❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜𝗜𝗜: 𝖳𝖧𝖤 𝖦𝖱𝖤𝖠𝖳 𝖫𝖨𝖡𝖱𝖠𝖱𝖸 𝖮𝖥 𝖧.𝖯.𝖠. ❰

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" In che senso 'sono spariti'?! "

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Scattata la fotografia tutti tornarono alle loro attività, principalmente costituite da chiacchiere e mangiare qualche snack qua e là. L'atmosfera si era certamente illuminata dopo quei giorni passati a diffidarsi l'uno nell'altra, dopo il processo, dopo l'incidente. L'aria era nettamente più leggera rispetto a prima, come un vento fresco soffiato sulle loro facce. Un vento di cambiamento.

A prendere al volo questa possibilità era stato proprio lui, Izumi, ad avanzare verso Koharu, occupata a prendersi qualcosa da bere mentre chiacchierava con Mitsuki. L'idea di volerne chiarire era sua, tuttavia non intendeva farlo sul momento. Quando lo riferì ad Airi, però, fu costretto a dover seguire i suoi passi mentre lei lo spingeva da dietro con qualche incoraggiamento, tentando di nascondere la sua gioia nel vedere due suoi amici ricongiungersi, anche perché lei stessa odiava trovarsi in mezzo di due fuochi. Non poté evitare di sentire una leggera pressione man mano che si faceva più vicino, eppure tentò di nasconderla con il suo tipico e leggero sorriso.

Sì, aveva detto e promesso di voler far pace con lei.
Sì, aveva detto che principalmente lo stava facendo per Airi poiché non voleva vederla più giù di morale.
Sì, aveva detto di migliorare.
Nonostante ciò, la paura del confronto rimaneva, addirittura riducendosi ad una sorta di paranoia nel caso tutto si formasse nell'ennesima disputa fra i due. Conoscendo la badante, anche se per poco più di una settimana, era decisamente il tipo di persona a prenderla troppo sul personale. Si offendeva per ogni piccolo insulto e si arrabbiava quando una cosa non andava come voleva lei, per poi urlare davanti a tutti senza supportare le sue "tesi". Questo si era ben visto durante il processo. E generalmente non l'aveva trattato nel migliore dei modi in precedenza. Dubitava che LEI, fra tutte le persone, avrebbe preso l'iniziativa di calmare le acque. Ecco perché ora stava facendo la persona più matura, andandole incontro.
Sì, era proprio questo il motivo.
Niente secondi scopi riguardanti le sue emozioni ed il piccolo senso di colpa.

Gli sguardi furono incrociati non appena la castana girò il suo lontano dalla conversazione con la lillà, capendo subito la situazione in cui stava per cacciarsi. L'occhio attento di lui riuscì a notare il deglutire della saliva di lei, nervosa. O meglio, imbarazzata. Allo stesso tempo spostava continuamente la sua espressione dal bicchiere alla sua direzione, spazientita dalla lentezza che stava mettendo a raggiungerla. Mitsuki notò il tutto ma decise di ritirarsi dietro le scene.
Ed il punto cruciale arrivò.
Era alquanto imbarazzante e silenzioso, continuando a scambiarsi occhiate persi dal come iniziare la conversazione.

" quindi... "

La badante iniziò, volendo incitare l'altro a riferirle tutto per prima.
Egli ricevette il messaggio e scarabocchiò sulla lavagnetta con il suo amato pennarello viola.
Stava per dirglielo?
Stava per dirglielo.
Sì, ora stava per farlo.
Lo stava per fare.
Proprio così.
Lui, Izumi Yamamoto, stava per confessare i suoi peccati...

" quindi... "

... Dopo averla lasciata parlare.
Si sa, un buon gentiluomo lasciava sempre andare per prima una donna.

E lui voleva mostrarsi un ragazzo di classe.
Ma lo avrebbe fatto! Avrebbe chiesto scusa!
Dopo.

Koharu calò a sua volta in un mutismo quanto il suo, non migliorando la situazione.
Airi addirittura sbucò da dietro la spalla del tanatoesteta, confusa da cosa stesse accadendo fra i due in quel momento. Mitsuki ebbe una reazione simile. Come avrebbe dovuto spiegarglielo che stava aspettando una risposta da parte della castana? Aspettava. Doveva aspettare. Avrà ceduto lei per prima e magari si poteva mettere questa storia alle spalle. Aveva promesso che l'avrebbe confrontata per aver fatto la cosa più adatta alla situazione, nonostante ella la prese male.

" okay, ho capito, mi spiace per averti trattato male e... Preso in giro per la tua altezza... E averti urlato contro durante il processo... Ed averti evitato per la maggior parte del tempo... "

Oddio, finalmente l'aveva ammesso di star sbagliando. Meno male che c'era arrivata.
Non poté contenersi dal mostrare ancora di più il suo sorriso da furbetto, guardandola scusarsi con la testa un po' china davanti ad egli.
Situazione risolta, no?
Avevano fatto pace, no?
Perfetto, ora potrà tornare alla festa e rilassarsi con un peso in meno sulle spalle.

" scuse accettate. Felice di poter chiarire la situazione "

Airi tossì per poi fulminarlo con lo sguardo non appena tentò di girarsi ed andarsene, ricordandolo di fare qualcosa prima.
Tirò un sospiro sconfitto, prima di continuare a scrivere.

" non penso di aver fatto nulla di male in quella situazione durante le investigazioni. Quel che doveva esser detto è uscito perché tutti i presenti necessitavano di sapere la vostra situazione per chiarezza.
... Però, forse, avrei dovuto tener conto delle tue emozioni "

Bastavano queste frasi, no? Aveva esplicato il perché delle sue gesta e fatto capire dove avrebbe teoricamente tappato e fatto arrabbiare l'altra. Bastava questo.
Gli occhi castani di lei non distoglievano lo sguardo da quelle lettere, socchiudendoli per scrutare meglio con aria pensosa. Cosa c'era da pensare? Non bastava per caso? Avevano detto praticamente le stesse cose.

" ... Sai cosa? L'accetto come il tuo strano modo di scusarti da quanto sei strambo. E in fondo hai aiutato un mio amico. "

Se fosse stato un insulto o meno, mantenne il suo sorriso senza mostrarsi così debole dall'offendersi. Rispetto a lei, almeno Izumi non prendeva di mira altri per le loro qualità corporali.

" ancora qui stai? Smamma prima che cambi idea, torre Eiffel! "

Ed eccola che tornava a fare la dura con tutti, come se riuscisse a mostrarsi autoritaria in qualche maneria.
Non gli importava, aveva fatto ciò che ebbe promesso, anche se con abbastanza controvoglia. Tutto è bene quel che finisce bene.

" sempre un piacere chiacchierare con sua maestà "

Affianco disegnò un piccolo omino inchinarsi in una maniera teatrale, facendo lo stesso movimento a sua volta, tenendo il cappello con una mano per poi camminare via. Diede il tutto quella giusta punta d'ironia provocatoria ma nascosta.

Sul suo andare sentiva le voci della bionda e lillà piene di gioia dal progresso fatto dalla castana, ignorandolo completamente e provocandogli una sensazione strana al cuore.

" oh, oh, Koharu! Ti va di ballare assieme? "

" d-davanti a tutti? Scherzi? "

" eddai! Per favore! "

La bionda fece gli occhi da cucciolo alla sua amica per convincerla.
Ella non poté far a meno di tirare un sospiro ed arrendersi a quello sguardo.

" va bene, ma solo perché sei tu a chiedermelo "

Ricevette un quasi urlato "yay!" e una stretta di mano che la portava nel mezzo della stanza. Le sue guance erano palesemente rosse dall'imbarazzo nel sentire tutti quei occhi puntati addosso, essendo le uniche attualmente a ballare al centro.

In contrasto sui suoi sentimenti, la canzone in sottofondo era un classico ritmico e allegro intitolato "you give love a bad name" by bon jovi. Le canzoni furono trovate da alcuni nell'aula computer in formato CD, affiancati da uno stereo. Alcuni dei pezzi classici giapponesi erano presenti ma quelli ad esser scelti dalla critica di moda erano decisamente più sullo stile occidentale, precisamente delle hits degli anni 80-90.

Airi tentava di farla muovere di più rispetto ai piccoli saltelli ed un minimo movimento di braccia e testa. Quello era un atteggiamento usato in discoteca quando non si aveva spazio per ballare! Qui avevano più metri quadrati per farlo! Perché non usufruirne?
I corpi passarono dal stare a distanza all' avvicinarsi fino al toccarsi.
Le mani passarono dal non sentirsi allo sfiorarsi fino delle strette salde.
I passi, dal rimanere fermi sul posto al camminare fino a prendere un ritmo grazie alla musica in sottofondo.
Piano piano entrambe iniziavano a sciogliersi e lasciarsi trasportare dalla canzone. Un ballo preciso non l'avevano, passavano da dei semplici passi e movimenti ad una sorta di lento tenendosi assieme, al far girare l'altra in modo grazioso ed elegante. Un genere preciso non c'era, ma era adatto alla canzone.

Airi in quel momento si sentiva più libera che mai, dopo la positiva piega che era riuscita a dare. Oh, quanto era felice dell'idea di Valeria! Avrebbe voluto ringraziarla con un abbraccio anche adesso. Era come se si fosse tolta un peso sulle spalle, come se fosse assieme alle sue migliori amiche, Eri e Nami. Poteva sentire la nostalgia di casa volerla cogliere di soppiatto, farla sentire male per non essere in loro compagnia, tutta sola... Non era successo però, perché da sola non si trovava affatto. Per quanto il Killing Game fosse stato crudo e violento, stare in compagnia dell'altra la rincuorava, come se il suo cuore vuoto stesse venendo colmato. Non capiva perché, perché al loro primo incontro questa sensazione, anche se minima, si presentò. Perché essa la faceva sentire bene. Perché essa col tempo si ingrandiva e diventava difficilmente ignorabile. Perché proprio con lei. Non voleva lasciar andare via quel sentimento, quella persona, quel bene. Nulla al mondo glielo avrebbe permesso.

Durante il ballo non era più Airi ad avere la guida delle due fra le note e versi, ma Koharu. Ebbe preso abbastanza confidenza dal riuscire a danzare piena di energia, come se nessuno le stesse guardando, come se fosse in camera sua in compagnia dello stereo. Era lei a far girare l'altra come una professionista, cambiando direzione e passi a ritmo, riuscendo a trascinarla come pochi.
Alla fine della canzone la bionda non poté trattenersi dall'accoglierla nelle sue braccia, stringendola mentre tentava di riprendere fiato. Il gesto fu ricambiato e rimasero ad ansimare assieme. Avvicinò le labbra al suo orecchio, sentendo adesso le sue guance andare in fiamme e le farfalle nello stomaco.

" ti voglio bene, Koharu "

Voleva aggiungere altro, ma non aveva le forze di farlo in quel momento.

" con quale incantesimo mi hai rapita? "

Avvicinò ora le sue labbra alla guancia, tentata di portarle a toccarla. Per in istante fu ferma come una statua, distaccandosi senza successo. La guardò con un sorriso e l'altra stava ridendo nervosa mentre cercava di alleggerire la tensione con qualche complimento.
Nel mentre che le due ballavano, Mitsuki era andata a sedersi sul divano bianco al lato della stanza tenendo in mano un bottiglietta d'acqua. Ebbe trovato la scena assai adorabile e tenera, addirittura romantica da come avessero preso coraggio nel far ciò, in mezzo alla sala, sotto l'attenzione di tutti... Brr, le venivano i brividi dalla paura anche solo pensare di trovarsi al loro posto. Quelle troppe attenzioni non facevano per lei.

" hai freddo? "

Ad approcciarla per l'ennesima volta fu Axel, sedendosi al suo fianco, accavallando le gambe e sistemando il lungo mantello incorporato. Negò col capo. Stranamente i due non avevano passato molto tempo assieme, essendo Axel impegnato e dedicato a voler che tutto vada a gonfie vele e...

" tu hai smesso di farti rapire da ogni persona qui? "

Con un tono ironico sfuggì quella domanda, usando il sistemare la gonna come scusa per non vederlo in faccia. Ogni evenienza che fosse, importante o meno, xlx ragazzx si trovava costrettx a far compagnia ad altre persone nelle loro chiacchiere, involontariamente lasciando la lillà in solitudine. Capiva di non avere delle colpe al riguardo. In fondo tutti volevano divertirsi con gli altri, e poi con lxi doveva essere qualcosa di speciale. Sempre pronto a voler tenere sottocontrollo la situazione. Rispetto a lei aveva un compito e disturbarlx nel compierlo non era sua intenzione, distanziandosi sempre per fare qualcos'altro pur di non mostrarsi un peso. Anche se doveva ammettere di star pur sempre provando una piccola fitta al cuore in quella solitudine.

" certo che si stavan proprio divertendo, non trovi? "

Sembrò ignorare completamente quella piccola frecciatina, cambiando discorso e portando una mano a toccare la sua guancia. Annuì in accordo.

" peccato che io non sia il tipo da ballo per... motivi ovvi "

Alzò i suoi occhi per non incrociare una delle sue insicurezze più enormi.

" oh... "

Oh no, aveva detto qualcosa di sbagliato, vero? Ha peggiorato la situazione menzionando i suoi problemi, vero? Diamine, perché l'aveva fatto?! Perché non poteva starsene zitta ed annuire al posto di parlare troppo di sé.

