❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗜𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗩𝗜: 𝖤𝖭𝖣 𝖮𝖥 𝖣𝖨𝖢𝖳𝖠𝖳𝖮𝖱𝖲𝖧𝖨𝖯 ❰

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" Felice, bella, perfetta "

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" ehe, I guess I'm the culprit "

Sentì quelle parole dopo il nero che lo avvolse da un... Capo d'abbigliamento simile ad una tovaglia da cucina, lanciato dalla persona che più lo irritava in questo momento.
Il fanciullx dai occhi eterocromatici cercò di togliersi l'indumento dalla faccia, finendo per spettinarsi i capelli a sua volta, e cercare furioso il colpevole.

Naomi era rimasto sulla sua postazione, cambiato sia d'aspetto che di carattere.
A sua volta la chioma albina era spettinata con ciocche che andavano da tutte le parti.
Il mantello che portava sulle spalle era finito, come si fosse capito, in faccia all'altrx.
I guanti rivelavano le bende con cui la mano era stata medicata dopo l'incidente. Bende ben legate e pulite.
In volto aveva un sorriso, un ghigno, di gioia, ma non c'era nulla di spiritoso. Solo un grande senso di compiacimento a questa sua... "Vendetta"?

Era lui, ma una sua versione più fastidiosa.
Decisamente più fastidiosa.

" come scusa?! "

" I did it, ho pianificato quel secchio affinché ti cadesse addosso "

Quel dannato ghigno...
Quanto avrebbe voluto eliminarlo dalla sua faccia con un cazzotto.

" and I actually felt soooo glad I wasn't found out but, oh well, good things don't last long I suppose "

" 'good things'?! È una buona cosa?! "

Voleva essere più calmo, davvero.
Voleva usare la sua parte logica.
Era difficile.
Era così difficile.
Come poteva non arrabbiarsi anche solo a vedere il suo muso?

" I thought I would have felt worse in this moment. I don't. Because I know you deserved it "

" tu brutto- "

Gli mise le mani addosso.

" it's time to get over it, sweet Axel. That's how life works. Stuff happens, and you need to get over them! Da come hai reagito al sangue finto non sembra tu sappia cosa significhi though... "

Lo afferrò per il colletto della camicia, pronto a prenderlo a pugni e spingerlo via. Fargli del male.
Voleva fargli del male.

Shiori arrivò in tempo abbracciando lo specialista di effetti speciali per bloccare gli arti ed allontanarlo.
Si potessero dare una calmata, ma come poteva andargli contro? Naomi se li meritava quei cazzotti.
Ora che l'avesse ammesso senza dimostrare né paura né rimorso soprattutto.
Axel si svegliò, pentendosi subito di aver avuto quei pensieri violenti.
Non poteva, non doveva farlo.
Non doveva pensarli.
Non era così miserabile nel dover far del male a qualcun'altro a causa della sua rabbia, vero?
Non era così miserabile da volersi sfogare sullr persone attorno a lxi, vero?
Prese dei sospiri.
Uno, due, tre.

Con calma. Pensala con calma.

" dio santo, sei impazzito?! "

La voce di Akihisa prese il suo posto, anche lxi incavolato come il resto del gruppo.

" cioè, me lo aspettavo dopo l'evento in falegnameria- ma davvero?! C'era bisogno di andare così in basso per questa cazzata?! "

Naomi lo fissò in silenzio, mano sul petto mentre l'altra sorregeva il gomito.
Non disse niente.
Lo scrutò.
Scrutò tutti i presenti nella stanza come se fosse una camera di sorveglianza nascosta dentro una statua con la forma del suo corpo.

" you're right, è una cazzata "

Cancellò quel sorriso.
Aumentò le pose ed il dramma nei loro movimenti.
Cancellò il contatto visivo.
Si guardò le unghie delle mani come se quello che fosse appena accaduto risultasse la cosa più pallosa e noiosa di sempre.

" è inutile parlarne, anzi, dovremmo proprio chiudere qui il capitolo, right? "

" no, bello mio, non la smettiamo qui solo dopo che- "

Koharu tentò di entrare nella conversazione pronta a sfogarsi, venendo interrotta con la frase detta nel modo più piatto possibile.

" mi avete scovato ed avuto il vostro piccolo momento di gloria, e allora? "

" 'e allora'?! "

" what are you going to do? Arrest me? "

" no, però dovresti vergogn- "

" and for what? I've done the right thing. They deserved it. You're just delusional if you think questa conversazione debba essere portata ancora avanti "

Non distolse lo sguardo finché non gli venne un'idea.

" don't tell me you didn't enjoy the plotwist? Wasn't I dramatic enough? Or wait- didn't you want to see me cry on the floor while I begged for forgiveness? "

La badante rimase a bocca aperta, incerta se avesse sentito bene.

" n-non se non lo intendi..?! "

" oh, I can mean everything emotion I want if I try hard enough, little one "

" posso picchiarlo? "

Fu l'ennesima a scendere giù dal podio per andargli contro con l'intenzione di menarlo.

" vai, aprilo in due. Io rimango qui a guardare "

Asahi commentò mettendo due dita sulla tempia, stancx.

" perché mi state andando tutti contro? This is a class trial. Dobbiamo cercare un assassino. Marchio la parola 'assassino'. We all had our ups and downs but it's time we combine our forces together. That is, if you want to live of course "

" perché?! Stai seriamente chiedendo perché?! "

Ancora una volta il tentativo di stare calmi falliva per via delle sue parole.

" yeah, it's not, like, I tried to kill someone just as Airi over there was. Perché non ve la prendete con lei allora? "

La bionda chiamata in causa iniziò a tremare al sol pensiero. Non aprì bocca, ma si abbassò sulle sue ginocchia e coprì la testa con le mani pronta a difendersi fisicamente da qualsiasi attacco.

" neither I succeeded in the intent! Like our dear culprit! Rispetto al resto delle cose accadute, questo non è niente. Solo un secchio e del liquido. L'ultima volta che vi siete arrabbiati così era con Subaru. Are you really comparing me to him? That low-life guy with no control over his own plans? "

Mise in chiaro senza togliersi dalla parte della teenager annoiata a morte.

" you're not dead, this isn't your trial. It's Yuri and Mitsuki's. Why are you making this about you, huh? È irrispettoso nei loro confronti far così "

Mise giù un piede con quanta più forza che il corpo gli permetesse.
Lui? Irrispettoso nei suoi confronti?
Lui? Sta facendo ricadere tutto questo su di sé?
Axel e non Naomi?

" va bene... "

Tono serio.
Tornò sulla sua postazione, sguardo basso.
Quando lo alzò i suoi occhi penetrarono l'anima dell'attore.

" vuoi che parliamo di altro? Facciamolo. "

" I knew you'd understand "

" parliamo dell'incidente a teatro "

Naomi esitò.

" e perché? "

" perché ti dimostrerò che non sono stato io "

" excuse me? "

" wow, are you that desperate to be the victim! "

" non sto giocando la vittima. Sto vocificando di non essere il responsabile. Quindi apri bene le orecchie mentre ne discutiamo "

L'albino mise le braccia incrociate.

" mph! Fa' come vuoi! I don't want to waste my sweet voice in this useless conversation! "

Nuova sezione.
Nuovo tema.
Vecchio incidente.
9 ragazzi ed un colpevole da trovare.

Per questa discussione il colpevole dietro la quasi morte di due loro compagni.
Come erano andate di nuovo le cose?

Il gruppo composto da Axel, Naomi, Hyosuke, Airi e Mitsuki aveva organizzato il fatidico spettacolo a teatro. Hanno fatto praticamente tutto da soli, con a tratti l'aiuto di altre persone volonterose. Durante lo spettacolo tutti erano presenti, tranne Asahi proprio momenti prima dell'accaduto. Cosa accadde? I fili del teatro erano stati rovinati, una delle luci pendenti sul palcoscenico andò quasi addosso a Naomi, mentre l'altra fine riuscì a prendersi Axel per il collo, portarlo su quasi soffocandolo. Entrambi si salvarono in tempo per loro fortuna ed è proprio qui che la loro inimicizia si scaturì. Naomi accussò Axel di aver fatto tutto questo, mentre egli si difendeva.

Cosa c'era di strano?

" posso iniziare io? Ho un paio di cose da chiarire "

Il cartomante alzò la mano ad altezza della testa volendo prendere il turno della parola. Era la prima volta che facesse una richiesta del genere ed anche il benvenuto a farlo.

" so un paio di robe riguardo tutto questo "

" significa che sai chi è il colpevole? "

" sì "

Tutti lo guardarono con sorpresa ed Axel mise le mani sul podio, volendo sapere la risposta.

" no, non sei stato tu "

Constatò ricevendo la richiesta dell'altro forte e chiaro.
Naomi era scettico al riguardo.

" oh yeah? Is that all you can say? My, Hisa, I never thought you were this - how can I say it kindly - not intellingent "

" taci, che non ho finito di parlare e tanto neanche ti capisco per bene "

Gli fece segno di starsene muto per lasciarlo finire il discorso.

" dicevo, non è stato Axel e vi dimostrerò perché. Ma non solo, vi spiegherò pure chi è! "

Dove avevano sentito una cosa del genere prima d'ora?
Non sembrava Akihisa la persona là davanti, anche se avesse solo partecipato ad un solo processo.
Era come se... Stesse imitando qualcuno.
Se fosse fatto apposta o meno non era molto intuibile.

" sapete ho sempre trovato una persona sospetta durante TUTTO questo tempo, sin dall'incidente in falegnameria. Un piccolo uccellino quale aveva visto tutto mi ha raccontato tutto "

Diede un'occhiata a Hyosuke, il quale guardò altrove come se non stesse capendo a cosa si riferisse.

" però non dirò il suo nome per il semplice fatto che non merita alcun credito per essersene stato zitto quando poteva evitare tutto questo "

" in che senso? "

Domandò la giornalista.

" nel senso che se qualcuno si fosse fatto coraggio sarebbe riuscito a far evitare persino l'incidente con il secchio "

" e chi? Stai dicendo che è anche colpa sua? "

Axel domandò morendo dalla voglia di sapere.
Hisa annuì.

" magari ve lo dirò dopo, ma ora voglio provare anch'io questa vostra mania di dirigere i processi come più vi pare. Quindi, partiamo da una semplice domanda: chi sono i sospettati secondo voi? "

" quelli del gruppo di teatro, no? Erano coloro che conoscevano meglio la zona. E forse anche quelli che hanno aiutato "

Ipotizzò la medium grattandosi il mento.

" iniziamo già a levare dei nomi allora: io, Shiori, Koharu, Asahi, Yuri. In parte pure Sumire e Valeria, che se nom sbaglio erano andate più volte ad aiutare. Rimangono fra i sospettati principali Mitsuki, Axel, Naomi, Hyosuke ed Airi. Fin qui, siamo tutti d'accordo? "

" actually- "

" tutti d'accordo "

Lo interruppe prim ancora di completare una frase.

" mettiamo caso che Axel sia stato colui che ha manneggiato i fili, quale scena vi immaginate di vedere? "

Domandò al gruppo.

" mh... Suppongo lui lontano dalla scena mentre faceva le sue cosine vicino a loro, no? E avrebbe pure legato poi la corda intorno a sé mentre teneva un coso di 100 e più chili in aria- oh... "

Koharu realizzò mentre pensava alla scena.
Non, non era possibile fare tutto questo. Forse per qualcuno di altamente palestrato, ma Axel non rientrava in quel circolo.

" infatti Axel era inciampato su un mucchio messo proprio in mezzo ai piedi per dar fastidio a chi ci passasse. È caduto, ha tentato di aggiustare i fili e, facendolo, ha slegato le corde responsabili dell'incidente "

Spiegò successivamente la testimonianza che il regista gli avesse dato prima durante le investigazioni.
Il creatore di effetti speciali lo guardò sorpreso. Come aveva fatto a vedere tutto questo solo dalla sezione dei posti? Chi era questo fantomatico 'uccellino messaggero' che voleva tanto tener segreto?

" ma mettiamo caso che ci fosse riuscito perché poco prima dell'inizio aveva preparato un piccolo piano per ciò. La domanda ora sta: come faceva a sapere dove sarebbe andato Naomi, poiché era lui il suo obbiettivo? "

" oh c'mon that's so easy! They saw the play a million of time! They would have learned every single one of my steps and tracked down the right spotlight to kill me! "

Akihisa guardò Sumire, incerto di aver capito bene.

" ha detto che Axel sapesse dei suoi movimenti perché ha visto le prove "

" oh- cioè- può essere. Ma ho una teoria migliore "

" che sarebbe? "

Disse stufo l'altro albino.

" hai pianificato tutto te "

Alzò la mano e puntò il dito contro Naomi stesso, il quale fu sorpreso.
Ancora una volta l'interl gruppo guardò l'attore con confusione, curiosità ma soprattutto shock.

" moi?! "

" oh no, è partito col francese adesso... "

Commentò borbottando il giocatore di scacchi, ruotando gli occhi da destra a sinistra.

" sì, te. E ti dico anche come ci sei riuscito: quando hai visto Axel cadere e cercare di slegare i fili avrsi avuto abbastanza tempo per muoverti dove volevi, piantandoti poco sotto la luce mentre recitavi come se nulla fosse! "

Spalancò gli occhi a questa teoria.

" that's absurd! Blasfemic even! How- how dare you Nakamura Akihisa! Have you no shame? "

Lo ignorò prontamente.
Non ci cascava a quelle minacce o tentativi di giustificarsi e farlo sentire in colpa... Sempre se fosse quello ciò che stava per dire.

" ero sospettx di te sin dalla falegnameria. Ti comportavi in un modo così strano se non addirittura inconcepibile da qualsiasi persona con un minimo di sale in zucca! "

Naomi tirò un piccolo urletto mettendonla mano sul petto, mentre quella bendata davanti alla bocca.

" h-how dare you! Just- I was just on the edge that day! Can't people feel on edge these days?! Or is Axel the only one allowed to do that even though they almost killed somebody?! "

" non mettere Axel in mezzo ed ammetti finalmente le tue colpe! Non mi va di fare il gioco che hai fatto con Sumire. Ti prendo a cazzotti piuttosto "

" potete smetterla di dire di volermi picchiare? È tipo, illegale? "

" ma parli tu! I risarcimenti che dovresti dare sarebbero metà del patrimonio umano! "

" ho solo versato un secchio! It's not my fault they're so soft! And why would I even take revenge on something I did myself? "

" perché non dovresti? "

" ... Huh? "

Hisa lo guardò dritto senza batter ciglio.

" perché avresti dovuto versare quel secchio quando sapevi del chaos che avrebbe combinato? Perché mettersi a fare la vittima insistemente anche quando era palese che fossi stato te? Perché fare quella sorta di transizione teatrale dopo averlo ammesso? C'è veramente un motivo valido dietro ogni tua azione? Non credo proprio. Anzi, non mi sorprenderebbe se ci trovi gusto a fare questo perché 'sono un attore teatrale uUuU, guardatemi quanto sono figo e malvagio e stronzo UuUuUu' "

" concordo con Akihisa "

Si intromise Sumire, lasciando Naomi affranto.

" oh dear Sumire- "

" don't 'dear' me, sir. Sbaglio o non mi stavo accusando poco prima del TUO crimine? Pensavi avrei subito cambiato pagina ? "

" well... "

Si interrompe in mezzo, anche se era ovvio cosa volesse rispondere.
Ormai anche questa faccenda era risolta. Non lo volevano nemmeno lasciarsi spiegare questa volta. Se avesse parlato sarebbe stato solamente ignorato. Non si degnava di una risposta da nessuno di loro dopoo questo.

" ... siamo sicuri però? "

Koharu si unì ancora una volta alla conversazione.

" cioè, non fraintendetemi, non dico che sia innocente e dobbiamo perdonarlo. Anzi, appena finito il processo lo vado a pestare- però non mi quadra molto questa storia "

Si spiegò mettendo l'indice vicino alla bocca pensosa.

" dimmi perché "

Ordinò semplicemente xlx cartomante.

