❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗜𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜: 𝖳𝖭𝖳 - 𝖳𝖮 𝖭𝖮𝖳 𝖳𝖱𝖴𝖲𝖳! ❰

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" Tic tic tic "

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" ah-ha! Hope's Peak Academy! "

La figura comparve davanti alle imponenti mura della scuola appena nominata. Un sorriso, dei occhiali da sole e, fra le mani, una grande borsa nera pesante che ebbe trascinato fino alla sua meta. Il suo compito attuale era semplice: portare essa ed andarsene senza farsi notare dai prigionieri di quella struttura. Sapeva cosa stesse succedendo dentro quelle quattro mura. Sapeva dell'inferno cui stavano passando. E sapeva che se venisse sgamata ora sarebbe stata la fine, che le piaccia o no. In fondo non poteva permettersi di fargli capire che un'entrata ed uscita ancora esistesse! Avrebbe alzato le loro speranze e avrebbero tentato di fuggire!
"Speranze".

" L'accademia della 'speranza' che si porta ottant'anni di successo alle spalle "

Sapeva delle loro capacità.
Sapeva del potere che la Ultimate Future Foundation possedeva.
Ma non lo intimoriva per niente.
O, almeno, non adesso.
In fondo non potevano fargli del male se minacciasse di farli tutti fuori.
Gli neo-ultimates di quest'anno.
I partecipanti del Killing Game.

Già si immaginava lo scandalo che poteva accadere! Su tutti i giornali!
'Ultimi Ultimates?! Catastrofe avviene nella struttura più gloriosa del secolo. Cosa ne penseranno i piani alti? Quali saranno le loro azioni? Ennesimo attacco dei Shini Goro?'.

Già rideva immaginandosi la sua faccia.
Quella del bastardo che voleva tutto il potere per sé.
Quella del bastardo che gli ha strappato via le sue speranze pur di ingannare il resto del popolo.
Le speranze di un Ultimate.
Le speranze di una speranza.

" 'Per il nostro Giappone. Per il futuro. Per noi' ... Certo che non cambierà mai "

Ricordava il loro motto a memoria da quante volte l'avesse pronunciato. Ricordava ancora i gesti del saluto: braccia dietro la schiena, petto all'infuori, sguardo dritto e determinato. Gli venne automatico imitar malamente ciò.
Era un saluto d'onore, di rispetto, d'amore.
Che gli portava disgusto, nausea, odio.
Perché sapeva della merda che si nascondeva sotto quel castello fatato.

Il suo sorriso scomparve e, il suo corpo piccolo rispetto alla costruzione, oltrepassò il cancello che separava due mondi diversi: la normalità e la surrealità. Il sogno e l'incubo.

Sputò sul cammino davanti a sé.

" dubito che Hana ed Haruki se la stiano spassando "

Fece il suo dovere di fretta e soprattutto in totale segretezza nonostante il sole splendesse. O era fortuna, o ancora una volta era successo quello che veniva chiamato un... "Processo". Quello che succedeva dopo un omcidio pur di punire il colpevole, pensando di portare giustizia alla povera, piccola, innocente vittima! 'Ancora una volta' perché il motivo della sua visita era la prima che accadde dei giorni addietro. Quello che non doveva succedere ma è successo.

" psh- da questa parte "

La voce di Hana lo chiamò, sbucando dalla porta quell'inimitabile cappello marrone quale copriva parte delle sue code.

Quando oltrepassò la porta fu incontrato da ella ed il suo compagno d'avventure Haruki, in quello che chiamavano "il loro covo": l'ufficio dei sorveglianti. Era alquanto... Disordinato non c'è che dire. Una scrivania catastrofica, alcuni frammenti di vetro qua e là, scatole di cibo istantaneo e piatti sporchi e due futon disfatti nel bel mezzo della stanza. Poco più in là, in un angolo, c'era un'altra porta cui si poteva intravedere della luce all'interno: la sala controllo con tutte le videocamera installate per la struttura.

" uff- sa di chiuso qua dentro. Non potete far arieggiare una volta ogni tanto? "

Entrambi lo guardarono con una faccia arrabbiata, come se non fosse ovvio il motivo per cui non ci avessero pensato prima.
Portò una mano davanti mentre lasciò cadere il sacco enorme e pesante sulla scrivania. Un boom fece eco per la camera.

" ecco qua il regalino che volevate "

Non è vero, non lo volevano. Neanche sapevano cosa fosse al suo interno. L'unica cosa che Hana voleva era un aiuto. Il castano si avvicinò ed aprì la cerniera, allargando i suoi occhi non appena realizzò del contenuto.

" ma sono- "

" sì, lo so. Ma cosa ci dobbiamo fare? Ora che è morto dobbiamo pensare ad un piano alternativo "

Lo interrompè con sguardo serio.

" non bisogna lasciar tracce una volta raggiunto il nostro obiettivo. Anche solo una cosa e tutto andrebbe a monti. Queste sono la nostra soluzione "

Batté la mano su di esse, come un padre fiero di suo figlio.

" il libretto delle istruzioni è dentro "

I due ragazzini guardarono altrove. Haruki verso il muro incrociando le braccia.
Hana abbassò lo sguardo e lo nascosse col cappello.

Si incamminò verso di loro.

" so che è difficile, ma alla fine ne varrà la pena "

Mise una mano sulla spalla della fanciulla. Dopo seguì l'altra. Alzò lo sguardo ed i suoi occhi spenti incrociarono quelli rossi.

" mi spiace per Subaru, ma hai fatto la cosa giusta. Sei stata coraggiosa. Sono fiera di te per aver mantenuto la parte, chiaro? "

Il suo cuore si strinse, come se qualcuno glielo avesse appena strizzato.
I suoi occhi erano lucidi, come se qualcuno le avesse appena tirato uno schiaffo.
Sorrise leggermente.

" è acqua passata, non mi importava "

Fece uscire con un filo di voce.

Si ricordava ancora il giorno dopo la sua morte. Era in possesso dell'unico telefono funzionante nella struttura e, in lacrime, pregava a chi avesse ora davanti a lei di fare qualcosa al riguardo. Di aiutarla. Di tirarla fuori da qui. Non lo amava per non averlo fatto. Ma non poteva odiarlo. Era un sentimento contrastante.
L'aveva costretta a strappare una delle poche persone gentili nella sua vita.
Però faceva anch'egli parte di loro.
Non poteva odiarlo perché dopo non gli sarebbe rimasto nessuno.

" oh! Ultima cosa per te: ho trovato questo nel tuo piccolo laboratorio e son sicura che ti servirà in futuro "

Le lanciò due piccole fiale dal tappo bianco, al loro interno un liquido fucsia.
Uscì di scena e un silenzio funerario seguì.

" non capisco perché se ne può andare così. Non poteva fare tutto da solo? "

Protestò lui.

" ha altre faccende da sbrigare fuori da qui "

Spiegò l'altra.

Il ragazzo si avvicinò alla borsa e la prese con entrambe le mani.

" dimmi tu quando e cosa farmene "

" come sempre insomma "

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" buongiorno cari studenti! Sono le 7 di mattina ed il nighttime è ufficialmente terminato! Rise and shine, everyone! Preparatevi ad un altro meraviglioso giorno! "

Era la seconda volta che sentiva quell'annuncio da quando si era chiuso in camera.
Era il secondo giorno dopo il processo di classe.
Non sapeva se questo lasso di tempo stesse percorrendo troppo in fretta o troppo lentamente.
Sembrava di averli sentiti due volte di fila, ma allo stesso tempo sembrava che un'eternità fosse passata fra di loro.

Era... Strano.
Anche se già aveva perso cognizione del tempo dentro la scuola poiché non sapeva se il sole sorgesse o no, chiudersi in una gabbia ancora più piccola aumentava questa sensazione. Solo quei messaggi impossibilmente bloccabili erano il suo unico indizio del tempo che trascorreva.

Era strano.
Ma comfortevole.
Lo faceva sentire al sicuro in qualche modo, anche se nervoso dell'esterno.
Era nella sua piccola stanza.
Aveva controllo.
Al sicuro.
A pensare.
A guardare il vuoto.
Ad immaginarsi di essere altrove.
Purché si dimenticasse della situazione.
Purché si scordasse degli avvenimenti successi in precedenza.
Purché la sua mente cancellasse... Quel corpo.

Brividi scesero sfiorando solo il ricordo.
No. Non pensarci, Axel.
È tutto passato.
Andrà meglio questa volta.
Ti stai solo ricaricando le forze per aiutare tutti.
Una pausa ti è concessa se queste erano le tue intenzioni.
Dopodiché ti saresti fatto forza.
Un piccolo sorriso.
Incorraggia gli altri.
E guarda verso il futuro.
Usciremo da qui.

Tirò un sospiro.
Il suo stomaco brontolò, dandogli dopo tempo una svegliata da quel loop.
Effettivamente non aveva messo niente in bocca da un po'...
Il tempo della pausa era scaduto.
Se n'era preso anche fin troppo.

Quando aprì la porta una brezza di aria fresca lx rabbrividì, ricordandogli del suo attuale outfit e della temperatura alta che la sua camera, ora soffocante, possedeva. Aveva addosso una semplice t-shirt bianca e la tuta che ormai l'accompagnava dal primo giorno. La giacca era buttata sul pavimento, piena di pieghe. Se la mise addosso e si diresse verso la prima e tradizionale tappa della routine attuale: la cucina.

Non sapeva se fosse certo di trovare qualcuno o meno. Insomma, tutti erano nella stessa barca ma ognuno la prendeva alla sua maniera.
Rimase comunque sorpreso nella piacevole notizia di vedere qualcuno presente lì. Almeno alcuni riuscivano a riprendersi velocemente.

Parte di quel gruppo era una ragazza dall'acconciatura castana media familiare. Aveva un qualcosa di strano però... Non capiva cosa essendo girata di spalle.

Quando girò la testa per vedere la nuova entrata, gli porse un semplice buongiorno ed alzò una mano. La manica della maglietta era strana, anzi, l'intero outfit era strano. Era diverso. Era cambiato. Era simile a quello precedente in base ai colori, ma aveva uno stile più... Ribelle?

" oh questi? Ho deciso di darmi una cambiata finalmente "

Girò la sedia verso il creatore di effetti speciali, mostrando meglio il suo nuovo vestiario. Le ballerine nere erano ora diventata delle semplici scarpe da corsa del medesimo colore, le calze nere alte rimanevano ma ora si aggiungevano ad esse quelle a rete che percorrevano tutte le sue gambe, nascondendosi sotto una gonna pomposa a scacchi nera e rosa. Oltretutto questa sembrava più corta rispetto a quella precedente e arrivava più in alto la cintura nera. Come top ora ne aveva uno nero aderente che copriva il collo ma non le spalle, sopra di esso un giacchino in lana rosa abbotonato solo a metà, lasciando le spalle cadere sulle braccia. Il choker era rimasto lo stesso e la piccola ferita causata da Asahi sembrava scomparsa da quella distanza.

Parlando di egli... Era stranamente in sala da pranzo quella mattina. Nella stessa stanza di Sumire, seduto al posto assegnato da Airi tempo fa e lontano dalla giornalista, quale sembrava piuttosto tranquilla nonostante il loro riscontro. Stava con la testa sul tavolo, usando le braccia come cuscino e nascondiglio ed il viso non si poteva proprio intravedere. Anche lxi aveva cambiato il suo outfit. Era molto più - non prenderla male Asahi - decente. Anche se un po' pesante. Non aveva caldo con quella giacca enorme nera, rifinita da delle linee turchesi qua e là? Ed aveva persino messo dei guanti?

Come stava dopo quello che era successo nel trial?

No. Niente da fare. Non pensarci. Non ora. Fallo dopo quando nessuno ti vede.

Forzò a portare lo sguardo nuovamente sulla fanciulla presente, notando ora cosa il corpo nascondeva dietro la sedia: un cacciavite, dei pezzi meccanici e la stessa fotocamera usata durante la festa.

" cosa fai? "

" la riparo. Dopo il processo ha iniziato a darmi problemi - scatta quando e cosa vuole lei. Sta iniziando a dar fastidio dato che volevo raccimolare indizi visivi e fotografici d'ora in poi "

" indizi per cosa? "

Guardò un alto pensosa.

" boh, un po' di tutto suppongo. Sia possibili omicidi che altre cose riguardo il nostro rapimento "

Si fermò, non proprio convinto dell'idea di altri omicidi. Non doveva pensarci.

" oh, capisco. E come sta andando? "

Sbuffò la castana.

" peggio di prima. Koharu ha provato ad 'aiutare' dandoci un pugno ed ora partono addirittura i flash a caso "

" ow... pure lei è sveglia? "

" sì, sta in cucina con Shiori a fare non so cosa "

Tornò a giocherellare con il marchingegno dopo aver puntato il dito verso la porta che divideva le due stanze.

Proprio in quel momento dalla porta sbucò la testa della badante sorridente, quale salutò xlx nuovx arrivatx con un cenno di mano. La seguì la medium che già masticava qualcosa da mangiare. Anche le due avevano cambiato il loro outfit.

Koharu era alquanto semplice. Ormai la gonna rosa era andata ed ora indossava una salopette jeans dai pantaloncini corti a vita alta. Le sue scarpe erano bianche e la t-shirt, con sopra un piccolo gattino bianco, rosa.
Shiori non era da meno. Al posto della maglietta nera a maniche lunghe, ora aveva un top del medesimo colore con le spalline, mentre i pantaloni marroncini eran larghi e pieni di tasche.

Piano piano la sensazione di esclusione si faceva sentire, provando una sensazione di sporco a pensare di aver indossato i soliti vestiti per più di una settimana. Dopo questa conversazione sarebbe andatx a cambiarsi in qualcosa di più confortevole.

" vedo che qualcuno è di buon umore? "

Era incerto se definire così l'aura che la castana più bassa emanava. Sicuramente era più positiva della situazione circostante. Come mai?

" oh... sto solo cercando di non tirarmi giù pesando ad altro. Insomma... Non è che sono felice nel aver... hai capito "

Spiegò incrociando le braccia al petto.

" oh no-! Non intendevo quello, assolutamente. Sono contento che almeno qualcuno qui non è del tutto giù "

" bene, suppongo, insomma... sto cercando di far così sperando che Airi prenda l'energia "

Oh, vero... Era distrutta di tutte quelle notizie in una volta sola per poi-

Scosse la testa per scacciare le memorie.

" spero tu ci riesca allora, non è bello vederla giù "

La incoraggiò, riuscendo a farla parlare di alto.

" sei l'unicx altx qui che non prenderei mai in giro. Sii grato "

" ... grazie? "

Sorrise nervoso dopo una piccola pausa.

" ti porto qualcosa da bere "

Volò nuovamente in cucina, tornando successivamente con una tazza di latte al cacao e passandola al corvino. La ringraziò nuovamente, prendendo la bevanda e dandole un sorso prima di lasciarla sul tavolo.

La medium mise una mano sulla sua spalla. Lo paralizzò da quanto fredda e ferma fosse. Non se la ricordava così. E il silenzio poi...

" ti senti... meglio? "

Non capiva a cosa si riferiva con tutta sincerità...
Meglio di quando è svenuto?
Meglio di quando ha scoperto che due persone di cui si fidava erano parte dei Shini Goro?
Meglio di quando vide quelle morti?
Quel sangue?

" b-benissimo. Cioè- non benissimo bene. È ancora un po' un problema naturalmente- p-però decisamente meglio di prima! "

Si lasciò scappare quel tono impanicato, prendendo successivamente un respiro profondo per calmarsi.

" capisco... ti unisci a noi? "

Corruggò le sopracciglia.

" a fare cosa? "

" oh! Oh! Abbiamo un piano per uscire da qui! "

Davvero? Un piano? Quelle due erano riuscite ad organizzare qualcosa di così complicato e rischioso? Senza di lxi? Così facilmente? Nom ci credeva. Tutta la sua attenzione pendeva dalle labbra di Koharu.

" certo che mi unisco. Cosa avete in mente? "

" ah boh- tipo... Uh... Andare a minacciarli di lasciarci uscire? C'è una maniera più carina e meno immorale cui possa metterla? "

Guardò la corvina cercando la risposta all'ultima domanda, scuotendo la testa.

" okay..? "

" dovresti chiedere più dettagli ad Asahi e Valeria, però. Sono stati loro ad avere l'idea? "

Guardò verso la direzione del giocatore di scacchi. Dopo quello che era successo non sapeva cosa pensare sul suo conto... Era... Molto strano ed imbarazzante... E poi Valeria c'è dentro? Uh, era davvero affidabile come piano? E se ci riuscissero e lxi non fosse lì con loro ad aiutarli?

