❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗩, 𝗔𝗖𝗧 𝗩𝗜: 𝖳𝖧𝖤 𝖳𝖱𝖴𝖳𝖧 𝖥-𝖢𝖪𝖨𝖭𝖦 𝖧𝖴𝖱𝖳𝖲 ❰
_____________________________
" senza acqua- cibo- speranza- vita! Le hai strappato tutto! Tutto! E l'unica cosa che sai fare è questo penoso teatrino?! "
_____________________________
" l'ho- fatto- vera-mente..? "
La voce rotta e tremante del biondo spezzava ogni sua sicurezza.
Quei ricordi tornarono così veloci quanto sfocati che rimase a sua volta confuso da tutto quanto.
Quando era successo?
Perché era successo?
Come ci era arrivato a quel punto?
Perché si era scordato tutto prima d'allora?
D'altro canto il resto era sempre più confidente nelle loro ipotesi.
" forza, Hyo, non hai altro da dire? Qualche giustifica insulsa? "
Lo stuzzicó il cartomante, oramai rendendo chiaro fosse al capolinea.
Tuttavia rimase a guardarsi ancora i palmi candidi, provando una tale viscosità da fargli credere che del sangue invisibile fosse riposto su di essi.
Come...
Come diamine...
Era stato lui?
Era stato... Lui.
L'aveva spinta giù.
Se lo ricordava fin troppo bene adesso.
Era colpevole.
E, cazzo, quanto in colpa si sentisse.
Perché l'aveva fatto?
Cosa c'era di così importante da agire in quella maniera?
Lo voleva salvare in fondo.
E- e- lui-
Si portò una mano davanti alla bocca, dandosi il voltastomaco da quanto disgustoso fosse stato nelle sue gesta.
Lo stava aiutando. Sumire stava aiutando LUI.
E Hyosuke ha tradito la sua fiducia in quella maniera...
Ridotta in quello stato pietoso...
Pensare solo che le cose potessero essere andate diversamente...
Voleva piangere, urlare, strapparsi i capelli, ma la paura ed il pentimento lo bloccavano. Come una statua in cemento.
" Hyosuke... Perché...? "
Koharu bisbigliò ma arrivó alle orecchie di tutti senza problema.
Non osò alzare lo sguardo verso di ella. Anzi, non osava guardare nessuno se non i suoi piedi.
Si teneva lo stomaco.
I suoi occhi azzurri erano spalancati.
Sudava come se fosse chiuso in un forno.
Hyosuke era un mostro.
Hyosuke Sekita era un cazzo di mostro.
E, oh cielo, se se ne vergognasse.
Se vi fosse stata una sorgente d'acqua si sarebbe annegato in quel momento.
Se vi fosse una finestra aperta, si sarebbe lanciato fuori in quel momento.
Tutto pur di non provare quella viscida sensazione ovunque nel suo corpo.
Soprattutto sul suo collo.
Quello era il punto più fatale da quanto doloroso fosse.
" h-hyo..? "
La badante lo chiamò ma non sembrò affatto afferarlo.
I suoi respiri su facevano sempre più rumorosi nonostante non aprisse la bocca. Era difficile respirare, tantomeno se n'era accorto di quello stato pietoso in cui si trovasse.
Ucciso ucciso ucciso.
Hyosuke aveva ucciso Sumire.
Ucciso ucciso ucciso.
Hyosuke era colpevole.
Le lacrime si accumulavano sempre di più sull'angolo dei suoi occhi, eppure erano non scendevano. Come una tortura, lo rendevano cieco.
Era cieco.
Non vedeva niente.
Non sapeva niente.
Se non che fosse tutta colpa sua.
E che presto sarebbe morto.
" hyo..."
Una voce familiare lo richiamò.
Era molto più vicina di Koharu.
Era molto più grave di Koharu.
Lo teneva per le spalle, cercando di dargli qualche sorta di conforto.
" hyosuke... "
Lo chiamò una seconda volta con un bisbiglio morbido, sicuro, come se volesse espandere la sua calma ad egli.
Come poteva essere calmo?
" hyosuke... va tutto bene... okay? Non è finita qua "
Come non era finita?
Sì, che lo era.
Era palese!
Sarebbe morto lì dentro per qualcosa che egli stesso avesse combinato!
Era finita!
Era spacciato!
La stretta sulla spalle si fece leggermente più forte come per contraddirlo e si avvicinò al collo per rassicurarlo.
Fu allora alzò lo sguardo.
E si imbatté negli occhi spenti di Axel.
Era spaventoso osservarli adesso.
Cosa pensavano?
Lo giudicavano?
Insomma, lxi dopo Sumire doveva odiarlo di più per quello che avesse fatto tempo fa.
Cosa ci faceva lì allora?
" ti puoi fidare di me, per una volta? "
Huh..?
Cosa significava tutto questo?
Axel strinse ancor di più.
" fidati "
Gli ordinò.
Hyosuke fu costretto ad annuire appena per dargli ciò che voleva.
Non che potesse respingerlo in qualche maniera da quanto esausto psicologicamente ed emozionalmente fosse.
Axel fece un passo in avanti e fece scontrare i loro corpi.
Lo abbracciò in sostanza.
Mise le sue due braccia sopra le spalle dell'altro.
Hyosuke rimase confusissimo ma prima che potesse domandare qualsiasi cosa sentì del freddo toccare il collo.
Le bende sopra di esso furono strappate via dal creatore di effetti speciali con tanta velocità quanta maestria. Quasi non l'avrebbe notato se non fosse per il cambio di temperatura. Si allontanarono e Hyosuke poté vedere quelle bende in mano all'altrx. Provando una certa nudità venne naturale coprire quella parte del corpo con entrambe le sue mani e fissare l'altro sbalordito.
Non era l'unico scioccato, oh no.
Il gruppo intero pareva avere la sua stessa espressione. Persino Axel. Per cosa poi? Che avevano da guardare? Cosa c'era di così strano sul collo per avere quelle espressioni che rabbrividivano?
" i-il... col-lo..? "
Asahi sentì un formicolio familiare pervadere la stessa parte del corpo a quella vista. Imitò il biondo e portò le mani attorno al suo di collo prima di grattare con furia sulla ferita. Koharu non prese tempo a tenergli i polsi apposto per evitare ulteriori feriti.
Hyosuke non riceveva alcuna parola.
Solo queste reazioni esagerate.
Cosa?!
Cosa c'è da guardare?!
Parlate, per diamine!
Cosa c'è di così male che non riusciva a vedere?!
Quanto sarebbe stato utile uno specchio in quel momento!
... Aspetta.
Poteva usare lo schermo del tablet!
Con furia e agitazione lo tirò fuori e osservò il suo riflesso su quella superficie. Per via del colore scuro non riusciva a notare i colori ma...
C'erano dei segni sul suo collo.
Segni indelebili come un pennarello.
Hyosuke riportò una mano su di esso.
C'erano dei segni...
Tutti stavano vedendo quei segni sul suo collo...
Anzi, riformulo, quelli che vedeva Hyosuke erano solo la punta dell'iceberg. Tutto il collo aveva assunto un colorito preoccupante, non c'era luogo lasciato intatto e, anzi, arrivava quasi a sotto il mento.
Viola, rosso, nero, giallastro... Era la più preoccupante delle palette che un pittore dovesse usare per colore un corpo.
Era la più tremenda delle opere che si potesse osservare ad un museo.
Era... Orribile.
" co-ome... "
Come prima, lo shock stava costruendo lacrime ma non la forza di farle uscire. Voleva nascondersi, voleva scomparire. Faceva schifo! Smettetela di guardarlo con così tanta pena! Smettetela di vederlo come un idiota! Doveva trattarsi di un errore! Quando gli era successo?! Perché non riusciva a ricordarselo?! Cosa cazzo stava succedendo?!
Voleva uscire, voleva tornare a casa.
Voleva nascondersi come aveva fatto con Tai. In una scatola. Al sicuro. Da tutto e tutti. Basta, basta, basta, per favore basta. Non voleva subirsi altra umiliazione. Perché Axel gli ha fatto qualcosa di tanto orribile?! Per fargliela pagare?! C'era bisogno di andare così estremi?! Cosa pensava di ottenere di questo passo?!
Le gambe tremavano.
Anzi, tutto se stesso tremava.
Dal corpo allo spirito.
Senza alcuna sosta.
" sai... sai chi...? "
Axel ebbe coraggio di spiccare delle parole ma morirono a metà della frase. La domanda era ugualmente chiara.
" n-non- "
Tirò un sospiro deluso ma non sorpreso. Se solo... Se solo lo sapesse avrebbe reso le cose mille volte più facile. Perché Hyosuke non se lo ricordava? O, se stesse mentendo di non ricordare, perché lo stava facendo?
Si girò e diede le spalle all'altro, le bende erano già cadute dalle sue mani per via dello shock.
" ... dovremmo investigare ancora un po' "
Annunciò cercando di mostrarsi sicuro quando palesemente non lo era. Era invece intimorito da quella scena, l'immagine ben impressa nella sua mente.
Quello non poteva essere un inganno dei suoi occhi. Tutti lo vedevano.
Non poteva essere trucco. Era fin troppo reale per essere vero.
La sua voce confermava il dolore. Hyosuke non poteva star mentendo in quel momento.
" il mistero si infittisce, dobbiamo parlarne ulteriormente "
Shiori, fredda e seria come sempre, cercò di riportare razionalità nelle loro menti.
Avevano un nuovo indizio e dunque non potevano chiudere le danze così.
C'era un altro mistero in questo caso.
Eccoci dunque alla nuova sezione.
Dove Hyosuke a quanto pare è il perfetto candidato per la morte di Sumire. Ma quei segni non la raccontano giusta.
" ma dai, saranno stati a causa di Sumire per difendersi, no?! "
Disse con tono ovvio ed impaziente Akihisa.
" l'abbiamo detto prima: Sumire lo ha attaccato due volte dopo essersi liberata. Una volta ha preso quel pezzo di vetro-ceramica-quel-cazzo-che-è e glielo ha ficcato sulla coscia. Dopo gli ua tirato quel tubo in testa per rincoglionirlo. Allora avrà cercato pur di strozzarlo! Stiamo solo perdendo tempo qui! "
Spiegò imppappinandosi da quanto frettoloso fosse.
" ma lo è davvero? "
Airi si unì incrociando le braccia.
" devi contare che Sumire non possa aver avuto abbastanza forza per... Insomma... "
" e perché? Quanto ci vuole a mettere le mani addosso a qualcuno? "
Chiese stupidamente.
" l'abbiamo constatato prima, no? Se fosse stata rinchiusa senza acqua né cibo per un paio di giorni, sarà stata debole per un combattimento corpo a corpo. Non scordarti che fosse ferita a sua volta "
" oh... "
Guardò in basso, dovendo ammettere che Airi avesse un punto valido al riguardo.
" quei segni indicano che sia stata usata molta forza nel processo. Sumire non aveva forza altrimenti non avrebbe usato delle armi per aiutarsi. Quindi a fare questo a Hyosuke non è stata lei. Questo significa... "
" che c'è qualcun altro involto in questo caso "
Venne spontaneo per Koharu finire quella frase.
Per quanto ci tenesse a credere il regista fosse innocente, non poteva sentire che della frustrazione a sapere non fosse finita lì. Come il resto, non le piaceva questo luogo. Come il resto, voleva che finisse il prima possibile.
" e come dovremmo capire chi sia stato? Alibi? "
Chiese Asahi.
" perché ne ho già uno "
Aggiunse poi col solito tono arrogantello.
Gli altri rimasero in silenzio.
" ecco... è difficile constatare alibi quando... "
Cercò di spiegare Akihisa.
" non eri proprio cosciente "
Concluse sfregandosi le mani.
" voi altri? "
Domandò il giocatore di scacchi.
Tutti guardarono altrove.
Ci mise qualche secondo a connettere i puntini.
" ... nessuno ha un alibi? Nemmeno te Koharu? "
L'interessata scrollò le spalle.
" cioè, Hisa ed io lo avremmo teoricamente ma non è che si possa considerare chissà quanto affidabile "
Ammise il creatore di effetti speciali.
" ed il resto se ne stava da solo? "
Per il resto si intendeva Airi, Naomi, Shiori. Tutti e tre non risposero.
Perfetto.
Nessuno aveva un alibi.
Tutti potevano essersi messi in mezzo ed aver creato un ulteriore casino.
Perfetto.
Semplicemente perfetto.
Questo sì che era degno di un libro giallo.
Tutto questo detto ironicamente, ovvio.
Erano nella merda.
Addirittura Venom stava per scoppiare a ridere davanti alle loro facce imbarazzate. Era ridicoli! Di questo passo non sarebbero andati da nessun'altra parte! Avrebbero dovuto per forza votare a Hyosuke come unico sospettato, come se loro stessi non fossero a loro volta dei possibili colpevoli.
" ... non abbiamo finito gli indizi però "
Osservò la sarta attirando l'attenzione di tutti quanti.
" nella sala dei tubi c'era ancora qualcos'altro di cui parlare, molto strano dato cosa abbiamo stabilito "
" e cosa? "
Axel parlò per il resto del gruppo intrigato e disperato in una risposta.
" una cosa che avevano scovato era la presenza di una bottiglia d'acqua non aperta. Cioè all'apparenza non sembra chissà quale indizio però non è strano sia lì? Soprattutto le circostanze di Sumire? "
" ... nel senso che sia strano il fatto vi fosse dell'acqua quando Sumire non aveva bevuto per giorni? Effettivamente... Perché metterla lì? "
La seguì a ruota Koharu.
" non serve a niente, non era per farle bere, tantomeno versargliela addosso,
altrimenti sarebbe stata aperta. E se non volesse farla bere metterla lì è assai... Inconveniente?? Quindi perché? "
Tutti ci rifletterono per qualche momento.
Finché Hyosuke non aprì bocca mentre si teneva la testa con una mano.
" gli-elo porta-ta io "
Ancora la voce rotta e, ora sapendo perché lo fosse, rendeva il suo modo di parlare molto più agghiacciante.
" m-me lo ri-cor-do "
Era scioccato da se stesso addirittura.
Se lo ricordava.
Questo se lo ricordava.
" se no-n fosse st-ato per que-sta... "
Se avesse mai sentito il senso di colpa divorarlo dall'interno.
" n-on sare-i entr-ato "
Nulla di tutto questo sarebbe accaduto.
Niente aggressioni.
Niente ferite.
Nessuna morta.
Sumire non sarebbe morta.
Se lo ricordava fin troppo bene.
" ... possiamo davvero credergli? Può star usando un trucco per farci credere sia innocente "
Akihisa era la più difficile delle persone da convincere.
" cioè, andiamo, fino ad ora non si è ricordato niente ma questo sì? Seriamente? Fin troppo convienente per i miei gusti! Se sai quello, allora spiega il resto del caso! Chi è stato a farti quei segni? Sei stato tu ad averla rapita, ammettilo! "
Guardò in basso sconfitto e debole.
Aveva ricordi.
Veramente pochi e sfocati.
Era frustrato tanto quanto il resto di loro, se non di più.
Era il primo a voler sapere cosa sia successo.
Così come era il primo ad aver paura di scoprirlo.
Cosa era successo a Hyosuke e Sumire?
Chi è questa terza parte?
Cosa c'entra con tutto il caso?
" per fav-ore "
Strinse i pugni.
" cr-ede-temi "
Non aveva altri mezzi.
Era disperato.
Era sull'orlo.
Sapeva di non essere innocente, ma sapeva anche di esser stato vittima di qualcosa, o qualcuno.
Voleva toccare il fondo, per quanto spaventoso fosse.
Perché non c'era paura più grande per l'uomo che il non sapere.
" mi spia-ce, farò- di tutto "
Nuovamente quel tono che stava scoppiare in lacrime.
Nuovamente Hyosuke stava facendo pena. Se fosse fatto apposta o meno non lo sapeva nemmeno egli a questo punto.
Si tenne la testa ancora una volta.
Quel dolore stava solo peggiorando ad ogni minuto.
" okay... anche se gli crediamo... A cosa ci serve questa informaziond di preciso? "
Chiese Asahi perso nel discorso a questo punto. Non stava capendo più una ceppa di questi processi. Non che fosse l'unico.
