【 𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨 】

『 𝘚𝘦𝘯𝘻𝘢: 𝘰𝘳𝘤𝘩𝘪, 𝘭𝘶𝘱𝘪 𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘦𝘨𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘮𝘮𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘴ì 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘭𝘪𝘦𝘵𝘰 𝘧𝘪𝘯𝘦. 』
➺ 𝙇 𝙪 𝙘 𝙮

C'era una volta un demone che desiderava la pace nel suo eterno tormento.
Era stanco di osservare i buoni mentre ottenevano quel che chiamarono "felicità". Era stanco di fare da ostacolo solo per rendere quel lieto fine tanto soddisfacente, tanto ambito.

Stupido di un demone, tanto arrabbiato quanto egoista, eppure lo sapeva che i peccatori non avrebbero mai avuto un lieto fine.

«Scusi!» una ragazza minuta con un paio di occhiali neri sul naso e i capelli legati in modo ordinato stringeva al petto delle cartelle. «Signor Dragneel!» quando il ragazzo si sentì chiamare fermò il suo passo e si voltò alle sue spalle, con ancora le mani nei pantaloni eleganti.

La ragazza dai capelli viola smise di rincorrerlo e si fermò per prendere fiato.
«Dovevo consegnarle il foglio con gli appuntamenti di oggi.» ancora piegata allungò un braccio verso il rosato per dargli la fotocopia.

Egli le sorrise allegramente afferrando il foglio. «Grazie mille, Laki.» la ragazza alzò il capo e le sue guance si tinsero di un rosso quasi color sangue alla vista di quel sorriso.

«Fi-figuratevi!» balbettò per poi ricambiare il sorriso e correre verso la sua scrivania.

Alle orecchie del rosato arrivò una risata familiare e genuina. «Dovresti smetterla, Natsu. Se continui a fare colpo su tutte ci lascerai a bocca asciutta.» il Dragneel si voltò verso la provenienza della voce e sorrise al suo caro amico, Gerard.

I capelli turchini scompigliati, il tatuaggio sul lato destro del viso e il giubbotto di pelle gli regalavano il look adatto ad un musicista come lui.

Accanto al turchino vi era un ragazzo dai capelli corvini con alcune ciocche che ricadevano sui suoi occhi scuri teneva le mani nelle tasche dei jeans e fissava i suoi amici turbato per qualcosa. Ma entrambi erano abituati a quella parte di lui, quella che molti definirebbero detestabile.
Ma i suoi amici lo capivano, o almeno l'avrebbero fatto fin quando egli non avesse sbagliato per davvero.

Il suo nome era Gray Fullbuster e, dopo infiniti tentativi, non aveva ancora trovato un lavoro stabile. Chi lo conosceva avrebbe detto "è un ragazzo privo di idee chiare", lui invece di limitava a dire: "mi piace provare cose nuove".

I suoi amici avevano smesso perfino di commentare la questione.

Natsu si avvicinò scuotendo il capo divertito. «Devo ricordarti delle tue orge del fine settimana?» domandò camminando verso il suo ufficio seguito dai due ragazzi.

Natsu Dragneel, uno dei personaggi più ricchi di Magnolia. Egli si limita a dire che si sia trattata di pura fortuna. In realtà aveva faticato per quindici lunghi anni affinché tutto andasse come previsto.

«Ma va! Non è mica la stessa cosa.» si difese Gerard sedendosi davanti la scrivania del rosato.

«Parlando di cose serie...» intervenne Gray sedendosi accanto al turchino «l'hai trovata?» poggiò le braccia sulle sue gambe aperte fissando attentamente il Dragneel.

Gerard fece scattare lo sguardo dal corvino al rosato, curioso come al solito. Aveva le sopracciglia alzate e un piccolo ghigno sulle labbra. Chi lo conosceva aveva persino dato un nome a tutte le sue espressioni quando era incuriosito. E questa veniva chiamata "curiosità eccitante".

Natsu stava per rispondere ma venne interrotto dal viso del turchino. Alzò un sopracciglio e assottigliò lo sguardo.
«Cazzo, Gerard. Smettila di fare quella faccia sei inquietante. Potresti tornate alla semplice curiosità?».

Il Fernandez sorrise alzando il dito medio.

Natsu scosse il capo aprendo un cassetto dove era accuratamente custodita una fotografia. La prese e la osservò lasciandosi sfuggire un ghigno vittorioso.

«Uh! Qualcuno qui ha un piano.» canticchiò Gerard alzando più volte le sopracciglia guardando l'amico con fare malizioso.

Gray sospirò abbassando il capo e fissando le sue mani penzolanti dalle sue braccia.
«Non ti sei ancora stancato? Dopo tutto questo tempo?» alzò lo sguardo verso il rosato, che tornò serio.

I peccatori non avranno mai un lieto fine. Eppure quel demone si era appena creato una favola nella quale egli era il solo protagonista e mai avrebbe vacillato sull'idea di avere quella pace e quella felicità. Avrebbe lottato e avrebbe sacrificato qualsiasi cosa, perché egli era egoista e irascibile; egli era un peccatore.

𝗦 𝗣 𝗔 𝗭 𝗜 𝗢 𝗔 𝗨 𝗧 𝗥 𝗜 𝗖 𝗘
Ehilà! Mi piacerebbe molto ricevere un parere su questo prologo, per spronarmi ad andare avanti.
Lasciate stelline e commenti per farmi capire se è di vostro gradimento e vi avviso che il prossimo capitolo è a buon punto.
Grazie mille se avete letto fino a questo punto!
-Rarm

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