta voce Kael.

<< Shh! >> lo zittì Jaxon. << Quella è Anya Locklear. >>

<< Locklear? Intendi la figlia dell'ammiraglio di cui mi hai parlato? >>

<< Esatto. Non mi sorprende che stia parlando con il Commodoro Cartan. Sicuramente vuole diventare capitano come suo padre. >> disse Jaxon a bassa voce.

<< In realtà, era con il mio gruppo durante l'orientamento dei cadetti. >>

<< Aspetta, stai dicendo che lei sta studiando per entrare nella divisione azioni? Allora perché parla con il professor Cartan? Lui è della divisione comando. >>

<< Rilassati, potrebbe essere un amico del padre. >> disse Kael mettendo le mani in avanti.

Jaxon non lo stava ascoltando. Era troppo focalizzato sul cercare di origliare la conversazione tra la ragazza e il professore per prestare attenzione al suo compagno.

<< Buono studio, Anya. >> disse il Commodoro prima di congedarsi e passare accanto ai ragazzi.

<< "Buono studio, Anya"? L'ha chiamata per nome! >>

Kael cercò di tranquillizzarlo dicendo che non era importante come un professore si rivolgesse ad un cadetto, ma Jaxon non voleva calmarsi.

<< Invece sì che importa Kael! Gli ufficiali superiori non si riferiscono ad un cadetto chiamandola per nome senza che abbiano una relazione oltre quella professionale. Sicuramente si conoscono da tempo per via di suo padre, e ora le stanno tutti riservando un trattamento speciale solo grazie al suo cognome. >>

<< Perché ti sei fissato su questa ragazza? È dal primo giorno di Accademia che non fai che parlarne. >>

Da quando era tornato dal discorso di benvenuto dei cadetti non aveva fatto altro che parlare dell'erede dell'ammiraglio Locklear che aveva catturato la sua attenzione. Kael tuttavia non era riuscito a capire se l'aveva catturata positivamente o negativamente, neanche in quel momento, mentre stava elencando i motivi per i quali quella ragazza non gli piaceva.

<< Conosco le persone come lei. Miss Nepotismo pensa che seguendo più corsi alla volta riuscirà a diplomarsi ed essere assegnata ad una nave stellare in meno di quattro anni. Come se non avesse già la strada spianata da suo padre. Tutti i professori sono costretti a chiudere un occhio per lei. Non mi piace che possa fare indisturbata tutto quello che vuole. >>

Kael sospirò sfinito.
<< Ok, senti. La tua frustrazione e complottismo stanno cominciando a farsi sentire troppo, e non sei nelle condizioni per ascoltarmi, quindi che ne dici di vederci direttamente in camera dopo? >>

Purtroppo riusciva a sopportare le emozioni forti di Jaxon solo per un periodo di tempo limitato, perciò era meglio per entrambi se avessero passato il resto della giornata separati fino a sera.

<< D'accordo, scusami Kael ma certe volte non riesco proprio a controllarmi. >>

<< Non preoccuparti, Jaxon, non è colpa tua. >>

Erano ormai due anni che Jaxon cercava di controllare le sue emozioni in presenza di Kael per non "farsi percepire" troppo da lui, ma rimaneva pur sempre un umano, quindi non riusciva sempre a controllarsi abbastanza. Kael ovviamente ne era al corrente, e gli era grato del fatto che ci stesse provando, ma gli dispiaceva che le sue capacità psichiche provocassero dei disagi alle persone che gli stavano accanto. Fortunatamente, in genere, un pomeriggio distanti l'uno dall'altro bastava per calmare gli animi.

Kael si allontanó verso la caffetteria mentre Jaxon si avviò con passi decisi verso il complesso della facoltà di medicina.
Entrò nell'infermeria con la forza di un meteorite che penetra l'atmosfera di un pianeta.

<< Adesso basta! È la terza volta che mi imbatto in quella ragazza e tutte e tre le volte non ha fatto altro che insospettirmi sempre di più. >>

Dietro la scrivania all'ingresso, una diplomata avvolta in un camice azzurro chiaro e con i capelli castani stretti in una coda di cavallo, sosprirò profondamente e alzò lo sguardo sul ragazzo che aveva appena fatto irruzione nella sua infermeria.