Quello che avesse capito era il seguente: apparentemente Hyosuke questo giorno si era alzato a portare qualcosa da bere a Sumire, cosa che andrebbe contro i suoi piani precedenti. Sumire l'ha attaccato ed è scappata. È corsa giù da egli dove vi fu quell'incontro. È tornata su pensando di averlo seminato? Oppure c'era un altro pericolo che l'aveva spinta a risalire le scale? Hyosuke la riacciuffa e la spinge giù. Ma a quanto pare una terza persona si era messa in mezzo ad ha cercato di strozzare Hyosuke.
Ha totalmente senso, proprio.
Un caso coi fiocchi.
Perché doveva diventare sempre più complicata la situazione?
" a... uhm... "
Airi fu incerta su come spiegarsi.
" il processo non è per spiegare ogni indizio..? "
" okay ma a cosa ci è servito spiegarlo? "
" capire cosa abbia fatto scattare l'evento? Senza probabilmente non sarebbe accaduto... Circa "
" ... vero anche quello "
Dovette ammettere controvoglia.
" però non è l'unica cosa! Abbiamo trovato anche un E-Hanbook per terra! "
" perché non hai portato a parlare prima di quello?! Perché una bottiglia d'acqua di sembrava più sospetta di un cazzo di tablet?! "
Sbottò Akihisa confuso dalle azioni della sarta.
" e poi di chi?! L'avete aperto?! "
Shiori prese la parola.
" lo schermo era a pezzi e non si accendeva. Ora che mi ci fate pensare non sembrava affatto una rottura fatta per sbaglio. Nel senso, non sembra essere caduto per terra perché è scivolato "
" più che altro avrei detto qualcuno l'aveva sbattuto per terra come per assicurarsi non funzionasse più "
Aggiunse la bionda.
" ... eh? Perché avrebbero dovuto farlo? "
Akihisa era perplesso quanto il resto.
" prima di quello, non dovremmo controllare di chi fosse? "
Domandò Axel e tutti tirarono fuori il proprio tablet. Nessuna rottura apparte il suo di schermo, ma quello era successo tempo fa quindi non poteva aver a che fare con questo caso.
Tutti avevano il loro E-Hanbook. Allora chi mancava?
" sarà quello di Sumire, no? "
Disse ovvia Koharu.
" per forza di cose. Magari il colpevole si sarà assicurato che non avesse alcun contatto con il resto di noi per chiedere aiuto, quindi lo avrà rotto davanti ai suoi occhi... Povera... "
Solo immaginarsi la disperazione che Sumire potesse avere provato le faceva salire le farfalle nello stomaco. Anzi, delle falene.
Akihisa però non gliela raccontava giusta.
Era così vicino ma così lontano.
Aveva un sentimento strano per questo indizio.
Prese un respiro profondo e chiuse gli occhi per pensare.
Sumire era stata rapita.
Per assicurarsi non chiedesse aiuto non solo è stata rinchiusa, ma il suo tablet venne rotto.
Hyosuke ha a che fare con questo caso.
Sapeva dove Sumire si trovasse.
Sapeva che per Sumire era un pericolo.
Che fosse stato lui a romperlo?
Che in realtà stesse solo facendo finta di quelle ferite al collo?
No, se c'è una cosa che avesse imparato in questi processi era proprio che Hyosuke faceva schifo a mentire quando era sotto pressione.
... Che fosse veramente innocente? Un complice forse? Oppure una vittima delle grinfie del vero assassino?
Non ti distaccare dal discorso Hisa.
Pensa al tablet.
Se volesse azzerrare la possibilità di non contattare nessuno, non poteva semplicemente portare via l'oggetto? Si nascondeva facilmente e poi avrebbe potuto gettarlo da qualche parte.
Era così esagerato tutto questo.
Esagerato...
Sentiva degli ingrannaggi meccanici smuoversi piano piano.
Qualcosa di esagerato?
Qualcuno di esagerato?
Perché essere così esagerati dal romperlo davanti ai suoi occhi?
Disperazione?
Sadismo?
Puro divertimento?
Oppure c'era qualcosa in più?
Qualcosa in più da nascondere...
Qualcosa che il tablet di Sumire potesse avere...
Una prova schiacciante...
" Akihisa, ci sei? "
Shiori lx chiamó ma la ignorò mentre tirava fuori il suo tablet.
Qualcosa che Sumire avesse.
Qualcosa che Sumire avesse nel suo schermo.
Spulciò ogni angoli del sistema a lui conosciuto.
Se fosse Sumire, quale parte del sistema avrebbe prestato più attenzione?
Se fosse il colpevole, quale problema c'era in esso sul suo conto?
Cercava, cercava e cercava.
Finì sulla chat.
Sumire Hamasaki:
" non mi sento bene per quello che è successo ieri... Voglio stare un po' da sola a processare "
Inviato: 8:18 tre giorni fa
Sumire Hamasaki:
" prova te a scoprire attraverso un articolo di giornale che tuo padre, cui ci tieni molto, sia morto! Dopo vieni a dirmi come ci si sente! "
Inviato: 8:19, tre giorni fa
Sumire Hamasaki:
" fai bene a scusarti. "
Inviato: 8:20
Questi messaggi non gliela raccontavano giusta.
Non si era posto domandr all'inizio.
Capiva fosse per via della morte di suo padre sentirsi così. Cielo solo sapeva se si fosse trovatx nella sua stessa situazione. Sarebbe distrutto, devastato.
Ma ora che leggeva con più calma poteva confermare che Sumire non era semplicemente distrutta. Era strana. Un'estranea. Non la riconosceva.
Erano fin troppi cambi di tono questi.
Come se fosse incerta di cosa scrivere, di come comportarsi per essere lei stessa.
Akihisa Nakamura:
" ah sì, avrei una domanda. Cosa ne farai di tutti quei diari vocali? Avresti detto che ne avresti parlato uno di questi giorni perché avevi trovato qualcosa"
Inviato: 8:28, tre giorni fa
Sumire Hamasaki:
" ??? "
Inviato: 8:29, tre giorni fa
Sumire Hamasaki:
" no, non era niente. Lascia perdere. "
Inviato: 8:30, tre giorni fa
Sumire non avrebbe mai perso l'occasione di informare tutti quanti di qualcosa di nuovo. Non importava la sua situazione. Era una sorta di codice del giornalista, o come voleva chiamarlo lei.
Akihisa Nakamura:
" ti voglio bene "
Inviato: 8:32, tre giorni fa
Era così sbagliato rileggere questo messaggio in questo momento.
Sumire Hamasaki:
" aw, sei così adorabile <3
Ti voglio bene anche io.
This is why you're my favourite xoxo "
Inviato: 8:33, tre giorni fa
Fu lì che le braccia divennero molli, i suoi occhi azzurri si spalancarono, sangue non circolò in viso rendendolo pallido come un fantasma.
Questi messaggi...
Questi caratteri...
Questo modo di scrivere...
Questa persona...
" ... non è Sumire "
" eh? "
Shiori dimostrò la confusione dell'intero gruppo in quel momento.
" i messaggi... Non sono di Sumire... "
La perplessità si tramutava in preoccupazione estrema.
" Hisa... puoi spiegarti? "
L'albino mandò giù la saliva rumorosamente. Lxi stesso incredulo di tutto quanto. Incredulo di quanto facile potesse essere ingannarlo. Incredulo di quanto stupido fosse stato a non essersene accorto prima. Incredulo che qualcuno sia stato così vile da mettere su questo ruolo.
" avevamo detto che Sumire sarebbe scomparsa la mattina dell'altro giorno, no? "
Iniziò a spiegare. Lentamente. Dolorosamente. Ansiamente.
" e- e ad una certa mi aveva messaggiato sul gruppo... quello che usiamo veramente poco... "
Alzò con quelle pochi tre manti energie il suo E-Handbook, come per invitare il resto a controllare con i loro stessi occhi.
" e... non è lei. Non sembra affatto Sumire in quei messaggi. Insomma! Non sono pazzx io a pensarla così, vero?! Ditemi che sono pazzx e che Sumire stava solo male! "
Non sapeva nemmeno che risposte voleva dal resto di loro.
Da una parte voleva avesse ragione così che potessero andare avanti, ma dall'altra negava tutto pur di non ammettere la sua stupidità. Se l'avesse notato prima, se, per la seconda volta, ci avesse prestato più attenzione, avesse insistito, si sarebbe accortx di tutto giusto in tempo.
" no... non è Sumire "
La medium affermò le sue paure più enormi. Annuì lentamente guardando in basso. Il resto era tanto deluso e preoccupato quanto egli e per egli.
" siamo sicuri..? Cosa c'è di così diverso che Sumire mai scriverebbe? "
Il giocatore di scacchi domandò leggermente tremante.
Esatto Hisa, perché ne eri così sicuro?
Cosa di quei messaggi non ti convinceva? Cosa ti urlava nei timpani "questa cosa Sumire non la scriverebbe mai e poi mai"?
La grammatica? La punteggiatura? Le parole? Le emozioni che esse transmettono? Cosa?
Rilesse i primi messaggi.
Erano tutti corretti sulla punteggiatura, nessun verbo sbagliato, il fare da ragazza arrogantella ma quale si riusciva a voler bene rimaneva. Quel piccolo tono aggressivo, provocatorio, che faceva ribollire le vene c'era. Forse anche fin troppo. Cosa era di strano?
Rilesse l'ultimo messaggio.
Sumire Hamasaki:
" aw, sei così adorabile <3
Ti voglio bene anche io.
This is why you're my favourite xoxo "
Inviato: 8:33, tre giorni fa
E lo rilesse.
Sumire Hamasaki:
" aw, sei così adorabile <3
Ti voglio bene anche io.
This is why you're my favourite xoxo "
Inviato: 8:33, tre giorni fa
E ancora.
" aw, sei così adorabile <3
Ti voglio bene anche io.
This is why you're my favourite xoxo "
La prima frase.
" aw, sei così adorabile <3 "
Niente di strano.
La seconda.
" Ti voglio bene anche io. "
Per quanto ribrezzo dassero quella sequenza di parole, per quanto lo congelassero sul posto, non avevano alcuna particolarità tantomeno caratteristica schiacciante.
" This is why you're my favourite xoxo "
Aspetta.
" This is why you're my favourite xoxo "
This is why you're my favourite xoxo.
"Questo è perché sei il mio preferito" poi una sequenza di bacini. Quella si poteva tralasciare.
This is why you're my favourite.
This is why you're my favourite.
This is why you're my favourite.
Favourite.
Si ricordò ad una conversazione avuta in passato. Proprio quando Shiori li aveva rinchiusi là dentro. Non avevano altro da fare se non parlare tra di loro, tanto che Sumire decise di fargli una piccola lezione d'inglese.
" sai no, ci sono parole diverse che significano la stessa cosa, ma altrettante che hanno uno spelling simile. Tipo, negli USA scrivono 'color' mentre negli UK 'colour'. Aggiungono 'sta u dal nulla. "
C'era questo minuscolo dettaglio che nessuno aveva notato fino ad ora.
Un minuscolo, minuto, microbo dettaglio.
L'errore più fatale tralasciato dall'assassino fu dettato proprio da esso.
" non mi vedrai manco legata e sotto tortura aggiungere una 'u' solo per farti un favore "
" this is why you're my favourite "
Queste due cose non combaciavano affatto.
Queste due cose erano la prova definitiva che questa persona a scrivere non era Sumire, ma il colpevole.
Un colpevole abbastanza occupato a dare la colpa a Hyosuke per correggere i suoi stessi errori.
" la u! Questa cazzo di 'u'! Sumire non scrive mai le parole inglesi con la u! Me l'ha detto lei stessa quando eravamo stato rinchiusi! Ve lo ricordate, no?! Hyosuke, Airi, Koharu, Naomi! "
La bionda ci mise pochi secondi per scavare nei suoi ricordi. Come per il resto, anche ella non ci aveva fatto caso a quelle parole fino a questo momento.
" ... hai ragione! Oh cielo- vero! "
Non c'era essere in quella stanza che non rimase sbalordito da questo dettaglio.
Questa non era Sumire.
Era l'assassino.
E, anzi, Akihisa a questo punto sapeva esattamente chi fosse costui.
Non Sumire che si è erroneamente uccisa.
Non Hyosuke che aveva a che fare con gran parte della storia.
Bensì qualcuno di vicino ad entrambi.
Qualcuno che sapeva i loro punti deboli.
Qualcuno che, non sorprendentemente, facesse parte a sua volta dei Shini Goro.
Qualcuno che sapeva interpretare personaggi come se facessero parte della sua vita.
Qualcuno che sapeva fingere.
Recitare.
Così come qualcuno che prendeva onore ed orgoglio quando si trattava di normalissimi spelling della lingua inglese.
" Naomi Sawyer, cosa hai da dire in tua difesa? "
Puntò il dito contro.
Per la seconda volta in questo processo avevano un sospettato.
Uno che, rispetto a Hyosuke, faceva bollire il sangue più che mai.
Soprattutto per quello sguardo poco sorpreso che portava.
" seriamente? That's it? "
Niente urla.
Niente movimenti.
Nessuno spettacolo.
Naomi era più serio del solito, quasi come se fosse un ragazzo nella norma.
Incrociava le braccia al petto, sopracciglio alzato con fare interrogativo. Aspettava che Hisa elaborare, anzi, che girasse tutto indietro.
" ... sì? "
Tutti furono scombussolati da questo comportamento insolito.
Naomi si era dimostrato tutt'altra persona nel processo precedente.
Allora perché ha cambiato?
Che fosse veramente innocente?
Sapeva che esagerare avrebbe portato solo a guai?
" seriously? "
Disse semplicemente.
" ... sì "
Ripeté, volendo dimostrarsi più convinto, non sapeva se stava funzionando.
Naomi si fece sfuggire una piccola risata.
" are you actually going this low to accuse someone? "
Il tono divertito e sarcastico dava l'impressione di non esser stato presx seriamente.
" ho detto quello che ho detto! Sei sospetto! Spiega- "
" oh no, I don't have to explain anything Sei tu quello che deve inventarsi scuse migliori "
Lo interruppe senza problemi, confidente, sicurissimo delle sue parole.
Non capiva perché ma Hisa si sentì più piccolo del dovuto al suo cospetto. Come se quello non fosse veramente Naomi, ma un Leviatano.
" insomma, non hai un alibi! "
" e tu sì? "
Con quella domanda stava sgretolando le imponenti mura che si era costruito.
Era... Complicato. Come aveva fatto Sumire a mettergli i bastoni fra le ruote con così facilità?! Perché non riusciva ad essere tanto carismatico quanto ella?!
" anzi, dato che nessuno qua lo ha, perché non parliamo di chi invece ha realmente delle accuse? What happened to Hyosuke, huh? Why did you stop accusing him? Non ha ammesso di poter essere stato lui? E poi la storia della memoria? What kind of fantasy book is this? "
Portò all'attenzione del resto che, controvoglia, non poteva negare niente.
" sì, però avevi detto che non avresti mai scritto-"
" doesn't matter what I said back then! Listen to my words now, mister. Mi stai accusando per una lettera? Solo quella? Perché? Perché so l'inglese? Sono per caso l'unico qui che sa un livello minimo di A1? Stai implicando che il resto di tutti voi non sappia niente di un'altra lingua? That's very offensive, Akihisa "
Fece per aprire bocca ma venne interrotto con il continuo del suo monologo.
" I get it, you're mad at me. You all are. Someone might even want me dead since 'I'm such a terrible person', no one loves me, no one ever will and boo-hoo so sad of me "
Sempre più non-curanza, sempre meno credito.
" You're not the first, you're not the last. Devo ricordavi che questo sia tuttavia un class trial? Sottolineo "trial"? Antipatie dovrebbero essere messe di parte e il ragionamento razionale avere la priorità "
Ricordò nuovamente guardando il cartomante negli occhi.
" quella è una misera lettera, una 'u', non un coltello insanguinato in camera mia. Non vedi quanto insulso e misero questo dettaglio sia? Chiunque potrebbe aver fatto qualcosa del genere "
" no perché ti ho visto! Dopo quella conversazione eri apparso dal nulla nei dormitori! Mi stavi spiando per assicurarti che non facessi niente contro i tuoi piani! "
" oppure volevo solo tornarmene in camera mia dato che ovunque io vada vengo emarginato senza spiegazioni dal resto "
Ribatté invece abbastanza offeso.
" cosa? Adesso sono sospetto per respirare la tua stessa seria? Quale sarà la tua prossima accusa? Che io e Sumire avevamo litigato? Tu e Sumire avete fatto la stessa cosa eppure lei non è stata accusata quando tu eri scomparsx. Questo è molto ipocrita da parte vostra "
Guardò il resto del gruppo.