" ecco, sappiamo che Naomi è un egoista, egocentrico, ego-qualsiasi-aggettivo-che-vi-venga-in-mente-che-inizi-così... Però arrivare a TANTO per un po' di attenzioni ed una vendetta crudele? Mi sembra... Stupido anche da parte sua. Se proprio avesse voluto dare la colpa ad Axel non vedo perché debba provare a renderlo una vittima a sua volta, no? O mi sbaglio? "

" I can't believe sweet Koharu would help me out! Dear, you don't understand how- "

" taci, non lo faccio per te "

Lo zittì subito acida.

" anche io tengo a rivelare la realtà dei fatti, rimane il fatto che mi stai antipatico "

Continuò corrugando la fronte.

" e poi, andiamo, c'è una differenza nel prendersi una vendetta così - non che sia grave - e voler attentare di proposito la vita di qualcuno perché si vogliono attenzioni. Persino da Naomi sarebbe assurdo "

" I'm going to take this as a compliment "

Sussurrò l'indirizzato.

" quindi quale sarebbe la tua teoria, Koharu? "

Domandò Asahi oramai curioso di vedere dove volesse andare a parare. La castana prese un sospiro, esitando leggermente.

" e se... fosse state veramente un semplice incidente? "

Il silenzio calò dentro la sala, rimasti a metabolizzare le parole.
Un incidente?
Questo poteva trattarsi di un incidente?
Tutto questo, e le sue conseguenze, altro non erano che il frutto di un piccolissimo errore? Davvero?

" e se fosse stato un caso significa che nessuno di noi ha la colpa, no? "

Fece notare di seguito aprendo le braccia con un piccolo sorriso nervoso.

Aveva ragione. Se fosse stato solo un caso significava che nessuno era responsabile.
Aveva ragione. Se nessuno avesse la responsabilità allora non c'era nessuno da scovare.
Aveva ragione. Se non avevano nessuno da scovare potevano andare avanti e mettersi questo alle spalle.
Volevo farlo davvero? Accettare questo semplice fatto ed andare avanti con la discussione? Si trattava veramente di un caso?

" ... no, non è stato un incidente "

Controbattè il giocatore di scacchi, non molto convinto di volersi arrendere.

" eh? Perché? Colpire Naomi così è poco chiaro! Tutto è stato fatto a caso alla fine! "

" forse dalla parte di Naomi, ma Axel? Una corda mica si impiglia nel tuo collo e cerca di soffocarti per puro caso "

Osservò senza incrociare lo sguardo di nessuno.

" magari colpire Naomi non era programmato dal colpevole, ma Axel? Quello deve essere certo... "

Si aggreggò la medium concordando con l'altrx.

" significa che ci sia veramente un colpevole..? "

La badante fu molto triste nel sentire che avesse torto e non tutti volessero accettare questa sua teoria. Non si offese, era solo... Stanca di dover andare avanti a discutere come se non ci fosse un domani. Tutto qua. In questi processi non voleva far altro che scapparsene via piuttosto che spendere un altro minuto lì.

" torniamo quindi alla nostra scheda dei sospettati: Axel, Naomi, Mitsuki, Hyosuke, Sumire e Valeria. Axel e Naomi sarebbero tecnicamente fuori quindi rimangono gli altri 4. Manco qualcuno? "

Scossero la testa e alla medium venne un'idea.

" Hyo! Dove stavi durante lo spettacolo? "

" i-io? "

" ci sono altri ossessionati con il cinema coi capelli biondi e dalla poca voglia di fare tutto? "

Il ragazzo ridacchiò imbarazzato.

" stavo dietro... Uhm- è davvero così importante adesso? "

" okay, è sospetto "

" NONONO- dico- non sono stato io, cielo! "

" allora dicci pure, siamo tutti a sentirti "

" ero a... uh... Dietro uno le quinte con Axel, dalla parte opposta... Uh... Sì, basta così "

Tutti lo guardarono con sorpresa ed incredulità.

" aspetta, questo significa che hai visto Axel durante l'incidente? "

" ... forse? "

" sì, l'ha visto "

Confermò Akihisa annoiandosi a questo punto poiché sapesse già tutto.

" però non è lui il colpevole, non vi preoccupate "

Aggiunse poi, guardando il resto.

Rimanevano 3 persone.
Quali erano i loro alibi?
Durante lo spettacolo erano rimaste al proprio posto e non avevano combinato niente di male, quindi non potevano aver preparato questo durante lo spettacolo, ma prima.
Prima dello spettacolo.
Cosa avevano fatto in quei giorni?

Hyosuke stava col fiato sul collo a tutti.
Axel sistemava il retroscena.
Naomi e Mitsuki praticavano le battute.
Sumire faceva qualche domanda quei 5 minuti che arrivava, rimanendo sempre in compagnia di qualcuno.
E Valeria... Cosa aveva fatto Valeria di nuovo?

" io? Ho solo aiutato a trasportare qualche oggetto qua e là. Hyo li necessitava per i vostri affari "

" oh... "

Gli sguardi furono rivolti ad ella.

" cosa di preciso? "

Domandò Axel curiosx.

" cianfrusaglie qua e là, sì, insomma, roba del genere "

Andò sul vago gesticolando con una mano e fare poco curante di ciò che dicesse.

" quindi non ti darebbe fastidio se dicessimo che potresti essere stata te a fare questo? "

Valeria sbatté le palpebre un paio di volte, incredula di aver sentito bene.

" io..? Fare una roba del genere? Per chi mi prendete? "

" ha senso, sei sempre stata una rivale di Axel dopotutto "

Si aggreggò la giornalista, mettendo assieme i pezzi del puzzle.

" ripeto: per chi mi prendete? "

Ripetè semplicemente con un tono leggermente più arrabiato.

Il creatore di effetti speciali la guardò con le sopracciglia corrugate.
No, davvero?
Lei?
Cioè- poteva aspettarselo da una parte, ma dall'altra?
E poi non sembrava nemmeno esser panicata a quella accusa, solo irritata.
Erano sicuri?
O stava negando la realtà dei fatti?

" ... ti sto davvero così antipatico? "

" ah! Non trovo nessuno qui antipatico, carissimx. Il massimo delle emozioni che mi fai provare sono la pena ed impazienza, perché so di essere la persona più matura "

Spalancò gli occhi colorati.
La pensava davvero così, non solo su di lxi, ma su di tutti?

" non posso essere stata io perché non è da me "

Tutti la fissarono con perplessità.
L-l'aveva veramente detto?
Valeria Kamei, una delle persone più brillanti fra tutti loro, aveva appena tirato fuori una giustifica del genere?

" che scusa di merda "

Fu l'unica cosa che uscì dalla bocca di Akihisa.

" no, davvero, dire che il cane ti avesse mangiato i compiti sarebbe stato più credibile "

" oh, davvero? "

Con aria snob lo giudicò tanto quanto il resto stesse facendo con ella.

" sai perché non posso esser stata io? Perché, rispetto a voi zoticoni senza cervello ma tanta voglia di agire, so portare un compito a termine "

Batté la mano forte sulla postazione. Il frastuono mise tutto sull'attenti.

" perché, rispetto al nostro caro Axel senza un degno controllo delle sue emozioni poiché non sappia come comportarsi nella società odierna, l'avrei lasciato stecchito sei piedi sotto terra "

Batté l'altro palmo.

" perché, rispetto a voi esseri incapaci di non fare casini, sono un individuo migliore. Se voglio che qualcuno vada sotto, non solo lo faccio avverare, ma gli farei passare le più atroci pene dell'inferno con le mie stesse mani "

Alzò il mento in alto con fare altezzoso, come se vedesse ognuno di loro da una prospettiva più alta, più forte, più... Superiore.

" non rimane un alibi valido per il tuo comportamento, rimani la più sospetta "

Cercò di contraddire Shiori.

" ma ovviamente sei te a dirlo. Tu, con quei due anni in più, che ti senti così grande e forte e responsabile e matura. Ovvio che non lo consideri un alibi valido perché tanto ti credi superiore al resto! "

Ridacchió nel sentirla.

" non è proprio l'unica a pensarla così "

Borbottò Koharu in difesa della compagna.

" ma davvero? "

Abbassò il capo questa volta.

" sapete cosa avrei fatto se fossi stata io al posto del colpevole? Non avrei messo in atto questo durante uno spettacolo, ma di notte fonda, quando tutti sono occupati ai fatti loro. Non l'avrei portato a teatro ma in un luogo più appartato, come il passaggio segreto o la sala ipnosi. Non l'avrei ucciso subito ma mi sarei messa a legarlo così che non potesse sfuggire e difendersi. Avrei iniziato dal rompergli le dita di ogni arto, dopo i polsi e le caviglie, gli avrei fatto tirare fuori ogni osso del suo corpo mentre era sveglio. Gli avrei mostrato quanto bianchi e rossi, rossi come il suo sangue, i gomiti e le ginocchia fossero al loro interno. Se proprio desideravo vederlo strisciare mi sarebbe piaciuto tagliargli via quelle parti ancora cosciente, ma questo significava che sarebbe morto subito dissanguato. Quindi sarei andata per il tronco. Lo avrei pestato, reso i suoi organi uno smoothie dall'esterno, lasciato la pancia diventare viola o blu! Gli avrei rotto tutte le costole, una ad una, e tirate fuori per poi farci una bella aquila di sangue. Come potrei mai non dimenticarmi del suo tenerlo faccino, l'unica cosa di attraente che un perdente come egli potesse avere? La mascella sarebbe stata l'ultima perché volevo sentire ogni singolo urlo, ogni singola preghiera, ogni singola scusa, pur di fermarmi. L'avrei ignorata, se non avrei fatto addirittura di peggio. Gli avrei asciugato le lacrime con le mie mani sporche del suo sangue, mentre gli bisbigliavo che tutto sarebbe andato bene, bastava solo che continuasse ad intrattenermi e 'vivere'. Gli avrei tagliato via prima le orecchie, dopo le labbra ed infine avrei cavato quei bei occhietti che ha da tenermi come ricordo costante. Non che tu meriti tale bellezza e rarità a prescindere! Se proprio non sei morto fino allora ti avrei aspettato. Ti avrei lasciato, guardato mentre morivi da solo, insalvabile, in preda al panico e la disperazione, mentre accettavi il tuo destino, ovvero che nessuno ti potesse più salvare "

Prese un sospiro profondo dopo il discorso senza interruzioni.

" e allora, solo allora, potrei accettare di essere fra i primi dei sospettati. Ora, ha senso secondo voi? Volete ancora provare a dubitare di me? "

...

...

Nessuno si mosse.

Nemmeno una mosca era udibile in sala.

Nessun fiato, nessun commento.

Dopo quello era difficile sapere cosa dire.

" ah, scusate, la rabbia non è proprio un sentimento elegante "

Il sentimento principale era di shock.
Un wtf moment più silenzioso ma contemporaneamente più forte di tutte le urla che si potessero fare adesso.
Bocche ed occhi spalancati, perdita di parole.
Iniziavano a sentirsi così insicuri di essere in sua presenza adesso.
Aveva detto veramente tutte quelle brutte cose con una faccia seria?
Era veramente andata così tanto nei dettagli in uno scenario del genere?
Da quanto tempo immaginava questo scenario?

Quante volte aveva evitato Axel di finirci dentro fino al collo?
Il solo pensiero gli provocava una vagonata di brividi e sensazioni negative. Aveva paura, legittima paura, di chi avesse davanti ai suoi occhi. Se- se l'avesse fatto veramente una volta usciti da qui? Se avesse fatto di peggio?
Le sue parole gli entrarono in testa, si strinse le braccia attorno al suo torso ed ansimò. Tutte le parti del corpo nominate iniziavano a formicolare, sentirsi estranee alla sua mente come se non xlx appartenessero. Le gambe stavano per crollare la vista si appanava per via delle lacrime che si formavano piano piano. Stava per piangere a tutto questo? Era davvero una persona così debole e patetica? Doveva trattarsi di uno scherzo! Allora perché... Perché era così scosso da quel discorso?

Questa era Valeria?
Questa era la natura di un loro leader?
Questa era la natura di una dittatrice.
La sua strada sulla dittatura nascosta come un lavoro di squadra. Quando qualcosa non andava come voleva lei seri provvedimenti venivano presi e tutti tacevano al suo cospetto.
Come un tiranno.

" vedete? Non era così difficile darmi ragione. Non a caso sono il vostro capo qui dentro "

Un sorriso.
Dopo che la sua bocca avesse lasciato trasparire tutte quella atrocità e sporcizia aveva il coraggio di sorridere compiaciuta con se stessa.
Era come se volesse metter a tutti paura.
Era come se sapesse di avere la situazione in mano.

" perché non mettiamo questo discorso da parte? Abbiamo realizzato che non è stato Axel e Naomi è lo stronzo che si è sempre dimostrato di essere. Era questo l'obbiettivo della conversazione, vero? Allora perché non torniamo a parlare del vero tema. Dobbiamo ancora capire il colpevole del caso, o sbaglio? "

Un sorriso malsano.
Una confidenza malsana.
Una superiorità malsana.
Lei era malsana.
Una delle persone più conosciute fra i giovani, una delle figure più acclamate nella società ancor prima che divenisse una Ultimate, era malsana.

" ma non possiamo lasciarti andare così- "

Koharu cercò di controbattere anche se fosse palese la sua paura.

" e, dimmi, cosa vorresti fare adesso? Hai altre prove che dimostrano la mia colpevolezza? Una semplice assunzions in base agli alibi non è abbastanza per incriminarmi di tutto questo. Tantomeno non ci sono altri indizi per vostra sfortuna "

Sottolineò il "vostra".

" voi dite che sono stata io, io vi dico di no. Facciamo avanti indietro così? Se davvero pensate che sia in grado di mettere in atto una trappola così banale, così stupida, così facilmente fallibile- "

" m-magari l'hai fatto apposta! Volevi farlo passare per un incidente- "

Strinse le mani in un pugno.
Più che irritata nell'essere accusata in generale, sembrava irritata nell'esser ricordata di aver fallito nel suo intento. Si controllò. No, niente rabbia. Non è un sentimento nobile. Lei invece lo era. Le due cose non dovevano scontrarsi una seconda volta.

" perché non mi lasciate finire il lavoro allora? Così avrete degli indizi e potrete incriminarmi di quel che vi pare perché tanto il risultato che volevo è stato raggiunto! "

" nononono- "

Axel già si stava preparando fisicamente nella paura che la castana si sarebbe avvicinata e... fatto ciò che avesse descritto prima.

Koharu tornò a tacere.

" qualcun altro che vuole farsi sotto? "

Nemmeno Shiori aveva il coraggio di aprire bocca in quel momento.
Incrociò le braccia al petto.

" bene, cosa ci è rimasto da discutere? Abbiamo ancora un killer in circolazione o mi sbaglio? "

Fissò Axel come se lo stesse obbligando a dirle altro.
Obbligava tutti a parlare di altro.

" u-uhm... "

Eppure l'espertx non riusciva a far uscire le parole di bocca.

" perché non discutiamo sul perché tu abbia voluto uccidermi quando eravamo in cucina? Giusto per essere pari "

" possiamo parlare veramente di questo cristo di colpevole per favore? Non possiamo fare avanti e indietro con tutto ciò che è successo! Sappiamo che è stato Axel, punto. Passiamo ad altro dato che tu e l'altro cretino vi fa tanto di cambiare discorso! "

Sumire arrivò, stranamente, alle difese delxx fanciullx.

" chiamami ancora una cretina o comparami al zoticone lì in fondo e sarai la prossima sulla mia lista "

Schioccò la lingua sul suo palato scocciata.

" certo, certo. Passiamo a cose più importanti, ovvero avvenimenti che hanno a che fare con la bomba "

La respinse prima di tirare fuori il suo taccuino. A Shiori si illuminarono gli occhi, sapendo a cosa volesse parlare.