" t-tu invece balli spesso! Cioè, è una domanda. Non so quanto tu balli o se lo fai... "

Nell'essersi esplicata male finì per fare un ulteriore casino, risultando nelle sue guance ad arrossire.

" no, non proprio in realtà. Almeno non a livello professionale, ecco. Però magari, pensavo, insomma, noi due- "

Iniziò a balbettare a sua volta, lasciandola confusa su cosa volesse intendere. Non dirle che voleva proporle di scendere in pista? Poteva sentire l'imbarazzo ed il tremore provenire da egli.

" niente, lascia stare. Effettivamente sono stanco e sdraiarsi qui non sembra così male. Dopo un pezzo le interazioni sociali iniziano a darmi su i nervi "

" 'darti su i nervi'? Non ti facevo del tipo introverso "

" oddio, non in senso letterale! Nessuno qui mi ha dato fastidio per ora- ahah. Solo che dopo un pezzo mi stanco pur io. Mica ho batteria infinita "

" su quello posso capirti, troppe conversazioni dopo un po' fanno venire sonno "

" esatto! "

Inconsciamente la lillà finì per appoggiare il capo sulla spalla dell'altrx, chiudendo gli occhi e prendendo un grosso sospiro.

" si sta proprio bene qui, non trovi? Valeria ha avuto una splendida idea "

Poté sentire i suoi muscoli irrigidirsi accompagnare un secco.

" s-sì, certo, ovvio "

Tentò di ignorarlo e cambiò argomento.

" stai molto bene in quel vestito "

" lo pensi davvero? "

" uh-huh, hai buon stile "

" grazie, anche tu stai divina con un vestito a quadri... O righe? Non so come definire la pattern ad esser sincero "

Si lasciò sfuggire una risatina che contagiò l'altra, nonostante non riuscisse ad accettare il complimento. Questa volta fu il creatore di effetti speciali a fare una mossa, portando il suo braccio ad accarezzare la schiena, successivamente poggiando il palmo sulla spalla più lontana. Voleva far di più ma il timore di far un gesto sbagliato non lasciava la sua mente in pace. Era come se... Avesse paura di romperla, come una statua di ceramica o una delle gemme più preziose. Un passo falso e tutto poteva andare giù per la collina, eppure questo la rendeva più attraente ai suoi occhi. Come se amasse questo rischio, come se fosse familiare in qualche modo... Dove l'aveva vissuto prima nella sua vita?
Il momento cui chiuse gli occhi per immergersi nelle sue fantasie, distanziandosi dal resto del mondo come sempre fece, che sentì qualcuno tirarlo su dal divano con tutta forza, facendo cadere l'altra faccia sul materasso dove prima sedeva.

" oh my! Why don't go to sleep yet. I am still waiting for a charming prince to offer me a dance! "

Naomi tirò con tutta la sua forza il suo sudetto partner da ballo, facendolo quasi cadere ma grazie alla stretta del braccio non lo fece. Ricevette in cambio uno sguardo confuso e arrabbiato che urlava "ma cosa ti dice il cervello?!", quale fu ignorato completamente. Non doveva perdere tempo: le danze dovevano iniziare.
Come se sapesse quei passi da manuale, aiutò l'altro a mettersi in posa di partenza. Una mano sulla spalla, l'altra teneva la sua di lato, e la sua mano restante andava sul fianco. I passi giusti seguirono.

" ma che stai facendo- "

" ballo, of course! And you shall be my companion "

" perchè- woah- "

Naomi girò sui suoi tacchi, trascinando l'altrx dall'altra parte di pura sorpresa, per poi mettere entrambe le sue braccia attorno al collo di Axel e guardarlo con aria a dir poco PASSIONALE. Successivamente disse:

" fammi ballare come solo tu sai fare con le donne "

" ma io veramente- "

" sh! No need to talk any further, my dear partner! Let the dance begin! "

Axel guardò nella direzione di Mitsuki, quale stava ridacchiando alla scena con le mani davanti alla bocca. La sua faccia invece le urlava contro "aiuto".
Un altro passo improvviso da parte dell'attore e si trovò a darle le spalle mentre "ballavano" a ritmo della canzone. I suoi movimenti da rigidi si fecero man mano più leggeri con le costanti rassicurazioni e complimenti dell'albino, come se cercasse di incoraggiarlx per far più bella figura. Tuttavia Axel, per quanto mostrasse di essere una delle persone più sicure di sé lì dentro, non poteva fare a meno di guardare in basso con le goti rosa dall'imbarazzo. Non si era assolutamente preparato mentalmente ad un ballo con tale soggetto ed ora poteva capire il nervosismo di molti a scendere in pista.
Si domandava perché lxi fra tutte le persone, perché non qualcun'altro come... Sumire? Cosa stava facendo quella da non riuscire a dargli le solite attenzioni? Analizzò i suoi dintorni alla sua ricerca, trovandola a fissare la fotocamera con fare alquanto felice, avendo di fianco Valeria bisbigliarle qualcosa come dei complimenti, essendo che questo aumentava solo la sua gioia. Wow... Ecco perché si era dovuto beccare lui questo turno, per una stupida foto. Oh, ha alzato lo sguardo... Ed ha fatto una fotografia dei due in pista... Poteva andare peggio?

" and here's the grand finale! "

Stava per guardarlo nuovamente con fare confuso, ma non ne ebbe la possibilità. Non sapeva come ma Naomi fece una sorta di caduta della fiducia, aspettandosi che LXI riuscisse a prenderlo al volo.
Il risultato? Entrambi cadderro per terra poiché nelle braccia del corvino non vi era così tanta forza da tener l'altro danzatore.
Poteva sentire i click della fotocamera.
Poteva sentire le risate provenire dal resto dei presenti.
Poteva sentire quel piccolo nervosismo crescere ogni istante di più.
Di per sé non si sarebbe arrabbiatx per una cosa così "piccina", eppure esser trascinato in gioco nel momento, quale stava per rilassarsi a causa dell'energia interiore bassa, non gli stava andando proprio giù. Prese un respiro profondo per tenere i nervi saldi, alzandosi da terra e tornandosene sul divano senza degnare di un'occhiata l'altro, quale già si era messo in una posa drammatica aspettandosi di esser aiutato ad elevarsi sulle sue gambe. Quando notò che il compagno ebbe fatto la sua uscita, sentì un emozione d'abbandono e tradimento pervaderlo, alzandosi con mento alto come se provasse a non mostrarsi offeso dalle sue azioni.
Doveva trovare qualcun altro che potesse starlo ad ascoltare e notò come la giornalista aveva smesso di rimanere incollata dietro quello stupido schermo. Significava che poteva conquistarla nuovamente! E cosa stava aspettando? Oh... Akihisa l'ha tirata un momento di parte... Rimaneva Valeria però!

" my beloved queen! Come ha trovato lo spettacolo? "

" molto interessante ed esilarante oserei dire. Non mi aspettavo altro che dal nostro attore di fiducia "

" oh my! No need to be so honest now! "

Persuaso dalle sue care, preziose e gentilissime parole prese due bicchieri sullo stand pieni di succo rosso alla frutta, concedendone uno all'altra con tanto di inchino. La castana mise una mano sul petto in segno di sorpresa e gratitudine, afferando il bicchiere con quella libera.

" may I offer a toasts to our careers? Outside the Ultimate story, we both were and still are the most popular people in this room! "

" non ho mai sentito qualcosa riguardo il tuo conto, ma certamente "

" o-oh my! You must not be as informed as I thought you were about dramas! "

" no, conosco molte persone del settore. Te no. "

Naomi cadde in un silenzio.

" tuttavia potrebbe essere che le loro conoscenze fossero limitate a loro volta. O semplicemente fossero gelosi del tuo talento "

" ah-ha! That must be it! Ugh, people acting seriously emotional and dramatic irritate me! "

Controbattè e la sua mano lanciò dei coriandoli in aria, ovviamente con tanto di posa teatrale.
Valeria lo guardò perplessa mentre toglieva uno di essi dal suo bicchiere. Ma da dove li aveva presi e quando li aveva trovati?

" just as much as Axel did! My, shouldn't a noble knight help his lady get up after their failure? "

" assolutamente. Però io la lady non l'ho proprio vista. È corsa via per caso? "

Portò una mano davanti alla bocca guardandosi attorno con uno sguardo preoccupato, come se veramente le importasse di aver sorpassato quel incidente.
A Naomi non piacque.

" I meant! Non sarebbe stato cortese da parre sua aiutarmi? "

" ovvio, chiunque con buon senso l'avrebbe fatto "

" exactly! Why did Axel had to become such a rude and vile person. Am I right? "

" l'hai detto te, non io "

" would you have helped me? "

" con questo o l'altro outfit che indossi? "

" both? "

" ehm... Ti farò sapere "

La conversazione non stava proprio andando nel verso giusto per egli.

Dando un'occhiata anche a due altri partecipanti, Sumire ed Akihisa si trovavano fuori dalla stanza della festa. La prima era stata praticamente trascinata dalxx secondx dopo che ella sembrasse aver finito di guardare le foto fin'ora fatte. Non aspettava altro che tornarsene dentro a chiacchierare e scattare altri momenti da aggiungere nella lista, esser là fuori significava star perdendo tempo prezioso. E se qualcosa di importante stesse accaddendo proprio adesso? E se lei non riuscisse ad arrivare in tempo per catturare quel momento? Perché proprio ora doveva esser trascinata fuori?!
Il cartomante, dall'altra parte, non sembrava essersi divertito durante la festa fino ad ora. Certo, due o tre chiacchiere veloci e leggere vi erano state, ma fin lì finiva il suo intrattenimento. La musica era troppo alta, tutti erano occupati a parlare con i loro amichetti e lui era praticamente rimasto da solo la maggior parte del tempo. Quelle poche volte che veniva approcciato addirittura era stato criticato, da Valeria, riguardo alcuni atteggiamenti e del suo aspetto. "Grazie mille, signora rompicazzo. Perché non ti ficchi quelle critiche su per il culo?" le avrebbe voluto urlare contro, ma si era trattenuto per qualche miracolo divino. Non si stava sentendo bene ed avrebbe voluto tornarsene in camera sua. Prima voleva discuter qualcosa con l'altra, nonostante vedesse chiaramente di averla "rapita dalla sua attività".

" cosa pensano gli altri su di me? "

" non mi pare di aver chiesto qualcosa del genere a loro prima d'ora "

" ma se fai domande a tutti dalla mattina alla sera! Chiedi addirittura agli altri a che ora vanno in bagno! Com'è che non sai di alcuni loro pareri? "

Spalancò gli occhi a quella risposta così aggressiva. Che gli era preso adesso? Era già innervosita per la perdita di tempo ed ora le rispondeva pure male? Respiri profondi Sumire, respiri profondi. Magari poteva salvarsi. Un piccolo sorriso mostrò sulle labbra.

" mi spiace ma questa è una delle poche cose che non ho domandato. Posso farlo un altro giorno, però "

" certo, sempre a rimandare tutto quando si tratta di me! Scommetto che vorresti rimandare pure questa conversazione a più tardi "

La verità di quelle parole la punsero, facendole corrugare la fronte quanto l'altro.

" cosa ti è preso adesso? Bevuto troppo succo? "

" cosa mi è preso? Mi trascini a questa festa, mi costringi a voler scegliere i miei vestiti quando ho espressamente detto di non volerne prender parte, e addirittura mi ignori durante il corso di essa per andare in giro a parlare con Naomi, Valeria e Mitsuki- ah no, stai sempre incollata a quella fottuta fotocamera! Mi aspettavo che come minimo mi avresti rivolto la parola "

" beh- perdonami se vorrei prendere alcuni minuti per celebrare alla mia maniera questo evento. E poi scusa, mica sono la tua unica amica! Non devi pendere dalle mie labbra come un cagnolino. Non parli con altre persone qui, o sei troppo odiabile da esser evitato? "

" io, odiabile?! "

" Hisa, non c'è bisogno di urlare- "

" sta' zitta! Se proprio pensi che sia dipendente da te, ti sbagli di grosso! Tanto qui tutti pensate la stessa cosa sul mio conto! "

" e se anche fosse? Sai cosa veramente pensa di te? Che qua dentro sei tu ad avere il talento più inutile di tutti! Non fai altro che dire qualche cavolata sulle carte 'raccontando il futuro'. Il talento Ultimate dovrebbe essere qualcosa di utile alla società. A cosa serve mai un'attività del genere? La Hope's Peak Academy non l'ho mai capita. Perché dovrebbe essere così importante qualcosa di così poco affidabile?! Destino, fato, strade già create... Spieghi il percorso della vita come se si dovesse solo accettarlo e non cambiarlo come vorremmo noi. Diamine, pure il titolo di Shiori è migliore del tuo! E non parliamo di- "

La prese per il colletto della camicia con entrambe le mani, avvicinandola ai suoi occhi furibondi. Sumire poteva giurare di poter vedere delle fiamme nel riflesso. Entrambi rimasero senza fiato, fissando così intensamente e senza aggiungere una parola. Poteva sentire il tremore delle sue mani ma lei rimaneva pietrificata come una statua. Rimasero così per quanto? Secondi? Minuti? Il tempo non trascorreva come dovrebbe. Finché non aprì la bocca con un tono più serio e minaccioso che poteva.

" dai su, tirami un pugno dato che t'ho fatto arrabbiare. Proprio qui, sull'occhio, così diventa pure viola "

Addirittura portò una mano su quel punto, non smettendo di guardarlo.
Hisa deglutì e lasciò andare la presa.