" lo leggo nelle vostre facce: ooh, Naomi schifo. Buuu, ti odiamo tutti dal primo all'ultimo. Buuu cosa parli ancora? I get it, I'm not well-liked, but how does my reputation make me the culprit, huh? Shall I remind you that le nostre stesse vite sono a rischio? "
" stai parlando a vanvera senza rispondere alla mia domanda! Queste non sono difese! "
" non posso difendermi per bene se l'accusa di base è una merda?! Stai sentendo a quel che dici oppure ci sei nato con qualche disabilità nella comunicazione? "
Naomi cambiò il tono in qualcosa di più aggressivo.
" yeah, she said that, so what? Tutti potevano fare lo stesso errore. Anzi! Mind you, se il killer volesse prestare più attenzione l'avrebbe fatto. Hence si tratta di qualcuno che NON ha ascoltato il discorso, quindi Shiori, Axel ed Asahi "
" invece insisto sia stato te! "
" perché, huh?! Mi odi così tanto da voler far ricadere TUTTO quanto su di me? Pure i tuoi stessi problemi?! Per caso è pure colpa mia se Dae-jung sia morto? Solo perché sei affranto, arrabbiato, disperato, non ti dà la giustifica di sfogarti in questo modo sugli altri?! Non ce la fai proprio a darti la colpa ed essere responsabile for once?!"
" rimangiati subito cosa quelle cazzo di parole! "
Oh, se avesse toccato un tasto dolente.
Oh, se volesse saltargli addosso.
Si stendeva sulla piattaforma con tutto il peso quasi da farla cadere in avanti.
Mani che tenevano gli spigoli.
Una vena era marcata sull'angolo della rossa fronte. Rossa, come il suo intero viso.
" oh, did I make you mad? Ti dà così fastidio la verità? Thank god I'm a master of acting then, maybe that's why you're not trying to kill me. Maybe, you're the one who killed Sumire and attacked Hyo dopo che ti ha raccontato la più pura della verità? "
Zitto, zitto, zitto.
" Naomi, adesso basta- "
" of course sweet Axel would try to interfere. Ti piace davvero fare così tanto l'eroe, eh? Guess what? You're not brave enough for this. A stento ti reggi in piedi. Do we have to repeat what happened last time? "
Il creatore di effetti speciali rimase senza parole.
" Naomi-! "
" oh don't get me started with you, Airi! Or should Hana give you another dose of pills to shut up once and for all?! "
Non si stava per niente trattenendo.
A questo punto lo stava facendo apposta solo per stuzzicarli.
Se dovevano irritarlo in quella maniera, non capiva perché non potesse restituire le energie?
Tutti, dal primo all'ultimo, lo stanno accusando per una cazzata.
Allora gli farà assaggiare la loro stessa medicina.
" posso dire che sia stato Asahi ad aver mentito! Andiamo, a chi crede veramente la storia della fontana? E non parliamo di questo imbarazzante fosse durante tutto quel 'waa guardatemi sono così dispiaciuto, perdonatemi per favore, sono così debole e patetico e insulso e miserabile, non avrei mai potuto fare niente Sumire!'. O Shiori che era una pazzoide con quella pistola? Magari le sarà venuto qualche altro schizzo! O- oppure è stata Airi dato che non si è vista per giorni, e dico, GIORNI. O meglio ancora! Koharu non è stata l'ultima ad arrivare? Abbastanza tempo per nascondere le prove, if you ask me. But what pisses me off the most is that you all appear to have forgotten how stupidi Hyosuke is! "
Batté un piede per terra esprimendo tutta la sua furia.
" SO. Why, why, in this god forsaken world, would this tiny, minuscule, insignificant, unreliable, stupid, mental, and repulsilve message be way more suspicious than ALL OF THIS behaviour, huh?! "
" perché? "
Cercò di riprendere la parola Akihisa.
" perché?! "
Ripeté Naomi con fare ovvio.
Perché questo messaggio era così importante?
Davvero si basava solo sulla grammatica?
Davvero non c'era altro?
Doveva prendere l'immagine generale piuttosto che i minimi dettagli?
" ... perché risiede nella tua natura mentire! "
La conversazione si ruppe in mille e più pezzi.
Akihisa ora aveva la vista chiara.
La sua vera natura...
" vero, tutto questo in sé potrebbe non avere alcun significato. Ma con te, tutto cambia "
Prese un respiro profondo.
" cambia per via del tuo talento. Sei un attore. La tua parte è recitare. Hai recitato Sumire quanto meglio potevi e nessuno ci ha fatto caso fino ad ora perché è ciò in cui te sia bravo. Altrimenti non avresti questo titolo "
Gli puntò il dito contro.
" quella 'u' è stato il tuo errore fatale! Avevi eccelso a tutto, ma hai tralasciato questo minuscolo dettaglio che ora ha svelato la tua copertura! E te lo dimostrerò esponendo ogni tua azione! "
Prima ancora che potesse farlo, un tonfo interruppe nuovamente il fanciullo.
Il tonfo di qualcuno che cade.
Tutti girarono le loro teste verso la sua provenienza.
Hyosuke era caduto per terra.
E, cielo, non aveva affatto una bella cera.
" NO, NO, NO, NO! "
Più di che delle urla, quei versi erano simili ad un animale.
Seduto per terra con le gambe davanti, ginocchia leggermente alzate.
Il volto era un contrasto fra il bianco pallido ed un rosso così intenso da far scoppiare le vene. Gli occhi erano chiusi, cercanti di trattenere le lacrime inutilmente. Esse infatti viaggiavano alla velocità della luce sulle guance fino a ricongiungersi verso la punta del mento.
" Hyo, che hai? "
Koharu domandò preoccupata avvicinandosi al biondo, quale però non poteva sopportare la presenza di nessuno.
" NO, NO, NON- È VER-O! "
Non poteva essere vero.
Perché ora?
Perché adesso?
Perché non l'aveva realizzato prima?
Come cazzo aveva fatto a scordarsene?!
Preso dalla confusione e dalla disperazione, ad ogni parola batteva un pugno sul pavimento sottostante con tutta la forza del braccio. Non era abbastanza per spezzaragli le ossa, ma riusciva a rendere tutto il mignolo rosso e addolorato.
" NA-O-MI NON- "
Cercò di prendere dei respiri per andare avanti con la frase, finendo per diventare ancor più un disastro di quanto già non lo fosse. La gola faceva un male cane. Le braccia facevano un male cane. Il viso faceva un male cane. Tutto faceva male. Un male cane.
Tutti lo vedevano cadere a pezzi proprio davanti ai loro occhi. E non capivano perché.
" che gli hai fatto?! "
Urlò contro Akihisa all'attore.
" me?! ME?! Sono stato qui tutto il tempo! Come avrei potuto fargli qualcosa adesso?! "
" SEI- SEI ORR-IBI-LE- "
Lamentò invece il regista, screditando l'amico.
" CH-E TI AV-EVA FATT-O "
Andava e andava e andava avanti a parlare.
" L'AME-NO-SEO- MI HAI DET-TO DI- "
Morivano in bocca, sfociando in tossi orribili.
Per quanto straziante fosse ascoltarlo, stava rivelando cose fin troppo preziose per fermarlo.
" NON VOL-EVA F-ARTI DEL MALE- "
Pianse.
Era mirato sia a Naomi che a se stesso.
" E- E- OH CIE-LO- PERCHÉ TI HO AS-COLTATO - "
La posizione si trasformò più ad un sasso. Teneva la testa coperta con entrambe le mani mentre la fronte toccava il pavimento. Singhiozzava come un dannato appena condannato all'inferno.
Ma non si fermò.
Andò avanti a parlare.
Dalla disperazione.
Dai ricordi che lo assalivano.
Dal dolore.
Hyosuke non ci credeva che tutto questo fosse successo.
Tantomeno che l'avesse lasciato accadere.
Hyo tirava e tirava.
Oramai non gli importava più di tanto nell'esser risparmiato.
Aveva fatto un errore e lo avrebbe ripagato con la sua stessa vita se dovesse.
Non importava i metri in altezza che stava per precipitare.
Non importava lo sguardo confuso e pietoso di Sumire, mentre gli urlava contro di smetterla.
" basta! O- o non ce la faccio! "
A Hyosuke poco importava.
E proprio allora sentì il peso della giornalista arrivare dalla sua parte.
Le punte dei piedi si staccarono dal terreno.
Hyosuke stava precipitando, tenendo salde le mani dell'altra.
Perché è così che doveva andare, vero?
Doveva ammettere di avere paura.
Ma un contorto senso di pace lo pervadeva a sua volta, ricordandogli che dopo la morte non sentirà niente. Nemmeno i sensi di colpa assalirlo.
" AH-! "
Si fermarono dal cadere.
Hyosuke non capì.
Vedeva Sumire esposta praticamente fuori e non capiva come si fosse bloccata.
Notò solo dopo delle mani guantate che tenevano i suoi fianchi, tirandola su con tutta la sua forza.
Ci mise fin troppo ma anche troppo poco.
Sumire tornò alla posizione di prima, non lasciandolo per un istante. Fu lì che le mani guantate si trasformarono in braccia avvolte da una camicia bianca.
Crebbero pure corpo e testa.
Era Naomi.
Cazzo cazzo cazzo-
Fra tutte le persone perché proprio lui adesso?!
Lo aveva scoperto?
Ora sarebbe stato così arrabbiato per averla lasciata scappare!
Non riusciva a guardarlo in volto normalmente, sapendo tutte le colpe che avesse e l'ira che presto si sarebbe scagliata.
Ora voleva cadere e basta.
Non importava se Sumire si salvasse.
Tutto, ma non vivere un istante dopo questo.
Non funzionò.
Insomma, due contro uno era una battaglia persa.
Riuscirono a riportarlo su.
Hyosuke era sollevato di sentire la terra sotto i piedi, non spinto giù dalla gravità.
Tutti e tre avevano il fiatone, seduti per terra a riprendersi da quello che fosse appena successo.
Phew.
Per un pelo.
Per un cazzo di pelo.
Hyosuke lo leggeva nello sguardo dell'albino tutto questo.
Aspettava solo il momento cui si sarebbe scagliato.
Non era pronto, mai lo sarebbe stato, ma aspettava.
Non vi fu.
Una volta calmo, Naomi si alzò.
" Na- "
Gli passò accanto, ma nemmeno un'occhiata lo degnò perché le sue iridi color turchese acceso puntavano all'altra persona coi due: Sumire.
Senza accorgesene, in tutto quello casino era scoppiata in lacrime, bisbigliava cose senza senso ma che tutto sommato esprimevano gratitudine del pavimento sottostante, senza lasciarlo andare.
Fu lì che quella brutta sensazione riempì i polmoni di Hyosuke.
Solo ora realizzava cosa avesse tentato di fare.
E cazzo se ora la colpe lo stesse mangiando vivo.
Quanto si sarà sentita spaventata in quei giorni?
Quanto stanca sarà stata dopo tutto questo?
Quanto devastata fosse sapendo di esser quasi potuta morire se non fosse per la persona per cui si trovava in quella situazione complicata in primo luogo?
Naomi si fermò a pochi centimetri da ella. La punta della scarpa sfiorava le ginocchia magre e fragili.
Sumire alzò la testa piano piano, tremante, piangendo.
Volevano dirsi così tante cose, ma niente uscì dalle loro bocche.
Niente, finché la castana non si buttò sulle gambe dell'altro.
" grazie- grazie- grazie- "
Il sollievo che stesse provando, la gratitudine che stesse provando.
Per quanto contorta quella scena fosse, bisognava tener conto che fosse esausta anche a livello emozionale.
Non ce la faceva più.
Dopo aver patito fame, sete, perso sangue a causa di quelle ferite, quella sensazione positiva era diventata il suo faro di luce in mezzo a quel buio.
Naomi, ironicamente, era diventato il suo faro nel buio.
Non disse niente.
Oh no, neanche si mosse per i primi secondi.
Finché il suo sguardo non si tramutò in qualcosa da dare i brividi a tutto il mondo.
Serio, occhi spenti ma determinati a portare avanti un solo desiderio: ucciderla.
L'istante dopo Hyosuke guardò lo sguardo scioccato di Sumire per l'ultima volta.
E cadde giù, spinta dall'attore con tanta brutalità e crudeltà.
...
Doveva trattarsi di un incubo, vero?
Sumire- Sumire non era appena caduta, vero?
Sumire non era appena stata uccisa, vero?
Naomi non avrebbe potuto farle tutto questo, vero?
I suoi occhi erano ipnotizzati dall'altro.
Per quanto urlare, piangere, correre via, tutto questo lo portò ad un blocco, inchiodandolo dove stava.
Una piccola lacrima scese giù.
Naomi si avvicinò e l'asciugò con ancora quella serietà.
Hyosuke sarebbe stato il prossimo delle sue vittime..?
L'avrebbe buttato assieme all'altra..?
" it's not your fault, but you are going to help me to make up for this "
La mano dell'attore tremava come se nemmeno egli stesso credesse a ciò che avesse fatto. Afferrò il colletto della sua camicia.
" vallo a dire in giro ed avrai i minuti contati "
Si incamminò verso l'uscita.
Dovevano ripulire tutto prima che qualcuno li notasse.
Fingere che si sia suicidata o qualcosa del genere.
Sì, aveva senso nella mente di Naomi.
Circa.
Era la sua unica opzione.
Hyosuke si lanciò sulle sue gambe, abbracciandole disperato.
" no! Nonono! Ascolta! Uccidimi adesso! A questo punto faresti prima ad uccidermi! Non- non- "
Non sarebbe stato in grado a mantenere il segreto.
Lo sapevano.
Entrambi lo sapevano.
Bastava solo pensare allo scorso processo.
Se si fosse rotto per una pressione così leggera, come avrebbe dovuto cavarsela con una ragazza morta sulla coscienza?
" fai di tutto! Ma- non ce la faccio! Non- non ce la posso fare! Ti prego! "
Il tono rotto e nasale mentre tirava su le lacrime rendeva la disperazione chiara.
Naomi accarezzò i suoi capelli, sfiorando il bernoccolo.
" sweet Hyo, why do you think I saved you from her? Just to kill you again? Don't be stupid now... "
Le dita si avvicinavano sempre di più alla botta, facendo cerchi attorno ad essa.
" dovresti esser più grato di così, don't lose your second chance. I saved you. You own me one. So you'll do exactly as I say "
Mise più pressione.
" I saved you. I saved you. I fucking saved you "
Lo ripeteva e man mano diventava sempre più arrabbiato e impanicato, quasi come se volesse convincere se stesso di ciò.
" I fucking saved you again, and this is what I get? That fucking face on your face? So full of disdain. And resentment. And always so annoyed. Well now she's dead! "
" ah- "
" what can you do after this? Hai altre opzioni? Leave me alone or be useful! "
Scosse le gambe per staccarlo.
Hyosuke ebbe un'idea.
Un'orribile idea.
Ma era sempre meglio di vivere con tutta questa delusione.
" l'amenoseo- puoi- posso prenderlo- e- e- "
Dimenticarsi tutto quanto.
Da cima a fondo.
Sì, solo allora tutti i loro problemi si sarebbero risolti.
Guarda caso, Naomi tirò qualcosa dalle tasche. Una provetta, no anzi, due.
Due provette piccole ma contenti quel letale veleno.
" come- "
" Hana me le ha date, don't ask anything else. Prendile e basta "
Il biondo sbatté le ciglia perplesso.
... Davvero?
Non- non pensava avesse realmente qualcosa con sé-
Non- perché due? Perché ne aveva due? Doveva per forza prenderle?
" Hyosuke, you listen to me, non abbiamo altro tempo. Presto, scoveranno un cadavere. Presto, saremmo nei guai se non facciamo qualcosa. Ricordati: who saved you? Me or Sumire? "
Lui o Sumire.
Lui o Sumire.
Lui o Sumire.
" ti voleva morto, non lo sai come son fatti i giornalisti? Vogliono la tua fiducia in cambio di informazioni. Nessuno qui dentro ti vuole e dico nessuno. Apparte me. Perché ti capisco più di tutti quanti. E lo sai benissimo. Perché ti ho aiutato quando nessuno ti voleva "
Hyosuke non se l'era mai scordato.
Guardó la droga.
La prese fra le sue mani.
Per Naomi.
Doveva farlo per Naomi.
