⠀𝐎𝟑.⠀❪ 📖 ❛ ᥣᥲ ᑲᥱᥣᥣᥱ ᥱ𝗍 ᥣᥲ ᑲᥱ𝗍ᥱ ❫

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𝙄𝙣𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖𝙩𝙞𝙤𝙣:

𝐒𝐓𝐎𝐑𝐘 𝐓𝐘𝐏𝐄: romance, angst, hurt/comfort, royalty alternate universe (historically inaccurate)
𝐌𝐀𝐈𝐍 𝐂𝐇𝐀𝐑𝐀𝐂𝐓𝐄𝐑𝐒: bonnet axel (Creepy), oba mitsuki (Yume)
𝐎𝐓𝐇𝐄𝐑 𝐂𝐇𝐀𝐑𝐀𝐂𝐓𝐄𝐑𝐒: hamasaki sumire (me) , sawyers naomi (Vivy), fujikawa asahi (Sassy), kumagai koharu (Purin), sugawara airi (Noel), kamei valeria (Kiko), nakamura akihisa (Eve) and more...
𝐖𝐎𝐑𝐃𝐒: ~ 28.5 k
𝐑𝐄𝐋𝐄𝐀𝐒𝐄𝐃 𝐎𝐍: 01.12.2023
𝐓𝐑𝐈𝐆𝐆𝐄𝐑 𝐖𝐀𝐑𝐍𝐈𝐍𝐆𝐒: violence, mental illness, unhealthy copying mechanism (implied sh?), mentions of sex (not explicit), panic attacks, angst, mentions of child abuse.
𝐑𝐈𝐀𝐒𝐒𝐔𝐍𝐓𝐎: realtà e fiaba. Tempo fa le storie europee raccontavano solo gli aspetti positivi della nobiltà. Il famoso 'per sempre felici e contenti'. Mitsuki amava quelle storia, tuttavia non avrebbe mai immaginato quanto controversa la vita reale veramente fosse.

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Amava le fiabe, piene di fantasia.
Amava le fiabe, sempre dal finale felice.
Amava le fiabe, avevano da sempre fatto parte della sua vita.
Mai si sarebbe immaginata il contrario avvenire. Perchè nonostante questo amore, distingueva la differenza fra realtà e finzione come il bianco dal nero. Poteva immaginarsi se stessa in queste storie, purché alla fine si risvegliasse accettando la realtà dei fatti.

Era solita raccontare durante i suoi viaggi all'orfanotrofio o centro città con il suo ben amato bastone da camminata. Più bambini curiosi vi fossero, meglio era. Tutti aspettavano solo che uscisse dalla sua tana per ascoltarla perché aveva un talento innato. Il talento del racconto, della creatività, del sogno e della speranza. Il talento preferito da tutti loro. Il talento di far portare gioia. Per questo Mitsuki era ciò che più desideravano.

Eppure per qualche strana ragione la giovane sedicenne si appartava fin troppo spesso nella sua piccola dimora. Sarà pur stata di sangue reale, ma non aveva avuto alcun collegamento stretto coi poteri alti poiché fossero cugini dei suoi cugini dei suoi cugini... Isolata a causa di problemi famigliari. Se non era fuori a raccontare, rimaneva dentro a leggere e sognare da sola, accompagnata dalla musica elegante e complessa della gemella, Natsuki, a cui voleva un mondo di bene. L'unica persona al mondo per cui sacrificherebbe tutto pur di assicurarsi il suo bene.
Questa era la sua vita, con la sua dimora, con sua sorella, con i suoi bambini. E le bastava per essere felice.

Non pensava di poter esser strappata da essa così facilmente.
Non lo pensava, finché non vide quel contratto firmato da parte degli adulti della famiglia.
Non lo pensava, finché non vide quella carrozza reale appostarsi davanti alla residenza con già all'interno un suo cugino dalle origini britanniche, Naomi.

Vi fu una piccola disputa, volendo almeno una settimana di tempo prima di prendere parte a questo viaggio senza ritorno, perdendo malamente per via della sua insicurezza e della pressione che tutti le mettevano di andare in onore della famiglia.

Durante il tragitto provava talmente tante emozioni da rimanere muta.
Era frustrata a venirne a conoscenza poche ore prima, dopo esser aver promesso ai suoi bambini di tornare il giorno seguente per la prossima storia.
Era tesa poiché avesse passato brutte esperienze in viaggio a cavallo.
Era triste di dover abbandonare la sua tranquillità e routine.
Era spaventata nel dover abituarsi presto ad una nuova vita.

Una vita che nemmeno aveva richiesto.
La nuova vita da futura regina.
Mai prima d'ora avrebbe anche solo sognato un titolo del genere sulla sua testa eppure eccola lì, un giorno prima del matrimonio, vestita per far colpo mentre Naomi continuava a parlare da solo come ha sempre fatto. Che fosse l'ultima opera rilasciata di Shakespeare oppure semplice gossip di campagna poco importava. Non seguiva. Non che l'altro non fosse abituato a questo trattamento ingiusto da parte du chiunque, anche perché era motivo per il suo trasferimento fuori dall'Inghilterra. Si prometteva di tornare lì un giorno e mostrare il suo vero lavoro.

Se i ragazzini venissero a sapere di questa notizia l'avrebbero sicuramente comparata ad una delle principesse nei libri, come Biancaneve! Definivano la lillà come la tipica protagonista di questi racconti, ergo il suo finale felice doveva avvenire! E finalmente ci stava riuscendo? Salteranno dalla gioia nel sapere di aver avuto la benedizione di essersi trovati davanti una futura regina. Il cuore si rammaricava, già avvertendo nostalgia dei loro teneri sorrisi.

" dear, is everything all right? Siamo già più di metà cammino! "

Il cugino afferrò la sua mano adornata di un anello dalla pietra luccicante, risvegliando la fanciulla dal suo stato pensierioso. Chiuse questa in un pugno, nervosa.

" ancora non ci posso credere. Pure te hai fatto parte di questo contratto "

" I'm deeply sorry, ma è per il meglio "

'Meglio', huh. Parlava l'attore della famiglia. Capiva da una parte, ma dall'altra la mancanza di casa le faceva perdere la ragione.

" ... vorrei tornare indietro "

" non possiamo "

" sai quanto sotto pressione mi mettono le carrozze, cugino "

" naturalmente, per questo mi è stato affidato l'incarico di assicurare che tutto vada in modo liscio , cerca di essere paziente per qualche ora prima della pausa "

" ma... i miei bambini mi aspettano. Natsuki mi aspetta "

Il pensiero senza filtro traspirava gran parte della sua insicurezza. Aveva paura. Aveva decisamente paura. Paura di lasciare ciò che fosse poi caro alle spalle. Paura che loro la lasciassero alle loro spalle dimenticando il suo volto.

Andarono avanti così, con Mitsuki frustrata e Naomi cercante di calmarla. Era un contrasto raro in questa coppia, poiché di norma sarebbe stato l'esatto contrario. Naturalmente a parole lui era più dotato, vincendo ogni argomentazione senza troppi problemi e lasciando quelle poche speranze di ritornare all'aria.

" ... potresti fare un favore allora? Anzi, due "

" it depends, ma dimmi pure, dear cousin "

" prima di tutto, durante la mia permanenza lì, esigo mi stai vicino quanto più ti è concesso "

" sarà fatto "

" e Natsuki deve suonare al mio matrimonio, in caso prendesse luogo. E voglio avere contatti con lei costantemente "

Senza sua sorella non sarebbe mai andata da nessuna parte. Tutti sapevano che un legame fra gemelle nascondeva qualcosa di più profondo, formato sin dall'utero.

" well, queste sono tre richieste. Un po' troppe, non crede, o mia futura regina della Francia? "

Strinse la presa con tono leggermente scherzoso, afferrando tuttavia il concetto.

" non lascerò la città per nessuna ragione al mondo e farò tutto in mio potere per portarla qui il più in fretta possibile. This is a promise "

Sorrise insicura e rassegnata.

Sposarsi, futura regina di Francia. Tutte queste parole adulte che dal a breve si sarebbero applicate ad ella. Era davvero pronta a qualcosa del genere?

...

Dopo svariate ore rinchiusa in quella cabina arrivarono finalmente in Francia, a Parigi. O una parte più rurale della cittadina. Grazie alla mano di Naomi, già uscito per primo, e del suo fidato bastone, mise finalmente piede fuori sui sassolini bianchi della strada.

La facciata della struttura era tutt'altra storia da quel che si aspettava. Imponente, con una struttura architettonica classica, colonne e dettagli artistici che esprimono l'eleganza e la grandiosità.
Davanti all'entrata mille servitori vestiti eleganti stavano ai lati. Le incutevano timore. Al centro, proprio alla porta d'ingresso, si trovavano due donne, o meglio, ragazze.

" ma chérie, i miei più sinceri benvenuti! Spero che la carrozzeria reale sia stata di vostro piacimento "

Una ragazza dai capelli lunghi neri, vestita di un abito dalla gonna così lunga da toccare per terra ed in mano un ventaglio. Faceva colpo sulla gente ed era palese la sua ricchezza non solo dall'aspetto fisico ma anche dal comportamento elegante. L'ansia nel petto della lillà cresceva spropositamente. Chi erano le due fanciulle?

" piacere di conoscervi di persona finalmente, oserei dire. Mi chiamo Axelle, la principessa, e sono la sorella del re. Inviata qui dai miei cari genitori per sorvegliare un po' la... faccenda "

La squadrò dalla testa ai piedi con sguardo già giudicante. Se prima dei vestiti non la rendevano scomoda, ora il contatto del tessuto con esso risultava straziante.

" i miei più cordiali saluti, Vostra Altezza, grazie mille di questa opportunità "

Inchinò il corpo afferando parte della gonna. Avevano ripetuto il possibile dialogo milioni di volte oramai. Sapeva come doveva atteggiarsi e ci provava. Come Naomi, quale attualmente si trovava alle sue spalle, doveva sembrare più "appetibile".

L'altra aprì subito il ventaglio, portandolo davanti alla bocca. Fece cenno alla ragazza affianco di porgere il suo orecchio per bisbigliarle qualcosa. L'altra annuì semplicemente. Tensione diventava parte del sangue.

" questa è Valeria, un membro importante della servitù di famiglia, vi starà vicino per gli inizi dei preparativi "

Chiuse il ventaglio di scatto, tramutando il suo sguardo serio nel precedente più cortese, prima di prendere alcuni passi verso la carrozza e salirci dentro.

" lasciate che vi aiuti "

Naomi offrì la sua mano alla giovane, forse anche fin troppo giovane. Avrà avuto... Forse 3 anni in meno rispetto a tutti i presenti? E già era così diplomatica? Suppongo sia normale date le sue nobili origini.

L'altra fanciulla, Valeria, era in contrasto, seppur dominante, nella sua eleganza. Il vestito costituiva in pantaloni abbastanza larghi dal dare l'apparenza di una gonna. I suoi capelli castani avevano delle tonalità rosse, raccolte in una coda. E la pelle di ella fu più scura. Che non fosse di questo stato?

" seguitemi, la prego "

Inchinò il capo facendo posto ai due cugini di entrare. Rispetto ad Axelle il tono era più serio, freddo e duro ma almeno onesto. Mitsuki mandò della saliva giù per la gola. La mano di Naomi sulla spalla la rincuorò, dandole coraggio da prendere altri passi prima di egli.

I corridoi erano infiniti, pieni di dettagli, quadri, vasi... Se Valeria fosse andata più piano e la sua gamba malata funzionasse a dovere, si sarebbe fermata ad osservare cosa rappresentavano meglio.

Arrivarono ad una sala piena di altra gente, nobili, da quanto eleganti eran vestiti con tanto di parrucche bianche e boccoli. In quel momento fu fermata al centro della stanza mentre l'albino portato a lato di essa assieme al resto della servitù. Era tesa. Molto tesa. Poteva provare sulla pelle ardere gli sguardi di tutti loro.

" ... come mai la principessa se n'è andata? "

Ebbe coraggio di chiedere per spezzare il ghiaccio.

" come voi, anche Vostra Altezza deve prepararsi al matrimonio "

Rispose semplicemente l'altra mentre girava attorno ad ella con passi lenti, attenti ad ogni dettaglio del suo corpo.

" il bastone? "

" oh- uhm, mi serve per camminare? "

" possiede delle disabilità? "

" diciamo che la mia gamba non è più quella di una volta. Non è del tutto invalidata. Posso camminare pure senza se vado piano a discrete distanze "

" mh "

Annuì, al terzo giro si fermò davanti ad ella con ancora lo stesso volto serio e giudicante. Afferrò il suo mento di sprovvista, paralizzandola sul posto.

" denti "

" come- "

" denti "

Con occhi spalancati mostrò un sorriso forzato. Quando la presa fu lasciata tirò un piccolo sospiro.

" mani "

Mostrò questa volta il dorso dei palmi.

Oltre a Valeria, nessun altro osava fiatare in quella stanza.
Era... Spaventatoso a dir poco. Non era a conoscenza di tali usanze in questo paese. Doveva anche tener conto che le sue uniche fonti di conoscenza erano dei libri di fantasia destinati ad un pubblico piccolo, non indirizzato a mostrare le parti più scomode della realtà.

" ... Quando incontrerò il r- "

Fu interrotta quando vide la mano dell'altra afferare una delle sue ciocche con fare curioso. Forse per via del loro colore?

" koharu "

Una ragazzina di circa la loro età, occhi e capelli castani, quest'ultimi raccolti in due code anteriori ed una cosa bassa posteriore, vestita di un completo simile a quello della fanciulla che chiamò il suo nome, e dall'altezza alquanto discutibile, fece un passo in avanti. Cercava di dare un'aria di rigidità e ordine.

" porta Mitsuki dalle sarte, così che possano prendere le misure per completare l'abito "

" certamente "

Fu allora che il gruppo di persone nobili uscì dalla stanza assieme alla castana più alta. Naomi si avvicinò alla cugina.

" you were wonderful! "

" grazie, mi sta mettendo già dello stress questa storia "

" ci vediamo alla cerimonia, okay? "

" aspetta- "

Troppo tardi. Era già uscito a parlare con il resto. L'altra concluse per influenzare e creare già dei primi rapporti per la base della sua carriera. Rimasero solo ella e questa Koharu, quale fece un piccolo inchino di saluto prima di indicare la via per la sala del vestito. Salirono su per delle scale e la fanciulla non poté ma sentire sconforto durante il piccolo tragitto. Perché? Perché Koharu, seppur dovesse segnare la strada, stava dietro ad ella ad una distanza scomodamente vicina ma lontana. Si sentiva osservata.

" koharu, giusto? "

Si fermò, girandosi, e prese di sorpresa l'altra.

" esatto, Vostra Altezza "

" perché non ti avvicini? Ho alcune domande "

" non posso, Vostra Altezza "

" come mai? "

" non sarebbe professionale. Il mio compito dice esattamente di doverle stare dietro, Vostra Altezza"

" non puoi stare con me? "

" sono sempre con lei, solo qualche passo dietro, Vostra Altezza"

Sempre? Nel senso, tutto il tempo ininterrottamente?

" dovrà farci l'abitudine, le mie sentite scuse... Vostra altezza"

" potresti dirmi di più sul re? "

" beh- è il re, Vostra Altezza "

" mh-mh, cos'altro? "

" governa la Francia, Vostra Altezza"

" certo. Ed altro? "

" è il solo monarca erede dopo suo padre, Vostra Altezza "

Tre volte a chiesto questa domanda e tre volte ha risposto alla stessa maniera, ignorando completamente altri dettagli che Mitsuki riteneva importanti. Altra comunicazione non fu portata avanti poiché la fanciulla più bassa tornò alla sospettosa distanza fino alla camera di prova.

Neppure durante la prova del vestito si diede per vinta, andando avanti a domandare al resto della servitù presente. L'addetta principale al vestito era una ragazza dai lunghi capelli biondi ed occhi azzurri, vestita di una gonna semplice ma lunga. Il suo nome era Airi. Anche se leggermente timida, portava sempre una sorta di aria di positività in stanza, complimentando sempre l'abito e l'aspetto della futura sposa.

" è simpatico? "

Nessuna risposta.

" è affascinante? "

Ancora niente.

" parla tanto? "

Nulla.

" è intelligente? "

" quante lingue sa parlare? "

" ha del senso dell'umorismo? "

E pian piano gli aggettivi positivi terminarono.

" lo potete definire un buon regnante? "

" mangia con la bocca aperta? "

" è freddo? "

" è poco sincero? "

" è crudele? "

" è brutto? Per caso un troll? Si sa che la bellezza vera sia quella interiore in fondo. Potete dirmelo "

Niente. Nessuna delle persone in stanza aveva il coraggio di rispondere. In Mitsuki il sentimento di insicurezza aumenta. Il petto si stringeva e non solo per via del corsetto e la paura non riusciva a farsi vedere bella davanti allo specchio.

" cosa ne pensate? "

" mh... Un ottimo lavoro "

Nemmeno insultare il lavoro dell'altra era una buona idea per una questione di rispetto. Non le piaceva, no. Quello era perché non amasse il suo corpo. Bianco, lungo, gonna liscia e petto stretto. Un abito semplice e tradizionale per un occasione di tanta importanza. Più scadeva il tempo, più il battito aumentava e meno la sua confidenza diventava. Forse... Forse era ancora in tempo per andarsene. Ma come?

" koharu, starai con me tutto il tempo? "

La fanciulla un po' impacciata raddrizzò la schiena.

" sì, Vostra Altezza "

" anche quando userò il bagno? "

La guardò dal riflesso dello specchio.
Le guance dell'altra divennero leggermente rosa.

" n-no no! Si figuri! U-uhm, forza, uscite tutti, lasciate un po' di privacy alla vostra futura regina "

La servitù uscì dopo un inchino, lasciando Mitsuki da sola finalmente.
Guardò fuori dalla finestra pensieriosa.

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Sumire Hamasaki, o meglio, Dame Hamasaki. Dame Sumire Hamasaki. Sì, suonava bene. Non solo nella sua mente, non solo sulla sua lingua, ma anche quella di tutti quanti.
Dame Hamasaki.
Dame Sumire Hamasaki.
Oh quanto adorava questo titolo.

Pensare che tempo fa non se lo sarebbe mai sognata se non con corruzione e matrimoni combinati. Eppure fu più facile del dovuto. Un giorno dopo il bagno il suo braccio destro venne a dire che la principessa, proprio LA principessa della Francia, l'abbia invitata - invitato il marito, lei era un extra - ad un piccolo incontro riguardante la relazione fra la famiglia reale e la sua comunità. Sumire, o in generale la famiglia Hamasaki, rappresentava quest'ultima seppur non avendo avuto un titolo nobiliare proclamato e firmato da Sua Maestà.

Finché non le fece una proposta.
La ragazzina avvisava di essere solo una messaggera dei genitori e che le sue parole siano le loro.
Ben presto ci sarà il matrimonio fra il re e la futura regina e quest'ultima avrebbe necessitato di una corte, qualcuno di famigliare e che capisca le sue origini. Perciò perché mantenere quelle barriere? Perché non metterle in disparte? I tempi stanno cambiando e dopo tutto quel potere che avessero! Un titolo di nobilità dopo tanti anni, dopo tanti sacrifici, soprattutto da parte del padre di lei, era meritato!

Ecco dunque a loro concesso il titolo di seignuer e dame. Dame Hamasaki. In cambio di essere corte e dama da compagnia della regina. Con il suo carisma riuscì pure a tirare alcune corde per qualche ricompensa in più ed ora sedeva nelle stanze prima della cerimonia a gustarsi un calice di vino, già immaginando la sua nuova vita da nobile nella sua nuova villa. L'avrebbe definita perfezione, se non fosse per un piccolo ostacolo.

" esco un attimo, stai buona lì "

" ma certo, mio caro "

Quell'uomo le dava su i nervi, anche se non potesse mai dimostrarlo. Un piccolo sorriso ed un cenno col capo furono più falsi delle voci fra la servitù reale riguardanti le reputazioni dei loro padroni. Sin da quando ebbe ricevuto il titolo stava su di giri, ovvio, era naturale. Tuttavia pensava che l'unico merito fosse il suo e di nessun altro. Faceva sempre così. Questo la irritava sin dal primo giorno che l'avesse sposato.

Esalò dal sollievo una volta andato. Dove? Non lo sa. Perché e con chi? Quello poteva immaginaserlo data la sua acclamata reputazione d'amante con tutte tranne che ella.

" my lady, quell'uomo la stava disturbando per caso? "

Un fanciullo dalla pelle pallida quanto i suoi capelli e delle occhiaie visibili ad occhio nudo si avvicinò al tavolo, anch'egli elegante.
Ella chiuse gli occhi respirando profondamente.

" uhm? No, assolutamente, per sua informazione 'quell'uomo' è mio marito "

" oh, capisco capisco, matrimoni con la persona sbagliata possono portare a tanto stress, am I right? "

Ricevette una smorfia perplessa da parte dell'altra. Cioè, lo era. Ma lui come faceva a saperlo? E soprattutto, con quale audacia si permette di assumere con così tanta certezza qualcosa del genere?

" non che dovrebbe importarle, ma il mio matrimonio va a gonfie vele, grazie della preoccupazione "

Un piccolo sorriso pacato e delle parole gentili avrebbero dovuto cacciarlo via, giusto?

Giusto?

Non si mosse via, anzi, si avvicinò ancor di più sedendosi sulla sedia dell'uomo di poco fa.

" non che voi sembriate avere l'aspetto di un uomo sposato, tantomeno innamorato "

Osservò dunque prima di prendere un altro sorso dal calice.

" I see, I see, perdonate la mia curiosità. La trovo incantevole in questa giornata gioiosa, non crede? "

Ignorò completamente la frecciatina fatta dall'altra.

" la ringrazio "

Constatò semplicemente senza farsi addolcire da parole di uno sconosciuto.

" sarebbe un peccato rovinare il suo umore proprio oggi, non crede? "

" suppongo tu abbia ragione "

" so, what is bothering your highness? "

" 'your highness'? "

Non si trattava di un nobile a sua volta?
Chi era precisamente questo ragazzo?
Cosa voleva da lei?
Un piccolo sorriso comparve sulle labbra.

" quale è il vostro nome? "

" oh- improvvisamente siete curiose? "

Portò una mano sui capelli per sistemarli e successivamente afferare la mano dell'altra per un bacio.

" from the distant realms of England and Japan, I am bound to provide the world with the highest forms of entertainment. Naomi Sawyer, humbly at your service, my lady "

Alzò gli occhi, curioso della sua reazione. Non ebbe detto nulla.

" non capite l'inglese? "

" quindi sei un attore? "

Il labbro superiore si alzò in disgusto. Attori, i più svogliati della classe sociale. Credenti di poter far finta di nascondersi dietro una maschera e guadagnare da vivere allo stesso tempo. Conosceva fin troppo bene questo tipo di persone. Poco serie, non come ella. Infatti non avrebbe dovuto prenderlo seriamente.

" una persona dell'intrattenimento you could say "

" e cosa ci fa uno come te in un matrimonio reale? "

" why oh, la mia cara cugina diverrà la regina da qui a breve! "

" lei è un suo parente? "

" l'unico al suo fianco attualmente. Oh, dovreste proprio veder Vostra Altezza, rammaricata nel non poter vedere la sua amata gemella per molto tempo... "

Un membro della stessa corte cui ella fu appena stata benedetta. Più cose conosceva su questo 'Naomi' - ancora non capiva il nome femminile ad un maschio - e più volte cambia drasticamente la sua opinione riguardante egli.

" mi dica di più, come è la futura regina? "

" un amore! La più pura delle anime, se vogliamo essere onesti! Una benedizione dal cielo! Oh my oh my, deve proprio essere di famiglia "

Fece una piccola pausa.

" I mean, not that thou art not stunning "

Si fece più vicino per mettere la sua mano guantata sopra l'altra della giovane. Si guardarono negli occhi, con un piccolo sorriso compiaciuto.

" Many thanks, you are indeed a rare vision, my lord "

La porta si spalancò, attirando l'attenzione di tutti i presenti nella stanza.