" chiaro "

" secondo me è una cazzata, ma fate voi "

Commentò Sumire sottovoce, concentrata parzialmente sulla macchina fotografica.
Le altre due ruotarono gli occhi, come se avessero già sentito quelle lagne prima.

" vado a fare qualcosa da mangiare ad Airi, torno subito "

Uscì di stanza per la seconda volta nella conversazione.

Axel guardò nuovamente nella direzione dell'isolato nella sala, facendo segno a Shiori di avvicinarsi.

" va tutto bene? "

Sussurò.

" boh, non faceva così prima "

Rispose con tono normale, abbastanza alto da farsi sentire.

Dall'altra stanza si sentì qualcosa rompersi, come un piatto o del vetro, seguito da un urletto da parte dslla badante. Si allarmarono e corsero in soccorso per vedere cosa fosse successo. Tutti e tre.

" tutto bene?! "

Chiese xlx fanciullx, spalancando la porta e rivelando frammenti di un piatto rotto, alcuni dolciumi spiaccicati sul pavimento ed una Koharu triste che guardava le sue mani ora vuote con molta intensità.

" sì, ma dico io, si può essere così stupidi nel far volare un piatto così?! Ma chi cazzo me lo fa fare di stare qui intrappolata quando potrei essere allo zoo adesso?! "

Okay, forse non era COSÌ positiva come voleva far trasparire.
Shiori arrivò in suo aiuto, dicendole semplicemente che metteranno tutto apposto adesso assieme e che avrebbero incontrato Axel dopo nella palestra. Proposero di aiutare ma vennero fermati da un altro oggetto che cadeva, questa volta dalla sala pranzo. Solo Sumire ed il creatore di effetti speciali andarono a controllare.
Ora la stanza non aveva presenti ma uno dei tavoli storti, la tazza aveva schizzato parte del suo liquido fuori e la fotocamera...

" NOOOO- DAI- "

... Era più rotta di prima.

" c'avevo messo così tanto a farla funzionare meglio di prima, dai! "

Lamentò la castana dai capelli corti, raccogliendo il resto dei pezzi da terra, ora la lente rotta. Borbottava cose come "dai" e "giuro che se lo becco in giro lo ammazzo", probabilmente riferendosi ad Asahi dato che ora non c'era più.
Axel tentò di rassicurarla che l'avrebbe aiutata ma non sembrava nemmeno riuscire a sentire la sua voce. Uscì dalla sala tutto arrabbiata, probabilmente dove poteva essere da sola per concentrarsi.

Tirò un sospiro, tornando sul suo posto e pulendo la tazza, ora da solo.
Beh... Era rimasto con i suoi pensieri per più di un giorno, non poteva essere così male starci ancora un po' finché non avesse finito di bere... Vero?

Si guardò attorno.
A cosa doveva pensare?
Stranamente si porse questa domanda dopo aver immaginato di tutto e di più.
Cosa c'era da pensare? Il passato?
No. Il presente? Era molto strano.
Mh...

" cosa fare oggi? "

Guardò il suo riflesso nella tazza, facendosi una piccola lista.
Avrà fatto parte del piano di sicuro, voleva provare ad uscire da qui costi quel che costi. Dopo però? Avrebbero chiamato la polizia e li porteranno a casa e fine della storia, no?
E se non funzionasse?

Andò così avanti a pensare solo a nuovi scenario su scenario del futuro, positivi e negativi, finché non finì il latte e si alzò. Una piccola visita nell'armadio prima di raggiungere il resto per prendere altri vestiti? Sì, non sarebbe così male cambiare come minimo. Si sentirebbe più pulito di sicuro.

Alzò le gambe dalla sedia e si sentì mancare per un frammento di secondo.
Era strano. Ma non ci fece molto caso essendo una cosa piccola.

Si diresse per i corridoi e presto quella sensazione tornò. Era come se stesse avendo un tipico mancamento quando ti alzi troppo in fretta. Testa che gira, visione periferica si oscurava, le gambe tremavano... Si fermò per riuscire a bilanciare il suo peso. Sì, si doveva trattare di una piccola carenza da ferro. Non aveva mangiato molto in fondo, ma sarà passato tutto in fretta, no?

...

Perché non passava?
Perché peggiorava?
La sua mente era così libera.
Il suo sguardo sconcentrato da cosa avesse davanti.
La sua visione doppia ed appanata.
Le sue gambe cedettero.
E prese una botta pesante alla testa.
Percepì il colpo ma stranamente non faceva così male.
Tentò di muovere un muscolo. Niente.
Era fermx, bloccatx sul pavimento, in mezzo fra i corridoi.
Piano piano stava perdendo conoscenza. Tutto diventava uno scenario lontano. Come se il suo spirito ed il suo corpo si stessero separando. Come se stesse ascendendo in modalità spettatore.
Giurava però che, prima di chiudere gli'occhi, percepì dei passi dietro di lxi.

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" è passata mezz'ora, possiamo iniziare adesso? "

Impaziente il giocatore di scacchi stava seduto su una delle panchine della palestra, sbattendo un piede ripetutamente per terra, a braccia conserte.

" uhm... strano però... Aveva detto che veniva? "

La castana guardò la medium, sperando che concordasse e non se lo fosse inventata. Annuì, ma non aggiunse altro.

" suppongo che abbia cambiato idea "

Disse la stilista alzata in piedi, quale aveva ancora un cerotto sul naso, più piccolo però. Col tempo e tanto ghiaccio la botta iniziava a sgonfiarsi e farsi notare di meno. Cosa positiva per ella perché a causa di essa fuin problema anche solo affacciarsi allo specchio. Era come vedere qualcuno diverso. Non lei. Non poteva esser lei quella ragazza, vero? Era brutta. Viso assimetrico e ferito. Era disgustosa. Non vedeva l'ora di cancellare quell'immagine dalla sua mente.

D'altro canto però il suo stile era cambiato. Voleva disfarsi e gettar via il prima possibile di quei vestiti puzzolenti e naiseabondi. Ora si sentiva mille volte meglio con se stessa, avendo addosso un top bianco con le spalline con sopra una giacca sulle spalle, lasciata attaccata a queste e senza indossarla del tutto, mentre come pantaloni deteneva dei jeans stretti neri, mostrando naturalmente le curve del corpo.

" non mi sorprende da quel codardo "

Commentò sottovoce xlx ragazzx, grattandosi la faccia per poi alzarsi.

" andiamo? "

" certo, ma prima una cosuccia da mettere in chiaro "

Shiori si avvicinò pericolosamente all'altro, pochi passi dal toccarlo.

" cosa? "

Afferrò il colletto della giacca e lo fece salire in punta di piedi, avvicinando le loro facce.

" fai del male a qualcuno di noi e ti spezzo gli arti. Intesi? "

Col cavolo che avrebbe lasciato stare la storia dell'attacco dopo aver impostato un misero piano. Non si fidava affatto, ma era l'unica in grado di fare qualcosa per fermarlo. Insomma, era la più forte E la più grande qui dentro dopotutto.

Inconsciamente tirò su le mani in segno d'arresa, guardandola con fare sorpreso e spaventato. Annuì lentamente e finalmente lasciò andare la presa.

Una domanda sorgeva spontanea.
Dove stava Haruki?
Nel corso di questi due giorni l'avevan visto andare in giro per la scuola. Ma non un solito giretto di controllo. Risultava più sospetto in qualche modo.
Però pedinarlo ed osservalo stava aiutando a capire la sua rotta. Faceva giri strani, certe volte usava i passaggi segreti ed andava in zone a loro limitate, tuttavia notarono come non andava nella stanza due volte. In alcune rimaneva addirittura per più di cinque minuti ed uscire di tutta fretta.

Erano riusciti a capire una delle possibili stanze cui si potesse andare a cacciare: l'aula di musica, la biblioteca ormai rasa al suolo e quella sorta di tempio cristiano. Tutte stanze vicino l'un l'altra quindi se non fosse andato in una, sarebbe finito sicuramente nell'altra.

Per precauzione si divisero in tre cui postarsi: Shiori e Koharu sarebbero state da sole rispettivamente nell'aula di musica e tempio, mentre Asahi e Valeria - stranamente - si sarebbero occupati della biblioteca. Una volta che fosse entrato in una di quelle era game over.

O almeno, così la pensavano.
C'era ancora un fattore rischioso da tenere a mente: la pistola.
Secondo l'attenta osservazione di Asahi, però, se si fossero mossi in fretta, gli sarebbe venuto difficile riuscire a tirarla fuori in tempo, essendo in una custodia sotto la giacca.
Fino a questo punto eran tutte d'accordo, Valeria e Koharu gli tirarono qualche complimento addirittura. Eppure Shiori non poteva non credere che qualcosa vi fosse sotto.

Un piano per scappare, che bello!
Sicuramente avrebbe funzionato!
No.
Era una bugia fin troppo bella per essere vera.
Che arrivi da addirittura da uno nom proprio affidabile poi?
Se il resto aveva la guardia alta, allora ella aveva alzato un grattacielo per la sicurezza.
Doveva controllare.
Controllare che tutto andasse come avesse prescritto, altrimenti ne avrebbe pagato le conseguenze. E sarà lei stessa ad occuparsene.
Giurava che se anche solo pensasse di poterla fregare ed incolpare come l'altra volta-

La porta si aprì, bloccando sia il suo corpo che i suoi pensieri.
Meno male che si fosse nascosta proprio dietro quest'ultima, ricavandoci un nascondiglio.

Non vide chi fosse entrato prima di aver sentito dei stivali cigolare appena sul pavimento. Una figura dai capelli castano-ramati ed una giacca verde militare comparve nel suo raggio visivo di spalle: Haruki.

Nemmeno un respiro usciva dalla bocca.

Era arrivato.

Cazzo, era davvero lì?
Non aveva mentito?
Davvero?!

Dovette contenersi da qualsiasi reazioni, per quanto volesse muoversi. Non era ancora il momento.
Lo osservò lanciando occhiate da dietro la figura in legno e plastica che la copriva.

La sala di per sé era ancora incasinata, nessuna sorpresa, ma meno di prima.
L'obbiettivo stava incamminando al centro di essa, con le mani in tasca apparentemente tranquillo.

Si fermò a raccogliere qualcosa. Non riusciva a distinguerla bene ma era simile ad una scatoletta metallica. O era più un prisma? Huh...

Non doveva perdersi in queste cose!
Ora sembrava vulnerabile ed avendo le mani occupate con l'oggetto significava più tempo per attaccarlo.

Fece uno scatto di lato.
Dopodiché passi veloci e lontani la guidarono verso il fanciullo.
Naturalmente li sentì e si girò, ma era troppo tardi.
Shiori gli era addosso, stendendolo sul pavimento con un braccio dietro la schiena.

" CHE CAZZO FAI, CRETINA?! "

Il suo tono alto era impanicato, facendo capire la sorpresa di quell'attacco avesse avuto effetto e, per quanto cercasse di dimenarsi per liberarsi, stringeva ulteriormente il polso per bloccarlo, mentre una mano sul viso gli faceva leccare il pavimento polveroso.

Attirrò l'attenzione ed il resto del gruppo arrivò in stanza, notando quanto facilmente catturabile fu.
Era strano, esilarante addirittura. Il predatore che diventava la preda. Il rapitore che diventava l'ostaggio. Si stavano trattenendo addirittura dal prenderlo in giro per questo. O almeno, Valeria ci provò e fallì.

Fu quella ad avvicinarsi di più, si inginocchiò al suo livello e passò una mano delicatamente sul suo viso, come per ironizzare i metodi con cui stava essendo messo giù.

" bene, bene. È andata più semplice del previsto. Sei un idiota patentato "

Maliziosa si mise addirittura a giocare con una delle ciocche dei suoi capelli. Shiori aveva lasciato stare la mano in viso da tempo, lasciando così spazio a lui di muovere la testa. Quando vide la mano della critica abbastanza vicino alla bocca tentò di morderla, fallendo e facendola allontanare.

" vuoi pure una museruola per caso? "

" CHE CAZZO DI PROBLEMI AVETE, SCEMI?! "

Non smise di gridargli contro, questa volta però i suoi tentativi di scappare diminuirono, dovendo prendere più e più volte un respiro profondo dalla posizione scomoda in cui stava.

La più alta gli girò le spalle disinteressata da quel suo penoso tentativo.

" volete fare qualcosa pure voi? "

Domandò ai due ancora in piedi.
Tutti la guardarono confusi.

" che intendi? Menarlo per caso? "

Chiese l'altra castana.
Spalancò gli occhi quando annuì.

" ma sei seria? Guarda che non bisogna spingerci a tanto "

" non ho detto che devi. Davo solo un'incitazione in caso volessi "

" perché dovrei?! "

" perché non dovresti è la domanda "

Si intromise il giocatore di scacchi fra le due. Koharu lo fissò ancora più scioccata. Che gli era venuto in mente a questi? Perché spingersi altro al piano? Che pensieri contorti pensavano che avesse? Certo... Avrà tentato di far del male ai sorveglianti, ma non era per puro divertimento, ma neccesita. Non era necessario fargli del male ORA se Shiori lo costringeva a stare giù.

" insomma, è colpa sua se siamo qui, ricordi? Una piccola vendetta non te la toglie nessuno "

Aggiunse, avvicinandosi all'altro.
Lo guardò semplicemente.
Dall'alto.
Gli scappò un sorrisino.
Un ghigno.
In quelle posizioni si sentiva più forte. Più al comando. Più vendicativo. Per quello cui loro e quel gruppi schifoso avevan fatto.
E in un certo senso ne godeva.

Alzò la suola della scarpa nuova che indossava.

E in quel momento i ruoli cambiarono.
Il braccio scivolò dalla stretta della medium per via del sudore. Afferrò la sua caviglia e la tirò, facendolo cadere all'indietro e prontamente sbattendo i gomiti ed il fondoschiena, evitando per pure fortuna una botta alla testa.

" fermo! "

Esclamò la corvina, cercando di raggiungerlo mentre corse verso l'uscita e mise una mano dentro la giacca per tirar fuori una certa arma.

Ma le sorprese non finirono perché da quest'ultima uscì un pugno che gli arrivò dritto in faccia, facendogli fare retromarcia verso Shiori. Lo acchiappò nuovamente e questa volta mise un braccio attorno al collo mentre con l'altro rafforzava la stretta, abbastanza forte da tenerlo fermo e farlo sentire mancar aria, ma non così tanto da farlo svenire.
Sperava.

Tutti si girarono e quel pugno altro non apparteneva che a... Akihisa?

Anche egli aveva l'outfit cambiato... Più o meno. Era praticamente quello che aveva addosso durante la festa, un po' più stroppiciato dalla fine di essa per ovvi motivi. Scarpe nere, pantaloni e coprimaglia in lana neri e larghi, mentre una camicia chiara sotto l'ultima. Per via dell'ultimo scontro la sua mano sinistra era bendata da oltre il polso fino alla punta delle dita, mentre in faccia aveva ancora quella ferita rossa, con una crosta marrone formata sul percorso di essa.

Solo a vederlx faceva pena, però lo shock fu più grande nell'essersi presentatx al momento giusto.

" cosa? Problemi? "

Sbraitò aggressivo dopo esser rimasto in silenzio fin troppo a subirsi quegli sguardi.

" complimenti per il colpo "

Commentò Shiori seria, rendendo impossibile capire se lo intendesse veramente o meno.
L'albino scrollò le spalle.

" finché vi aiuta "

Bisbigliò successivamente.

" cosa ne fate adesso? "

" pensavamo di trascinarlo in un posto più aperto tipo la palestra, così tutti avranno spazio quando lo vedranno "

Haruki, seppur occupato nel cercare di non perdere il fiato, rimase ancora più perplesso di prima a quelle direzioni. Che cazzo volevano fare questi, davvero?! Cioè, era ovvio che erano nemici giurati, ma davvero avevano avuto coraggio di andare contro le regole così?! Non sapevano delle conseguenze?

Durante il percorso, non così tanto lungo, verso la palestra si unì persino Hisa ma non aprì bocca se non commentare quando era strettamente necessario. L'unica frase completa vhe uscì fuori fu la risposta alla domanda di Koharu:

" perché sei qui? "

" perché voglio uscire, ovvio "

E comunque fu detta con tale freddezza e assenza d'emozioni. Dopo quello che era successo era strano parlargli. Insomma, cosa dovevan dire? Scusarsi per non averlo cercato prima? Dare condoglianze per le morti? Parlargli come se nulla fosse successo? Era praticamente come camminare su una linea fine a piedi nudi nel vuoto. Un piccolo errore e sarebbe stata la fine. Il cartomante di per sé non era nemmeno volente di tirar su questo tema. Muto come un pesce. Serio come pochi. Uno sguardo impassibile e di ghiaccio che palesemente cercava di nascondere tante di quelle emozioni e pensieri. In qualche modo però era risultato più "intraprendente" perché non si sarebbe sognati di vederlo tirare quel cazzotto per aiutare un gruppo cui non faceva nemmeno parte.