Perché era indebitato dopo tutti questi anni.
Perché l'ha salvato.
Perché è sempre stato al suo fianco.
Stappò entrambi i contenitori e li ingerì come uno shot d'alcool.
Non sapevano di niente, lasciavano solo un retrogusto amaro in gola.
Presto la testa iniziò a fargli male.
Presto si sentiva leggero nello spirito.
Ma... Aspetta... Come avrebbe dimenticato tutto senza azionare la funzione della droga?!
Il panico si mise nuovamente in mezzo.
Un panico da mandarlo in cortocircuito ma non abbastanza da far finire il limbo.
" Na- Naomi- "
Prese le sue mani.
" il- il- "
Non aveva forza per comunicare verbalmente.
Portò dunque le guidò verso il suo collo. Schiacciandole.
Un istante prima era seduto su quel balcone.
Quello dopo, Naomi si era buttato sopra di egli, mani attorno al collo.
Man mano stringevano sempre di più.
Man mano non respirava più.
Man mano la sua visione diventava più sfocata.
Fino al black out totale.
Il momento dopo si trovò nella sala dei tubi.
Cosa era successo?
Tutti rimasero in silenzio.
Tutti guardarono Naomi scioccati.
Persino l'attore stesso era esterrefatto dalla quantità di dettagli che si fosse ricordato.
I singhiozzi di Hyosuke erano ciò che rompeva l'atmosfera imbarazzante, oramai era incapace di formulare altre parole.
" non- non lo state prendendo seriamente? "
L'attore parlò.
" insomma- look at him! Non sta chiaramente bene! Da quando l'abbiamo ritrovato che non lo fosse! Ci possiamo veramente fidare della sua opinione? "
Non importa quanto ci provasse, oramai i loro pensieri erano decisi.
Tutto a causa di Hyosuke.
" c-c'mon! People with mental illnesses can't vote in the US elections, cosa vi fa pensare Hyosuke stia pensando chiaramente? Sarà solo confuso da tutto quanto noi! "
Ci provava.
Ci doveva provare.
Non voleva perdere, come il resto di loro.
" gli credete sul serio? Dopo- dopo tutta quella scenata? Seriamente? "
Si stava arrampicando sugli specchi.
" ... perché non lasci che ti spieghi tutto da capo? "
Propose Akihisa.
Tutto inizia dalla mattina di due-tre giorni fa. Si suppone che fu allora l'orario quale io colpevole rapì la sua vittima e la rinchiuse nella sala dei tubi, lontano dal resto. Per far in modo che noi non ci preoccupassimo ha invitato il messaggio letale, fingendosi di essere Sumire, convincendoci di lasciarla stare e distruggere gli indizi. Lo spiega l'E-Handbook di Sumire rotto lì dentro. Durante la prigionia non ha fatto altro che tartassarla, malnutrirla e lasciarla senza un attimo di pace. Ecco perché si spiegano i segni suoi polsi fatti dal nastro adesivo e l'aria stanca e malata che il cadavere dava. Tuttavia vi fu raggiunto un culmine proprio qualche ora fa. Hyosuke, che sapeva dei piani dell'assassino, ha deciso di intrufolarsi nella stanza per portare qualcosa da bere a Sumire. Ecco perché di quella bottiglia. Però Sumire nel mentre era finalmente riuscita a liberarsi ma, dalla paura, prese un pezzo di ceramica ed attaccò Hyosuke, stordendolo successivamente con un tubo in testa. Tuttavia quel colpo fece perdere sangue pure ad ella, quali lasciò delle impronte importanti nel caso. Dopo questo scontro, Sumire corse via verso aiuto e fu lì che si imbatté in Asahi, in giardino. I due si sono scontrati, o meglio, Sumire dal panico del momento ha iniziato ad aggredire l'altro, portandoli in un breve scontro e facendo lasciare Asahi il campo. Ritornò nella struttura, probabilmente avvertendo un pericolo e, al posto di camminare per i corridoi, tornò su credendo di aver seminato Hyosuke. Quel che non sapeva era che il ragazzo la stava aspettando su e, durante il loro secondo scontro, entrambi erano sull'orlo di cadere.
Finché l'assassino, in un atto eroico, non li riportò sul balcone da cui stavano pendendo. Ma questo non era per salvarli entrambi, oh no, il suo obbiettivo era Hyosuke. Sumire, per quel che gli importava, poteva morire.
E fu lì che lo fece.
La spinse giù, facendola schiantare sulla statua della Terra, dove morì sul colpo a causa dell'impatto, delle ferite e dello stato generale della sua salute.
Dopodiché l'assassino e Hyosuke divennero complici e misero un altro piano in atto: Hyosuke avrebbe dovuto ingerire dell'amenoseo così che dimenticasse di tutto ma, per aiutarlo, il colpevole lo strozzò con le sue stesse mani. Dopodiché lo trascinò nella sala dei tubi e legò i polsi, usando egli come un'esca, un possibile assassino. L'ha ingannato come ha sempre fatto. Infine camminò via dalla scena prima dell'avvertimento, credente di avere la vittoria in pugno. Quello che non sapeva, era che la grammatica fosse più importante di quel che credesse.
Gli puntò il dito contro.
" non è forse così, Naomi Sawyer, il super monologo liceale? "
Non parlò.
Per la prima volta Akihisa era riuscito a togliere a Naomi le parole di bocca.
Le parole di un esperto in monologhi.
Non confermava niente, ma nemmeno lo negava.
Strinse guanti e denti.
Tremava leggermente.
" cosa ti ha fatto di male... perché... "
Anche le sue stesse parole morivano in gola. Akihisa provava così tante emozioni tutte d'un colpo.
" perché..? Mi stai chiedendo perché..? "
Naomi allentò la presa guardando un palmo.
" perché se lo meritava, perché non voglio morire. Come tutti voi "
Era giustificato nella sue azioni, no?
Si stava difendendo, evitando cosa l'avrebbe condannato per sempre, no?
Quindi perché era nel torto?
" lo avrebbe detto a tutti... E- e avreste cercato di farmi fuori. I know. I just know "
Quanto amare eran tal parole.
" so why am I being blamed?! For that little brat?! "
Nuovamente sfociò in rabbia.
" she just HAS TO be perfect! She just HAS TO be the good guy! And no matter what, she's not grateful of anything! "
Batté le mani suo tavolo.
" ha una famiglia, un padre modello, una madre modella, un corpo modello,
soldi, un posto nella società, la fama... "
Ad ogni battito nominava gli oggetti della lista.
" ... and she's still not grateful. She still has something to complain about. What about me then, huh?! WHAT SHOULD I DO WHEN EVEN A PERFECT LIFE ISN'T SATISFIACTORY?! "
Gridò in mezzo a tutti.
" she just cries and complains and tweets about it like it's nothing. Like she's the center of the world. Like she has flaws! L'unico difetto che ha è essere così cieca! "
Non riusciva a scordarsi nessuno dei suoi sguardi.
Quelli determinati.
Quelli addolorati.
Quelli sollevati.
E l'ultimo disperato.
Se ci fosse persona che più odiasse, era proprio Sumire.
Perché era, semplicemente, una viziata.
" tch, this is the third time it happens, what's wrong with you? "
Tirò un altro fazzoletto di carta dalla tasca. Con la mano libera prese il mento dell'altra prima di pulire la scia di sangue che stava uscendo dal naso.
Non capiva perché accadeva, insomma, non le aveva tirato un pugno in faccia. Tantomeno era ferita in qualsiasi maniera. Rimaneva il solito faccino arrabbiato che penetrava l'anima cercando di dimostrarsi coraggiosa ed indistruttibile. Il sangue stonava assai con questa intenzione.
La pulì e notò come cercasse di liberarsi dalla presa, cosa che fece stringerla ancor più di prima per tenerla ferma e non fare errori.
Sumire cercò di ribellarsi alzando le braccia davanti a sé quanto potesse.
Ossia veramente poco poiché erano attaccate alle coscie saldamente, incurvando la schiena in avanti in una posizione che di norma sarebbe scomoda di suo, aggiungiamo pure le ferite ricevute in precedenza a causa dell'esplosione e si creava un metodo di tortura personalizzato.
Seduta su quella sedia.
Attaccata su quella sedia.
Rinchiusa in quella stanza da questo dannato psicopatico quale voleva tirargli i capelli.
Due giorni.
Era lì da due giorni.
Aveva sentito l'annuncio di Venom almeno 4 volte - due mattutine e due notturne.
Lo stomaco brontolava.
La gola era secca.
Si moriva di freddo là dentro.
Aveva così tanto sonno ma niente la lasciava riposarsi.
Non il suo stesso corpo.
Non Naomi.
Infatti era proprio night time in questo momento.
Poteva solo supponere fosse il tempo perfetto per non sgamare l'assenza e comunque tenerla sotto d'occhio.
Ma cosa diavolo voleva Naomi da lei?
Una volta finito la piccola pulizia fece alcuni passi indietro come se volesse ammirare la sua opera, riprendendo successivamente dal pavimento una tazza di tè caldo.
" non è successo niente di che in questi giorni. Tutti stanno a farsi gli affari loro "
Guardò il contenuto mentre le parlava come se tutta questa situazione non fosse che una chiacchierata fra amiche al bar.
" anche se Hyosuke continua ad avere incubi. You know they're the worst, right? "
Domandò, senza aspettare una risposta.
" nessuno ha ancora notato la sua scomparsa, credono tu sia ancora in camera tua a piangere addosso per tuo padre "
Sumire si ricordò la scena di ieri notte.
Naomi che prese il suo tablet e lo sfasciò davanti. Ed ancora era rimasto lì. Pieno di crepe. Sapeva non potesse più chiamare aiuto con quello.
" eh, meglio per me, I guess. Che ti va di fare stasera? "
Appoggiò le spalle al muro mentre girava il contenuto bollente e fumante.
" possiamo guardarci negli occhi oppure ti decidi a parlare, sta a te "
Guardò altrove.
" vai a farti fottere- "
Bisbigliò la fanciulla.
Naomi si fece sfuggire una risata e portò il palmo davanti alla bocca.
" and that's thirteen times you said that "
Fece una piccola pausa.
" andiamo dear Sumire, non vuoi andartene da qui? I told you, if you tell me everything and promise non dirai niente a nessuno, ti lascerò andare. So simple it is. Non dirmi che ti piace questo posto? "
Fu sarcastico.
Tornò nuovamente verso di ella, passo lento.
" scordatelo "
Insistette.
" it's fine, take your time, abbiamo tutta la notte davanti "
Soffiò appena e prese un sorso.
" did you know my mother actually loves tea? Anche se mi ha dato molte tradizioni inglesi, I remain a coffee person "
Tirò fuori un argomento dal nulla.
" ... vattene "
Non voleva sentire nulla della sua storia.
Ci mancava solo che provasse qualche tipo di simpatia verso il suo aggressore.
Soprattutto se l'avesse rapita quando fosse svenuta a causa di un mancamento di ferro. Per quanto voleva negarlo, stava iniziando a credere si fosse nuovamente ammalata dopo anni.
" preferisci riflettere in solitudine? That's harsh "
" non ti dirò niente "
" why not? "
" perché mi ucciderai non appena lo farò "
Naomi finalmente la degnò di uno sguardo.
" non fare quella faccia. non sono stupida. non stai aspettando altro "
Fu decisa.
" non importa cosa faccia perché non hai intenzione di farmi vedere la luce del giorno. Preferisco morire senza dirti niente piuttosto che lasciarti vincere! "
Cercò di esclamare con quella poca saliva che rimaneva.
" quindi vattene! "
Naomi rimase in silenzio.
Poi scoppiò a ridere.
Rise per un bel po'.
Una risata isterica, divertita, non sapeva come definirla.
" you actually think that low of me? "
Iniziò a girare attorno la sedia.
" you believe I'm willing to go that far? "
Strinse la tazza.
Dopodiché la versò sulla schiena dell'altra.
Dalla bocca di Sumire uscì qualcosa di simile ad un urlo soffocato da quanto bollente fosse.
Voleva gridare ma non voleva dargli soddisfazione.
Strinse gli occhi trattenendo le lacrime.
" you're quite right "
Dopodiché la tazza venne distrutta per terra. Grossi frammenti in ceramica si formarono.
Naomi li evitò come aveva fatto con i precedenti bicchieri rotti.
Dalle spalle di Sumire le si parò davanti.
" you're such a smartie "
Afferrò nuovamente le sue guance, mani leggermente tremanti, prima di guardarla negli occhi.
" that's one thing I love about you "
Aprì in due la frangia e le diede un bacio sulla fronte scoperta. Abbassò dunque lo sguardo, le loro facce vicinissime.
" but it pisses me the fuck off how obnoxious of a brat you can be "
Sussurrò disgustato.
" vaffanculo "
Sussurrò Sumire in risposta.
Affondò le unghie nelle guance senza dire niente. Ridacchiava nel mentre.
" let's see if you'll last until tommorow "
Afferrò uno dei pezzi più grandi dei frammenti in ceramica e glielo ficcò dietro la spalla. Sangue iniziò a colare.
Affondò e addirittura lo girava per aprire meglio il taglio. Come se volesse farla sanguinare a morte.
Mise una mano davanti alla sua bocca per soffocare quelle urla.
Successivamente usò del nastro adesivo per tapparla per bene ed uscì di scena.
" good night, dear! "
Le fece un cenno con la mano, uscendo di scena.
Cosa non sapeva, era che Hyosuke quella notte aveva assistito a tutta la conversazione.
" volete passare alle votazioni adesso? "
La risposta era ovvia.
" come già sapete, sui vostri E-Handbook è disponibile la possibilità di votare chi, secondo il vostro giudizio, sia il colpevole di questo caso. Essendo che si gioca di democrazia, chi avrà la maggior parte dei voti sarà eletto come la riposta del gruppo "
Naomi sapeva fosse spacciato.
" piccolo promemoria: siete obbligati a votare! "
Aprì le braccia opposte una dall'altra. Alzò prima il braccio destro.
" vediamo cosa farete! Sarete voi tutti ad uscire integri e continuare a vivere... "
Alzò quello sinistro.
" o farete la scelta peggiore della vostra vita? È tempo delle votazioni "
Ognuno premette un lo schermo.
Dopo che tutti hanno stabilito la loro risposta arrivò il verdetto finale.
" la maggioranza dei voti stabilisce Naomi Sawyer, ultimate monologuist, come colpevole "
Momento di suspense.
" ed avevate ragione. Si conclude qui il quarto processo di classe "
_____________________________
Nessuno ci poteva credere.
Nessuno ci voleva credere.
Ma era finito.
Per loro, il peggio era passato.
Per la quarta volta, si erano salvati.
Per quanto ripetitivo lo schema fosse, nessuno riuscirà mai ad abituarsi a quell'ansia tanto quanto il senso di gratitudine che ne seguisse.
Hyosuke, per quanto Koharu cercasse di aiutarlo ad alzarsi, si rifiutava di alzare la testa, ancora un casino in volto. Non avrebbe potuto sopportare la delusione dipinta nei loro volti. Soprattutto quella di Naomi.
" com- perché- perché ti ho aiutato?! "
Urlò il biondo.
" ... perché?! SERIAMENTE HYOSUKE?! PERCHÉ?! "
Gridò l'altro in risposta.
Si spaventò e tremò come una foglia. Addirittura si coprì la testa come se volesse colpirlo da un momento all'altro.
" PER IL TUO BENE! I FUCKING SAVED YOU! I ALWAYS GIVE YOU EVERYTHING I HAVE, TI HO DATO COSA NON IO HO POTUTO AVERE. ED È COSÌ CHE MI RINGRAZI?! BY BEING ANGRY?! "
Andò avanti.
" AND YOU WOULD NEVER KNOW THAT YOU WERE THE LIGHT FOR ME IN THAT BLACK HOLE UNTIL I COULD BE THE SAME WITH YOU. THIS IS WHY I DID ALL OF THIS, OKAY?! TO PROTECT YOU! "
Prese dei respiri profondi, cercando di calmarsi.
Tutti lo guardavano con disprezzo e lo sapeva.
Tutti lo consideravano un essere spregevole e lo sapeva.
Rimase fermo alla postazione, guardando la superficie.
Prima era scioccato, spaventato.
Dopo divenne serio.
Infine, iniziò a ridere.
Rise.
Rise per tanto.
Una risata che faceva scendere giù i peggiori dei brividi.
Ma non era una risata tipica di un cattivo dei film, giunto alla sua fine.