Era Koharu, quale aveva uno sguardo preoccupato. Cercò di nasconderlo non appena notò le altre persone fissarla. Si fece strada in mezzo agli invitati, quali erano già tornati a farsi gli affari loro, e verso la finestra c'era la faccia che stava cercando. Si posizionò vicino ad essa, come una statua, entrambi con la schiena dritta ed un sorriso educato insegnato per la cortesia.

Il fanciullo in questione aveva dei capelli neri raccolti in una piccola coda bassa. Slegati avranno a malapena sfiorato la fine del collo. Da lì a breve se li sarebbe nuovamente tagliati. I suoi occhi erano azzurri, tendenti sul verde acqua. Addosso aveva delle calze lunghe, pantaloni fino al ginocchio, una camicia con gilet ed una lunga giacca nera.

" psh, Asahi "

Gli fece cercando di muovere le labbra il meno possibile per far sembrare che il tutto fosse okay.

" che vuoi adesso Koharu? Non dovresti essere con la sposa? "

Domandò disinteressato, non afferrando la sua preoccupazione.

" ehm... Riguardo a quello... "

Esitò a parlare altra parola.

" non dirmi che sei andata a fartela con la sarta per l'ennesima volta "

Strinse gli occhi già frustrato.

" taci, diamine! Ti pare luogo per dirlo? "

" mica è colpa mia se le sbavi dietro, ancora non comprendo come possa piacerti "

Vi fu un momento di silenzio fra i due.

" potrei... Uhm- potrei- potrei averla... Persa di vista... "

Guardò in basso a fine frase, imabrazzata della sua scenata. La testa del ragazzo si girò lentamente verso di ella e sbatté con altrettanta velocità le palpebre.

" mi stai dicendo che già al tuo primo giorno da cameriera hai perso l'unica persona che dovevi sorvegliare pochi minuti prima del suo matrimonio, quale determinerà il futuro della famiglia reale e della nazione? "

Strinse le labbra ed annuì lentamente.

" già "

Un sospiro di frustrazione, mentre il panico iniziava a salire fra i due, fu esalato dal più alto, iniziandosi a dirigere verso l'uscita per dare ordine di cercare la fanciulla. Koharu lo seguì.

" oh, che ne dici di rimandare la conversazione a dopo, my lady? "

" come vuole lei "

Naomi si alzò dal tavolo alla ricerca di quei due.

___________________________

Questo, come tanti altri, era l'ennesimo momento nella sua vita dove malediceva la sua disfunzione alla gamba. Più veloce di così non sarebbe mai riuscita a correre, soprattutto in assenza del suo fidato bastone d'appoggio.

La sua mente gridava solo una cosa in quel momento: scappare via.
Non le importava dove.
Non le importava perché.
Quel luogo, quella gente, questo stato, incuteva fin troppo timore per riuscire a vivere lì.
Non era sicuro, tantomeno fatato e fiabesco.
Non era la sua storia.
Non era la semplice finzione.
Ma la realtà.
Questo, più di qualsiasi altra cosa, la impauriva nel profondo.

Non voleva sposarsi.

Voleva tornare in Giappone.
Voleva tornare da sua sorella.
Voleva tornare nella sua piccola magione confinata nel nulla.
Voleva tornare dai suoi bambini.
Voleva tornare alla sua vecchia vita.
Perché questa non l'avrebbe mai soddisfatta.

Scender giù dalla finestra fu sorprendentemente semplice con l'uso delle tende. Il problema stava nella corsa nel bel mezzo del giardino enorme, verde, ma soprattutto vuoto. Era lenta. Troppo lenta. Mentre i pensieri viaggiavano alla velocità della luce. Quasi le veniva da piangere da quanta frustrazione provasse.

Era un'estranea, una straniera, una palesemente non voluta.
Amava l'isolazione, ma non quando mille persone le stavano attorno.
Perché nessuno le rivolgeva parola?
Perché tutti evitavano le sue domande?
Perché era l'unica fuori luogo lì?

Cosa avrebbe pensato Naomi, cosa avrebbero pensato gli invitati, quando sarà finalmente riuscita nel suo intento?

Non importa, non importa!
Doveva uscire!
Doveva salvare la sua pelle e dopo la sua reputazione nazionale di uno stato dall'altra parte del mondo.

Fu lì che vicino alle mura si abbatté in una possibile uscita: un albero.
Un albero abbastanza grande che persino i suoi rami robusti varcavano la soglia delle pietre. Un albero abbastanza scaglioso da formare una possibile strada d'arrampicata verso l'alto. Scavalcare. Scavalcando questo sarebbe uscita. Era ora o mai più! Non si poteva tirare indietro adesso! Un minuto in più e le campane di nozze avrebbero suonato.

Si pulì le mani sul vestito bianco per asciugare il sudore.
I palmi si spostarono subito a contatto con la corteccia bagnata, segnalando pioggia pochi giorni addietro.
Il piede poco sano fu appoggiato su una delle scaglie inferiori più fuoriuscenti, e cercò di mettere il suo intero peso per uno slancio.

Il dolore ai muscoli e ginocchio fu insopportabile, cadendo all'indietro. Fece alcuni passi per avere più spinta.
Doveva uscire, doveva uscire!
Lì dentro sarebbe stata in pericolo!
Non si sarà arresa così facilmente!
Per il suo bene! Per la sua casa!

Corse e usò la gamba sana per saltare su un punto più alto. Questa volta i piedi non toccarono per terra e le mani si aggrappavano strette a due pezzi più lisci del tronco. Erano tremanti, ma resistevano. Finché non alzò la gamba "rotta" per salire, scivolando e cadendo all'indietro.

" ah-! "

" attenta! "

Una voce maschile e due mani sulle spalle si presentarono a salvarla dallo sporcare ulteriormente il vestito ormai pieno di fango e pure la sua acconciatura ben curata.

" le serve una mano? "

Mitsuki tornò sui suoi piedi in fretta, distaccandosi dal fanciullo. Continuava a dargli le spalle.

" grazie del salvataggio, ma non sono affari suoi "

In un altro momento sarebbe stata meno seria e fredda.
In un altro momento si sarebbe scusata per le sue maniere.
Ora non aveva tempo da perdere in chiacchiere.

" è strano veder qualcuno qui mentre gli invititati si trovano in chiesa, non crede? "

" non me ne- "

Si fermò prendendo un sospiro.

" perché non torna da loro e mi lascia in solitudine? "

Diamine qui in Francia sono così pieni di domande.
Cercò di riarrampicarsi per la terza volta.

" certamente... Ma, mi tolga una curiosità, cosa sta cercando di fare? "

Sbuffò, scendendo giù.

" se proprio lo deve sapere sto scappando "

" da chi? "

" dal re di Francia "

" il te di Francia? Come mai? "

" perché penso che sia una bestia "

" una bestia? "

" o qualsiasi creatura fantastica esistente senza capacità d'empatia. Non voglio sposare qualcuno del genere, che incute così tanto timore ai suoi sudditi da non poter aprir bocca sul suo conto "

Le venne un'idea, girandosi finalmente contro il ragazzo senza però concentrarsi sui suoi dettagli fisici.

" perché non mi aiuta? Se mette le mani in una coppa la posso usare come una scala e finalmente raggiungere il ramo! "

" un metodo intelligente non c'è che dire "

" la ringrazio "

" però non credo sia capace di aiutarla, soprattutto se si tratta della mia futura sposa "

Lo sguardo determinato si tramutò in shock alla realizzazione.
Sbatté le palpebre un paio di volte mentre lo fissava.

Capelli neri corti e leggermente mossi, alla luce davano l'impressione della tonalità scura appartenente all'erba; un sorriso divertito dalla reazione; un completo elegante con tanto di una rosa rossa sul taschino all'altezza del fiore. Cosa la colpì maggiormente furono i suoi occhi: uno azzurro e l'altro ambrato.

" o-oh... "

" bonjour mitsuki "

Era sicura di esser diventata rossa in viso dall'umiliazione in quel momento. Passò le mani sul vestito volendo pulirle, ma finito per sporcare la stoffa ulteriormente. Prese parte della gonna, pronta a fare un inchino.

" Vostra Maestà- "

La mano fu afferrata dall'altra, fermandola nel processo.

" Axel, solo Axel "

Axel... Era convinta fosse un altro il suo nome?

" cioè 'Vostra Maestà Arthur' di norma, ma per te solo Axel. E dammi del tu "

Oh, allora la sua memoria non ingannava.
Possedeva due nomi?
Lasciò la presa lentamente, tornando in posizione eretta. Rimase in silenzio, distaccando lo sguardo altrove ancora imbarazzata.

" non pensavo- che- insomma- "

" che fossi io? Se lo avresti saputo non me l'avresti detto? "

" cioè- sì... "

Si grattò il braccio, sconfitta.

" ho fatto qualcosa di male per annullare il matrimonio? "

" no, però... "

" però? "

" ... Prima di tutto non ti conosco "

Axel aprì le braccia all'altezza del petto.

" guarda caso, nemmeno io so di te "

Fece una piccola pausa.

" apparte che sei terribile ad arrampicarti sugli alberi "

Gonfiò le guance ed incrociò le braccia al petto.

" perché non provi te a fare lo stesso conciato così? "

Per "così" si riferiva al suo abito.
Ed anche la sua gamba na questo non poteva mica saperlo.
Axel ridacchiò.

" non fraintendermi, anche io c'ho già provato e fallito. Comprendo pienamente perché le ragazze non sono solite a prender parte all'azione "

Intendeva dire che avesse indossato in vestito del genere prima d'ora? Lui? Un re? Vestito da ragazza? L'immagine mentalmente fece scappare un sorriso seguito da una leggera risata. Si guardono negli occhi finalmente.

" forse dovremmo annullare il matrimonio. Sapresti mai che scandalo si creerebbe quando sulla stampa girerà voce che la ragazza più bella dell'Asia si sia sposata con una bestia "

Mitsuki tornò seria.

" Vostra Mae- "

" Axel "

" Axel... "

Il fanciullo aprì il braccio.

" che ne dici di una piccola passeggiata e qualche chiacchiera? "

Fu insicura, esitando evidentemente per paura di imbattersi in persone non volute.
Il giovane alzò le sopracciglia e tornò composto, rinunciando all'offerta.

" cosa vorreste sapere su di me? "

Tornò a guardare quei occhi diversamente colorati, questa volta più sicura.

" tutto quanto "

" t-tutto? "

Annuì.
L'altrx di schiarì la voce.

" vediamo... alla mia nascita vi fu una controversia riguardo i miei occhi nonostante mio padre avesse le stesse qualità. Molti erano indecisi se definirli un segno di Dio oppure del Diavolo. Ho una sorellina 3 anni più piccola di me dal nome abbastanza simile al mio, quale adora stare in mezzo alla gente e fare colpo. Ho pure vissuto in Giappone per molti anni della mia vita quindi conosco molte tradizioni. Uno dei miei hobby è osservare il cielo la notte, oppure giocare con gli effetti di luce ed ombra. Tuttavia non sono molto dotato nel combattimento... Un mio piccolo segreto...? Leggo ancora qualche fiaba prima di andare a dormire. La mia preferita in quest'ultimo periodo è la belle et la bête di beaumont, ma anche villeneuve non è così male. E... "

Fece qualche passo in avanti verso l'altra. Fu ad un'ispezione più vicina del viso che le guance rosate saltarono all'occhio.

" sono veramente nervoso di parlare alla mia futura moglie per la prima volta pochi minuti prima del nostro matrimonio. Tuttavia rispetto a voi non posso proprio arrampicarmi su un albero per dimostrarlo. Sarebbe uno scandalo per la nazione dato che sono re. Comprendo se vogliate farlo al posto mio "

Afferrò la mano di nuovo, delicato ed elegante. La portò sulle sue labbra per un bacio, prima di guardarla nei suoi incantevoli occhi.

" sarai pure una Belle, ma posso assicurarti che io non sia una bestia da temere "

Il cuore batté forte.
In maniera positiva.
Sentì del calore affettivo avvolgerla con quei gesti, come se fosse un pezzo di porcellana pregiato.

" dear, ti ho trovato! "

La voce di Naomi risvegliò i due, allontanandosi non appena fu abbastanza vicino.

" oh... Vostra Maestà! "

Come segno di rispetto si inchino davanti al fanciullo prima di continuare

" perdonate il disturbo, stavo giusto cercando- "

" di lasciare Mitsuki decidere se voglia sposarsi o meno? "

Lo interruppe, spostando lo sguardo dal l'albino alla lillà. L'altro si alzò dalla sua posizione.

" certamente. Vede, Mitsuki- "

" mi piacerebbe sentire la risposta da Mitsuki stessa, se questo non sia un problema "

Lo interruppe per la seconda volta senza degnarlo di uno sguardo.
Mitsuki guardò entrambi con occhi spalancati. Doveva... Scegliere? Ne aveva davvero la possibilità anche dopo il contratto firmato per il suo conto? Perché gliela stava concedendo? Le campane suonarono, rompendo la tensione. Xlx corvino si giro di spalle.

" oh, si sta facendo tardi per la cerimonia "

Si grattò il mento prima di incamminarsi.

" a te la scelta: arrampicarsi sull'albero oppure trovarti in chiesa. Qualsiasi caso non la prenderò male "

Le porse un piccolo sorriso.

" spero di vederti lì "

Una volta uscito di scena, l'aspirante attore lasciò un sospiro dalla frustrazione.

" god, we were looking everywhere for you! "

Tuttavia la ragazza non ascoltava mezza parola del monologo che si susseguì. Pensava solo ad una cosa: andarsene o rimanere?

___________________________

Momenti come questi erano sempre i più importanti nella vita di qualcuno, immaginarsi quella di una sedicenne. Il momento cui tutte le favole si concludevano. Il suo finale felice. Il suo "vissero per sempre felici e contenti". Doveva portarle soprattutto gioia, no? Eppure in quel momento la stava divorando dall'interno l'ansia e paura.

La porta fu aperta e rivelò il suo vestito cambiato in qualcosa di più dettagliato e sfrizzoso. Sempre bianco. Decisamente più pulito del vecchio dopo la scalinata.
Ad accompagnarla a braccetto c'era il suo amato cugino, l'unico uomo della famiglia stretto dopo la morte di suo padre. Dall'altra mano teneva stretto il bastone adornato di piccole incisioni sul legno. Il bouquet era piccolo, quindi semplice da tenere fra le dita. Ogni passo dentro la sala era un passo verso il suo nuovo futuro. Un futuro completamente diverso da quello che si sarebbe aspettata. Ogni passo era sempre più vicino alla persona con cui avrebbe passato il resto della vita. Per sempre felici e contenti. Finché morte non vi separi.

Si era sentita alla stessa maniera Cenerentola quando ha capito che la scarpetta le appartenesse?
Si era sentita alla stessa maniera Belle quando la bestia si trasformò in principe?
Si era sentita alla stessa maniera Biancaneve quando il principe la risvegliò?
Piene di speranze e ripensamenti?
Ansia e desideri?
Era normale sentirsi così una volta firmato il contratto permanente del matrimonio?

Salì il gradino, dopo il secondo ed infine il terzo. Il braccio del l'albino si sciolse, lasciando all'altare da sola. O meglio, con Axel. Lo stesso ragazzo appena incontrato poco più di dieci minuti fa. Lo stesso ragazzo che la stava guardando con il sorriso più grande al mondo mentre gli veniva incontro. Lo stesso ragazzo che riuscì a bisbigliarle qualcosa.

" sei fantastica "

Non poté contenersi da un sorriso lusingato ed il volto andare in fiamme, come se quel vestito enorme già non la facesse sudare. Fece un segno con la testa per ringraziarlo.

Tutti si alzarono in piedi, in silenzio, e quando si sedettero arrivò il momento fatidico delle promesse. Successivamente quello del bacio. A stampo. Non durò molto e fu del tutto indolore... Forse le era pure piaciuto sentire le sue labbra. Era elegante, delicato, sembrava trattarla come il più raro dei gioielli. Era... Confortante. Una volta staccati sorrisero a vicenda, felici di aver qualcuno come l'altro nella loro vita finalmente.

Forse si era sbagliata sul suo conto.
Forse Axel era un bravo ragazzo.
Forse aveva giudicato male la sua posizione.
Quanto male poteva essere divenire regina finalmente?

Dopo la cerimonia tutti si diressero verso il ricevimento nuziale dentro il palazzo, adornato di decorazioni e quadri, ma soprattutto cibo, tavoli e tanta musica. L'atmosfera era totalmente allegra. C'era chi beveva, chi si abbuffava, chi parlare delle ultime notizie del gossip di città... Vedere tutte quelle persone contente trasportava lo stesso sentimento nella lillà. Anche se avesse paura, non poteva non farsi contagiare dall'allegria. Ed ogni volta che sembrasse perdere potenza, il suo ormai marito era lì a tirarla su di morale con complimenti e chiacchiere.

Di cosa parlavano? Innanzitutto di racconti e immaginazione.
La prima qualità che scovò in Axel: la creatività. Gli piaceva leggere e scrivere come ogni fanciullo se non di più. Amava stare alzato ad osservare il cielo, ma anche giocare con l'effetto delle luci ed ombre per creare varie figure con le proprie dita, come un ragazzino di qualche anno in meno. Avevano molte più cose in comune di quanto pensasse. Si divertiva in sua presenza. Sorridere era un must.

" che le danze abbiano inizio! "

La sorella di lxi esclamò alzandosi dalla propria sedia con in mano il bicchiere.

Le danze? Intendeva... Quella dove gli sposi ballano in mezzo alla sala da soli? Oh no, aspettate, non poteva mica- in quelle condizioni non era capace a ballare-

" ... va tutto bene? "

Axel afferrò la sua mano, alzandosi a sua volta dalla sedia per dirigersi al centro, e notando subito la rigidità.

" uhm- sì- uhm- "

Cercò di afferare il suo bastone di fiducia per alzarsi.

" devi per forza tenerlo? "

Annuì velocemente, non immaginando nessuna ragione valida NON averlo. Era utile per camminare, era utile pure per ballare... Anche se effetivamente rischiava di farglielo finire sui piedi. Cosa avrebbe dovuto fare in quel caso??! Interrompere già da adesso il ballo? No, che maleducata! Arriva qui e già da poco intitolata regina vuole dare ordini e far credere di poter fare ciò che vuole? Sarebbe stata umiliata, o peggio, mandata alla ghigliottina. Una soluzione, una soluzione-
Le sfuggì fra le mani, cadendo per terra e riempiendo la sala di eco dello schianto. Nessuno fiatò, Mitsuki voleva scomparire dalla faccia della Terra in quel momento.

Xlx corvino si abbassò per raccogliere l'oggetto e lo seguì.

" m-mi puoi aiutare? "

Bisbigliò insicura.

" huh? Per cosa? "

" ecco- sì- mi servirebbe un appoggio se dobbiamo proprio ballare "

" non dobbiamo ballare se non vu- "

" nonono, va benissimo ballare! Mi piace ballare! Davvero! "

Non era vero. Lo odiava. Soprattutto se tutte le attenzioni fossero rivolte su di ella.

" devo solo aggrapparmi a qualcosa o cadremo entrambi, e non voglio proprio fare una figuraccia davanti a tutte le persone soprattutto se le conosci tu e non io e- e poi tutti mi vedrebbero male e- "

" tutto chiaro, puoi mettere il peso sulle mie braccia "

Anche se involontariamente, la interruppe per rassicurarla, non vedendo quale fosse il problema ma non mettendo in dubbio che esistesse per ella.
Lo ringraziò e si rialzarono, questa volta al posto di tenersi per mano Mitsuki strinse il braccio dell'altrx, facendosi spazio per camminare verso il centro.

Aveva ben presente le coreografie di coppia, ha speso quasi tutta la sua vita ad immaginarle e sognare di farne parte. Durante il giorno fatidico fu più scossa del previsto. La paura di rovinare tutto la stringeva stretta a sé.

Fu rigida, all'inizio. Con l'andare avanti dei passi riuscì a prendere confidenza. La musica tranquilla del lento ballato aiutava ad armonizzare questa pace. Sapere di avere qualcuno davanti a sé come supporto pure. Ogni volta che incrociava il suo volto era sorridente, perso anch'egli nei occhi dell'altra.
Era al sicuro.

___________________________

La luna brillava nel cielo quando la festa terminò. Sarà già scoccata la mezzanotte o poco giù di lì. Tutti gli invitati, chi semplicemente stanchi, chi ubriachi, chi gioiosi e ancora pieni di energie, si dirigevano nelle loro rispettive carrozze in direzione delle dimore e letti. Non prima di aver congratulato i giovani sposi.

Erano al lato dell'uscita con affianco i propri camerieri. Fece per la prima volta la conoscenza di Asahi, il cameriere e braccio destro di Axel. Non parlava molto, era sempre serio, e soprattutto non la degnava di uno sguardo. Koharu in confronto sembrava più una sua versione impacciata e novellina, lo imitava nella speranza di sembrare autoritaria e professionale.

Fra la folla di vari congratulazioni e benedizioni, ad avvicinarsi ai due fu proprio la sorella, quale aveva solo scambiato due parole con la lillà da quando fosse qui.

" buonanotte, sorellina "

" aw, amorevole come sempre "

Si scambiarono un abbraccio e la ragazzina gli diede pure un bacio sulla guancia fraterno.

" non esitare ad ordinare la mia presenza quando ne hai bisogno, intesi? "

Il maggiore annuì.

" non servirà, so badare a me stesso "

Axelle aprì il ventaglio ridendosela sotto i baffi. L'altrx si grattò la nuca nervosx da cosa trovasse divertente in quella frase.

" congratulazioni e felice matrimonio "

Posò lo sguardo su Mitsuki prima di fare un piccolo inchino e dirigersi verso la sua carrozza.

Successivamente arrivó Naomi, inchinandosi maggiormente col petto rispetto al resto.

" Vostre Maestà, un matrimonio coi fiocchi "

" grazie mille "

Sorrisero entrambi.

" spero passiate una splendida vita assieme, dearest cousin "

Si addolocì ancor di più alle sue parole, pronta ad abbracciarlo. Tuttavia Naomi fece un piccolo passo indietro, come se non volesse toccarla, ed uscì di scena dopo l'ennesima buonanotte. Mitsuki lasciò il peso delle braccia cadere, sentendo il cuore stringersi a quella reazione strana... Come se fosse stata un'estranea... Da parte dell'unica famiglia che avesse...

Non notò lo sguardo basso finché a farglielo notare fu un'altra voce degli invitati. Una completamente nuova.

" Vostra Maestà è stata incantevole oggi, uno spettacolo per gli occhi "

La fanciulla vestiva di un lungo completo complesso, mai quanto quello della sposa, e teneva a braccetto un uomo dal outfit colorato similemente. I capelli castani di media lunghezza e occhi dello stesso colore davano un'aria semplice seppur elegante. Sarà stata l'ennesima coppia sposata, eppure la ragazza sembrava avere attorno la sua età. Dopo il piccolo inchino afferrò con entrambe le mani quella libera dal bastone.

" sono parte della vostre corte e dama da compagnia, Dame Sumire Hamasaki "

" o-oh! Piacere di fare la vostra conoscenza, Dame Hamasaki "

" il piacere ed onore è tutto mio, Vostra Maestà. Per qualsiasi necessità di parlare, o sfogo, non esiti a chiamare sia me che le altre compagne. Siamo tutti qui al suo servizio e benessere "

" la ringrazio "

Quella piccola preoccupazione le portò un leggero sorriso, dandole abbastanza energia per finire di salutare il resto degli ospiti.

Furono fra gli ultimi a lasciare la struttura, venendo guidati dentro la carrozza verso una nuova destinazione. Erano entrambi molto stanchi, non spicciarono troppe parole. Mitsuki non vedeva l'ora di dormire e passare la nottata assieme a qualcuno di nuovo vicino a sé.

Fu accompagnata dalla mano di Axel a scendere giù e camminare verso una scalinata bassa, dove portava ad una villa immensa e decoratissima all'entrata.

" la tua nuova casa "

Aveva già vissuto in una magione ampia, ma non così tanto ampia! Pure una come ella rimase a bocca aperta, volendo subito vedere l'interno. Strinse la mano e camminò verso la porta. Tuttavia l'altro non si mosse.

" va tutto bene, Axel? "

L'altrx la rassicurò con tono più normale possibile. Allora perché non voleva entrare?

" uhm... "

Si arrese a tirarlo e rimasero a guardarsi. Axel aprì bocca.