" l'unica cosa che mi viene in mente è il rapimento di Axel il primo giorno che avevano scovato la bomba. Deve essere la nostra riposta questa investigazione! Perché il rapitore non potrà più nascondersi e dovrà per forza ammettere tutto quanto! "

Continuò a dire presentando tutte le note fatte, quali erano pure un piccolo ripasso per la corvina più alta. Tuttavia due cose scaturivano sin da subito la sua curiosità. Una di quelle era la questione delle testimonianze del gruppo anti-haruki di tempo fa. Perché voleva saperne? Da quel che si ricordava era rimasta attaccata a Koharu tutto il tempo ed Asahi e Valeria erano già sul punto d'incontro prima di loro. Cosa c'era altro da sapere? La seconda cosa era molto più collegata a lei ed Axel, qualcosa che entrambi accomunava.

" iniziamo da capo: Axel sviene nel bel mezzo dei corridoi per qualche motivo. Axel, soffri di qualche malattia cui dovremmo prendere in considerazione? "

L'esperto di effetti speciali scosse la testa.

" non che io sappia almeno... "

" quindi possiamo eliminare questa possibilità. Hai mangiato o bevuto qualcosa di strano? "

" strano? Non credo. Koharu mi aveva passato una tazza di latte "

" però non è stata lei! "

Esclamò subito Asahi, sorprendo non solo il gruppo intero ma anche se stesso.

" cioè- non può essere stata perché uh- avevo bevuto lo stesso latte e mi sentivo bene. Magari sei intollerante al lattosio e non lo sapevi- "

" ... non credo che lo svenimento rientri nei sintomi dell'intolleranza... "

Borbottò il corvino confuso.

" sh- non la volevo incolpare a prescindere perché l'avremmo vista fare questo e- oh, aspettate- "

La realizzazione la colpì.
Prima era semplicemente sorpresa, ma presto il suo volto si tramutò in preoccupazione e quasi shock.

" asahi dove ti eri cacciato quando eravamo tutti in cucina? "

" ... in che senso? "

Il giocatore di scacchi alzò leggermente il mento.

" quanti sensi esistono, cazzo? "

Controbattè sacrastica.
Esitò prima di rispondere.

" andavo verso il punto d'incontro del gruppo dato che avevo finito di fare colazione. Mi sarò alzato appena Koharu fosse andata in cucina. Non so cosa sia successo dopo "

Spiegò con tranquillità.

" quindi hai lasciato la tazza di Axel da sola scoperta? "

" adesso è colpa mia se quellx lì non bada alle sue cose? "

" rispondi alla domanda "

" almeno che non c'era nessun'altro di invisibile in stanza, sì, ho lasciato quella tazza da sola "

" ... quindi chiunque poteva essere corso dentro per metterci qualcosa dentro "

" 'metterci qualcosa dentro'? "

Ripetè la corvina.

" che sintomi avevi di nuovo? "

Propose di ripetere quell'informazione già sentita senza mai cambiare espressione. Xlx fanciullx non capiva questa ansia, facendogli provare lo stesso sentimento.

" eh- uh- cioè, mi sentivo debole, uhm, mal di testa, nausea, tutto attorno a me sembrava girare e non ho capito molto... "

" quando cercavi di muoverti era come se il tuo corpo non ti ascoltasse? Avevi la vista a tunnel sfocato? "

Il fatto che ci avesse centrato in pieno fece scendere più brividi lungo la sua schiena.

" mi stai facendo preoccupare assai, Sumire, cosa c'è che non va? "

" eppure in infermieria non c'è nulla del genere "

Borbottò fra sé e sé come se non l'avesse ascoltato.

" Sumire?! "

" Sumire sputa il rospo "

Axel non era l'unico sulle spinte. Shiori si era aggregata, anche se già avesse intuito di cosa si trattasse.

" ti hanno sedato "

" S-sedato? Nel senso- con della droga? "

Sumire annuì ma non voleva accettare le sue parole.

" no- non è possibile- "

" ma lo è. Si tratta di un date-rape drug se la mia memoria non mi inganna "

Continuò a spiegare.
Axel sentì un ronzio nelle sue orecchie.

" no... "

" viene usata principalmente nel disco per... sì, insomma, il nome lo rende chiaro. Ti fa perdere coscienza per prendersi vantaggio di te "

" non dirmi che- "

" no, non dico che qualcuno abbia fatto quello, ma sicuramente è la causa del tuo svenimento. Deve esserlo, non ci sono altre spiegazioni "

" ti sbagli! Non puoi essere seria?! "

Anche Shiori sbroccò, battendo i pugni sulla superficie.

" stai dicendo che ci hanno drogato?! Chi?! Come?! Come ci sono arrivate delle sostanze stupefacenti qui dentro?! "

Dovettero accettare la realtà quando dalla tasca della giornalista uscì fuori un piccolo oggetto minuscolo, le sue dita coprivano già la metà di esso. Era bianco, a forma di una "T" ma dalla base a forma di cerchio.

" sapete da cosa l'ho dedotto? Mentre ero andata ad esplorare il passaggio segreto ho ritrovato questo vicino ad una pozzanghera e dei cristalli di vetro. Si tratta di una provetta con dentro quella sostanza "

Tutti tirarono un sospiro scioccati.
Non era possibile- come erano riusciti a far entrare qualcosa del genere qui dentro?
La castana sembrava avere un'altra domanda che ancora la tormentasse.

" Shiori, cosa sai? "

Esitò.

" ... diciamo che potrei essere entrata a contatto con la stessa cosa che ha avuto Axel "

" quando ti è successo?! Perché non ci hai detto niente?! "

" attorno alla fine del primo processo. Ho riscontrato gli stessi sintomi, se vi ricordate e- inizio a pensare che è a causa di questo se non riesco più ad usare le mie capacità "

La maggiorenne si massaggiò la tempia.

" inoltre vi ricordate dell'attacco di Axel? C'erano altri sintomi che avevo riscontrato io stessa proprio quando avevo fatto la stessa cosa con Asahi. Ero aggressiva, confusa, addirittura mi ero scordata dell'evento prima per un po' di tempo. Una cosa me lo fece realizzare però... "

" e cosa? "

Chiese Hisa

" aveva gli occhi di un altro colore, rosa "

" oh, so di cosa parlate "

Fra tutte le persone preoccupate, il suo tono di voce era un grande contrasto. Così calmo, leggiadro, intrattenuto. Per ella quell'argomento era come un semplice gossip fra amiche, quale solo adesso si ricordò dei dettagli più succulenti da aggiungere nella storia.

" ecco a cosa serviva "

Borbottò poi realizzando l'utilizzo cui è stato fatto.

" di che stai parlando?! "

La badante dei panda la guardò minacciosa.

" oh? Posso prendere la parola? Voglio proprio introdurvi per bene ad una delle mie ricerche più care! "

Venom batté le mani emozionata, alzandosi dal trono e, con un balzo, finì al centro del cerchio formato dalld postazioni in legno.

" ebbene signori che ne dite di una piccola pausa per ascoltare ad uno dei possibili medicinali rivoluzionari nel campo della scienza? Ne vado molto fiera ad esser sincera "

Tirò fuori dalla tasca una provetta.
La stessa provetta dal tappo bianco.
Era lei ad avere quella sostanza.
La sostanza che ormai tutti temevano.

" che- che diamine? "

" ovviamente non è completata ed è in fase di sperimentazione. Infatti ci sono ancora molte instabilità ed effetti collaterali, ma a quella parte ci arriviamo pure dopo "

Fece un giro su se stessa.

" la sua funzione è, come piace dire a me, da anestetico emotivo "

" anestetico... emotivo? "

Ripeté confusx il giocatore di scacchi.

" sì, dovrebbe praticamente aiutarvi a sorpassare un evento traumatico appena subito bloccando i ricordi, dette in parole molto povere per voi ignoranti "

Tutti rimasero senza parole.

" ma questa è pura fantascienza! Non esiste un medicinale del genere! E soprattutto non puoi esser stata te, una misera sedicenne senza una laurea, ad averla creata! "

" mh, devo ammettere che non l'ho creata da zero, bensì ebbi rubato un progetto scartato tempo addietro. Però la maggior parte delle mie modifiche l'hanno reso ciò che è oggi! "

Sorrise leggermente.

" sta di fatto che sì, non sarà funzionante al cento percento, ma è sulla strada nel trasformarsi in qualcosa di concreto! Voi tutti siete non solo partecipanti ad un Killing Game, ma anche delle possibili cavie da laboratorio. Uh! Sorpresa! E poi questa versione è decisamente quella più stabile mai creata fino ad ora "

Aprì le mani gioiosa come se parlasse di una sorpresa di compleanno.

" c-che cazzo... "

Si lasciò sfuggire la medium.

" uhm, allora, i sintomi li avete quasi tutti elencati, ma la parte cruciale è, come detto da Shiori, il colpo di amnesia causato da un'aggressione e cose così. Cioè, l'aggressione e tutti quei sintomi negativi non sono intenzionali ma, hey, è ancora sotto sperimentazione! "

Si mise l'indice su una tempia.

" dopo averlo assunto, durante le settimane a venire, quando avreste un attacco di panico a causa dei ricordi che vi assaliscono, questo ben di dio nel vostro sistema manderà dei segnali al vostro cervello così forti - perché ansia, battito cardiaco, livelli d'ossigeno e bla bla - da comandare di bloccare quella memoria per il vostro bene. È il vostro migliore amico insomma! "

" da come hanno reagito gli altri è tutto tranne che amichevole! "

Esclamò la castana.

" quante volte devo ripetere che non è ancora terminato e che ci sono effetti collaterali?! "

Sbottò irritata nell'essere interrotta.

" e poi non sono solo quelli gli effetti collaterali, ci sono anche altre possibili conseguenze come perdita della vista o udito, disfunzioni motorie, allucinazioni, episodi di dissociazione, anche se questi sono nettamente più rari che gravi in questa versione e- oh! Ed il vostro battito può rallentare così tanto che verreste quasi scambiati per morti... Sempre se già non lo siate "

Elencò tutto questo contando sulle dita delle sue mani.

" e l'intensità può variare a sua volta dal sistema immunitario di una persona. Messo semplicemente: meno siete atletici e più vi fa male. Quindi qua già si nota la differenza di muscoli fra Axel e Shiori. Però lo stesso non sarete solo instabili a livello psicologico ma anche fisico "

" sei stata te a farci questo, non è vero?! "

Esclamò Shiori pronta a saltare dall'altra parte per metterle le mani addosso.

" a te? Sì. Dovevo pur assicurarmi che stavi a cuccia, altrimenti i processi non andrebbero più avanti così interessanti "

" e per me allora?! "

Esclamò dunque Axel.

" mhhh fifty fifty. Ho dato ad una persona - no, non dirò il suo nome - questo per dargli un piccolo... incentivo "

" incentivo a cosa? "

" questi sono cavoli suoi, sempre se non voglia rivelarlo da solo "

Strinse i pugni.

" continuo a non crederti! Che razza di medicina è mai questa?! Non ha nemmeno un nome e- e ce l'hai concessa così?! "

" oh- ora che mi ci fai pensare: hai ragione, non gli ho ancora dato un nome, mhh... Fatemi pensare qualcosa di decente "

Si grattò il mento con aria pensosa.

" allora Despair Vial è abbastanza in tema ma è anche ridicolo, quindi lo scartiamo. Magari posso usare i sintomi per farmi venire ispirazione. Confusione, stordimento chaos. Mh, Eris la dea della discordia? Ci starebbe se non fosse che è mitologia greca antica e noi siamo in Giappone. Oh! Dato che alcuni di voi non amano molto questa idea allora la chiamerò come il dio ribelle Amatsu-Mikaboshi! Però effettivamente non dà l'aria di un medicinale... Murakumo no Mikoto suona mille volte meglio! ... Scherzavo. È troppo lungo e non voglio che lo storpiate in qualcosa di ridicolo. Forse ce l'ho adesso! Amenoseo? Sì, sì! Suona perfetto! Vi presento a voi la futura speranza dell'umanità: Amenoseo "

Alcuni stava venendo il mal di testa ad ascoltare tutto questo ragionamento. Quindi erano entrati a contatto di una sostanza così sconosciuta che nemmeno aveva un nome prima di adesso?! Wow... Semplicemente wow...

" ... Perciò il colpevole ha collaborato con Venom in tutto questo? Spiegherebbe la presenza della bomba... Ma cosa c'era in palio di così importante per farlo? "

Pensò la giornalista fra sé e sé.

" ah, ah, ah, può come non può essere, non confermo niente perché devo rimanere neutrale "

Scrollò le spalle prima di scavalcare la postazione di Hiroko e tornare sul suo torno.

" non ho altro da dirvi, fate ciò che volete ma se proprio necessitate di un consiglio: guardate gli altri indizi che questo "

Si sedette, terminando lì il discorso.

Concentrarsi su altro.
C'è qualcosa che avevano lasciato sfuggire?
Già questx non bastava nel distruggerlo, sapere che qualcuno qui ha appositamente usato un... amenoseo... per questa sorta di piano crudele nonostante fosse così pericoloso?!
Strinse le braccia attorno al petto, sentendosi così... Stancx e debole.
Voleva smetterla.
Chi era stato l'assassino di Mitsuki e Yuri?
Chi gli ha provocato così tanto dolore?
Chi stava nascondendo l'indizio finale?

... Come avrebbe dovuto capire chi fosse il colpevole? Doveva avere a che fare direttamente con la bomba, no? L'avrà sicuramente toccata in qualche modo... Si sarà pur accessa in qualche modo.

...

Oh.

...

Oh...

No.

No, no.

Nonono-

Cadde a terra con sguardo scioccato, occhi spenti e persi nel vuoto.

" Axel- Axel che ti prende?! "

Shiori si avvicinò alxx fanciullx, quale già stava sulle sue ginocchia. Eppure non rispose. Non diede alcun segno di comunicazione. Rimaneva lì, fermx, mentre l'altra lo scuoteva.

" ehy- ci sei? "

Guardò verso la sorvegliante, la quale leggermente confusa a sua volta.

" fa parte degli effetti questo?! "

" forse, si scoprono cose sempre nuove dopotutto "

" ah- taci e basta! "

Lasciò perdere capendo che l'avrebbe solo irritata ulteriormente.

" Axel, dimmi, hai capito qualcosa? "

Axel non rispose.
Era come se stesse morendo dalla paura che qualcuno lo potesse divorare da un momento all'altro. Presto anche Sumire si avvicinò, eppure nessuna parol uscì dalla sua bocca. Era come Airi, muta come un pesce.

" Axel- Axel?! "

Eppure la corvina continuava a scuoterlo.
Non avevano finito la conversazione qui! C'era altro! Anche se avessero avuto abbastanza indizi, Axel ne sapeva più di tutti quanti messi assieme! Senza la sua testimonianza non sarebbero potuti andare avanti!
Forza.
Forza!
Che ti prende?
Cosa hai capito che non ci vuoi dire?!

Presto anche altri del gruppo, Koharu, Hyosuke, Akihisa, si avvicinarono a loro volta preoccupati. Era successo così all'improvviso! Cosa dovevano pensare se non a questo?!

Venom, rispetto al resto, era più incerta del comportamento, in dubbio se veramente fosse un effetto dell'Amenoseo oppure avesse ricordato qualcosa. Quella cosa. Come faceva a saperlo lei? Sapeva tutto. Dalla prima all'ultima azione che facevano. Ovviamente avrebbe saputo anche di questo.

Asahi rimase fermò.
Tutto si muoveva attorno ad egli.
Si muoveva eppure tutto era bloccato.
C'è stato un imprevisto.
Uno che aveva predetto in tutta onestà.
Ma non poteva aprir bocca al riguardo perché sapeva che ci fosse il suo zampino lì dentro.

Da quando erano arrivati qui dentro non faceva altro che odiarlo, detestarlo.
L'aveva abbandonato a se stesso.
L'aveva ferito pur di scappare via.
Gli aveva rotto ogni parte del corpo con quella porta in faccia.
Axel, che su dimostrava la persona perfetta, era l'essere irraggiungibile.
Axel, che era la sua persona preferita tempo fa, era sempre un passo in avanti.
Aveva avuto tutto ciò che lui stesso volesse: popolarità, socievolezza, un gruppo di amici cui teneva.
E cielo, cazzo, quanto lo odiava.
Ma allo stesso tempo non poteva non amarlo perché non gli aveva fatto nulla di male prima d'allora.
Era da sempre stato un punto interrogativo.
Ogni scelta che egli facesse, di certo, sarebbe risultata quella sbagliata.