Era una risata isterica, disperata.
Cercava di tirarsi su anche in momenti come questi.
Si tenne lo stomaco.
Le lacrime si formavano ai lati.
Il sudore sulla fronte era appiccicoso.
Pensava a tutto e niente.
Pensava a cosa presto gli succederà.
Pensava a quanto odiasse ogni singola persona lì.
Pensava... Pensava già al suo passato, poiché il futuro sarebbe presto finito.
Era così tanto da chiedere una figlia femmina?
Dopo mesi e mesi ardui terminati con uno dei dolori più atroci della sua vita, la donna poteva finalmente tornare a fumare una sigaretta come se fosse linfa vitale. Quale sarà stata? Quarta? Quinta del giorno? E pensare che nel pacchetto ne fosse rimasta solo una. Presto sarebbe dovuta uscire a comprarne altre. Nel mentre guardava fuori il panorama che quel piccolo distretto poteva dare. Dei ragazzini giocavano sulle altalene arrugginite del parco abbandonato. Avranno avuto qualche anno in più rispetto al suo di ragazzino.
Espulse la nuvoletta grigia dalle narici, oramai la bocca chiedeva pietà da quanto amaro ed acido il tabacco fosse.
Momenti di pace come questi le servivano prima di parlare con chiunque non appena svegliata, come se fosse il tipico espresso italiano alle sei della mattina prima di andare a lavoro.
Il volto non esprimeva emozioni, allo stesso tempo la mente si svuotava di qualsiasi capacità di pensare. Ad ogni tiro sentiva l'animo sempre più leggero, sempre più libera dalle catene che la tenevano su questa Terra.
E guardava quei bambini giocare felici, incoscienti di cambiare ben presto non appena avranno raggiunto la maggior età.
Del vetro rompersi si udì dall'altra stanza del bilocale, seguito da un piccolo urlo che si trasformò presto in un pianto infantile.
Quel fastidioso pianto infantile.
La sua pace si frantumò proprio come quell'oggetto e dovette spegnere il portale nella sua dimensione sul bordo della finestra.
Prese due respiri profondi cercando di non irritarsi più del dovuto.
Da quando lui aveva iniziato a vivere sotto il suo tetto erano ricorrenti varie esplosioni ad ogni minima azione facesse.
Forse perché i maschi son sempre stati il genere più casinista ed impaziente.
Se fosse nata femmina non sarebbe successo in primo luogo.
Non sentì i piccoli passi ma se li ritrovò proprio sotto ai piedi con il broncio, mentre le mostrava un piccolo graffio sulla ferita, come se le stesse chiedendo di farci qualcosa.
Si inginocchiò davanti ad egli con un piccolo sorriso falso, prima di tenere la sua piccola mano nelle sue e asciugare il sangue con uno dei suoi pollici.
L'animo del piccoletto si calmò presto.
Mentre la mente della donna gridava solo: "voglio andarmene".
[ ... ]
La giovane britannica si trovava nel vecchio ascensore del condominio, intenta a visitare la sua migliore amica.
Era da qualche giorno che non sentiva da ella, dunque credeva che una visita a sorpresa con un piccolo regalo nascosto dentro la busta in carta sarebbe stato ottimo per riallacciare e chiacchierare quel pomeriggio. L'unica preoccupazione era strapparla dal passare del tempo con suo figlio, Naomi, - ancora si chiedeva il motivo dietro questa scelta bizzarra - ma aveva portato una piccola cosina pure per egli.
Comprendeva fosse un periodo difficile per ella. Essere da sola tutti questi anni, prendersi cura di qualcuno quando il tuo unico scoglio levò le tende poiché troppo immaturo per prendersi le proprie responsabilità, era un'impresa ardua. Infatti non ha mai lasciato il suo fianco, ricordandole di avere sempre qualcuno a cui confidarsi che le piaccia o meno. In fondo era quello che si faceva fra amiche, non è vero?
Raggiunto il piano a destinazione si imbatté nella porta dell'appartamento serrata.
Suonò il campanello.
Ed aspettò.
Aspettò alcuni secondi, forse i più lunghi di tutta la sua vita, portando un silenzio preoccupante.
Suonò di nuovo.
E dei piccoli ma udibili passi si avvicinarono dietro quella barriera.
Giocò con le chiavi dell'appartamento ed Hailey, questo era il suo nome, si imbatté in una scena da farle battere il cuore all'impazzata: il piccolo Naomi era scoppiato in lacrime da rendere il viso inguardabile. I capelli castani erano spettinatissimi, ancora nel suo pigiama da notte.
La brutta sensazione si insidiò nel cuore della giovane, entrando nell'appartamento ed inginocchiandosi al suo livello.
" s-sweetie, che succede? Ti sei fatto male? La mamma ancora dorme? "
Nessuna parola uscì, solo singhiozzi che portavano a tremare il suo esile corpo. Scosse la testa in segno di negazione.
Fu lì che notò cosa una delle sue mani tenesse stretto: un foglio bianco con sopra scritto qualcosa.
Lo afferrò con delicatezza, leggendolo davanti ad egli in silenzio.
" non so come iniziare una lettera del genere. È tanto quello che dovrei dire.
Non c'è la faccio più.
Da quando se n'è andato abbandonandomi con cosa ci avrebbe dovuto unire, al prendermi cura di egli, non ho notato a come mi sono trascurata.
Non c'è la faccio più.
Volevo andarmene.
Non c'è la faccio più.
Voglio tornare indietro a quando ero felice.
Non c'è la faccio più.
Tanto vale scomparire sulla faccia della Terra
- Mayumi Miyagawa"
D'istinto mise una mano davanti alla bocca.
Non... Non poteva essere- Naomi aveva letto..?
Come per proteggerlo lo prese in braccio e si alzò da terra, accarezzando la sua schiena.
Pensava al peggio.
Pensava alla sua migliore amica scomparsa e possibilmente morta.
Pensava al peso che un bimbo come lui dovesse ingiustamente sentire ad avere questa cosa sulla coscienza.
Fra le lacrime cercava di calmarlo con parole dolci.
Fra i tremori cercava di infondere il suo calore.
Finché non si calmò abbastanza per riuscire a parlare.
" dove... dov'è mamma? "
Fu lì che la realizzazione colpì ed il sollievo quasi la fece cadere sulle sue gambe.
Non sapeva leggere.
Giusto, non aveva ancora iniziato l'elementari per saperlo fare.
Quindi non poteva avere alcuna idea di cosa la madre avesse scritto su quel foglio.
Meno male, almeno quello...
La paura non scomparve del tutto, oh no.
Perché esplorò la casa da cima a fondo ma non c'era traccia di ella.
Pensando fosse uscita, tirò fuori il suo cellulare, pronta a digitare il numero dei dipartimento della polizia locale.
Cercò di lasciare Naomi in un'altra camera per poter parlare di questa... Cosa... senza che debba udirla. Eppure il piccolo non mollava la signora neanche per sogno. Non appena lo faceva si metteva ad urlare e piangere più di prima, come se avesse paura di venir nuovamente lasciato.
" per favore, miss hailey- "
Quelle parole pietose la colpirono nel cuore e ci rinunciò.
Premette il pulsante verde, avvicinando il cellulare all'orecchio.
" pronto? Vorrei denunciare la scomparsa di una persona. Si chiama Mayumi Miyagawa ed il suo indirizzo è... "
Per Naomi, il resto della storia rimane nebbiosa.
Solo una paura rimase impressa fin troppo bene nel suo cervello: di essere abbandonato poiché non ritenuto essenziale.
[ ... ]
Da quell'evento vi furono enormi cambiamenti. Il primo di tutti era la sua nuova madre, non altro che la migliore amica di quella biologica.
Che fine aveva fatto l'ultima? Oramai il caso era stato chiuso e data per scomparsa, se non morta. Il motivo dietro questo ancora rimase un mistero per il ragazzino, quale alle sua prima recita avrà avuto attorno ai 6-7 anni.
Hailey non era male, anzi, si preoccupava sempre per egli. Se ne prendeva cura. Gli portava del cibo. Un po' di affetto. Sì, insomma, era una brava persona e per quanto inizialmente gli fosse sempre stata attaccata come una vongola dalla paura di andarsene, continuava a tenere certe distanze - per quante un bimbo di quell'etá potesse fare.
Era tanto timido il mezzo al resto.
Il suo primo giorno di scuola neanche fu dei migliori.
Tutti si divertivano, tranne egli.
Da una parte pensava solo di tornare a casa da Hailey, dall'altra aveva paura di essere isolato.
Sotto il consiglio della stessa donna si iscrisse a qualche club, quello di teatro per la precisazione. A quanto pare ne era una grande fan con vari scrittori inglesi come Shakespeare - non capiva tutta questa hype, d'altro canto non aveva letto nessuna delle sue opere prima di allora.
Nel corso degli anni corresse questo brutto vizio, divenendo decisamente più confidente e logorroico. Acquisì pure fama e popolarità per il suo innato talento, così come le sue fissazioni sui vari drammaturghi, soprattutto europei.
Non fu un cambiamento lento, anzi, se lo fosse stato sapeva dove il suo inizio stava: la sua primissima recita ufficiale.
La trama era qualcosa di banale, due cosucce tirate giù durante una sessione di brainstorming da qualche ragazzino quale scrisse le battute in men che non si dica. Naomi per puro caso ebbe ricevuto la parte del protagonista: un cavaliere che doveva salvare la sua amata. Tutto in stile medioevale europeo poiché ai tempi ne fossero affascinati.
Per tutta la sera i suoi occhi non si distoglievano mai dal pubblico.
Non che ne fosse ipnotizzato.
Non che ne fosse impaurito.
Cercava qualcuno.
Qualcuno cui rendere fiero di egli.
Eppure quello buio non dava alcun segno di lei fino alle battute finali.
Le sue battute finali, prima del grande sipario chiudersi.
" perché il bene vince su tutto! "
Se la ricordava fin troppo bene quella battuta.
Il silenzio che ne susseguì.
E la donna alzarsi dal suo posto, stranamente vicino al palco, applaudendo fiera della sua esibizione.
Hailey era lì.
La sua prima fan.
Non sa perché ma in quel momento sarebbe scoppiato in lacrime, voleva correre ed abbracciarla.
Non se n'era andata e mai lo avrebbe fatto.
Ora ne aveva la conferma.
[ ... ]
Gli anni passarono in tranquillità.
Naomi non poteva lamentarsi di nulla.
Aveva amici, era il leader del gruppo di teatro, accumulava sempre di più fama, ma soprattutto qualcuno a casa lo aspettava sempre pronta a chiedere tutto della sua giornata, riempendolo di attenzioni e facendolo sentire speciale.
Cosa voleva di più? Magari l'acclamato titolo di Ultimate cui tutti ne parlavano. Ogni volta si vantava come per forza l'accademia l'avrebbe preso per via delle sue abilità e, da una parte, non aveva tutti i torti. Ma fino ad allora non poteva saperlo.
Dopo il corso di teatro settimanale, si sedette alla fermata dell'autobus mangiando qualche snack avanzato dalla giornata. Scrollava sul suo telefono tutti i social ed i recenti followers fatti. Ogni giorno il numero cresce e quell'adrenalina non smetteva di pompare in endovena dalla gioia. Anni fa non avrebbe mai detto che la popolarità sarebbe stata la sua di aspirazione, ma eccolo lì.
Un piccolo sorriso parve di natura.
Di questo passo sarebbe arrivato ai mille, dopo ai centomila, e magari al milione! Già si poteva immaginare nella vita da celebrità! Proprio la sua preferita-
" huh? Conosci così tante persone? "
" WAH- "
Dal nulla la voce di una donna sussurrò nel suo orecchio facendo cadere il telefono per terra. Sullo schermo si formò una crepa obliqua.
Si fermò a guardarla.
Era una donna sulla quarantina, la stessa età di sua madre se proprio volesse paragonarla a qualcuno. Sul volto aveva un piccolo sorriso divertito dalla sua reazione esagerata, ridacchiando addirittura. Era seduta proprio al posto vicino ad egli.
" scusa, scusa- non era mia intenzione "
" that's- "
Si fermò prima di risponderle in una lingua che neanche conoscesse.
" non fa niente "
Riprese il cellulare, fissandolo con fare leggermente triste. Aprì lo schermo per controllare tutto fosse ancora apposto. Lo sfondo di egli e sua madre coperti dall'orario illuminava la faccia piena di sollievo.
" oh. Parli ancora con Hailey? Come sta? "
Come faceva a conoscerla?
Che fosse una sua amica?
In fondo conosceva tante persone.
" uhm, sì, è mia madre dopottutto..? "
" ah davvero? "
Fu come sorpresa e affranta dal sentire ciò.
Ad ogni parola rimase solo più confuso a quella di prima.
Fu lì che sentì una mano accarezzare i suoi capelli.
" eh, cosa gli hai fatto? Perché sono così bianchi? A stento ti riconoscevo! "
Aspetta, che fosse una sua vecchia amica di quando egli era troppo piccolo per ricordare? Avrebbe senso.
Oppure il suo cervello lo ingannava pur di tranquillizzarsi.
Eppure i muscoli divennero più duri del cemento per via di quel tocco. Familiare ma spiacevole.
" peccato, il castano era l'unica cosa che tuo padre ha lasciato. Per il resto hai sempre avuto la mia di faccia "
Il sangue si congelò.
Riportò lo sguardo a vedere quello dell'altra e fu lì che realizzò.
Aveva tratti similissimi ai suoi, tranne che la presenza di occhiaie.
Mandò giù la saliva in modo rumoroso.
" ... chi sei? "
Un filo di voce abbastanza alto da farsi sentire appena.
Quel silenzio durò fin troppo.
E da lì il declino ebbe inizio.
" ma come non mi riconosci Naomi? Sono tua mamma. Oh, quanto sei cresciuto! E pensare mi arrivavi alle ginocchia tempo fa! Dai su, dammi un abbraccio! "
Aprì gli arti addirittura invitandolo a questa riunione di famiglia.
Fu lì che l'autobus fece la sua comparsa alla fermata e Naomi, ora spaventato, corse sopra.
Cercò di trattenerlo per un braccio ma si arrese subito, vedendolo correre via.
Dalla finestra la poteva ancora fissare.
Sorridente mentre lo salutava con una mano.
Seduta a quella fermata.
Little did he know, non sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista.
[ ... ]
" tesoro "
" smettila di ignorarmi "
" voglio solo parlarti dopo tutti questi anni "
" dai su "
" non fare così "
" sei ancora arrabbiato? "
" è normale esserlo "
" ti puoi sfogare con me "
" sono tua mamma dopottutto "
" ti voglio bene "
" naomi, ti voglio un mondo di bene "
" ti prometto che ti spiegherò tutto "
" rispondi "
" amore mio... "
" per favore... "
" non vuoi rendere mamma triste, vero? "
" so che sei di un buon cuore "
" non mi faresti mai una cosa del genere "
Bloccò l'ennesimo numero alla velocità di un fulmine.
Ora: 1:15
Il respiro affanato era l'unica cosa che sentiva sotto le coperte di quella notte senza fine.
I suoi occhi erano accecati dalle lacrime che combatteva con tutto se stesso.
Ora: 1:16
Non voleva parlarle!
Voleva che scomparisse!
Quante volte glielo aveva scritto!
Allora perché non la smetteva?!
Ora: 1:17
Non riusciva a muoversi da lì sotto.
La cooperta era la sua unica certezza che nessuno lo avrebbe preso.
Ora: 1:18
Non distoglieva lo sguardo da quell'orologio.
Ora: 1:19
" perché devi farmi questo? "
" ti pare normale? "
" maturo? "
" sei ridicolo cazzo "
" come quella carogna di tuo padre "
" non fate altro che scappare "
" vi faccio così tanto schifo? "
" pensavo non fossi una rottura dopo tutti questi anni "
" invece sembra di parlare ad un disadattato "
" rispondimi cazzo "
" dovresti essere grato non ti abbia abortito "
" come cazzo fa hailey a sopportarti "
" naomi rispondimi cazzo "
" non farmi arrabbiare "
" son più vicina di quanto tu pensi "
" amore, la mamma ti vuole solo abbracciare "
" le sei mancato "
" abbiamo commesso degli sbagli "
" ma non fa niente "
" possiamo ricominciare "
" rispondi alle mie chiamate "
" amore scusami... Non volevo insultarti... "
" ti voglio bene "
" mi manchi "
" voglio solo riaverti fra le mie braccia come un tempo "
Bloccò il nuovo numero.