" come mai non entri? "

" perché tu non lo fai "

Quando capì ridacchiò leggermente.

" non ti preoccupare, dormirò in un'altra villa. Come ho detto questa è tua "

Un'altra?
Fu stranita dalle sue parole e le fu naturale chiede spiegazioni.

" ma... Non è la nostra notte di nozze? "

La smorfia di incertezza dell'altrx mise panico nei polmoni.

" e cosa vorresti fare? "

" non lo so- le cose che fanno le persone di solito? "

" e cosa sarebbero? "

" uhm, non saprei di preciso... solo che si passa del tempo assieme? Insomma, ci siamo sposati dopotutto e- "

" sarai sicuramente stanca dal viaggio e tutti i preparativi, dai su, non vuoi incontrare la tua servitù e dormire tranquilla? "

La girò per le spalle e cercò di spingerla verso l'entrata con piccoli movimenti.

" certo- cioè- e tu? Non è casa nostra? "

" come ho detto, è casa tua "

" ma è la nostra notte e non conosco questa casa "

" son certo che le signore ti mostreranno tutto quanto "

" e con chi dovrò svegliarmi la mattina? "

Axel si fermò, portando una mano in faccia e lasciando un sospiro frustrato. Aveva detto qualcosa di così male? Era la prima volta che lo vedeva così irritato in tutta la giornata. La superò e si diresse verso l'entrata, venendo salutato dalle mille persone nel mentre.

" aspetta- "

Ora ci mise il turbo per raggiungerlo, quando ella fece un passo dentro l'atrio, l'altro stava contemplando se salire le scale.

" non riesco a starti dietro. Dove vai di così in fretta? "

" in camera, no? È lì che mi vuoi. Così la facciamo finita "

" Axel, ascolta, scusa se ti ho fatto arrabbiare- cosa c'è che non va? "

Afferrò la sua mano in segno di scuse. Xlx più alttx si staccò subito dirigendosi verso l'uscita.

" non voglio stare qui, voglio andarmene all'altra villa "

Iniziò a seguirlo.

" andiamo lì allora, non fa una differenza per me "

" non- "

Fece un una pausa, mettendo due dita sul ponte del naso.

" questa è casa tua "

" perché non vuoi che venga con te? "

" perché- perché sarà più facile così "

" ... per chi? "

" non voglio dibattere questo con te adesso, Mitsuki "

" lo capisco, anche io non voglio discutere, voglio solo sapere e- "

" perché l'ho deciso io! Te lo sto ordinando come tuo re! "

La voce fece eco per tutto l'atrio, addirittura alcune gemme pendenti del lampadario vibrarono.
Il suo corpo di congelò sul posto dalla paura e sorpresa. Non... Non si aspettava di farlo arrabbiare così tanto per alcune domande. Forse- forse doveva lasciar perdere. In fondo non conosceva nessuno, era buio, e lxi era nettamente più forte di lei. Aveva paura di cosa potesse accadere. Raddrizzò la schiena.

" avete ragione, è stato un mio sbaglio "

Portò le mani in avanti, unendole.

" pensavo foste solo Axel. Perdonatemi, Vostra Maestà "

Fece un inchino di scuse.

" Mitsuki- "

Fece un passo in avanti, Mitsuki uno indietro.

" ... è per il meglio "

" certamente, come volete voi "

Guardava in basso, ora avendo terrore di quei occhi colorati in maniera diversa. Come poteva un ragazzo così amorevole risultare così minaccioso in pochi secondi? Ora come ora sperasse di esser lasciata in pace ed integra. Quando ascoltò la porta sbattere alzò lo sguardo, trovandosi solo le donne delle pulizie ancora in posizione. Rinchiusa lì dentro.

Fu la prima volta che sentì la mancanza di casa. Le mancava il comfort della piccola villa. Le mancava la melodia e parole dolci e protettive di Natsuki. Le mancavano i suoi bambini all'orfanotrofio. Le mancava la sicurezza nel sapere di avere qualcuno al suo fianco.
Le mancavano le storie dal finale felice.

Questo non era il suo finale felice.

Ed ora si trovava in un paese diverso, in un continente diverso, in una casa diversa, con tutte persone che non conoscesse, abbandonata a se stessa non solo da quello che doveva essere il suo compagno, ma anche l'unico membro della famiglia che avesse.

Si asciugò le lacrime prima che scesero sulle guance e si fece accompagnare nella camera da letto.

Forse avrei dovuto arrampicarmi su quell'albero.

___________________________

Saranno passati tre giorni prima di essersi stancata della solitudine.
Tre giorni.
I suoi primi tre giorni da regina e nessuna traccia del suo re. Era convinta che la mattina seguente alla litigata si sarebbe presentato almeno. Non per forza per scusarsi, solo stare con ella. Il posto vuoto dall'altra parte del tavolo pieno di colazione frantumò le sue speranze. Scoprì in più che quella doveva essere la sua luna di miele e... Nessuno le parlava apparte la castana, nonostante quale cercasse costantemente di mantenere communicazione senza alcun successo.

La vita al castello era strana. Non c'era stanza dove non vi era presente almeno una persona senza che dovesse richiederlo specificatamente. Nemmeno era solo una persona, bensì miriadi. Non aveva eventi pianificati sul calendario poiché, appunto, fosse la sua luna di miele. Per ogni pasto veniva vestita di un completo diverso, fare lunghe passeggiate fuori non era consigliato per via del forte sole. Insomma, era confinata a casa senza niente e nessuno, se non Koharu. Certe volte sentiva un'aurea di pena che la castana provasse nei suoi confronti, volendo parlarle ma ritirandosi all'ultimo.

Dunque aveva anche molto tempo per pensare. Cosa precisamente? Innanzitutto la litigata. Per quanto volesse chieder scusa, se l'interessatx non si presentasse erano parole messe all'aria. Cosa c'era di così importante di lasciare la notte della festa? Come mai persisteva fino a tanti giorni? Si ricordava esistesse, vero? Si chiedeva la stessa domanda riguardo suo cugino. Era e rimane stranita dal suo cambiamento caratteriale da famiglia a sconosciuta. Al posto del nome aveva usato il titolo appena conferito. Come farà adesso? Se ne ricorderà di visitare una volta ogni tanto?
Per quanto paziente potesse rimanere, il peso mentale che tutta la situazione già le poneva rovinava questa qualità. Mica poteva stare lì per sempre da sola!

" Koharu "

" sì, Vostra Maestà? "

" voglio incontrare le mie dame da compagnia domani "

" è la sua luna di miele, non può invitare così tante persone nella sua residenza "

Corruggò le sopracciglia.

" come mai? "

" deve essere discreta, soprattutto i primi giorni "

" 'discreta'? "

Si voltò a guardarla con sguardo serio come se l'avesse offesa con quell'affermazione.

" sì, nel senso, bisogna essere cauti- o almeno così mi dice sempre Asahi... Ovviamente questi sono solo consigli, non mi permetterei mai di ordinare in giro a Vostra Maestà "

I due si parlano? Sapeva qualcosa del re? No, dubitava fortemente se è rimasta qui a dormire tutte le giornate. Fece qualche passo in avanti.

" e se volessi essere discreta... Posso fidarmi di Dame Hamasaki? "

Gli occhi di Koharu si illuminarono ed un piccolo sorriso comparì in volto. Si affrettò a preparare l'invito.

Caso voglia che la fanciulla arrivò all'abitazione quello stesso pomeriggio. Fu invitata nel salotto a prendersi del tè ed ascoltare la flautista suonare una melodia calma per l'atmosfera.

" la ringrazio infinitamente per l'invito "

" grazie a te per essere venuta "

" di cosa vorreste parlare? "

Una delle signore portò alle due le rispettive tazzine con tanto di biscotti sul piattino sottostante. Sumire prese un sorella aspettando la risposta.

" è buono il tè? "

" mh-mh, si sente l'alta classe dal sapore "

" ne sono felice "

Un piccolo sorriso pacato comparve in volto alla lillà.

" come va la residenza? Ho sentito che pure voi vi siete trasferiti in una villa più grande "

" da favola, Vostra Maestà. Mio marito ed io ne siamo grati "

Sorrise a sua volta educata, guardandosi attorno mentre batteva le unghie delle dita sulla ceramica, leggermente nervosa. In fondo si trovava davanti alla nuova regina, fare brutto colpo non sarebbe ideale.

" se posso chiederle, sta conoscendo ogni dama singolarmente? Cosa ne pensa delle altre? Qualche preferenza specifica per attività? "

" no, non proprio. Anche se fosse saresti la prima "

" come mai, Vostra Maestà? "

" Koharu mi ha riferito che dovrei essere più ristretta questi giorni poiché sia la mia luna di miele "

Mitsuki si voltò verso la fanciulla nominata, quale si trovava vicino al divano in cui si sedeva, in piedi mentre guardava davanti a sé. Sorrise leggermente imbarazzata.

" quale sta andando meravigliosamente, se la curiosità non la sopraffaccia "

Aggiunse tornando da Sumire. Ella prese un altro sorso e rimase ad ascoltarla in silenzio.

" mio marito è il migliore dei mariti, davvero. Mi ha pure fornito... Questo dominio così enorme! Ed il cibo è veramente delizioso "

Non poté contenere quella punta di amarezza nel ricordare la fatidica serata. Non che stesse mentendo, tutto questo era meraviglioso... Mancava solo la persona con cui godersi il tutto.

L'altra si guardò attorno di nuovo, questa volta fissando tutti i sudditi, apparentemente insicura di parlare un'altra frase.

" mi è concesso di parlare liberamente, Vostra Maestà? "

Domandò finalmente tornando a vedere l'altra. Mitsuki fu interessata, dando al resto delle persone presenti il permesso di uscire dalla stanza con un cenno della testa. Tirò un sospiro esasperato quando furono lasciate da sole.

" per favore fallo, nessun altro qua dentro vuole "

Le spalle di Sumire si rilassarono dalla tensione, prendendo posto dalla poltrona al divano in cui l'altra sedeva.

" innanzitutto siete una pessima bugiarda, non ho creduto ad una parola che avete detto riguardo il matrimonio "

" o-oh... "

Esclamò delusa.
L'altra ridacchiò.

" vedete di non fare una cosa del genere in pubblico o scaturirete da subito voci indesiderate "

Appoggiò la tazzina di tè sul tavolo davanti alle due.

" pure la mia luna di miele fu un disastro, sapete? Soprattutto la prima notte. Pensavo qualcosa di magico sarebbe successo ed invece fu abbastanza deludente "

Si sentì rincuorato e non sola a quelle parole.

" insomma mio marito non sa tenersi le mani per sé e tutto il popolo volgare femminile se lo sarà passato avanti ed indietro come un burattino già due giorni dopo "

Ruotò gli occhi infastidita al sol pensiero dell'uomo. Afferrò le mani dell'altra.

" quindi non vi preoccupate, se qualcosa è andato storto, potete riferirmelo senza giudizi. In fondo sono di uomini quelli cui stato parlando, dico bene? "

Il sorriso si espanse un pochetto.
Mitsuki non fu in grado dal contenersi per imitarla, se non addirittura ridacchiare.

" suppongo abbiate ragione, Dame Hamasaki "

Sumire in quel istante provò un brivido scendere giù dalla schiena. Sentire il titolo detto direttamente da una dei poteri maggiori della Francia era... Soddisfacente, elettrizzante addirittura. Le confermava che non stesse sognando.

" certe volte possono essere le più strane delle creature. Abbattersi per un loro rifiuto non dovrebbe essere nemmeno nella vostra mentre perché tanto torneranno da voi in men che non si dica. Altri invece col tempo si accettano pure i loro difetti. Prenda il mio cameriere per esempio: si chiama Akihisa e non risulta molto professionale la metà delle volte. Tuttavia, rispetto a molti altri, ha qualità che riescono a redimerlo. Come trovate voi la vostra cameriera? Anche qui mi è giunta voce sia nuova "

" Koharu? Ho pensato alla stessa cosa. Però rispetto alla sua esperienza è molto attenta. Non è affatto male da avere attorno "

" ed il re? Dove sta adesso? "

" a-adesso? "

Oh, oh. Ora che doveva raccontarle? Dirle sin da subito il problema sarebbe risultato scortese, e poi mica voleva appesantirla conni suoi problemi sin da subito!

" è fuori, a fare qualche passo "

Sumire la guardò scettica.

" ... non è proprio stato a casa questi giorni... "

" come mai? Se posso chiedere, Vostra Maestà? "

Scosse la testa.

" non- non ne ho idea ad essere sincera... Magari ha delle faccende da completare prima di trasferirsi qui del tutto? "

" potrebbe essere, in fondo il compito di un re è pesante "

" le dispiacerebbe rimanere qui per la giornata? Posso preparare una carrozza poco prima che il sole cali "

" oh! Non potrei mai disturbarla in questa maniera! La ringrazio comunque "

" insisto invece, non ho nessun altro con cui spendere il mio tempo attualmente. È molto... Silenzioso qui "

Guardò la tazza di tè tiepido.
Fu lì che afferrò una delle sue mani, decisa.

" se è lei a chiedermelo, suppongo che stare qualche oretta in più non possa far del male. Tuttavia prima di cena sarebbe ideale tornare. Magari un altro giorno potremmo pure mangiare insieme "

Annuì, ora decisamente dell'umore giusto.
Con qualcuno cui parlare poteva aspettare ancor di più.
Certo.
Bastava solo aspettare.
Sarebbe tornatx, ne era sicura.

___________________________

Anche se si fosse divertita, il tempo di Sumire di tornare a casa sua che la noia riprese posto fra le mura della residenza. La cena? Silenziosa. Il cambio d'abito? Silenzioso. La notte? Non credeva che un silenzio così potesse essere così fastidioso per andare a dormire. In quel buio eterno chiudere occhio sembrava difficile. Andava ad intervalli di attività e dormita, irritandola solamente di più ad ogni risveglio spontaneo. Ed andò avanti così fino a che il sole non iniziò a infestare i corridoi e le stanze. Forse oggi avrebbe provato ad aprire la biblioteca casalinga e scovare delle favole non ancora lette fino ad ora. Insomma, erano in Europa dopotutto! Le favole aveva sede qui! O quasi tutte almeno.

Suonò la campanella per indicare l'inizio della monotona giornata alla quale ancora si doveva abituare. Non aveva mai avuto qualcuno aiutarla a cambiarsi i vestiti ogni giorno prima del suo arrivo qui. Certe volte si chiedeva se fosse il trattamento da regina o da infante. Una cosa fu chiara: finiva per annoiarsi ancor prima di scendere in sala pranzo per l'ennesimo pasto, la colazione adesso, in solitudine.

O almeno così pensava.

Le sue preghiere furono state ascoltate per una volta e una familiare chioma corvina era seduto dall'altra parte del tavolo, alzandosi dalla posizione seduta quando la vide entrare. Vestiva di abiti molto semplici, contrastanti con la posizione da re.

" Mitsuki! Buongiorno! "

Si bloccò all'entrata, continuando a guardarlx confusa. Cosa... Cosa doveva dire? Certo, era felice fosse tornatx adesso eppure sentiva una sensazione strana ora che fosse realmente accaduto. Insomma, non si erano lasciati proprio in buoni accordi e temeva fosse ancora arrabbiatx con ella per non averla ascoltata la prima volta.
Avrebbe dovuto chiedere dove si fosse cacciato? Arrabbiarsi? Ignorarlo assieme a tutta la faccenda? Mandare segnali misti?

" ti dispiace se mi unisco per la colazione? "

" ... Axel? "

Ancora una volta non si mosse, togliendo tutti i vocaboli dalla bocca tranne il suo nome. Ancora confusa su cosa fare. Si avvicinò all'altra camminando velocemente.

" ti senti bene? Il letto non è stato di tuo gradimento? Posso farlo cambiare subito con un materasso più morbido. Oppure preferisci qualcosa di più robusto? "

" no, no, tutto apposto. Solo che... "

" Vorresti un po' d'aria fresca? Possiamo pure mangiare fuori, il sole splende magnificamente durante questa stagione "

Per quanto incredula, alla fine era felice di poterlx finalmente vedere. Quelli erano stati i giorni più lunghi della sua vita. E- ed ora torna? Dove? Perché? Con chi? Cosa sarebbe successo adesso? Il più alto prese il palmo libero nei suoi con fare tenero. Strinse leggermente la presa. Fu respinto e le mani caddero via da egli. Quando Mitsuki alzò lo sguardo si imbatté in un fanciullo deluso dal suo stesso comportamento.

" mi spiace di averti lasciato così, davvero "

"Non fa niente" avrebbe voluto rispondergli, tuttavia si bloccò. Faceva qualcosa eccome. Se fosse stata una piccolezza l'avrebbe lasciata andare subito, ma venir lasciata così... Poche ore dopo il matrimonio... Beh, faceva male. Perciò non pronunciò parola.

" è colpa mia, capisco pienamente se mi odi per questo "

" non- "

" prometto di rifarmi in questi giorni, sul serio. Avevo qualcosa di veramente importante da fare "

Vi fu un attimo di silenzio, aspettandosi una risposta dall'altra che non venne. Ritornò al proprio posto e nuovamente Mitsuki stava ferma in piedi, da sola, con lo sguardo rivolto in giù.
Fu un attimo che se lo ritrovò nuovamente davanti, questa volta con un boquet di fiori fucsia intenso.

" so che non possono farmi piacere, ma spero mi facciano odiare un pochetto di meno. Posso pure dimostrarti qualcosa che ho scovato questi giorni! "

Gli occhi di Mitsuki si illuminarono alla vista del mazzo e lo prese senza pensarci due volte. I petali così ben dettagliati, sembravano delle sfere.

" ma sono- "

" garofani, sì, e li ho colti io personalmente se te lo stessi chiedendo, ahah "

Si grattò la guancia leggermente nervoso dalla reazione dell'altra. Fu sorpreso quando l'insicurezza svanì nel nulla venendo rimpiazzata da un grande sorriso allegro e felice, proprio lo stesso di una bambina a cui si son dati caramelle per farla stare buona.

" grazie mille, davvero, sono fantastici "

Tirò un sospiro sollevato, almeno una cosa era riuscita a farla giusta. Tornò subito serio prima di cantar vittoria.

" sai, uhm, certe volte essere re è più stressante del dovuto... "

Scosse la testa interrompendosi a metà quando realizzò cosa stesse facendo.

" volevo farti sapere che mi dispiace aver rovinato la tua notte di nozze così. Sono stato un egoista "

Il sorriso scomparve, guardandolo con quei grandi occhi comprensiva.

" la nostra notte di nozze "

Ci tenne a specificare. Axel annuì senza ribattere.

" non ti perdono completamente "

Fu onesta.
Tornò ad essere affranto.

" ... per ora "

Aggiunse successivamente con un piccolo sorriso. Axel non poté contenersi dall'imitarla.

" 'per ora'? "

" per ora "

" ... 'per ora' va bene "

Fece un piccolo passo in avanti.

" 'per ora' c'è speranza "

" forse "

Continuò a fare la misteriosa allargando il sorriso dolce.
La mano dell'altrx portò una ciocca dietro i suoi capelli.

" possiamo iniziare da capo, scordarci di questo. In cambio voglio che tu sia onesto con me qualsiasi cosa tu faccia. Siamo una cosa sola adesso, anche agli occhi dei cieli. Se stai male te, starò male pur io e viceversa. Lo saremo ancora di più se non parliamo. Intesi? "

Raddrizzò la schiena a quel tono serio, quasi da madre che rimprovera il più piccolo in maniera amorevole. Annuì cogliendo chiaro e forte il messaggio. Le offrì il suo braccio per accompagnare.

" certamente, o mia regina, desidera mangiare prima che si raffreddi? Ho qualcosa da mostrarle questa notte. Un piccolo gioco di luci ed ombre "

" tipo quelli famosi in Cina? "

" oui "

Se avesse potuto avrebbe battuto le mani e saltellato in giro solo all'idea che una storia potesse essere raccontata pure visualmente con qualcosa di così strabiliante. Mangiarono tranquilli e felici, con la loro servitù sempre presente finché non decisero di appartarsi per un po' da soli.

" che diamine gli è preso? "

Domandò Koharu all'altro ragazzo, il quale fece una piccola smorfia di disgusto nel vedere questo amore nell'aria.

" che intendi? "

" il tuo re se ne va via per qualche giorno e pensa seriamente di farsi perdonare con dei fiori? Se fossi stata nei panni di Vostra Maestà lo avrei messo K.O. "

" ed è per questo che non sei stata diser- "

" taci che sei nella mia stessa situazione! "

" gne gne gne, piangici pure sopra "

Gli fece una pernacchia, la quale prese veramente male.

" dico io, quanti ingranaggi ti mancano nel cervello per essere così poco professionale? "

" parla quellx che sbava dietro il re e lo chiama per nome quando siete da soli "

" tu come- "

" ho molto tempo libero "

Ridacchiò vedendo la faccia dell'altro divenire notevolmente più rosse del normale.

" seriamente però, cosa gli è preso? "

Asahi tirò un sospiro.

" non sono affari tuoi. Tu pensa alla tua di nobile ed io al mio "

___________________________

" come non hai visto ancora la scuderia? Dobbiamo subito rimediare! "

Alcuni giorni passarono fra quelle mura. Quei giorni erano decisamente più belli rispetto a quelli precedenti. Quei giorni le dava ancora un po' di speranza su questa relazione ed anche xlx fanciullx. Conoscerlo non era male. Certe volte era allegro e voglioso di raccontare, altre ascoltava le storie di ella, altre ancora cercavano di battersi giù a suon di giochi da tavolo, essendo sempre testa a testa nonostante il livello competitivo. Anche dormire nello stesso letto non era poi così scomodo. Il materasso era enorme e conteneva entrambi senza troppi problemi. Avevano ognuno la camera propria e capitava di scambiare letto di notte a notte.

Scoprì un secondo tratto di Axel: anche se sembrasse il più attivx delle persone, anche se era sempre impegnato nella ricerca, non era troppo un fan degli eventi sociali, facendone parte veramente poco nonostante le miriadi di inviti. Da una parte riusciva a comprendere che la costante attenzione fuori da qui potesse essere stressante, eppure questa isolazione totale l'aveva lasciata leggermente scettica.

Non che fossero realmente da soli. I loro fidati braccio destro li seguivano ovunque andavano ed ubbidivano senza domandarselo due volte. Molte volte capitava per Mitsuki di sentirsi in colpa ad ordinare in giro a qualcun altro cose che potesse fare tranquillamente da sola, altre erano i servitori stessi a lasciarla perplessa quando intervenivano in azioni quale non serviva nessun aiuto, per esempio raccogliere un frutto. Non crede riuscirà a farci l'abitudine presto.

Un giorno si diressero nella fantomatica scuderia, venendo trascinata per mano dal più alto verso il confine del prato della villa. Ci sarà passata un paio di volte da quelle parti durante le sue passeggiate, ma non ebbe mai dato troppa attenzione alla struttura in sé. In parte apposta per via di vecchie esperienze...

Era piena di cavalli - qual sorpresa - ed uno dei servitori stava giusto prendendosi cura di uno bianco come la neve. Coincidenza volle che quelle fosse l'animale di marca del re, volendo salirci sopra una volta la sella fu sistemata.

" prima le signore "

Fece un segno a Mitsuki di salire ed aiutarla in caso le servisse.
Scosse la testa ripetutamente.

" no, no- non ci voglio salire lì su! "

Tutti la guardarono perplessa, non capendo il panico nella sua voce.

" cioè.... non sono proprio una fanatica di queste attività... Ahah "

Lasciò una risata nervosa per l'aria silenziosa e... Penosa, che avesse appena creato.

" non ti piace il cavallo? Puoi scegliere qualsiasi tu voglia! "

" no, non è quello il problema. Anzi è un essere così... Uhm... Maestoso! "

Cercò di rassicurare.

" preferiresti se andassimo altrove? Abbiamo un posto adatto "

" no, no, davvero, non è niente- "

Inclinò la testa di lato, non proprio credendo l'altra.

" cos'è che ti turba tanto? "

" uhm "

" stavi giusto parlando l'altro giorno di essere onesti, questo vale anche per te "

La prese alla sprovvista.
Ebbe un punto valido tuttavia.
Sarebbe stato da ipocriti rifiutare adesso ad un suo stesso accordo.