" tu sei pazza... "

Si incamminò via dallo scenario. In risposta alzò il dito medio in aria da farlo vedere alla castana, quale tornò dentro la stanza intenzionata a bere quanto più poteva.

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Sentirono dei passi di fronte all'infermieria. Passi svelti ma rumorosi ed arrabbiati. Chi era stato? Era successo qualcosa? Hyosuke rimase a fissare la porta dall'angolo cui era stato messo seduto con fare curioso, tentato dall'alzarsi dalla sedia per controllare.
Un piccolo rumore e ciò fece allarmare il giocatore di scacchi, quale era rimastx seduto sul letto tutto tranquillo a girare le pagine di un libro.

" già finito il turno? "

" no? "

" rimani lì buono allora "

Aveva cercato di evitare questo scenario con tutto se stesso in quei ultimi due giorni, ma no, il suo turno era arrivato. Perché era l'unico rimasto a non aver preso il ruolo di guardia dovette sacrificarsi per la festa, perché LXI non voleva andarci che qualcuno si dovette sacrificare dal fargli da babysitter. Lo odiava. Odiava pensare che tutti si stessero divertendo, mentre uno dei registi più grandi al mondo era rinchiuso in una stupida aula medica con un ragazzino che non sapeva badare a se stesso. Che ingiustizia è mai questa! Per non parlare dell'atteggiamento che gli offriva. Non appena ebbe fatto il primo passo lì dentro gli diede ordini qua e là su cosa dovrebbe o non dovrebbe fare durante la sua permanenza in questa stanza: non ti avvicinare, non toccarlo, non parlargli, stargli il più lontano possibile e soprattutto in silenzio perché stava arrivando ad una parte interessante del libro... da ormai più di un'ora circa. Cercò di protestare, far capire chi avesse la situazione in mano, eppure ogni volta che cadeva in discussione con lxi non era in grado di vincere. Era come se lo leggesse nel pensiero. Ecco perché ora si trovava in un angolino della stanza a guardarsi intorno o leggere alcune etichette dei medicinali. Erano la cosa più interessante trovata oggi.
Il silenzio fu spezzato definitivamente quando Asahi si mise ridacchiare, socchiudendo gli occhi nel processo. Ricevette uno sguardo perplesso.
Chiuse il libro con un sonoro "boom" prima di girarsi e degnare di un'occhiata il biondo.

" non pensavo saresti veramente rimasto lì in silenzio durante tutta la mia lettura. Alquanto spiritoso "

" troppo pigro per alzarmi "

" certo, certo. Se è per questo anche io son troppo pigro d'uscire da qui. "

Borbottò qualcosa sottovoce portando le braccia al petto. Ha sentito come era diventato antipatico da dopo l'incidente, ma non in questo senso. Aveva sentito di urla e litigate senza fine, dove era il giocatore di scacchi a far la parte dell'arrabbiato, mentre qui era tutto il contrario. Lo faceva sentire come se stesse reagendo troppo a livello emozionale, vederlo con quel sorrisetto da furbetto.

" vuoi un consiglio per la prossima volta? Evita di farti mettere i piedi in testa dagli altri... Non da me però, poi non è più divertente "

" ridi, ridi finché puoi. Sei fortunato di esserti fatto male perché se no ti sarei saltato addosso "

Tirò un semplice respiro girando la copertina del libro. Poté leggere di sfuggita il titolo "The Secret Garden".
Aveva sentito e visto il film ispirato a quella storia, quindi poteva dire di sapere cosa succedeva lì dentro. Era stranito dal perché qualcuno come lxi fosse interessato ad un classico del genere però. Insomma, non sembrava il tipo per romanzi se non riguardo gli scacchi? O almeno, quella era l'unica cosa interessante che riusciva a tirar fuori sul suo conto. Troppo occupato ad esser insultato, nulla di che.

" non ti capisco proprio "

" ... perché dovresti? "

" cos'ho fatto di così male per meritarmi questo trattamento da parte tua? "

" che trattamento? Tratto tutti alla stessa maniera "

" non è vero! Da quando c'è stato il processo tu fra tutti quanti non fai altro che prendermi di mira per qualche motivo "

" assurdo, non ho fatto nulla del genere "

" se lo neghi senza spiegarti non aiuti a questa conversazione "

Un sospiro sfuggì dalle sue labbra.

" non mi va di parlarne "

" ah quindi c'è un motivo? "

" due parole: dai fastidio "

" c'è qualcosa su cui magari potremmo andare d'accordo? È così brutto cercare di esser mio amico "

" parlare d'amicizia con qualcuno che è stato attaccato non è proprio la più intelligente delle idee "

" ugh, non si può proprio ragionare con te. Posso esser degnato di una motivazione almeno? "

Si portò una mano nei capelli, pettinandoli in un modo nervoso.

" vuoi una ragione? Mi tira su i nervi come tu voglia esser apprezzato da tutti, certi soggetti soprattutto. Guarda che non dovresti farti piacere dalle persone se devi fingere quel grande ego ed educazione, lo sai? Finirai solo per fare la figura dello zoticone, nessuno rispetterebbe te e i tuoi desideri e per farti del male. Mi ricordi una vecchia conoscenza che ora è finita giù per il gabinetto da quanto ridicola era diventata "

Si fermò a parlare non appena fu pronunciata l'ultima parola, come se fosse statx presx di sorpresa dalle sue stesse parole.

" e chi? "

Nessuna risposta.
Non voleva andar avanti a parlarne, tornando a fissare il libro che teneva fra le mani.
Improvvisamente la porta si spalancò, rivelando Shiori dietro di questa. Il suo sguardo indifferente come al solito ma il colorito era tornato ad essere più pallido. Ignorò completamente i presenti, dirigendosi alla cabinetta delle medicine per prendere qualcosa contro quel mal di testa che da giorni la seguiva per qualche strano motivo. Neanche prese un bicchiere d'acqua da quanto disperata sembrasse. Pillola in gola e via. Come c'era riuscita? Sia al giocatore di scacchi che al regista sentivano una sensazione di blocco alla gola solo a vederla fare questo.
Alzò le spalle e guardò Hyosuke.

" facciamo scambio, tu vai pure alla festa "

" ah, pensavo dovessi stare qui fino alla fine di essa..? "

" no, ora smamma "

Seppur quelle parole erano dette con le peggiori delle intenzioni, non se lo fece dire due volte ad alzarsi saltellando dalla gioia di poter prender parte a quella attività di gruppo. Già si poteva immaginare come tutti avrebbero puntato gli occhi su di lui, il più grande e talentuoso dei creatori di corto e lungometraggi! Colui che stava per segnare la storia del cinema da cima capo, far iniziare una nuova era da far invidia ad Hollywood! Ringraziò la corvina e scattò fuori verso la stanza-armadio.

Ora nella stanza c'erano solo la medium e l'ormai ospite rinchiuso. Si scambiarono delle occhiate veloci e Asahi tentò di occuparsi con altro, sentendo dei brividi pervaderlo. Sfogliò le pagine del libro come per trovare un punto cui riprendere la lettura, così magari l'avrebbe lasciatx in pace. Come descritto prima, probabilmente avrebbe dato agli altri degli ordini su cosa dovrebbero e non dovrebbero fare, ma con Shiori... Era rischioso. O, almeno, essendo lei la più forte del gruppo, provava paura immaginare farla arrabbiare almeno un po'.
La corvina si sedette su uno sgabello a rotelle, per poi avvicinarsi al letto dandosi una spinta con il piede. Una volta arrivata alle dovute distanze prese il libro dalle sue mani. L'altrx lasciò un respiro arreso e portò due dita a grattarsi le palpebre.

" cosa? "

" niente da dire? "

" ... 'ciao'? "

Portò una mano in faccia, spostando il libro sulla sua coscia.

" non sto capendo. È successo qualcosa? "

" so cosa hai fatto "

Tagliarono l'aria quelle parole da quanto latenti fossero.
Resero l'atsmofera più arida da quanto secche suonassero.
Il corvino evitò contatto visivo, sistemando la coperta che stava sulle sue gambe.

" ... cosa avrei fatto? "

" dimmi tu. Ti sto dando una possibilità per ammetterlo e mettere questa storia alle spalle "

" ho fatto tante cose nella mia vita. Andare così in generale non è molto intelligente da parte tua "

Si alzò dallo sgabello, mandando subito in panico l'altro che si spostò dal lato opposto del letto, portando le mani a coprirsi la testa.

" se ho mangiato uno dei tuoi snack preferiti, mi spiace, okay? Non lo sapevo ma avevo fame! "

" cosa- no! Ugh... "

Si risedette, facendo cadere il libro a terra mentre accavallava le gambe e tirò un sospiro cercando di ordinare i suoi pensieri. Cosa le era stato riferito era vero? Non la stava prendendo giro per farle perdere tempo? Non si sorprenderebbe se fosse così, soprattutto da una persona come quella e la loro relazione instabile. Xlx ragazzx sembrava confusx da questa situazione e non sapeva cosa dire. Abbassò i palmi delle mani per guardarla. Cosa poteva fare adesso? Rischiarla?
Proprio quando pensasse che il peggio fosse passato, la stretta della mano della corvina al suo polso fece il suo cuore battere a mille ed allarmarlo.
Fu tutto come un flash. Il momento prima era seduto sul letto, quello dopo stava brutalmente venendo trascinato fuori dall'infermieria. Tentava di liberarsi dalla presa, ma senza successo. Cosa stava succedendo? Aveva detto qualcosa di sbagliato? Cosa voleva quella da lui? Oh cielo... Non dirgli che voleva ucciderlo?

" lasciami stare! Aiuto! Aiuto! "

Non lo degnò di uno sguardo. Sembrava non star nemmeno usando tutta la sua forza per muoverlo, come una bambina che teneva il suo giocattolo preferito con una mano. Una volta arrivati alla soglia della porta, Shiori usò una grande spinta per cacciarlo definitivamente fuori, chiudergli la porta in faccia e mettere una sedia sulla maniglia così da impossibilitare l'accesso.
Non che servisse a molto farlo dato che l'altro stava seduto sul pavimento mentre abbracciava lo stomaco dal dolore. I movimenti violenti ed improvvisi avevano afflitto la sua ferita. Era tornato a tremare e respirare affannosamente, quasi come se fosse stato appena attaccato. Il dolore allucinante lo stava maledicendo per non aver preso più antidolorifici del dovuto. Cosa le era saltato in mente a quella?! Tentò di spostarsi per allontanarsi e chiamare qualcuno, ma ebbe perso tutte le energie non appena le sue spalle toccarono il muro dalla parte opposta della porta. L'unica cosa che riusciva a provocargli un senso di sollievo era la sua temperatura bassa, quasi attaccandosi lì come una cozza. Girò la testa e portò la sua guancia a toccare la parete. Tentò di prendere dei respiri profondi e giurava di riuscire a sentire la sua testa pulsare... Ma non era a ritmo del suo battito? Aspetta, era davvero la sua testa a far ciò? Tentò di mettere il dolore in secondo piano, quanto più poteva, e concentrarsi su quel rumore. Era... Svelto. Pulsazioni che battevano uno dopo l'altro. Si fece vicino, ma non abbastanza da esser riconoscibile come qualcosa di concreto e palese per poi sparire del tutto.

Dall'altra parte della barriera, Shiori era intenta a cercare da cima a fondo quella dannata cosa. Aveva controllato sotto il cuscino e le coperte del primo e secondo letto. Nulla. Iniziò ad aprire i comodini in cerca di quella cosa. Ancora niente. Le aveva giurato di trovarsi lì! Che si stesse sbagliando? L'aveva preso veramente in giro? Tirò un sospiro e si sedette sul materasso mettendosi le mani in faccia, ridendo nervosamente e maledicandosi per essere una stupida. Un creek si fece chiaro e sonoro non appena il suo fondoschiena affondò. Non era quello solito che i letti fanno... Era più un rumore... Metallico? Come se due oggetti di quello stesso materiale si sfregassero. Si alzò nuovamente e controllò sotto il materasso. Vicino alla fessura trovò finalmente ciò che cercava: un bisturi.

Aveva ragione. Era lì. Non ci poteva credere. La sua mano tremò appena quando lo afferrò ed il suo fiato si fece più pesante per mantenere la calma. Era pulito a prima vista. Ci si pogeva addirittura specchiare. Tuttavia le bastò ruotar l'oggetto a novanta gradi per vedere la lama leggermente sporca di un qualcosa di marroncina-rossa. Avrà cercato di pulirlo per nascondere le prove, ma non a fondo. Sangue. Sapeva perfettamente che quello fosse sangue. Quella persona aveva ragione ed disprezzava dovergliene dare. Era sangue. Sangue di qualcuno. Cosa gli era saltato in mente a quello?!
La sensazione che ebbe prima di assumere quelle pillole la colpi nuovamente. Giramenti di testa, nausea... Stava faticando a mettere a fuoco la sua visione. Perché ora questa reazione a qualcosa di così piccolo Nella sua vita si era ritrovata a vedere quantità di sangue nettamente più enormi, anche sulla sua persona. Perché ORA le stava dando questa angoscia? Si grattò gli occhi, come per tentar di vederci meglio ed ora se li sentiva secchi e sull'orlo di lacrimare. Fissò nuovamente l'oggetto ma questa volta si concentrò più sul riflesso. Il suo riflesso. Era veramente lei quella ad esser mostrata lì? Le sue pupille era di color blu, no? Allora perché lì si mostravano rosa?
Dopo alcuni minuti uscì dalla stanza e si avvicinò ad Asahi, ancora fermo sul pavimento. Si teneva lo stomaco forte con le sue braccia, accovacciato in maniera fetale con occhi sbarrati.