Oramai non faceva altro se non spammare questi.
Coprì persino la testa con la coperta, raggomitolandosi su se stesso.
Via, voleva solo se ne andasse.
Dopo tutti questi anni vissuti normalmente voleva solo continuare sullo stesso ritmo.
Cosa c'era di così male?
Rilesse i messaggi ancora ed ancora ed ancora ed ancora.
" son più vicina di quanto tu pensi "
Si alzò di scattò accedendo la luce.
No, non c'era nessuno nella sua stanza.
Ma- ma se si fosse nascosta?
Passò dunque l'ennesima notte a distruggere la sua camera da letto pur di assicurarsi non fosse lì, chiudendosi dentro a chiave fino alla mattina seguente.
Le prime occhiaie si formarono.
[ ... ]
Se mai qualcuno gli avrebbe chiesto quale sia la sua esibizione più odiata, Naomi racconterebbe proprio questa serata.
Il pezzo era un classico, ovvio, ma non era proprio l'esibizione in sé che lo disgustava, bensì per circostanze in cui essa fu messa in opera.
Hailey, per una volta, non si era presentata. Il capo quella sera non la lasciò finire il turno prima ed in quel periodo si era pure ammalata. Per quanto le dispiacesse, non aveva alcuna forza di andare a guardare la recita. Da una parte aveva lasciato dell'amaro in bocca, dall'altra era abbastanza comprensivo.
Ma non fu quello il problema.
O almeno, era solo una delle circostanze cui la catastrofe sarebbe avvenuta.
Il problema era vedere l'altra madre fra il pubblico, sorridente, mentre non aspettava altro che parlargli.
Ad ogni fine battuta applaudiva, ad ogni scena con Naomi presente il viso si illuminava. Addirittura stava dimenticando tutte le sue linee, senza mai distogliere lo sguardo da quella.
Dopo lo show, rimase nel backstage finché tutti non se ne fossero andati, volendo farle credere che non vi fosse più nessuno lì. Per fortuna non la vide. Era libero. Sarebbe potuto tornare a casa in pace. Ha cercato di chiamare Hailey chiedendogli di venir a prenderlo, ma non rispondeva. Forse si sarà addormentata? Non poteva farci nulla e oramai si stava facendo tardissimo.
Per le strade camminava in grossi passi, ognuno che si dirigeva al lampione più vicino, illuminando egli ed il suo cammino. Erano deserte, silenziose, buie.
Due passi.
Solo due passi fuori.
E la sentì.
Sentì qualcuno dietro di egli che si avvicinava.
Naomi ben sapeva chi fosse.
Andò avanti a camminare rapidamente, sperando di seminarla.
Eppure sembrava più vicina di prima.
Sempre di più, sempre di più.
L'ansia tagliava parte del respiro, facendolo sudare sotto quei vestiti già sudici di loro.
Cammina, fai finta di nulla.
Cammina, fai finta di niente.
Non ci riuscì.
Dovette girarsi.
Dovette vedere dove stava.
Era proprio come una scena di un horror.
Ad un lampione di distanza fu.
Non si fermò.
Continuò a camminare verso la sua direzione.
Naomi si paralizzò, cercando di capire cosa volesse.
Notò come le sue mani rimanessero nella tasca della felpa.
" vuole uccidermi "
Nemmeno egli sapeva la provenienza di quel pensiero. Era tanti estraneo quanto certo. Ma soprattutto inquietante.
Corse.
Corse come non avesse mai fatto prima.
Anche ella gli corse dietro, cercando di raggiungerlo.
Voleva urlare, ma la corsa glielo impediva.
Era disperato.
Voleva solo tornare a casa.
Era disperato.
Voleva solo vivere tranquillamente.
Era disperato.
Voleva solo non esser stato suo figlio.
Una salvezza si presentò come un miracolo divino.
Dall'altra parte del marciapiede girò l'angolo un viso familiare: un compagno di teatro con suo padre passeggiavano tranquilli.
Si buttò verso di loro, oramai in lacrime, preso da una crisi ed un attacco di panico, chiedendo aiuto ed inginocchiandosi per terra da quanto esausto fosse.
La donna corse via.
La polizia fu stata chiamata.
E la ritrovarono subito, arrestandola.
Doveva essere tutto finito, no?
Allora perché Naomi non sembrava migliorare?
[ ... ]
Altri mesi passarono da quell'evento.
Hailey venne a sapere di quel segreto e, per quanto arrabbiata fosse per non averle detto nulla, si sentiva dispiaciuta nel non essere stata lì quando più serviva.
Notò piccoli ma significanti cambiamenti nel passare in egli.
Non volle portarli troppo a galla, capendo come qualcosa del genere possa riscuotere l'anima.
Eppure starsene zitta con le mani in mano era orribile.
Con la scusa della lettera d'ammissione alla Hope's Peak Academy, come future ultimate soprattutto, andarono a mangiare fuori come festeggiamento.
Il ristorante era un luogo al centro della città, molte luci e gente, ma dentro risultava calmo e silenzioso. Proprio come la loro conversazione.
Stranamente Naomi aveva spiccato solo una o due parole, tenendo comunque l'aria da ragazzino educato, e l'altra cercava in tutti i modi di parlargli di qualche casualità.
" come è andata a scuola, dear? "
" il solito, why? "
" i tuoi amici erano felici riguardo la lettera? "
Scrollò le spalle.
" I guess "
Tornò a fissare il piatto davanti a sé.
E così andò il ritmo della serata, finché non prese finalmente coraggio a chiederglielo.
" listen, non devi farlo se non te la senti, ma di recente sono riuscita a contattare qualcuno con cui tu possa parlare riguardo... You know... "
Si fermò nel prendere il boccone, portando le posate sul piatto.
" I'm fine, mom, really, it's ancient history "
Hailey tentò di avvicinare la sua mano ad egli, strisciando sul tavolo.
" I know, I'm just... Worried. Non sembri nemmeno così entusiasto del teatro... Non ti riconosco "
L'ultima frase uscì per sbaglio.
" mi piace ancora, davvero "
Un vento d'irritazione gli soffre addosso.
" non è un problema se lasci, ci sono tanti altri hobby- "
Fu lì che l'altro sbattè le mani sul tavolo, alzandosi.
" so that's why we're here, huh Hailey? "
Attirò l'attenzione di tutti quanti.
" perché non pensi ne sia in grado? Per caso sei stata te a dire agli altri di dirmi di lasciar stare as well? What's the matter? You think I'm that incapable? And then what? Procederai a lasciarmi per qualche fogna solo perché non sono come volevi? Huh, Hailey? "
Era da tanto che non la chiamava per nome. Prima era solo "mom", ora era tornata "Hailey". Il cuore si strinse.
" naomi- dear-- "
" don't call me that! Just say it to my face che ti faccio così schifo! Ora che sai di non poter usare il MIO talento per te non ha un senso avermi, isn't that right?! "
Rimase senza parole, solo una faccia shockata.
" and you know what else, Hailey? I'm going to this academy whether you like it or not. I. Don't. Care. Cry me a river. Go out and scream at somebody. Call me a lunatic all you want even! But I'm going in. "
Prese dei respiri profondi, realizzando solo ora la figura appena fatta davanti a tutti. Insomma, un ragazzino che urlava a sua madre in una lingua straniera. Potevano solo immaginare cosa quel discorso trattasse. E... Gli occhi di Hailey erano sul punto di piangere. Mandò giù la saliva, prese la giacca lasciata sulla sedia e si diresse fuori da lì, con tutti gli occhi puntati addosso dal disgusto.
" I'll be by the car "
Annunciò, lasciandola ancora seduta in quelle condizioni.
È ciò che succede quando non sei più utile.
They show their colours and hate you.
E non smetteva di ridere.
Improvvisamente questa era una commedia.
La più tragica delle commedie.
La commedia della sua vita.
Insomma, faceva ridere, no?
Era così COSÌ divertente.
Aveva pianificato, si era preparato ad uno showdown, ma è stato distrutto dalle semplici parole di un regista fifone?
Andiamo! Chi mai potrebbe essere così stupido da farsi sgamare così?
" AHAHAHAHAHAHAHAHA "
La risata diventava meno forte, più maliconica, più... cercava qualche tipo di aiuto.
Un aiuto che non sarebbe mai e poi mai comparso.
Come ci era finito lì?
Cosa era successo in uno spazio temporale così ristretto?
Forzato a fare tutto questo?
In mezzo ad un branco d'idioti che lo voleva morto?
Le loro facce era spiritose!
Perché tutti così seri?!
Applaudì.
Applaudì così forte che il frastuono trapassava i guanti.
Applaudì così forte che le mani facevano male.
L'hanno scovato, bravi!
" bravo! Assolutamente bravo! "
Ridacchiava ed applaudiva.
" my, how good must you all feel "
Prese in giro portando il volto verso l'alto.
Ancora una volta doveva mettere su scena.
Ancora una volta voleva i riflettori puntati addosso.
Per quello che sarebbe stato il suo ultimo show.
" davvero, i miei complimenti! Anche se sette contro uno è una sfida impossibile! Man, how didn't I see this coming? "
" tu sei pazzo- "
Commentò il giocatore di scacchi.
" but I'm free! Not like many of you! "
Neanche egli sapeva cosa stesse dicendo.
Una cosa gridava la mente: intrattieni fino all'ultimo.
Smise di battere le mani e le tenne unite con un sorriso forzato.
" and not only that. Oh, quante cose ci sono che vi ho tenuto nascosto! You know about my Little Jeremiah? Well, non è mai esistito! E Mitsuki ed io? Mai conosciuti prima di questo macello! Ma one thing I'm proud of is how I got away from Dae-jung's death! "
Tutti lo fissarono confusi.
" c'mon Asahi! Non ti ricordi how you almost died and blamed Sumire for snitching? Well, it was actually me! Dopo aver spiato il tuo piccolo discorsetto ho detto a Dae-jung di tenerti d'occhio e, well, you know how the rest of the story goes "
Asahi rimase immobile, mille emozioni pervadevano la sua testa.
" don't you all want to know why I did this though? "
Chiese poi istericamente allegro.
I muscoli facciali si paralizzarono.
" cosa- "
Disse Axel.
" ovvio che sì, idiota! "
Lo interrupe Shiori a pochi passi dallo saltargli addosso.
Tirò un sospiro sollevato.
" you see, she had something I wanted "
Iniziò a raccontare ora guardando il suo pubblico.
" Sumire was kind enough dal registrare ogni singola cosa in questo inferno. But she never told me what, how and where... "
Doveva essere una faccia triste, ma non smetteva di sorridere.
" that's why I had to make the first move. Come avrei potuto evitare che questo mio piccolo segreto si rivelasse, huh? "
Chiese ovvio.
Tutti lo guardarono stupiti.
" quando la vidi debole salire quelle scale... oh quanto fosse certa che fosse arrivato soccorso... oh how hopeful she was to see me "
Piccola pausa ad effetto.
" until she realized what happened, and that I knew she knew "
Fece qualche passo, avvicinandosi a loro.
" andiamo, andiamo! Ask me it! What was the secret I was scared of? Huh? What was it? "
Nessuno rispose anche se dentro di sé volessero saperlo.
Portò una mano dietro i capelli.
" I'm the last Shini Goro member, the last Future Ultimate, the last survivor you were searching for "
La voce faceva eco nella stanza.
" c'mon! You gotta be more statisfied that THAT! "
Indicò le loro facce.
" you have to be like: 'woohoo! Ce l'abbiamo fatta! Finalmente la questione è dietro le nostre spalle!' "
Imitò una vocina più alta.
" the best is for last after all! "
Esclamò successivamente aprendo le braccia.
" ma non importava quanto ci provassi, quanto minaccioso fossi, quante ferite aprissi, she was always more determined to shut up "
Solo a pensarci il sangue bolliva.
" perché... Perché è dovuto andare così? È anche colpa sua! Avrebbe potuto dirmi tutto subito! E- ed invece ha scelto le maniere estreme. She forced me to do that! "
Eppure nessuno gli credde.
" and I still couldn't find them anywhere. Not in her room, not anywhere else "
Era così sconfitto nell'ammettere tal cosa.
Fu lì che Hisa prese coraggio.
Fece lxi il faccio decisivo verso questo lunatico con le rotelle fuori posto.
Dalla tasca dei pantaloni tirò fuori l'unico oggetto che era riuscito a trovare proprio in camera di Sumire.
Ebbe la conferma fu proprio quell'oggetto dall'espressione di Naomi.
" how- "
" era fra le aste del materasso "
" oh... that explains a lot "
Rilassò le spalle, grato che non fosse stato solo frutto della sua immaginazione, bensì un oggetto tangibile. Uno di tanti, piccoli, oggetti tangibili. Dove la sua odiosa voce si poteva ascoltare in loop.
Scattò sul cartomante mettendo le mani su quel diario.
Doveva averlo, doveva averlo, doveva averlo-
Non importava fosse spacciato fino ad adesso.
Non importava se non avesse più un senso cercarlo.
Ma l'unica cosa che aveva ancora con sé era la determinazione a distruggere quei aggeggi dal primo all'ultimo.
Pure quello in mano all'altrx.
" MOLLA CAZZO- "
" NO-! DAMMELO! "
Sembravano due ragazzini che giocavano per il loro giocattolo preferito all'asilo. Nessuno voleva condividere.
Shiori e Koharu si aggregarono a separare i due.
Koharu teneva Hisa e Shiori tirava Naomi via. Nemmeno allora le mani si tolsero dal diario.
Nessuno dei due avrebbe mai lasciato che l'altro prendesse esso prima di egli.
Lo giuravano sulla tomba di Sumire.
Per via della fisica però vi fu tale separazione e, per sfortuna di tutti, Naomi riuscì a prendere fra le grinfie l'oggetto facendo alcuni passi indietro. Shiori allora l'aveva già lasciato.
Quando tornò in equilibrio, per sbaglio, premette il tasto play.
" giorno... uhm... quello di ieri più uno. Dopo ricontrollerò i numeri.
Caro diario,
Odio questo posto con tutta me stessa. Fa schifo. Non ti puoi fidare di nessuno. Devi sempre guardati le spalle o sei morto. Odio questo killing game. Per la prima volta, voglio tornare a casa da mamma. Per la prima volta, papà mi manca proprio come quando lo aspettavo in ospedale.
... Non so che dire "
Vi fu una pausa, quale fece credere che fosse la fine della registrazione.
Invece parlò ancora.
" dovrei smetterla di fare la pessimista? Probabile. Ma sempre meglio di darsi false speranze "
Prese un respiro profondo.
" non so se ti capita, ma da qualche tempo ho iniziato a ripensare ad ogni singolo avvenimento e... per qualche motivo i ricordi più felici qui li tengo stretti. Strano, no? Avere ricordi felici qui, fra tutti i luoghi, intendo. Ma li ho. Come credo il resto di noi li abbia.
Ti ricordi del primo giorno lì? L'atrio che piano piano si riempiva di confusione ma anche allegria?
Oppure tutte quelle interviste che tengo registrata? Bah! Quella volta che avevo chiesto a Yuri se coltivare marijuana? È così spiritoso e stupido pensarci adesso, ahah.
In fondo, nessuno qui è poi così male.
Son sicura ognuno abbia i propri obbiettivi e desideri. So che è sbagliato giustificare i mezzi dal fine che concludono, ma... non riesco a non pensare come sia così ingiusto credere siano tutti dei piccoli stronzetti.
Per dirti, Hisa è un antipaticone ma mica mi dà fastidio la sua compagnia.
Certe volte mi parla di suo padre e, per quanto gelosa, mi piacerebbe incontrarlo un giorno. Sembra simpatico. E poi dovrò chiedergli come ha fatto a crescere un bimbo così testa calda.
Oltre a questo, Hisa è un po' il fratello cui avrei sempre voluto. Non per screditare Haruki, anche lui è stato un fratellino adorabile da avere attorno. Hisa però è sia un fratello maggiore che minore. Nel senso, ti rompe le scatole come un fratellino farebbe solo per saltarti i nervi e ricambiare, ma allo stesso tempo sa essere filosofico... sempre se è quello l'aggettivo giusto. Allora no, sarebbe un vecchio saggio eremita di montagna, non un fratello. Mhh...
Ma, in realtà nemmeno Naomi è male.