" diciamo che ho brutte esperienze con questi e- non sono ancora guarita "

" ah... tutto chiaro. Possiamo fare qualcos'altro allora "

" oh no, non potrei mai rovinarti io divertimento così! È egoista da parte mia! "

" non vedo molto il senso di andare a cavallo se non ci sei te, il luogo è abbastanza lontano per andarci a piedi "

" m-magari non dobbiamo per forza andare lì! Non c'è uno stand recintato? "

" ci sarebbe, ma solitamente si usa per delle battaglie amichevoli "

" potresti fare qualche giro lì dentro allora, no? "

" e te cosa farai? "

Esitò prima di rispondere al suo quesito.

" posso, uh, guardare dai lati! Sono sicura che sarà ugualmente uno spettacolo "

La osservò non proprio convinto inizialmente. Pian piano iniziò ad annuire ed accettare la proposta, girandosi per montare sul puledro.

" se ti annoi non esitare a dirlo "

Lo ringraziò ed assicurò che avrebbe fatto come richiesto senza pensarci due volte.
Con l'aiuto dell'addetto alla scuderia portarono l'animale dentro il recinto a forma ovale. Era davvero ampio! E Koharu e Mitsuki rimasero a vedere il tutto ai lati dell'area.

Iniziarono con semplici passi a piccole corsette per prendere la mano. Axel si destreggiava con facilità a questa attività di controllo. Gli avrebbe dato su e giù molti anni di allentamento alle spalle, se non addirittura un hobby.
L'insicurezza ad ogni passo azzardato cresceva invece dentro il suo cuore mentre l'osservava. Per quanto bravo, la mente non poteva non immaginare uno scenario nella quale rischiasse di pagarla cara al piccolo passo sbagliato. Quel genere di animali poteva pur sembrare innocente, ma sapeva la loro pericolosità. Ad ogni salto sull'ostacolo i battiti uscivano dal corpo, la gola si bloccava ma i suoi occhi rimanevano puntati sul corvinx, sia dalla paura che dalla maestria. Se la cavava davvero bene. Koharu, vicino ad ella, non faceva altro che rimanere a bocca aperta mentre lo seguiva, volente di fare la stessa cosa uno di questi giorni.

" secondo te riuscirò a convincerti a salire su? "

Chiese il fanciullo avvicinandosi al bordo lentamente. Mitsuki alzò un po' le spalle.
Fu allora che Asahi tornò - quando se ne era andato? - ma non a mani vuote. Innanzitutto neanche toccava a terra poiché fosse a cavallo pure egli. Rispetto all'altro, possedeva un equestre nero come la pece ma dai occhi verdi. Fra le mani teneva delle spade lunghe dalla lama rimpiazzata da una asta colorata, proprio come quelle armi false usate per disarmare l'avversario in gare del genere.

" finalmente! Pronto a fare un giro? "

" dipende, pronto ad essere battuto? "

Il tono tipico spento del corvino servitore si tramutò in qualcosa che non credeva di aver mai sentito dalla sua bocca. Non era gentile, tantomeno professionale. Molto più simile ad una persona arrogante e presuntuosa. Come se quello non fosse un servitore del re, ma due semplici amici pronti a farsi sotto come degli stupidi. Uno si sarà per forza fatto del male.

Una volta armati Koharu fischiò l'inizio della sfida, i due giravano ai bordi scrutandosi negli occhi aspettando che fosse l'altro a fare la prima mossa.

Il cavallo bianco marciò in avanti, spada dritta verso l'avversario. Quello nero fece la stessa cosa, cambiando direzione all'ultimo istante postandosi a sinistra. Fece un mezzo giro guardando dove mirava il suo avversario.

Axel puntó nuovamente dritto, usando una tecnica simile a quella di prima. Questa volta la punta sfiorò il petto dell'altrx, venendo parato dall'altra arma in fretta, troppo in fretta, come se sapesse cosa stesse per fare sin dall'inizio.

La tensione saliva fra le due fanciulle ai lati, chiedendosi proprio chi sarebbe stato il vincitore. Il re pronto all'attacco oppure il suo suddito in difensiva a schivare?

Per la terza volta cercò di mirare dritto, molto ma molto più veloce di prima, così inarrestabile che Mitsuki lo perse dalla vista per qualche istante. Per la terza volta schivò l'attacco e non solo, sfoggiò la spada di ricompensa. Mancando il bersaglio, definito certo dal giovane, Asahi usò questo momento di debolezza per sferrare il suo primo ed unico attacco. Puntò per il petto ma a pelo riuscì a fermarlo, creando uno scontro fra spade all'ultimo sangue.

Asahi con un gesto di polso assunse controllo di entrambe le spade, disarmando Axel con fin troppa facilità.
D'istinto quest'ultimo portò le mani all'altezza del petto in arresa. Questo fu toccato dalla punta molle dell'arma fantoccio.

" en garde! "

Dichiarò successivamente la sua vittoria, terminando lì l'amichevole. Il sorriso confidente e presuntuoso si allargò sul suo viso, contento di esserci riuscito.

Tirò un sospiro sconfitto.

" accidenti, come hai fatto? "

" semplice: usate sempre la stessa tecnica ogni volta. Ormai la conosco a memoria. La prossima volta dovreste tentare di variare per lasciare imprevedibilità. Non che sarà difficile per me decifrare anche quello che fareste in futuro "

Sbuffò leggermente offeso prima di tornare a sorridere.

" ottimo lavoro! Hai mai pensato di divenire capo guardia? "

Scosse la testa rapidamente.

" oh no, un incarico del genere non fa proprio per me fisicamente. Vostro braccio destro basta ed avanza come titolo "

Ridacchiò leggermente.

L'atmosfera fu così leggera e magnifica anche dopo la sconfitta. Era amorevole, tenera addirittura. Vedere entrambi battersi in tal maniera e tornare amici il secondo dopo scaldabagno il cuore della lillà, mettendo in dubbio i suoi precedenti rifiuti. Lo facevano sembrare così facile. Forse... Forse potrebbe dare una seconda possibilità? Non ne era molto convinta... Forse. Se si sarebbe divertita? Oh no, Mitsuki! Mica vorrei finire nella stessa situazione di anni fa! Cosa faresti se perdessi pure l'altra gamba, eh?

"Papà, mi porteresti con te in cima alla collina vicino a casa? Mamma dice che è un ottimo luogo per pitturare il panorama"

Si ricordava ancora quelle parole impresse in mente, perché furono proprio esse a condannarla a vita.

Dentro la villa viveva da sola con sua sorella, i genitori erano sempre fuori a spassarsela. O almeno così ha sempre creduto.

Loro due dentro e loro due fuori.
Non erano affatto una famiglia.
Erano due ragazzine abbandonate a se stesse da due adulti che aspiravano a divenire il prossimo pilastro della corrente artistica. Voleva fare qualcosa di grosso, enorme. Molto più importante delle loro figlie.

Avevano ormai accettato questa cosa crescendo, considerandola addirittura normale. Non avevano bisogno di loro, eran riuscite a trovare amore l'un l'altra. Come si suol dire, i gemelli son inseparabili.

Anche loro erano spiriti creativi, appassionate nell'arte, ma non la stessa dei genitori. Una suonava il piano costantemente nel loro immenso salotto. L'altra leggeva pacifica qualsiasi libro le capitava, raccontandolo all'altra.

Era il loro mondo.
Erano il mondo l'un dell'altra.
La persona più importante che potessero avere al loro fianco.

Eppure quel vuoto divorava Mitsuki dall'interno, volente di attirare l'attenzione su di sé. Forse perché nessuno la guardava, forse perché voleva essere vista una volta nella sua vista. Dunque iniziò ad andare in giro a raccontare le sue storie, prendendo piacere nel portare gioia ai bambini.

Naturalmente cercò queste stesse attenzioni dalla propria madre e dal proprio padre. Si interessava alle loro passioni purché le rivolgessero parola. Venne a sapere di questo famoso panorama mozzafiato e, in parte presa dalla curiosità, chiese se potesse aggregarsi col padre.

L'uomo non la badò molto, annuendo con sguardo vuoto, perso. Mitsuki non si fece domande al riguardo. Salì sopra il puledro dietro ad egli e strinse forte le braccia attorno al suo busto per sicurezza.

Doveva essere un viaggio tranquillo.
"Doveva essere" ma non l'è stato.
Oh no, tutto il contrario.
Quando sembrava andare bene, prese una svolta indimenticabile.
Aumentò il vento un faccia, la velocità con cui gli alberi si muovevano, il rumore degli zoccoli sbattere sotto la roccia, la discesa che dovettero prendere nel tragitto.

Veloce, veloce, veloce.
Si tenne stretta all'altro dalla paura.
Cercava di chiamarlo dalla paura.
Lo pregava di smetterla dalla paura.

Finché l'animale non inciampò.
Crollò su se stesso e rotolò giù dalla discesa ripida. Quei momenti sempre saranno quelli meno reali che potesse immaginare. L'intero corpo duoleva, la gamba si incastrò fra delle rocce, in una posizione talemente dolorosa da non poter contenere lacrime ed urli. Faceva male. Faceva male. Faceva male.

Peggio ancora non riusciva a muoversi.

Peggio ancora la figura di suo padre, ai piedi della collina, non si muoveva.

Niente risposte, nessuna voce... Solo il suo corpo assente di vita.

Non sapeva se considerarsi fortunata ad essere stata salvata. Di sicuro ne fu grata di quei mercanti che passavano di lì, quali le ridarono la speranza e la riportarono nella cittadina. Fu presa in cura dei dottori, quali riuscirono a guarire quasi tutto il corpo.

... Tranne la gamba. A vita.

" ... come mai così pensierosa, Sua Maestà? "

Koharu la risvegliò dai suoi pensieri più profondi con il quesito. La guardò confusa.

" niente, niente, nulla di che "

" cosa ne pensa dello scontro? Crede vincerà mai il re? "

Si girò a vedere come gli altri due siano tornati con un nuovo round. Questa volta per Asahi fu più complicato seguire le orme dell'altro, non per questo impossibile. Vinse nuovamente.

" andiamo! Rivincita! Non è giusto che tu sia così bravo! "

" me lo dicono in molto. La risposta rimane la stessa: lo sono "

Entrambi ridacchiarono.

" Axel? "

Chiamò Mitsuki.
Il fanciullo l'accorse subito.

" uhm, dove volevi andare di preciso a fare il giro? "

Fu preso di sorpresa a questa richiesta.

" quello di prima? Avrei detto nei pressi di La Seine. Come mai? "

" se... se andassimo piano... Forse... Potrei provare a... salire? "

Era ancora incerta, ma decise ugualmente di buttarsi.
Gli occhi dell'altro furono splendenti di gioia.

" davvero? "

" basta che non mi fai cadere giù... "

" non lo farei mai! Anzi! Per assicurartelo puoi pure sedere davanti! Salta su! "

Le diede la sua mano e liberò il davanti della grande sella per avere abbastanza spazio da ospitare qualcuno. Mitsuki fu tesa ma l'accolse e salì. Il luogo alto quasi le dava le vertigini ed i ricordi cominciarono ad assalirla più che mai. Il respiro si fece più pesante e si aggrappò stretta alla pelle dura per paura di cadere giù. Axel notò questo sconforto e mise una mano sulla schiena, accarezzandola con movimenti circolari.

" ce la puoi fare. Dimmi tu quando fermarmi, rallentare o accelerare, mh? Sei tu al controllo della velocità "

Le spalle si rilassarono finalmente, sentendosi già meglio a quelle parole.

Il tragitto fu abbastanza ripido emozionalmente, la coppia seguita dall'altra in due cavalli diversi. Nel mentre continuavano a dire ai due di fare attenzione poiché senza un re la Francia non poteva sopravvivere. Piano piano la tensione si sciolse nei muscoli di lei. Pian piano, riusciva a trovare pace e razionalità, non che le emozioni opposte non fossero a loro volta contrastanti. Axel era lì per supportarla e ricordarle che niente andasse male a meno che non sia lei deciderlo.

Forse il fanciullo iniziava a piacerle più del dovuto.

___________________________

La mattina seguente Mitsuki fu stranita dalla scomparsa del corvino sul loro letto matrimoniale. Primo pensiero che ebbe una volta che il sonno passò fu che fosse uscito a fare una passeggiata di prima mattina. O un piccolo giro sul cavallo di ieri. Il fiume, come si chiamava di nuovo? - La Seine! La Seine era meravigliosa. I ponti, la natura, l'acqua limpida! Semplicemente mozzafiato. Una ricompensa come si deve dopo quel grande sforzo.
Era... Contenta che non fosse successo niente di male. Non poteva affermare che la paura le fosse passata ma stare con Axel aveva aiutato a star tranquilla.

L'inizio era stato ugualmente un casino: più volte si sono fermati per farle prendere una pausa e mai gli ha dato la possibilità di aumentare velocità per..
Beh, paura. Una paura genuina e valida sotto gli occhi delxx fanciullx ma non per la sua regina.

Più volte si voleva arrendere e tornare indietro, sentendosi sempre di più ridicola alla paura. La Seine l'avrá pure tirata su di morale, però Axel teneva pure fare un giro in barca. Non fu possibile perché al loro ritorno si sarebbe già fatto buio. Si sentì in colpa perché sicuramente, era proprio convinta, che senza di ella come ostacolo sarebbero arrivati più presto per far tutto quanto.

Fu rassicurata da due del trio per tutto il viaggio di ritorno, chiarendo che non fosse un problema rimandare ad un altro giorno. Apprezzò quelle parole. Davvero. Così tanto che oggi voleva subito filare per una barca in solitudine per del romanticismo che ella tanto amava.

" Vostra Maestà, buongiorno, la colazione sarà pronta a breve "

Koharu fu pronta alla giornata quando ella scese finalmente dalla camera da letto ben vestita.

" che si prendano il loro tempo, aspetterò il ritorno di Axel e mangeremo assieme "

" il ritorno? È uscito? "

Inclinò la testa di lato.

" non l'ho trovato in stanza stamattina e solitamente mi aspetta, nessuno l'ha visto uscire? "

Scosse la testa.

" Asahi si trova ancora nella residenza "

Oh. Si sarà sbagliata ad assumere allora.
Lo troverà personalmente.

" dove andate? Aspettate "

... Assieme all'altra fanciulla come sempre.

Controllò qualche stanza come la cucina e la biblioteca, senza risultato. Avrà dunque pensato si trovasse nella sua camera da letto privata. Passò davanti alla sala ricevimenti e fu lì che sentì delle voci chiaro e forte.

" due settimane e scopro che non hai ancora fatto niente?! "

" che- che vuoi faccia d'altro? "

Erano i due fratelli, ossia Axel e sua sorella. Discutevano su qualcosa. Qualcosa di molto importante e delicato dato che le loro voci erano udibili nonostante la porta serrata.

" Vostra Mae- "

" sh "

La zittì, preoccupata di cosa stessero mai parlando da portarli a tanto. Era meschino? Sì. Se ne sarebbe pentita? Anche. Era un gesto orribile e da ficcanaso? Assolutamente. Ma la preoccupazione prendeva il sopravvento fin troppo facilmente.

" non lo so- forse cercare di accontentare nostro padre con le sue richieste? Sono io quella che si deve subire i suoi rimproveri se non fai come vuole! "

" ho fatto tutto quello che mi avete chiesto! "

" non metter me e mamma nel suo stesso gruppo! Come per tutti quanti, anche per te sono qui come messaggera. Se non fosse per lui non mi importerebbe più di tanto cosa facciate in privato-! "

" Axelle! "

Chiamò il suo nome con tono rimproverante ed imbarazzato, capendo dove l'altra andò a parare.

" allora, dimmi, cosa hai combinato di importante per la Francia in queste settimane appartate? Ti sei goduto la tua luna di miele? Solo e privo di compiti? Consideravi questa una vacanza? "

Anche se non l'avesse visto, si poteva immaginare il corvino mettersi una mano in faccia dalla frustrazione.

" non farmi chiedere quella domanda Arthur... "

" non te la sto facendo chiedere. Infatti, neanche voglio che tu lo faccia! È il mio matrimonio, ossia affari miei. Prendi un respiro profondo e cambiamo argomento, per favore. Sai che non sono un fan dei tuoi litigi "

Una mano fu sbattuta sul tavolo, facendo volare le tazzine leggermente.

" questo matrimonio è affare della famiglia. Questo matrimonio è affare di tutta la nobiltà e politica. Questo matrimonio è affare dell'intero stato! Non può andare storto niente, fratello! "

Uno dei due si alzò in piedi con passi pesanti.
Il silenzio fu così forte fra i due da dimenticarsi come si respirava.

" ... per questo son venuta qui oggi, a chiedertelo di persona "

" ho sempre seguito cosa mi fosse imposto "

Anche se il tono fu più basso, si notava i nervi che tentasse di tenere saldi.

" papà voleva che me ne andassi di casa perché non mi riteneva abbastanza, se non addirittura un lunatico, e l'ho fatto "

Prese un altro respiro.

" papà voleva che mi sposassi con qualcuno per tenere la linea attiva, e l'ho fatto "

Ed un altro.

" papà voleva che nessuno venisse a sapere di come sia veramente, nemmeno lei, e l'ho fatto! "

Si lasciò prendere dalle emozioni.

" lo so, Axelle, so perfettamente che sin da quando sia nato ogni cosa che mi riguarda è affare di tutto il resto del mondo! Lo so! Come unico maschio sono la speranza e potere assoluto della Francia! Lo so! Come ogni mia azione sia per la felicità o miseria di questo posto! "

Questa volta fu lui a battere la mano sul tavolo.

" non c'è bisogno che nessuno me lo ripeta. Non tu, non mamma, e tantomeno papà. È ciò che sono e sempre sarò "

L'altra fanciulla non fiatò.

" mi spiace, okay? Mi spiace che sia fatto così, che sia il maschio fra i due, che non possa tornare alla nostra vecchia casa. Davvero, sto facendo di tutto per portarti fuori. Davvero, posso solo immaginare quanto tu debba soffrire. Davvero, ci sto provando e mi spiace che le mie forze risultino inutili ai tuoi occhi- "

Smise di ascoltare lì.
Aveva sentito abbastanza.
Non... Non voleva pensarci.
Forse era stato meglio non origliare, veramente.
Non erano affari che la riguardavano.
Non...

Indietreggiò prima di girarsi ed avviarsi verso la sala da pranzo.

" mangerò adesso, posso anche farlo senza il re "

Informò la castana, rimasta in un angolo ad osservare silenziosa. Annuì dirigendosi subito alla cucina.

Le porte della sala si spalancarono dopo qualche minuto, la giovane camminò di fretta via da quel posto, volendo del tempo appartato per se stessa. Axel rimase a guardarla scappare lontano da lxi, in piedi, vicino a sé la tazza di tè rovesciata che macchiava la tovaglia bianca, e lo sguardo perso.

Altri passi si avviarono verso la sua direzione, quelli di Asahi, quale aveva allena finito di controllare alcune stanze del palazzo dopo aver ricevuto l'ordine di lasciarli in solitudine a risolvere. Quando notò il casino si avviò in fretta a pulirlo, senza chiedere il permesso e senza domandare niente riguardo questo incontro famigliare.

Non sembrò nemmeno notare la sua presenza.
Axel iniziò a provare una scia di brividi per tutto il corpo, eppure non faceva freddo. Alzò leggermente i palmi e non riusciva a tenerli fermi. La sua visione si fece doppia e sfocata, non riuscendo più a concentrarsi su niente. Una vocina dentro la sua testa continuava a tormentarlo.

Vivi per la felicità o miseria del mondo. Cosa tu voglia veramente non importa. Un solo passo falso e sarai la disgrazia di questa famiglia.

" Vostra Maestà? "

Il tono preoccupato del servitore nemmeno lo raggiunse, oramai non riuscendo a respirare come si doveva, come se fosse sott'acqua, come se qualcosa bloccasse il suo petto dal funzionare regolarmente.

Le gambe divennero molli e cadde sulla sedia cui sedeva precedentemente, ora con la mano stringeva la parte della camicia poco sopra il cuore, ancora cercando di respirare.

" Axel?! "

Asahi ora era inginocchiato davanti ad egli, così da poterlo vedere in faccia. Fresche lacrime stavano piano piano scendendo dal suo viso.

" volete che chiami il medico? "

Domandò scuotendolo leggermente dalle spalle. Axel scosse la testa, cercando di raccogliere le parole fra un affanno e l'altro.

" u-un... atti-... mo-... sol... lo "

Poteva farcela. Doveva riprendere controllo della sua persona in qualche modo. Non era così difficile, forza! C'è la poteva fare! Almeno questa cosa nella sua misera vita riusciva a fare!

... Vero?

Scosse nuovamente la testa.

" por-portal... "

" corro immediatamente "

Si alzò pronto a scattare, ma fu fermato dal polso. Axel l'aveva afferato.

" m-mitsuki... ? "

Cercò di nominarla.

" ... Sarò cauto a non dirle nulla "

Lo rassicurò. Annuì, facendogli sia capire che avesse afferato e che avesse il concesso di uscire per chiamare aiuto.

___________________________

Altra acqua calda fu versata dentro la vasca robusta. La fanciulla tirò un sospiro più irritata del normale. Akihisa credeva che del calore potesse aiutarla a rilassarmi un poco.

" quinta volta questa settimana, ti rendi conto?! "

O forse anche no.
Non che potesse darle proprio torto quando succedeva, anzi, se fosse stato in lei gli avrebbe dato la caccia con tutti i coltelli che la cucina deteneva nella nuova struttura.o avrebbe fatto anche adesso. Problema stava nell'assenza dell'uomo che detestava più di ogni altra cosa al mondo. Come diamine è riuscito a trovarsi moglie?

" un record, wow, davvero! Quasi le corna per ogni giorno! Io- non ho parole- con chi diavolo mi ha messa mio padre?! "

" uno scellerato con l'erezione permanente "

Altra acqua calda fu versata all'interno.
Sumire prese uno dei panni bagnati per strofinare le spalle. Anche se fosse senza vestiti in presenza di un ragazzo, entrambi ci avevano fatto l'abitudine e nessuno più era imbarazzato. Quei momenti erano i pochi liberi senza la presenza di altri servi, più fedeli all'uomo di casa che alla sua donna. La professionalità del lavoro si frantumava da soli, sembrando più una coppia d'amici priva di titoli nobiliari.

" vero?! A quanto punto non sarei sorpresa se se la facesse pure con gli uomini. E poi come si era comportato al matrimonio, ew! Ancora sento le sue mani addosso. 'Sii grata della mia presenza che senza non ci avrebbero mai invitato' ah! Chi si crede di essere?! L'unica cosa di cui gli son grata è il non avermi palpata quanto le sue attrici e contadine e panetterie. Tutte poche di buono! "

Hisa ebbe un'idea.

" se vuoi posso avvelenare la sua cena e farla passare per un'allergia "

Sumire ridacchiò, tentata dall'idea.

" fosse stato un altro periodo te l'avrei concesso, ma ora no "

Alzò le sopracciglia confusx.

" come mai? "

" di recente si è alzata la regina al trono e la principessa mi ha finalmente concesso il titolo nobiliare che mi spettava da anni, no? "

Annuì, sapendo per filo e per segno il motivo di tanta gioia quel fatidico giorno.

" ecco, diciamo che fra i due sposi le cose vanno discretamente. A questo punto non so se il matrimonio durerà molto. Per sicurezza quella 13enne sbruffona mi ha ingaggiato come una sorta di spia. Vuole che le riferisca qualsiasi cosa accada al palazzo quando sto lì. Pena? Perdo il titolo "

Sbuffò affondando dentro l'acqua fino al collo. Le punte dei capelli si bagnarono.

" ergo finché quei due non si stabilizzano il titolo rimane nomade. Devo tenermelo stretto di per sé. E se muore quello? Ancora peggio! Non abbiamo eredi che possano prendere il titolo e tenere anche il mio... Non che lo voglia, ew. Solo a pensarci mi sale il vomito, diamine! "

Incrociò le braccia al petto mettendo il broncio.

" ... beh, sarà per una prossima volta. Dammi tu l'okay per usarlo "

Parlò finalmente Akihisa, sempre riferendosi al veleno.

