⠀𝐎𝟕.⠀❪ 🍫 ❛ ᥡ᥆ᥙr 𝖿ᥲ᥎᥆rі𝗍ᥱ 𝗍ᥡ⍴ᥱ ᥆𝖿 ᥴһ᥆ᥴ᥆ᥣᥲ𝗍ᥱ ❫
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𝙄𝙣𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖𝙩𝙞𝙤𝙣:
𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 𝐓𝐘𝐏𝐄: fluff, flashback
𝐂𝐇𝐀𝐑𝐀𝐂𝐓𝐄𝐑𝐒: bonnet axel (Esattamente-chan), fujikawa asahi (-LaPfpNonVieneDaVivy)
𝐖𝐎𝐑𝐃𝐒: ~ 2.1 k
𝐑𝐄𝐋𝐄𝐀𝐒𝐄𝐃 𝐎𝐍: 14.07.2024
𝐓𝐑𝐈𝐆𝐆𝐄𝐑 𝐖𝐀𝐑𝐍𝐈𝐍𝐆𝐒: fluff? weird. dovrei tornare di angst.
𝐑𝐈𝐀𝐒𝐒𝐔𝐍𝐓𝐎: il 14 febbraio segna il giorno di San Valentino, la giornata degli innamorati. Casualmente un certo giocatore di scacchi decide di farsi coraggio e regalare ad un suo interesse una scatola di cioccolatini. Tuttavia, una sorpresa lo sta aspettando.
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Era un normale pomeriggio nell'aula computer della scuola media frequentata da entrambi. Dopo le lezioni, tutto il club si riuniva per discutere e pianificare il loro prossimo progetto, questa volta specificamente ideato per la festa di fine anno. La dirigenza scolastica insistette di come ogni club avrebbe dovuto esporre i suoi frutti a tutti i genitori. Motivo per cui ebbero passato le settimane già a preparare la storia, i personaggi e le battute. Tuttavia questo non bastò per il giovane dagli occhi eterocromatici, nonché il leader del gruppo, perciò decise di cercare di azzardare.
Perché non tentar di mettere degli effetti speciali grazie a dei programmi appositi?
Ecco perché si trovò proprio lì, seduto davanti allo schermo, mangiandosi l'unghia del pollice sinistro, concentrato come pochi ad editare una piccolo video ripreso oggi per giocare ed abituarsi all'applicazione.
" quale è il tuo tipo di cioccolato preferito? "
Non era l'unico presente nonostante tutto. Infatti, un suo compagno di club ebbe deciso di accompagnarlo per tanti motivi.
Uno, non voleva lasciarlo da solo.
Due, non voleva essere lasciato da solo in mezzo agli altri.
Tre, Arthur- o meglio- Axel era una delle poche persone che riusciva a sopportare in quell'istituto.
Quattro... Era molto più complicato di quel che sembrasse.
Il fanciullo dai capelli mediamente lunghi, ora raccolti in una coda a causa del fastidio provocato, e dagli occhi verde-acqua stava a gambe incrociate nella sedia girevole accanto. Non importava molto lo stare indossando la gonna come il regolamento scolastico imponeva perché tanto aveva dei pantaloncini corti sotto. Sempre tenuti. Odiava le gonne, lo facevano sentire troppo spoglio.
Non proprio la signorina che si desidererebbe d'avere, ma non si identificava come tale da molti giorni oramai.
Come chiamava internet questa cosa ancora...? Transizione? Sì. Quello. Supponeva stesse passando questa fase.
Ma non era l'unicx perché Axel aveva ammesso di empatizzare la situazione. Ebbe deciso addirittura di provare un nuovo nome.
Anche lui stava, ecco, transizionando.
O come diamine si dice.
Ascoltate, ha scoperto questi termini poco più di tre settimane fa, deve ancora capirci.
Entrambi era qualcuno a loro modo. Non quello imposto alla nascita di sicuro. Ma qualcuno. E questo strinse ancor di più il legame creato negli anni.
Perché si capivano, come nessun altro.
Per Asahi, Axel era una persona speciale. Il suo primo amico. Ed in questo ultimo periodo forse anche qualcosa un po' di più...