Perché lxi era sempre stato quello sbagliato.
Non era Axel.
Non era perfetto.
Non lo era mai stato per quanto disperatamente ci provasse.

Per questo lo odiava.
Odiava che fosse il buono.
Odiava che fosse perfetto.
Odiava che fosse tutto ciò che avesse voluto essere.
Perché Axel e non Asahi?

Una domanda che l'ha da sempre tormentato.

E finalmente aveva un motivo per cui colpire il sacco da box, ossia la sua faccia. Perché aveva messo il suo zampino lì dentro, in quell'evento.

Non pensava che quelle sarebbero state le conseguenze della sua vendetta e...
Non pensava che quest'ultima sarebbe stata così insoddisfacente.
Aveva fatto si che lo odiasse alla stessa maniera.
Aveva fatto si che lo rovinasse alla stessa maniera.
Addirittura si era unito con l'ultima persona cui sognava di parlare.
Per questa misera ed insulsa vendetta.
Avrebbe dovuto farlo stare bene, e invece? Perché si sentiva così... In colpa?

Quello sguardo pieno di odio quando erano in cucina.
Quei occhi pieni di paura quando ebbe quell'attacco di panico.
Doveva essere felice di tormetarlo così.
Perché il suo cuore si stringeva a vederlo così miserabile?
Perché, una parte di sé, continuava a volergli bene dopo tutti quei insulti?
Perché era così difficile odiarlo come doveva?
Gli aveva fatto un torto! Lo odiava! Disprezzava!

Allora perché voleva andare a confortarlo come il resto del gruppo?

Abbassò il capo.
Era colpa sua, ma non solo.
Anche se aveva giocato al gioco di lei, alla fine non era mai statx quello a governare il campo. Non era come lei, abile e carismatica, potente e intelligente. Non era mai stato una regina sulla scacchiera, ma un pedone che non faceva altro che ascoltare gli ordini.

Ah! Ahaha!
Che ridere!
Che ironia!
Un giocatore professionista che si lasciava giocare?
Che idiota!
Non lo meritava affatto quel titolo di Ultimate!
Ancora non capisce perché cazzo l'avesss ricevuto quando portava disgrazie!

Da quando seguiva i suoi ordini?
Da quando si era incantato alla sua figura?
Da quando avev deciso di collaborare senza metterle i bastonu fra le ruote?
Era chiaro il suo obbiettivo. Fin troppo chiaro.
Almeno, per egli, poiché sapesse tutto.
Sapesse dove volesse andare a parare.
Perché la perfezione va in un'unica riga dritta. Aveva un solo ragionamento. Anche lei, come Axel, era perfetta.
Era come se questo odio si fosse trasferito subito su di ella a quella realizzazione.

L'aveva incantato, proprio come aveva fatto Axel.
L'aveva fra le dita delle sue mani, proprio come aveva fatto Axel.
L'unica differenza era che quella sorta di affetto e comprensione altro non erano che una cazzata.

Lo ammette, ci è cascato in pieno.
Per la seconda volta ci cascó ad un giochetto delle emozioni.
Odiava le emozioni.
Odiava provare qualsiasi cosa perché non era mai sufficiente.
Odiava quella regina nera, perché alla fine del giorno lo stava solo usando.

E non l'avrebbe lasciata distruggere né se stesso, né Axel prima così facilmente.

Anche se avevano collaborato.
Anche se questo fosse un tradimento.

Il prossimo a giocare al gioco sarà lui, e farà scacco matto senza batter ciglio.

Avrai buttato giù chi non sapesse niente.
Ma egli sapeva abbastanza da tirarla fuori gioco.
E, cielo, non vedeva l'ora di farlo.
La regina sarà pur il pezzo più forte sulla scacchiera, ma il cavallo era quello meno prevedibile.

Perché col cazzo che si sarebbe fatto esecutare per lasciarla fuori da tutto questo.

" ehm, non voglio sembrare scortese ma abbiamo altro di cui parlare "

Eccola lì.
Quando c'è un disastro era pronta a prenderlo in mano e giocare la parte della salvatrice.
Salvatrice da un caso creato da ella stessa.
Un complesso dell'eroe più contorto della sua anima.

" se Axel non risponde non possiamo mica obbligarlo, no? Discutiamo degli altri indizi "

Ovvio che l'avrebbe detto.
Doveva tirare i fili ancora per un po' prima di rivelare il piano.

" cosa abbiamo ancora in serbo, Sumire? "

La castana si alzò, anche se controvoglia di voler collaborare con lei dopo il discorso macabro fatto prima.

" uhm "

Nel suo tono era chiaro che fosse ancora disturbata da ciò.

" se proprio dobbiamo discutere di qualcosa. Una nuova informazione ricavata è il fatto che il colpevole abbia sicuramente usato il passaggio segreto. Significa quindi che non volesse farsi vedere dopo tutto quello che avesse combinato oppure- "

" oppure doveva sbrigarsi da qualche parte il prima possibile senza destare sospetti per il suo ritardo "

Asahi constatò anche fin troppo dettagliatamente. Chi si era allontanato dal creatore di effetti speciali per continuare la discussione alzò il capo allarmato da ciò.

" e tu come- "

" nel senso, è caduta la provetta e neanche se ne è accorta. A meno che non sia stara stupida abbastanza da ripulire, deve esser corsa via! "

Si spiegò usando un altro indizio per cercare di rimabere credibile, anche se alcuni non erano totalmente convinti.
Dopodiché fece come se una lampadina si accese con una nuova idea.

" perché non parliamo degli alibi allora? Son sicuro che qualcosa coinciderà con questo avvenimento, no? "

" Asahi, cosa credi di star facendo? "

Borbottò Valeria sottovoce, fulminandolo con lo sguardo irritata.

" uhm, prima di quello, volevo dirvi una cosa riguardo gli alibi che restringe la cerchia di un sacco "

Propose invece la giornalista, a sua volta senza distogliere lo sguardo dalxx fanciullx.

" dicci pure allora "

Stranamente non ne fu infastidito, anzi, la incitava a parlare.
Erano sicuri che quello fosse Asahi e non un impostore?
Stava essendo fin troppo... Collaborativo.
In queste evenienze si sarebbe aspettata qualche insulto perché "come osate interrompermi, stavo facendo un discordo serio da intelligentoni cosa che voi gradassi non capirete mai e poi mai".
Addirittura Koharu era stranita.

" vedete, il nastro adesivo usato per imbavagliare e bendare Axel mi è sembrato molto famigliare. Era uno di quelli forti grigi che si usa per grossi lavori... Ed era stato usato dal gruppo della ribellione quando avevano intrappolato Haruki. Deve significare che, insomma, qualcuno di loro lo abbia usato "

" non ci siamo separati però... Altrimenti Haruki non sarebbe stato così facile da prendere sotto "

Commentò la badante dei panda.

" uhm, può essere anche che questo nastro sia l'unico in tutta la struttura quindi rimane un punto interro- "

Un rumore inusuale fermò Sumire nel bel mezzo del suo discorso.
Un rumore che non pensava di sentire.
Il rumore del nastro adesivo che veniva aperto, pronto ad essere attaccato da qualche parte.
E chi l'aveva in mano?
Asahi.
Con le braccia divaricate e fra le dita la fine del nastro e il rotolo dell'altro.

" intendi questo? È l'unico in tutta la struttura che avevo trovato tempo fa "

" te lo stavi tenendo nelle tasche tutto questo cazzo di tempo?! Perché?! "

Esclamò il cartomante.

" per evenienze personali. Non si sa mai cosa ti può servire tutto. Tuttavia Shiori me l'aveva dato dopo aver finito con Haruki, giusto? "

Guardò la corvina, la quale annuì per confermare la testimonianza.

" e Valeria era stata quella ad averlo per prima "

Aggiunse successivamente questo dettaglio fondamentale.

" possiamo tornare indietro e chiederci perché Asahi se ne andava in giro con un intero rotolo di nastro adesivo precisamente? Ha degli ostaggi in camera sua di cui non siamo a conoscenza e li forza a giocare a scacchi per caso? "

Effettivamente era molto più discutibile questa cosa, ma il nome di una persona aveva rapito le loro attenzioni.

Valeria Kamei.

La quale per qualche istante sembrava starsi facendo prendere dalla rabbia nuovamente.

" Valeria aveva il nastro adesivo? "

" e allora? Era già stato usato quando l'avevo ritrovato. E poi non siamo certi che sia l'unico nastro adesivo accessibile nella struttura "

Si difese subito, sbattendo le palpebre per un paio di volte.

" in più ho un diamine di alibi, o sbaglio! Tutti del gruppo hanno un alibi quindi non posso essere stata io! "

" durante? Assolutamente no. Ma prima? Mi farei qualche pensierino "

" Asahi, ti giuro, che se non la smetti di dire cazzate "

" effettivamente abbiamo visto sia Asahi che Valeria assieme quando eravamo arrivate al punto d'incontro ed avevate detto che ci aspettavate da un pezzo "

Fece botanico Shiori.

" mh... diamine, non mi ricordo se fosse effettivamente così. Sapete, il tempo scorre coooooosì lentamente "

Xlx fanciullx mise una mano in fronte come se fosse dispiaciuto, eppure il suo tono sarcastico ed esagerato sembrava dire altro.

" me lo ricordo io, invece. Vi stavamo aspettando da tanto "

Ribatté invece la critica.

" lo eravamo facendo? A me risulta che dovessi 'andare un bagno' e ci hai messo molto più del solito. Inoltre, senza offesa, non avevi usato quella stessa identica scusa per la scomparsa della bomba? Non dirmi che Valeria Kamei ha una vescica così piccola nonostante l'ego enorm- "

" Asahi, mi stai facendo irritare, taci a meno che non vuoi che ti faccia ingoiare quel nastro adesivo per poi tapparti la bocca per sempre "

Issò, come se avesse colpito un tasto dolente.

" perché così irritata? Avrai una giustifica per tutto questo, no? Insomma, non puoi esser stata te la persona che mi aveva fatto aspettare, corsa per i passaggi e così stupidamente lasciarsi sfuggire quella provetta di Amenoseo "

La castana prese alcuni respiri profondi.
Calma.
Non ti arrabbiare.
È solo uno stupido smidollato senza cervello che pensa di avere la situazione in mano.
Non lo è.
Sei tu ad averla.
Sei sempre stata solo te e nessun altro.

" vuoi giocare sporco? Allora giochiamo sporco. Tu dici che sono stata io, Valeria Kamei, una delle persone più popolari e di successo del decennio, ad aver pianificato qualcosa del genere con così tanti errori. Un piano da falliti non è nel mio vocabolario. Sai chi sono io? Sai chi è mio padre? "

" un gran bel bastardo- "

'Da quanto mi avessi raccontato la notte dopo il secondo processo, entrando in camera mia in maniera vile' avrebbe voluto aggiungere, ma si trattenne.

" non infangare così il suo nome, idiota! Non è colpa mia se i tuoi di genitori ti usavano come trofeo "

Fu exlx a stringere pugni e denti a quell'affermazione

" però questa affermazione rende anche te sospetto. Anche te eri da solx. Anche te hai avuto quel nastro nelle tue mani. Forse io ero veramente andata in bagno, ma quale scusa hai te? Che sei stato fermo impalato come una cazzo di statuetta da quattro soldi? "

Sapeva di essersi lasciatx scopertx ma era proprio questo lo spirito del gioco.
Sacrificare pezzi per una vittoria. Perdere cose per riceverne di migliori. Scoprirsi per rendere lei sospetta.
Ogni pezzo aveva il suo valore anche nella perdita. Se non lo si sa giocare con discrezione, possono essere addirittura il tuo peggior nemico. Se sottovaluti il tuo nemico è game over. E, cielo, Valeria sottovalutava ogni persone tranne che lei stessa.

" quante volte lo devo ripetere che se volessi fargli del male lo avrei fatto con le mie stesse mani, eh?! Devo di nuovo spiegare come?! Volete sapere perché?! Perché non sono una cordarda! Perché le cose vanno fatte bene con le proprie mani! "

" vedi, Valeria, c'è qualcosa che ti rende speciale dal resto di noi tutti "

Tutti si girarono verso Asahi.

" perché tu sai sempre tutto, perché niente di sfugge a meno che non lo faccia di proposito "

" oh quindi stai dicendo che solo perché sono più dotata del tuo cervelletto merdoso io sia anche il colpevole?! "

" in poche parole, sì, perché sei l'eccezione e lo sei sempre stata. Tuttavia ti scordi che essere ciò ti rende difficile da mischiare con il 'resto di noi'. Quindi è più facile scovarti "

" ah-ha! Ah-ha! Ahahahahaha, AHAHAHAHAHAHA "

Batté le mani sul banco davanti a sé mentre rideva in modo isterico.

Nessuno osava fiatare.

" sei gelosx, ammettilo. Mi stai dando il suo stesso trattamento perché sai che sono superiore. Ti dà fastidio, ti brucia e divora dall'interno saperlo. Per questo te la stai prendendo con me, non è vero? Sembri un hater nella mia pagina di Instagram. Ti credi il re di sto gran cazzo quando nessuno ha chiesto la tua insulsa, ripugnante, stupida, e miserabile opinione "

Asahi non fiatò.

" AHAHAHAHAHAHAHAHA- cielo, ho mal di pancia da quanto sei- sei così ridicolo- "

Diceva fra una risata e l'altra.

" se sapevo che mi avresti fatto questo avrei detto a Yuri di tirarti giù con lui! Oppure sarei entrata in camera tua e ti avrei soffocato con un cuscino mentre facevi sogni d'oro, brutto figlio di put- "

Ti ho visto con niente e ti hi dato tutto.
Ti ho promesso la libertà che così tanto desideravi.
E tu mi fai questo?
Vuoi giocare la parte del buono andando contro i buoni?
Sarai sempre un cazzo di perdente.
Ucciderti sarebbe stata la scelta migliore da fare.

" Valeria... Quindi- hai rapito te- "

Smise di ridere prima di guardare Koharu.

" perché non lasciate a me gli onori di casa? "

Domandò Asahi, dando finalmente un riassunto di tutta la situazione.

Bisogna dividere le sezioni in quattro per capirci meglio qualcosa ed andremo dal meno al più rivelante degli eventi su cui abbiamo discusso.

Partiamo dall'incidente a teatro.
Il colpevole avrà avuto a che fare sicuramente con la preparazione di esso assieme a Axel, Naomi, Airi e Hyosuke, rimanendo ugualmente all'ombra poiché volesse "dare una mano" a organizzare tutto. Infatti era incaricata di fare qualche transporto una volta ogni tanto ma, rispetto ad altre persone, non ha un alibi perché ha passato molto tempo da sola e quindi avendone abbastanza per pianificare tutto quanto.
Durante il teatro Axel non ebbe notato la piccola ed apparentemente innocua trappola: fili sparsi e legati attorno a se stessi. Un bel nascondiglio messo all'aria per farlo sembrare quanto più normale possibile. Secondo la testimonianza di Hyosuke, Axel cadde per sbaglio su di essi, anche se da un momento all'altro li avrebbe notati, e li disfó. Tuttavia fu proprio questo ciò che fece scattare la trappola, lasciando che uno dei fili messo apposta così lo prendesse in pieno, facendolo volare in alto dove le luci erano impiantate. Se da una parte qualcosa era salito, dall'altra qualcos'altro era caduto. Il riflettore. Quale andò a quasi colpire Naomi.
Il trick sta nel non essere partecipe in modo attivo a questo tentativo, potendo avere un alibi per quel momento e farlo passare soprattutto per un incidente o, meglio ancora, dare la colpa a qualcun altro.
E ci era riuscita, tanto che Naomi iniziò a credere che questo fosse un piano di Axel per ammazzarlo.