" oh! Un'idea! "

Il busto si alzò d'un tratto alla realizzazione, creando piccole onde e schizzi d'acqua. Fece segno di prendere l'asciugamano al servitore, quale ubbidire con tante domande sorgenti. Asciugata e vestita, si avviò verso il suo armadio.

" per tenere il titolo devo dimostrare di averlo. La prima festa della stagione deve essere augurata da parte nostra allora! Sì! Una festa qui al palazzo! Dobbiamo creare gli inviti e darli a tutti quanti prima che ce lo impediscano! "

Per tutti quanti si intendevano i nobili che ella conoscesse. Akihisa dubitava una festa popolare potrebbe anche solo prendere un quarto della parte qui. Aveva visto come funzionavano e cielo erano tanto irritanti. Balli precisi, cibi piccoli e insoddisfacenti. Quello era il divertimento dei poteri più alti. Un divertimento noioso. Ma forse lo diceva solo perché lxi stessx non ricadeva in questa categoria.

" e so anche come attirare l'attenzione "

Si sedette alla scrivania, con penna in mano.

" invitare la regina "

Era determinata con quelle parole.
Niente e nessuno avrebbero sottratto il titolo che acclamava.
Niente e nessuno.

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Si affrettò al palzzo reale una volta scritti maggior parte degli inviti. Aveva un solo obiettivo al momento: convincere la coppia, o una di loro, a venire alla festa. Era diventata amica, o meglio, l'unica conoscenza, della regina. Aveva un vantaggio in partenza. Poteva farcela.

Fortuna volle che lo stesso giorno la lillà stesse proprio cercando una distrazione e chi era Sumire per non cogliere la palla al balzo? Doveva solo essere discreta poiché non sembrasse così positiva ed allegra come le altre volte.

Non doveva fare tutto in una botta sola, ma pian piano. Ascoltarla, parlarle, ridere, farsi piacere. Come ha sempre fatto. Non poteva essere così difficile poi ricevere un "sì" all'invito. Fallo sembrare come una casualità.

Inizialmente furono chiacchiere tranquille, anzi, stavano giusto parlando di un argomento che sembrava unirle.

" Vostra Maestà vostro cugino sa proprio essere un personaggio! Non l'avrei mai detto che foste legati dal sangue "

" non ti preoccupare, non sei la prima che dice qualcosa del genere "

Ridacchiò immaginandosi solo, da quanto le avesse raccontato, la stranezza del loro primo incontro durante il suo matrimonio.

" davvero, siete mille volte meglio di costui, più tranquilla, gentile, meno ficcanaso "

" oh andiamo, guardi che sa essere pure bravo quando vuole "

" quando vuole "

Ripeté marcando la frequenza dei quei suddetti comportamenti. Non che lo trovasse offensivo in qualche maniera, solo buffo. Aveva visto sia di meglio che di peggio fra gli uomini.

" come vi sentite in questi giorni? Qualche aneddoto interessante da raccontare? "

Seduta sul solito divano dei ricevimenti, la stessa stanza cui provenivano quelle voci la mattina, alzò lo sguardo attorno a sé.

" ci sono stati alti e bassi "

Fu piuttosto vaga, facendo alzanre un sopracciglio confuso all'altra.

" sa, l'ultima volta che ci siamo viste fu come una sorta di benedizione. Il giorno dopo è tornato e ci siamo divertiti "

Sorrise leggermente.

" e quali son stati questi bassi? "

Ahia, tasto dolente.

" uhm, diciamo che, certe cose son meglio lasciate segrete "

No, non era vero.
L'unico motivo per cui lo diceva era per convincersi da sola che fosse così. Non aver mai sentito nulla come la miglior opzione. Anche se sapesse non lo fosse.

" per questo eravate così giù? Oh... Se solo ci fosse qualcosa che potrebbe tirarvi su di morale... "

Mise una mano sulla guancia facendo finta di essere pensierosa e preoccupata per l'umore della giovane seduta vicino ad ella.

" ma certo! "

Si atteggió come se avesse appena avuto il colpo di genio spontaneo. Da dietro mostrò finalmente una piccola lettera in carta, serrata con un sigillo rosso in cera.

" sapete fra pochi giorni farò la prima festa della stagione fra tutti noi, non solo per augurare la nostra residenza ma anche darle ufficialmente il benvenuto! "

Sorrise felice e contenta già gustandosi il sapore della vittoria. Insomma, chi non vorrebbe arrivare ad un party quale si sarà sicuramente acclamati e rispettati come nessun altro degli invitati? Con privilegi e cibo? Con musica e danze?

" o-oh! Che bello! "

La lillà fu sorpresa un po' da questa notizia, forse anche insicura sul come rispondere.
Sumire insistette avvicinando la lettera tenuta in mano ad ella.
Si grattò il braccio.

" non posso accettare, mi spiace, il re non fa parte degli eventi sociali frequentemente "

Oh.
In che senso?
Dire che Sumire fu scioccata era poco. Come era possibile che un re non facesse mai parte agli eventi organizzati dai suoi stessi cittadini in suo onore?!
Come era possibile che un re non volesse alcun contatto con la vita esterna dove verrà lodato ed amato?

" ... E lei non può venire da sola? "

Sapeva la risposta a quella domanda, ugualmente rimase male quando scosse il capo. Cercò di trattenersi dallo sbuffare e lamentarsi sin da subito. Tirò un sospiro.

" insisto, magari può provare a chiedere- "

" non credo sia possibile, ha da fare "

" domani? "

Insomma accetta! Doveva tenersi quel titolo! A tutti i costi! Anche se l'altra non sapesse quanto importante sia per ella! Avvicinò ancor di più la lettera. Mitsuki la rifiutò nuovamente.

" mi spiace... "

La presa si allentò e si tirò indietro.

" mi dia una possibilità Sua Maestà! Prometto di non essere una perdita di tempi per voi due! Mi assicurerò personalmente che tutto vada bene! "

" non credo sia possibile "

Continuò a rifiutare.
L'altra guardò in basso. Doveva andare avanti ad insistere? E se venisse cacciata? Non sapeva quanta pazienza l'altra avesse in corpo.

" sapete, non l'ho mai vista una volta fuori da qui da quando ci conosciamo. Non in città, non in piazza, e nemmeno in mezzo alla natura "

Iniziò a raccontare, guardando altrove.
La lillà alzò un sopracciglio.

" sono uscita quanto mi bastasse, grazie della preoccupazione "

" comprendo pienamente, non sto cercando si implicare niente "

Si fermò.

" ... Apparte che abbiate, se posso permettermi di dirlo, delle mura altissime attorno a voi. Da qui fuori possiamo aiutare a batterle, però sta a voi lì dentro distruggere completamente. Lasciate che vi aiuti! "

Aveva un punto su quello.
Isolarsi per sempre non avrebbe portato a niente.

" siete la regina, ma prima di tutto moglie. Sono sicura che fra tutti quanti, vostro marito starà ad ascoltare voi per consiglio. Ha il potere di fargli cambiare idea! Basta che abbiate fiducia in voi! "

" ho il... potere? "

La faceva sembrare un potere sovrannaturale con quelle parole. Avere il potere del potere più alto della Francia... Aveva veramente questa capacità? Non ci aveva mai pensato prima d'ora. E doveva avere solo fiducia in se stessa? Questo suonava ancor più complicato dell'affermazione precedente.

" il potere? "

Borbottò fra sé e sé mentre guardava in alto.
Dopo alcuni secondi di silenzio aprì il palmo nella direzione della castana.
Doveva provarci, come aveva provato ad andare a cavallo per la prima volta dopo anni. Axel ebbe aiutato ella quindi Elle dovrà aiutare Axel!

" potrei provare a dire qualche parola di convinzione. Domani le farò sapere attraverso un messaggero. Non prometto un buon e certo risultato "

Sumire si illuminò il viso della gioia di questo cambio.

" la ringrazio! Allora, spero di vedervi lì! Prometto di non deludere in caso gi fareste vedere! "

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Ed anche per la terza volta era tornata a mangiare da sola. Era stata informata che il re avesse mangiato già prima o pianificasse di farlo dopo di ella per via dei documenti. Nonostante la malinconia non fece domande al riguardo, accettando la solitudine che la giornata le avesse regalato malvagiamente.

Mentre giocava con la zuppa sul cucchiaio ripensava a tutti gli eventi odierni.
La conversazione origliata e l'invito alla festa. Uno che non doveva ascoltare, l'altro che non poteva rispondere. Entrambi si collegavano sempre ad Axel, provocando una sensazione di trappola spirituale.

" ho il potere... Ma che potere? "

Di controllare qualcosa, o meglio, qualcuno.
Sumire aveva fatto sembrare quelle parole così positive, quando in realtà possedevano tutt'altra connotazione.
Il potere di controllo... Su una persona equivaleva manipolazione. O almeno era questo che il suo cervello suggeriva.
Poteva manipolarlo? Doveva manipolarlo? Solo perché può non significa che sia la cosa giusta da fare. Tutt'altro. Non si sarebbe permessa di fare qualcosa del genere verso qualsiasi persona.
D'altro canto si chiedeva se fosse giusto, invece, non poter far parte ad eventi solo perché l'altro si rifiutava.

" che potere ha... "

Cosa ebbe sentito nella conversazione famigliare la lasciò piena di domande e supposizioni. Senza risposte e certezze.

Si ricordò del suo discorso l'altro giorno. Essere onesti e dire quando una cosa non andasse bene. Axel, per la seconda volta, non stava seguendo quella regola accettata. Dopo tutto il tempo lasciato non si era avvicinato per parlarle. Bene, se lxi non volesse andare da Mitsuki, sarà Mitsuki ad arrivare da egli e dargli una possibilità di parlarne.

" Vostra Maestà, non avete ancora finito! "

" ho perso l'appetito "

Prese il bastone e si incamminò nella camera da letto privata di Axel. Bussò alla porta.

" è permesso? "

Lasciò del silenzio.

Bussò ancora.

" Axel? "

Altro silenzio si susseguì.

Non ricevette risposta. Decise dunque di afferare la maniglia ed aprire la porta.

" sto entrando "

Dichiarò facendo il primo passo nella stanza buia. Buia poiché le tende delle finestre coprissero la luce del sole tramontare e la presenza di una sola candela accesa come unica fonte. Una candela, quale nemmeno si trovava sul comodino, ma per terra. Non caduta, appoggiata lì appositamente.

" Axel? "

Chiamò nuovamente il suo nome seguendo il sentiero verso la lucina. A pochi passi da essa vi era un libro dalla copertina chiara. Non riusciva perfettamente a leggere il titolo finché non strinse gli occhi.

La Belle et La Bête

Si avvicinò a questo e lo afferrò da terra.

" sei qui? "

Chiese dunque al nulla.

" no... "

La sua voce sottile fu udibile, significava fosse là dentro con ella. Da dove fu ciò che la stranisse.

Alzò una parte della coperta ripogiata sul letto in modo fine e sotto di esso si nascondeva proprio il ricercato. Schiena a terra, camicia sporca di polvere, sguardo verso le asse di legno e mani unite sul diaframma. Non riusciva a identificare bene la sua espressione a causa del buio, tuttavia il tono rese chiaro l'infelicità.

" cosa fai là? "

Fu spontaneo chiedere.

" scappo "

" da chi? "

" dai cieli. Non posso scoprirmi qui sotto "

Questa conversazione la lasciava più perplessa al secondo, non per questo si sarebbe fermata.

" puoi uscire per me? "

Scosse la testa.

Fu lì che prese un respiro profondo e si sdraiò lì sotto con egli. Non fiatarono per alcuni istanti prima della sua richiesta.

" dimmi tutto, sono qui per te "

" non c'è niente da dire... "

Il tono faceva intendere tutt'altro.

" ... Quali delle due versioni leggevi? "

Axel corruggò la fronte.

" la bella e la bestia. Il nostro primo giorno mi dissi che vi fossero due versioni piaciute "

Rilassò i muscoli della faccia.

" beaumont "

Annuì.

" la preferisci all'altra? "

" non ci sono molte differenze. Il finale rimane quello "

Del sempre felici e contenti.
Il finale che più amava.

" sai, sembra così facile rompere l'incantesimo lì, anche se la Bestia era sul punto di morte "

Andò avanti a parlare.

" ma alla fine Belle è tornata in tempo, l'ha baciato ed è tornato come prima. Magari... Magari fosse così facile pure nella vita vera. Essere onesti e trovare felicità dopo i tuoi sforzi "

L'amarezza nelle sue parole contagiava quel dolce racconto, come se ne fosse geloso.

Fu lì che di sua spontanea volontà uscì dal sotto il letto, Mitsuki lo seguì, e si sedette al bordo mentre pettinava via la polvere incastrata nei capelli.

Fu lì che si buttò.

" vivi per la felicità e miseria di un paese "

La testa si girò in un lampo, scioccato dall'accuratezza di quelle parole.

" come- "

" ero passata per caso stamattina "

" quanto hai sentito? "

" ... non molto, sono subito andata a fare colazione "

Mentì, per il bene di entrambi.
L'altrx tirò un sospiro stanco.

" ascolta, non voglio parl- "

" no, ascolta tu "

Lo interruppe.

" vivi per la felicità o miseria di questo paese e lo capisco "

Fece una pausa, afferando la sua mano con entrambi i palmi.

" devi essere esausto, intrappolato, con questo peso sulle spalle. Ecco perché spendi tempo a cavallo o giocando con le ombre "

" ... suppongo mi faccia sentire normale fare ciò "

Bisbigliò guardando altrove, occhi commossi.

" mi sento come un esibizione che una persona... "

Aggiunse con tono ancor più sottile, quasi inudibile dalla timidezza.
Mitsuki alzò i palmi portandoli all'altezza dei loro petti. Diede un bacio sul dorso del palmi di Axel.

" sei una persona per me "

Alzò gli occhi ai suoi.

" puoi essere una persona con me "

I pollici massaggiarono il punto baciato.

" che sia Arthur, Axel, nessuno, entrambi, per me va bene chiunque, perché sei te "

Il silenzio seguente fu un ostacolo dal non scoppiare a piangere proprio in quel momento. Morse il labbro inferiore addirittura per fermarsi. Sperava solo che quella candela non illuminasse tutti quei tentativi, perché già stavano durando fin troppo poco.

Si avvicinò e la avvolse fra le sue braccia. Uno attorno al collo e l'altro nel mezzo della schiena. Mitsuki ricambiò subito avvolgendo le sue braccia sotto le ascelle. Voleva dirle così tante cose, ma sapeva che aprire bocca sarebbe solo scappate lacrime. La strinse ancor più forte di prima per ringraziarla invece.

" non dovresti leggere al buio, ti faranno male gli occhi "

Una volta che si staccarono portò la mano ad accarezzare la sua guancia, pollice poco sotto l'angolo dell'occhio azzurro accarezzante. Axel lasciò un respiro trattenente la leggera risata da quanto fuori contesto fosse dire una cosa del genere.

" posso sapere come mai mi hai cercato? "

Afferrò la mano nella sua.

" so che non mi devi niente, tantomeno una spiegazione, ma non possiamo rimanere chiusi qui tutto il giorno "

Alzò un sopracciglio.

" dobbiamo abbattere queste mura alte "

" come avresti intenzione di farlo? "

" conosco una festa a cui siamo stati invitati "

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La fanciulla scese giù di fretta mentre si sistemava i grossi orecchini in perla da sola. I capelli sistemati mentre la gonna un po' stropicciata. Era un misto fra il caos e l'ordine per via delle preparazioni. Oggi era il grande giorno. Il giorno quale dovrà essere impeccabile per dimostrare di meritare il titolo datole, quello che nessuno potrà strapparle facilmente.

Perfetto.
Come lei.
Come la casa.
Per questo correva avanti e dietro.

" avete preparato i biscotti? "

" e il tè? "

" e la musica? "

" spolverato i mobili come richiesto? "

" queste piastrelle devono riflettere la mia immagine, insomma! "

Ordinava in giro ai suoi aiutanti, non effettivamente prendendo parte a nessuna delle attività richieste.
I tacchi creavano tonfi per le stanze già preparate. Trucco, doveva revisionare il trucco! La sua immagine doveva far colpo a tutti i nobili! Doveva dimostrare di essere alla loro altezza, se non di più!

" madame, dovrebbe tornare a prepararsi, abbiamo tutto sotto controllo- "

L'albino Akihisa si affrettò ad ella con un vassoio di argenteria da riporre sul banco del cibo. Rispetto alla padrona era più calmo all'apparenza, l'unica fonte di tensione era lei stessa.

" deve essere tutto perfetto! Allora, vedi che questa tovaglia è spostata leggermente verso destra di qualche millimetro? Non fa simmetria! Cade più da una parte che dall'altra! E così che vogliamo rovinare l'atmosfera agli ospiti! "

Puntò il pollice contro il grande pezzo di stoffa irritata.
L'altrx la guardò esausto da tale piccolezza. Seriamente? Non ci trovava niente di male in pochi millimetri. Come avrebbero fatto a notarlo quando il cibo sarà pronto?

" ... la sistemo io, non si preoccupi "

" non capisci, Akihisa! "

" oh, lo capisco invece. Infatti perché capisco che vi sto dicendo ciò. Lasciate il resto a me, come sempre. Fatevi bella come se fosse il vostro primo appuntamento o... Che ne so io! "

La girò verso l'uscita con alcune pacche sulla schiena. La castana non rispose facendosi trascinare. Quando la porta fu sbattuta alle spalle sfuggì un sospiro.

Giusto, l'aspetto.
Doveva sistemare pure quello per tutti.
Altri passi scesero dalle scale della magione.

" tesoro, sai dove sia finita la mia camicia preferita? "

... E di quello lì.

Si fece sera quando i primi invitati fecero il loro ingresso. Akihisa occupato agli ultimi ritocchi in cucina, lei e affianco a suo marito pronti a salutare chiunque entrasse con un gran bel sorriso e inchino di ringraziamento.

Uno fra questi fu una figura familiare alla castana. Conosceva solo un altro fanciullo dai capelli candidi quanto quelli del suo cameriere.

" dame hamasaki! It's been so long! "

" sawyer? Anche lei ha ricevuto l'invito? "

" why yes! Shouldn't I? Pensavo mi volessi personalmente come il resto! "

Fece uno sguardo leggermente offeso.
L'altra scosse la testa in segno di scuse.

" no, assolutamente, mi perdoni. Intendevo dire che... Sia sorpresa e grata della vostra presenza. Rimanete un membro della famiglia reale... Anche se lontano "

L'uomo in mezzo ai due continuava a scambiare gli sguardi avanti ed indietro.

" vi conoscete? "

" sì, ci siamo incontrati al matrimonio "

" oh, so you must be her husband! Seigneur, what an honor meet you in person! "

Afferrò entrambe le mani di egli per una stretta più intima e improfessionale.

" vostra moglie è un gioiello raro, così come questa residenza! Ancora congratulazioni per il titolo! You must be a very lucky man! "

Sorrise a trentadue denti. L'altro non poté ricambiare per cortesia.

" o-oh la ringrazio... Uh... "

Guardò la giovane per un aiuto.

" sawyer naomi "

" grazie mille, sawyer "

" my pleasure! Come potrei mai perdermi un evento creato da yours truly, am I right? "

L'uomo fece per ringraziarlo del complimento ricevuto... Finché non capì che fosse diretto ad egli ma alla sua compagna, quale ora stava tenendo le mani.

" spero una buona amicizia possa nascere fra noi "

Concluse finalmente, rifilandosi alla sala dei ricevimenti. La coppia si guardò stranita dall'interazione appena avuta.

" perché ha un nome da femmina? "

" non saprei dirtelo con certezza, caro... "

Gli incontri bizzarri non finivano qui.
Oh no.
Anzi, era solo un assaggio.
Ora si susseguivano i momenti tesi con l'arrivo della principessa, dichiarato addirittura da uno dei suoi accompagnatori. Tutti i presenti girarono le loro teste nel vedere l'abito da festa che ebbe indossato. Elegante, dettagliato, il più pregiato che esistesse. La prova schiacciante della sua origine superiore.

" hamasaki "

La salutò con il suo tipico ventaglio in mano sopra la bocca.

" dame hamasaki "

La corresse, venendo stranita.

" è il titolo che mi avete conferito. Dame Hamasaki "

Tuttavia non rispose, né sembrava volente di correggersi di punto in bianco.

" vedremo "

Bisbigliò aprendo il ventaglio.

" grazie mille per l'invito "

Proclamò prima di dirigersi verso la festa.
La fece divenire rossa in viso, probabilmente dalla rabbia. Perché insisteva ancora nel non definirla in tale maniera quando fu stata la stessa a concederle questo privilegio... Un giorno. Magari più tardi. Ma ad un certo punto non potrà che arrendersi.

La festa iniziò a prendere movimento.
L'uomo si era appartato con alcuni dei invitati. La giovane rimaneva all'entrata a salutare. I servitori offrivano cibo o si rifugiavano nelle loro stanze per non tormentar nessuno. Gli invitati già chiacchieravano, bevevano, mangiavano e ballavano a suo di musica classica. Un'atmosfera pacifica e perfetta. L'atmosfera che ha da sempre sognato di vedere coi propri occhi, anche se da dietro la cornice di una porta. Rimaneva solo una coppia all'appello, il colpo di grazia al successo di stasera.

E come ha pensato a loro che comparsero. Un annuncio fu suonato pure per loro, se non addirittura più forte. Tutti si appostaro no a dovuta distanza, non credendo ai loro occhi. Davanti a sé, vestiti nel migliore dei modi, con i migliori dei sorrisi addosso, vi erano il re e la regina.

Sì, aveva funzionato! Il suo discorso aveva funzionato! Sono arrivati! Entrambi! Oh quanto avrebbe voluto saltare dalla gioia in quel momento. Cosa l'avesse trattenuta? Non posso sa nemmeno ella.

" Vostre Maestà, quale onore! "

Si inchinò più profondamente di prima in segno di rispetto, sentendo i passi di suo marito affrettarsi al suo fianco. I due le fecero un segno col capo.

" siete stanchi? Volete appartarvi da quale parte? "

" no, non si preoccupi, stiamo perfettamente bene, dame Hamasaki "

Disse il più alto.
Oh cielo.
Oh cielo, oh cielo, oh cielo!
L'aveva detto!
Qualcuno più superiore l'aveva detto!
Era un passo verso la concretizzazione!

" tutto chiaro, vi ringrazio nuovamente per averci benedetto con la vostra presenza- "

" si figuri! Anzi, dovremmo ringraziarvi voi per l'invito "

Parlò questa volta Mitsuki.
Dopo le solite scenette da modesti per entrambe le parti, la conversazione si spostò nella sala con il resto degli invitati - questi avevan già iniziato a spargere voci su come si conoscessero.

" gradisce del tè? Biscotti? Preferite il salato? Ne abbiamo di tutti i gusti! "

" dei biscotti sarebbero più che graditi! "

Afferrò uno dei dolciumi indicati dall'amica e mangiarne uno. Il sapore era squisito.

" come sta andando da voi a casa? Miglioramenti? "

Annui con la bocca piena.

" si fanno piccoli passi, ma persistono. Son sicura ci stiamo avvicinando "

Tensione saliva nelle vene, un sorriso forzato dal nervoso.La conversazione andò così circa, certe argomenti più scomodi o accessibili. Furono interrotta dalla voce di suo marito sturare le orecchie.

" in onore ed ufficialmente benvenuto Oba Mitsuki e Arthur Bonnet, vorrei dichiarare aperte le danze! "

Un giro di applausi per tutta la sala sostituì le chiacchiere. Tutti aspettavano che la coppia si buttasse nel mezzo della pista per inaugurare questo momento. Axel afferrò la mano a Mitsuki e domandò sottovoce:

" il bastone? "

Sarà di sicuro un lento, no? Ci ha già provato a danzarlo prima, anche se scarsamente... Osservò l'oggetto mordendosi l'interno della guancia. Sentì la mano di lui sulla sua spalla.

" ci sono io "

" ... ci sei te "

Lo ripose sul bordo del tavolo, affermando subito il braccio dell'altro per supporto.

La seconda volta che si separava da esso, e la seconda volta c'era qualcun altro a sorreggerla. Non la faceva sentire inferiore, anzi, la consolava e rimpiva di forza. Mai nella sua vita si sarebbe immaginata di danzare nel mezzo dell'attenzione di tutti. A sua sorpresa, questa fu la seconda volta.