In sua presenza, si sentiva un'altra persona. Sempre se stesso. Ma migliore.
Nessun'altro riusciva a fargli provare le stesse cose.
Ecco perché oggi, il 13 febbraio, ebbe chiesto quella fatidica domanda com tanta indifferenza nonostante dietro le sue spalle tenesse ore ed ore spese davanti allo specchio, esercitandosi nel sembrare più naturale possibile. Guardarlo in faccia fu fuori discussione, perciò domandare quando fu attaccato con gli occhi sullo schermo la campanella suonò. E ci riuscì senza destare sospetti. O, almeno, secondo il suo modesto ed umile parere.
L'altro sbatté le palpebre un paio di volte, sorpreso dalla casualità di tale domanda.
" come mai? "
" alcuni del gruppo avevano consigliato di fare dei biscotti per l'occasione. Magari facciamo una votazione su cosa usare "
Non era vero, se l'è inventata sul momento per togliere sospetti. Fu lì che prese il suo cellulare e lo aprì, evitando meticolosamente contatto visivo con quelle iridi diversamente colorate.
Axel buttò la schiena all'indietro sullo schienale, ora le braccia incrociate mentre rifletteva puntando gli occhi verso l'alto.
" ... bianco "
Dopo alcuni secondi di silenzio mormorò la risposta annuendo appena, cercando di convincersi da solo.
Asahi corruggò le sopracciglia e non poté resistere dal portare nella conversazione la sua grande cultura sul tema.
" sai vero che il cioccolato bianco non è veramente cioccolato? "
" ah no? "
Lo guardò sorpreso.
Se prima Asahi era contro l'idea di guardarlo, non poteva perdersi l'espressione confusa mentre espandeva la propria conoscenza al prossimo.
" cioè- tecnicamente lo è, ma è molto molto differente dal, non lo so, fondente e latte. Perché se in questi due si inseriscono sia la pasta che il burro di cacao, nel bianco solo l'ultimo viene mischiato con latte e zucchero, perdendo il colore marrone. Ecco perché 'bianco' "
" ooooh "
La faccia ammirevole dell'amico portò così tanta fierezza in sé che portò l'indice lateralmente sotto le narici mentre un ghigno dipinse il volto.
" modestamente sono un'esperta- "
" esperto "
Axel corresse il suo stesso errore.
" giusto "
Fece ruotare gli occhi prima di avvicinare la sedia verso il computer.
" come procede? Hai trovato dei effetti carini? "
Tentò di cambiar discorso, facendo nota mentale di cosa avesse appena scoperto.
" non molto, è più complicato di quel che sembra. Però posso cambiare gli sfondi "
" come cambiarli?! "
Quello sorpreso adesso era Asahi. Non si intendeva molto di questa materia. Axel ridacchiò prima di usare il mouse e mostrare dietro una delle prove una spiaggia.
" no vabbè, che figata! "
Xlx corvinx più basso incollò gli occhi allo schermo volendo osservare ogni singolo punto.
" ah-ah! Guarda qua, ci sei te nello sfondo! Sembri volare sull'acqua. Che sei, il Messia? "
" come?! Mi si vede?! "
" no, idiota, ho appena detto la cazzata per spaventarsi- guarda per te stesso! "
Axel si avvicinò, facendosi spazio e finendo spalla contro spalla con l'altro durante l'attenta investigazione. Cambiò sfondo, ora stavano sull'incrocio di Shibuya.
" attento che l'auto sta per metterti sotto "
" quanto sei spiritoso "
Commentò il francese.
" oh, oh, ma quello è minecraft? Mettilo, mettilo! "
Nonostante la richiesta, Asahi pensò l'amicx fosse troppo lento e prese il mouse nella sua mano.
Finché non realizzò fosse dalla parte destra quando lui era mancino.
Fu scomodo, ma Axel lo guidò mettendo la sua mano sopra.
Andarono avanti a giocare con quei schermo per ore ed ore, finché la campanella non segnò la fine ufficiale della giornata. Non importava se non avessero combinato niente di buono. Avevano ancora tanti giorni davanti.
Prima di andare nelle loro separate vie, Axel lo fermò.