Se Koharu era più preoccupata su come agire, altre persone come Shiori eran occupate a trascinare la supposta vittima con sé senza diminuire mai forza, o come Valeria, che ora aveva in mano la custodia della pistola, sempre tranquilla, o come Asahi, ignorando il nuovo arrivato a prescindere per non fare degli errori. Non che gli importasse scambiare quattro chiacchiere con lxi adesso.

Una volta arrivatu a destinazione dovevan applicare in qualche modo una tecnica così che quando Shiori lo lasciasse non avrebbero tentato di scappare. Inizialmente optarono per lo svenimento ma non gli avrebbe concesso lo scambio di informazioni.

Senza arma era troppo facile guidarlo dove volevano. Era patetico quanto lo fossero stati loro sotto il suo controllo. Era ridicolo con quanta facilità la forza di Shiori lo contrastava, anche se un po' di blocco riusciva ad ottenerlo. Fu spinto verso una delle scale a piolo attacate alle mura per l'arrampicata. Fu spinto con tutta le loro forza da due persone mentre una terza prese il suo polso e, con del nastro adesivo trovato aperto da prima, legarono il polso ad una delle lastre di legno solide per poi chiudergli la mano in un pugno e serrarla con l'adesivo.

" stai fermo se non vuoi che leghiamo pure l'altra "

Minacciò la più grande, prendendogli il mento con una mano e stringendo la presa così forte da fargli sentire le unghie lunghe dentro la carne. Naturalmente non aveva smesso di dimenarsi ma fu tutto inutile: ora si trovava seduto per terra con una mano attaccata ad una stupida scala sportiva mentre era circondato da quelle che dovevano essere i prigionieri. Non era giusto! Non lo capiva! Perché prendersela con lui così?! Perché tutto d'un tratto?! L'ultima volta dopo il processo eran praticamente rimasti in silenzio. Cosa aveva scaturito questo cambiamento?!

" non sapete quanto grande è il fosso che vi state scavando! "

Scosse la testa per farle mollare la presa.

" non credo sia nella posizione di dire qualcosa del genere "

Commentò il giocatore di scacchi.
Era come un branco di lupi accerchiato alla sua preda. Alla punta stava egli, mentre dietro schierati in due linee e due livelli diversi c'era il resto. Inconsciamente buttò giù la saliva.

" p-posso sapere il perché di tutto questo? "

" scrivete al resto del gruppo di venir qui. Nessuno escluso. Almeno avrà più pressione addosso "

Comandò Valeria, facendosi avanti e spingendo di lato l'altrx, quale finì per sbaglio addosso al cartomante.

" attento a dove vai, cazzo! "

Lo spinse nuovamente via verso l'altra direzione mentre si allontavano nel background, lasciando la più alta da sola con il sorvegliante. Si abbassò al suo livello e lo guardò dritto negli occhi:

" che cazzo vuoi? "

" non sei stanco di tutto questo? "

Alzò le sopracciglia preso alla sprovvista dalla domanda appena fatta in un tono così... stanco?

" insomma, notte e giorno esser allarmati su cosa ti potrebbe succedere, controllare che tutto vada per il verso giusto, lasciare che altre persone si uccidano... "

" se pensi di starmi manipolando, ti sbagli di grosso. Non casco così facilmente a queste cose "

" oh, lo so, so che sei troppo intelligente per trucchetti come quelli. Sono seria però. Sono sicura che non fatica solo noi, ma anche voi, no? Stare chiusi tutto il giorno e tutta la notte senza poter chiudere occhio "

Socchiuse gli occhi, ancora perplesso.

" a che gioco stai giocando..? "

" nessuno perché- "

" DOVE L'HAI TROVATO QUELLO?! "

D'un tratto la voce di Asahi interrompè la conversazione fra i due. Entrambi saltarono sul posto e si girarono per capire la causa di tutto questo.

Ormai il duo composto da lxi ed xlx cartomante si era appostato più in là ai restanti, bisticciando per qualcosa di piccolo... Che si rivelò crescere in qualcosa di più grande in pochi istanti.
Erano a qualche passo di distanza fra di loro e il giocatore tremava, tirando la schiena indietro e puntando il dito verso l'altro. Egli, invece, aveva semplicemente alzato il polso fasciato e, sotto la manica caduta, rivelò un certo accessorio: un bracciale. Ma non umo qualsiasi. Uno arancione e di perle. Uno che Asahi conosceva fin troppo bene.

" problemi? "

Si limitò a dire, guarandolo confuso.

" non te l'hanno detto allora cosa è successo? "

" sì, e allora? "

" e-e vai in giro con quel coso?! C-così?! "

" perché non dovrei? È di un mio amico- "

" lo stesso amico idiota che ci ha rinchiuso qui dentro con la sua banda di schifo, intendi?! Lo stesso scemo che ha causato gli omicidi!? "

" STA' ZITTO- NON CHIAMARLO IDIOTA! "

" perché scusa, non lo è?! Non vedi come ti ha ridotto?! "

" non è stato lui, taci! "

" e chi allora? Izumi lavorava con lui, non te lo sei ficcato in quella zucca che ti ritrovi?! "

" taci, taci, taci- "

" perché sei così stupido da tenere un suo ricordo dietro?! "

" perché non impari a chiudere quella merdosa fogna idiota?! Non è colpa sua se sei così stupido da cadere nelle trappole degli altri! È solo colpa tua! Non sua! È colpa tua se stavi per morire! "

Crack.
Era il suono perfetto per descrivere cosa sentì Asahi dopo quelle parole.
Era tutta la sua pazienza e controllo che decedevano come uno specchio frantumato.
Il cervello? Spento.
Il suo corpo? Si muoveva in automatico.
La faccia di Hisa? Scioccata.
Il bracciale che aveva? Rotto dalle sue stesse mani.

Afferrò il polso dell'altro con così tanta forza, gli strappò l'accessorio e, davanti ai suoi stessi occhi, tirò il filo elastico così forte che le perle volarono ogni dove.

Ed Akihisa non ci vide più dalla rabbia, colpendolo in piena faccia con la stessa forza del pugno di prima. Anche lui era arrabbiato. Anche lui non pensava razionalmente. Anche lui era andato nel panico.

" ti ammazzo, stronzo "

Lo aveva detto veramente?
Era fin troppo surreale, come se il suo corpo non appartenesse alla sua anima.
Era distaccato, assente, ma allo stesso tempo vedeva tutto come se fosse neutrale.

Gli attimi seguenti fu bloccato da due braccia che andarono sotto le sue ascelle e sopra le spalle, impedendogli di saltar addosso all'altro. Lo tirarono lontano da quella situazione, però non fu l'unico che neccesitava di limitazioni. Koharu si parò davanti ad Asahi per bloccarlo corpo a corpo e non seguirlo. Chi era dietro allora?

" insomma che cazzo vi passa per il cervello adesso?! "

Perché la voce di Shiori era imbottigliata? Come se fosse sott'acqua...?
Perché riusciva a provare il suo cuore battere così forte?
Perché la temperatura era improvvisamente aumentata?
Perché tremava?
Cos'era quel dolore che provava al petto?

Quando fu lasciato, si lanciò per terra e, a testa bassa, sentiva gli occhi pizzicare. Strinse i pugni e una perla rotolò sotto il suo sguardo ormai appanato dalle lacrime.
Perché non riusciva a muoversi?
Perché sentiva di voler scappare via da lì?
Perché sentiva qualcuno ansimare?
"Non era una cattiva persona" gli voleva urlare, ma le parole non uscivano.

" Hi... Sa.. Resp... In.. Ra "

Non l'aveva tradito.
Non l'aveva tradito.
Non l'aveva tradito.

" guar... Mi... Per... Ore "

È colpa sua.
È colpa sua.
È colpa sua.

" mi... enti..? "

Doveva arrivare prima.
Doveva arrivare prima.
Doveva arrivare prima.

" Hisa! "

" siete degli stupidi! Tutti voi! Non capite niente! "

Non sapeva se effettivamente l'avesse detto.
Non sapeva se avesse scandito bene le parole.
Non sapeva come avesse trovato l'aria per dirlo.

" Akihisa, respira, per favore..! "

Sentì delle mani andargli sulle guance che tirarono su il viso. Fra le lacrime la faccia di Shiori riuscì a mettersi a fuoco. Era preoccupata per lui? Da quando si preoccupava la gente di lui?

" inspira ed espira. Al mio tre, okay? "

Trovò la forza di annuire e la seguì nell'esercizio.

Riuscì a tornare in controllo di sé dopo altri respiri.

Una volta che ebbe lasciato la presa sulla testa, però, quest'ultima cadde per l'imbarazzo.

Si era fatto prendere così facilmente dal momento?
Si era fatto influenzare così facilmente da delle semplico parole?
Era ridicolo.
Imbarazzante addirittura.
Cosa ne avrebbe pensato suo padre se lo vedesse così?
Cielo, quanto gli mancava. Ma come avrebbe dovuto spiegare quelle ferite senza farlo preoccupare?

Nello sfondo Haruki voltò il capo dall'altra parte pur di non sorbirsi ancora questa scena.

Dopo in paio d'istanti la sua testa fu girata dalla corvina. Quando era arrivata così vicina a lei?

" cos'è? D'un tratto non ti va giù che questo è solo a causa vostra- "

" cosa diamine ne sai tu di- "

Fu fermato a metà, venendo preso per il colletto della maglietta ed alzato quanto più potesse, storcendogli il braccio in una posizione scomoda e, di conseguenza, facendogli male.

" abbastanza da giustificare le botte che ti sto per dare se non hai intenzione di lasciarci fuori da qui, intesi? Mi fai schifo non solo perché lasci che tutto questo accadda, ma ti comporti come se fosse colpa tua o te ne dispiaccia. È colpa vostra. È colpa tua se siamo qui, intesi? Prova anche solo ad andarmi contro e ti prometto che puoi dire addio al tuo amato braccio "

Tirò ancora più forte ed in alto, aumentando il dolore. Issò e annuì ripetutamente pur di esser lasciato.
Potè tirare un sospiro di sollievo quando cadde nuovamente per terra col fondoschiena, avendo adesso la maglia bianca tutta spiegazzata.

A lasciarlo in pace non avevan ancora alcuna intenzione e difatti a presentarsi nuovamente davanti a lui fu la critica con di certo un'aura più tranquilla della mediante.

" ascolta, Haruki, le cose non devono andare per forza così, okay? Possiamo collaborare e far funzionare tutto questo nella miglior maniera possibile se ci lasci spiegare "

" boh, fai te, mi avete legato ad una scala- "

" non che tu sia stato a tua volta gentile con i tuoi metodi "

Tirò fuori la custodia con dentro ancora la pistola.

" questa ne è la dimostrazione "

Schioccò la lingua sul palato, guardando in basso.

" ricordi cosa hai fatto a tutti? A Koharu soprattutto? Avresti potuto ucciderla, dico bene? "

Avvicinò piano piano le labbra al suo orecchio, bisbigliando le seguenti parole:

" vuoi davvero dei morti sulla coscienza? È colpa tua in fondo "

Cercò di spostarsi quanto più potesse.
Lontano da lei.
Lo sapeva, non doveva fidarsi. Perché la stava ascoltando? Era tutto un trucco. Un trucco.

...

" siamo ancora in tempo per fare qualcosa. Persino te e Hana potete uscirvene se state al nostro gioco adesso. Le vuoi bene, giusto? "

Valeria sapeva.
Sapeva che stava premendo tasti dolenti, offrendo una salvezza in cambio.
Sapeva quello che faceva.
E cosa il suo sguardo suggeriva, le faceva sapere che stava funzionando.
Perché rimaneva un essere umano.
Perché rimaneva un misero ragazzino della loro età.
Anche se non lo dava a vedere, riusciva ad annusare la paura, le sue insicurezze, la pressione e sopratutto il pentimento.

" non mento quando dico che non avreste proprio le migliori condizioni, però "

Si intromise Shiori, volendo aggiungere un tocco di realtà.

" uno di voi, se non entrambi, sicuramente finirà in prigione... però per salvarti culo ti promettiamo che in tribunale voficicheremo contro Venom, così te ne uscirai pulito "

Pensò ad alta voce con le braccia incrociate al petto.

I suoi occhi si spalancarono.
Andò indietro col corpo.
Addirittura un brivido gli scese giù per la schiena.
In prigione? Lui? Lei? Loro?
Erano queste le condizioni nel lasciarli andare adesso?
Anni di galera senza aver fatto niente di proficuo?
E voleva persino che mentisse pur di mandare Hana via?
Volevano separarli dopo essersi ritrovati ancora?!
Volevano che la tradisse così senza motivo?!

Si buttò verso le due, o almeno, ci provò.
Riuscì ad afferare una ciocca dei capelli di Shiori, la punta però, e tentò di tirarla verso di sé.
Scivolarono via come il burro.
Ci provò di nuovo.
Provò a lanciarsi su di loro con tutta la sua rabbia.
Tirava il braccio ma non registrava il dolore.
Sfortunatamente per lui tutti quei tentativi furono invani.
Le due si erano fatte più lontane.

" per che razza di persona mi prendete?! Siete degli idioti se pensate che cambierò idea! "

Non era un pezzo di merda.
E soprattutto non era un traditore.

" siete rincoglioniti se pensiate sia così facile! Ah! Col cazzo che vi lascio andare via così! "

Non le avrebbe mai girato le spalle.
Glielo aveva promesso.
Giurato.
Giurato il giorno che diventarono fratelli.

" siete la peggio merda se pensiate sia in grado di tradire mia sorella! "

" dai su, non essere timido "

Oh, timido non l'era affatto.
Quello che la sua espressione stava comunicando non era paura, ma perplessità e pura irritazione.
Bambini che giocavano, bambini che urlavano, bambini che piangevano... Cioè pure lui era un bambino attorno alla loro età, ma questi era nettamente più infantili e rompiscatole di Haruki.

Un ragazzino corse a gambe levate davanti ad egli e la sua valigia - uno zainetto rotto e sporco.

" AAAAAAA- "

Venne seguito da un altro marmocchio, quale teneva in mano un bastone bello grande da poter picchiare qualcuno.
Gridava senza sosta tenendo il braccio in alto:

" vieni qui, brutto puzzone! "

... Decisamente più rompiscatole.

L'uomo gli diede una pacca sulla spalla che lo fece saltare in avanti, addentrandolo di più in quel giardino.
No, continuava a non convincerlo.
Perché era lì?
Non poteva rimanere alla stazione di polizia?
Non poteva esser preso in cura da qualcuno?
O una di quelle case dove i ragazzini ed adulti stanno assieme?
O, perché no, rimanere qualche giorno in più per le strade finché non avrà avuto abbastanza soldi per il primo biglietto verso un'altra città? Insomma non era la prima volta che lo faceva.

" quindi? Vedi quanta gente con cui potrai fare amicizia "

Il poliziotto era una persona simpatica almeno. Rispetto a tutti quei adulti che conosceva, egli era sicuramente quello cui era riuscito a dimostrarsi meno peggiore della feccia. Era abbastanza gentile, sia a parole che azioni. Tutte quelle merendine regalate avevan comprato parte della sua fiducia.

" preferivo la spazzatura... "

Tuttavia l'atteggiamento da rozzo ed arrogante non lasciava andare così facilmente.
L'altro tirò un sospiro, abbasandosi al suo livello.

" ascolta, ragazzo, so che ne hai passate di belle e brutte. Però qui avrai finalmente una casa che ti ama, okay? Sempre meglio di fare il barbone con letto l'immondizia... Od il ladro che ruba ai mercatini... Od insultare una vecchia signora che cerca di aiutarti- cielo se fossi un adulto ti avrei dovuto portare dietro le sbarre- "

" sì, sì... "

Annuì lentamente guardando verso il basso.
Non era certo di poter definire questo posto una casa.
Non era così una casa, da come la scuola gli aveva insegnato.
Era una costruzione con tetto rosso, con dentro due genitori, i loro figli ed eventuali animali domestici.
Non era una gigante struttura con migliaia di letti, ragazzini e... E tante altre cose!

Sentì dei passi nella terra, avvicinarsi sempre di più ai due.
Il suo sguardo abbassato si scontrò contro le punte delle scarpe che indossava. Scarpe grandi, nere, con un piccolo fiocco fatto da lacci.
Lo alzò preso dalla curiosità e si imbatté in un uomo vecchio, più vecchio del poliziotto addirittura e, cielo, quante volte si era riferito ad egli con tal nomignolo. Sorrideva tranquillo, felice di vederlo.