Proprio in questo spazio vuoto si guardarono negli occhi. Afferrò parte della gonna e fece un piccolo inchino. La melodia del pianoforte. Una melodia nostalgica, tantoche credette vi fosse veramente sua sorella a suonarla. Mise un braccio sopra la spalla di lui, il quale usò l'apertura per avvolgere il braccio attorno al fondo della schiena per tenerla stretta a sé e non farla cadere. Le altre due mani si presero e puntarono verso il di fuori.

Si sentiva stabile ed in equilibrio.
Doveva solo ricordarsi i passi mentre la dirigeva. La stanza iniziò a girare.

Un, due, tre.

Un, due, tre.

Un, due, tre, quattro.

Giro.

Axel allentò la presa e portò il braccio sopra la sua testa per aiutarla. Inciampò poiché atterrò sul piede meno sano, ma fu presa al volo prima ancora di cadere. Sarà per una prossima volta.

Un, due, tre.

Un, due, tre.

Un, due, tre quattro.

Le mani si avvolsero fra loro ed i corpi si allontanarono, preparandola ad un altro giro. Questa volta fece un po' male, ma atterrò come si dovesse. Il braccio fu alzato ed Axel fece la seconda giravolta. Dopodiché ella la terza e tornarono alla posizione di partenza.

Un, due, tre.

Un due, tre.

Un, due, tre, quattro.

Ancora un giro normale.

Man mano si faceva trascinare dalla musica, prendendo sempre più confidenza in sé. Il sorriso che l'altro le porgeva la rassicurava di star essendo fantastica.

Un, due, tre.

Un, due, tre.

Un, due, tre quattro.

Un altro giro normale.

C'erano solo loro due e nient'altro.

Si allontanarono per i giri consecutivi.

Il primo di Mitsuki.
Il secondo di Axel.
Il terzo di Mitsuki.

Inciampò nuovamente, non potendo contenere una smorfia del dolore. Axel non poté prenderla in tempo ma usò la forza per farle fare un quarto giro per farla tornare in equilibrio. Le guance erano rosse. L'avevano notata?

Un, due, tre.

Giro.

Si muovevano per la stanza con tanta grazia e velocità. Davvero ci stava riuscendo? Ad una certa furono abbastanza vicini al pubblico e riuscì a sentire la sorella di lui bisbigliare qualcosa da dietro il ventaglio al suo compagno di stasera.

" non l'ho mai visto così felice "

Un, due, tre.

Doppio giro.

Era come camminare sulle nuvole.

Un, due, tre.

Giro.

Iniziarono a rallentare e andarono in parte a lato.

Un, due, tre.

Un, due, tre.

Teoricamente a questa parte la ragazza sarebbe dovuta camminare in cerchio. Fu invece Axel a farlo, tenendo il braccio sopra la testa.

Un, due, tre.

Un, due, tre.

Un, due, tre, quattro.

Fece un piccolo passo in avanti ed il corpo della fanciulla si inclinò all'indietro di poco.

La prima danza era finita.

Tornarono composti ed il silenzio in sala li lasciò sulle spine.
La prima ad aprire fu la principessa, seppur lo sguardo era pieno di disinteresse. Il resto si susseguì ed i due regnanti chinarono le teste in segno di gratitudine.

Il pianista suonò la melodia successiva, nella quale molte più persone entrarono in pista accompagnate dal proprio partner.

La coppia decise di appartarsi un attimo ed Axel dovette allontanarsi per prendere qualcosa da bere. Fu lì che una faccia familiare si avvicinò alla lillà. Fu Axelle.

" non l'ho mai visto così felice "

Fu diretta, tenendo il ventaglio chiuso fra le mani.
Raddrizzò la schiena.

" lui è felice "

Vi fu un silenzio riempito dal resto dei suoni della stanza.

" ... voi lo rendete felice "

Un piccolo sorriso comparve sulle labbra della più giovane.

" la ringrazio, Sua Maestà "

Aggiunse infine, alzando i tacchi.

" dove corri? Dobbiamo festeggiare! "

A fermarla fu suo fratello, tornato con tre bicchieri di champagne in entrambe le mani. La più piccola riaprì il fidato ventaglio per coprire la bocca, guardando altrove.

" sai che sono troppo giovane per bere "

Rifiutò quando fu offerto il bicchiere.

" e dai! Fallo per me! "

" no, caro fratello ho una reputazione da mantenere "

" hai paura che nostra madre venga a scoprirlo? Prometto di non dirle niente "

Le parti non coperte delle guance divennero rosse.

" non mettere mamma in mezzo! E no, è no! "

" Mitsuki, dille qualcosa! Non stavate facendo amicizia? "

Sumire osservava la sua creazione compiaciuta mentre sorseggiava la sua bevanda con una mano, l'altra teneva il braccio del suo uomo. Tutto andava perfettamente, proprio come volesse e meritasse.

Davanti ai due comparì Naomi, fingendo un colpo di tosse per schiarire la voce.

" excuse me but potrei avere un ballo con sua moglie? "

Alzò le sopracciglia sorpresa tanto quanto l'altro della richiesta. Si guardarono negli occhi prima che lui le strappasse il bicchiere dalle mani.

" certamente "

Praticamente la spinse verso l'attore, quale l'afferrò prima che potesse calpestarle i piedi.

" everything well? "

" o-oh, sì sì "

Era solo leggermente irritata di essere gettata come un semplice giocattolo.

Si presero per mano, Naomi con l'altra dietro la schiena dritta. Si infilarono in mezzo agli invitati danzanti per immergersi nella melodia.

La festa era appena cominciata.

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" è stato fantastico! Sei stata fantastica! "

" non esageriamo adesso "

Anche se fossero stati i primi a lasciare la festa, il re sembrava su di giri.
Si trovavano nella camera di lei.
Lxi seduto su una delle poltrone a gambe incrociate mentre guardava una delle servitrici, Airi, aiutare l'altra vestirsi nel suo completo da notte lillà, proprio come i suoi capelli ora legati in una coda bassa per non farlo fastidio mentre dormiva. Aveva uno dei sorrisi più grandi che una persona potesse immaginarsi.

" non sto esagerando! Non sai proprio cosa abbiamo combinato là fuori! Non li ho mai visti così uniti ed allegri prima d'ora ed è tutto merito tuo! "

Insistette annuendo ad occhi chiusi.
La fanciulla arrossì leggermente.

" m-ma no... "

" invece sì, Mitsuki! "

Si alzò dalla postazione, iniziando a ruotare attorno ad ella e la servitrice, saltellante come pochi.

" la musica, il cibo, i balli! È da tanto che non partecipavo a qualcosa di così emozionante e classico! E poi il nostro ballo? "

Si fermò proprio dietro di lei, mettendole le mani sulle spalle mentre si guardavano allo specchio entrambi. Axel vestito di una camicia, mentre Mitsuki del suo completino viola.

" è stato così splendido! Da favola addirittura! Sembrava di essermi veramente catapultato in La Belle et La Bête! Aaa- lo rivoglio rifare ancora ed ancora! Dame Hamasaki ha intenzione di pianificare altri eventi così? "

" non saprei... Posso chiederglielo quando ci rivedremo! "

" sei la migliore! "

Le diede un bacio sulla guancia come ringraziamento, prima di avvolgere le sue braccia attorno al collo ed affondare la testa sulla spalla. Mitsuki afferrò gli avambracci per ricambiare come minimo l'affetto ricevuto, diventata ormai un peperone.

" ... è stato magnifico, davvero. Mi ero scordato di come ci si divertisse... Grazie "

Tentò di scavare dentro la pelle per affondare dalla timidezza con cui furono dette quelle parole. Mitsuki spostò una mano sulla chioma corvina, accarezzandola con un sorriso dolce e contento.

" tutto per te "

Fu il suo turno di dargli un bacio sulla testa.
Rimasero in quel silenzio confortante per ancora un po', senza conferire parola ma scambiandosi il loro calore amorevole.

L'aria cambiò d'un tratto quando Axel si staccò e girò di spalle, in camminando si verso il letto.

" mettile la camicia da notte "

Ordinò alla bionda, quale annuì mettendosi subito all'opera nel cercare il capo. Mitsuki lx guardò confusa.

" non posso dormire in quello "

" non andremo a dormire infatti, prima voglio portarti a mangiare fuori sotto la luna in un posticino appartato. Dopo torneremo nella mia stanza. E son sicuro tu non voglia morire di freddo, no? "

Un sorriso ricomparve, mentre indossava il coprispalle che toccasse fino il pavimento.

" suppongo di no "

Aveva sentito uno scenario del genere nei libri prima d'ora. Se non sbaglio si trattavano di due cagnolini che mangiassero un piatto tipico italiano sotto il chiaro di luna, finendo dolcemente in un bacio. L'idea di fare una cosa simile non le dispiaceva affatto, anzi, ne andava pazza.

D'un tratto si ritrovò il fanciullx dietro di sé, la prese fra le sue braccia dolcemente, non facendole toccare più i piedi per terra. Si aggrappò a lui spaventata dalla velocità, capendo subito dopo che l'avesse presa proprio come una sposa. Una mano sotto la schiena e l'altra sotto le ginocchia.

" Axel! "

" forza, andiamo! "

Tenerla in braccio era come tenere la più leggera delle piume ma anche il più prezioso dei vasi. Doveva star attento a dove andasse e, benché non si ritenesse troppo atletico, quelle poche esercitazioni di combattimento avranno pur contributo a qualcosa.

Lei rise sia dall'imbarazzo che dalla buffaggine del suo comportamento. Egli rise dolcemente vedendola così felice e si fecero strada verso fuori.

___________________________

Ennesimo bagno notturno, accompagnati dalla luce di molte candele aromatiche. L'essenza di lavanda mista alla vaniglia donava una sensazione di calma, quale rilassava la fanciulla nell'anima. Ogni respiro era migliore di quello precedente. Man mano si immergeva dentro l'acqua bollente. Quasi quasi era tentata di chiedere all'altro un messaggio alle spalle.

Questa era stata ufficialmente una delle giornate migliori della sua vita.

" sei stato splendido stasera "

" eh, niente di che finché non devo parlare troppo con quei lì. Non è difficile portare cibo avanti ed indietro dalla cucina "

Seduto sul bordo della vasca, mescolava il suo fidato mazzo di carte della magia nera.

" sai che se fossi stato una donna ti avrebbero già condannato per stregoneria? "

" felice di non esserlo allora "

Ridacchiò a quella risposta disinteressata.

" non che creda veramente a questa storia di leggere il futuro "

" perché non lasci che sia il destino a farti cambiare idea? "

Propose, smettendo di mescolare speranzoso di un sì.

" e possibilmente sentire una menzogna su come potrei morire domani? Neanche per sogno. Non intendo rovinarmi l'umore per questo "

L'albinx si avvicinò la sua mano alla fanciulla. Mise la punta dell'indice dietro al pollice per poi tirare forte e colpirla sulla fronte.

" ahia! "

" così impari "

" vedi a come ti atteggi adesso che sono una nobile! "

" una nobile, eh? La principessa la pensa diversamente "

Guardò altrove con una punta di presa in giro.

" la regina no, e nemmeno il re, da come si è potuto evincere alla festa "

" a proposito, come va con Sua Maestà? "

Chiese d'un tratto, prendendola di sorpresa.

" come dovrebbe andare? Il solito. Mi chiama quando vuole sfogarsi, rivelo tutto alla famiglia di lui, ed in cambio mi tengo il mio titolo "

" non credi che... Da qualche parte dentro il tuo cuore di ghiaccio... Possa essere una cosa sbagliata? "

Perché oggi Hisa aveva proprio voglia di rovinare l'umore.

" uhm, non ci ho mai pensato a questo. Cioè, dovrei sentirmi in colpa? "

" crede che sei sua amica e la pugnali alle spalle così. Se fossi in te mi sarei sentito uno schifo a farle questo. È una brava ragazza dopotutto. Migliore del resto dei nobili, di sicuro "

Tornò a guardare il mazzo, mescolandolo.

" dalle del tempo e si trasformerà in uno di loro. Allora non potrai sentirti in colpa "

" e se non lo divenisse? Cosa faresti in quel caso? "

Rimase in silenzio, alzando il parte del busto dall'acqua e poggiando la schiena sulla parete.

" dovrei farci qualcosa? "

" mettete caso un giorno scopra il vostro accordo. Sarà tradita, e se proprio ti va male ti sottrarrà il titolo. Non solo, tornerai a passare le giornate dentro casa con tuo marito... Da sola "

Guardò in basso, leggermente delusa.
Capiva solo ora quanto immorale fosse tutto questo.

" cosa è Mitsuki per te? Un'amica oppure un oggetto? "

Rimase ancora in silenzio.

" ti consiglio di dirle la verità non appena la rivedrai, se ci tieni a non morire in solitudine "

___________________________

Forse era stato tutto quel cibo.
Forse era stata tutta quella eccitazione.
Forse era ancora in pensiero per la litigata con sua sorella.

Qualsiasi fosse la ragione, Axel quella stessa notte sembrava faticare ad addormentarsi. Certe volte trovava il materasso scomodo, altre doveva girare il cuscino, altre ancora addirittura si alzava per cambiare maglietta perché credesse il problema risediasse nel materiale.

Eppure dopo tutti quei sforzi la stanchezza non sembrava prenderlo.
Il colpo di grazia che finalmente lo fece alzare dal letto fu la gola secchezza. Talmente secca da essere comparata al più caldo giorno d'estate. Non aveva dell'acqua con sé, quindi significava dovesse andare in cucina a prenderla. Da solx. Poiché tutti i servi a quest'ora, Asahi stesso, riposavano profondamente nelle loro stanze.

Si girò verso Mitsuki, la quale dormiva pacificamente al suo fianco coperta da ogni lenzuolo avente, somigliante ad un gomitolo da quanto stretta a sé teneva le ginocchia per altro calore. Non si era mossa da quella posizione nemmeno una volta. Almeno lei riusciva a stare comoda.

Fu cauto coi passi, prendendo sia la candela con fiammiferi che un coprispalle. A quell'ora della notte si gelava, soprattutto quando l'inverno era alle porte. Lasciò la camera sulle punte dei piedi per poi dirigersi svelto verso la cucina, facendosi luce con la candela.

Fu sorpresx nel vedere tutte le luci accese in quella stanza. Chi fra la sua corte era ancora alzato a quest'ora? Mise la mano sulla superficie legnosa della porta, aprendola lentamente, avvertendo un pericolo nei dintorni.

" ... padre? "

Fu ancora più scioccato di scoprire che non fosse nemmeno qualcuno che abitasse qui. L'uomo più alto ed anziano si trovava in cucina a mangiarsi un frutto mentre giocava col coltello. Alzò gli occhi al fanciullo, suo figlio. Come ne era certo? Quei occhi colorati eran di famiglia.

" cosa ci fate qui? "

" ho le chiavi di questo luogo, non ricordi? "

... Era vero. Si ricordava di averglielo riferito il primo giorno che lasciò casa dopo l'incidente. Tuttavia non era mai entrato così a quest'ora nella sua, anzi, loro - Mitsuki e Axel - adesso.

" non startene lì impalato, vieni a parlare con tuo padre "

Disse con arroganza facendogli un cenno, trovando stupido come potesse rimanere paralizzato alla vista del genitore. Fu esitante nei passi e non si capacitava di rifiutare. Appoggiata la candela sul tavolo, questa fu spenta dall'uomo con un piccolo soffio.

" come va la vita da re? Quanti anni fai adesso? Tre? "

" m-mh... "

Fece su e giù con la testa.

" mi spiace non aver partecipato al matrimonio. Tua madre ed io eravamo occupati. Axelle ci ha riferito tutto "

" non fa nulla... "

Borbottó guardando in basso i palmi delle mani chiuse in pugni. Tremava. Due parole scambiate e già tremava. Si ripeteva di dover mantenere i nervi saldi, che tutto sarebbe finito. Doveva solo resistere per un poco finché non se ne sarà andato. Uno spicchio dell'arancia comparse sotto il naso.

" sei molto pallido, sai? Stai mangiando in questi giorni? "

" sì "

Rifiutò lo spicchio portando lo sguardo lateralmente.
Dopo alcuni secondi in silenzio, Axel riuscì a trovare il coraggio di fare una domanda.

" cosa volete? "

" il tuo vecchio non può visitare suo figlio dopo tanto tempo d'assenza? Oramai ci vediamo solo una volta al mese, se non di meno "

" non era quello che intendevo "

Poté sentir esser fulminato con lo sguardo. Strinse le gambe.

" vedo che il posto da re ti ha dato un po' alla testa per rispondere male a tuo padre "

Il silenzio successivo era come del veleno. Lentamente lo uccideva. Ricevette solo una piccola spinta, sentendolo scoppiare in una fragorosa risata.

" dovresti vedere la tua faccia adesso! Di che hai paura? Sei o non sei un uomo adulto adesso? Addirittura re! Niente ti può fermare da quando son stato cacciato dal trono! "

Axel non rispose, mandando giù la saliva e raddrizzando la schiena ed alzando la testa per darsi un'aria più autoritaria. Sentì l'ennesima risata provenire da egli.

" così va molto meglio, non mostrarti debole a nessuno. Le mie lezioni con la spada son servite a qualcosa finalmente "

Annuì pieno di sé.
Tornò con uno sguardo più serio.

" mi è giunta voce tu non stia più consultando il dottore da qualche settimana oramai. Anzi, poco dopo il tuo matrimonio non ti sei più fatto vedere. Per non parlare del tuo abbandono della regina durante la luna di miele "

... Oh.
Si era fatto prendere fin troppo da quella relazione che si sia proprio scordato di aver detto di limitare la terapia.

" pensi di essere guarito? "

Non sa perché ebbe deciso di rispondere onestamente a ciò, ma scosse la testa.

" p-però sono migliorato sotto certi aspetti anche senza. Non credo mi serva a questo punto "

" l'avevi detto anche la volta scorsa e sai già come è finita "

Il sol pensiero di quella giornata fece riaffiorare pentimento, colpa, ma soprattutto paura e delusione. Spalancò gli occhi e tornò a guardare le mani tremanti.

" mi spiace "

" sai che chiedere scusa non porta a niente "

" mh... "

" se fossi veramente migliorato non avresti avuto quella scena patetica dopo la visita di tua sorella. Mi è stato riferito anche questo da parte del dottore "

L'aveva fra le sue mani e lo sapeva perfettamente. Stava solo giocando un pochettino prima di dargli la vera notizia, il vero motivo per cui era qui.

" e, sai no, che si reputi una brava persona. Non credi sia meschino nei suoi confronti lasciarlo con la coscienza sporca? Tu, che tanto ti piangi addosso, ma ugualmente rifiuti la cura? "

" ...n-non è una cura quella "

Ebbe finalmente il coraggio di parlare.

" come scusa? "

" vi sbagliate, quella non è una cura! Lo so! Lo so che ci sia qualcosa che non va in me! E so che la medicina tradizionale non può guarirla! Però quella non è nemmeno medicina! È tortura! Mi dovete credere, gli ho dato un'opportunità ma più sto ad ascoltarlo e più credo di aver dimenticato me stesso prima ancora di trovarlo! "

" devi solo essere più paziente "

" paziente? È da ormai due anni che mi sottopongo a ciò. Due miseri anni che provo a tener duro. Non funziona. Mi fa solo sentire più perso di prima e- e- non è normale. Non può essere normale. Dovrebbe farmi stare meglio, non peggio! "

Le lacrime si costruivano sugli angoli degli occhi.

" non voglio sanguinare, tantomeno provare dolore. È-è orribile! Stare confinato in quella stanza, senza nessuno, senza certezza, senza guarigione ma solo quei tagli... "

" invece credo ti stia solo lamentando, da domani ricomincerai la terapia se vuoi ancora tenere il trono "

Fu lì che si alzò per uscire. Axel lo fermò cadendo sulle sue ginocchia e tenendolo per la manica dei pantaloni.

" perfavore, non potete farmi questo! Avevamo un accordo! Io via e in cambio non avreste più ferito nessuno di noi! "

" l'accordo prevedeva anche seguire le indicazioni del dottore! "

" non potete chiudere un occhio? Vi prego? Cosa dovrei dire a Mitsuki? "

" la tua regina? Non sono affari che mi riguardano, ciò che mi riguarda adesso è la tua stabilità mentale. Da come ti stai comportando non sembri aver fatto alcun progresso "

Vi fu una pausa.
L'uomo si abbassò al suo livello.

" perché pensi ti abbia cacciato? "

" perché... perché sono malato "

Portò lo sguardo per terra, sconfitto.

" perché pensi ti abbia cacciato? "

Quella risposta non andava bene.

" perché... sono io il problema "

Disse dopo, con tono ancora più fragile.
La mano andò sulla sua chioma. Fu tenero all'inizio, accarezzandola quasi come se gliene importasse.

" qualcuno dovrà soffrire per ciò. E quel qualcuno non dovrebbe esserlo gli altri, non trovi? "

Dopo i primi tocchi afferrò quest'ultima di prepotenza, facendogli inclinare la testa di lato.

" e che ti rimanga impresso in mente, ladro. Non potevo prendermi figlio più patetico di te"

Strinse ancor di più i capelli, pronti ad uscire dallo scalpo da un momento all'altro. Il fanciullo si mise le mani in faccia per nascondere il viso già in lacrime, spaventato.

" se axelle fosse nata maschio non avrei avuto problemi a cederle il trono. Almeno ha fegato contrariamente a qualcuno "

Il respiro si fece più affannato, tantoche le parole lo soffocavano in gola. La mente pensava a tutto e niente.

Solo ad una frase.

Non mi far del male.

" non concepisco come ti si possa reputare un re, quando vai in panico così facilmente "

Non mi far del male.
Non mi far del male.

" eppure ti ho insegnato tutto ciò che sapevo. Ti ho fatto provare gioie ma soprattutto dolori, affinché ne crescessi immune "

Non mi far del male.
Non mi far del male.
Non mi far del male.

" perché niente in questa vita c'è di buono senza del cattivo "

Non mi far del male.
Non mi far del male.
Non mi far del male.
Non mi far del male.

" eppure eccoti qui in ginocchio a pregare per la mia pietà. Non è colpa mia se sei nato così, non è nemmeno colpa di tua madre... "

Non mi far del male, non mi far del male, non mi far del male, non mi far del male-

" è colpa tua per non essere in grado di sovrastarlo. Ed è qui che torna l'aiuto del dottore "

Non mi far del male, nonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmale-

" non mi importa quanto ci voglia o cosa faccia, se alla fine ti fa uscire come l'uomo degno di governare lo stato. L'uomo cui sarei fiero di avere come figlio "

Nonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmale-

" dimmelo in faccia se non lo vuoi. Dimmi che non andrai in terapia. Spezza il nostro accordo perché sei debole. Non vuoi tornare ad abbracciare tua sorella? Tornare dalla tua famiglia? "

Nonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmalenonmifardelmale-

" Arthur "

Quanto odiava quel nome.
Non riusciva a concepire fosse il suo stesso.

" Arthur, guardami quando ti parlo, dove sta il tuo rispetto? "

Ormai reso una disgrazia in volto non voleva far altro che sparire. Le mani furono scansate via di forza, rivelando la cascata di lacrime del ragazzino. Fu facile tenere i polsi con una sola mano. L'altra?

Finì per colpire la faccia violentamente.
Guancia rossa, volto spostato di lato.
Era comparabile ad un ferro bollente.

" guardami quando ti parlo "

Un altro schiaffo dall'altra parte della faccia, rendendo entrambe le guance calde. Axel oramai non sembrava più curarsi più del nascondere la sua miseria. Continuava a singhiozzare senza fine.

I suoi occhi vuoti guardavano solo alla via d'uscita.
Pregava in un miracolo.
Che qualcuno venisse a salvarlo.
Asahi o addirittura Mitsuki.

Vi fu un terzo e quarto schiaffo.

Ed un quinto e sesto.

Ed un settimo ed ottavo.

Non importava quanto sarebbero stati lì, finché non avrà ottenuto ciò che voleva.

La sua sottomissione.

