𝖙𝖊𝖒𝖆: un aesthetic creato da noi
𝖘𝖔𝖌𝖌𝖊𝖙𝖙𝖔: underneath core
𝖙𝖆𝖌: sailor-viv

® 𝔴𝔬𝔯𝔨, 𝔢𝔫𝔧𝔬𝔶!

Ed eccomi sul limite del tempo, non perché non avessi fatto l'aesthetic ma perché sono pigra e non avevo voglia di pubblicare. Ebbene sì, avevo questo "nuovo" aesthetic già in mente da diverso tempo, il nome che gli ho dato è underneath core, ispirata dalla canzone Beauty Underneath di Andrew Lloyd Webber, potrebbe essere la theme song dell'aesthetic, letteralmente.

Underneath significa ad indicare qualcosa che sta sotto, celato, nascosto. E questo è il fondamentale di questo aesthetic, il vedere sotto alle cose, non accontentarsi di guardare la superficie ma osservare la profondità delle cose e comprenderle. Una specie di academia, solo più malinconico. Una specie di overthinking lol.

La parola chiave di questo aesthetic è malinconia. Malinconia per il passato, per le cose fatte e fatte male, per le persone perse, morte o meno. C'è anche la paura del futuro, dunque un'impossibilità di vivere il presente, ma vivere sempre sospesi in un mondo grigio in cui i sentimenti sballottano avanti e indietro nel tempo.

Underneath core si basa anche sul trovare la bellezza e un po' di sollievo nelle piccole cose. I piccoli attimi e i piccoli gesti di amore contano più di quelli grandi. Ma anche le grandi cose, come il mare, danno un senso di immensità e dubbio, portando a riflettere e a perdersi nella vista che nel passato ammaliò i più famosi poeti.

La solitudine e il fascino per la morte e il mondo ultraterreno non sono certamente in secondo piano. L'amore per il passato, per tutte le creature, il fascino di fronte alle piccole cose, ai piccoli momenti, la tristezza che diventa un sentimento piacevole, il tempo che sfugge dalle mani, la desolazione del non riuscire mai ad essere capiti completamente, ma allo stesso tempo la speranza che esista qualcosa di più oltre all'ingiustizia.

Il simbolo dell'aesthetic è una falena, insetto associato alla morte e attirato dalla luce. Quasi una contraddizione che rende alquanto bene l'aesthetic. I toni sono solitamente opachi, non per forza freddi, ma raramente brillanti o particolarmente, appunto, colorati.