" ma tu guarda, tu devi essere Haruki, giusto? "

" no "

Rispose secco, guardando altrove. Ricevette un colpo sulla nuca per le cattive maniere. Si grattò essa dal dolore e guardò male l'agente, per poi scusarsi ed annuire.

" oh- ahah- non ti preoccupare. Comunque mi chiamo Fukui e come forse già sai, sono il direttore dell'orfanotrofio. Sappi che siamo sempre felici di per prenderci cura delle persone che più ne hanno bisogno "

" mh, ciao "

" hai già visto il luogo per bene? Sai dove mettere le tue cose? "

Scosse la testa.
L'anziano sistemó i suoi occhiali da vista, dopodiché si girò e chiamò qualcuno.

" Hana! Vieni qui, per favore! "

Una ragazzina, sulla sua età se non di più, corse come un razzo sulle punte dei piedi verso i tre. Aveva dei capelli lunghi fino al collo, castani, ed indossava sotto una t-shirt bianca una felpa rosa leggera in lana... O qualsiasi altro materiale che lasciasse tanti peli uscire. Fece un piccolo inchino per salutare i nuovi arrivati e si girò verso Fukui.

" dimmi, papà "

" perché non mostri ad Haruki la struttura? Devo finire di compilare alcuni documenti con il signore gentile qui "

" chiaro! "

Si fermò a guardare l'altro adulto.

" wo-oah! È da tanto che non vedevo un poliziotto. È vero che vi piacciono le ciambelle? "

Ridacchiò.

" certo, a me soprattutto piacciono i dolci "

Il sorriso della ragazzina si allargò, per poi fare segno al fanciullo di seguirla per mostrargli meglio la sua nuova casa.

" ehy ragazzino "

" sì? "

" in bocca al lupo per i prossimi anni. Mi prometti che farai il bravo? "

" ... Certo. Grazie mille. "

Una mani accarezzò la sua testa in modo dolce ed affettivo. Era da tanto che qualcuno si comportava così con lui. Non poté che sorridere e trattenere le lacrime. Anche se si fossero conosciuti per alcuni giorni, quella era stata l'unica persona alla stazione che lo reputasse un semplice ragazzo, una persona, dandogli tutte le attenzioni che neccesitava. Gli sarebbe piaciuto andare a vivere con lui, magari imparare qualcosa sulls polizia, ma aveva già una famiglia cui prendersi cura...

" eddai, su! "

Il momento degli ultimi addii fu interrotto dall'altra, quale afferrò il braccio di Haruki e lo trascinò dentro la struttura.

Durante il tragitto verso l'entrata fu molto silenzioso, nonostante la ragazzina sembrasse allegra e sorridente. Una particolarità che notò di ella fu che fossero della stessa altezza, se non più grande. Ma questo era data dalla particolarità che stava sempre sulle punte dei piedi. Perché? Non le faceva male mettere tutto il peso lì? Non glielo domandò per rispetto, ma continuava a mantenere le sue distanze nonostante la gioia.

Una volta che furono lontano dagli adulti, o persone in generale, Hana afferró il suo zainetto.

" cos'hai qui? "

" niente di che. Che ti importa? "

Strinse la presa sull'oggetto.
E glielo tirò giù dalle spalle, correndo via.

" ehy! Torna qui, brutta ladra- "

Era molto ironico come ora stesse seguendo qualcuno, quando prima insultava mentalmente chi lo stava facendo.
Correva e correva. Insomma, ora che aveva recuperato le energie dopo giorni a digiuno doveva essere più svelto!
Perché le sfuggiva così facilmente?!
E perché stava buttando via ogni cosa che aveva riciclato con pazienza?!
Ugh, giurava che se l'avesse beccata non l'avrebbe lasciata andare facilmente!

Ad un tratto, in mezzo ai corridoi, si fermò. Questo non significava che Haruki avesse fatto lo stesso, anzi, le andò proprio addosso e la tirò per il colletto della t-shirt.

" mi vuoi ridare la mia roba?! Guarda che ti spacco la faccia! "

Le urlò contro, finendo per sputarle per sbaglio.

" certo, tanto non c'hai niente dentro. Quindi ecco a te "

Allungò il braccio per ridarglielo con tutta tranquillità.
La lasciò andare e la presa andò sul suo tesoro, aprendolo.

" MA HAI BUTTATO VIA TUTTO?! "

" NON È COLPA MIA SE IN QUELLA FOGNA C'ERA SOLO SPAZZATURA E NIENTE DI VALORE "

" HO LETTERALMENTE SPESO GIORNI A RACCOGLIERE TUTTO QUELLO, FACCIA DA CULO- "

" FACCIA DA CULO LO DICI A TUA SORELLA SEMMAI- E TI HO FATTO UN FAVORE A PULIRE "

" MA NON PUOI CHIEDERE LA PROSSIMA VOLTA "

" AH- si vede che sei appena arrivato qui "

" huh? "

Si fermò un attimo a capire perché l'avesse detto. Si sistemò il berretto che indossava al momento. Ella si abbassò a raccogliere un volantino riguardo un ristorante. Lo osservò per poi mostrarglielo.

" ti insegno una cosa di questo posto: se vai così- "

Indicò una delle facce felici e spensierate che finivano di mangiare del cibo.

" finisci così "

Accartocciò questo in una pallina così piccola da tenere in mano con due dita.

" non sono un'idiota "

" oh, invece sì che lo sei "

" e secondo te ascolterò una bambina di 7 anni? "

" PER TUA INFORMAZIONE NE HO 8 E MEZZO, SIGNORINO! E comunque ti toccherà. Sta solo a vedere "

" tanto andrò a riferire tutto a Fukui se continui a rompermi "

" e secondo te ti ascolterà rispetto alla sua preferita? Pff- non farmi ridere, sei uno stupido se pensi che sia l'unica a comportarmi così. Ah, e prima di andare... "

Tirò fuori, nascosto nella manica da prima, una scatoletta. La riconobbe subito poiché non si trattasse di uja semplice scatoletta, ma del pacchetto di gomme da masticare che ebbe trovato tempo fa.
Lo scosse ed un suono similr alle maracas ne uscì.

" prima regola: chi cerca, trova... Anche se è rubare "

E corse via.

Quando non la vide più tirò un sospiro irritato, andando a riprendersi i suoi averi per strada. Scarti di patatine, sacchetti di plastica usati, latine vuote, piccoli disegni fatti da egli, ed un pupazzo che ebbe trovato il primo giorno di viaggio. Tutto questo? Semplice spazzatura? Niente di valore? Quella bambina era proprio strana, antipatica. Gli faceva provare una rabbia assurda. "Hana" si chiamava?

" ... è lei la stupida ... "

Glielo farà vedere come vivrà qui in tranquillità.

[ ... ]

Quello che Haruki non sapeva, però, era la vera natura del posto e che Hana avesse avuto ragione al riguardo.
Sin dal primo giorno tutti sembravano simpatici, seppur un po' rompiscatole, ma presto quella maschera cadde diventando soggetto a molti, MA MOLTI, atti immorali in generale. Furti, false accuse, addirittura liti che finivano in botte. Più che un orfanotrofio quello era una giungla. Per sopravvivere bisognava tirare fuori gli artigli, mostrarsi più forte del carnefice così che gli altri non ti attaccassero. La punta di diamante di questa piramide era Fukui, il quale temeva paura e terrore ai ragazzini quando e se venissero beccati in quelle azioni. Davanti ai suoi occhi si comportavano come normali bambini, tutti in sintonia e amicizia. Ovviamente appena girava le spalle la scena non durava molto. Gli era difficile capire il perché di questa competizione e rissa... Era sempre stato così? In ogni orfanotrofio c'è una lotta alla sopravvivenza? Oppure c'era un fattore preciso che affliggeva proprio quella struttura?

Per quanto avesse promesso al poliziotto di comportarsi al meglio, si dovette veder costretto ad abbassarsi al loro livello se non voleva esser vittima di altre cose. Di per sé non inziava conflitti, ma quando veniva involto riusciva a farsi valere più volte sì che no. Si era mischiato fra il mucchio e, grazie al cielo, questo lo fece passare per un fantasma. Pochi lo calcolavano e le sue bravate erano rare, brevi ma soprattutto non troppo rischiose da finire in guai seri coi sorveglianti.

Hana la vedeva di tanto in quanto. Certe volte era attaccata all'uomo.
Altre invece non si faceva vedere per settimane e settimane.
Ma quello che la faceva brillare erano le sue gesta. Era letteralmente la più pericolosa fra tutti e, da quanto ebbe sentito, questo era dato dal fatto che ella vivesse qui dentro da più tempo di tutti quanti. Praticamente conosceva tutto come il palmo della sua mano.
Di conversazioni dirette non ne ebbe più, se non per qualche insulto, fino ad una sera, quale non immaginò mai che il loro rapporto sarebbe cambiato da lì a breve.

Come detto prima, le iniziative delle bravate eran sempre un fenomeno raro nel castano. C'era una probabilità bassa che un giorno il suo capo decidesse di creare casini per motivi oltre alle necessità essenziali come cibo e acqua.
Non sapeva perché proprio quella notte lo stomaco brontolava, ma non perché avesse saltato la cena. Era qualcosa di simile ad una voglia di cibo... Cibo dolce come dei biscotti o un budino! Aveva visto in precedenza alcuni dei sorveglianti darli ai ragazzi "più meritevoli" e sfortunatamente non faceva mai parte di loro.
Questo però aiutò nella sua impresa a capire il nascondiglio.

Dopo le 10, ossia quando tutti vanno a dormire, uscì dalla stanza piena di letti maschile e in totale silenzio si diresse verso la cucina. Il piano era tanto semplice quanto banale: andare lì, scassinare in qualche modo la porta, prendere dei biscotti e rifilarsi prima che qualcuno notasse la sua sparizione. Ce la poteva fare.

Fra i corridoi usò le punte dei piedi per silenziare i suoi passi, ad ogni angolo girato contò fino a dieci prima di sbucare fuori la testa e controllare, evitò di anche solo sfiorare qualsiasi oggetto nella speranza che esso non si rompesse o cadesse.

E ci riuscì.
Eppure una volta arrivato lì scoprì di non esser stato l'unico mangiatore di biscotti quella sera. Hana l'aveva preceduto e si trovava in un angolo della mensa a mangiucchiare il SUO bottino. Solo a vederla la faccia diventava rossa e la rabbia saliva... Perché era lì?! Non poteva starsene al letto come il resto dei rompiscatole?!

Ora a passo pesante si inoltrò nel buio - scuro abbastanza da definirlo così ma c'erano delle lucine qua e là che permettevano la ricognizione di sagome - e l'allarmò, alzandosi per scapparsene via. Via coi suoi biscotti!

Questa volta fu più veloce di lei, afferando il braccio.

" scusa non volevo- "

" che diamine ci fai qui? "

Sussurrò per non farsi sentire da altri.

" ah, ma sei il cretino delle gomme "

" 'Haruki' per tua informazione "

" sì, chissene, ora vattene via. Tutti sanno che a quest'ora ci son io a prendere i biscotti "

" scordatelo, non sono tuoi. Son di tutti quanti "

" magari quando li mettono al centro del tavolo per colazione, ma durante la notte sono miei "

Strinse il barattolo a sé.

" dammene alcuni almeno... "

" no "

" perché? "

" perché no "

" sei un'egoista, lo sai ver-! "

Alzò accidentalmente il volume, provocando una reazione di panico da parte dell'altra. Gli coprì la bocca con la mano.

" shhhhh. Ci vuoi far scoprire? Sai già come sono le punizioni qui. "

Gli venne un'idea.

" facciamo così allora: tu mi passi dei biscotti e ce ne torniamo assieme nelle camere, ed io non urlo e ti faccio finire nei guai. Ci stai? "

" non farmi ridere, anche tu sarai nei guai fino al collo "

" sono serio, posso accettare di starmene chiuso in punizione se significa che anche tu ci sarai "

Le prese un attimo a rispondere.
Anche se non riuscisse a vederla chiaramente, sapeva che la sua espressione esprimeva rabbia e preoccupazione.

" va bene... "

Allungò il contenitore ed il fanciullo poté finalmente prender fra le sue grinfie uno di quei dolcetti.
Mangiarono in silenzio, senza rivolgersi la parola. Dopo il terzo biscotto Haruki riprese a parlare.

" ce ne andiamo fuori? Qui si soffoca "

" ma c'hai un criceto sulla ruota al posto del cervello- "

" ah, ah, aah, decido io cosa fare qui, ricordi? "

Si mutò.
Per poi prenderlo per il polso verso la via d'uscita.

Il giardino era decisamente più buio rispetto l'interno, tuttavia il chiaro di luna riuscì a portare quel poco di luce che poteva e nel cammino trovarono una lampada sul muro da poter usare.
Si sedettero sotto un albero, ai bordi del campetto fatto di terra e sassi dove i ragazzini eran soliti giocare a calcio o pallamano. Tutto in silenzio. A romperlo ancora fu Haruki.

" perché chiami Fukui 'papà'? "

" perché ti interessa? Saranno cavoli miei "

" scusa, volevo solo far conversazione con una sfigata come te senza amici "

" domani ti rompo in due... "

Una breve pausa vi fu, ormai i biscotti non erano la loro priorità.

" ... ho sentito che sei uno scappato di casa. Perché? "

Fu Hana a chiedere ciò questa volta.

" mh... se ti racconto di me, tu racconterai di te? "

Sospirò ed accettò.
Haruki guardò in alto verso la Luna.

" volevo che i miei si preocupassero. Da quando mamma ha scoperto che papà va dalla sua nuova amica ogni sera non fa altro che stare in camera sua a leggere, o davanti alla tv a guardare dei canali. Cioè, neanche si accorge quando sono lì. È ferma immobile, come una statua. Non importava quanto la pregassi. E papà sta sempre fuori ormai "

" come hai fatto a venire qui? "

" non lo so nemmeno io. Neanche so dove è 'qui' di preciso. Dopo la prima notte fuori sono salito su un autobus. E mi portò ad una stazione del treno. E dopo il treno mi ha portato da qualche parte. Dopo ancora decisi di camminare e cercare del cibo, ma non avevo soldi. Eppure la spazzatura non era così male una volta che stai morendo di fame. Sinceramente volevo tornarmene a casa, ancora lo voglio. "

" e l'orfanotrofio? "

" una signora mi vide per strada e mi urlò contro. Dopo è arrivata la polizia e mi ha tenuto per qualche giorno alla stazione. Mi facevano tante domande come 'da dove vieni', 'come si chiamano mamma e papà', 'sai dove sono'... Dicevano che sarebbero arrivati presto. Ma non fu così. E quindi ora sono qui "

Dal guardare in alto nel cielo, finì per osservare le sue scarpe parzialmente rovinate. I suoi occhi divennero lucidi.

" non sono più venuti a cercarmi... Non è giusto... "

" ow... "

Per la prima volta sembrò provare empatia verso il ragazzo in qualche modo. Non sapeva cosa dire di preciso però...
Strinse le braccia attorno a sé, sentendo il freddo della notte pervaderla.

" ... Fukui non è mio papà. Però vuole che lo chiamo così. Dice che abbiamo un legame speciale e siamo come famiglia "

" non ti dà fastidio? "

" no, anzi, è bello sapere che qualcuno vuole essere speciale per te. Non mi sento così sola "

" e come sei finita qui? "

" sai che è una storia buffa ed anche io ho una famiglia fuori da qui? So come si chiamano, dove abitano, cosa fanno... Però non posso vivere con loro. Ho chiesto più volte e mi dicevano sempre che stanno cercando di lavorare per portarmi il meglio. Ma per farlo dovevo stare via. Non avevamo molto, né per me né per mio fratello. Però lui poteva stare ed io no. Perché 'era meglio così'. "

" e nessuno in questi anni non ti ha voluto adottare? "

Rise a quelle parole. Rise come se fossero una barzelletta.

" vorrei tanto, ma non possono. Per via della mia famiglia, non posso andare in un'altra. Quindi sono bloccata qui. Per sempre. Nessuno vorrà cercarmi anche se la situazione migliorasse "

Per la prima volta il silenzio in cui stavano era cambiato. Non era di rabbia, sfida, odio, ma di empatia, compassione e piacere. Era triste, sì. Non avevano nessuno, sì. Però non si sentivano più soli. Non eran gli unici e sapevano cosa l'altra provasse perché l'avevano sperimentato sulla propria pelle. Due ferite uguali seppur per ragioni diverse.

" perché sei la sua preferita? Sei quella più combinaguai qui "

" non- non so se lo so "

Corruggò la fronte, confuso.

" ... Forse perché sto qui da più tempo e- e si prende cura di me. Sai che le code che fa sono fantastiche? Voglio crescere i miei capelli sono per quelle "

Tirò parte dei capelli in su, formando due piccole codine.