" qual'è il tuo tipo di cioccolato preferito? "
" huh? "
Si sorprese per tre motivi: uno, lo avrà detto mille volte; due, perché adesso quella domanda?; tre, perché era così insicuro a porgergliela?
" insomma, mi sembra giusto chiederlo dopo che ti ho detto il mio "
Asahi alzò un sopracciglio.
" al latte "
" oh! sapevi che due svizzeri sono gli 'inventori' di questo tipo? "
" ah sì? "
" ecco perché la Svizzera è famosa per il loro cioccolato "
Asahi spalancò la bocca mentalmente.
Bisogna tener conto di come, nelle partite di scacchi, nessuno riusciva mai a tenergli testa, non importava quanto la loro bravura fosse.
Ma qua, nella vita reale, Axel era la sua vera sfida perché riusciva sempre a raggiungerlo, se non superarlo, portando più gusto nelle sue giornate.
Axel non era una gara, eppure Asahi perdeva sempre.
Se non la testa, il cuore.
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14 Febbraio.
Dopo scuola, dopo i club.
Corridoi.
Asahi era più nervoso che mai, aspettando solo Axel uscisse da quella stanza per consegnare ciò che avesse pianificato per giorni.
Era San Valentino.
A San Valentino, si era solito regalare cioccolatini a chi più di teneva.
Asahi fantasticava questo giorno avvenisse da mesi.
Eppure, adesso, se ne stava pentendo, osservando quella scatola di cioccolato bianco ben cosciente di essere rosso in viso.
Avrebbe potuto gettare via tutto, rimetterla nella sua borsa e dire addio a quei sogni. Era in tempo per salvarsi l'imbarazzo di un rifiuto. Nonostante ciò, il corpo rifiutava di muoversi come se il cuore gli imponesse di farlo adesso prima che fosse troppo tardi.
Tirò un sospiro, e due, e tre, pur di calmare l'ansia che lo sovrastava fino allo strazio. Si ripeteva tutto sarebbe andato per meglio e niente di orribile poteva accaddere perché, be', è Axel! Axel non farebbe mai niente di male!
... Giusto?
Mandò giù la saliva ed appena sentì la porta aprirsi mise le mani dietro la schiena, nascondendo il regalo con la schiena dritta.
" possiamo andare- tutto bene? "
Non riuscì tuttavia a nascondere il proprio stress causato proprio da quel momento.
"Sì, ho solo un po' di febbre".
"Ma va, è solo la tua immaginazione".
La mente consigliava di darci dentro con le bugie pur di evitare di dimostrare questa parte più fragile di sé.
Non era abituato a parlare dei propri sentimenti.
Diamine, non era abituato nemmeno a consegnare regali di tale carico emotivo!
E diamine se non era abituato a festeggiare San Valentino.
Realtà era che Asahi odiasse questa festa con tutto il suo animo.
Non ne capiva il senso, se non far star male chiunque non avesse un partner.
Allora, perché cazzo stava facendo tutto ciò?
Asahi, svegliati.
Non funzionerà.
È solo un amico.
Questa è solo una fase e passerà.
Quindi menti ed andiamocene via da qui prima che mandi tutto a monte ed Axel ti prenda per un debole.
Non era l'unica voce a parlare dentro di sé.
Un'altra, più dolce, diceva di provarci, di non mollare, che non sarebbe stato così grave.
Se non fosse per amore, immagina questo regalo come gratitudine nei suoi confronti per averti tolto da quei giorni bui, senza scopo e senza gioia.
Vedrai, apprezzerà.
Strinse le palpebre, ancora indeciso.
Finché le mani si mossero da sole in avanti e chinò appena il capo.
" sperotipiacciano- "
Non aspettò nemmeno che Axel reagisse che si rialzò e gli consegnò direttamente in mano sua.
Via il dente, via il dolore.
L'altro corvino rimase sbalordito, osservando la scatola con occhi illeggibili per l'altro.
Si mise a ridacchiare.
Ecco là, l'intero mondo di positività di Asahi che si discrepava e crollava.
Stava ridendo.
Stava ridendo... Perché lo trovasse ridicolo.