Qui ci inoltriamo nella seconda parte degli avvenimenti: il secchio.
Succedde poco più di un giorno dopo a questo "incidente" e la predisposizione è alquanto semplice.
Sin da prima il nostro altro colpevole, Naomi Sawyer, era determinato ad organizzare il tutto usando un secchio pieno di sangue finto trovato a teatro. Essendo che fosse un veterano era ovvio che sapesse dove trovare tale oggetti. Lasciò il secchio durante la notte in cucina, così che non destasse sospetti nel trasportarlo in camera sua.
La mattina seguente si mise subito all'opera, incaricando un certo qualcuno di fare la guardia e controllare che nessuno entrasse mentre organizzava il vecchio trucco del secchio, ossia mise quest'ultimo sulla porta leggermente aperta e, quando il suo obiettivo, Axel, fosse entrato lì dentro, avrebbe ricevuto questo piccolo regalino. Ovviamente presto tutti sarebbero entrati lì e non poteva rischiare di far finire ciò sopra a qualcun altro, inventandosi una burla.
Disse di avere informazioni sul nostro caso ma che dovevamo aspettare il resto prima di iniziare. Insomma, un metodo di controllo eccezionale, se non avesse avuto molte falle una volta che lo si analizzava più a fondo. Ma la fortuna sorride pure agli idioti e Sumire si mise accidentalmente in mezzo quando Axel si fece vedere. Lo cacciò via e, così facendo, Axel finì vittima del secchio. Non solo il suo piano era riuscito, ma aveva una scusa da usare durante il processo per non sembrare sospetto.

Queste però sono le gesta di Naomi Sawyer, non della nostra colpevole. Perché non raccontiamo il resto dei fatti?

La scomparsa della bomba per esempio.
Cosa si nota subito è che proprio vittima e colpevole fossero gli ultimi due ad averla avuta prima che 'scomparisse', facendo capire che ci fosse un'intesa fra i due. Perché collaborare? Conoscendo la nostra cara colpevole, è probabile che Yuri sia stato manipolato per via della sua sanità che lentamente retrocedeva. E come poteva non prendere vantaggio di tutto ciò? Lei? Ancora una volta poté scamparsela, anche se con una stupida scusa del bagno, poiché non fu quella attiva ma passiva nel furto. Sapeva ma manteneva il segreto per i suoi schemi e, anzi, tentò di fare la buona samaritana quando io stesso fui accusato del furto. Tuttavia ho avuto dei alibi a mia volta, scagionandomi e finalmente incastrandola assieme a Yuri.

E infine, ciò che la rende la nostra colpevole: l'attivazione della bomba.
Tutto parte da Venom, la quale le propose una via d'uscita in cambio di non solo l'esplosivo, ma anche di questo anestetico chiamato Amenoseo. Le ha praticamente servito l'omicidio su un piatto d'argento. La mattina seguente ebbe proposto a me, Shiori e Koharu di un piano per scappare e di incontrarci qualche ora dopo. Inoltre avrà sicuramente origliato alla conversazione fra Koharu, Shiori, Sumire, Axel e me. Avrà capito che quello sarebbe stato il momento giusto per agire e mettere in piano il suo piccolo progetto. Avrebbe avuto non solo un alibi ma anche la gloria di essere "una di quelli che si era ribellata a questa ingiustizia". Un'eroina insomma. Quando uscì per dirigermi al punto d'incontro lei entrò e mise dell'Amenoseo nel bicchiere di Axel, il quale perse coscienza poco dopo. Lo rapì e lo legò alla bomba, chiudendolo dentro alla sala d'ipnosi impotente, aspettando solo il suo destino fatale con quel tic tic tic... Qui si avverò la sua prima falla: il nastro adesivo. Fu abbastanza stupida da usare lo stesso nastro adesivo che noi avevamo usato per legare Haruki, mettendo in discussione il nostro sudetto alibi. Non solo questo però, ha anche pensato che saremmo stati così scemi da credere alla sua seconda scusa del bagno, prima di andare a crearsi un vero e proprio alibi.

" non è così, Valeria Kamei, la super critica di moda liceale? "

" ... sì, sono stata io a legarlo come un salame a quella bomba. Sapete, l'offerta di Venom era così succulenta. Come avrei potuto non prenderla in considerazione? "

Tutti rimasero in silenzio a guardarla scioccati.

" tuttavia... "

Si alzò dalla postazione.

" non ho ammazzato nessuno. Potete pure incriminarmi a questo punto, poco mi importa! Ma non sono stata io ad azionare la bomba, anzi, un vostro caro amico ha deciso di prendere il colpo per me "

Vostro caro amico?

Tutti si girarono verso Axel.
Era per questo che si demoralizzò così in fretta?
Perché... Perché aveva azionato la bomba che esplose in faccia alle due vittime?
Era questa la realizzazione che avesse avuto?

" l'ho- l'ho... uccisa io? "

Il filo di voce appena udibile.
Rotto.
Devastato.
Disperato.
Perché si ricordava quel momento.

Il primo tic, tic, tic.
Il primo movimento falso che scaturì la reazione a catena.
Aveva i ricordi confusi al riguardo, fin troppo, ma era chiaro adesso.
Era lui l'assassino che stava cercando.
Era lui il colpevole per la morte di Mitsuki.

" anche se era stato per sbaglio, azionare la bomba equivale, nel nostro caso, ad averli ammazzati perché senza quell'azione non sarevve derivato nessun morto "

E Valeria lo sapeva fin troppo bene.
Anzi, era l'unica a sapere la realtà fra tutti loro.

Axel fu sul punto di scoppiare a piangere ancora una volta.
La sua mente diceva solo:

L'hai uccisa, l'hai uccisa, l'hai uccisa.
È colpa tua, è colpa tua, è colpa tua.
Sei un mostro, un mostro, un mostro.

" p-perchè... perché l'hai fatto..? "

Domandò alla critica d'arte mentre lacrime già iniziavano a percorrere giù dal viso.

Non rispose subito.
Valeria si incamminò verso la sua postazione e, quando fu faccia a faccia, sollevò il suo mento con due dita per fargli vedere il sorriso malsano che avesse in volto.

" l'ho detto prima. Prima di ucciderti ti torturerò finché non rimarrà un guscio vuoto di te. Perché ti odio "

Fu impotente dal dirle qualsiasi cosa.
Solo singhiozzare in silenzio mentre l'altra si godeva la scena.
Non aveva forze, non aveva volontà, ers deprivato da qualsiasi motivazione rimasta quando entrò qui dentro.
Ed era solo colpa sua.

" questa è solo la tua di parola però "

Intervenì Sumire determinata, schiaffeggiando via la mano della ragazza dalla faccia dell'altro.

" come possiamo crederti sulla parola, eh?! Chi ci dice che non l'hai avviata tu stessa e stai cercando di incolpare Axel?! "

Valeria la guardò con fare giudicante.
Afferrò il suo polso e lo strinse.

" chi cazzo ti credi di essere per darmi della bugiarda, piccola stronzetta? A me poi? Valeria Kamei? Ah! Sei un'idiota di livelli colossali, soprattutto adesso che ti è morta l'amichetta! All'inizio di tutto ciò eri nettamente migliore e così brava a darmi tutte le informazioni che volevo. Ora ti sei fatta prendere dalle tue misere emozioni? Non farmi ridere! Se volete votarmi fatelo pure! Ma sappiate che state facendo la scelta sbagliata e morirete tutti quanti! Dal primo all'ultimo! Io no perché sono sempre quella che sopravvive. Sono il meglio del meglio! E le vostre vite valgono uno sputo a confronto della mia! "

Fece un piccolo inchino con la testa e lasciò andare la presa.
Prese un respiro profondo, calmandosi leggermente.

Prima che potesse aprire nuovamente la boccs si sentì un "beep" provenire da tutti i E-Handbooks dei partecipanti.

Regolamento aggiornato
(Regola aggiunta/modificata con successo!)

" sì, Valeria sta mentendo "

Disse successivamente Hana senza pensarci due volte.

L'abbronzata la squadrò dalla testa ai piedi, non capendo cosa significasse tutto ciò.
Era dalla sua parte, no? Cosa stava facendo allora rivelando questo? Faceva parte del piano? Sarebbe uscita lo stesso, no?

Aprì lo schermo del dispositivo a sua volta.

" volete passare alle votazioni adesso? "

Il mondo di Valeria iniziò ad andare fin troppo velocemente e tutti quanti erano già pronti a votare.
Non sarebbe stata lei vero?
Sarebbe sopravvisuta!
Perché era quello il loro patto!
Quindi perché l'ha smascherata così?!

La castana scattò dalla sedia, anche questa volta, come l'ultima, con un sorriso in volto dalla spensieratezza.

" come già sapete, sui vostri E-Handbook è disponibile la possibilità di votare chi, secondo il vostro giudizio, sia il colpevole di questo caso. Essendo che si gioca di democrazia, chi avrà la maggior parte dei voti sarà eletto come la riposta del gruppo "

Valeria non si mosse dalla sua posizione, vedendo come il resto votasse senza estrazione. Non era lei, vero? Non erano così stupidi da votare lei fra tutte le persone?!

" piccolo promemoria: siete obbligati a votare! "

Aprì le braccia opposte una dall'altra. Alzò prima il braccio destro.

" vediamo cosa farete! Sarete voi tutti ad uscire integri e continuare a vivere... "

Alzò quello sinistro.

" o farete la scelta peggiore della vostra vita? È tempo delle votazioni "

Ognuno premette un lo schermo.
Valeria prese il suo di fretta e cliccò molteplici volte sull'opzione di votare Axel. Ancora e ancora e ancora. Come se fosse convinta di modificarlo.

Dopo che tutti hanno stabilito la loro risposta arrivò il verdetto finale.

" la maggioranza dei voti stabilisce Valeria Kamei, ultimate fashion critic, come colpevole "

Momento di suspense.

" ed avevate ragione. Si conclude qui il terzo processo di classe "

___________________________

Dopo così tanto tempo.
Era finito.
Era finalmente finito.
Il terzo processo.
La terza volta che entrarono qui dentro.
La terza volta che qualcuno si rivelasse un assassino.

Axel ancora non ci credeva di esserci arrivato tutto intero.
Era una sensazione così... Surreale. Come se fosse un sogno.
Pensare che fosse cascato alla bugia della critica.
Per un attimo, era veramente convinto di star per morire.
Dell'esecuzione.
Della disperazione.
E si dannava di bruciare all'inferno assieme a questi sentimenti per aver strappato la vita ad una persona cui non lo meritava.

Allo stesso tempo, però, sentiva ugualmente di aver qualche tipo di colpa. Poteva fermarla, poteva non farso rapire, eppure non c'era riuscito.

Alzò lo sguardo con gli occhi arrosati e le lacrime terminate.
La fissò con così tanto risentimento ed odio.
Il più puro odio che il suo cuore potesse provare.
Lo stesso odio che provava per quel mostro.
Era rivolto verso Valeria.

" cosa? Hai qualche problema? Tristino che non sei te quello a morire? Non mi sarebbe dispiaciuto se fossi stato te al posto di Mitsuki in quell'esplosione, non la pensi così? "

Domandò irritata da quei occhi.

" non che lo sarò io a mia volta in realtà, ho terminato il mio lavoro qui "

Aggiunse poi tornando calma, con addirittura un sorrisino in volto.
Akihisa corruggò le sopracciglia.

" in che senso?! Ti abbiamo scovata ed ora verrai esecutata, no?! "

Scoppiò a ridere.
Si incamminò verso Hana nel mentre, come se fosse una sua vecchia amica.

" oh, vedete, dopo il secondo processo questa ragazza ha capito il mio vero valore e mi ha proposto qualcosa che nessuno di voi potrà mai pensare "

Tutti la guardarono confusi.

" aveva detto di volere un po' di pepe ora che i grossi problemi erano via. E chi sono io per non divertirmi a mia volta prima del gran finale? In cambio mi ha dato le chiavi per uscire da questo posto di merda dopo il processo, lasciandovi perire mentre tornerò fuori "

Esclamò il tutto con un tono basso e minaccioso.

" ma non era l'unica mia alleata qui dentro, no no! C'è qualcuno in mezzo s voi che mi ha aiutato con una piccola cosa! Se vuole farsi avanti adesso è libero di farlo "

Nessuno si mosse.

" sigh, capisco. Vuole continuare a fare lo sbruffone e mentire di essere buono. Sapete cosa? Glielo lascerò fare perché sarà bellissimo sapere quanto dovrà contorcersi per non farsi scoprire! E poi la disperazione che proverebbe una volta che lui stesso farà saltare la sua stessa copertura! Come posso deprivarlo di ciò? "

Dalla giacca tirò fuori un mazzo di chiavi e scelse con cura una di esse.

" vedete quant'è dorata? Sapete cosa significa l'oro? Il vincitore. Quello cui sono nata a fare. Sono una vincitrice e sempre lo sarò "

Ridacchiò fra una frase e l'altra.

" e poi non vi sopportavo più, siete un branco di idioti per essere dei Ultimates. Addirittura noiosi! Se non fosse stato per lei sareste a mangiarvi le unghie per scovare ogni dettaglio del mio delitto perfetto! Ed io che all'inizio dell'anno mi aspettavo di incontrare persone del mio stesso livello "

" ma- ma ci hai da sempre aiutato!? "

" eh, mi toccava farlo perché sono l'unica capace di qualcosa qui dentro. Pensavate che Axel fosse un capo? Oppure Shiori una torre? O ancora Mitsuki carismatica? Mi fate venire l'urto solo a vedere le vostre facce miserabili perché non merito questa visioni "

Continuò a parlare senza problemi.

" voi tutti non potete fare niente contro di me, perché sono l'essere perfetto "

" ... eri "

La corresse Hana abbastanza convinta.

Valeria la guardò stranita e l'attimo dopo ebbe perso possesso delle chiavi.
La castana più bassa corse dalla parte opposta della sala, agli occhi spaventati di tutti.

" che stai facendo?! "

Esclamò l'altra.

" uhm, vedi, queste sono le chiavi di un magazzino abbandonato "

Una botola si aprì vicino alla sorvegliante.

" però forse c'è anche la chiave d'uscita, chissà. Se sei così perfetta dovrai per forza scovarla... Sempre se riesci a prenderle "

Realizzò cosa volesse fare e scattò per poterglielo impedire.
Troppo tardi.
Hana buttò il mazzo dentro il buco, perso per sempre.

" ... Perché non ti butti? La tua perfezione troverà sicuramente quelle chiavi e sopravviverai. Esattamente come sei sopravvissuta a quell'incidendio dove il resto della tua famiglia si è abbrustolito "

Questo era il primo se non l'unico ricordo che avesse della sua infanzia in Messico.

Un ricordo lontano.
Un ricordo lucente.
Un ricordo ustionante.

Aveva ben in mente quel giorno come se fosse il primo che avesse veramente vissuto.

La mattinata fu tranquilla.
Il pranzo pure.
Passare del tempo con sua madre la faceva sentire amata, voluta.
Come ogni altra ragazzina in Messico.

Quando suo padre tornava dal lavoro aumentava solo quel sentimento perché aveva un'altra persona con cui parlare della sua giornata.
Come ogni altra ragazzina in Messico.

Era felice.
Era in una famiglia.
Era amata.
Come ogni altra ragazzina in Messico.

E come ogni ragazzina aveva i suoi alti e bassi fra amici, scuola, cibo, sogni.
E come ogni ragazzina aveva una vita normale.
Non aveva chiesto di più, ma non voleva di meno.
La sua famiglia bastava così, piccola e perfetta com'era.
Non aveva mai pregato per un cambiamento perché non lo necessitava.

Non aveva problemi né a casa né fuori con gli amici.
Non era nata con delle condizioni genetiche incurabilu.
Non aveva subito eventi traumatici...prima di questo.

Si ricorda ancora a memoria quel fuoco che avvolgeva la casa.
Si ricorda ancora a memoria la distruzione che il calore portasse.
Era come stare sul Sole da quanto caldo facesse.
Ma in qualche modo fu lei l'unica a rimanerne intatta.

Ricordava ancora per bene il corpo seppellito a metà di suo padre.
Le travi cadute addosso mentre cercava di proteggerla, assicurarsi che niente le venisse inflitto.
Era un uomo buono, gentile, dalla grande volontà.
Fu proprio quello il motivo per cui morì davanti agli occhi della figlia piena in lacrime.