Certo, è stato low da parte sua fare tutto ciò e non glielo perdono facilmente. Eppure non posso che sentirmi triste per lui. Triste per... non so cosa di preciso. Mi sa molto di ragazzino poco amato cui ora vuole solo l'attenzione mai ricevuta. Non fa che dire bugie, credersi figo e cadere sempre di più in questa spirale creata da solo. Uhm, è un soggetto interessante, non c'è che dire. Probabilmente necessita persino di terapia. Ma... voglio credere ci sia del buono in lui. Qualcosa che gli dica che, in fondo, tutto questo è sbagliato. La prima volta che abbiamo parlato non l'avrò preso subito in simpatia, ma ho come l'impressione che se fossimo una classe normale, Naomi sarebbe probabilmente il mio migliore amico. O qualcosa di vagamente simile ad essere fidanzati platonicamente solo per la battuta. Insomma, andremmo d'amore e d'accordo. Anche perché ci piace il gossip. Ugh... Fa male pensarci.
Pensare a come, se non fosse per tutto ciò, potrebbe essere stata la mia classe preferita.
Oh- Hisa sta bussando.
Love you, bye-bye! "
Naomi cadde sulle sue ginocchia.
" no, no, no, no- "
Non riuscì a dire altro.
" no, no, no, no- "
Era pentito di aver premuto quel tasto.
" no, no, no, no-! "
Non l'ha detto!
Non l'ha fottutamente detto!
Sumire non può aver detto qualcosa del genere sul suo conto!
Neanche fra un milione di anni si sarebbe azzardata a mentire così!
Stava mentendo, stava per forza mentendo!
Perché Naomi sapeva, sapeva che Sumire lo odiava con tutta la sua anima.
Perché Naomi odiava Sumire quindi Sumire odiava Naomi.
Così ha sempre funzionato!
Così è sempre stato!
Dal primo giorno non ha fatto altro che guardarlo così male!
Come se fosse inferiore, insulso e patetico!
Quindi ha fatto lo stesso!
Lei fingeva e lui fingeva!
Sumire lo odiava.
Odiava, odiava, odiava.
Allora perché cosa diamine era tutto questo discorso insensato?!
Lanciò il diario a terra con tutta la sua forza.
Al diavolo lo spettacolo!
Al diavolo il pubblico!
Come poteva concentrarsi su altro che questa orribile sensazione?!
La sensazione di...
Averla uccisa... Quando pensava di esser salvata...
Di averle fatto passare quell'inferno quando... Quando si era sbagliato fino ad ora...
Era...
Naomi si sentiva in colpa?
Calpestò il diario, ripetutamente.
" zitta, zitta, zitta! "
Non era vero!
Sumire non ci aveva mai tenuto ad egli!
Non era vero!
Ahah- era tutto un trucco! Per forza!
Ha messo per forza quel diario lì! Ha detto ad Hisa di prenderlo quando sarebbe morta, per forza! Perché sapeva Naomi l'avrebbe uccisa! Quindi pensò bene di vendicarsi così! Per forza! Per forza! PER FORZA!
... Era un pensiero stupido, pure per egli. Ovvio che non potesse prevedere tutto questo. Mise il broncio, chiudendo le mani in due pugni.
Un terzo comparì dal nulla, prendendolo in pieno naso.
Il peso di Akihisa lo fece cadere per terra, sbattendo le testa, ed un secondo cazzotto gli fu dato sullo stesso punto con la mano buona.
Naomi lo guardò scioccato.
Aveva le lacrime agli occhi.
Akihisa stava piangendo come un poppante che aveva perso la madre.
Huh... Chissà, magari si avvicinavano in questo paragone più di quando credessero.
Il suo volto era un misto fra l'essere triste, arrabbiato e determinato.
Determinato a distruggerlo.
Lo prese per il colletto, dandogli un terzo pugno sulla mandibola.
" AH- "
Lo scosse avanti ed indietro.
" perché...! Perché l'hai fatto?! "
Gli urlò contro come non avesse mai sentito nessuno far prima.
" come hai potuto-?! Come cazzo hai osato?! "
Le lacrime scendevano e scendevano.
Naomi non poteva negare di esser sull'orlo di fare lo stesso.
" come hai potuto- farle del male in quella maniera?! Quando stava male di suo?! "
Esatto, Naomi, come hai potuto?
" senza acqua- cibo- speranza- vita! Le hai strappato tutto! Tutto! E l'unica cosa che sai fare è questo penoso teatrino?! "
Altri pugni arrivarono.
Nessuno lo fermò.
Nemmeno Naomi.
Tutti sapevano di meritarsele.
Persino Naomi.
" SUMIRE- SUMIRE TI VOLEVA BENE- HYOSUKE TI VUOLE BENE- E TU! TU LI HAI USATI! E GETTATI COME SE NON FOSSERO NIENTE! COME SE NON AVESSERO EMOZIONI! SEI ORRIBILE! SEI L'ESSERE UMANO PEGGIORE CHE IO CONOSCA! "
Non bastava, tutto questo dolore non bastava.
Non bastava, un'esecuzione non sarebbe mai bastata a farle giustizia.
Niente sarebbe riuscito a punire Naomi, se non il diavolo fatto a persona.
" TI ODIO! TI ODIO! TI ODIO CAZZO! "
Perché facevano così male quelle parole adesso?
Perché erano genuine?
Perché si immaginava fosse Sumire ad esprimere la sua frustrazione dopo il tradimento?
Perché sapeva di meritarsi tutto questo odio?
Smise di picchiarlo.
Smise di urlargli contro.
Rimase lì sopra, soffocando i singhiozzi e le lacrime con le mani.
Non importava gli sforzi, era una fontana senza fine.
Il dolore, la disperazione...
Naomi l'aveva fatta grossa.
Sentì del bagnato sulle guance.
Stava piangendo?
Una lacrima scese.
Dopo un'altra.
E si susseguì una terza.
Così via, mentre si alzava piano piano.
La sua mente? Aveva solo un pensiero.
Dopo esser caduto così in miseria, dopo aver toccato il fondo, si girò verso Hyosuke.
" hey Hyo, can I- can I say something? "
Non si avvicinò, anzi, rimase rinchiuso su una piastrella precisa.
Alzò il braccio in aria, mentre l'altro stava dietro la schiena.
I due si guardarono.
" ricordati questo: non sei solo l'assassino di Tai, ma anche quello di Sumire dopo tutto questo. E, adesso, sarai pure il mio assassino "
Portò il braccio alzato davanti a sé, abbracciandosi. In un inchino.
" the show is over "
Hana premette con tempismo il pulsante rosso.
" IIIIT'S PUNISHMENT TIME! "
La piastrella sotto di egli si aprì, facendo cadere verso l'ultimo atto della sua vita.
A not so reliable revision of MacBeth's death
Naomi si trovò in un ambiente familiare: il palcoscenico di un teatro. Davanti a sé vide mille e mila sedili.
Tutti pieni di spettatori: i robot che rappresentavano Hana. Alcune vestite eleganti con un abito da sera, altre con un completo più maschile. Nessuna imperfezioni era notabile da quell'altezza.
Fece passi indietro e si diresse verso i lati del palco, dove di norma vi erano gli accessi al backstage. Invece per Naomi c'era solo una lastra in metallo che bloccava la via. Corse dunque pensò, più stupidamente, di scendere dal palco dalla sala. Pessima idea. Vi era una lastra spessa di vetro che lo teneva rinchiuso lì. Come un animale da circo quale unico compito che avesse fosse intrattenere il pubblico. O sarebbe morto lì. Battè le mani sulla superficie sperando di far romperla, senza successo.
Al centro del palco comparve un piedistallo con sopra un copione da egli conosciuto.
"MacBeth by William Shakespeare".
Scambiò sguardi fra il pubblico e questo, facendo lenti passi indietro, e si diresse verso di esso.
Vi era solo una scena che conosceva.
L'atto due, scena due.
La reazione di MacBeth che, dopo l'omicidio del re, torna da sua moglie per chiederle aiuto per sbarazzarsi di un pugnale. Rispetto alla calma della donna, l'uomo inizia già a dimostrare i primi segni di paranoia e pazzia.
Una parte era evidenziata di giallo:
" Macbeth
[...] What's going on with me, every sound makes me cringe. Whose hands are these? Ah! they make my eyes hurt, like I'd ripped them out! Would the entire ocean be enough water to wash my hands clean from all this blood? No, washing my hands in the green sea would simply turn it all red. "
Notò subito come fosse l'interpretazione moderna e non quella originale.
Una nota scritta vicino essa: "painfully".
Intendeva il modo cui dovesse recitare?
Anzi, domanda più generale, doveva recitare quella parte? Adesso? Per quei robot? Perché?
Non che avesse altro da perdere.
Si mise davanti ad esso.
Schierandosi la voce.
Come se fosse il suo primo provino.
La tensione saliva e saliva e saliva.
I rumori scendevano e scendevano e scendevano.
L'attenzione era su di lui e di lui e di lui.
" what's going on with me, every sound makes me cringe. Whose hands are these? Ah! they make my eyes hurt, like I'd ripped them out- "
Venne interrotto da una campanella squillante che fece eco nella sua gabbia. Si coprì le orecchie pur di non farle sanguinare da quanto chiassosa ed acuta fosse. Il pubblico non era soddisfatto. Doveva rifare da capo.
Questa volta ci mise più passione.
Guardò le sue mani, immaginandosi di essere l'uomo in quel momento. Pieno di paura, pentimento, ansia e voglia di conforto.
" w-would the entire ocean be enough water to wash my hands clean from all this blood? No-! "
La campana suonò ancora più forte di prima, stordendolo per alcuni secondi.
Cosa, cosa diamine volevano?!
Recitare...
Nessuno era mai non soddisfatto del suo modo di recitare.
Nessuno.
Non aveva intenzione di uscire di scena dimostrando il peggio di sé.
Perché il suo talento era l'unica cosa che lo definiva.
Perché senza, era un fallimento senza un senso di esistere.
Si allontanò dal piedistallo.
Non aveva bisogno di copioni.
Si avvicinò al pubblico.
Così avrebbero visto quanto eccellente fosse nel recitare una parte.
Si immaginò le sue mani sporche di sangue. Il sangue di Sumire. Il sol pensiero faceva tremare l'anima. Ma era quello il segreto: mettersi paura da soli.
" w-what's going on with me?! Every sound makes me cringe! Oh, whose hands are these?! Aaaaah! they make my eyes hurt! Like- like I'd ripped them out- "
Il pubblico rimase un totale silenzio mentre il giovane faceva avanti ed indietro per il palcoscenico con le mani davanti al busto. Scambiava sguardi ansiosi fra esse, le persone e l'intero ambiente circostante come se il nemico fosse in agguato.
" oh! W-would the entire ocean be enough water to wash my hands clean from all this blood?! No! No- washing my hands in the green sea would simply turn it all red. "
Si fermò al centro, ansimando mentre non smetteva di fissare quel sangue inesistente come se fosse terrorizzato da se stesso.
Vi furono momenti di silenzio.
Dopo, l'intero pubblico si alzò in piedi, applaudendo, complimentando, ammirando la passione e forza che un semplice adolescente potesse avere interpretando un classico!
Naomi si sentì grato.
Felice di non aver deluso.
Felice di esser stato intrattenente.
Perché significava essere amati e voluti.
Non odiati e gettati.
Il sipario non calò tuttavia.
Perché volevano altro.
Volevano vedere di più.
Volevano vedere i suoi limiti.
E chi era Naomi per rifiutare il desiderio dei proprio fan?
Fece un inchino, accettando la loro richiesta. Tornò sul piedistallo, meditando come avrebbe dovuto colpire meglio di prima. Cosa doveva provare? Cosa doveva provare?
Rilesse la nota.
"Painfully".
Pain.
Dolore.
Con dolore.
Tanto dolore.
Il dolore peggiore che avesse mai provato.
Ebbe un'idea.
E diede inizio alla scena.
La sua revisione poco accurata di MacBeth.
Gettò il piedistallo con prepotenza lanciando un urlo.
Fissò le sue mani come se avesse realmente ucciso qualcuno e dismembrato.
La colpa, il panico, la paranoia di essere scoperto.
Sotto questo tratto, MacBeth lo rispecchiava un sacco.
Ma durante la ripetizione della scena sentì qualcuno aprire una porta.
Il problema? Non c'erano porte.
Non voleva interrompere lo spettacolo solo per questo, dunque non uscì dal personaggio ma ugualmente si girò attorno per vedere chi fosse.
E fu lì che la vide, pochi passi davanti ad egli con il pugnale che avrebbe dovuto nascondere per togliere ogni sospetto dal marito.
La sola ed unica Lady Macbeth.
Alzò il braccio ed affondó il colpo proprio nel petto dell'attore. Non si fermò. Usò tutta la sua forza per scavare ed uscire il braccio dall'altra parte del corpo, pieno di sangue.
" the thorn is only mine "
Naomi fissò le sue mani.
Heh, ora erano realmente coperte di sangue.
Non solo quelle.
I suoi vestiti, il suo intero corpo lo era.
Provò a dire qualcosa ma quel rosso risaliva in gola, soffocandolo. Sporcó labbra e mento quando lo sputò.
Quando Lady Macbeth riprese il pugnale il giovane cadde a terra, immobile.
Sentì la tensione, come nessuno applaudisse, come tutti fossero delusi.
Non era uno bel spettacolo.
Naomi, era distrutto.
Lacrime dal dolore scesero, non potendo fare altro se non piangere per quanto sangue stesse uscendo.
Lady MacBeth scese al suo livello.
Alzò nuovamente il pugnale.
Lo puntò alla gola.
Affondò il secondo colpo.
Dopo il terzo.
Poi il quarto.
Finché la testa non si staccò dal corpo.
Tutto era ricoperto di sangue.
Sprizzó così tanto che andò a sporcare la lastra di vetro.
Lady Macbeth si alzò e, tenendo la testa dell'albino dalla faccia scioccata, con un schiocco di dita chiuse il sipario.
Il pubblico applaudì per quanto realistici gli effetti in scena fossero stati.
_____________________________
Anche per i sorveglianti fu una giornata dura, se non di più. Soprattutto per uno della coppia.
Haruki entrò nella loro stanza con un peso enorme al cuore.
Non se lo spiegava, ma allo stesso tempo sì.
Non capiva, ma allo stesso tempo sapeva fin troppo bene dove risedeva questo enorme sconforto che riempiva il cuore.
Oppure lo svuotava di ogni energia?
Si imbatté nell'aria soffocante quale non aiutava affatto a tenerlo calmo.
Era come se tutte le sue azioni, o meglio, tutte quelle che non avesse fatto pur di evitare questo esatto evento, si stessero tramutando in una corda che stringeva ogni secondo sempre di più.
" possiamo aprire queste cazzo di finestre per una volta?! "
Fu retorica come domanda.
Hana lo seguì in quell'esatto momento e vide andare verso di esse. Erano chiuse. Prese la maniglia e le scosse avanti ed indietro con violenza. Non si aprivano. Alzò un pugno ed lo tirò contro il vetro oscurato dall'esterno nella speranza di romperlo. Ed ancora. Ed ancora. Voleva vedere quelle crepe formarsi. Non importava se si sarebbe ferito nel processo.
" smettila! "
Ad Hana invece importava eccome. Infatti si fiondò al suo fianco ed afferrò il polso per limitarlo di ogni movimento.
Il castano non si arrese ed usò la mano opposta. Fu afferrata anche quella.
" insomma che ti prende?! "
Non la guardava nemmeno negli occhi da quanto disgustoso si sentisse non solo di principio, non solo di stare in questa stanza, ma anche di stare nelle sue vicinanze.
" ... C'è un disastro qui "
Si diresse verso il centro della stanza e raccolse tutta la spazzatura. Pacchetti di merendine, noodles istantanei, carta... Cosa non si trovava per terra.
" e allora? "
" non dovremmo pulire?! "
" guarda che non è la prima volta che vedi questo casino! "
" meglio tardi che mai! "
Portò delle spazzatura nel cestino oramai pieno e quando cadde fuori calciò quest'ultimo, creando solo più macello.
" ma insomma che ti prende?! Non è così grave! "
Hana lo fissò preoccupata, inchiodato in quel preciso punto mentre stringeva i pugni fino a rendere le nocche bianche.
" niente! Cosa mi dovrebbe prendere? Assolutamente nulla! "
Rispose in modo sarcastico senza girarsi.
Portò la testa in alto, ora le lacrime volevano scendere più che mai.