" però... "

" però? "

" ... no, niente, lascia stare "

Questa volta a guardare in basso fu ella, tornando a concentrarsi sul contenitore di biscotti. Ne prese uno e lo mangiò, prima di mettere la mano davanti alla bocca e dire:

" diamine, son più buoni di prima adesso. Devo venire qua fuori più spesso "

Pensava ad alta voce per queste parole. Già sapeva del continuo della sua routine. Sarà tornata qui in solitudine a mangiucchiare qualcosa fino a tardi e dormire per qualche ora in più nella sua cameretta privata, lontana da tutti.

" ah, comunque "

Attirò l'attenzione del ragazzo con un gesto di mano.

" a te cosa piace fare nel tempo libero? Ho notato che fai molto puzzle e più volte durante il tempo libero "

" quello e collezionare sassi "

" davvero?! Pensavo di essere l'unica qui! "

" in che senso anche tu lo fai? Pensavo che la spazzatura non ti importasse "

" non è spazzatura! Sono oggetti formati dalla natura unici al mondo! E poi non sono scarti di merendine "

" ... okay, te l'abbono. Però un giorno ti va di mostrarmi qualche pietra allora? "

" scherzi? Ovvio. E possiamo pure fare degli scambi se ti va. Magari abbiamo qualcosa che garba più l'altro e- "

" e creare il nostro esercito? "

" stavo per dire 'lanciarli ai bambini' ma anche quell'idea non è male "

Entrambi ridacchiarono a quelle parole.

" hey, Haruki? "

" sì? "

" ti va di essere mio fratello? "

" come scusa? "

Fu interdetto a quella domanda.

" anche se non di sangue, ma questo non lo verrà a sapere nessuno tanto. "

" non hai già un fratello? "

" sì, ma ormai non lo vedo più. Neanche ricordo come è fatto fisicamente. Però gli assomigli un po' nel carattere. Siete entrambi stupidi e- "

" ah, grazie mille, eh "

Rise alla reazione offesa.

" no, però, ho come l'impressione che alla fine non sei così male. Anzi, condividi il mio odio per tutti gli scemi qui "

" questo non significa che tu mi stia simpatica "

" ancora la storia della borsa? "

Poté sentire i suoi occhi fissarla come per affermazione.

" allora scusami signorino, scusa se ti ho deprivato dell'inutilità- "

" allora non ti entra nel cervello? "

" forse un giorno ci arriverà. Ma per farlo devi esser prima qualcuno di speciale per me. E la famiglia è sempre fra questa cerchia "

Rimase in silenzio.

" e poi ricorda che ho molti privilegi su cui far conto. Puoi mangiare ed uscire quando vuoi te- "

" okay, ci sto "

Dalla felicità alzò le braccia in alto esclamando un forte "yuuhuu!", per poi abbracciare il fanciullo stretto a sé.

" ma stai bene? "

Domandò sopreso.

" mai stata meglio "

Una volta che l'ebbe lasciato gli diede l'intero contenitore di biscotti.

" fra fratelli si divide "

Non poté contenersi da un piccolo sorriso.

" grazie "

" ehy, voi due, cosa ci fate qui durante la notte?! Tornatevene subito in camera prima che vi prenda! "

Una voce dei sorveglianti fu udibile ad entrambi, anche fin troppo che saltarono sul loro posto e fecero per correre.

Non furono abbastanza veloci per questo e la mattina dopo Hana non si fece sentire, mentre Haruki rimase chiuso in punizione per tutto il giorno dopo qualche schiaffo in faccia e bastonate sulle mani. Ahia.

Però almeno adesso aveva qualcuno con cui lamentarsi di tutto e tutti.

__________________________

" è quasi ridicolo come ci siete effettivamente riusciti "

" te lo faccio vedere io il 'ridicolo', cretina! "

" calmati ciccio, altrimenti ti rompi le unghie "

Dopo una lunga attesa tutti i sopravvissuti si erano finalmente recati nella palestra dopo aver letto i messaggi scritti nell'E-Handbook del gruppo ribelle. C'era chi non si era sbrigato per paura, chi ci metteva troppo a prepararsi poiché praticamente tutti avevan cambiato outfit e chi, come Sumire, eran scettici della riuscita di questo piano.

Si dovette ricredere quando vide il castano attaccato da entrambi i polsi su una parete della stanza con del nastro adesivo, disarmato ed un livido sulla tempia bello nero. Praticamente chiedeva di esser preso in giro e chi era lei per tirarsi indietro? Quasi gli rideva in faccia dalla posizione in cui stava.

" questa è la prima volta che qualcuno mi dà torto e riesce comunque a sollevarmi il morale, pff- "

Contenè la risatina dandogli adesso le spalle e girandosi verso Valeria.

" i miei complimenti "

" prego, ma non abbiamo ancora finito. Ci siam vicini però "

Una volta arrivati sulla scena, il loro scopo era semplicemente quello di aspettare.
Aspettare che finalmente arrivasse.
L'ultima persona che gli avrebbe sganciato quella chiave. L'uscita.
Perché non avrebbe altra scelta.
Perché altrimenti il peggio sarebbe accaduto.
E non scherzavano. Affatto.

Sarebbe piacevole raccontare di ogni singola conversazione ed interazione che stessero avendo in quel momento, però, questo altro non era che un'utopia attualmente. Si dovevan riprendere dal secondo processo e, soprattutto, stavano in ansia per il verdetto finale su questa situazione. C'era da notare lo sguardo preoccupato di Mitsuki, cui continuava a guardarsi attorno.

Clomp clomp clomp.

Dei passi! Dei passi affrettati, pesanti abbastanza da rimbombare nei corridoi.

Una figura! Una figura ansimante, preoccupata per una specifica persona in quell'ambiente.

Hana si prese qualche secondo per respirare sul ciglio della porta, prima di entrare e lanciarsi sul gruppo in fondo alla palestra.

" insomma, che problemi avete?! Lasciatelo andare subito! "

Come c'era d'aspettarsi, aveva con sé delle armi, oggetti affilati quali avevan osservato trappassare la carne di altri compagni. Dal suo umore era chiaro che non stava scherzando quando li voleva usare. Nessuno fiatava e pochi osavano anche solo muoversi pur di non esserle un ostacolo. Su chi si stava recando? Sulla combriccola, quale stava il più vicino possibile alla loro vittima.

" slegatelo "

" no "

" non me lo far dire due volte! "

" scordatelo "

" giuro che se al mio tre nessuno fa qualcosa inizio a mozzare teste "

Alzò l'arma impugnata per dimostrare serietà.
Tuttavia non vi fu reazione.

" ... Allora? "

Fu presa alla sprovvista dall'impassibilità.

" no "

Ripeté Koharu, rimanendo ad una distanza plausibile.

" non sei tu quella a decidere adesso "

" ah sì?! Non sapete quanto stia essendo magnanima a lasciar spiegare! Vi avrei potuto fare a fettine tempo fa! Lasciatelo o ne pagherete le conseguenze! "

" mmh... no. Ascoltaci prima "

" non prendo ordini da nessuno di voi scemi! "

Il metallo che sbatte l'allarmò.
L'arma che aveva dato ad Haruki all'inizio di questa prigione stava essedogli rivolta contro.
Pronta a premere il grilletto con la canna puntata verso la testa non c'era altro che Shiori.
Il fanciullo spalancò gl'occhi e non osava muoversi.

Hana la guardò scioccata.
Poi si mise a ridacchiare.

" oh cielo, ditemi che sto sognando. Quella lì parla parla di voler tenere tutti vivi ma è disposta ad eccezioni? Ahaha! "

Strinse la presa, ma non commentò.
Non doveva mostrarsi vulnerabile.
Anche se sapeva di non esser in grado di premere quel grilletto e tenersi un morto sulla coscienza. Bastava non farlo trasparire...!

" e ditemi, cosa volete raccontarmi di così bello? Una storia? Un discorso? La predica di come ci si comporta? "

" facci uscire da qui "

Constatò con acidità il giocatore di scacchi.

" oh ma certo! Da questa parte signore! Mi segua, la prego! L'uscita è proprio dietro quest'angolo! "

Sarcastica, ovviamente, fece un mezzo inchino e gesto di seguirla. Asahi non la prese molto bene e, con uno sguardo verso la medium, quest'ultima diede un colpo con la parte inferiore della pistola sullo stesso punto ferito prima della vittima, la quale lamentò dolore.

" vedi, tu potrai pure avere controllo delle regole, ma alcuni qui hanno imparato a giocare seguendole, mentte altri preferiscono romperle "

" non immagino quale gruppo tu faccia parte. Sai che dovrò ucciderti seguendo le carte? "

" mh, no, in realtà sono salvo. Quelli che hanno spezzato le regole sono Shiori ed Akihisa come massimo. Il resto di noi non ha fatto proprio niente e, finché nessun di voi due ne esce ferito, abbiamo pieno controllo nonostante le loro morti "

Il duo lo guardò spalancando gli occhi.
Stava scherzando, vero?
Non era serio, vero?
Era questo il trucco per cui li aveva lasciati dentro il gruppo? Per prendersi la colpa e lxi uscirsene pulitx?
Oh, quanto avrebbe voluto Shiori puntarlx la pistola contro e darlx un'altra batosta..!
Hana strinse i pugni.

" sai come si suol dire? 'Odia il gioco, non i giocatori'... Anche i giocatori, non mi importa chissà che. Se non ti piace perché non ci lasciamo questo alle spalle e ce ne andiamo? "

Aggiunse infine con le braccia incrociate ed occhi ben puntati su di ella.
Impugnò l'arma. Forte. Alzò il braccio.
Era tentata. Era così, così tanto tentata dal farlo. Veder quel sorrisetto e quella confidenza finir giù per il gabinetto mentre veniva coperto nuovamente di rosso.
Fece un passo.

La sua strada fu bloccata.

" non userai quell'arma contro di noi "

Valeria altro non si riferiva che alla lama affilata. Fece qualche passo in avanti.

" cosa te lo fa pensare? "

Venom fece la stessa cosa, finendo per guardarsi faccia a faccia perfidamente come delle vipere. Non fiatorono per tempo. Secondi? Minuti? Ore? Tutti le guardavano sulle spine, aspettando impazientemente quale svolta avrebbe preso la storia. In quel singolo istante. Come per magia, mise l'arma via e fece qualche passo indietro.

" quindi, la vostra offerta è praticamente 'vi libero ed Haruki è vivo', corretto? "

" esattamente "

" mh... sicuri che è tutto qui? Non manca qualcosa? "

Alzò le sopracciglia. Non avranno studiato questo piano da cima a fondo e a memoria, però non credevano di mancare qualcosa... Vero?

" vi ricordate quanti siete vivi? 16... 15... 14... 13... 12... 12! E in quanti siete adesso? "

Tutto il resto del gruppo, quale era diventato praticamente lo spettatore della tragedia, si osservò. Alcuni si misero a contare ad alta voce addirittura.

" 9... 10...11... Ne manca uno? "

Mitsuki si lasciò scappare un urletto.

" cosa hai fatto ad Axel? "

Hana la imitò.

" cosa ti fa pensare che sia stata io? "

Finta scioccata nell'esser incolpata, mise una mano sul petto.
La lillà spalancò gli occhi e strinse il pugno. Proprio quando erano così vicini, proprio adesso... Perché non poteva smettere con questi giochetti?

" perché non vi copio un po'? Facciamo così : se voi uccidete Haruki, io uccido quell'altro. Se lo lasciate, mollo pur io l'altro. Che ne dite? Prendere o lasciare? "

Un silenzio tombale susseguì la proposta. Potevano crederle? Okay, certo, magari non si sarà mostrato QUI, ma non è certo che il creatore di effetti speciali fosse nelle sue grinfie!

" sei assurda! "

La narratrice protestò, usando la dua stampella per avvicinarsi.

" non mi credi? Ti basta questo? "

Tirò fuori un familiare tablet. Lo appoggiò sul terreno e col piede lo spinse verso la sua direzione.

Lentamente scese col corpo e aprì lo schermo, avente una crepa che percorreva parte di questo, per controllare il proprietario.

" è un falso! "

" lo è davvero però? "

" stai cercando di ingannarci! "

" perché dovrei? Mi ha fatto praticamente un regalo a trovarlo lì, tanto vale farne uso adesso "

" n-non puoi! "

Deve esser sincera ed ammettere di non star capendo a cosa si riferisse, ma tentò di mantenere territorio.

" perché non provate allora? "

" huh? "

" lasciatelo andare! "

" no! "

Gridò il giocatore esperto.

"Il tempo scorre... Tic tac, tic tac... So che sarai ragionevole, Mitsuki cara "

Guardò in basso.
Strinse le nocche quanto più fosse capace dalla rabbia.
Non poteva far così!
Non poteva distruggere le loro speranze in tal modo!
Non poteva minacciarli con la vita di un amico!
Era ingiusto! Scorretto! Falso!

... Si diresse verso la scala e si inginocchiò davanti al ragazzo, in totale silenzio da parte di tutti quanti, alla ricerca dell'inizio dell'adesivo. Una mano guantata afferró il polso.

" sei ridicola! Non farti ingannare! Abbiamo ancora la possibilità di uscire e non puoi rovinarla a tutti così! "

Asahi le ringhiò contro quelle parole ler star cercando di mandare il piano in fumo. Lo scosse via.

" non è giusto! Dovremmo andarcene tutti quanti da qui! Axel merita tanto quanto noi di uscire da questo inferno! "

" e allora? "

" 'e allora?', 'e allora?'! "

" un sacrificio va fatto per la salvezza di più anime "

" no, tutti devono sopravvivere! Nemmeno te saresti in grado di sopportare di averlo lasciato lì a morire purché tu sia in salvo! "

" però- "

" però niente, Asahi! Se vuoi fare l'egoista, non metterci in mezzo vite altrui! Axel avrebbe fatto lo stesso se aveste scambiato i ruoli! "

Strinse i pugni. Corruggò la fronte.

" se dobbiamo uscire da qui, lo faremo tutti quanti allo stesso tempo! Nessuno dev'essere lasciato indietro! "

" no, stai ferma- "

Quello ad essere fermatx, però, fu egli stesso dalla presa sul braccio di Shiori. Era inutile sforzarsi contro di lei. Non l'avrebbe mollato. Dovette lasciar fare. Mandare tutto in frantumi. E non solo questo, quando si rivolse verso il resto del gruppo, fu giudicato da migliaia e migliaia di facce disgustate, deluse, ma non sorprese di questo suo comportamento. Erano perfide. Erano insensibili. Erano spaventose. Ancora ed ancora ed ancora. Erano le stesse espressioni che ricevette durante il processo. Le odiava. Per quanto cercasse di nasconderlo, gli facevano provare brividi dappertutto. Ed ora che stava solo cercando di pensarla razionalmente? Era il cattivo di nuovo? Perché? Perché era Axel quello in pericolo? Perché Mitsuki doveva tirar fuori questo discorso di meriti e farlo ricadere nel ruolo dello stronzo? Perché già da prima lo giudicavano per le sue azioni?

Quando Haruki si alzò, fu trascinato per il polso dalla castana più bassa, che lo portò in direzione dell'uscita.

" ora lo lascerai? "

" ah, questo sta a voi! Buona fortuna a cercarlo! "

Salutò con un gesto di mano, sventolando il cappello, per poi uscire di scena col fratello ferito.

Tutti rimasero a bocca aperta a quelle parole.

___________________________

Il punto cruciale che xlx confermò di esser sveglix fu un maledettissimo mal di testa.
Il capo a stento riusciva ad alzarlo ed il dolore al collo già si faceva sentire.
Penzolava.
Penzolava e pulsava.
Pulsava.
Pulsava così forte che non lo faceva pensare chiaramente, solo concentrarsi sul battito ripetuto e svelto.
A ritmo del suo cuore.
Un ritmo inusuale.
La situazione era inusuale.

Si era addormentatx?
E quando?
Perché era così buio?
Aveva aperto gli occhi, vero?
Era in camera sua, no?
Perché questo pensiero lo disturbava?

Con forza e pazienza stava riuscendo a registrare i suoi dintorni.
Era seduto. Seduto da qualche parte di duro con uno schienale e dei braccioli, cui appogiavano gli arti superiori. Aveva il petto che inclinava in avanti, come se un peso lo stesse spingendo e rompendo la schiena.
Si era addormentato lì per sbaglio? Spiegherebbe i dolori...
... Perché non gli suonava giusta la cosa?

Ripensa.
Ripensa a cosa era successo prima. Perché si era addormentato?

Il secondo omicidio era successo.
Il secondo processo aveva preso parte.
Il secondo giorno dopo questo era uscitx di stanza, affamatx.