" stammi lontano...! "

Provava ad essere minaccioso in quello stato pietoso. L'unica sensazione che ebbe lei fu di rimorso per tutto questo. Eppure il suo sguardo era in pietra. Lo guardava ma non reagiva con espressioni facciali. Ad ogni passo che si avvicinava lo scacchiere si raggomitolava su se stesso, finché non fu abbastanza vicina. Si inginocchiò. Prese il braccio di lxi. Lo mise sopra il suo collo. L'aiutò ad alzarsi. Lo portò nuovamente dentro. E l'altrx non poteva far altro che farsi trascinare nuovamente in infermieria.

" tu sei pazza... "

Riuscì a tirar fuori.

___________________________


Qualche parola da parte sua ed ora si ritrovava in camerino.
Una stupida conversazione ed ora si trovava a cambiare il suo vestito.
Sinceramente a questo punto voleva solo tornare in camera sua e non parlare più con nessuno.
Ma no, eccolo lì dopo le solote frecciatine fatte dalla sua rivale.

" dico solo che non avresti abbastanza coraggio da indossare un vestito, per amore della moda "

Nella foga del momento ha accettato il guanto della sfida, aprendo tutti gli armadi per trovare qualcosa che lx convincesse da indossare e sbatterglielo in faccia. Ora era tornato a pensare in modo più razionale, maledicendosi per le figure che continuava a fare. Prima il momento fra lxi e Mitsuki, dopo Naomi ed ora quella sorta di litigata con Valeria? Cosa diavolo gli stava prendendo oggi? Non voleva far altro che sotterarsi. Rimanere lì chiuso per un po' non sembrava così male.

Il vestito di per sé non era nemmeno brutto: lungo, nero, gonna a sirena e maniche lunghe. Se non fosse per le circostanze attuali l'avrebbe indossato senza pensarci due volte. Ora... Si sentiva uno stupido a vedersi allo specchio così. In generale non gradiva farlo per evitare certi ricordi, ma adesso la sensazione era amplificata. Eppure non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo riflesso, come se la mente fosse distaccata dal corpo. Portò una mano sul bordo e sentì quanto molle la presa fosse, facendo tremare lo specchio. Si fermò perplessx. Corruggò le sopracciglia e mosse la presa avanti ed indietro per controllare. Sì, tremava. Strano, aveva fatto così anche prima? Qualcosa xlx puzzava e non capiva perché. Tentò di spostare l'oggetto di lato, rivelando ciò che sembrasse un buco nel muro a primo impatto. Dopo un'attenta analisi poteva confermare di trattarsi di una porta assai particolare.
Fece qualche passo indietro. Sarebbe dovuto entrarci oppure riferirlo prima agli altri? Non poté decidersi che qualcuno bussò alla porta.

" Axel, va tutto bene? "

" a-ah sì, sì! "

La porta si aprì, rivelando Mitsuki dietro di essa seguita da altri occhi puntati addosso a lxi. Rimase in silenzio stranito da tale scena e gli altri iniziarono a fargli dei complimenti riguardo il suo outfit. Riuscì addirittura a sentire Sumire e Naomi discutere di come quel vestito stesse meglio a lui e non loro. Spiritoso. Valeria si fece strada fra la gente, per poi guardarlo da cima a fondo e dire:

" mi hai preso alla lettera, su quello hai vinto del rispetto. Però dovresti considerare meglio acconciatura e make-up "

" mhmh certo "

Rispose inizialmente con fare da sbruffone.

" Prima di tornare ai tuoi discorsetti, però, c'è qualcosa che dovrei farvi vedere "

Tornò serio e si spostò di lato per mostrare a tutti la sua nuova scoperta. Erano rimasti perplessi nel veder questo, soprattutto perché eran sicuri di non aver visto nulla del genere prima. Insomma, chi perde d'occhio un'entrata del genere?

" era dietro lo specchio. L'ho spostato perché sembrava che qualcuno l'avesse tolto e poi rimesso in modo scorretto. O era così a prescindere e nessuno l'ha notato "

" e dove dovrebbe portare? "

" non saprei, l'ho appena scoperto come voi tutti. Però posso darci un'occhiata "

" ottima idea, andare da soli non è mai una buona opzione tuttavia. Ti accompagno "

" oh~ due fuochi da soli in un luogo segreto "

Tutti si girarono verso Sumire, fulminandola con lo sguardo per la frase appena detta.

" okay, sto zitta "

Il corvino si portò una mano fra i capelli sbuffando, per poi girare i tacchi ed entrare in quel corridoio con la coordinatrice del party. Il resto del gruppo li seguì con lo sguardo, non avendo abbastanza coraggio per entrare là dentro.
Si presentava come un lungo corridoio stretto. Due persone riuscivano a starci a malapena. Le pareti si presentavano ruvide e scure, ma non nere totalmente. La luminosità era bassa, lasciando a stento riconoscere i dintorni grazie agli aiuti di lampadine appese a testa in giù. L'atmosfera era simile ad un film horror o thriller. Stando in tema cinema, Hyo fece il suo ingresso proprio in quel istante. Naturalmente doveva prender esempio da Naomi ed entrare in scena in modo drammatico. Spalancò la porta e saltò dentro la stanza con tanta confidenza. Si aspettava di sentire la musica interrompersi e ricevere tutte le attenzioni tanto che dovettero fermare la musica, ma così non fu. I ragazzi gli diedero uno sguardo poco rassicurante per poi ignorarlo. Tranne per Naomi.

" ecco qui il più grande, il più magnifico, il più prestigioso regista- hey, non mi ignorate! "

Sventolò le braccia in aria come un ragazzino alle loro reazioni. Naomi come consolazione alzò i pollici.
Prestò un po' d'attenzione alla situazione attuale e piano piano si fece spazio fra le persone, notando successivamente l'entrata. Dalla delusione i suoi occhi passarono ad illuminarsi. Gonfiò il petto e si mise letteralmente in mezzo fra Axel e Valeria e il gruppo. Si schiarì la voce prima di spiegare.

" questo, signori, è il passaggio segreto! Sì, dev'essere proprio questo! "

Valeria alzò un sopracciglio.

" eri a conoscenza della sua presenza qui? "

" no- cioè sì! Ovvio che la sapevo! Ho fatto le mie dovute indagini dopo il processo. Dico bene, Axel? "

Il biondo mise una mano sulla spalla aspettando la sua approvazione. Annuì semplicemente ricordandosi dell'evento in lavanderia qualche giorno fa. Dopo varie discussioni alla fine al gruppo si era unito pure Hyo. Si eran promessi di dar solo un'occhiata veloce in caso vi fosse qualcosa di particolare nascosto, per poi continuare la festa. Ricerche approfondite veranno fatte dopo. A capo i due ebbero lasciato il biondo, proclamando di sapere cosa stesse facendo. Nel mentre gli stavano dietro e continuavano a darsi occhiate, frecciatine e spinte. Non appena l'altro si girava per osservarli tornavano tranquilli e sorridenti. Quando si girava il circolo continuava. Girarono l'angolo in quel luogo pauroso, rivelando la continuazione del corridoio ma questa volta le pareti si presentavano portare ad altri corridoi ancora... Come una sorta di centrale collegata a tutto il resto. Che portassero tutti quei corridoi ad altre zone? Magari erano la chiave di una via d'uscita! Speravano... Ah, ma chi prendono in giro? Date le condizioni era improbabile che un'uscita fosse trovabile facilmente. Il creatore di effetti speciali sbuffò al pensiero, portando una mano fra i suoi capelli.

" c'è qualcosa che non va? Sembri molto nervoso "

" sto bene "

" intendo per tutta la durata della festa. Non solo ora "

" oh... Stessa risposta. L'aria qui è soffocante, però. Le mura non sembrano molto stabili... È solo una mia impressione? "

La castana alzò una mano e bussò sulla parete cui stava praticamente attaccata. Un tonfo più rumoroso di quello che si aspetti da un muro diede la conferma della sua idea. Non rivolsero parola, lasciando l'altro blaterare da solo quanto forte, utile e fondamentale egli fosse per la sua scoperta. Axel iniziava a sentire la mancanza dell'uscita, non essendo dell'umore giusto per tutto questo, ma tentò di sopportarlo quanto più poteva, finché...

" o-oh attento! "

La punta del piede andò a sbattere contro qualcos'altro e cadde per terra. Non aveva battuto la testa o altri danni gravi, usando in tempo i palmi per pararsi. Tuttavia questi ora avevano dei piccoli graffi e da alcuni di essi poteva vedere del sangue uscire. Le pupille di spalancarono, andando nel panico per qualche istante, tuttavia riuscì a tenere i nervi saldi anche ora. Si morse l'interno della guancia e si alzò nuovamente, pulendosi le mani sul vestito per poi chiuderli in un pugno ed ignorare tutto. Pure le parole dei due. Non doveva nemmeno controllare la causa di questo evento: Valeria. Era stata palesemente lei a fargli lo sgambetto. Insomma, perché non dovrebbe? È così "in-character" da parte sua far qualcosa del genere per dargli fastidio. Aveva promesso di rimanere tranquillo durante tutto l'evento, mettere discordie in parte, ma deve per forza beccarsi un trattamento del genere?! Questa storia gli puzzava sempre di più.

" certo che queste crepe devono esser riparate "

" hai ragione! Altrimenti membri dello staff sbadati potrebbero inciampare e cadere come Axel! A proposito, va tutto bene mio caro compagno? "

Annuì semplicemente con un piccolo sorriso e poi guardare a terra.
... C'era davvero una crepa.
Come ultimo punto nella loro piccola lista era provare ad aprire e controllare le zone accessibili. Ebbero più successi che fallimenti. Alcune porte risultavano bloccate mentre altre conducevano alle nuove zone E dormitorio. Sorprese sia Hyo che Axel poiché si ricordavano che quella zona fosse bloccata. Dopo questo decisero di tornare indietro e raccontare tutto al resto delle persone. Hyo questa volta gli toccò star dietro ma questo non significava che non doveva farsi sentire. Esclamava cose come "la mia squadra è perfetta!", "sono fiero della mia organizzazione" come se fra i tre, lui più di tutti quanti fosse il personaggio con più potere in quella che poteva definirsi "una gara al potere". I due nuovamente lo lasciavano fare, questa volta non avendo molte possibilità e voglia di andar contro l'un l'altra.
Girarono l'angolo precedente e davanti a loro sbucò una lavagnetta famigliare con delle scritte in viola. Non si trattava altro che di Izumi. Il suo sguardo mostrava leggera preoccupazione, tuttavia recitava sempre la parte del ragazzo confidente. I due stranieri rimasero leggermente interdetti dalla sua presenza, mentre il giapponese cercava di farsi spazio per far passare la testa fra le loro spalle e vedere la causa della fermata.

" cosa ci fate ancora lì? La festa dovrebbe continuare "

" avevamo espressamente detto di non entrare, Izumi. Ce ne stavamo andando giusto ora. Si sta facendo troppo affolato qui "

Il quartetto finalmente trovò l'uscita per quel luogo tetro e tornare nel regno più colorato e... vivo. Come il tanatoesteta ebbe detto: la festa dovrebbe continuare! Naturalmente diedero spiegazioni sulle loro scoperte, interessando tutti quanti e portando altri a farsi delle note al riguardo. Hyosuke non riusciva a trattenersi dal dover sbatter in faccia a tutti quanto "bravo ed intelligente ed essenziale" fosse per il gruppo. Fortunatamente questa sua spensieratezza stava mettendo più a loro agio i partecipanti. Per il tema di chi avrebbe esplorato più a fondo la zona, l'incarico alla fine fu preso da Valeria sorprendentemente in fretta e senza alcun dibatto. Dopo ciò, il gruppo tornò a festeggiare come prima.