Era ridicolo.
Cazzo Asahi, idea più stupida non potevo averla.
Cosa ti faceva pensare fossi l'unico a questo mondo per lui?!
Sai quanti cioccolatini avrà ricevuto!
Sai quante altre gli stavano addosso!
Non eri speciale! Solo un semplice puntino nella folla!
Quelle parole strinsero il cuore fino a farlo scoppiare, guardò verso il basso prima di girarsi ed andare senza proferire parola.
Fu fermato da una stretta sul polso.
" no, aspetta! Non è come sembra! "
Il tono preoccupato di Axel sembrò così falso alle sue orecchie, ora contaminate da quelle voci disprezzanti.
Quando alzò lo sguardo, si dovette ricredere.
Aveva una barretta di cioccolato al latte fra le sue mani.
" abbiamo... Avuto la stessa idea suppongo... "
Quello ad arrossire appena fu il più alto, ora lui consegnante di un dolcetto che l'altro tanto amava.
" mi spiace non aver preso una scatola, davvero, non ho avuto tempo e- e volevo comprare qualcosa per tutti quanti i miei amici. Così inizialmente ho optato per una scatola condivisa- ma, ecco, mi sembrava brutto escluderti quando tutte fossero al cioccolato fondente, mentre te ami il latte. Quindi mi son detto 'perché non prendere qualcos'altro per Asahi?' e, be', mi è comparsa questa sotto il naso ed ho deciso di prenderla- insomma, non è meglio del tuo- cioè, wow, davvero, è fantastico- ma... spero tu possa apprezzarlo "
Asahi prese fra le sue mani la baretta, tremando appena.
" scusa per la risata, davvero, ho solo trovato buffo aver avuto la stessa idea- "
" lo sai vero che i ragazzi non consegnano il cioccolato, ma lo ricevono? "
Secondi di silenzio.
" ... davvero? "
Altri secondi di silenzio.
" ... sì? "
" oh... In Francia invece è il contrario... Ecco perché tutti mi hanno guardato un po' male... "
Ridacchiò nuovamente, questa volta più nervoso.
Il suo essere imbranato in certe situazioni lo addolciva, ricordandogli che Axel, nonostante l'apparente perfezione, rimaneva un ragazzino come altri. Come altri, ma speciale.
Asahi sorrise appena.
" be', suppongo possa perdonare questo tuo errore. Al cioccolato non dico mai di no "
Alzò appena il mento, ritornando ad essere il tipico ragazzino arrogante per cui tutti lo conoscevano. Aprì il pacchetto e diede un morso alla tavoletta prima di incamminarsi verso l'uscita.
" aspetta, Asahi! "
Lo raggiunse, camminando al suo fianco.
" grazie mille, questo ha veramente migliorato la mia giornata "
Il sorriso sincero gli fece saltare un battito.
Axel aprì finalmente la sua confezione, rivelando tanti cuoricini ricoperti di cioccolato bianco. La gioia nello specialista di effetti speciali si amplificò, prendendone uno e mangiandolo. Dopodiché offrì uno all'amico.
" vuoi? "
" e lo chiedi pure? "
Asahi lo prese e se mangiò in un sol boccone. Non era niente male per del 'cioccolato falso'.
" piccola domanda: ma se solo le ragazze lo consegnano, non è strano anche da parte tua farlo? "
" puoi accettare un regalo senza bacchettarmi?! Non me lo scordo mica! "
Oh, Asahi non si sarebbe scordato quella giornata per molti anni a venire.
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𝐓𝐀𝐆𝐒: -softxeevee, -Chookoa, -LaPfpNonVieneDaVivy, -YAKKU, DumbThisNoel, Esattamente-chan, pxstelpurin, VivyRal
𝐀𝐍𝐆𝐎𝐋𝐎 𝐀𝐔𝐓𝐑𝐈𝐂𝐄:
È tutto iniziato da vivy che info-dumpa su assassination classroom. Poi è tutto andato in discesa ed ho scritto sta cosa in tipo quattro ore. Non ho riletto. Chissene degli errori. Spero vi piaccia lo stesso, mwah. Buonanotte 💕
- 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆
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