Si era diretto in cucina per del cibo, ovvio.
E... Aveva incontrato dei suoi compagni.
Prima Sumire, dopo Asahi, dopo ancora Koharu, ed infine Shiori. Avevan cambiato gli outfits addirittura. Giusto! Dopo che avesse finito colazione si voleva dirigere nell'armadio a cambiarsi.
E dopo... Doveva raggiungere un gruppo per qualcosa...?

Non aveva senso... Perché era in camera sua se dovesse andar- oh...

Si ricordò degli attimi prima.
Di come stesse avendo problemi d'equilibrio e concentrazione.
Di come fosse crollato a terra esausto.
Di come avesse sentito dei passi prima di vedere il mondo crollare.

Chi era quella persona?!
Perché quel mancamento?!
Cosa gli era successo?!
Dove si trovava?!

Si alzò.
O meglio, provò a farlo.
Fu respinto e tirato nuovamente sulla postazione, ora con tutti gli arti indolenziti dalla forza usata.
Perché?! Perché lo bloccavano?!

Tic tic tic

Cos'era quel suono?!
Perché veniva dal suo petto?!
Perché andava cosa veloce?!

Tentò di muovere le braccia via della superficie cui stavano, però i polsi rimanevano attacati lì. Sentiva qualcosa attorno ad essi che, muovendosi, sfregava la pelle ruvidamente. Era sicuro che un passo troppo brusco averebbe potuto graffiarlo. E la stessa cosa valeva per le caviglie.

Tic tic tic

Tentò di urlare, chiamare qualcuno, chiedere aiuto, però altro non uscirono che suoni ovattati, incomprensibili e presto sentì di avere qualcosa attorno alla bocca, anzi, percorreva tutta la parte inferiore del capo. Il respiro si faceva più affanato, rumoroso e corto. Non riusciva a parlare..!
Ed il suono ripetitivo si faceva più forte. Era davvero così o se lo stava immaginando?

Tic tic tic

Tentò di scuotere la testa pur di togliere qualsiasi cosa fosse quella roba appicicosa.
Tentò di avvicinare il capo alla mano e grattar via, ma non ci riuscì.
Provò come della plastica però. Cos'era? Nastro adesivo?
Ora la testa pulsava ancora più di prima.
Ora il rumore aumentava.
Ora sentiva il corpo cedere.

Tic tic tic

Cosa doveva fare?! Cosa?! Non poteva muoversi, non poteva parlare, non poteva vedere! Che chance aveva di uscirne? E se nessuno sarebbe arrivato in suo soccorso? E se fosse in pericolo di vita? E se gli altri fosser in pericolo?!
Era ridicolo. Ridicolo! Imbarazzante!
Era bloccato. Bloccato! Legato!
Era inutile. Inutile! Spregevole!
Doveva fare qualcosa!
Doveva..!

Tic tic tic

Quanto ancora sarebbe andato avanti?!
Lo irritava.
Lo faceva panicare ancor più di prima.
Lo stava facendo uscire pazzo.
Perché non la smetteva?!
Vi prego! Qualcuno! Chiunque! Bastava che uscisse da lì! Bastava che facesse smettere quel suono! Cosa significava?! Perché non capiva?! Sentiva gli occhi pizzicare. Eran sudore o lacrime quelle che scendevano? Sia maledetto questo mal di testa di merda che non lo faceva pensar chiaramente!
Merda, merda, merda.

Tic tic tic

Se non poteva liberarsi dalla sedia, allora se l'avrebbe portata con sé! Certo. Anche se le caviglie fossero attaccate, i piedi toccavano ugualmente per terra. Poteva provare a tirarsi e lanciarsi per muoversi! Verso un muro o, perché no, l'uscita...! Prese alcuni respiri e cercò di mettere tutta la forza che poteva sulle gambe, per poi slanciarsi. Fu una botta al fondo schiena ma ci riuscì! Funzionava!

Tic tic tic

Lo fece ancora.

Tic tic tic

Ed ancora

Tic tic tic

Ma cadde proprio quando pensò di esser vicino al suo obbiettivo...
Si slanciò fin troppo e la gambe della sedia scivolò verso un lato, facendolo sbattere sul pavimento da quest'ultimo. Tutta la parte sinistra era praticamente schiacciata da tutto il peso, il dolore cerebrale aumentò e giurò di star sentendo le orecchie fischiare così fortemente che era sicuro di star perdendo i sensi nuovamente.
Merda... Come si... Sarebbe tirato su... Adesso? Perché... Era tutto così... Difficile?

" ... -entito? "

Cosa?

Tic tic tic

" sen-... osa? "

C'era qualcuno fuori?

" e... come un... botto? "

L'avevano sentito?
Lo stavano cercando?!
Cielo, quanto avrebbe voluto urlare e dirgli che fosse lì.
Non ce la faceva.
Era troppo stanco. Troppo debole. Troppo disorientato. Troppo bloccato.
... E se se ne fossero andati?

" guarda... La maniglia... ora "

Era sicuro di star sentendo bene?
Non se lo stava inventando?

Tic tic tic

Cazzo, non poteva tacere quel suono?!

Boom!

Era... Esploso qualcosa?! Stava bene, vero?! Da dove proveniva?!
Un'altra volta registrò un suono del genere provenire da una parete.
Ed ancora.
Ed ancora.

Finché un altro botto, diverso, ed un cambio d'aria di fecero presenti nella stanza in cui stava e, cielo, quanto erano stati forti. Tremava. Tremava e sudava dalla paura.

Tic tic tic

Poteva ancora sentire quel dannato ronzio.
Dei passi si avvicinarono.
Molteplici.
La tensione saliva.
Cosa volevano?!

Il momento dopo sentì le sue labbra e baffi bruciare dal dolore, come se qualcuno avesse appena strappato tutti i peli in un colpo solo. Al contempo gli provocò una sensazione di piacere perché la circolazione dell'ossigeno passava più fluidamente senza quel nastro direttamente sotto.

" ah! "

" Axel, ci sei?! Si mi senti?! "

Era la voce di Hyosuke e cazzo quanto era felice di sentirlo.

" mh-mh... "

Avrebbe davvero voluto dire di più ma non aveva le forze, oltretutto la posizione cui stava era assai scomoda ed imbarazzante.

" aspetta, ti slego "

Quella invece era la voce di Shiori, ferma e fredda come sempre.
Era felice di sentire pure la sua. Soprattutto la sua per qualche motivo.
Tolse per prima i quintali di nastri che stavano attorno alla bocca, dopo agli occhi - parte dolorosa considerando le sopracciglia E i capelli, però ne uscirono abbastanza intatti - ed infine passò alle corde che bloccavano mani e braccia. E...

" cos'è quello? "

La voce preoccupata del biondo bloccò la circolazione sanguigna, puntando il dito contro il suo petto. Era... Ciò che gli stava facendo venirr mal di schiena. Era la cosa pesante che lo inclinava in avanti. Era la cosa cui quel straziante, ripetitivo e monotono suono proveniva. Non riusciva a capire bene cosa di preciso fosse poiché, anche se vedeva, la stanza aveva una bassa luminosità.

" toglietemelo, vi prego! "

Esclamò tentando di portare le mani all'altezza di esso, fallendo. La stanchezza e debolezza non passavano facilmente. Shiori non se lo fece dire due volte, facendo tutto il lavoro come al solito. Hyosuke tentava di esser più un supporto morale, continuando a ripetergli come fosse tutto finito e che fosse al salvo. Gesto carino, sì, lo apprezzava. Misero quell'oggetto da parte ed i due salvatori lo aiutarono ad alzarsi, ognuno tenendo un braccio attorno al loro collo.

" ce la fai a stare da solo? "

" sì, sì... "

Dovette ricredersi quando appena lo lasciarono tutta la stanchezza e debolezza lo ripreso nelle loro grinfie. Le sue gambe erano paragonabili a delle gelatine e, sommato al mal di testa, la sensazione di nausea si aggiunse. Fortunatamente Shiori lo afferrò al volo dal colletto della giacca.

" lascia che ti prenda in braccio "

" no, va bene così... Avete già fatto abbastanza- mi si son solo addormentate le gambe "

Più volte la voce si ruppe nella frase, sentendo la gola arida come il deserto.

Schioccò la lingua sul palato e non l'ascoltò in questo tentativo di eroismo, modestia o quel che fosse. La corvina si abbassò ed afferrò il retro delle sue ginocchia con un braccio e l'altro tenne forte alla parte superiore del corpo, praticamente tenendolo fra le braccia come un bambino. Arrossì imbarazzato, seppur si aggrappò a lei.

" no, Shiori, ti prego, sto bene "

" prendi quella roba, la mostriamo al resto "

Non xlx diede retta perché sapeva di star solo cercando di metter in scena l'atto del duro. Guardò il regista, che seguì i suoi ordini, e si incamminò verso l'atrio principale, luogo cui si erano dati appuntamento una volta che avessero finito d'esplorare.

Una volta arrivati lì lo fecero sedere su una delle sedie presenti e, fortunatamente per Axel, nessuno li incontrò durante tutto questo, salvandosi l'ulteriore imbarazzo. Non solo dell'abbraccio ma della situazione generale. Insomma... ritrovarsi in quella posizione da due compagni dopo aver convinto gli altri essere uno ddi più forti era un boccone da mandar giù difficilmente. Per questo non aprì bocca, rimanendo bravx e compostx lì. Sicuramente era più comodo rispetto a prima e, dio mio, non c'era quel rumore fastidioso poiché Hyo l'avesse piazzato il più lontano possibile da egli. Quest'ultimo poi si sedette affianco al creatore di effetti speciali, accarezzandogli la spalla per dargli conforto. Shiori addirittura andò a prendergli una bottiglietta d'acqua dalla macchinetta e, come se fosse la cosa più buona al mondo, Axel se la scolò tutta praticamente.

" ... come mi avete trovato? "

" avevamo notato la tua sparizione e ci siamo divisi a cercarti. Shiori aveva detto di aver sentito un colpo nella sala d'ipnosi ma la maniglia era rotta, quindi ha dovuto forzare la porta con metodi... Poco gentili ma funzionanti "

Ora si spiegavano quei botti.
Ora si spiegava dove stava rinchiuso.

Diede pure lui la sua versione dei fatti, seppur si capiva quanto giù lo portava farlo.

Inviarono un messaggio informando il resto del ritrovamento ed in meno di un batter di ciglia furono lì.
Andando sul semplice la situazione successiva fu un caos totale. Tutti che chiedevano domande, lo fissavano, gli dicevano quanto fosseri stato preoccupati per lxi - grazie Mitsuki per l'abbraccio -, in un modo o nell'altro si capiva che Axel fosse il punto centrale della discussione.
Seppur a fatica, riuscì a spiegare tutto quello che si ricordava e naturalmente la domanda sorgeva spontanea: chi gli ha fatto tutto questo?

" è stata Hana, no? "

Osservò la badante, attirando tutta l'attenzione su di sé.

" insomma, dopo quello che è successo in palestra è ovvio! Aveva il tablet di Axel dopotutto! "

A proposito del tablet, gli fu riconsegnato e si stranì alla presenza di una crepa sullo schermo. Si sarà rotta quando cadde?

" ha senso, però non mi convince così tanto la faccenda "

Si intromise la giornalista, guardandola.

" vorrei esplorare la cosa più a fondo perché, hey, anche se fosse stata lei, son sicura che qualcosa d'utile ne uscirà fuori. Tipo... Cos'è quella roba che avete trovato attaccato ad Axel? "

La domanda fu naturalmente riferita al regista e la medium, i quali mostrarono l'oggetto, appoggiandolo ad un tavolo. Era una sorta di scatola scura, senza però contenere un coperchio apribile... Un blocco. Se lo si scuoteva si poteva sentire che l'interno non fosse vuoto. Però non si concepiva cosa quella roba fosse perché, nemmeno schiacciandolo per terra si apriva. Ed il rumore fastidioso rimaneva. Tutti tentarono di teorizzare l'origine di esso, collegandolo in qualche modo. Una stupida scatola di plastica? Un tesoro nascosto? La chiave per accedere ad una stanza segreta?

" ... The sound reminds me of una di quelle bombe nei film d'azione, don'you you think so too, Hyo? "

Era una ipotesi ironica, fatta prendendo una delle idee più assurde che potesse capitargli. Quando lo disse, mettendo una spalla sul ragazzo, quest'ultimo sbiancò e così lo fecero altre persone. Naomi si girò a guardare tutti.

" what? Non ditemi che ho un punto nero in viso! "

Si aggrappò le guance preoccupato.

" no, idiota- quella- quella potrebbe essere- "

" una bomba?! "

L'attore fece cadere le mani.

" ho davvero ragione? "

Sumire gli tirò un orecchio per fargli capire della gravità della situazione.
Naturalmente si lamentò, anche tanto, troppo... Era una rottura insomma. Ha capito la lezione.

" allontaniamoci! "

Tutti si misero al riparo, presero i tavoli della stanza e li girarono per usare la superificie come scudo. Altri invece si nascosero dietro le entrate ed uscite del posto.

Era finita!
Stavano per morire!
Oh cielo, sapevano che tutto questo fosse assurdo ma una bomba era tutt'altra cosa!
Sarebbero esplosi?! I loro corpi sarebbero andati sulle mura?!
Non lo volevano! Nessuno lo voleva!
Alcuni consideravano addirittura di pregare ad un dio pur di sapere che nell'aldilà avessero un posto in paradiso.
Erano troppo giovani per morire! Avevano ancora tanti sogni da realizzare! Volevano salutare le loro famiglie! Dare un ultimo arrivederci a cosa gli stava più caro! Perché?! Perché tutto questo?!

" ... non sta succedendo nulla "

Fece notare Akihisa, quale era nascosto dietro uno dei tavoli.
Si affacciò verso l'arma.
... Era lì. Con quel ticchettio sgradevole.
Sarebbe dovuta già esplodere, no?
... Falso allarme?

Airi, quale ancora non aveva aperto bocca durante questa giornata, fu la seconda a farsi sentire in quel silenzio imbarazzante. Non disse niente, però. Rise. Rise istericamente. Li stavano prendendo in giro, vero? Doveva trattarsi di uno scherzo di cattivo gusto, giusto?
Rise, rise per la felicità che tutti stavano bene.
Rise, rise per la rabbia e frustrazione cui stava provando da giorni.
Rise, rise per non piangere.

Koharu le mise una mano sulla spalla e si alzò, avvicinandosi.

" ... cosa si fa? "

" ah boh "

Constatò la castana dai capelli corti, uscendo dallo scoperto a sua volta.

" ci stanno prendendo per il culo... Ahah... Questa è roba da matti "

Hyosuke si mise le mani nei capelli, scompigliandoseli dal nervoso.

Axel invece era rimasto immobile, seduto dietro uno di quei scudi.
Non voleva alzarsi.
Non poteva alzarsi.
E se fosse scoppiata adesso?
E se fosse scoppiata prima? Quando era da solo?
E se fosse scoppiata in futuro?
Era... Rimasto bloccato lì.
Con un bomba.
Era stato rinchiuso lì.
Con nessuna via d'uscita.
Era stato legato a quel coso.
E sarebbe potuto morire da un momento all'altro...
E non avrebbe nemmeno capito la causa, il tempo..!
La nausea si fece ancora presente, sentiva il battito cardiaco in testa.
Mise una mano davanti alla bocca cercando di resister, farsi coraggio e rialzarsi.

" Axel, va tutto bene..! Stanno tutti bene! "

Mitsuki, un po' più lontana da egli, si avvicinò gattonando e si sedette al suo fianco.

" va tutto bene. Respira con me, okay? Stai bene. Nessuno si è fatto male "

Annuì debolmente, portando una mano in faccia per asciugarsi le lacrime prima ancora scendessero.
La lillà mise un braccio attorno ad egli, in una sorta di abbraccio laterale mentre lo calmava.

Altri passi si fecero sentire ed una voce riportò l'ordine.

" statemi bene ad ascoltare: abbiamo capito la gravità della situazione e, non sapendo quando e se il meccanismo si accenderà, propongo la seguente cosa. Ora due persone prendono l'oggetto e lo rinchiudono nella parte più lontana della palestra, rimanendo fuori quest'ultima a controllare che nessuno osi rubarla ed usarla per i suoi scopi "

" e se scoppia?! "

Chiese impanicato il regista.

" se scoppia siete a dovute distanze considerando la larghezza della palestra, no? Ora alzatevi. Tu e Shiori farete ciò "

Ribatté, confidente più che mai delle sue affermazioni.

" nessuno si farà male. Non sotto la mia supervisione! "

Aggiunse in fine, battendo il piede per terra.
I due presto si vedettero costretti ad ascoltarla, anche perché il resto del gruppo li stavan pressando a togliere l'oggetto dai loro occhi.
Il cambio verrà dato fra un paio di ore.