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Non credeva mai che star finalmente da solx xlx avrebbe portato gran sollievo, ma eccoli i suoi muscoli che si rilassavano una volta che la medium uscì dalla stanza. Era da solx per la prima volta dopo l'incidente. Si era fatto l'abitudine di un'altra presenza e temeva di reagire diversamente alla solitudine in quello stato. Invece no, era felice di poter prendere qualche momento per respirare. La sua persona era stata soffocante, soprattutto dopo quella situazione. Aveva tentato di scacciarla come più riusciva, tuttavia il dolore e la stanchezza lo avevano limitato.
Ella era rimasta lì a fissarlo con occhi assenti e... Strani. Cosa c'era di così diverso in essi rispetto a prima? Dopo vari tentativi la sua voce diventava sempre più forte e fastidiosa pur di cacciarla. Dall'altro lato si notava il tremore e l'esitazione di pronunciare la parola sbagliata ed esser attaccato. Era una situazione senza una giusta risposta su cosa fare, così le provò tutte quante. Prima era in silenzio, dopo urlava, poi tentava di esser ragionevole. Cambiava metodo e personalità così in fretta che non si capiva mai se stesse fingendo o meno. Quando se ne uscì lo interommpe nel bel mezzo di un discorso.
Era da solx. Finalmente da solx. Pensava a cosa fosse appena successo e i brividi già scendevano giù per la sua schiena. Se qualcuno cercasse di fare la stessa cosa? Se proprio lei tornasse per comtinuare quel giochetto mentale? Cosa avrebbe dovuto fare allora? Certo, era armato, ma quell'evento gli dimostrò di non esser tanto preparato quanto pensasse con alcune persone. Era cosciente di non esser indistruttibile, eppure quella spinta fu una prova reale dei suoi limiti. Poteva solo lamentarsi. Era patetico. Si sentiva inferiore. Odiava quelle condizioni. Giurava che se il colpevole fosse portato definitivamente alla luce non gliela avrebbe fatta passare liscia. Aveva già dato dei avvertimenti ad alcuni sospettati, ma nessuno fu abbastanza debole da cedere e confessare. Idioti. Li odiava. Ogni singola persona qui. Questa era un'idea stupida. Perché era rimasto ad ascoltar qualcun altro dargli ordini con la sua salute? Beh, ora non c'era più nessuno. Poteva fare quel che voleva. E quel che voleva era sicurezza e pace. La sua mano raggiunse il comodino con sopra le medicine e dell'acqua. Prese una manciata di quei antidolorifici e si alzò quanto più velocemente che il suo corpo gli concedesse. Era la prima volta in due giorni che si alzava senza l'appoggio di nessuno. Sembrava aver dimenticato la capacità di reggersi in piedi, o non l'avesse mai imparata prima d'ora. Usò i mobili attorno a sé come supporto, pregando che quei antidolorifici potessero avere effetto al più presto possibile. Prese alcuni respiri profondi e si diede lo slanciò per reggersi sui suoi piedi. Ci riuscì. Con dolore, ma ci riuscì. Mordeva la guancia sinistra per tener duro e tento di prender i primi passi. Era più facile del dovuto se si escludeva la voragine nello stomaco. Bastava ignorare il dolore. Sapeva di avere un'alta tolleranza al dolore. La lunghezza della strada era il problema. Dall'infermieria al corridoio, alle scale che conducevano al dormitorio. Realizzava ciò quando riuscì a malapena ad uscire da quella piccola prigione cui stava intrappolato. Si ripeteva in mente di come questa era la sua unica chance di poter tornarsene al salvo. Ora, che nessuno era con lxi, poteva andarsene senza dar nell'occhio. Non importava come gli altri la dovessero prendere. Lxi sarebbe tornato in camera sua. Era l'unica stanza cui era certo di poter stare in pace. L'unica che poteva chiudere a chiave. Camminava con supporto dei muri. Il tempo andava spaventosamente veloce e lxi man mano che prendeva la mano riusciva a rallentarlo. Non pensava ad altro se non al sollievo che avrebbe provato uscendo dalla sua stanza. Perché era dovuto uscir da essa proprio quel giorno? Finalmente si trovò davanti alla scale quando dei passi rimbombarono per i corridoi.
Oh no, chi doveva esser? No, non ci pensare. Vai avanti. Sali quelle scale. Chiuditi dentro. Non importarti degli altri. Quante volte se l'era ripetuta l'ultima frase da quando era qui? Già fare il primo gradino fu in incubo. Doveva prendere un passo alla volta, mettere entrambi i piedi allo stesso livello prima di passare a quello successivo. Pensava a tener tutto dentro. Pensava al sollievo di esser al sicuro. Nient'altro. Ora c'erano solo quelle scale e lxi. Nient'altro. Nessun'altro.

" Asahi! "

Una voce ed una mano sulla spalla lo provocarono, si girò pronto a tirar un pugno a chiunque si fosse avvicinato. A quel gesto l'altra persona si coprì la faccia d'istinto e fermò il giocatore di scacchi dal colpirlo. Era Axel. Aveva addosso il suo solito completo nero. La festa era già finita? Che voleva adesso? Non abbassò la mano e lo guardava in cerca di spiegazioni.

" non c'eri più e mi stavo preoccupando. Come mai sei da solo? Vuoi una mano? "

Perché continuava a trattarlo d'amico? Perché continuava a rivolgergli la parola come se fossero stretti? Gli aveva dato una chance, ma non era solo un suo modo per sentirsi meno in colpa delle sue azioni? Una sensazione allo stomaco simile alla nausea lo pervase in quel momento. Non voleva nessuno e soprattutto non voleva lxi. Cosa gli costava esser lasciato in pace per una volta? Asahi questo, Asahi quello... Perché non poteva tacere per una buona volta?! Gli faceva schifo, schifo a star con egli. Dava su i nervi come pochi riuscissero. Perché? Perché si stava preoccupando?

" oh hey, uhm, vedi volevo fare due passi per tornarmene in camera "

Sorridi e sii pacato.
Annuisci e sii gentile.
Come ha sempre fatto. Mostrati buono con gli altri e loro non sapranno mai cosa pensi realmente. Ora che stavano "cominciando da zero" era più che perfetto usare qualche parola cortese. Pensava di esser perdonato, vedeva di esser perdonato. Lo era veramente? Non proprio. Però questo era l'obiettivo. Asahi era un bravo ragazzo. Asahi era suo amico. Non avrebbe mai fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti per esser pari, dico bene?

" vuoi una mano? "

" no, ma grazie della proposta "

" non esser così formale, siamo amici in fondo "

Storse il naso per un istante.

" ... hai ragione, scusa. Sto apposto così "

" come mai proprio in camera tua? "

Perché non lo mollava?!

" ho letto che attività fisica fa bene dopo un'operazione e... mi stavo stancando di star lì dentro "

Furono le prime due cose che xlx vennero in mente.

" uh-uh. Ti accompagno allora "

Ma chi l'aveva invitatx? Non gli aveva chiesto nulla riguardo la sua compagnia, anzi, pensava di aver messo in chiaro indirettamente che non voleva avere nulla a che fare con lxi.

" certo, come vuoi te "

Durante la salita Asahi tentava di prender passi piano piano e mostrandosi quanto più naturale possibile. Non voleva aiuto da parte dall'altrx. Axel invece mostrava l'esitazione ad ogni passo che facevano. Voleva aiutarlx ma l'altrx non sembrava voler aiuto. Era... Quasi imbarazzante star lì? Insomma, ti dispiaceva vedere qualcuno così. Ed una parte del suo cervello gli stava dicendo che c'era qualcosa che non andava con il giocatore di scacchi... Come se stesse nascondendo qualcosa. Era solo una sua impressione? A metà delle scale xlx corvinx prese un respiro profondo per poi portare il suo braccio dietro la schiena dell'altrx e fargli da supporto. Ricevette uno sguardo confuso, successivamente lasciò stare e aiutare anche se controvoglia. Una volta raggiunto l'ultimo gradino però si distaccarono subito - Asahi si slanciò in avanti - e non aprirono bocca al riguardo. Una volta portato davanti a camera sua, diede i suoi saluti veloci e si chiuse dentro. Axel si limitò a salutarlo con la mano ed augurargli buon riposo. La sensazione di qualcosa di sbagliato non se n'era andata. Era davvero quello l'unico motivo per cui non voleva starsene in infermieria? C'era altro? Ma soprattutto perché era da solo? Per quanto volesse investigar più a fondo, le sue energie erano limitate a sua volta. Non aveva molto da fare e starsene in camera sua non era una cattiva idea. Però prima avrebbe preferito fare un ultimo giro per la struttura e controllare che nulla di male stesse accadendo.

Il corridoio era alquanto vuoto e di udibile eran solo i suoi passi e pensieri. Questo finché non passò davanti alla sala da pranzo, sentendo delle voci appartenenti a delle sue compagne ridere in sintonia. Una di quelle era di Mitsuki e per qualche motivo si allarmò leggermente, decidendo di entrare nella stanza per controlli. Fece prima sbucare la testa, guardò i suoi paraggi e Sumire e Mitsuki stavano sedute ad un tavolo mentre sorseggiavano una bevanda calda e ridevano di qualcosa. Entrambe si erano cambiate nei loro vestiti precedenti. Non potè astenersi nell'origliare la conversazione.

" ahah- da Naomi me lo sarei aspettata. Se ti ha imposto di esser un suo parente, quello che mi stupisce è non avermi chiesto la mia mano in matrimonio "

" eheh, suppongo che sia solo molto affettivo. Lo trovo un gesto carino da parte sua "

" carino, hai detto? Aspetta, fammelo segnare sul mio taccuino "

" oh, nonono! Non carino in quel senso. Fa strano pensare queste cose ad un 'cugino' "

" meh, cerco di rimanere imparziale su certi argomenti. E poi son sicura che gli farebbe piacere se lo sapesse. Non fa male a nessuno "

" suppongo tu abbia ragione... Hey, ma tu l'hai vista quella statuetta in biblioteca? "

" intendi quella del contest di scrittura? "
Annuì prima di chiederle.

" volevo sapere se, insomma, tu sapessi qualcosa riguardo ad esso... E... Uh... "

Sembrava fosse in conflitto nel tirar fuori il resto delle parole

" non sai proprio nulla al riguardo? "

" cioè, so una o due cose, ma un ripasso non fa male "

" cosa di preciso? "

" che lo fanno una volta l'anno, che avviene con tutte le scuole del Giappone, che una delle vincitrici è una studentessa alla Hope's Peak Academy, che il governo si occupa di questo e... Uhm, credo questo? So anche che principalmente vengono dalle scuole medie o superiori "

" vedo che sei ben informata allora. Fammi dare qualche dettaglio in più "

Si schiarì la voce, preparandosi al suo discorso.

" Il National Writing Contest in Giappone, è un concorso di scrittura nazionale dello Stato creato dalla 'Ultimate Future Foundation' - acronimo U.F.F. - come uno dei tanti metodi per scovare i talenti Ultimates fra i ragazzi. Si tiene annualmente, circa verso la fine dell'anno scolastico e le vacanze di primavera. Un luogo preciso d'incontro non c'è durante le qualifiche - ogni studente partecipante consegna il testo o per posta, o per email, o direttamente alla segreteria scolastica - mentre durante le fasi finali i qualificati vengono portati nella nostra biblioteca per scrivere e venir eletti come eventuale vincitore. Vince chi, secondo una giuria costituita da politici, scrittori famosi e talvolta pure ex-ultimates, ha totalizzato il maggior numero di punti secondo un criterio da seguire basato su cose come la grammatica, la fluidità e se si correla al tema dato. Domande fino ad ora? "

Un silenzio calò in sala dalla quantità di informazioni che Mitsuki dovette metabolizzare in un colpo. Poi il metodo cui ha spiegato tutto era tale uguale a quello di una notizia letta su giornale od internet, solo ascoltata a voce. Si prese un attimo a sorseggiare la sua bevanda, prima di continuare.

" ci sono altre competizioni del genere? "

" certo! Guarda che la U.F.F. praticamente gestisce ogni competizione nazionale e regionale proprio per scovare Ultimates. Tipo, ha organizzato la maggior parte delle gare atletiche o i spettacoli in teatro. Ma ci sono mille altro metodi che usano "

Altro momento di silenzio per metabolizzare.

" Ultimate Future Foundation? "

Fu come se avesse detto il nome di dio invano agli occhi della giornalista, la quale lasciò un piccolo urletto e mise la mano davanti alla bocca.

" non sai chi sono i creatori della Hope's Peak Academy? "

" s-sì, sì..! So di loro. Non tantissimo però... "

Pensa te, Axel non sapeva praticamente nulla. Era messa meglio di lxi.

" La 'Ultimate Future Foundation' è una organizzazione sotto il comando del partito conversatorio giapponese, anche se sotto molti aspetti è assai autonomo da esso e, secondo alcuni critici, in comune abbiano solo il nome. Si occupa principalmente del campo educativo giapponese ed, essendo loro i fondatori della celebre Hope's Peak Academy, hanno moltissima se non totale influenza e potere in questo settore. I loro ideali sono quelli di innovazione e miglioramento continuo della società. Credono fermamente nel talento e che fra di noi si nascondano chi possa effettivamente dare una svolta al sistema. Se siamo Ultimates è solo grazie a loro in fondo. Però d'altro canto c'è da notare come siano il bersaglio principale dei Shini Goro, la sudetta organizzazione criminale che vuole il controllo del Giappone... La stessa che ci ha rinchiuso qui assieme a loro "

" uhm, wow, non so che dire ahah. Sei così ben informata al riguardo. Devo anmettere di sentirmi un po' stupida "

" secondo me metà delle persone qui non sanno nemmeno che cosa sia un partito. Sei messa piuttosto bene "

" grazie, suppongo? "

" ma parlando di cose più attuali e gossip. Come va con te ed Axel? "

Il suo viso diventò tutto rosso dall'imbarazzo.

" d-di che parli? Non c'è nulla fra me e lui "

" non ho detto che c'era qualcosa di speciale fra di voi. Ti sei fregata da sola "

" oh... uhm, sì, insomma, andiamo abbastanza d'accordo. Abbiamo certi interessi in comune ed è, sì, una brava persona "

Il creatore di effetti speciali sentì una sensazione strana allo stomaco, non capendo se fosse positiva o negativa.

" non potevi darmi una risposta più piatta di questa. Su, siamo solo noi ragazze! Non vado mica a dirglielo! Dimmi qualche dettaglio in più. Tipo, quando vi fidanzate? "

" fidanzarci?! Ci conosciamo solo da poco più di una settimana! "

" guarda che le storia d'amore più piccanti vengono e vanno in fretta "

" possiamo cortesemente cambiare discorso? "

" come è la relazione fra te e Asahi, ora che fai parte del loro gay drama? "

" gay drama?! Guarda che hanno risolto di recente. Non c'è nulla di cattivo fra i due "

" davvero?! Quando è successo? Perché nessuno mi dice mai nulla? "

" per le tue domande, forse "

Inconsciamente Axel si lasciò sfuggire quella risposta ad alta voce, immersx nella conversazione. Doveva ammettere che era curiosx di sapere come la lillà definiva la loro relazione. Però ciò non fu più possibile perché la sua "copertura" fallì dopo aver parlato. Le due si girarono lentamente verso la porta e lo fissarono per qualche secondo. La castana scoppiò a ridere dall'ironia della situazione, la narratrice si mise le mani in volto per nascondere il rossore ed xlx corvinx stessx sentiva le sue guance andare a fuoco.