___________________________

Provando dell'infamiliare freddo e vuoto vicino a sé, la mente della fanciulla si svegliò dal profondo sonno cui era soccombuta. Inizialmente credette fosse appena sorto il sole, tuttavia fu sorpresa nel ritrovare il buio ancor più profondo attorno a sé.
Alla cieca mise la mano sul materasso in cerca del calore del suo compagno, trovandosi altro che il nulla.

" ... Axel? "

Non sentì nemmeno il suo respiro. Si appoggiò vicino al comodino ed accese una candela. Una brutta sensazione l'avvolse quando vide la sua assenza con i suoi stessi occhi. Cosa faceva alzato a quest'ora? Nel bel mezzo della notte?

Afferrò il suo fidato bastone, inoltrandosi nei corridoi della loro casa. Il buio dava un'atmosfera ancora più tetra alla situazione, addirittura un senso di estraneità del luogo. Non l'aveva mai visto così... Spento.

Una delle guardie fu l'unica anima presente in quei luoghi.

" Sua Maestà, l'ora è tarda, posso aiutarla con qualcosa? "

" sapete dove sta il re? "

" il re? Se non erro si era diretto in cucina per prendersi qualcosa da bere "

" da quanto tempo è fuori? "

" non saprei con precisione... C'è qualcosa che non va? "

Dentro di sé? Assolutamente.
Poteva spiegarlo? Non credeva proprio.

" no, si figuri... Grazie mille, torni pure al suo lavoro "

Si diresse verso la cucina.

Una volta che fu certo se ne fosse andata si diresse verso la camera dei camerieri. C'era una brutta sensazione nell'aria e non tutti sapevano come manneggiarla.

La porta della cucina era mezza aperta, con un filo di luce che usciva.
Mitsuki aprì la porta gentilmente, facendo piccoli passi.

" Axel, sei qui? "

" ... via "

Sentì qualcuno bisbigliare.
Una volta che fu spalancata, tuttavia, non trovò nessuno davanti a sé. Nessun re, nessun Axel intento a bere qualcosa come spiegato dalla guardia.

" ... spiace "

Ancora quella voce fragile e rotta.
Era qui. Doveva essere qui.
Fece altri passi all'interno della stanza, cambiando leggermente la prospettiva. Fu lì che lo vide.

In un angolo, nascosto dal tavolo ed i mobili. Ginocchia al petto, occhi spalancati, guance bagnate, spalle che facevano su e giù, corpo tremante. Cosa la scioccò ancor di più furono i vari segni e tagli scoperti sull'avambraccio. Alcuni freschi, altri vecchi. Dove non li aveva era o violaceo, giallastro o la pelle risultava più chiara della sua tonalità carnacea. In più teneva un'arma sulla mano... Al contrario.
E sottovoce continuava a bisbigliare cose insensate.

" via... spiace... trono... male "

" Axel! Cielo, che ti è successo?! "

Mortificata e preoccupata a quella scena si catapultò sul corvino come non avesse mai fatto prima d'ora.

" Axel! Chi ti ha fatto questo?! "

" via... spiace... trono... male... "

Era perso. Quello sguardo era perso. Quei occhi eran persi. Non sembrava affatto lx stessx ragazzx felice e saltellante della festa.

Tentò di prenderlo per le spalle e scuoterlo leggermente. Fu respinta malamente con la mano armata, causando un graffio alla sua.
Si strofinò il punto contenendo un urletto. Era... Spaventata! Scioccata! Non lo sapeva, era solo sconvolta!

" Axel! "

" VIA- VAI VIA- "

Urlò egli an questo punto mettendosi le mani sul capo e colpendolo da solo con il palmo libero.

" basta- basta- basta- "

Cosa doveva fare?
Non la vedeva.
Non la ascoltava.
Non la capiva.
Non la percepiva in nessuna maniera possibile.

" non voglio- non- voglio- "

Continuò a blaterare mentre scuoteva la testa. Nuova onda di lacrime si fece ben presente così come il respiro affannoso.

Una nuova persona entrò nella stanza: Asahi. Non perse tempo a fiondarsi verso i due.

" Sua Maestà, va tutto bene? "

Domandò prima alla regina.

" s-sì! Ma Axel- "

Si accovacciò al suo livello cercando contatto visivo.

" Sua Maestà mi sente? "

" no... bene... be... belle... "

Belle?
Nel senso... Il personaggio della storia Belle?

" lasciate che vi porti in camera vostra- "

" n-no- "

" Axel, non stai bene, devi- "

" non la voglio... non la voglio- non la voglio non la voglio non la voglio-! "

Anche i tentativi di richiamo del suo cameriere furono inutili. Non tentò nemmeno di toccarlo poiché fosse armato.

" belle... "

Sussurrò d'un tratto la lillà, attirando l'attenzione di Asahi.

" Sua Maestà potete pure uscire, ci penso io "

" belle di... La Belle et La Bête? "

Ripeté interrogativa.

Axel sembrò ascoltarla.

" et la bête "

" sì, quello, la tua favola preferita, no? "

Gli occhi di Axel sembrarono acquisire un po' di ragione. Fece su e giù con la testa.

" quello con la bestia intrappolata in un castello, assieme a Belle, la stessa maledetta per via del suo egoismo, la stessa della fantomatica rosa "

Nemmeno Mitsuki era certa di cosa stesse dicendo, si ricordava il racconto a memoria, e lo stava recitando come un calmante.

" quello del 'vissero sempre felici e contenti' "

Fece nuovamente su e giù con la testa mentre l'altra si avvicinava piano piano. Una volta abbastanza vicina provò a togliere nuovamente il coltello dalla sua mano. Non combattè, lasciandola la presa facilmente. Sia il palmo che la lama eran sporchi di un sangue acceso. Si soffermò sulla prima: era un coltello adatto a tagliare la frutta. La ferita alla mano era mediamente profonda. Mitsuki si levò il coprispalle e lo avvolse a quest'ultimo nel tentativo di tamponare la ferita. Sia Asahi che Axel la guardavano perplessi. Fece un nodo per assicurare non cadesse. Guardò Asahi.

" dammelo "

Le passò la coperta pesante e questa volta l'avvolse attorno alle sue spalle per dargli calore. In due lo aiutarono ad alzarsi. Con una mani teneva strette le due estremità attorno al collo da non far cadere il mantello, l'altra lo guidava dietro la schiena verso l'uscita.

" Sua Maestà! "

" portateci acqua e stracci in camera sua immediatamente "

Non oppose resistenza, inchinando la testa e tirando su le maniche della camicia per non bagnarle.

Koharu si trovava giusto dietro la porta, anche lei sguardo stanco, confuso e preoccupato. Accompagnò i due in camera loro.

Anche Asahi li raggiunse presto con due secchi d'acqua e dei stracci puliti sotto le ascelle. Axel oscillava fra il pensare lucido e tornare nella sua sorta di fantasia. Per sicurezza dovettero togliere la parte superiore del pigiama ed assicurarsi non vi fossero altre ferite che necessitavano cure mediche attualmente. Per fortuna no, tuttavia come per le braccia, anche il busto, soprattutto la schiena, era piena di cicatrici, segni indelebili e punti violacei. Sia Mitsuki che Asahi presero uno straccio ciascuno ed iniziarono a pulire le ferite aperte con delicatezza.

" lasciate fare a Koharu e tornate a dormire, Sua Maestà. Sarete sicuramente stanca "

" non ci penso nemmeno "

Andò avanti a strofinare con leggermente più forza dall'irritazione.

" non è normale per una regina fare questo- "

" e non è normale per una regina trovare il re, in angolo della cucina, nel bel mezzo della notte, ferito in questa maniera mentre sembra aver visto il più terrificante dei fantasmi! "

Lo rimproverò, rendendo chiaro non se ne sarebbe mai andata di lì. Asahi tirò un sospiro mentale.

Una volta che si assicurarono di aver pulito tutto, bendato come si deve e posto il regnante collassato sul proprio letto dalla stanchezza, guardò entrambi rimproverante.

" qualcuno vuole spiegarmi cosa c'è che non va in mio marito? "

___________________________

La luce riuscì a trovare modo di illuminare parte della stanza nonostante le spesse tende.
Addirittura riuscì a colpire parte del viso del fanciullx, il quale fece una piccola smorfia prima di svegliarsi ed aprire gli occhi.

Era... Stanco, stordito, senza energie, in generale nessuna parte del suo corpo non intendeva muoversi di punto in bianco. Rimase a guardare il soffitto con occhi socchiusi, cercando di capire dove si trovasse e cosa facesse. L'unica certezza era l'essere distrutto.

Era sul suo letto, sotto le coperte, dormiente.
Mitsuki non era lì con lxi a dargli il solito buongiorno prima di fare colazione.
Huh... Strano. Non ricordava avesse dei impegni quella mattina.

Le braccia formicolavano, soprattutto in certe linee precise. Da questa sensazione fastidiosa si trasformavano in qualcosa di poco più doloroso.
Alzò il braccio destro e fu lì che vide delle bende coprirlo da cima a fondo, lasciando solo la punta delle dita scoperte. Aprire e chiudere la mano era impossibile.

Fu lì che i ricordi della notte riaffiorarono.
L'incontro con suo padre, la discussione avuta... Il resto era una nuvola di confusione, eppure poteva immaginarsi come si era procurato quelle ferite.

Scattò dal letto in pigiama e si diresse nei corridoi.

" Asahi! Asahi?! "

" Sua Maestà? Finalmente si è svegliato "

Lo trovò a pochi passi fuori, come se lx stesse aspettando.
Axel fece piccoli passi verso di egli, prima di afferarlo dalla spalla e scuoterlo leggermente.

" è-è successo? "

Fu guardato neutrale prima di ricevere un'affermazione.

" ma almeno siete lucidi adesso "

Non era abbastanza per farlx calmare.
Oh no.
Non era nemmeno riuscito per un quarto.

" cosa... cosa... "

" non credo sia qualcosa lei voglia sentire adesso. Che ne dice di fare colazione, un bagno e prendere la giornata libera? Posso occuparmi personalmente di riferire ciò ai- "

" dov'è Mitsuki? "

Fu zittito a quella domanda.
Era teso.
Guardò altrove.
Il cuore del nobile affondò sotto la terra.

" h-ha.. Visto? "

" ... Era arrivata prima di me, le mie più sentite scuse. Sua Maestà si è presa la libertà di prendersi cura di lei personalmente "

Fece un piccolo cenno con la testa in segno di scuse.

Si morse il labbro interno finché non iniziò a torturare le unghie coi denti.

" no... no... "

Tornò a respirare pesantemente.
Questa volta fu Asahi a tenerlo per le spalle.

" non faccia così, son sicuro Sua Maestà possa capire se glielo spiegate di persona. È una buona anima dopotutto "

" dov'è andata? "

" alla residenza di vostro padre "

Fece una piccola pausa.

La testa di Koharu spuntò da dietro l'angolo.

Cosa aveva intenzione di fare?

...

" cosa ho intenzione di fare? Cosa avete voi intenzione di fare?! "

La fanciulla dai capelli lillà, quella mattina dopo la notte insonna, preparò la prima carrozza disponibile subito dopo la colazione. Non sapeva come descrivere questa emozione. Rabbia? Paura? Tradimento? Era solo certa fosse negativa.

Anche Axelle fu della stessa idea, vedendo come sia entrata di violenza nel salotto dei ricevimenti, rifiutando addirittura una tazza di tè per andare dritto al punto.

" avete mai provato la sensazione di essere in trappola? "

Lei era alzata in piedi.
La più piccola seduta sul tavolo con del tè in mano.

" pardon? "

" sapete, no, vostra altezza, le porte della mia residenza eran sempre aperte costantemente, anche durante la notte. Caso voglia che un giorno d'improvviso era tutto chiuso. Caso voglia anche questo giorno si tratti dello stesso che il re si sia deciso a convivere assieme. Una coincidenza, non trova pure lei? "

Lo sguardo fulminante dell'altra non la frenò.
Oh no.
Mitsuki non era affatto il tipo di persona da arrabbiarsi così tanto e sfogarsi su qualcuno in modo così aggressivo. Questa fu l'eccezione alla regola. E faceva paura.

" Cosa non mi posso spiegare, però, è come mai voi abbiate più accesso al posto più della padrona di casa. Come se ci vorreste tenere segregati dal resto del mondo. Come una gabbia di matti. E sapete? Per un periodo ho sempre creduto di essere il problema. Credevo di essere io quella diversa e invece il re- "

" mio fratello non è un pazzo! "

Anche l'altra fanciulla aveva rabbia da vendere. Una ragazzina pochi anni più grande di lei non poteva farle la benché minima paura. La tazzina cadde dalle mani, frantumandosi.

" è solo esausto dall'avere un'intera nazione sulle sue spalle! Niente di più e niente di meno! Capita di sentirsi stressati con questo peso! "

Prese un respiro profondo.

" cosa puoi saperne te, eh?! Cosa puoi sapere di questo peso che un ragazzino si deve portare con sé dalla nascita assieme ad ingiustizie e violenza! Cosa puoi sapere te del peso che una fanciulla porti alle spalle, venendo costretta non solo ad essere separata dal suo unico fratello, ma anche sapere e vederlo rompersi ogni giorno sempre di più senza poter farci niente?! "

Strinse uno di dei pugni. Alzò l'altro palmo e la spinse via con l'indice sulla spalla.

" se Dio vuole ancora quest'unione sarà meglio per fartene una ragione ed impari in fretta! Il tuo compito è quello di non lasciarlo rompersi ulteriormente. Dovrai fare di tutto purché non accadda! "

Ed ancora.

" consulterai ogni dottore esistente in cerca della più viscida delle cure! Viaggerai in giro per il mondo a scovare qualcuno disposto a stare con lui per il resto dei suoi giorni! E, sì, se è necessario, lascerai venga a scoprire da sola dei suoi difetti dopo non poter più rifiutare l'offerta! Mentire ad ogni anima pur di assicurarti la sua sicurezza! "

Mitsuki afferrò la sua mano all'ennesima spinta.

" difetti? Si stava torturando da solo con quel coltello! "

Axelle spalancò gli occhi a quelle parole, come se ne venisse a sapere per la prima volta. Il tono della voce divenne più basso, pur sempre evidenziando il furore.

" perché ti importa tanto? Ti dà fastidio averlo visto? Allora non guardarlo. Ti ricordo che è grazie alla mia famiglia se dall'essere nessuno sei salita al trono di uno stato potentissimo! Perché trovi occuparsi del proprio marito così male quando ha dei piccoli problemi? "

" non ho mai chiesto di salire al trono! Nemmeno lo volevo un marito! La mia famiglia ha firmato quel contratto senza il mio consenso! Se devo proprio lasciarla, lasciare mia sorella, i miei bambini, la mia lingua, la mia casa, la mia diavolo di vita-! "

Gridò quelle parole e quando lo realizzò tentò di calmarsi, interrompendosi a metà.

" ... Non può essere per un ragazzo che non conosco, che non mi è permesso di conoscere, che mente dalla mattina alla sera... Tutti voi, da quando sono arrivata qui, non avete fatto altro che dirmi bugie, nonostante io sia sempre stata onesta e comprensiva! "

Il tono si rialzò.

" come osi lamentarti quando possiedi il titolo più acclamato che una donna possa sognare? Perché ti atteggi da bambina? Perché non comprendi che nella vita ci siano sia cose belle che cattive! Non siamo in una storia per i bambini-! "

Non c'era più alcun filtro.
Ora sapeva veramente come le due persone più importanti della sua vita si sentivano a stare con egli.
Da dietro quella porta, quella della residenza cui xlx era stato deviato l'accesso.
Era arrivato in ritardo per spiegare tutto, ma ora non fu più necessario: Mitsuki sapeva abbastanza.
Cosa faceva più male era come non potesse incolparla, anzi, capiva pienamente tutta la sua frustrazione.

Il bastone della fanciulla si avvicinò alla porta, d'istinto si nascose dietro le ante venendo quasi schiacciato ma nascosto. Una volta che i passi sparirono uscì da lì, sguardo spento come la sua mente. Provava... Provava ancora quella brutta sensazione. Quella odiosa, pericolosa sensazione. Voleva solo scomparire in quel momento. Dove nessuno potesse trovarlo.

" Axel! "

La sorella lo vide rimanere impalato poco fuori la porta, accorendo ad egli prima ancora che cadesse. Lo afferrò e mise la sua testa sulla spalla, entrambe le braccia andarono sotto le ascelle. Non era la più sportiva delle persone, almeno non abbastanza da tenere il peso di un altro assieme. Caddero in ginocchia, non lasciandolo per nulla al mondo. Aveva così tante domande da fargli. Come era arrivato qui? Quando c'era arrivato? Ha sentito tutto quello che dicevano? Erano vero l'avvenimento di questa notte?

Strinse le braccia, trovando la forza di non scoppiare in lacrime davanti ad egli.

" va tutto bene, ti voglio ancora bene, anche se sei così, lo giuro "

Lo strinse e strinse.

" non sei pazzo! Non hai nulla di sbagliato! Non hai fatto niente di male! Stai bene! Senza papà stai bene! Senza di me stai bene! "

Lei invece non stava bene senza di lxi.
Sacrificherebbe mari e cieli per vederlo sorridere come una volta. Farebbe del male a chiunque, pure se stessa, pur di vederlo felice. Si allontanerebbe pure per sempre se servisse! Dopo averla protetta, dopo esser stato l'unico al suo fianco contro quel mostro, dopo essersi rovinato per lei, non poteva non sentirsi colpevole delle sue attuali condizioni.

E rimasero lì per tanto tempo.

Due miseri fratelli che avevano solo l'un l'altra, contro il mondo intero.

___________________________

La mattina dopo i balli fu quella più tranquilla e soddisfacente che avesse mai vissuto dall'inizio del suo matrimonio. Sumire addirittura riuscì a svegliarsi con un sorriso in volto nonostante la vista del marito.

Una volta scesa al piano inferiore Akihisa le assicurò che la colazione fosse pronta e potesse mangiarla in pace. La fanciulla mangiò solo due bocconi prima di uscire a fare una passeggiata con un certo attore dall'accento britannico. Aveva iniziato a trovare in egli qualche sorta d'intrattenimento da quanto buffo fosse.

Una mattinata eccellente, anima e mente calme e chiare. Nulla poteva rovinare il suo umore. Finché non tornò a casa.

" Akihisa mi aspettavi? È successo qualcosa? "

Notò con stranezza la presenza del più basso all'entrata nonostante fosse oramai passata l'ora di pranzo - mangiò fuori al centro - con aria tesa.

" Vostra Maestà è venuta a farci visita "

Rimase interdetta.

" la regina? "

Annuì l'altrx.

" come mai? "

" non lo so, ho tentato di domandarle ma ha institito di volervi incontrare. Perché non mi avevate detto di questo incontro? Mi sarei preparato meglio! "

" siamo nella stessa barca, nemmeno io sapevo del suo arrivo. Da quando è qui? "

" circa da metà del tempo che eravate fuori "

Tirò un sospiro frustrato.

" si è lamentata al riguardo? "

" no, anzi, quando le ho offerto di tornare il giorno seguente perché oggi non eravate disponibile ha institito nel voler restare "

" dove sta adesso? "

" nella sala dei ricevimenti, le ho offerto del tè e biscotti come mi chiedete sempre "

Lo ringraziò brevemente incamminandosi verso la porta.
Prese un gran bel respiro prima di aprirla ed entrare in stanza con il suo solito sorriso educato.

" Vostra Maestà, perdonate il ritardo, non mi aspettavo una visita "

" non fa niente... "

Entrambe erano alzate. Mitsuki davanti al tavolino e Sumire qualche passo avanti all'entrata.

" a cosa la devo questa sorpresa? "

" volevo complimentarmi della festa, è stata magnifica "

" la ringrazio infinitamente "

" tuttavia non fu l'unica cosa che accadde questa notte "

Aggiunse, la tensione salì nelle loro vene.

" qualcuno l'ha importunata durante essa? Non vi eravate sentite comode? "

" no, non ha nulla a che fare con la festa "

Iniziò a giocare con le unghie dei pollici, insicura sul come e se esprimersi. Si avvicinò ad ella con sguardo preoccupato. Notò adesso come i suoi occhi sembravano stanchi e vuoti, avendo dormito poco quella notte.

" ... non siete in voi, volete che vi accompagni a casa dopo una tazza di tè e qualche chiacchiera? Ho delle nuove voci che girano per il centro città "

Fece un piccolo occhiolino nella speranza di alleggerire la situazione.

Scosse la testa guardando in basso, contenendo una smorfia e tante lacrime amare. Tirò su col naso più volte per non versarle.

" quel luogo non è una casa per me. Non ci voglio tornare "

Fu presa alla sprovvista, insicura delle prossime parole da scegliere.

" dove vivrà allora? "

" perché sono qui, secondo te? "

Oh... Era... Seria?
La regina voleva venire a vivere da ella?

" capisco... Mi diate un momento per cambiarmi e vestire qualcosa di più appropriato, sedetevi pure, tornerò a momenti "

Fece la sua uscita, serrando la porta dietro di sé.

" Akihisa "

Chiamò il suo braccio destro, il quale stava nelle vicinanze.

" manda immediatamente un messaggio ai reali e dite che la regina sta qui "

" certo, posso chiedere cosa sia successo? "

" vuole vivere qui, ma non posso lasciarla! Potrebbero incriminarmi e tagliarmi la testa se finisse per farsi del male fra queste quattro mura! "

Fece su e giù con la testa per correre ad uno dei maggiordomi. Sumire si mise le mani in faccia respirando profondamente. Si tolse il mantello che copriva le spalle del vestito e lo appoggiò sulla sedia vicina, aspettando che si affrettino.

Cosa doveva fare adesso?

Quando fu certa che alle porte vi fu il braccio destro della regina, Koharu, rientrò.

" Vostra Maestà, la vostra servitrice è qui "

" non intendo vederla, sto bene qui "

Ora seduta guardava davanti a sé persa e disinteressata. Sumire si sedette affianco.

" non posso pretendere di sapere quali problemi vi spettano lì fuori, so solo che qui dentro non sarete in grado di risolverli "

" non possono essere risolti da nessuna parte "

Strinse i pugni, ogni volta pensando cautamente alle sue parole.

" vorreste dirmi cosa la turba così tanto? "

Mitsuki si voltò verso di ella.

" mi piacerebbe... "

Fece una piccola pausa.

" ma non posso "

Non avrebbe esposto ad ella per molte ragioni.

" l'unica cosa che posso dirvi è che siete l'unica persona di cui mi fido in questo paese. Da quando son qui tutti non hanno fatto che dirmi menzogne... Tranne te "

Lacrime tornava a quella realizzazione, questa volta bagnando il suo viso.

" sei la mia unica amica "

" oh no, non piangete- "

Prese un fazzoletto in stoffa dal tavolo per poi passarlo all'altra. Si asciugò le lacrime e dopo il naso.
A quella scena il cuore si strinse, non potendo non sentirsi in colpa. Perché non era del tutto onesta e fino ad ora aveva agito solo per i suoi interessi. Si rammolì in poche parole. Afferrò entrambe le mani dell'altra.

" non... non sono vostra amica "

Cominciò, credendo di aver trovato le parole giuste.

" fino ad adesso mi son sono comportata come vostra suddita, non come un'amica "

Strinse la prese trasferendo il proprio calore.

" non ho mai preso in considerazione le vostre emozioni, vi ho solo reso una corona da indossare e strappato via della vostra umanità. Non sono poi tanto meglio del resto "

Mitsuki guardò in basso.

" ... però voglio essere qualcuno cui voi possiate sempre contare. Per farlo, dobbiamo ricominciare da zero. Metterci questa storia alle spalle "

Fu esitante prima di queste parole.

" anche io necessito di un'amica "

" dame hamasaki- "

" solo Sumire, per favore, non c'è bisogno della cortesia quando siamo in solitudine "

Una sensazione di deja-vu la pervase, ricordandosi del suo primo incontro con Axel. Le aveva detto qualcosa di simile.

" sarai mia amica "

" sarò vostra amica "

Ripeté confidente guardandola negli occhi.