... Che situazione di merda.

___________________________

Quel pomeriggio fu un silenzio totale, peggio di quello dei giorni precedenti. Un silenzio che esprimeva paura e tensione per la nuova minaccia, nonostante quest'ultima fosse "propriamente" controllata. Due persone si davano il cambio ogni volta, eh? Dovrebbe andre più che bene perché collaborare sarebbe stupido e nessuno dovrebbe entrare senza che l'altro se ne accorga, per rubare la bomba.

Heh, una bomba...

Ora che se l'era ripetuto in mente, Koharu iniziava a credere all'assurdità della situazione attuale. Insomma, erano ad un Killing Game. Cos'altro di nuovo e strabiliante doveva mai presentarsi? Un aereoplano? Una colonia aliena venuta sulla terra in pace? Avere una pausa per una cristo di giornata?

In mano teneva piccolo fioricino fatto in carta e si stava dirigendo verso la camera di Airi, la quale non aveva avuto contatti con nessuno da un pezzo dopo il processo per... Ovvie ragioni. Inizialmente voleva sorprenderla con una colazione, ma più tardi realizzò che farsi fare del cibo da una sconosciuta non era proprio una cosa su cui contate in un killing game. Quindi cercò di riprendere in una delle parti più buie della sua mente un metodo di origami per questa piccola creazione. Non era... Proprio il migliore, ma andare lì senza niente era ancora peggio.

Cosa voleva fare poi? Si domandò davanti alla porta. Darle le sue condiglianze? Chiederle scusa? A confortare non era proprio la migliore. Non è stupido farsi consolare da una sconosciuta? In fondo erano quello. Delle semplici sconosciute finite nel gioco del diavolo. Un fiore era anche fin troppo. Era stupido. Lei era stupida. Stupida e goffa e brutta. Stupida e goffa e brutta e bassa. Stupida e goffa e brutta e bassa e senza carisma.
Airi era decisamente meglio. Era simpatica e elegante e bella e innocente. Chi era lei per andare a supportarla? Chi era lei per presentarsi alla sua porta con un fiore fatto da stupida carta, stupida colla, stupide forbici? Forse avrebbe dovuto chiamare Mitsuki per via della sua empatia.

... No, non pensarla così. Non si tratta di te, ma di Airi. Voleva aiuto. Chi era lei per non darglielo? Avrebbe solo allungato la lista di aggettivi sgradevoli!

Bussò alla porta.

" Airi, sei lì? "

" no... "

Koharu rimase qualche secondo a fissare la porta, metabolizzando cosa avesse appena sentito dietro di essa.
Mise una mano sulla superficie ed avvicinò l'orecchio.

" hey, ti voglio solo parlare... Puoi aprirmi la porta, per favore? "

Non ricevette alcuna riposta.

" cioè, se vuoi parlare! N-non dobbiamo farlo per forza- possiamo anche fare altro- o-o non fare niente! Okay forse è meglio se sto zitta- "

Dopo questo leggero panico si zittì ed il silenzio fu sostituito da dei passi ed infine il cigolo di una porta che si apre.
Alzò lo sguardo e dalla piccola apertura riuscì a vedere metà del viso della bionda.

" h-hey! "

" c'è qualcosa a cui ti servo? "

" n-no- cioè- non dico che sei inutile- sei molto utile- no aspe, così sembra che sei un oggetto- uh- ehm- "

Si mise a guardare intorno a sé, ricordandosi del piccolo fiore.

" q-questo è per te! Un regalino per... Uhm... Per te! Perché sei tu-... per favore prendilo e basta... "

Si arrese alla fine.
Silenziosamente la sarta portò fuori dalla porta la mano cui prese l'oggetto cartaceo. Tirò il braccio in dentro e rimase a guardarlo per qualche secondo, prima di dire con fare triste ma apprezzante:

" grazie... è davvero molto carino "

" eheh, non c'è di che "

Ridacchiò leggermente, sentendo le sue guance aumentar di temperatura. Si grattò la nuca prima di continuare:

" ti va bene se entro? È un po' scomodo parlare... Così "

L'altra fu come presa di sorpresa, si guardò dietro di sè e scosse la testa.

" ... come mai? "

" camera mia è un disordine "

" oh- ma guarda, non c'è nessun problema! Di per sé sono una catastrofe quindi non posso dire nulla al riguardo. Sono sicura che non è così grave "

" sicura sicura? "

" sicura sicura "

Sentì un sospiro e vide la porta spalancarsi. Riuscì a vedere in dettaglio il suo nuovo outfit. La gonna passò a dei jeans lunghi, sotto una maglia celeste a maniche lunghr aveva una bianca con il colletto alto da coprire tutto il collo.

Sin da fuori riusciva a vederlo, ma quando si addentrò ne ebbe la conferma: tutto era lindo ed ordinato... Solo una sedia non era nella solita posizione. Per l'ennesima volta dovette rimanere ferma a realizzare come le due avessero due percezioni diverse del mondo. Se per Airi questo era disordine, non immaginava come avrebbe definito il putiferio in camera sua...

" scusa... "

" no, no, figurati "

Si diresse verso il suo letto e si sedette, facendole gesto di avvicinarsi.

" no, Koharu, non c'è bisogno... "

" solo una chiacchierata. Prometto di smetterla se non te la senti più "

Alzò il mignolino della mano come fanno i bambini, dimostrando la sua serietà. Airi non ebbe più il broncio. Non sorrideva. Ma non si dimostrava triste. Forse confusa e insicura. Tuttavia riuscì a mettersi al suo fianco.

" non voglio essere un peso, davvero, passerà... "

" non sei affatto un peso! Bisogna supportarci fra amiche, ricordi? L'hai sempre fatto per me, quindi voglio ricambiare il favore- "

" non- non sono una brava persona Koharu... Non- sono una rottura se ne parlo. Non mi vorrai ascoltare- già lo so- è... Tutto complicato. Non so cosa fare... E se peggiorasse ancora tutto? E se nulla si rivolesse? E se- e se rischio di perdert- "

Si bloccò a quelle parole, portando una mano davanti alla bocca.

" non sono come te Koharu. Sei coraggiosa, determinata, prendi dei rischi per aiutare gli altri... Non sono capace di tutto questo... Non sono abbastanza "

" ... nemmeno io sono abbastanza "

Iniziò Koharu, inconsciamente guardando verso il basso.

" non so la tua storia, non so come tu ti senta, ma so che non sei peggiore di chi ci ha intrappolato qui. E so che ognuno merita dell'aiuto. E-ed anche se non sono la persona più adatta a farlo, voglio provarci! Non sarò carismatica come Valeria od empatica e paziente come Mitsuki... Però sono io. E voglio imparare. Perché ti meriti del supporto di qualcuno anche quando pensi il contrario "

Quel discorso invece lo fecr guardandola dritta nei suoi occhi azzurri. Solo ora notava come quest'ultimi le ricordavano il mare a Wakayama.

" quelle piccope cose che fai le ho sempre tenute in mente. Una ad una. Sin da quando hai provatp a convincermi di non stare da sola il primo giorno, sia quando mi hai aiutato nel processo, ed anche quando stavo vedendo la mia vita davanti ai miei occhi "

Inconsciamente si avvicinò ad ella, senza distogliere lo sguardo. Airi rimase immobile, non capendo da dove questa tensione stesse venendo tutto d'un tratto.

" sei bella, coraggiosa, gentile, simpatica "

Sentì Koharu mettere una mano sulla sua coscia.

" sei disponibile, altruista... "

Ora l'altra le accarezzò i capelli, portandoli dietro un orecchio.

" sei Airi, sei una splendida ragazza "

Fu la bionda ad inclinarsi in avanti, chiudendo i suoi occhi.
Koharu la seguì, capendo dove tutto stava per andare a parare.
Diavolo, era davvero il suo primo bacio questo? Con una ragazza conosciuta da poco meno di due settimane? Non credeva all'amore a prima vista, ma questa doveva esser un'eccezione.

Tuttavia non avvenne.
Airi si tirò indietro, distaccando i loro corpi e riportandole alla realtà.

" scusa... Voglio solo del tempo per pensare "

Queste furono le ultime parole che sentì dopo essersi fatta escortare fuori.
Da dietro la porta giurò di averla sentita aggiungere:

" grazie Koharu... Ti amo "

Anche se il rifiuto, se ne uscì vittoriosa. Era certa di averla tirata su di morale e fatto capire che c'era gente cui si importava di ella.

___________________________

Ormai si era fatta notte, anzi, il tipico avviso che segnava l'inizio del nighttime, quindi le dieci, era scattato da non sapeva quanto se non che fosse stato tanto.
Comunque, per qualche motivo, Axel non riusciva a rilassarsi a dovere e dormire pur di mettersi alle spalle questo giorno fin troppo caotico. Troppe cose in così poco tempo e... Ed ora addirittura una bomba sulla quale dovessero fare i turni per controllarla?
Questo giorno era pieno di rimorsi e pentimenti per lxi, oltretutto.
Si sentiva uno stupido.
Stupido per essersi fatto catturare così in fretta.
Stupido per aver lasciato che qualcuno portasse tale tesoro sulle loro barca.
Stupido per esser stato salvatx in quelle condizioni ridicole.
Stupido per aver panicato per un falso allarme.
Stupido per non aver preso subito la situazione in mano.
Era semplicemente ridicolo.
E quei momenti continuava a schiacciare 'replay' senza sosta. Lo tormentavano, ricordavano quanto imbarazzante potesse essere.
E saper di esser grado di far del meglio peggiorava tutto questo.

Girava e girava sul letto. Ma chiuder occhio era difficile. Non cambiava la posizione, il cuscino, i vestiti... Dormire era impossibile. Inimmaginabile. Come avrebbe mantenuto la promessa di fare la guardia di mattina se fosse stancx?! Perché aveva accettato proprio quel ruolo e non quello pomeridiano?! Un'altra cosa cui si pente aggiunta alla lista.
Dopo l'ennesimo cambio di lato su cui addormentarsi, si mise le mani nei capelli e li rovinò praticamente, continuando a scuoterli dal nervoso.

Così si decise di fare qualcosa: una passeggiata. Fare attività fisica l'avrà sicuramente stancatx e finalmente potrà dire sogni d'oro al mondo.

Si alzò dalle lenzuola e si cambiò, questa volta in finalmente dei vestiti nuovi e freschi che non lo facevano più sentire sporco. Come tutti quanti del resto. Rispetto al suo outfit precedente, il colore era decisamente più aperto. Al posto del nero, il colore dominante altro non era che il blu, seguito dall'azzurro ed il bianco. I pantaloni erano ora dei jeans blu semplici, la maglia, o meglio "maglione", era costruito in modo abbastanza largo e grande e spesso, ottimo per tenersi caldi durante al freddo. Inoltre aveva tre strisce orizzontali di tre colori diversi: blu, bianco ed infine un altro blu più scuro. Non era chissà quanto dettagliato rispetto a prima, ma sinceramente ora gli importava la comodità. E potrà abbellirsi con qualche anello o collana o bracciale in futuro. Insomma, era l'ultima delle sue preoccupazioni.

Non aveva una meta precisa cui dirigersi, quando uscì dalla porta per la seconda volta oggi, sentì come se fosse persx... Non sapeva perché. Sta di fatto che una volta convinto da solo, si diresse per i corridoi. Tutte le luci rimanevano accese come se volessero impedire di capire se fosse giorno o notte. Solo l'avviso di Hana e l'ora sul tablet erano la loro unica possibilità di apprendere il tempo.

Sentì delle voci rimbombare nella sua strada. Voci famigliari. Voci amichevoli. Ma sopratutto voci forti ed alte. Ci mise più del dovuto a raggiungere la loro origine e, sopresa, altro non si affacciò che con due dei suoi compagni, Hyosuke e Naomi.

Il biondo ebbe lasciato la sua giacca e cravatta e puntò per qualcosa di più semplice ma raffinato: una camicia a mezze maniche e righe verticali, bianche e grigie. Ironicamente parlando si poteva definire in qualche modo l'opposto di Axel, aggiungendo quanto leggero sembrasse. Come pantaloni si limitò ad alcuni semplici di color crema. Infine le scarpe erano dei moccassini marroncini.

Al suo contrasto, indossando qualcosa di più complicato seppur elegante, l'attore aveva addosso degli stivali neri che arrivavano poco sotto le ginocchia. I pantaloni erano neri ed attilati sulle gambe e cintura, quale carrivava sopra il suo ombelico. La camicia sotto è bianca, a maniche lunghe e pompose. Sopra di essa, infine, c'era un giacca grande, simile a quella vecchia sul colore. Fuori era magenta mentre dentro viola. Era appoggiata sulle sue spalle come se nulla fosse. Tuttavia da mancare non c'erano i guanti.

Quando lo videro, entrambi si avvicinarono ad egli e gli parlarono contemporaneamente del loro discorso, confondendolx:

" calmi- oddio- che succede? "

" can you tell sweet Hyo that theatrical shows have a better way to drive into people's heart than movies? "

" ma i film sono praticamente i pezzi migliori delle scene! E poi si possono vedere all'infinito! "

" yes, but theatrical pieces are for more cultured people! And the once in a lifetime experience it's what it makes it special! "

" ma non si può andare a vedere uno show al teatro più volte? "

Si intromise il corvino.
Naomi sorrise e lo abbracciò lateralmente.

" see? Sweet Axel always have the right opinion! He's siding with me after all! "

" non ho detto che- "

Un dito guantato andò sulle sue labbra, tacendolo.

" shh- there's no need to say I'm amazing. Everyone knows "

Il creatore di effetti speciali gli schiaffò via la mano con faccia irritata, senza però aggiungere altra parola al riguardo.

" oltre a questo, che stavate facendo? "

" niente di che, siamo qui circa ogni sera da un pezzo ormai. Te? "

Stranamente quello che sembrò più calmo fu il biondo.

" oh, non riuscivo a chiudere occhi stanotte per... Insomma "

Era impicita la ragione?
La mano di Hyo sulla spalla glielo confermò.

" welcome to the club, my friend "

Aggiunse Naomi con fare drammatico.

" how about we all spend some time together? I bet every person you'd know would jealous of you if they knee they spent some time with me, a fantasical Ultimate! "

Axel si mise una mani in faccia.
Solitamente questo atteggiamento non gli dava fastidio. Ma oggi sì. Non aveva la capacità mentale di tollerarlo dopo quella giornata rocciosa.

" non siamo tutti Ultimates qui? "

Naomi esitò, rimanendo a bocca aperta e balbettando prima di ridacchiare e rispondere offeso:

" well, I'm sorry I just want to have a little fun and bright up the mood! "

" che ne dite se esploriamo? "

Fra i due fuochi sbucò Hyo, quale propose ciò indicando l'uscita con un sorriso insicuro. I due si guardarono dalla testa ai piedi prima di dirigersi via, lasciandolo dietro.

" ehy, aspettate! "

Durante il tragitto, però, la conversazione sembrò migliorare. Axel non parlò chissà quanto ed Hyo continuava a raccontare di alcuni filmati creati, o commentare altri capolavori del cinema, o ancora complimentare gl'aspetti dei suoi attori preferiti... Finché non si imbatterono in una nuova porta aperta, precedentemente bloccata.

" non vi sembra strano? "

" già... "

" oh, oh! I know! It must be the new place opened up! Like last time! We'll have to explore! "

" oh, perché no? "

Per la prima volta i due andarono d'accordo quella sera.
Tutti e tre entrarono nella nuova zona, ma soprattutto una stanza, la prima, attirò la loro attenzione.
C'erano tante sedie, in fondo alla stanza un palco con delle tende rosse dietro...
Naomi tirò un urlo e si mise a saltellare mentre batteva le mani.

" un teatro! Un teatro! Un teatro! "

Cercava di urlare ed intonare allo stesso tempo le parole. Pure gli altri due erano emozionati, ma non COSÌ tanto insomma. Dopodiché entrambe le mani del monologo andarono su una delle loro spalle.

" dobbiamo fare uno spettacolo! Assolutamente! We must! Everyone would be so happy to see me! "

" non saprei... "

Cercò di protestare il corvino, ma la stretta sulla spalla si strinse. Naomi lo guardò con la faccia da cane bastonato.

" ... Hyo, che mi dici? "

" non sono il mio forte, ma voglio mostrare di esser capace! "

" e va bene, facciamo questo spettacolo. Però lo dirigo io. "

" yay!!!!!! "

Almeno la serata finì con una nota più positiva.

___________________________

Da quando erano bloccati qui ormai? Unidici, dodici giorni? Quante volte erano suonati quei avvisi? Più di una decina?