" chissà perché, me lo aspettavo di trovarti lì. Mi dai proprio l'impressione di qualcuno che origlierebbe una conversazione pur di sapere di aver la situazione sotto controllo. Perché non vieni qui a partecipare a questo scambio di gossip? Ho delle domande anche per te "

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Ognuno aveva qualcosa da fare anche dopo la festa, chi di più interessante e chi di più rilassante. Nonostante i vari scontri le persone sembrano essersi riappacificate. Koharu era una di quei pochi individui rimasti da soli stranamente. Si era diretta in aula di musica e questa volta in assenza della mazza da baseball. Dopo l'evento come poteva esser arrabbiata? Certo che doveva ammettere distruggere tutti gli strumenti le aveva tirato giù dalle spalle un grande peso, però non era mica un mostro senza controllo... Più o meno. Sta di fatto che le sue intenzioni non erano distruttive, ma pacifiche. Era andata per vedere in che stato fosse rimasta l'aula dopo il suo attacco. Non sa perché ma in solitudine le sue gambe la conducevano sempre lì, come se fosse un metallo attratto dal magnete.
Il caos più totale fu ciò che l'aspettò lì dentro. Cos'altro doveva aspettarsi? Mica l'avrebbero messo apposto quei due per qualcosa che lei aveva fatto. Tamburi bucati, chiattare sfasciate, sedie cadute. Un uragano era passato per di lì ed il suo nome era Koharu. Vedere questa scena post-apocalittica la faceva star male, come se avesse esagerato a prendersela con quei beni e non con le persone colpevoli di questo gioco. Come se... Avessero avuto anche loro una vita e storia, che lei però ebbe ignorato pur di raggiungere il suo obiettivo. Ebbe successo, non c'è che dire, ma le duoleva sapere che questo era il suo massimo per far del bene.
Ancora una volta le sue gambe la guidarono senza il suo permesso più a fondo nella stanza, notando come per terra un piccolo strumento fosse rimasto intatto: un'armonica a bocca. Era tutta argentata e la parte dei fori nera in plastica. Qualcosa la interessò nell'oggetto, osservadolo attentamente per poi appoggiare le labbra sui fori e soffiarci dentro. Suonava come se fosse nuovo di zecca, come se non fosse stata vittima dell'uragano. Era confortante sapere che non tutto quanto fosse perduto e rotto. Qualcosa di così piccolo si era salvato. Girò per vedere la parte sotto e vi era un nome inciso sul metallo: Kiku. Sarà stata la marca dello strumento o qualcosa di simile. Dei passi la colsero di sorpresa, girandosi allarmata. A fare il suo ingresso nella stanza altro non fu che Hyosuke, quale appena vide un'altra persona si fece sentire per il personaggio che egli fosse: una versione meno evidente di Naomi. Rumoroso e chiassoso, ma basso. Riusciva a sopportarlo almeno...

" cosa stai facendo? Oh cielo, quale animale ha osato distruggere dei beni così preziosi?! Era l'unica fonte che si aveva per le themes degli scenari qui! "

... a sopportarlo la maggior parte delle volte. Insulti rimanevano off-limits per lui.

" okay, ascolta, non l'ho fatto apposta! "

" come fai a 'non far apposta' un casino del genere?! "

" ... Scatto di rabbia? "

Sorrise nervosa, sperando che la risposta fosse valida anche se in fondo sapeva di aver toppato. Il biondo era esterrefatto e si addentro a pari passo a lei.

" ascolta, ho una proposta da farti "

" e se mi rifiutassi? "

" non puoi perché dopo andrò in giro a dire di questo casino che hai combinato "

Portò una mano avanti offesa. Certo, l'aveva fatto per aiutare qualcuno, ma un macello del genere sicuramente non l'avrebbe fatta passare di buon occhio perché... Insomma... Già durante il processo si era mostrata irascibile.

" scusa?! Perché questo ricatto tutto d'un tratto?! "

" sh, ora ascolta "

Le fece cenno di avvicinarsi a lui mentre si guardava intorno come per controllare che nessun'altro l'ascoltasse. Le bisbigliò qualcosa e la castana non poté contenersi dal mostrare un sorriso divertito.

" ... non ridere "

" non sto ridendo "

" sì, invece "

" okay, forse un po' "

" perché nessuno mi prende seriamente?! "

" cioè, lo farei... Ma Asahi? Fra tutte le persone? "

" pensavo foste amici "

" sì, ma, insomma, davvero lui? Sicuro che non c'è altro dietro? "

" sì..? "

" lo eviti, appena entri qui vedi questo casino e improvvisamente ti ricordi di quanto io e lui siano amici, mi minacci pur di convincermi a parlar di te in modo positivo così che hai la sua validazione... Da quel che i film adolescenziali mi hanno insegnato, tu, tesoro mio, hai una cotta "

" non è vero! Ew! Non sono interessato a queste cose! "

Non si poté più contenere che scoppiò in una fragorosa risata. Rise così forte da piegarsi in due e tenersi lo stomaco.
Hyosuke si portò una mano davanti al viso, non proprio compiaciuto dalla reazione.

" chissene, fammi spazio che vado a salvare il salvabile "

Andò verso un mucchio di chitarre rotte dietro il pianoforte ed iniziò a frugare dietro di esse.

" vuoi pure cantargli una serenata? Oh! Oh! Che ne dici di una scena alla Rapunzel? O Giuletta? 'O Asahi Asahi, perché non sciogli i tuoi capelli e mi fai salire su quella torre?' "

" il fatto che tu abbia nominato due classici e comunque citati sbagliati mi fa capire la tua intelligenza limitata "

" parla lo tsundere "

" non ho una cotta per nessuno qui, okay?! Siamo in un Killing Game, innamorarsi dovrebbe essere l'ultima delle tue preoccupazioni! "

Koharu rimase qualche secondo in silenzio, avendo le guance tinte leggermente rosa per sentirsi chiamata in causa. Un tonfo attirò la sua attenzione, notando ora come egli stesse provando a tirar fuori dalle macerie il manico di una chitarra.

" serve una mano? "

" se dico di sì la smetti di prendermi in giro pure te? "

" forse "

Prese un sospiro arreso mentre l'altra si avvicinò e mise le mani sul manico. Tirò ma nulla sembrava smuovere lo strumento.

" ma che- "

" Excalibur 2.0 a quanto pare. Ah no- manco sapresti cosa sia "

" sei fortunato che son di buon umore, altrimenti ti ficcavo questo coso dove non batte il sole "

Inconsciamente il regista fece un piccolo passo di lato per allontanarsi.

" nuova idea: entrambi al mio via tiriamo con quanta più forza "

" non è meglio al tre? "

" facciamo al tre "

" però lo voglio dire io! "

Ricevette un pugno nel fianco "amichevole" per farlo star zitto.

" 1...2...3! Forza! "

Entrambi iniziarono a tirare quanto più potevano e la presa del manico diveniva instabile.

" oh salve, cosa state face- "

Una voce nuova li prese alla sprovvista da dietro le loro spalle, spaventando entrambi. Ebbero due reazioni diverse: Hyo lasciò la presa proprio quando stavano per succedere, mentre Koharu strinse quest'ultima e si girò non appena lo strumento uscì fuori dalle macerie, usandolo come una sorta di arma per minacciare chiunque volesse fargli questo scherzo di cattivo gusto. Tuttavia lo slancio fu così forte che erroneamente finì per tirare dritto in faccia la chitarra alla povera vittima, facendola cadere al suolo dall'impatto ricevuto.
Si pietrificarono sul posto, fissati alla figura sdraiata a faccia in giù davanti a loro. La badante alzò lo sguardo per guardare l'altro Ultimate e, con un filo di voce, disse:

" perché l'hai colpita?! "

" io?! Tu hai l'arma in mano! "

" senti, ho panicato e pensavo qualcuno volesse attaccarci! "

" E DOVEVI FARLA SVENIRE?! "

" NON L'HO FATTO APPOSTA- oh, cielo se non fosse viva? "

Si guardarono negli occhi spaventati al sol pensiero. Koharu prese il manico e lo avvicinò al fianco dell'altra per poi toccarla il più piano possibile alla ricerca di segni di vita.

" ... Abbiamo ucciso Valeria "

Proclamò facendo cadere dalle sue mani l'arma del delitto.
Hyo fece un balzo all'indietro e puntò il dito contro l'altra ancora in piedi.

" sei stata tu a far questo, non darmi colpe! "

L'altra lo mimò.

" era una tua idea prenderla! E-e mi hai aiutato! Sei un complice praticamente! "

" dovresti andare un prigione per la tua criminalità! "

" non voglio andarci di nuovo! È un posto orribile! "

" ci sei già stata? "

" sì, al Monopoly "

Il regista si mise una mano in faccia e l'altra lo prese per il colletto della maglia.

" ascolta, tu ora mi aiuti a nasconderla o entrambi ci finiamo secchi, okay? Non voglio fare un altro processo! Se nessuno trova il corpo, nessun annuncio scatta "

" scordatelo! "

" vado a dire ad Asahi della tua proposta "

" cosa devo fare? "

" non lo so, è la mia prima volta! Nei film horror dove nascondono i corpi? "

Hyo si girò grattandosi il mento, rivelando la strada con cui l'altra avrà fatto il suo ingresso a sorpresa.

" ... in un passaggio segreto losco e buio "

" prendile le gambe e portiamola lì "

Koharu la prese per le spalle e la fece girare a pancia in sù, rivelando il viso ora rovinato dal rosso del naso e del sangue che colava da quest'ultimo. Giurava che per un istante riuscisse a sentire il suo battito, ma si ripeteva che doveva trattarsi di uno scherzo! La sua mente stava giocando male con lei perché non voleva accettare di aver commesso un crimine del genere! Esatto, dev'essere proprio così! Doveva ammettere di star facendo qualcosa di immorale purché rimanga viva. Il corpo di Valeria era ancora caldo ma sapeva che presto si raffrederà! Era solo la sua mente che non lo accettava! Addirittura faceva finta che riusciva a sentire il suo respiro. Una volta che entrambi ebbero una buona presa della critica di moda, si diressero verso il passaggio segreto pur di non farsi vedere da nessuno. Un posticino dove nascondere una persona ci dovrà pur essere, no? In quei corridoi... Così stretti... E buii... E brutti... Wow da quando aveva paura di attraversarli? Perché continuava a girarsi per controllare che nessuno la prendesse alle spalle? Cosa le stava succedendo? Cos'era tutta questa ansia d'un tratto? Si fermò proprio quando dovettero girare l'angolo. Se qualcuno fosse lì dietro, pronto a scoprirli nel loro intento? Quel gesto non piacque al complice, il quale ora aveva un respiro pesante e le continuava ad ordinare di muoversi.

" cos'hai adesso?! "

" non lo so, non riesco a muovere le gambe! E Valeria è più pesante di quel che mi aspetassi! "

" guarda davanti a te e non pensarci! "

" ma non c'è nessun posto dove nasconderla! Cosa dovremmo fare?! A malapena riusciamo a starci noi due "

" non lo so! "

" ugh... "

Entrambi guardarono la ragazza abbronzata dalla quale un lamento provenì. Oddio era viva?! Non se l'era immaginato?! Valeria respirava ancora?! Non era un'assassina quindi?! Non doveva andare in prigione per i suoi crimini?! Oh la voglia di saltare dalla gioia in quel momento! Non era mai stata così felice di sapere che la critica stesse bene fino ad ora! A riportarla alla realtà fu il fanciullo.

" cosa facciamo?! E se ci vede così?! "

" in che senso? "

" guarda che quella ci sbrana vivi appena scopre che siano stati noi! "

" merda, hai ragione- non lo so! Cosa dovremmo fare?! Tu hai la stoffa del capo, non io! "

" mi stai complimentando così che io possa prendermi la responsabilità di tutto ciò? "

" sì "

" chiaro. Vieni con me allora. Ho un'idea "

La diresse verso il corridoio collegato a tutti gli altri per poi incamminarsi in uno di essi. Presto si ritrovarono in un'ala laterale della biblioteca e da lì Hyo iniziò a darle ordini a destra e a manca. Appoggia giù Valeria delicatamente, falla sedere su una delle poltrone con un libro aperto sulle cosce così sembra che sta dormendo. Prendi un altro libro, aprilo e mettilo sopra la sua faccia. Così crede che sia svenuta per un libro caduto per sbaglio.
Una volta finito di creare lo scenario falso si allontanarono per osservare meglio il risultato generale. Hyo era intento a visualizzare la scena a fondo, mettendo le mani davanti a sé, come per una fotocamera, per poi strizzare un occhio per l'inquadratura.

" la poltrona dovrebbe essere più centrale "

" che idea di merda... "

La fanciulla scosse la testa guardando in basso, non credenso di aver accettato nel fare tutto questo.