Davvero era niente? Perché Hana non riusciva a collegare i puntini. Perché era così difficile ammetterlo? Perché era così difficile accettarlo?
Si sentiva un idiota, un ragazzino che si era appena sbucciato il ginocchio. Certo, all'apparenza non pareva niente di che, ma il dolore lo faceva apparire la fine del mondo. Per Haruki era, appunto, come la fine del mondo. Per Hana era una cazzata, per metterla in parole povere.
Cadde sulle sue ginocchia.
Fatelo smettere, faceva troppo male.
Fatelo smettere, questo dolore.
Questa volta prese a pugni il pavimento senza un apparente motivo.
Si chiuse sempre più in sé, parendo più simile ad un sasso.
Fu lì che per Hana tutto cliccò assieme.
Gli avvenimenti e quella reazione esagerata. Perché sì, per ella era esagerata. La innervosiva addirittura. Non voleva nemmeno prendersela con egli al riguardo perché ci mancava solo fosse tanto malvagia quanto quella lì.
Si avvicinò ed avvolse le sue braccia attorno al corpo del fratello da dietro. Portò anche la testa rilassarsi sulla schiena, sentendo il respiro pesante muoverla costantemente.
" shh, va tutto bene "
Strofinò la guancia sulla giacca.
" ci sono io per te "
Chiuse gli occhi, con un filo di voce.
" te la puoi scordare... ora che non c'è più "
Si paralizzò di colpo.
Hana aprì un occhio confusa.
Si era già calmato?
" ... haruki? "
" sei orribile! "
La scosse via con tutte le sue forze.
Si alzò da terra e si giró per guardarla. Viso rosso, labbro tremante. Era arrabbiato. Arrabbiato con lei.
" dimenticarmene? Seriamente?! È l'unica cosa che sai dire dopo tutto questo?! "
Hana era perplessa, alzandosi piano piano da terra.
" cosa vuoi che ti dica?! Non è mica colpa mia se è morta! Di Naomi semmai! "
" nient'altro?! Sai dirmi solo quello?! "
Voleva qualche parola di conforto, non una lista di ragioni per cui fosse la colpa di tutti tranne la sua.
Voleva un po' di comprensione, non iniziare una litigata.
" starei mentendo se dicessi mi dispiacesse! "
Lo diceva senza rimorso.
Era disgustoso.
Lo stomaco si contorceva.
" seriamente?! "
" che cazzo vuoi allora?! Mica so leggerti nel pensiero?! "
" magari se per una volta capissi da sola cosa c'è che non va non sarebbe tutto così difficile! "
" haruki- "
" magari, se per una volta non pensassi solo a te stessa, riusciresti a capire di non aver sempre fottuta ragione! Perché sei una vizitina di merda, insensibile! "
Crack.
" AH QUINDI SAREBBE COLPA MIA SE SUMIRE ABBIA DECISO DI GIOCARE CON IL FUOCO?! È COLPA SE ORA SEI TRISTE?! "
Si avvicinò pericolosamente all'altro.
" TE L'HO DETTO! CHE TI AVREBBE SOLO FATTO DEL MALE! ED ORA CHE È SUCCESSO DEVI RENDERLO UN MIO PROBLEMA?! "
C'erano pochi centimetri di distanza fra i due.
" SIA LEI CHE LA SUA FAMIGLIA! TI HANNO STRAPPATO DA ME! NON TI HANNO MAI VOLUTO BENE! SE LO FOSSE NON SARESTI FINITO RINCHIUSO INGIUSTAMENTE! DOVE ERANO ALLORA?! DOVE STAVA SUMIRE QUANDO ERI FINITO LÌ, EH?! "
Non era vero! Non era stato abbandonato!
Sumire e la sua famiglia di tenevano!
Sumire l'aveva sempre aiutato con i compiti!
Sumire veniva a prenderlo a scuola per passare del tempo assieme!
Sumire aveva cercato di farlo sentire parte della famiglia, anche quando loro padre sembrava disgustarlo!
Sumire non era una brutta persona!
" TI VUOLE ENTRARE IN TESTA O NO CHE SONO L'UNICA PERSONA CUI TI ABBIA VOLUTO BENE?! COSÌ VALE LO STESSO PER TE! ABBIAMO SOLO NOI STESSI SU CUI CONTARE! NON SUMIRE! NON SUBARU! SOLO HANA E HARUKI! PERCHÉ A SUMIRE NON IMPORTA NIENTE DI TE! COSÌ COME NON È MAI IMPORTATO NIENTE AI TUOI GENIT- "
La mano di Haruki si mosse da sola.
Capì solo dopo cosa avesse fatto.
Il braccio alzato, il sonoro "slap" rimbombante, la faccia della sorella portata di lato, i suoi occhi spalancati, la guancia rossa. Nessuno parlò per i primi secondi. Lei girò il capo lentamente. Lo fissò.
" CHI CAZZO TI CREDI DI ESSERE PER PICCHIARMI?! "
Urlò a pieni polmoni afferandolo per il colletto della maglietta.
Hana era infuriata.
" HANA- "
" COME CAZZO OSI- COME- "
Lo spinse sempre di più verso il muro.
Una spinta di troppo e caddero per terra. Hana non mollò la presa se non per tirargli un pugno sulla spalla.
" CHI CAZZO- "
E dopo un pugno sulla mascella.
" SEI- "
E dopo uno sull'occhio.
" PER FARMI QUESTO?! "
Haruki non aveva forze per ribattere.
Non le aveva mai avute in questi momenti.
Ogni volta che esplodeva in quella maniera, non sapeva perché, perdeva ogni speranza di uscirne intero.
Perché sapeva cosa avesse passato. Perché sapeva ribattendo questo inferno non sarebbe mai finito.
" È ANCHE COLPA TUA SE È MORTA! "
Ora era in lacrime, sia per il dolore fisico che emozionale.
Gli occhi bruciavano.
Il cuore voleva uscire dal petto.
Le braccia erano troppo stanche per muoversi.
Nel mentre Hana andava avanti a riempirlo d'insulti e colpì.
"Come ti sei permesso", "chi cazzo ti credi di essere", "perché mi fai questo", "è solo colpa tua", "non ti ho fatto nulla" e via dicendo. Cosa non usciva dalla sua bocca in quei momenti.
Si era arreso a tutto.
A questo killing game.
A questa vita.
A tutto quanto.
Avete presente la frase "alcuni bambini nascono con la tragedia nel sangue"?
Era uno di loro.
Così come Hana era una di loro.
Passò un eternità, ma alla fine Hana si alzò da sopra di egli.
In quel tempo anche lei era scoppiata a piangere, naso colante e rosso come la guance. Gli diede le spalle.
" ... vattene "
Ordinò senza aggiungere altro.
Haruki non si alzò.
" alzati prima che ti prenda di nuovo a pugni! "
Alzò nuovamente la voce.
Con lentezza fece come richiesto.
Ma non uscì.
" Hana... "
" qua dentro sono 'Venom', anche per te d'ora in poi "
Il tono freddo, anzi, il più gelido degli inverni, lo ferì.
Trattato come uno sconosciuto.
" vattene, il tuo lavoro qui è finito. Puoi pure uscire da qui se non ce la fai, non ti voglio, non mi servi a niente "
Non rispose.
Non... Ci riusciva.
Era una delusione, un errore, una spina nel fianco.
Guardò in basso e se ne andò.
Quando sentì la porta chiudersi tolse il cappello e coprì la faccia nuovamente in lacrime. Pianse da sola per alcuni minuti. Finché non smise d'un tratto, svuotata da tutto quanto. Si fissò sul riflesso del vetro, ora con sguardo spento.
" questo rimane il mio gioco "
Il suo gioco.
" le mie regole "
Le sue regole.
Non importava quante volte dovesse cambiare affinché tutto andasse come volesse lei. Dice bene, Subaru? Izumi? Valeria? Naomi?
" i miei partecipanti "
I suoi partecipanti.
" non importa i mezzi, solo il fine "
Quelle stesse regole era autorizzata a romperle perché ne era superiore.
" perché nessuno può terminare questo gioco se non io stessa "
E, cielo, se aveva dei nuovi piani per fargli passare un inferno indimenticabile.
_____________________________
Era notte fonda.
Come sempre queste notti non passavano mai velocemente per nessuno.
Come potevano dopottutto? Specialmente dopo questo evento... Raccapricciante quanto triste.
Koharu stava riflettendo molto su di esso, così tanto che rimase sotto la doccia per eoni, cercando di pulirsi di ogni impurità. Sia sul suo corpo, che nei suoi occhi malandati da quante cose avesse visto in questo mese oramai.
L'acqua bollente doveva rilassarla, farle sparire qualsiasi pensiero, tenerle la testa leggera, eppure questi dubbi erano tanto dolorosi quanto quella ferita sulla spalla.
Solo una volta uscita da essa con l'accappatoio, prendendo con una mano i suoi vestiti, che notò qualcosa di nuovo.
In una delle tasche dei pantaloni trovò un piccolo oggetto in plastica e metallo, avvolto da un pezzo di carta: una chiavetta USB.
Huh... Quando ci era finita lì?
Non si ricordava di essere entrata nella sala computer in questi giorni.
Con il pollice bagnò l'angolo del biglietto e lesse il messaggio scritto in una calligrafia famigliare.
" koharu, hai finito? "
La voce di Asahi, soffocata dalla porta su cui stesse bussando, attirò la sua attenzione. Accartocciò il biglietto e lo rimise in tasca con la chiavetta, fissando la porta.
" fammi vestire! "
Avvisò.
Avrebbe prestato più attenzione più tardi.
"Più tardi" arrivò presto.
Saranno state le una o giù di lì.
Per quanto cercasse di dormire al fianco dell'altrx la chiavetta la tormentava.
La riprese con la carta.
Rimesse tutto meglio sotto la lampada per la notte.
" guardarlo da sola, per favore
- Sumire "
Riconosceva la calligrafia così come l'inchiostro usato dalla sua penna iconica, eppure quel "per favore" era inusuale da parte della giornalista.
Perché da sola? Non era lei stessa che esponeva persone al pubblico? Perché improvvisamente avrebbe dovuto chiedere di guardare questo da sola?
Significava solo una cosa: era di estrema importanza.
Tentò di non far alcun rumore per svegliare l'amico, ma fu inutile: come per ella, non riusciva a chiudere occhio.
Si inventò una scusa sul momento: "vado a prendere qualcosa da bere, abbiamo finito l'acqua".
Forse per la stanchezza, forse per l'ora tarda ma il giocatore di scacchi scrollò le spalle senza pensarci troppo prima di girarsi sull'altro lato del letto, bisbigliandole di fare in fretta.
La castana diede un semplice "mh-hm" ed uscì di fretta e furia.
Le luci dei corridoi si accesero in automatico come sempre e le illuminarono la via. Come se solo quella esistesse. Quella verso la sala computer.
Nel suo percorso stava immaginando cosa mai potesse essere accaduto di così grave. Cosa doveva mostrarle Sumire? Perché non l'ha fatto di persona? Quando le aveva rifilato quella chiavetta?
Forse... Quando erano intrappolati per via di Shiori? Era l'ultimo momento recente dove erano state assieme vicine dopotutto.
E non glielo ha detto di persona perché... non voleva destare sospetti? A chi? Era correlato a Shini Goro allora?
Non avrebbe senso, non l'avrebbe contatta se fosse su di loro... A meno che non si parlasse di Airi!
Però Sumire voleva sempre dimostrare quanto in basso certi personaggi potessero arrivare. Ed Airi oramai era ovvio... Insomma... Non c'era bisogno di arrivare a tanto se fosse stata lei, tantomeno mantenere il mistero. Sia Koharu che Sumire lo sapevano.
Doveva trattarsi di qualcun altro che Koharu conoscesse allora.
Si fermò a quella realizzazione.
Fissò la chiavetta.
Aumentò il passo, ora più che mai doveva saperlo.
Più che saperlo, sperava di starsi sbagliando.
Insomma, non farebbe mai niente di grave dopo quello che ha passato, no? Non poteva essere stato lui! Qualsiasi cosa avesse fatto! Glielo aveva promesso!
Eppure di recente si comportava in modo strano, soprattutto durante il processo. Quella... Scena... Non era affatto da egli. Come se... Come se...
No, no, no.
Koharu ora stava correndo.
Il pigiama la faceva sudare.
Una volta arrivata lì chiuse la porta dietro di sé e, per sicurezza, mise una sedia davanti, così che nessuno potesse entrare all'improvviso.
Prese il primo computer capitato sotto mano. Senza internet ma batteria.
Inserì la chiavetta e nel mentre pregava.
Fai che non sia stato lui.
Fai che non abbia fatto niente di male.
Glielo aveva promesso, glielo aveva promesso.
Magari Sumire stava solo giocando uno scherzo di cattivo gusto? Magari questi pensieri erano solo paranoie?
Ah-ha! Esatto!
Quella chiavetta doveva solo trattare di informazioni per il Killing Game e come uscire!
Per forza!
Sumire oramai aveva messo una fine ai suoi giochi da detective e giornalista!
... Non è vero?
Il file si caricava a lentezza di brapido, mentre il suo cuore batteva alla velocità della luce.
Smise d'un tratto quando terminò.
Sbiancò in viso.
Erano delle foto.
Sfocate.
Ma riconosceva molte cose.
Riconosceva la cucina.
...
Riconosceva la tazza.
...
Riconosceva l'amico.
...
Riconosceva l'ampolla.
...
...
...
Asahi aveva drogato Axel?
_____________________________
Come il resto dei suoi giorni Airi si era nascosta per i passaggi segreti.
Testa vuota, camminava ma senza un obiettivo.
O almeno, così aveva sempre fatto.
Non quella notte.
Quella notte qualcosa in sé su risvegliò.
La forza di andare avanti.
Perché si sentiva in colpa per tutto quanto.
Era riuscita a scovare un particolare.
Poco prima che i diari di Sumire fossero stati sottratti da ella, riuscì a sentirne di alcuni.
Proprio quelli furono il suo risveglio.
Anzi, una frase precisa lo fu.
" mi chiedo se nei passaggi segreti ci sia una via d'uscita "
E, guarda caso, era vicinissima a scovarla.
Presto sarebbe tutti usciti da lì.
_____________________________
E con questa siamo giunti alla fine del quarto capitolo di Obsession! Finalmente direi anche.
Lo ripeterò ancora ma odio scrivere i trials, non farò mai più una storia su Danganronpa /hj.
Però quel che è bene ciò che che finisce bene.
Circa.
Non proprio.
Come al solito chiedo scusa per errori grammaticali ma già lo sapete che ricontrollare non fa proprio per me. Affatto.
Opinione onesta? Qualcosa da dire? Punti odiati o amati? Mi farebbe un sacco piacere sentire la vostra opinione! <3
Passiamo dunque alla spiegazione del titolo, che è alquanto semplice: hostage situation.
Una situazione dove si è in ostaggio. Si riferisce banalmente a queste tre situazioni: il rapimento per mano di Shiori, quello per mano di Hana ed Airi, ed infine quello di Naomi. Insomma, se questo titolo non è azzeccato, non so proprio cosa lo sia.
Ma cianco alle bande, it's quiz time!!
1. Qual è il vostro personaggio preferito del quarto capitolo?
2. Qual è il vostro personaggio femminile preferito del quarto capitolo ?
3. Qual è il vostro personaggio maschile preferito del quarto capitolo?
4. Qual'è il vostro personaggio enby preferito del quarto capitolo?
5. La scoperta dei restanti membri dei Shini Goro vi ha stupito?
6. Cosa ne pensate di...
- Sumire?
- Naomi?
(- altri personaggi del cast, se volete parlare di loro?)
7. Quale è il vostro capitolo preferito fra quelli pubblicati?
8. Avete delle richieste, paure, consigli, idee su cosa accadrà nel prossimo capitolo? (Se sì, quali? e se avete idee angst interessanti che vorreste vedere il vostro personaggio fare sono sempre disponibile ad ascoltarvi in chat privata👀)
9. Quale è stato il vostro processo preferito?
10. Avete altri commenti aggiuntivi da fare? <3
Eeeee idk che altro dire sono abbastanza stanca dato l'orario AHAHAHAHA.
Spero di cuore vi sia piaciuto, davvero.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Aspettate.
Questo potrebbe essere l'ultimo capitolo di Obsession.
Attenzione signori, attenzione.
Non pensate di essere salvi per molto.
Vi auguro una buona serata! <3
- 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top