Certe volte Mitsuki si supponeva tali domande. Non solo riguardo il tempo, ma anche sulla situazione generale. Tipo, come sono finiti qui? Perché non riusciva a ricordarsi del suo rapimento chiaramente? Era solo una memoria repressa? O l'avevan presa nel bel mezzo della notte? Quale era lo scopo di questo gioco? Perché Hana non seguiva le sue stesse regole?
Perché, perché, perché... Ormai la tormentava quella parola, quella ricerca su una risposta, dei motivi, qualsiasi cosa pur di avere il quadro della situazione.

Quando venivano ed andavano era un mistero. Si potrebbe dire che stiano sempre con ella, così come potrebbero andare via e tornare per pochi secondi.
La maggior parte delle volte succedeva quando non poteva fare altro che stare seduta, proprio come aveva fatto fino ad ora davanti alla porta della palestra fino al cambio. Certo, Hisa non sembrava proponso alla comunicazione verbale eppure, giocando con uno dei suoi anelli, mise in chiaro di voler esser lasciato in pace.

Dopo invece stava andando a visitare il teatro, luogo cui fu scovato la notte prima da altri, e considerabile una nuova zona. Non era un semplice teatro con un misero palcoscenico, ma aveva anche un retroscena, dei camerini limitati, alcuni trofei e tanti accessori per mascherarsi come costumi e parrucche. Il trio composto da Axel, Naomi e Hyosuke si divertivano lì dentro, programmando e sognando insieme praticamente tutte le cose possibili ed immaginabili che potevano creare.

Sorprendentemente però pure ella ottene un ruolo a questo spettacolo. Due persone su tre avevano consigliato di invitarla e naturalmente l'invito fu accettato anche se non pensava di dover stare letteralmente sul palcoscenico a raccontare. Ma... Insomma... Non era così spaventoso, vero?

Poi, quando uscì, si scontrò con un caschetto castano familiare: Sumire. I suoi occhi cercavano qualcosa, o meglio, qualcuno.

" oh, ti ho trovata! Ho una proposta da farti! "

" uhm, dimmi pure "

" stavi tanto in biblioteca? "

" direi di sì ma ora non più ovviamente "

" perfetto. Ti va di aiutarmi a cercare se fra le rovine c'è qualcosa? Se c'erano così tanti libri, non mi soprenderebbe trovare informazioni sulla situazione "

" cosa te lo fa dire con certezza? "

" un gran bel niente "

" una fonte molto credibile... e perché proprio me? "

" perché la frequentavi molto e sai dove le cose stavano... Ed anche perché sei simpatica "

Mitsuki apprezzò il complimento, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

" va bene "

" yay! "

La prese a braccetto, quanto poteva per le condizioni della lillà, e si avviarono sul luogo senza alcun ostacolo per strada.

" come mai quest'idea proprio adesso? "

" non saprei, forse dopo la storia della bomba il mio istinto da detective nata si fa sentire. Would you like to be the Watson to my Sherlock? ~ "

Ridacchiò all'ultima domanda, ricordandole un carto fanciullo dai capelli bianchi. Doveva ammettere che per certi aspetti i due si somigliavano, come il parlare. Ma, senza offesa Naomi, Sumire non la faceva sentire più a suo agio. Forse perché avevano uno stesso stile, o semplicemente erano entrambe delle ragazze. Andavano d'accordo anche con le altre. Le faceva piacere sapere anche che la relazione fra lei e Shiori stava migliorando. Cosa che un po' la straniva, però probabilmente era solo la sua paranoia, era come di recente la castana ha iniziato a starle più affianco mentre all'inizio sembrava un piccolo puntino all'orizzonte. Lontano ed irraggiungibile.

" comunque mi piace un sacco il tuo outfit. Ti descrive appieno "

Complimentò ciò che aveva addosso in quel momento, ossia un vestito dalla gonna corta fiorito, unito ad una camicia color crema a maniche lunghe, un coprispalle simile a quei centrotavola che una nonna cucirebbe e, infine, delle calze nere che coprivano tutte le gambe e dei stivali del medesimo colore.

" oh grazie, anche il tuo è splendido! "

Quando le porte della biblioteca si spalancarono, la coppia si imbatté in qualcosa che non stava né in cielo né in terra. Certo, erano entrate qui alla ricerca di Hisa qualche giorno fa, ma ora che non erano di fretta si presero un attimo a realizzare le condizioni penose in cui la biblioteca stava.

Il fuoco si era espanso così rapidamente che nulla era intatto, nemmeno gli scaffali alle ali della sala seppur quest'ultime si reggevano ancora. L'aria mista a bruciato ed umidità era pesante e l'assenza di finestre aumentava solo l'effetto. Mitsuki sentì il suo cuore stringere. Così tanti racconti, così tante storie, ogunona aveva il diritto di raccontare il loro contenuto, ma ora nemmeno esistevano più. Amante dei libri quale era, fu molto triste a sapere che questo era dovuto ad un atto vile.

Dall'altra parte, tuttavia, qualcosa dentro di lei le stava dicendo che queso altro non era che un motivo in più per esplorare, scovare la verità, rispondere alle sue domande e, possibilmente, fermare il killing game per evitare altre perdite così.

Il suo sguardo determinato fu notato dall'altra che si lasciò sfuggire un piccolo sorriso prima di dire:

" allora, da dove iniziamo? "

" uhm... Direi dal fondo. Sembra la parte meno intatta "

" ed il fondo sia "

Ogni sezione conteneva, seppur a numero limitato, i propri generi. Rispetto ai più amati di Mitsuki prevalevano i testi informativi come biografie, guide, storie di vari luoghi del posto e...

" 101 modi per cucinare una patata "

Disse Sumire afferando uno dei primi libri non totalmente distrutti.
Mitsuki si lasciò sfuggire una risatina.

" cosa ci manca? '101 modi per coltivare un albero di prugne'? "

" eccolo qui, se ti interessa "

Le passò il libro proprio con quel titolo.
La lillà rimase a guardarlo, non capendo se dovesse ridere, trovare la cosa assurda o entrambi. Questi titolo erano mille volte più comici di qualsiaso libro divertente che ebbe mai letto.

" tu di solito cosa leggi? "

Le domandò poi.

" boh, dipende dalla mood riguardo i libri. Ma credo sia ovvio che giornali ed articoli siano la mia specialità "

Rispose annuendo.

" mi chiedo se da qualche parte ci sia una emeroteca, ora che me lo ci fai pensare... "

Aggiunse successivamente.

" emeroteca? "

" il posto nelle biblioteche che tiene i giornali. Sfogliandolo troveremo sicuro qualcosa. Anche se non fosse almeno mi diverto a leggere altre cose "

" dovrebbero essere dei scaffali o...? "

" dipende. Certe volte sono scaffali enormi con praticamente tutti i giornali esistenti, mentre altre sono solo un mucchio messo uno sopra l'altro su una sedia. Però tutto è andato in fumo praticamente... Quindi è molto probabile che non ci sia più niente "

Concluse tirando un sospiro deluso.

Rimase a pensarci su la narratrice, grattandosi il mento. Dove potevano essere dei giornali sui Shini Goro o Hope's Peak Academy in questo posto?

" no, secondo me hanno una maggiore possibilità di essere interi "

" davvero?! "

" cerca di metterti nei panni di Venom ed Haruki. Sai che qui dentro ci sono giornali su di loro. Tu li lasceresti in aria così che tutti possano leggerlo oppure...- "

" ... li nasconderei da qualche parte! Ah-ha! Mitsuki sei un genio! "

Arrossì a quelle parole, facendo la modesta subito dopo e ridacchiando nervosa.

" ma a questo punto c'è da chiedersi dove li hanno nascosti... Saremmo fortunate se non li abbiano buttati via "

" proviamo a cercare ogni cassetto o possibile nascondiglio prima di tirarci giù, dai! "

La incoraggiò mettendosi subito all'opera.

Fra piccole porticine, scaffali sguardi fessure nei muri, nulla di importante si dimostrava.
Esplorarono per quanto? Dieci? Venti? Una mezz'ora? Un'ora intera? Sembrava tanto tempo, però. La grandezza del luogo non aiutava affatto a diminuire i posti considerabili segreti ed una domanda venne spontanea: "ma era davvero nascosto qualcosa lì?"

" ho trovato un archivio! "

Esclamò tutto d'un tratto la giornalista, facendosi raggiungere dall'altra cercatrice.
Era una piccola sezione piena di cassetti in metallo ma grande abbastanza da poter contenete libri anche un verticale.
Provarono ad aprire uno, ma era serrato.

" e dai! Quanto può essere difficile cercare qua?! "

Esclamò esasperata mentre tentava di aprire un altro cassetto con tutta la sua forza. Senza successo.

" oh, questo è aperto invece "

Mitsuki ne vide uno dall'altra parte assai rovinato, probabilmente per via del fuoco, e il suo tentativo invece funzionò con pochissima forza. Lasciò la stampella per stare su una gamba sola ed usò entrambe le mani per tirar fuori i fogli.

" come farei senza di te, mia cara "

Commentò l'altra ragazza, grata di averla trascinata qui.
Non persero tempo in chiacchere e si misero subito a leggere.
Prima raccontavano solo cose quotidiane, senza alcun collegamento a loro interessante, però il succo non perse tempo ad arrivare.

╔══════════╗

ATTACCO ALLA SEISHUN

Dopo i suoi anni di gloria, la scuola media Seishun viene vandalizzata dal gruppo criminale Shini Goro.

Un evento distruttivo accade pochi giorni addietro riguardante l'istituto secondario di primo grado Sheisun. Molto acclamato per la sua storia di futuri Ultimates, esso fu scovato la mattina presto da prof e studenti piena di graffiti su ogni muro, classi rase al suolo, documenti strappati e bagni intasati.
Il dipartimento di polizia immediatamente chiamato conferma con le loro investigazioni che questo atto non solo sia accaduto durante la notte, ma che gli artefici siano il recente conosciuto gruppo criminale: Shini Goro. Si ipotizza lo zampino di un gruppo esteso, circa dalle 7 alle 10 persone.
Momentaneamente la scuola è chiusa per riparazioni ed i residenti sono stati trasferiti in altri istituti.
"È una catastrofe" dice il potere superiore della Ultimate Future Foundation, Kanemaru Yoichi "ma non ci faremmo fermare così. Porteremo giustizia. Per il futuro. Per la speranza. Per il Giappone."

╚════════════╝


"oh santo cielo... "

" beh, che ti aspetti da loro? "

" lo so, però- una scuola media? Perché spingersi a tanto? Cielo, poveri ragazzi... "

" 'un gruppo esteso da 7-10 persone'... Sono di più rispetto a quelli presenti qui dentro "

Pensò ad alta voce la fanciulla.

╔══════════╗

LA SPERANZA VINCE ANCORA

Takeda Kiku, Ultimate Moral Compass, arrestato dopo le accuse rilevanti le azioni dei Shini Goro.

Proprio oggi un grande passo fu fatto dalla Ultimate Future Foundation scovando uno dei membri principali, se non addirittura capo, del recente formatosi gruppo crimimale Shini Goro, Takeda Kiku. Egli frequentava l'istituto della Hope's Peak Academy con il titolo Ultimate di "Moral Compass".
Dopo le accuse riguardanti il rapimento dei futuri Ultimates, Kiku venne arrestato colpevole di aver messo in atto tale tragedia ed fu spedito fuori dalla città in un carcere minorile ai confini dello stato.
Inoltre venne messa alla luce la vera natura del colpevole: una famiglia distrutta, padre alcoolizato, madre assente ed addirittura una sorella maggiore tossicodipendente con precedenti penali medio-gravi.
Molti sostenitori del gruppo della speranza proclamano che giustizia è stata fatta e che "la speranza vince su tutti i mali". In aggiunta sono arrivate insulti e minacce di morte su tutte le piattaforme dei social network, come Instagram e FaceBook, che il fanciullo possedeva. Molti commenti si accomunavano dallo stesso messaggio: "come hai osato fare questo alle nostre speranze?!".
Questo però non implica che la disperazione si arrenda.
"se torneranno più forti, allora combatteremo con tutte le nostre forze" dice uno dei sostenitori. Quali saranno i futuri provvedimenti della U.F.F.?

╚════════════╝

" almeno un finale felice è accaduto... Ma di quale rapimento si tratta? La data di questo articolo non risale ai nostri giorni... "

Osservò Mitsuki mentre teneva in mano il foglio.
Sumire scovò un altro articolo.

" parlando di finali felici "

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'LIETO FINE' MA NON PER SEMPRE

Dopo esser stata al servizio della Ultimate Future Foundation (U.F.F.) la speranza liceale, Uchimura Erika, decide di uscire di scena.

Dopo anni passati a rappresentare la punta di diamante della U.F.F., la super speranza liceale Uchimura Erika, ormai sull'orlo dei suoi vent'anni, decide di cedere il posto ed uscire di scena.
Una scrittrice meravigliosa dalla creatività ed empatia mai viste in anni ed anni, il risultato del progetto Ultimate ma, soprattutto, la rappresentazione massima del futuro.
"Sto lasciando il posto aperto, ma questo non significa che non continuerò a lavorare e seguire gli ideali dell'organizzazione " rilascia ad una intervista "soprattutto quando la disperazione si aggira ancora fra di noi, come serpi pronte all'attacco. Questo è un arrivederci, non un addio". In aggiunta la ormai giovane adulta ammette di voler un po' di privacy e non comparirà frequentemente. Quale sia il suo prossimo posto di lavoro è incerto, ma alcune fonti sostengono che voglia occuparsi del dipartimento investigativo, quale investiga ancora gli opponenti della speranza.
In seguito saranno elecanti tutte le sue opere più famose, e, andando sul sito ufficiale della Hope's Peak Academy, vi sarà un'intera pagina dedicata ad ella e le sue gesta. "Arrivederci, Uchimura-san. Saremmo sempre al suo fianco come lei è stata al nostro" dicono i suoi fans.

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" aw "

Questo sciolse quasi il cuore della fanciulla. Rispetto a tutta la catastrofe letta fino ad ora, un tocco di speranza, seppur poco amara, le serviva.

" non è tutto, però "

Le passò l'ultimo articolo nel cassetto.

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UNA SECONDA HOPE'S PEAK ACADEMY?!

Le voci si son rivelate vere. La Ultimate Future Foundation (U.F.F.) ha già iniziato i lavori per la costruzione della nuova Hope's Peak Academy (H.P.A.).

Dopo mesi e mesi senza alcuna conferma, finalmente Kanemaru Yoichi ha rilasciato nella sua ultima intervista del nuovo progetto: una seconda H.P.A.
Costruita ormai ottanta anni fa, la scuola ha di recente necessitato di molte riparazioni ma piuttosto di voler riparare quella catapecchia, hanno deciso di usare l'opportunità di ricostruirla da capo, un po' più lontano da Tokyo.
"Non ce l'avremmo mai fatta senza le numerose donazioni delle persone. Vogliamo essere coerenti e modernizzarci coi tempi. Inoltre si starà in mezzo alla natura!" afferma sicuro l'uomo.
Cosa ne sarà adesso della attuale H.P.A.? Sarà in uso per i ragazzi Ultimate di quest'anno, però dall'anno prossimo verranno trasferiti nel nuovo istituto, mentre quello vecchio verrà messo da parte, con l'intenzione di donarlo allo stato come un ospedale, orfanotrofio, o un posto per i senzatetto.

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" una seconda scuola? Davvero? Alla fine dovevamo andare nella nuova struttura?! "

Esclamò scioccata Mitsuki, mentre Sumire rimase a bocca aperta.
Un fulmine colpì entrambe e finalmente riuscirono a rispondere ad una delle tante domande: perché nessuno era riuscito a trovare la loro classe fino ad ora?

" aspetta... Se noi siamo qui... Alla Hope's Peak Academy... Ma c'è un'altra Hope's Peak Academy... In quale siamo noi? "

" mh... Non saprei dirtelo... Forse- aspetta! La struttura è stata abbandonata, no?! Quindi- "

Quindi ecco perché nessuno era riuscito a trovarli.
Ecco perché tutte quelle finestre e porte erano bloccato.

" siamo nella prima Hope's Peak Academy...?! "

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Ayooo sopresina!

Finalmente uno dei miei capitolo preferiti è iniziato e spero vi stia prendendo già dall'inizio.

Also wow finally lore 💪💪💪
Non vedo l'ora di leggere le vostre teorie molto silly.

Also non ho ricontrollato i mieo errori, as always 💪💪

Eee idk che dire ngl.

Se volete fare un commentino su come abbia scritto gli articoli I would be glad, wink wink

Stessa cosa per il capitolo intero.
Altro wink wink.

E buon resto della giornata! 💞

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