" avevo detto di avere un'idea! Non che sarebbe stata bella! Infatti è strepitosa. Non lo verrà mai a sapere che siam stati noi "

Questa volta fu lei a mettersi le mani in faccia, ormai cosciente ed accentante della sua futura condanna a morte. Quando le alzò notò come nella parte bassa di uno scaffale c'era una sorta di scatola... O cassaforte? Un incrocio fra i due? Non sapeva come definirlo. Ma sembrava abbastanza grande da ficcarci dentro una persona.

" no Koharu, non possiamo ficcarla lì dentro. Ci morirebbe soffocata "

La sgridò, leggendola nel pensiero.
Ella sbuffò offesa.

" cosa facciamo adesso? Ce ne andiamo e facciam finta che nulla sia successo? "

" esattamente "

Per camminare verso l'uscita si dovettero avvicinare verso il centro, notando come qualcosa di particolare vi era in quel punto. Una grande torre di libri circondava il punto dove teoricamente vi era quella statuetta strana a forma d'angelo sul podio. Era come una sorta di muraglia protettiva attorno ad essa, nascondendola quanto più poteva. In più sembrava esser così alta che la badante non riusciva nemmeno a prender il libro più alto di tutti. Ma chi e perché ha creato questo? Non era però la sua preoccupazione principale fino ad ora: doveva uscire di lì. Non tornerà nell'aula di musica per molto tempo dopo questo casino. Quel luogo sembrava portarle solo eventi caotici quindi... Meglio se ne stava alla larga. Poté tirar un sospiro di sollievo appena fu fuori, ma una piccola cosa tormentava la sua testa.

" seriamente, Asahi? Io pensavo saresti ai piedi di Naomi ed Axel "

" ancora con 'sta storia?! "

Ridacchiò nel vederlo irritarsi dopo tutto questo, prima di tornare seria.

" posso sapere perché vuoi così tanto di farti 'piacere' da lui? È solo una persona su 13 che non ti trova simpatico. Sei più amato di me tra l'altro "

" credi che tutti e 13 mi adorino? "

" beh, non ti odiano perlomeno. E non credo Asahi ti odi pure "

" ma se non fa altro che insultarmi "

" quello lo fa con tutti. Pure con me. Cioè, non dico che sia educato da parte sua, ma almeno sai che non sei nel suo bersaglio quanto tu creda. Certe persone si comportano così perché hanno paura di ferirsi. "

Hyosuke portò una mano fra i suoi capelli, pettinando il ciuffo nervosamente come da tradizione. Man mano ci metteva sempre più forza, come se stesse pensando così a fondo che la risposta aspettava solo di uscire.

" ma certo! Stai dicendo che Asahi ha paura delle mie capacità invidiabili da regista! Forse anche lxi un tempo voleva far qualcosa del genere e la mia presenza non fa altro che intimorirlo poiché siamo su due livelli diversi! Dovrei dargli dei consigli per aiutarlo ad aprirsi e magari capirà che non c'è nulla da temere "

Aggrottò la fronte perplessa. Molto perplessa. Era come se fosse stato così vicino alla soluzione, ma ebbe preso una curva enorme l'attimo che la sfiorò.

" sei ti dò ragione possiamo chiuderla qui? "

Annuì e, già che erano in tema, iniziò a blaterare su qualche analisi di scenari e registrazioni viste e create da lui in passato con quanta più fierezza che potesse emanare: mai abbastanza.
Koharu però non lo ascoltò, almeno non tutto il tempo. C'era qualcosa di strano nell'aria. Alzò la punta del naso verso l'alto ed annusò quell'odore particolare ma in qualche modo famigliare. Cos'era? Cattivo, fastidioso, soffocante...

" perché c'è odore di bruciato? "

" in che senso? "

Hyosuke si prese un attimo per annusare a sua volta l'aria circostante e confermare che si trattasse proprio di quello. E proveniva... Dalla biblioteca.
Si girarono lentamente verso la porta d'entrata, ora chiusa. Koharu si fece coraggio ed aprì una delle porte, venendo attaccata da una nuvola di fumo pesante che le bruciò addirittura gli occhi. Gemette da dolore e se li grattò tentando di vedere qualcosa. Hyo fece il compito per lei e la fonte di questo gas fu semplice da scovare: la pila centrale di libri trovara poco fa stava prendendo fuoco.

" oh Gesù- Cristo- quando è scoppiato in incendio?! "

" come 'un incendio'?! "

Alzò lo sguardo riuscendo a vederci meglio, preparandosi per scattare dentro la stanza. (S)fortunatamente Hyo la prese in tempo per evitare ulteriori problemi.

" che fai?! Guarda che Valeria è ancora lì dentro! "

" dobbiamo trovare aiuto prima! "

" ma rischia di morire! "

" e quindi devo metterci pure tu?! No, prima chiamiamo qualcuno o proviamo a spegnere il fuoco, idiota! Dove stanno gli estintori?! "

" uuuuhhh- oh-! Ne avevo visto uno in corridoio! "

I due scattarono verso la supposta direzione dell'oggetto, ossia nelle vicinanze dell'aula di musica e stanze nuove. Girarono gli sguardi rapidamente nella ricerca, Hyosuke ora stava pure spiegazzando il colletto della camicia e cravatta dal nervoso. Il suo fiato era pure pesante.

" dove sta?! Dove cazzo sta?! "

Esclamò esasperato, mentre Koharu si conteneva dall'urlare dal panico. Girò la testa verso uno dei angoli e vide qualcosa di rosso. L'estintore! L'hanno trovato! Corsero verso di esso, lo presero - pesava un sacco! - e fecero per ritornare verso la palestra.

" cosa sta succedendo?! "

Ad incrociare il loro cammino fu l'attore, quale era scioccato dalla vista dell'oggetto anti-incendio e dall'odore pungente che si espandeva ogni secondo sempre di più.

" non c'è tempo per spiegare! Chiama soccorsi! "

Ordinò la castana per poi scattare con il regista verso la biblioteca, senza aspettare una risposta da parte sua. Ovvio che non poteva aspettare! C'era la vita di qualcuno in pericolo! Non se lo sarebbe perdonata se morisse così per mano sua! Era già successo una volta, non l'avrebbe lasciata fare una seconda! Non commetterá lo stesso errore un'altra volta! Costi quel che costi.
Il fuoco si era espanso ancor più di prima, ora andato su praticamente tutti gli scaffali che la sua visione incrociava. Rimasero un attimo perplessi su come si dovesse azionare, essendo il loro primo incendio da spegnere e non avendo alcuna esperienza da vigili del fuoco. Nel mentre altre persone si erano avvicinate al luogo dell'incendio. Non controllò chi fossero, non si girò a guardarli, né prese la briga di riconoscere le loro voci. Quello che sentì fu qualcosa sul dove trovare dei secchi e dell'acqua. Una volta presa manovra, Koharu iniziò a spruzzare quella schiuma ovunque c'era calore pur di spegnerlo e farsi strada. Inizialmente riuscì a domare le fiamme più piccole e vicine all'entrata, ma man mano diventata un'impresa cercare di metter giù le altre, sia dal calore, che dal peso dell'estintore, che dalla paura che voleva sopraffarla. Nel suo intento però, qualcosa, o meglio qualcuno si fece notare. Aveva sopra una sorta di mantello che copriva la testa e le fiamme impedivano di vedere la parte inferiore del corpo. Era rimasto lì impalato come se nulla fosse successo, come se non gliene importasse. Oppure aveva così tanta paura da non riuscir più a muoversi? Come non aveva fatto a notare una persona prima d'ora?! Perché non si muoveva?! Non doveva arrendersi! Non poteva arrendersi! C'erano solo lei, quelle fiamme e la persona nel suo mondo. Lei contro tutti i suoi dintorni. Lei contro tutto, armata di un semplice oggetto. Era familiare questa sensazione, sentire pericolo da ogni parte, sentire calore della rabbia ovunque mentre tentava di domarlo. L'unica differenza che quello era tutto nella sua testa. Questo invece era vero. Fuoco vero. Si faceva male davvero se non reagiva. E rischiava di farsi altrettanto con un movimento sbagliato. Una cosa urlava la sua mente: "spegni!". Doveva spegnerlo. Lo stava facendo. Lo faceva per Valeria. Lo faceva per se stessa. Lo faceva per Hir-

Una pioggia cadde sopra di lei, anzi, sopra tutta la biblioteca. Da quando c'erano dei sprinklers? Perché non si erano attivati prima? Non appena mise giù l'estintore, qualcos'altro si spense assieme al fuoco...

" Un cadavere è stato ritrovato! Dopo un certo periodo di tempo, quale potete sfruttare a vostro piacimento, il processo di classe inizierà! Vi prego cortesemente di trovarvi nella piscina in cinque minuti "

... Le sue speranze.

Come era successo? Quando era successo?
Fu tutto così vivo, così focoso intorno a lei.
Ora era spento. Grigio.
I suoi arti persero ogni forza.
Lasciò andare dell'estintore e le sue gambe cedettero.

Come è potuto accadere una seconda volta?

___________________________

Mitsuki tentava di mantenere il passo, ma gli altri due erano sempre più avanti di lei da quanto veloci stessero andando. Era successo. Era successo... Ancora. Qualcuno era morto... Ancora. Doveva trattarsi di uni sbaglio, vero? Magari un falso allarme! Oppure Venom stava giocando con le loro menti per il suo più puro intrattenimento! Ogni risposta andava bene, ogni risposta purché non comportasse la morte di un'altra persona qui dentro.
Tutte quelle false speranze furono distrutte non appena fecero il loro ingresso nella grande vasca. Inizialmente era tutto normale. La piscina più grande era limpida come sempre. Spostando lo sguardo verso sinistra però...

" oh cielo! "

... era tutt'altro che normale. La piccola piscina idromassaggio era passata dal blu al rosso alquanto intenso. Sopra c'era un corpo di... Qualcuno. Era... Irriconoscibile. I vestiti erano bucati e dove si supponeva vi fosse pelle e capelli... Non c'era più... Era tutto un miscuglio di rosso e rosa... Come se fosse stato bruciato. Era... Disgustoso. Orribile. Schifoso. Nei peggiori film dell'orrore si poteva veder questo. Non si sarebbe mai aspettata un confronto del genere nella realtà! Un corpo... Una persona... Ridotta in tale modo... No... Non poteva essere... Nessuno si meritava questo. Nessuno si meritava quella morte, così come nessuno meritava di assistere a questa scena.
Inconsciamente aveva portato una mano davanti alla bocca, mentre l'altra teneva stretta la presa della stampella, facendo divenire le sue nocche bianche. Non poteva essere... In quello stato... Qualcuno così... Non voleva morire! Non voleva fare la sua fine! Ora era tempo di investigare e del processo. Non voleva tornare lì dentro! Non voleva tornare ad accusare altri. Non voleva vedere un'altra esecuzione. Non voleva credere che qualcuno fra loro fosse in grado di fare una cosa del genere... No... Non potevan esser stati loro a fare questo... Un killer spietato ne era capace. Non dei studenti!

Una mano andò sulla sua spalla ed il corpo coprì la vista davanti ad ella: era Airi. Era una di quelle persone che ebbe fatto scattare l'annuncio, assieme a Naomi e Hyosuke. A sua volta tentava di non lasciar sfuggire delle lacrime a quella scena. Girata di spalle purché non dovesse incrociare lo sguardo con lo scenario raccapricciante. La riportò sui suoi piedi la sua presenza, tentando di non esplodere davanti a tutti in una maniera ripugnante. Osservò altrove, notando come piano piano tutti si stavano riunendo. Izumi entrò dopo di loro, dopo Koharu silenziosa seguì, dopo ancora Shiori, poi Asahi, ed infine Yuri. Tutti ebbero la stessa reazione: mortificati e schifati dalla scena. Tutti quanti i presenti ebbero la stessa reazione. Nessuno escluso, ma uno sembrò aver avuto un'influenza più grave del dovuto.

" Axel, va tutto bene? "

Domandò retorica la giornalista accanto alla persona. Da quando era arrivatx lì non poteva distogliere lo sguardo dalla scena del crimine, come se ne fosse stregatx. Il viso impallidì, il corpo tremava ed a momenti. Era sangue... C'era sangue dappertutto... In così grandi quantità... Schifo... Gli faceva schifo... Era tutto sporco... Sentiva come l'aria lì dentro fosse chiusa... Gli dava il voltastomaco solo ad annusare quell'odore metallico misto a dio sa solo cosa c'era lì dentro. Era rosso in un contrasto di blu. Era rosso. Era sangue. Era disgustoso. Era... Era la fine. Perché qui? Perché adesso? Perché così? La mente si era scollegata, lo sguardo era perso. L'unica cosa che le orecchie sentivano era il battito del cuore aumentare ad ogni istante sempre di più. Sulle fronte sentiva bagnato, anzi, dappertutto stava sudando. La visione diventava sempre meno chiara, sempre più offuscata. C'erano più piscine? Perché la luce continuava a spegnersi ed accendersi? Perché sentiva il suo corpo cedere? No, non poteva lasciarsi andare adesso. C'era qualcuno fra di loro di malvagio. C'era un assassino. E-e dovevano investigare! Ci sarà il processo dopo. Non poteva deluderli così... Non... Poteva... Essere debole...

" Axel..! "

I richiami non li percepiva e perse stabilità e coscienza dopo quel punto di non ritorno. L'ultima cosa che provò fu la sensazione di cadere all'indietro, seguita da una mano che teneva la sua testa.