Ricordava ancora per bene le dolci parole d'affetto di sua madre, poco più accanto ad egli, nelle sue stesse identiche condizioni, che cercavano di rassicurarla e farla smettere di piangere.

" tesoro... andrà tutto bene... Okay? Vivrai... Felice... Bella... E perfetta... Okay? "

Felice, bella, perfetta.
Felice, bella, perfetta.
Felice, bella perfetta.

Vivrà.
Vivrà così.

" arriveranno presto... i soccorsi... quindi stai lì... che ti puoi ancora salvare... "

La piccola scosse la testa, non volendo accettare la possibilità di rimanere da sola.
Già papà non si alzava, non può cadere pure mamma!
Erano felici, belli e perfetti insieme!
Non poteva farcela senza di loro!
Li macherebbe!
Piangerebbe tutti i giorni!
Li vorrebbe avere indietro!
Per sempre, per sempre, per sempre.

Il naso tappato ed il fumi rendevano difficile respirare e presto la tosse si mise pure in mezzo.
Voleva dirle così tante cose.
Mamma mi racconti una storia?
Mamma vero che vivrai con me?
Mamma ti posso abbracciare?
Ma... Il fuoco li raggiungeva sempre di più senza sosta.

Anche la donna pianse, pianse con ella.
Piansero insieme anche se erano lontane l'una dall'altra.
E questa separazione sarebbe solo aumentata perché la donna aveva i minuti contati.

" promettimi che... vivrai, okay? voglio vederti... splendere... okay? "

Fu le ultime parole che sentì prima di quell'urlo.

" AAAAAAAAA- "

L'urlo più straziante che abbia mai sentito in vita sua.
L'urlo di chi stesse venendo bruciato vivo.
Davanti ai suoi stessi occhi.
Urlò ed urlò.
Più urlava e più forte piangeva la piccola.
Più il tempo passava e più male faceva ad entrambe.

E quando vide i suoi occhi spegnersi di vita, il suo provare amore la seguì.
Da una faccia triste e spaventata diventò seria, disinteressata a cosa fosse davanti a lei.

Due corpi morti.
Due semplici corpi.
Due corpi che bruciavano.
E lei non sentiva niente.

Non poteva sentire qualcosa, avrebbe fatto troppo male per sopportarlo.
Quindi era meglio rimanere senza.
Senza amore, senza affetto.
L'unica persona che poteva amare in quel momento era lei stessa.
L'unico conforto che aveva era di essere sopravvissuta a quell'incidendio.

Perché era sopravvissuta se lo sarà domandato un miliardo di volte.
Gli adulti che l'avevano tirata fuori ed aiutato non facevano altro che evitarla.
Quindi si dovette rispondere da sola: cosa aveva più di quella coppia?

Era speciale.
Era unica.
Era perfetta.
Per questo non poteva morire.
Perché era superiore a loro.
Era superiore a tutti.
Nessuni escluso.
Altrimenti non si spiegherebbe questo.

Era felice, bella, perfetta.
Felice, bella, perfetta.
Era tutto ciò che cercasse nella vita.
Nessun altro fu stato importante quanto fosse ella per sé.
Nessun uomo, nessuna donna, nemmeno la coppia che l'adottò.

E per quanto cercasse di ignorare le ferite, non potevano far altro che risalire in superficie certe volte.

Tipo quando sua madre fumava.
Anche solo una piccola sigaretta accesa la mandava in panico.
Piangeva, delirava, si ricordava tutte quelle emozioni.
Finché non si spegnevano come le fiamme al contatto con l'acqua.
Ironicamente parlando era proprio lei una fiamma che non smetteva mai di splendere, non importava quanto si facesse per ucciderla.

Era un brutto momento, ma subito dopo stava bene.
Tornava in sé.
Tornava alla ragazza che tutti conoscevano.
Felice, bella, perfetta.
Perché sapeva nasconderlo bene, non come altre persone.

Nessuno mai le chiedeva come andasse o si interessasse veramente a lei, così come non si intressava a qualcuno come ognuno si aspetterebbe.
In un mondo di bugie, il mondo della moda, bisognava sempre guardarsi le spalle. Suo padre gli aveva insegnato ciò.

Felice, bella perfetta.
Era adatta a questo mondo.
Era adatta a giudicarlo.

Per questo ottenne il titolo, eppure era ovvio che sarebbe successo.

Perché lei era felice, bella, perfetta.
Valeria Kamei era felice, bella, perfetta.

E nessuno potrà rovinarmi.

La guardò con rabbia e disprezzo.
Come osava?!
Chi si credeva di essere per prenderla in giro così, eh?!
Sapeva di cosa fosse in grado di fare?!
Afferrò il collo della sua maglietta e, con un tono più serio mai sentito, disse:

" lasciami uscire da questa fogna "

I brividi scesero a tutti quanti, tranne che a Hana, quale sorrideva divertita.

" certamente, l'esecuzione è la tua uscita. Quindi gettati che ci sarà un mondo da divertirsi! "

Strinse la presa e a malapena riusciva a toccare con le punte per terra.

" mi prendi per il culo? Ti sembra divertente? Vuoi che ti porti giù con me?! "

" sì, sì e no, ma grazie dell'offerta carissima "

Si lasciò sfuggire un ridacchio isterico.

" oh capisco, pensavi fossi così stupida da ingannarmi, eh? Eh?! Ti sei dimenticata di qualcosa tuttavia "

Prima che tutti potessero realizzarlo Valeria tirò fuori dalla tasca un taglierino usato e sporco. Tirò un colpo mirando alla gola della sorvegliante.

Il gesto fu fermato in tempo e Hana intercettò la traiettoria bloccandole il posto a pochi centimetri dalla sua pelle. Dopodiché la spinse via da sé, più vicino al resto.

" tch tch tch, Valeria, ti credi così potente da sfuggire alle regole adesso? La violenza contro i sorveglianti è severamente vietata, sai. La punizione è la morte. Quindi forza, rendi il tutto più facile per tutti e buttati dentro "

La messicana fu ad una perdita di parole.
Come- come osava difendersi?!
Come osava dire di volerla uccidere?!
Come cazzo osava andarle contro dopo tutto questo?!

Si alzò.
Si girò verso il gruppo.
Davanti a lei c'erano tre persone.
Asahi, Koharu e Akihisa.
Afferrò per il polso la seconda ad una velocità assurda.

" ma che fai- lasciami andare! "

Lo fece girare attorno al suo collo, dandole le spalle.
E sentì la stessa sensazione di un tessuto strapparsi.
La ferita alla spalla riaprirsi.
Il sangue sporcò subito le bende ed addirittura la maglietta.

Era bloccata però.
Con il suo stesso braccio indolenzito attorno al collo e, sul punto libero, una lama tagliente che non aspettava altro di trapassarle la pelle.
Cercò di resistere dall'urlare, la mancanza d'ossigeno si faceva già sentire.
E faccia a faccia aveva la sorvegliante davanti a sé.

" non vuoi darmele con le buone? Allora passo alle cattive maniere. Ucciderò ogni persona qua dentro con le mie stesse mani così che non avrai più un killing game da portare avanti, eh?! "

" Koharu-! "

Asahi e Airi avevano provato ad avvicinarsi ma Valeria strinse la presa a loro passo.
Un altro e potevano dirle addio in quella maniera: congelata sul posto.

" non mettetevi in mezzo "

Ordinò semplicemente.

" ora, noi tre andremo su e mi mostrerai la vita d'uscita. Se ti rifiuti la ucciderò e passerò al prossimo "

Venom mise due dita sulla tempia, sbuffando stanca.

" oh cielo, Valeria, quanto sei drammatica. Perché mi rendi le cose coooosì difficili? "

Era incerto se il tono fosse sarcastico o serio.

" entra nell'ascensore "

Le ordinò.

" ugh, come vuoi. Ma se entrerai te ci daremo i nostri saluti "

" non prendermi per il culo cosa pensi di star pianifica- "

Bam!

Un tonfo enorme fece eco per la sala, lasciando tutti spaventati.
Valeria provò come del solletico.
Dopodiché qualcosa pizzicava.
Iniziava a produrre calore fino a bruciare.

Lasciò andare il taglierino sentendo un oggetto estraneo penetrarle il dietro della spalla. Sangue preso tinse i suoi vestiti.
Koharu cadde per terra e gattonò via, quanto più possibile lontano da ella.

Cercò di raggiungerla ma-

Bam!

Stessa identica sensazione, questa volta all'altra spalla.

Girò il capo lentamente, trovandosi davanti a sé Haruki accompagnato dal fumo della palottola appena sparata verso di sé.

" come... è possibile... "

Aveva osato spararle?

" non... ti uccido brutto stronzo! "

Urlò e corse verso la direzione di Haruki, il quale le tirò un terzo colpo.

Bam!

Proprio poco sopra la clavicola.
Si bloccò, cercando di reggersi in piedi anche se a stento.
Hana le si parò davanti e la spinse verso quel buco, verso la sua morte certa.

" adios! "
___________________________

Fashion and death-sign

Cadde.
Cadde nel vuoto.

E quando atterrò si fece male al sedere.
Non solo aveva gli arti indolenziti con tre colpi di pistola, ma cadendo si era pure fatta male alle gambe.

Voleva alzarsi.
Voleva combattere.
Voleva ribellarsi.
Ma il suo corpo glielo impediva.
Era così che si era sentito Axel quando l'aveva rapito?
Meno male che era stato lxi e non lei.

Click.
Sentì qualcosa afferare le sue caviglie, per poi tenerle salde alle gambe della sedia su cui stava.
Abbassò il capo e vide che due anelli di metallo si erano inncastrati nella gamba, imprigionandola in quella posizione.
Si abbassò e tentò di aprire gli anelli im due per liberarsi.
Niente da fare.
Non solo le facevano male le braccia ma il materiale era più forte del normale.
Alzò il busto.

" Venom! Venom fatti vedere! Questa me la pagherai cara! "

Esclamò dunque guardandosi attorno.
Fu allora che si chiese: cosa c'è attorno?

Luci, riflettori, scintille.
Il luogo si fece vivo in un attimo, raffigurando una sfilata di moda.
Era seduta davanti ad un banco bianco con sopra dei fogli, numeri e matite, con tanto di un microfono ed un bottone rosso.
Era in alto, più in alto della folla di robots che piano piano si andava a formare.
Tutti i suoi robots.
Quelli di Venom.

Riempivano i lati del grande palco su cui le modelle avrebbero camminato da un momento all'altro, mostrando a loro quanto belle stessero con i capi d'abbigliamento stilosi ma soprattutto originali.
Sentiva la folla parlare, sentiva il cuore battere da quanto simile avesse vissuto una scena del genere.

Riguardò il banco davanti a sé e sul foglio c'è scritto qualcosa.

" dai un voto da uno a dieci sulle modelle. Devi essere onesta. Penalità: morte "

Huh, questa era la sua esecuzione?
Sarebbe finita morendo soffocata dai vestiti?
Oppure la uccideranno con la noia e banalità?

Le luci persero parzialmente la loro intensità, segnalando l'inizio dello spettacolo.
Due riflettori si accesero.
Il primo era rivolto verso il palco.
L'altro direttamente sopra a Valeria.
Alzò lo sguardo a vederlo.
Era molto instabile.
Troppo instabile.
Come se stesse per cadere da un momento all'altro.

Guardò prima i numeri, dopodiché il palco.

La prima modella entrò in scena.
Uguale al resto della folla: un clone di Hana.
L'unica differenza erano i vestiti.
Infatti aveva addosso un lungo vestito rosso scollato con dei tacchi dello stesso colore.

Camminò finché non fu faccia a faccia con la critica e si fermò.
Valeria alzò un sopracciglio e si guardò attorno.
Non le importava della moda adesso.
Senza di lei la moda non poteva esistere.
Lei poteva metterla da parte, non il contrario.
La moda necessitava lei.
Lei era la moda.

Una via d'uscita... Dove?
Dove dovrebbe essere?
Una falla nel sistema dovrà pur esserci, no?!
Dove stava?!
La doveva trovare ad ogni costo!

Il robot batté il piede per terra, attirando la sua attenzione.
Supponeva volesse quel giudizio.
Era semplice ma elegante.
Sarebbe stato meglio se fosse stata lei stessa ad indossarlo poiché era slanciata.
Da uno a dieci... Un sette era il voto migliore.

Il robot fece un piccolo inchino e si incamminò verso le quinte.

Il prossimo arrivò, questa volta vestito di jeans lunghi ed attilato assieme ad una t-shirt bianca aderente.
Ancora una volta si fermò davanti alla critica, sconcentrata da tutto.
Vide qualcosa scintillare fra folla.
Era così lontano ma così luccicante.
Non poteva essere un caso!

Batté il piede per terra.
Era banale come una casa dal tetto rosso.
Non c'era nulla di intrigante in quell'outfit. Cosa doveva giudicare di preciso, eh?
Questo era un sei arrontondato.
Ora vattene via.

Ogni outfit che arrivava diventava sempre più bizzarro e brutto.
Magliette strappate, pantaloni di tre taglie in più, vestiti visibilmente sporchi.
Era questa la sua tortura?
Morire da quanto brutte fossero?
Seriamente?
Allora Venom era tanto stupida quanto lo dimostrasse.

Tuttavia il comportamento dei modelli sembrava cambiare ad ogni turno. Peggiore era il voto, più tempo ci mettevano ad uscire di scena, come se aspettassero che lo cambiasse.
O peggio.

Il prossimo machinino era senza vestiti.
Niente di niente.
Parti intime definite non le aveva, ma comunque la simulazione della folla era scioccante ed imbarazzante come se le possedesse.
Valeria tirò un sospiro stanca.
Le diede un uno.
Fine della storia.
Aveva altro su cui pensare.

Il robot non si mosse, rimase fermo a guardarla.
Quando lo fece, allarmò la fanciulla.
Si avvicinava verso di più a quest'ultima. Cosa faceva?! Vai indietro! Non sai chi sono io?!

Sono Valeria Kamei!
Sono una ultimate!
Sono la figlia adottiva di un uomo tanto potente quanti affascinante!
Sono un'icona del decennio dello stato giapponese!
Sono e sarò sempre l'unica sopravvissuta!
Perché io sono superiore al resto!

Dietro quel robot si aggregarono anche i modelli precedenti, quali la assalirono iniziando a tirare via i suoi capelli, vestiti e pelle.
Volevano farla soffrire alla stessa maniera cui quei voti erano stati dati: diretti, forti, crudi. Il loro cuore si era spezzato nel sapere di non essere all'altezza e mai lo saranno ai suoi occhi.
Perché per Valeria nulla era perfetto se non lei stessa.

Le miriadi di mani riuscirono ad aggrapare le sue caviglie ed anelli, i quali furono strappati via per poter tirare i suoi pantaloni.
Oddio, era libera!
Questi rottami l'hanno liberata!
Che idioti! Che stupidi!
Non le importava niente se si fossero offesi.
Lei era l'esperta, non loro.

Li spinse via prima a calci e poi tentò di usare le braccia.
Li spinse via correndo dalla parte opposta e nascondendosi in mezzo alla folla, quale guardava in silenzio lo spettacolo.

Dove stava?
Dove stavano quelle chiavi?
Era lucciate quando sedeva lassù!
Dovevano essere per forza in questa sezione!
Le avrebbe trovate e le avrebbe fatte ingoiare a Venom con le sue stesse mani.
Ed avrebbe ucciso anche il resto di loro!
Non sarà lei quella a morire, ma loro!
Lo giurava su tutto ciò che avesse.

Sentiva i modelli raggiungerla mentre sbatteva contro il metallo.
Ma era vicina, poteva sentirlo.
Era quello il punto in cui aveva visto il riflesso accecante della chiave dorata.
Si buttò a terra per nascondersi meglio e cercare.

Non trovò una chiave.
Né un mazzo.
Non era nulla di utile a lei.
Un semplice anello dalla pietra così chiara che luccicava da tutte le parti.