<< Non ti aspettavo così presto, Jaxon. Non hai nessun altro referente da tormentare? >> disse leggermente alterata la ragazza, come se non fosse la prima volta che Jaxon faceva un'entrata simile.

<< Sai bene di essere la mia unica referente, e poi no, non ho nessun altro con cui sfogarmi. Kael mi ha scaricato. >>

<< Come biasimarlo? Invidio il fatto che abbia la scusa dell'empatia per allontanarsi da te ogni volta che vuole. >> replicò la ragazza.

Jaxon le lanciò un'occhiata caustica che la costrinse a placare il suo sarcasmo almeno per qualche minuto.

<< Comunque, se stavi parlando di Anya Locklear ti ho già detto di lasciarla stare. È già un bersaglio facile per via del suo cognome, non ha bisogno di te che giudichi ogni suo singolo movimento. >> aggiunse riportando gli occhi sul PADD poggiato sulla scrivania.

<< Ma non pensi che sia strano? È venuta qui con una navetta privata, ha saltato i controlli obbligatori lasciando che se ne occupasse un medico della Flotta, sta frequentando lezioni esterne alla sua divisione e poco fa l'ho vista parlare con il Commodoro Cartan come se fossero amici di lunga data. Mi sembra eccessivo anche per una ragazzina viziata come lei! Fidati, Cast, c'è qualcosa sotto. >> disse Jaxon tutto d'un fiato, lasciandosi andare sulla sedia davanti alla scrivania.

Cast alzò lo sguardo accigliato sul cadetto.
Il nome completo della diplomata era Skylar McCoy ma tutti preferivano chiamarla Cast, un nomignolo datole da suo nonno quando era piccola. Skylar era la referente della divisione medica dell'Accademia e conosceva Jaxon da due anni, perciò era abituata al suo carattere ma certe volte lui si fissava talmente tanto sulle sue convinzioni che era difficile fargli cambiare idea e farlo ragionare.

<< Non c'è niente sotto. L'Accademia tende ad essere iperprotettiva nei confronti dei figli degli ammiragli, quindi non mi sorprende che stia ricevendo quel genere di trattamento. E per quanto riguarda le lezioni: ognuno può usare i crediti extra come vuole, anche per seguire corsi che apparentemente non hanno nulla a che fare con la propria futura divisione. >> disse Cast cercando di parlare in modo chiaro e convincente.

<< Non è giusto! Sicuramente non ha nemmeno sostenuto il test d'ingresso; suo padre avrà convinto il rettore ad ammetterla direttamente. >>

<< Non lo puoi sapere, Jaxon! >> lo rimproverò Cast.

<< Beh, lo scopriremo. >> disse girando di scatto verso di lui il monitor del computer dell'infermeria, poggiato sulla scrivania.

<< Sai che solo gli alumni e gli ufficiali hanno accesso ai file personali dei cadetti vero? >>

<< Ecco perchè ti devo un favore. >>

Entrò nel computer inserendo il codice personale di Cast (la quale glielo aveva dato per le emergenze, e quella certamente non lo era).
Le sue dita si mossero veloci tra i file accademici dei cadetti per poi fermarsi su quello di Anya.
Appena lo aprì si aspettò di trovare allegati mancanti o informazioni censurate, invece gli comparve davanti un file perfettamente curato e in regola.

<< Che ti dicevo? È tutto nella norma, non c'è niente di sospetto. Hanno anche allegato la valutazione del suo test d'ingresso, il che vuol dire che l'ha sostenuto come tutti noi. >> detto ciò, Cast si alzò e passò accanto a un Jaxon decisamente contrariato.
<< Non è che sei ossessionato da questa ragazza per altri motivi? >> chiese ammiccante mentre si allontanava verso i lettini.

Jaxon non aveva assolutamente ulteriori motivi. Quella ragazza era sospetta e evidentemente lo vedeva solo lui. Allora toccava a lui andare fino in fondo a quella faccenda.

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