" ... Non desideravo questa vita "

" siamo ragazze. Nella società non veniamo ascoltate come vorremmo. Nessuno capisce che pure noi abbiamo desideri. Questo non significa dobbiamo arrenderci. Anzi, mostrando la vostra volontà e buona intenzione, anche se si debba usare un tono più alto e rigido, che riuscirete ad entrare nella mente di tutti. Perché siete la regina, siete Mitsuki. E nessuno potrà togliervi questo nome se non siete voi a lasciarlo fare "

Ancora una volta sembrava sul punto di piangere. Cercò un abbraccio da parte sua. Ricambiò senza batter ciglio, sentendosi capite. Questa volta era qualcosa di vero. Finalmente Mitsuki sentiva vi fosse qualcosa di vero.

Assieme a qualcos'altro: la speranza.

" volete accompagnarmi ad una scuola oggi? Ho proprio bisogno di una pausa dall'essere regnante. Una storia potrebbe fare al mio caso "

Ancora per un po' voleva rimandare. Si meritava una piccola pausa.
___________________________

Ritirate fuori dopo un pomeriggio speso a parlare con i piccoli alunni, Mitsuki si sentiva più in pace con se stessa. Non sarà stato molto, però ha aiutato un minimo a solleviare tutto lo stress che quelle giornate le stavano causando. Non saranno mai in grado di rimpiazzare i suoi tesorini in Giappone, questo non significava che non avessero un piccolo posto nel suo cuoricino.

" cosa ha in mente adesso di fare, Vostra Maestà? "

Domandò Sumire notando come presto il sole calerà.

" Vostra Maestà dovrebbe tornare al castello "

Rispose Koharu ancora nervosa nonostante cercasse di nasconderlo.
A quelle parole non poté che tirare un sospiro sconfitto.

" suppongo sia giunto il momento... "

Aveva seriamente timore di ritornare lì dentro. Aveva timore di cosa Axel le avrebbe chiesto. E se non fosse del tutto guarito? Se cercasse di attaccare ella stavolta?

Sentì la mano dell'amica sulla spalla.

" ce la potete fare, domani siete sempre disponibili a fare un salto da me per la giornata "

Annuì, ripetendosi le stesse parole sottovoce, finalmente entrando la carrozza verso casa.

Non fu facile frenare tutta quella carreggiata di pensieri, positivi e negativi, di tutti gli scenari che potessero avvenire in quel momento. Da un lato pensava di ritrovarsi Axel sotto al letto, dall'altro sperava di vederlo nuovamente allegro e felice, dall'altra ancora poteva essere conciato in malo modo a causa della sua assenza. Ogni minima cosa buona ne susseguiva una cattiva, e viceversa. Gomito sul bordo, chiuse gli occhi dolcemente. D'altra parte tutte quelle commozioni l'avevano stancata, quasi sul punto di dormire lì.

" Vostra Maestà "

Strinse le iridi, sentendo un piccolo ronzio.

" Vostra Maestà "

Era Koharu che la chiamava? Cosa voleva adesso? Non aveva aperto bocca fino ad ora durante il tragitto.

" Vostra Maestà! "

La voce si faceva sempre più forte.
Aprì gli occhi, eppure Koharu non aveva aperto bocca, trovandosi nella stessa posizione sonnolenta. Fu confusa, finché non guardò fuori dalla finestra.

Asahi correva dietro il carro con tutte le sue forze.
Cosa ci faceva esattamente lì?

" fermate il carro! "

Ordinò, svegliando anche la cameriera nel mentre.
Asahi si catapultò sulle due con il fiatone, prendendo il respiro prima di parlare.

" il re! "

Le due fanciulle si guardarono negli occhi mentre ansimava.

" cosa è successo? "

Mandò giù la saliva.

" n-non- non è al- al palazzo da- da tutto- tutto il giorno e- "

Prese una pausa prima di continuare. La più bassa gli offrì dell'acqua per calmarsi.
Gli occhi di Mitsuki furono spalancati più che mai. Dove poteva essere se non lì? Fra i mille posti della città, dove poteva essersi cacciato?
Asahi tornò in sé.

" non è lì, ma ho un'idea di dove possa trovarsi e... Ho anche idea del perché "

" dimmelo allora! "

" al palazzo del padre per... per 'curarsi' "

" curarsi? "

" dovete sapere che, uhm, non è il momento adatto! Vi spiegherò tutto strada facendo. L'importante è che stiate bene voi, almeno. Mi serve solo un passaggio alla residenza e ci penserò io al resto- fidatevi di me- "

" grosse parole per uno che ha perso l'unica persona cui doveva tener d'occhio "

Osservò Koharu tirando una frecciatina alxx ragazzx. Quest'ultimo strinse i denti, non avendo la pazienza di sopportare certi commenti.

" ve lo prometto sulla mia vita! "

" oh no, Koharu ha ragione. Verrò con te "

" Vostra Maestà, cercate di capire: non volete vederlo in quelle condizioni "

" non mi interessa. Mio marito potrebbe essere in pericolo e ti aspetti che stia calma al riguardo? "

" Vostra Maestà- "

" ho deciso Asahi, fine della storia. Verrò con te al palazzo. Non voglio sentire un'altra protesta da parte tua, intesi? "

Cosa le era successo?
Perché d'un tratto aveva alzato la voce?
Perché d'un tratto era così testarda riguardo a tutto?
Da quando sapeva essere così autoritaria?

Il corvino non ribatté, tuttavia chiese una domanda.

" cosa avete intenzione di fare? "

" la mia famiglia mi ha venduto per essere la regina della Francia, ora andrò ad essere la regina della Francia "
___________________________

Fu la prima a scendere dal carro, i due servitori la seguirono senza fiatare e per qualche strana motivazione non riuscivano a starle dietro nonostante la sua invalidità.

Furono fermati davanti alla porta dell'entrata.

" quali sono le vostre intenzioni? "

Domandó una guardia, serio.

" sono la regina, non vi devo spiegazioni "

" o-oh! Vostra Maestà! Ci perdoni per la scortesia! Come possiamo aiutarla? "

Disse l'altra, capendo finalmente come mai la fanciulla avesse un'aria famigliare.

" sono venuta a conoscenza del fatto che il re si trovi qui, vorrei parlargli "

" ci penso io da qui, non vi preoccupate "

Nuovi passi salirono i gradini verso l'enorme portone. Erano di un uomo sulla mezza età, capelli castani ed in parte grigi, indossava occhiali e si puliva le mani con uno straccio mentre le maniche della camicia erano rialzate.

" Vostra Maestà, sono il dottore reale. Un piacere fare la vostra conoscenza finalmente "

" rimandiamo le presentazioni a dopo. Voglio vedere il re "

Si sistemò gli occhiali.

" mi spiace ma è impossibile al momento "

Si ricordò le parole di Sumire.
Non si sarebbe tirata indietro.

" invece sì che è possibile. Sono la regina. Voglio vederlo? Lo vedrò. Portatemi da lui "

" no, temo che Vostra Maestà non voglia vederlo "

Mitsuki non rispose.
Fece un passo in avanti con l'aiuto del bastone, senza sbattere gli occhi una sola volta.

" non osate dirmi cosa voglio, dottore. Mi porti da mio marito o ordinerò alle mie guardie di perquisire il luogo "

Fu seria, ferma, decisa.
Non avrebbe negoziato.
Era come voleva oppure l'inferno.
L'uomo tirò un sospiro profondo, senza proferire parola.

" di là! È andato di là! Verso la cantina! "

Il portone si splancò e rivelò la sorellina, impanicata, con il vestito stroppiciato. Le guardie lì davanti la tennero ferma, impedendole di uscire.

" lasciatela andare! "

" Vostra Maestà, non stava disturb- "

Cercò di convincerla l'uomo vecchio.

" adesso! "

Alzò il tono della voce. Le guardie si misero sull'attenti e Axelle quasi cadde a terra con il fiatone.

" cosa è successo? "

" nostro- nostro padre l'ha ritrovato e convinto a riprendere la terapia. Ho cercato di mettermi in mezzo ma- ma- quello lì ha ordinato alle guardie di tenermi rinchiusa in camera mia! "

Indicò il dottore.

" nessuno qui vuole ascoltarmi! Ti prego, fai qualcosa! "

Fu disperata anche soli ad immaginarsi cosa gli stessero facendo in quei momenti. Mitsuki le mise una mano sulla spalla, annuendo, prima di correre via verso il luogo designato con dietro tutto il gruppo praticamente.

" Vostra Maestà, datemi una possibilità di spiegare con calma- "

Quanto odio le dava quel dottore. Ma ora non era tempo di dibattere.

Fra gli innumerevoli vicoli e porte sigillate ai lati, ebbe dovuto dare ordine ai suoi uomini di controllare ogni singola stanza, senza trovare alcuna traccia di Axel. Finché...

" AAAAAAAAAAA- "

Un urlo agghiacciante rimbombó in quel luogo angusto. Mitsuki corse verso la porta, e l'aprì con quanta più forza avesse in corpo.

La scena che si trovò davanti era orribile.

Il re, no, Axel, a petto nudo, rivelante ogni cicatrice e segno da qualsiasi parte del corpo. Nuova o vecchia. Sanguinante o cicatrizzata. Grossa o piccola. Viola o rossa. Le mani erano legate davanti a sé. Due uomini forzuti - guardie e assistenti del dottore supponeva - lo tenevano per i gomiti e le spalle, impedendogli di alzarsi dalle sue ginocchia e tenendo la sua schiena inclinata in avanti e scoperta a tutti i colpi. Quest'ultima era rossa. Il motivo? Un terzo uomo dietro xlx ragazzx, con in mano una frusta, sferrava colpi uno dietro l'altro. Senza pietà. Senza empatia. Come una macchina.

Dallo shock non sapeva cosa dire nei primi secondi, rimanendo a bocca spalancata.

" slegatelo! "

Ordinò attirando l'attenzione degli altri te, quali si fermarono a guardarla indifferenti.

" SLEGATE IL RE! "

Gridò quanto più potesse, trapando i timpani a chiunque nei dintorni. Fecero come richiesto. Uno tolse le corde attorno ai polsi, gli altri due presero l'arma e la misero via. Mitsuki si inginocchiò davanti al fanciullo, dando un'occhiata più attenta alle sue condizioni.

Ancora una volta c'era quello vuoto nei suoi occhi, lo rendeva incapace di rispondere a qualsiasi cosa. Tremava, sia dal freddo che dal dolore. Borbottava cose insensate, non riuscendo a muovere le labbra a dovere. Appoggiò il capo sulla petto di lei in cerca di qualche supporto. Ella d'altro canto prese il mantello che indossava e lo mise attorno alle sue spalle, proprio come l'altra volta, sconvolta e preoccupata di vederlo così. Accarezzò la nuca nel tentativo di calmarlx.

" fuori tutti quanti! "

Ordinò e presto la stanza di fece vuota. Solo loro due e nessun altro.

" va tutto bene, va tutto bene, è finito, non ti lascerò che ti facciano del male "

Andò avanti con quelle carezze nel tentativo di calmare entrambi. Gli diede molteplici baci sulla guancia e cercava qualche sorta di contatto visivo fra i due. Eppure era agli occhi di Axel non era percettibile.

" sono io- o Belle! Sono Belle! "

Andò avanti a sussurrare.
Schioccò la lingua sul palato.

" al diavolo Belle- sono Mitsuki. Ti ricordi di me, no? "

Ancora aveva quell'espressione persa.
Afferrò il suo viso con entrambe le mani.

" Sono Mitsuki, e serve che tu torni ad essere Axel. Devi almeno provarci, okay? "

Annuì alla sua stessa domanda dalla disperazione. Gli occhi iniziarono a farsi lucidi.

" torna da me. Per favore, Axel - "

Prese la mano sana e la strofinò sulla sua guancia.

" sono Mitsuki, e serve che torni ad essere Axel... O non saremo nessuno "

Sussurrò questa volta, cercando di non scoppiare in lacrime.
E fu proprio quando stava per arrendersi che vide la fine del tunnel.

" M-mitsuki? "

Gli occhi ripresero lucidità e riuscì a borbottare qualcosa il re.

" oh cielo- "

Lo strinse più forte a sé, sollevata di vederlo ancora in sé. Respirò profondamente frenando ogni pensiero negativo.

" va tutto bene, ci sono io- ci sono io- "

Era più una ripetizione per se stessa, volendo assicurarsi costantemente di esser in grado di tenere i nervi saldi. Le braccia dell'altro si avvolsero al suo fragile corpicino, stroppiciando la stoffa conla presa rude del vestito.

" mi- mitsu- mi spiace... "

" shhh, non scusarti, non hai fatto nulla, non pensare di avere colpe qui, okay? L'importante è che tu sia salvo "

Ora rimaneva solo una faccenda importante da sbrigare.
Il dottore.

Una volta che si assicurò di poterlx lasciare da solx per alcuni momenti, tornò in giardino dove il resto l'aspettava.

" Vostra Maestà, posso prometterle che per quanto crudi i miei metodi siano, c'è una spiegazione scientifica "

Ad ogni passo verso il dottore sbatteva il bastone a terra con sempre più forza, causando un terremoto. Si fermò a due passi.

" come voi, anche io tengo alla sanità mentale del re "

" non tengo alla sua sanità. Tengo alla sua felicità. Tengo che la sua anima non venga ridotta in poltiglia. Se è la pazzia che vuole, lasciate che l'abbia "

Fece una piccola pausa per contenere tutta la rabbia sentisse dentro.

" il vostro lavoro finisce qui, dottore "

Guardò le sue guardie.

" portatelo fuori dalla mia vista e non lasciate metta più passo né qui né al mio palazzo "

" Vostra Maestà sta commettendo un gravissimo errore! Di questo passo il re- "

Fece un passo in avanti, lasciando pochi centimetri dalle loro facce. Mitsuki alzò il bastone e lo puntò contro.

" non un'altra parola. Sono io il vostro superiore. Non gli altri, non la famiglia reale, tantomeno voi stessi. Quando vi impongo di saltare, l'unica cosa che esigo sentir provenire dalla vostra bocca è 'quanto in alto' "

Disse con un tono così freddo da far alzare un vento da brividi. Fece per aprire bocca per ribattere.

" e siate grati non vi mandi alla ghigliottina "

Aggiunse dopo la regnante, finalmente portandolo via per sempre.

Si avvicinò ad Asahi e Koharu con lo stesso sguardo serio. Prima gli occhi puntati verso il primo.

" il re necessita di nuovi vestiti, del cibo, un bagno e dovute cure mediche "

Dopo la seconda.

" prepara la carrozza, ce ne torniamo a casa "

La loro casa.

___________________________

L'aria che quella struttura ebbe preso oramai era tenebra e cupa.
Non era più il guscio vuoto, tanto mento l'atmosfera amorevole che sognasse, ma un filo così teso da potersi rompere al solo soffio di vento. La regina aveva tutte le intenzioni di cambiare quell'aura, partendo dalla radice: la sua relazione con il re.

Xlx aveva lasciato del tempo da solo dopo l'assistenza di Asahi, perché se lo meritava dopo una marea di casini. Dentro di sé sapeva pure che Axel volesse non essere visto e pertanto avverrò questo suo piccolo desiderio, finché non fu ora.

Bussò alla porta prima di entrare senza chiedere permesso. La camera era l'incarnazione di quell'atmosfera appena descritta: buia, chiusa, soffocante. Il letto disfatto, le tende coprivano ogni raggio e l'unica fonte di luce erano due candele. Una di esse si trovava sul tavolo dove il fanciullo era intento a mangiare - giocare - un piatto appena sfornato dalla cucina. Con un cucchiaio e forchetta. Aveva dato ordine di ritirare qualsiasi possibile arma da quella piccola gabbia che lxi stesso si era creato.

" ti senti meglio? "

Axel mise giù la posata, girandosi. Quando la vide evitò subito ulteriore contatto.

" non dovevi intervenire"

" son più che grata di averlo fatto invece "

" ... era medicina "

" era tortura "

" non... "

" non avrei dovuto abbandonarti in primo luogo. Ma d'ora in poi starò al tuo fianco "

Mandò giù l'ultimo boccone.

" no. Mitsuki ascoltami quando ti parlo. Non ti voglio "

"Axel... "

" torna in Giappone. Non avrei dovuto strapparti da tua sorella "

Dal confine la lillà si avvicinò al centro della stanza.

" mi hai sentito? Prepara una carrozza, prendi Naomi, e tornatevene a casa. È lì che appartieni "

Ed un passo.

" non ti voglio, fuori dai miei piedi! "

Ed un altro. Il giovane si alzò.

" esci. VATTENE! "

Mitsuki scosse la testa.

" ti ordino come tuo superi- "

" no, non sei mio superiore, sei Axel "

Fu ad una perdita di parole.

" Mitsuki! "

Fece un terzo passo verso la sua direzione.

" non mi puoi forzare. Non me ne andrò "

" te lo commando! Via! "

Sbatté il bastone sul pavimento in legno.

" rimarrò invece! Lo comando IO! "

Axel tremò appena, venendo sorpreso da quella voce di tono inusuale da parte dell'altra, come se fosse un'altra persona. No, rimaneva Mitsuki, solo più testarda.

" ... p-per favore Mitsuki- devo stare in solitudine- "

La mascella tremò.

" no "

" non mi stai ascoltando "

" ascoltando come tu non mi voglia vicino? Non voglia vedermi? Preferiresti me ne andassi?

" Mitsuki- "

" cosa non ancora ascoltato è come tu non mi ami. Sai quanti giorni da sola ho speso a credere di essere un fallimento come tua moglie e regina perché mi evitavi come la peste? Un giorno però pensai che forse lo stia facendo perché... Perché ci tieni. Mi ami? "

" sto cercando di proteggerti. Non ha senso questa conversazione "

Fece l'ennesimo passato, trovandosi a pochi centimetri di distanza.

" è perché tu sia convinto non sia in grado di amarti? Perché lo faccio! Ho deciso di farlo dal primo giorno che ci siamo visti! "

La faccia sorpresa di Axel ed il silenzio della stanza erano la conferma di andare avanti.

" il mio amore si estende così tanto che farò come vorrai. Tornerò alla mia villa, da mia sorella, vivrò la mia vita come quella di un tempo fino alle fine dei miei giorni ma prima devi dirmi in faccia che non mi ami. Che sono più sola di un cane in questo mondo "

Prese un respiro.

" allora mi volatizzerò, ti scorderai pure sia mai esistita "

Axel mise una mano nei capelli.

" non hai idea cosa mio padre potrebbe fare se venisse a scoprire- "

" detto sinceramente non mi può importare minimamente cosa tuo padre o come voglia agire. Se tu torce anche un solo capello farò in modo che abbia la lezione che si meriti. Se detesta il tuo metodo di governo, peggio per lui, non avrebbe dovuto forzati al trono. Gli parlerò io se serve "

Axel fece un'altra pausa.

" ... sono un pazzo, nella mia testa c'è solo buio. Non vuoi una vita con me- Nessuno lo vuole! Nemmeno la mia famiglia! "

" Axel, sarò io a illuminarti la via! Sarò io a dirti dove andare! Mi ami?! "

Gli gridò in faccia.
Fu lì che si ruppe.

" Sì! "

Gridò a sua volta, lasciando dietro di sé eco.

" dal mom... "

Cercò di contenere i singhiozzi.

" dal momento che ti ho vista arrampicare su quell'albero non ho fatto altro che pensare a te! Non riesci a star senza! Non ci riesco "

La strinse fra le sue braccia, forte, fortissimo, impaurito dal lasciarla andare. Lasciò andare i singhiozzi.

" volevo dirtelo... Volevo lo sapessi... Questo segreto me lo porto da quando son nato e- e- tu lo rendi un po' meglio. Ho creduto- ho creduto potessi curarmi- come- come- "

" Belle? No, non sono belle. Non posso far passare tutto il male che provi con il bacio del vero amore, neanche se lo voglio.... E tu non sei una bestia, incapace di amare ed essere amato. E questa non è una fiaba. È la nostra storia. La nostra vita. Possiamo renderla migliore assieme. Non perfetta. Migliore. Devi solo fidarti di me "

" mi fido- sei quella di cui più mi fido- "

" anche io mi fido di te, chiaro? "

Si guardarono in faccia, prima di avvicinarsi e baciarsi.

___________________________

Dopo la sua prima giornata di ritorno da quella "pausa", quando oramai si era fatta sera, Axel mise piede in casa... Stancx.

Asahi stava al suo fianco come sempre stato, non aprendo bocca.
Fu sorpreso invece di trovare Koharu ad apparecchiare la tavola invece di stare con la sua padrona.

" Sua Maestà si trova un camera sua a riposare, mi ha detto di riferirvi che le sia concesso unirsi a lei. Anzi, sembrava un ordine per lei "

Si lasciò sfuggire un piccolo sorriso come se sapesse qualcosa in più, ma volesse lasciare la sorpresa. Xlx fanciullx si grattò la nuca prima di dirigersi in corridoio da solo.

Bussò alla porta.

" avanti! "

Quando l'aprì notò come, nonostante il sole tramontasse, fosse illuminata con candele profumate alle rose. I raggi arancioni davano ancor di più l'atmosfera di pace. Cosa non trovò fu la sua regina. Il bastone era riposto sopra il letto.

" Mitsuki? "

" qui sotto! "

Chiamò dalla stanza, precisamente da sotto il materasso. Fece piccoli passi, inginocchiandosi ed alzando la lunga coperta per andare incontro ad uno splendido sorriso che non aspettava altro di vederlo.

" cosa fai là? "

" vieni su! Nasconditi dai cieli con me! "

Le offrì la sua mano per poi esser trascinatx sotto il letto insieme.

" va tutto bene? "

" da favola ora che si sei te! "

Sorrise caldamente.

" dame hamasaki ha deciso di organizzare un'altra festa in primavera e siamo stati invitati! Che ne dici? "

" uhm, sì, non vedo perché non andarci "

" oh! Parlando di favole! "

Da dietro di sé tirò fuori un libro, offrendolo al fanciullo. Era il loro preferito. La Belle Et La Bête.

" sono nettamente migliorata in francese questi giorni, vuoi ascoltarmi? "

" ah, davvero? "

" non mi credi? Ho pure trovato la mia frase preferita! "

" ovvero? "

Si giró sul lato, guardandolx negli occhi.

" et ils vécurent heureux pour toujours "

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𝐓𝐀𝐆𝐒: -softxeevee, -Chookoa, -LaPfpNonVieneDaVivy, -YAKKU, DumbThisNoel, Esattamente-chan, KikoAvdj, pxstelpurin, VivyRal

𝐀𝐍𝐆𝐎𝐋𝐎 𝐀𝐔𝐓𝐑𝐈𝐂𝐄:

Buon pomeriggio a tutti quanti ‼️‼️
Finalmente ho ripreso fra la polvere questo libro e dopo due anni ripubblico qualcosa di fresco.

Partiamo dalle cose noiose e ripetitive: chiedo scusa per eventuali errori grammaticali e mal interpretazione dei vostri personaggi.

Ora vorrei mettere un paio di cose da chiarire.

Innanzitutto questa è probabilmente la storia più lunga in un capitolo che abbia mai scritto su wattpad e, ngl, ne vado un po' fiera. D'altra parte sono andata veramente poco nei dettagli per molti aspetti poiché non volessi annoiarvi ;; spero solo la lettura non sia stata troppo veloce / superficiale / non vi abbia fatto prendere come dovrebbe questo slow burn che volevo mettere.

Seconda cosa: voglio mettere le mani avanti ed ammettere che maggior parte delle scene non siano di mia creazione ma palesemente ripresi dalla serie Netflix cui mi ha ispirato a scrivere questa one-shot: "Queen Charlotte". Se qualcuno l'ha vista - se no, andate a vederla - e vede molte similarità, ora sapete perché.

Terzo, vorrei anche qui mettere le mani avanti per quanto riguarda i temi delicati. Non dico che sia chissà quale psicologa per aver scritto certe cose, ho tentato di fare le mie ricerche su di essi e cercato di rappresentare quanto potevo certe problematiche, ad esempio tutto il personaggio di Axel in questo universo parallelo.

Also omg non ci credo il Obsession-verse si è formato no way, speriamo non diventi come Undertale /j

Eee sì, questo universo non è accurato alla storia, seppur prenda parte in un contesto abbastanza vecchio, lmao.
Ma sapete no, ho dovuto apportare modifiche affinché i personaggi si incastrassero, ecco.

Detto questo spero vi sia piaciuta la lettura!

Ci vediamo fra 2 anni con la prossima one-shot /hj

- 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆

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