Spalancò gli occhi alla realizzazione di essersi sbagliata, ma era troppo tardi.
Uno ad uno i modelli le andarono addosso, mettendo sempre più pressione sul suo corpo.
Prima sulla schiena finché non cadde per terra.
Dopo sulle braccia e gambe.
Sempre di più, si moltiplicavano sempre di più.
Arrivarono pure alla testa, limitando l'ossigeno che potesse avere a disposizione.
Sempre più pressione.
Sempre meno spazio.

Morì asfisiata dopo una decina di minuti, rivelando il suo corpo morto con labbra e dita blu.
E delle lacrime.
Per aver fallito.

___________________________

Una volta in ascensore nel totale silenzio, Axel si diresse subito in fondo in un angolo.
Ce l'aveva fatta.
Era riuscito a capire chi ci fosse dietro.
Una cosa...
Una cosa per una volta nella sua volta era riuscito a portarla al termin ie.
Era questa la sensazione di soddisfazione?
Si sentiva così sollevato che quasi potesse dormire qui!

...

Non aveva più energie.
Lo realizzò solo ora.
Dopo tutto questo roller coaster di emozioni sentiva come se non dormisse da anni.
Era così stanco, così debole, così...

Non era contro le regole riposare gli occhi un attimo, no?
Due minuti...
Dopo sarebbe tornato in camera ed avrebbe continuato lì.

Nel mentre di questo processo di pensieri il corpo si appoggiò sul muro, per poi strisciare lentamente verso terra.

Aveva terminato ciò che si era promesso.
Era... erano salvi.
Uno in meno, ma salvi.
Aveva così tante cose da dire e fare.
Ma allo stesso tempo non c'era niente.
Ora che avesse terminato non era rimasto niente per sé.

I suoi occhi eterocromatici si appensantirono.
Ce l'aveva fatta.
L'unica cosa che volesse fare in quel momento era chiedere a Mitsuki se fosse fiero di lxi.
Magari un abbraccio.
Un bacio.
Deve ancora raccontargli quella storia della buonanotte.
Sarebbe stata fantastica, soprattutto da ella.
E quando sarebbero usciti da qui le avrebbe fatto conoscere Axelle.

Sì, l'avrebbe rivisita.
Avrebbe rivisto le sua cara sorellina.

" Axel- Axel?! Va tutto bene?! Ehy- "

Le voci erano imbottigliate, estranee, ma ad egli non importava adesso.
Si lasciò trasportare dalla stanchezza.

Senza più alzarsi in quella giornata.
___________________________

Anche se dopo la botta enorme subita.
Anche se vi fu il terzo processo e la terza esecuzione.
Quelle notte oramai nessuno dormiva.
Ed i misteri poteva svelarsi oppure confondere.

Questa notte non era da meno.

Haruki entrò dentro la struttura dall'unica finestra accessibile, ossia quella che si trovava in sala sorveglianti. Ancora era rimasta una catastrofe, ancora c'era disordine ma soprattutto ancora era rimasta nascosta dai corridoi.
Il suo covo.
Il loro covo.

Fece assai piano i suoi movimenti, pur di assicurarsi che nessuno l'avrebbe notato. Nessuno.
Perché sarebbe stato nei guai se avessero scoperto del suo piccolo viaggio a Tokyo. Erano un paio d'ore andata e ritorno solo con la bicicletta.
Sudato e col fiatone, doveva fare il più in fretta possibile per non destare sospetti ed anche arrivare in tempo per l'incontro con lei.

Si aggrappò al bordo dall'esterno, tirando la borsa gigante con sé. Era la stessa usata per tenere le bombe, ad eccezione che quest'ultime non ci fossero più perché era disperse nell scuola. Le aveva piantate giusto in tempo, prima che quel gruppo di idioti lo prendesse in ostaggio e gli procurasse una nuova cicatrice sulla faccia, questa volta sulla tempia.

Buttò prima la borsa dentro la stanza, facendo gran tonfo per via della carta comprata con i suoi spiccioli. Il suo corpo si susseguì con decisamente più cautela, osservando attorno a sé l'ambiente. I futon, il disordine, la sporcizia... Tutto nella norma.
E nessuna traccia di Hana per sua fortuna.
Non saprebbe come spiegare tutto questo dopotutto e neanche voleva il suo confronto.

Si sedette per terra, cercando di prendere fiato dopo la corsa fatta.
Era stata dura ma ce l'aveva fatta prima del sorgere del sole. Ma era solo la prima fase. La seconda era andarsene in giro sperando che nessuno ci fosse per i corridoi. Nessuno.

Una piccola pausa la meritava.
E man mano che il battito del cuore diminuiva, il cervello riprendeva a riflettere e ripensare.
Ripensare a cosa aveva sentito alla radio.
Ripensare a cosa c'era scritto su quell'articolo.
Lo raccolse da dentro il forziere e aprì la prima pagina, sgranando gli occhi.

" PADRE DEL MILLENIUM DEVELOPMENT MUORE PER SUICIDIO "

Era... Era vero?
Davvero era morto?
Non poteva essere vero.
Una persona così potente come lui non poteva morire.
Una persona così potente da allontanarlo dalla società per anni non poteva essere deceduto per questo.
Aveva carisma.
Aveva potere.
Aveva comando della U.F.F.
Aveva una splendida moglie.
Aveva una intelligente figlia.
Aveva tutto.

Quindi perché?
Perché i giornali dicevano questo?
Perché dicevano che un uomo dalla bella vita era morto per mano sua?
Non era possibile, non credeva nulla delle menzogne scritte.
"Separazione", "lutto", "solitudine", " delusione"...

Se lo avesse scoperto lei... Non sapeva che reazione potesse avere.
Non felice di sicuro.
Era legata a suo padre in fondo.
Quei anni spesi assieme avevano messo in chiaro questa ammirazione.
E non sarà lui a dargli la cattiva notizia così, per via di un giornale, mentre era intrappolata in un Killing Game.
Eppure lasciarglielo nascosto era sbagliato. Tenerla all'oscuro quando cercava la realtà era sbagliato. Sapere che poteva morire senza venirne a conoscenza era sbagliato. Lui era sbagliato.

Prese la pagina con entrambe le mani e la appallottolò in una piccola pallina di carta dalla bassa qualità.
Non glielo dirà.
Se c'è una persona in grado di sopravvivere qui dentro era lei.
Quindi lo scoprirà una volta fuori da qui. Farà male, per forza, però non sarà stato lui a dirglielo.
Anche se lontano buttò nel cestino il rifiuto, chiuse la borsa e si rialzò da terra, tirando un sospiro sconfitto.
Non poteva perdere altro tempo.

Fece un piccolo passo in sala telecamere per controllare che la via fosse libera. Bingo. Nessuno si vedeva in zona e nella sala computer vedeva la fanciulla giocherellare qua e là con un meccanismo rotto. Era difficile constatarlo dai pochi pixel non coperti dalla sue schiena.

Uscì da lì per dirigersi nei vuoti corridoi, tuttavia davanti a sé ricevette una sorpresa indesiderata.

" lo sapevo! Dovevo saperlo che eri uscito! "

... Hana.
La fanciulla più bassa già lo divorava con quell'espressione di rabbia, anzi, furore. Avanzò a passo veloce nella loro camera, facendolo indietreggiare, e puntava il dito contro.

" mi prendi per stupida?! Una scema?! Pensi che tua sorella non l'avrebbe capito che c'era qualcosa che stavi nascondendo?! "

" Hana, posso spiegare- "

" ah sì? Voglio proprio sentirti! Meglio per te se mi dai una motivazione valida per tutto questo! Sai perfettamente che non dobbiamo uscire per nessuna ragione al mondo! E se ti avesse visto?! Sai benissimo che ha occhi dappertutto! "

Afferrò la stoffa della t-shirt e lo avvicinò a sé. Haruki mandò giù la saliva in gola.

" ero solo uscito per una boccata d'aria- ahia! "

La menzogna sul momento non se la bevette, ovvio. Ed in cambio ricevette un pugno sul braccio.

" allora penso veramente che sia ottusa come un mulo! Con una borsa così grande dovevi fare questa passeggiata?! Lasciando il tuo cellulare in bagno dovevi fare questa passeggiata?! Ti rendi conto che se non fossi andata io lì dentro gli avresti dato una possibilità di contattare le autorità! Sei un idiota, cazzo! "

Ad ogni esclamazione mise l'indice sulla sua fronte, spingendo via con tutta la forza che avesse in corpo.
Haruki non si ribellò però. Oramai si era abituato a non reagire quando faceva così.

" rispondimi, insomma! Che parte del tuo cervello ti ha detto che fosse una buona idea separarti da me?! Andartene contro il nostro volere?! "

Ancora nessuna risposta, eppure la fanciulla si avvicinava sempre di più al viso finendo addirittura per sputargli per sbaglio.

" cazzo, meno male che quell'idiota di Airi è venuta a dirmi tutto mentre si piangeva addosso. Ah! Avresti dovuto vederla come cercasse di convincermi a non buttarla via perché 'oh, non voglio essere da sola'. Suppongo abbia ottenuto una seconda chance dopo questo- "

La stretta si fece più forte, come se cercasse di affondare le dita sul petto e tirare fuori il cuore.
Eppure dopo tutta questa rabbia, dopo tutte queste parole...

" dimmi, cazzo! Perché non lo dici a me?! Cos'hai da nascondere da tua sorella di così importante?! Pensavo ci dovessimo sempre dirci tutto! Pensavo mi volessi bene-

Lo spinse via prima di buttarsi sulla scrivania e prendere un vaso in ceramica. Lo scaraventò e frantumò in mille pezzettini, urlando.

" datti una calmata- "

Gli venne spontaneo dirle ciò, sorpreso se non addirittura spaventato dalle azioni.
Non lo ascoltò, anzi, sembrava farlo apposta arrabbiarsi ancor più di prima.
Prese il prossimo oggetto e lo spaccò sul pavimento davanti a sé.
Haruki fece un salto indietro, svegliandosi finalmente.

Al terzo in aria, lo rubò dalle sue mani in tempo e gettò sulla superficie in legno. La castana iniziò ad assassirlo, colpendolo sul petto e cercando di graffiarlo, senza smettere di urlare.
Il più alto tentò di afferare i suoi polsi e ci riuscì dopo vari tentativi.

" Hana, Hana- "

Tentò di chiamare il suo nome.
La ragazza non sembrava smetterla di urlare. Poteva sentire il suo cuore battere all'impazzata, il fiato farsi sempre più corto, il sudore formarsi sulla fronte e l'ansia prendere il meglio di sé.
Dai polsi passò a tenerla ferma per le braccia, facendola sedere sulla sedia più vicina che avevano.
Odiava vederla così, odiava ancora di più il fatto che potesse innescare questa reazione ad ogni momento, ma soprattutto odiava chi era riuscito a romperla in tale maniera.

" Hana, smettila- "

Il corpo della fanciulla non smetteva di tremare e presto delle lacrime si crearono sui bordi dei suoi occhi rossi.

" Hana, non me ne vado. Te l'ho promesso. Ti voglio bene, okay? "

Il respiro della fanciulla iniziò pian piano a tornare normale. La bocca si serrò e guardò in basso.

" ... sei uno scemo "

" mh... "

" fai schifo! Perché vuoi andare a vederla? "

Quindi l'aveva intuito cosa volesse fare tutto questo tempo? Era... Gelosa? Impaurita che potesse rubare la sua postazione da numero uno?
Sentì i palmi dell'altro lasciare la presa.

" non ti capisco, perché è così importante? Non è famiglia come lo sono io! "

" no, non l'ho è. Nessuno mai lo sarà "

Le ricordò con tono gentile, inginocchiandosi davanti a lei per incrociare il suo sguardo triste.

" non ti vuole bene! Non dopo quello che le hai fatto! È colpa sua e della sua famiglia se sei finito dietro le sbarre! "

" lo so... "

" ti odia! Ti vuole solo usare! Probabilmente proverà a metterti le mani addosso e- e non voglio che lo faccia! "

" lo so... "

Non sapeva cos'altro dire.
Non aveva torti, ma non voleva rinunciare all'idea adesso dopo tutto questo sforzo.

" però non c'è solo questo di mezzo "

O almeno, così lui la pensava.
Pensava che non lo stesse facendo per un senso d'affetto, ma di pietà e perdono.

Han afferrò le sue braccia ed avvicinó il suo viso a quello dell'altro castano.

" stai facendo la scelta sbagliata, fratellino "

Lo lasciò andare dopo quelle parole, girando la sedia e guardando altrove. Segnalava di andarsene prima che cambiasse idea e che non volesse nemmeno vederlo fare questo.

Prese la borsa e la mise su una spalla senza proferire un'altra parola.
Era okay... Era calma... Poteva lasciarla così... Per poco... Non sarebbe durato molto... E tutto si sarebbe aggiustato come era prima.

Se n'è andò fuori dalla stanza, lasciandola da sola.

La fanciulla sentì i suoi passi allontanarsi, un momento di silenzio, ed altri arrivare dalla direzione opposta.

" è permesso? "

Ah sì, la voce di quel cretino.
Un altro membro della loro combriccola, il più detestabile fra tutti quanti, addirittura più di quel gran fan di gossip di Izumi.

" sigh, che vuoi? Altre cure mediche? Non ti bastano quelle che ti ho già dato? "

Domandò tirando un sospiro stanca, girandosi nella direzione dell'altro. Dopo il processo non avrebbe pensato di vedere proprio lui fra i tre, eppure eccolo qui.

" no, no. Sono bastate per ora. Sono qui più per darti un consiglio. Sai, non ho potuto far a meno di origliare la vostra conversazione "

Entrò nella stanza senza chiedere il permesso, come se fosse camera sua. Il suo covo. Decisamente meno pulito della stanza attuale in cui resideva ma ugualmente soffocante. Camminò in mezzo ad essa con fare leggero, il sorriso da smorfioso che mai lo lasciava e l'atteggiamento di chi non avesse passato i peggio inferi fino a poco fa.

" chi è quest'altra di cui parlavate tanto? "

" taci prima che ti sgozzi "

Quelle poche parole lo misero sull'attenti per il semplice fatto che fosse in grado di fare questo. Non erano semplici parole lanciate in aria.

" uh, chiaro, lo scoprirò da solo allora "

La persona si mise a cercare intorno a sé qualcosa. Frammenti di vaso, scrivania disordinata, una pallina di carta diversa dal resto di quelle già dentro il cestino.

Mise la mano dentro e tirò fuori tale oggetto, aprendolo dalla sfera in cui era e leggendo lo stesso articolo di giornale quale Haruki pensava di essersens sbarazzato così facilmente. Lesse con una faccia seria e pensierosa, perplesso se fosse veramente accaduto. Dopodiché piegò il foglio a metà.

" almeno ha fatto ciò che doveva fare "

Commentò sull'articolo come se trattasse di niente d'interessante... Se non per un nome, anzi, un cognome in particolare. Un cognome appartenente ad un'altra persona qui dentro il Killing Game. Una persona che pensava di avere fra le sue mani, quale sfuggì troppo presto.

" che cazzo sorridi? "

Sentì dire da parte di Hana.
Stava sorridendo adesso? Davvero non se n'era accorto? Wow, gioia come queste riescono ad uscire dal suo controllo certe volte.
Gioia di avere un asso nella manica.
Gioia di poter giocare una carta così pesante da poter fare il lavoro senza doversi sporcare le mani.
Gioia di vendetta addirittura? Sì, probabilmente.
Oppure era solo quella sete d'intrattenimento insaziabile. Più lo faceva e poi ne voleva. Non era mai abbastanza la sensazione di adrenalina che percorreva le vene.
Era come una dipendenza.

Passò il foglio alla castana, la quale lo guardò prima con perplessità per poi leggere le prime righe, strappare l'articolo dalle sue mani ed finire di analizzare il tutto.

Fece cadere le braccia sulle cosce e guardò in alto, questa volta anche lei sorridendo in modo malsano all'idea che le fosse appena arrivata in mente.

" fanne buon uso, tanto poco mi importa di vedere il suo cuore spezzato a causa del suo paparino qui "

L'altro uscì dalla stanza soddisfatto dalle risposte che avesse appena trovato, fischiettando una piccola melodia mentre si dirigeva in camera.

" oh, Hyo, ci sei anche te. Va tutto bene? Ti va di parlare un po'? "

Accarezzò la sua guancia.

______________________________

Quelle persone non furono le uniche sveglie e girovaganti, altrimenti Haruki non si sarebbe trovato a camminare verso l'aula computer.

Era rimasta nella posizione cui l'aveva lasciata quando si distaccò dalle videocamere. La schiena era la prima cosa che veniva vista dall'entrata, il capo era abbassato sulla scrivania e le mani continuavano a tenere l'oggetto fermo mentre un cacciavite tentava di fare la sua strada nell'aprire certe parto.

All'inizio aveva perso le speranze di aggiustarlo, soprattutto dopo che una sua compagna l'aveva rovinata ulteriormente nonostante il suo tentativo di aiuto. L'aveva ripresa per il semplice fatto che non riuscisse a chiudere occhio dopotutto quella montagna russa d'emozioni. La sua quasi morte, la morte di un'amica, il processo, la morte di un'altra persona... Insomma non era stato un giorno proprio felice. Sentiva di dover tenere la guardia sempre più alta per evitare ogni possibile pericolo imminente.

Bastava uno sfogo, uno qualsiasi, ed è proprio lì che trovò la voglia di aggiustare l'arnese. Dopo qualche ora è riuscita a fare grandi progressi. Cambiare la carta, controllare la lente, aggiustare il flashback, piano piano tornava funzionante come una volta.

Voleva controllare che la memoria funzionasse ancora e, per farlo, la memoria non sembrava accessibile dallo schermo di essa. Mannaggia. Speranza non fu perduta perché era, letteralmente, in una sala computer. Bastava trovare un filo e connetterlo ad uno dei mille computer. Alzandosi vide il castano all'entrata guardarla fisso.

" oh, sei qui... "

Constatò Sumire alzando un sopracciglio alla vista della borsa gigante. L'aveva ascoltata seriamente? Meglio per lei.

" già... "

Si susseguì un silenzio imbarazzante da entrambi. Haruki non sapeva come approcciarla dopo tanto tempo.

" è da molto che non parliamo solo noi due "

Affermò facendo qualche passo verso uno dei computer e sedendosi sulla sedia di fronte.

" già "

" sei molto loquace "

" eh già "

Tirò un sospiro annoiata da quelle reazioni.

" metti tutto al centro e torna all'entrata "

Non voleva perdere altro tempo con tale soggetto. E di sicuro non voleva stargli vicino adesso per motivi di sicurezza. Non erano solo collegati al fatto che fossero nemici, c'era un'altra storia avvenuta prima di tutto questo malsano gioco.

" posso portatela io dove sei te- "

" no, grazie, non ci tengo a sentire il tuo alito "

Quelle parole offesive lo zittirono, facendo come gli fosse stato richiesto. Si avvicinò, buttò la borsa per terra, si allontanò.

Sumire nel mentre aveva già trovato un cavo da connettere sia alla fotocamera che al computer. Vi fu una barra di caricamento che trasportava i file da una parte all'altra. Significava che ancora c'erano. Meno male.

" cosa fai? "

Domandò con curiosità il più alto, non ricevendo neanche uno sguardo.

" oh, sai, le cose che una ragazza farebbe: vedere le foto scattate e decidere quale sia la migliore. Nel mio caso migliore da mettere sul giornale quando ti avranno arrestato di nuovo "

Marcò le ultime due parole per rendere il messaggio chiaro.
Guardò altrove incrociando le braccia al petto, non volendo essere ricordato di tutto ciò. Aveva l'intento di metterlo in riga, funzionando in parte.

La giornalista si alzò dalla sedia ed aprì la cerniera della borsa.
Giornali.
Fu la prima cosa che vide.
Giornali su giornali. Carta su carta. Da quando era rinchiusa qui fino a data recente.
Li tirò fuori e, a sorpresa di tutto, li gettò via con disinteresse dopo una piccola occhiata.
Saranno pure importanti, ma mai quanto le altre cose che avesse chiesto.

Entrambi le mani frugarono, finché non svuotarono tutto.

" huh? "

Prese la borsa e la girò sottosopra, scuotendola pur di fare cadere tutto tranne che quella stupida carta.

" dove sta il resto, signorino? "

Il tono acido e il sarcasmo lo punsero, tentò ugualmente di mantenere lo sguardo serio grattandosi la nuca.

" non posso, mi spiace "

" se veramente ti dispiacesse mi avresti dato almeno un telefono. Ma dovevo aspettarmelo da uno come te. Sai, dovevo aspettarmi che fossi così in basso con i tuoi morali, eppure, davvero, Shini Goro? Mi sorprendi ogni volta che vedo quel tuo faccino "

Raccolse uno di quei fogli per poi lanciarlo ai piedi dell'altro con rabbia.

" e neanche questo sai fare! manca una data palesemente! Dove l'hai messa? "

Ebbe osservato questo mentre controllava il numero dei giornali e le date.

" non la vendevano più "

Cercò di giustificarsi, mentendo spudoratamente.

" la trovavi da qualche parte! Perché non la rubavi? Improvvisamente sai quanto è immorale compiere certe azioni? Wow! Complimenti per aver imparato ciò finalmente! Perché non ci lasci andare allora? "

" ... mh "

Avrebbe voluto dirle di più.
Urlarle contro per questo atteggiamento da snob e di superiorità.
Non lo fece poiché fosse comprensibile cosa scaturì questa reazioni.

" come va la schiena? "

" sono quasi esplosa, come dovrebbe andare? "

Rispose con secchezza usando un'altra domanda, ruotando gli occhi scocciata da come cercasse di mostrarsi preoccupato. Lo irritava, lui la irritava. Con quello sguardo dispiaciuto, da cucciolo bastonato. Non aveva alcun motivo di rivolgere esso! Provava pietà? Pena? Ci avrebbe potuto pensare prima di fare ciò! Le lacrime di coccodrillo potevano pure soffocarlo per quanto le importasse!

Strinse le braccia a sua volta.

" perché hai dato quelle pillole a Shiori? "

Non lo capiva.
Non aveva mai capito una persona come lui.
Certe volte non sapeva se volesse farlo o meno.

" ... stavi male "

Minimizzò la risposta per evitare ulteriori incomprensioni.
Non ebbe successo in questo.

Sumire fece un passo verso di lui.

" se sapevi che sarei stata male non l'avresti fatto! Nulla di tutto! E se ammetti di sapere ti rende solo una merda più grande! Dovresti marcire in quella cella! "

Haruki non rispose.

" pensi che non ti abbia mai voluto credere? Non volevo nemmeno accettarlo che fossi in grado di fare qualcosa di simile "

Fece un altro passo.

" ma dopo tutto questo, posso davvero credere te e non i giornali? Pensare che sei innocente? "

Quanto fu abbastanza vicina lo afferrò per le spalle, avvicinando il suo orecchio alla bocca. Sussurrò, con fare rabbioso:

" non hai pensato alla tua famiglia? A mamma? A me? "

Si congelò sul posto, occhi spalancati e bocca serrata.

" invece di noi hai ben pensato di seguire quelle pazza psicopatica. È una nulla di buono. Non vedi come ti sta riducendo? Oppure pensi di tenerci così tanto da rovinarti? Preferisci una ragazzina qualunque a me? "

Fece per aprire bocca, la richiuse.
Le parole si bloccavano a metà della gola.
La castana buttò le sue braccia attorno al suo collo. Un abbraccio, quale serviva da prigione.

" e pensare che un tempo dovevo essere in debito con te. Sapere solo che il tuo sangue scorre nelle mie vene mi fa venire voglia di strapparle via. "

Alzò un sopracciglio, non riuscendo a comprendere meglio le sue parole.

" se non sono superiore a lei, come minimo sarò al suo stesso livello. Devo essere al suo stesso livello. Ti deve importare di me quanto ti importa di Hana. Perché siamo uguali in relazione con te, anzi, ho più connessione io "

Strinse le braccia, soffocandolo. Haruki alzò i palmi e tentò di allentare la presa.

" perché abbiamo lo stesso sangue, altrimenti non eravamo compatibili "

Ed ancora.

" perché rimani il mio fratellino. Il fratellino che ha voluto uccidere mia madre, Yasu, perché avevi paura che papà ti rispedisse in quell'orfanotrofio e cedermi il posto nell'organizzazione, dico bene? "

Gli diede un bacio sulla guancia.
Una affettuoso che una sorella maggiore potrebbe dare.
Si allontanò finalmente, lasciandolo respirare.
Aveva addosso un sorriso enorme, ai occhi dell'altro addirittura malsano.

" ma non preoccuparti, ci penserò io a lui. Torna pure a giocare la parte del cattivo. È quello che sai fare meglio. Una volta che avrò finito con lui ti verrò a cercare "

Con una mano fece il gesto del saluto, invitandolo ad uscire.

Non... Non sapeva cosa dire, né come reagire a quelle accuse.
Sapeva che non aveva possibilità di difendersi, tantomeno cercare di darle una risposta adatta.
Era scioccato a dir poco.
Si girò.
Ed uscì dalla stanza senza ricambiare il saluto, pensoso di tutto.

Un assassino.
Lo considerava un assassino.
Ed aveva i suoi motivi per farlo.
Se i ruoli fossero scambiati avrebbe reagito come ella.

Una notifica spuntò sullo schermo del computer, attirando l'attenzione della giornalista.
I file erano stati finalmente caricati dalla fotocamera all'altro oggetto elettronico.

Raccolse i giornali e li rimise dentro la borsa prima di risedersi e controllare cosa fosse rimasto intatto.
Tutte le fotografie fatte sin dal party sembravano esserci.

Le prime mostravano il gruppo felice.
Tutti, o quasi, vestiti eleganti, sorridenti davanti alla telecamera. C'era Izumi che teneva un sorriso disegnato sulla lavagnetta, Koharu che le faceva il dito medio, l'ego di Naomi mostrarsi nelle pose e la magnificenza di Valeria in quel vestito rosso.
Sentì come un blocco alla gola.
Più guardava quella foto, più si sentiva male.

Erano felici, ignari di tutto.
Si divertivano, ancora speranzosi di trovare una via d'uscita. Si fidavano l'un altro. Erano una semplice classe.

Poco dopo l'inferno si scatenò.
Prima Izumi e Dae-jung se ne andarono, dopo Hisa. Durante quel processo è rimasta con l'acqua fino alla gola a sapere che fosse mortx a causa sua. Fortunatamente non lo era.

" dovresti provare a parlargli "

Ripeté sottovoce le parole che Shiori le disse durante una loro conversazione privata sul ragazzx. Per quanto chiacchierona fosse, però, non era in grado di ammettere nell'essere nel torto per una questione di fierezza. Rimanere così era comunque doloroso.

Tirò un sospiro continuando a scrollare le altre foto e si imbattè in quella che avesse fatto a Mitsuki non appena entrò in stanza. Lo sguardo sorpreso dal flash, ma docile e gentile. Anche dalla foto poteva fiutare la sua insicurezza. Non ha mai capito da dove venisse perché non la reputava un soggetto che doveva imbarazzarsi su qualcosa, soprattutto il suo aspetto.

Ancora una volta scrollò e la foto che fece c'erano Naomi ed Axel sul campo da ballo. Il primo drammatico nelle espressioni e movimenti, voglioso di un ballo. Il secondo irritato e rosso in volto dall'essere ondeggiato in tale maniera. Le venne un sorriso nostalgico, una delle scene più comiche che avesse visto qui dentro. Peccato che uno di loro si fosse rivelato un grande stronzo, mentre l'altro era esausto da tutto quanto.

Airi e Koharu che danzano.
Questa volta la sintonia si sentiva eccome. Erano come due piume che volavano al vento in modo aggraziato. Due faciulle contente di essere al fianco dell'altra. Due semplici ragazze perse, che si erano ritrovate nell'altra.

Oh, questa se l'era dimenticata proprio. Quando l'aveva fatta?
Seduti sul divano bianco erano Dae-jung ed Akihisa, ancora con i loro vestiti quotidiani. Il primo aveva un sorriso enorme in volto, facendo addirittura l'occhiolino, ed il suo sguardo era il più vicino alla telecamera. Ma certo, gliela avrà presa quando si stava cambiando in camerino con Naomi. Il secondo sembrava poco volenteroso di fare lo scatto, tuttavia il braccio dell'amico dietro il collo sembrava tenerlo seduto, ed un piccolo sorriso era stato forzato per fargli un piacere.

Aw.
...

Si alzò dalla sedia ancora una volta ed attivò la stampante più vicina, volendo mettere su carta quel ricordo, anzi, tutte quelle foto. Voleva mostrarle al resto e magari ricordare dei loro unici momenti felici qui dentro. Sarebbe stato bello rifarlo.

Mentre la stampante andava notò come l'ennesima foto nuova comparve. Diversa dal resto. Non era della festa, né tantomeno una foto casuale che rappresentava la struttura come prova schiacciante. Era sorpresa nel vederla.

Nel vedere qualcuno in essa.
Qualcuno fare qualcosa di... Strano? Gli elementi erano confusionari all'inizio. L'analisi venne fatta piano piano.
Riconobbe la persona.
Riconobbe il luogo.
Osservò l'azione che stesse facendo in non solo quella, ma altre foto che catturavano lo stesso momento pochi secondi dopo.
E quando colleggò i puntini mise una mano davanti alla bocca, scioccata.

L'aveva fatto davvero?
Perché?
Cosa? Quando?

Si prese un attimo, tornando calma.
Dopodiché un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra.
Non aveva finito di fargliela pagare ed ora aveva un asso nella manica.

" d'un tratto mi è venuta voglia di giocare a scacchi "

______________________________

E per la terza volta, signori e signore, abbiamo concluso un capitolo di Obsession.

Cercherò di farmi breve e comincio dal dire che i processi mi stanno iniziando a stare sul culo in una maniera assurda sjcksfjs. Preferisco di gran lunga i free times rispetto a ciò ma alla fine sono riuscita a portare al termine anche questo 🤭🤭🤭🤭🤭.

E tbh so far è stato il mio preferito. Voi cosa ne pensate?
I feedback sono sempre accettati, soprattutto adesso che siamo alla fine di un altro lungo e doloroso arc 😭😭😭.

Passiamo dla spiegazione del titolo: Road to dictatorship detto che strada alla dittatura.
Basically si riferisce a Valeria e, per certi tratti, anche Axel. È più mirato alla prima per ovvie ragioni aka appunto la sua sete di governare senza molta democrazia e fare cose affinché solo lei ne approffiti e poco le importa del resto. Come una dittatrice.
Con Axel invece direi che questa strada si riferisca aa sua competizione che in questo capitolo si è decisamente fatta molto più accesa.

Ringrazio eve per il disegno di Dae-jung e Hisa.
My babies che carini, sigh 🥺

Ora si passa alla mia parte preferita aka il quizzzzz.

1. Qual è il vostro personaggio preferito del terzo capitolo?

2. Qual è il vostro personaggio femminile preferito del terzo capitolo ?

3. Qual è il vostro personaggio maschile preferito del terzo capitolo?

4. Qual'è il vostro personaggio enby preferito del terzo capitolo?

5. La scoperta dei altri membri dei Shini Goro vi ha stupito?

6. Cosa ne pensate di...
- Mitsuki?
- Yuri?
- Axel?
- Valeria?
(- altri personaggi del cast, se volete parlare di loro?)

7. Quale è il vostro capitolo preferito fra quelli pubblicati?

8. Avete delle richieste, paure, consigli, idee su cosa accadrà nel prossimo capitolo? (Se sì, quali? e se avete idee angst interessanti che vorreste vedere il vostro personaggio fare sono sempre disponibile ad ascoltarvi in chat privata👀)

9. Quale è stato il vostro processo preferito?

10. Avete altri commenti aggiuntivi da fare? <3

Eeeee idk che altro dire sono abbastanza stanca dato l'orario AHAHAHAHA.

Come al solito spero vi sia piaciuto, chiedo scusa per eventuali errori di qualsiasi genere e ci vediamo al quarto capitolo!

Che non sarà tanto disastroso (forse)
Ma comunque ha un suo perché.

— 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆

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