Shiori l'aveva preso al volo ed evitato un ulteriore ferito nello scenario. Meno male. Mise una mano sulla nuca e l'altra in mezzo alla sua schiena per evitare l'impatto forte, facendolo poi scendere pian piano e sdraiarsi sul pavimento della stanza ad occhi chiusi. Quasi tutti i presenti si allarmarono a quel tonfo e praticamente posizionarono intorno ad egli in un cerchio impanicati. Alcuni lo chiamavano, altri continuavano a lamentarsi di come tutto stia andando in rotoli, altri ancora rimanevano lì muti, sull'orlo di avere una crisi dopo la sua. Mitsuki però si lanciò sulle sue ginocchia per stargli accanto, chiamandolo e scuotendo una delle sue spalle nella speranza che si alzasse. Dopo vari tentativi la mano della medium schiaffeggò la sua e disse:

" ma insomma, non statevene lì! Fategli spazio per dell'aria fresca che i vostri aliti puzzano! Pensate a fare altro prima che prenda le vostre teste e le faccio scontrare una sull'altra! "

Riuscì a silenziarli tutti.

" ora voi tutti investigate... O quel che è! Ci penso io a lui, e guai a voi se non fate un buon lavoro, intesi? "

Quelle parole furono una spinta al risveglio di gruppo. Certamente brusche, ma non c'era tempo per pensare a tutto questo. Quelle minacce avevano funzionato a riportare sale in zucca ad alcuni. La corvina nel mentre alzò nuovamente il busto dello svenuto con la stessa presa, intenzionata a prenderlo in braccio e portarlo in infermieria... O semplicemente dove non c'era odore di fumo. Fu fermata dall'alzarsi quando dei passi si fecero sentire, precisamente quelli delle due persone più odiate dal gruppo: Venom ed Haruki. La prima aveva una sorta di faccia compiaciuta in volto e le mani dietro la sua schiena, mentre il secondo era impassibile, ma sbiancò leggermente alla vista del cadavere. Tornò composto subito dopo.

" aw, ma come? Non vi siete ancora riuniti tutti? Non manca qualcuno qui? "

Il gruppo la guardò confuso. Mancava qualcuno all'appello?
La castana dai capelli lunghi mise una mano aperta affianco alla bocca, per poi chiamare:

" oh, Vaaaleeeriaaaaa? Dove stai? "

Il regista e la badante dei panda spalancarono gli occhi, colpevoli di cosa le fosse successo. Si erano veramente dimenticati di lei dopo tutto quel casino accaduto in biblioteca?!

" wait, ma non è l'unica a mancare. Where's Dae-jung? And Akihisa? "

Fece notare l'attore, portando una mano davanti alla bocca. Tutti si girarono attorno a sé, giurando di aver visto almeno uno dei due qui nei paraggi. O almeno... quello era ciò che pensavano..? Una risatina sfuggì dalla ragazza sulle punte dei piedi, ma non disse nulla, venendo squadrata da tutti quei volti perplessi ed increduli.

" davvero nessuno ci ha fatto caso prima d'ora? Dopo tutto questo tempo? Andiamo, tre dei vostri compagni sono spariti... Forse meglio dire due. Ma il mio punto rimane! "

" In che senso 'sono spariti'?! "

Aveva ragione, non ci potevano credere. Si erano concentrati così tanto sul fatto che ci fosse un corpo che... Non avevano realizzato di chi appartenesse. Tre persone... Tre persone mancavano all'appello... Una fortunatamente si sapeva già dove era grazie a Hyo e Koharu... Aspetta però. Se fosse veramente Valeria? Insomma era stato bruciato e... E lei era finita nell'incendio! Oh no, dovevano andare a controllare che tutto vada bene. Dovevano controllare che almeno una era sana e salva. La badante scattò fra il gruppo abilmente, quasi rendendola invisibile da quanto veloce fu in quei passi, ma la strada all'uscita fu bloccata dalla presenza di Venom

" perché così tanta fretta? "

" levati! "

" perché dovrei? È qui la scena del crimine o sbaglio? "

" o detto di levarti! Non mi hai sentito?! "

" perché non spieghi ai tuoi compagni prima? "

" non prendo ordini da te! Te l'ho già detto! "

Quel tono da saputella, quel sorriso da smorfiosa. Cielo, quanto avrebbe voluto prenderla per i capelli e farle battere la testa al muro fino ad un trauma cranico. Poteva farlo teoricamente. Non le faceva paura. L'aveva sconfitta una volta. L'aveva intimidita. Cosa le costava? Non avrà avuto la mazza con sé, ma non era poi così essenziale per essere intimidatoria. Inconsciamente afferrò con entrambe le mani il colletto del vestito indossato, portandola al suo stesso livello.

" dimmi chi è stato ha far scattare l'incendio! Dimmi che stanno tutti bene! "

" no "

La stretta si strinse.

" Venom, non farmelo ripetere due volte: chi è morto? "

" sei sull'orlo di rompere la tua regola preferita "

" cosa cazzo mi importa delle regole?! Tu sai chi è morto! Dimmelo! Altrimenti... "

" non consiglio di provarci "

Quelle parole non la toccarono. Era concentrata su come le stesse dicendo. Quel tono da sbruffona. Quel sorriso da saputella. La odiava. La detestava. Mollò la presa di una mano, l'alzó in un pugno pronto a sferrare un colpo.

E vi fu un movimento. Strano. Non si era mossa di un millimetro. Sentì qualcosa penetrarle la spalla, quella con cui teneva l'altra. Era strano. Era freddo. Il tempo sembrò fermarsi. Era doloroso. Fissava il volto di Venom con occhi spalancati. Stava ridendo. Il suo ghigno si era ampliato in un sorriso. Un sorriso perverso. Malsano. Se la stava godendo ad avere il manico dalla parte del coltello. Sia in senso letterario che in senso figurativo. Non mollò la presa. Nessuna delle due. Koharu dal colletto e lei dal manico. Erano ferme come delle statue. Tutti attorno a loro erano fermi come delle statue. Come se il tempo si fosse fermato. Le labbra della sorvegliante si mossero e Koharu potè giurare di aver sentito:

" pensavi davvero di usare lo stesso trucchetto due volte? Che non mi sarei preparata a questo? "

I suoi occhi pizzicavano da quanto non riusciva a sbattere le palpebre.
Il suo braccio duoleva dalla pugnalata presa.
Il suo corpo tremava dalla paura ed il panico.

" prega che non abbia colpito un'arteria. Non vorresti morire con l'arma di Hiroko, vero? "

" BRUTTA STRONZA- "

Lasciò uscire il coltello da lei velocemente, provocando ulteriore dolore. Koharu tentò di spingerla via ma l'altra castana si lanciò su di lei con ancora il coltello in alto, pronta a pugnarla una seconda volta. Pronta a farlo anche una terza. Ed una quarta. Finché non si sarebbe stancata. Era la fine per Koharu. Dicevano che sul punto di morte si vedeva la proprio vita passar davanti? Poteva confermare questa cosa, anche se non avrebbe mai voluto viverla di persona. Si pentiva. Si pentiva di tutto. Voleva uscire da qui. Voleva andarsene. Voleva che tutti tornassero in vita. Non ce la faceva più. Voleva solo tornare a vivere una vita normale. Non pensava che le sarebbe mancata la vita da nessuno.

... Perché non stava succedendo nulla?
Il tempo passava così lentamente sul punto di morte?
Alzò il capo - quando si era raggomitolata in se stessa? - e non credette ai suoi occhi. Di fianco a lei c'era Asahi intentx a tamponare la ferita con una garza. Da quando ne aveva una con sé? Anche exlx aveva un'espressione sorpresa, ma continuava a premere purché riusciva a contenere il sangue. Davanti a lei invece c'era una chioma bionda familiare girata di spalle. Era riuscita a impedire all'altra di avvicinarsi e farle altro male. Aveva preso il polso di Venom armato di un coltello insanguinato e tenuto verso l'alto, limitandola nel movimento. Si notava quanto le due stessero lottando contro l'altra, entrambe le prese tremanti ed instabili. Piano piano il suo udito tornava e riusciva a sentire come la stesse insultando pesantemente, come di cosa stesse cercando di fare, di levarsi dalla sua strada. Una frase però le rimase impressa per la familiarità.

" non vedo l'ora di farti a pezzettini. di tritarti le dita. di toglierti gl'organi dal tuo sistema. non vedo l'ora di sentirti urlare chiedendomi pietà. piangere chiedendomi pietà. morire fra le mie braccia pensando alla salvezza quando finirai all'inferno. "

Le aveva sentite durante il processo come minaccia. Ma ora che aveva provato sulla sua pelle di cosa fosse capace, doveva ammettere che dei brividi scesero giù dalla sua schiena. Airi però non aprì bocca, rimanendo ferma in quella posizione. Non sapeva cosa stesse provando poiché non potesse vedere la sua faccia, ma sicuramente stava essendo più coraggiosa di lei.
La guardia si spezzò e Venom affondó il colpo. Fortunatamente non la beccò in pieno, schivando all'ultimo e uscendosene solo con un piccolo graffio sulla guancia. Eppure la castana non si arrese. Prese un'altra spinta per prepararsi ad un nuovo colpo, ma fu fermata prima che potesse slanciarsi.
Haruki, rimasto fra la folla durante tutto questo scenario, la prese da dietro in un bear hug, stringendo le braccia attorno allo stomaco, prima di sollevarla e spingerla fuori mentre si dimenava e gli urlava di lasciarla andare. Le uniche parole che tirò fuori furono:

" fate come avete fatto l'altra volta. Quando l'annuncio scatta vi voglio davanti alla segreteria "

Si seguì alla loro uscita un tonfo, facendo cadere a terra un tablet dalle sue tasche, per poi sfociare in un silenzio assurdo.

...

Cos'era appena accaduto?

Nessuno sembrava aver ancora metabolizzato la situazione. Una cosa però che avevano capito erano le acque calmate. Shiori teneva ancora stretta a sé il corpo incosciente di Axel, Airi era corsa ad abbracciare Koharu, facendole del male nel risultato e dovendosi staccare subito dopo, il corpo rimaneva ancora lì a galleggiare e ancora non avevano capito chi fra di loro fosse la vittima. Izumi si avvicinò verso il tablet e lesse tutte le informazioni al riguardo minuziosamente, spalancando gli occhi alla vista di ciò.

" cosa c'è Izumi? "

Il tanatoesteta prese il suo tempo nello scrivere sulla lavagna e poi mostrare a tutti quanti la brutta notizia:

" quando ho aperto la schermata le informazioni era tutte okay, escluso il nome della vittima sostituito da "???". Ora però presenta solo dei glitch e non riesce a leggere nulla. Dovrà essersi rotto quando è caduto per terra "

" sei riuscito a memorizzare gli altri dati almeno?! "

Chiese Sumire, pronta a scriver tutto sul suo taccuino nonostante la botra psicologica presa dagli eventi.
Annuì, mettendosi a scrivere tutte le informazioni necessarie.

Vittima: ???
Stimato orario della morte: ~ 16:00
Causa della morte: ustioni di terzo grado
Luogo del ritrovamento: piscina

Tutti tirarono un sospiro di sollievo sulla salvezze delle informazioni essenziali non andate distrutte. Rimaneva comunque un problema: l'identità della vittima. Soprattutto dopo tutto questo casino, cosa si dovrebbe fare? I due più organizzati non era disponibili - svenuto e scomparsa - e la situazione era ormai sfociata fin troppo nel panico. Nessuno voleva prendere la responsabilità dopo questo. Nessuno riusciva a smuoversi dopo questo. Cosa dovevano fare?! Era spacciati... Non sapevano chi fossa la vittima, come avrebbero dovuto acciuffare il colpevole di questo passo?! Poteva darsi per morti per quanto gli riguardava. Non c'era speranza. Cosa avrebbero fatto quei due se fossero presenti? Come avrebbero gestito ina situazione di questo calibro? La lillà si pettinò i capelli nervosamente, ancora inginocchiata vicino al creatore di effetti speciali. Cosa avrebbe fatto lxi in quel momento? Cosa?

Smise di mettersi le mani in testa e lentamente si alzò con il supporto della stampella. Nessuno si rese conto dei suoi movimenti finché non fu lei a rivolgere la parola.

" allora ascoltatemi: ci divideremo in gruppi. Prima di tutti Shiori porterà Axel e Koharu in infermieria. Dopodiché Yuri, Naomi ed Hyosuke si occuperanno di cercare gli altri spariti. Se trovate qualcosa di utile alle investigazioni non esitate a prenderlo in considerazione. Infine io, Izumi, Asahi, Airi e Sumire rimaremmo qui per... uh... Investigare. Capito? "

Tutti gli sguardi puntati verso di sé la misero leggermente in difficoltà, risvegliandosi da quella piccola scena da sudetta leader. Arrossì in volto leggermente.

" s-se volete farlo, ovvio... Non obbligo nessuno... "

Mise in chiaro portando una mano a giocherellare coi suoi capelli. Nessuna obiezione. I tre del gruppo di "ricerca" si fiondarono fuori con l'intenzione di investigare. La sarta ed il giocatore di scacchi aiutarono la badante ad alzarsi da terra e tener premuta la ferita per quanto male facesse. Shiori riuscì a prendere una buona stretta delxx ragazzx, portandolo dietro la sua schiena e usando le mani come appoggio per il sedere mentre la testa appoggiava sulla spalla. Una volta riuscita a stabilizzarsi col nuovo peso, si incamminò per l'uscita, passando di fianco alla lillà.

" brava "

Fu come un soffio del vento, a stento riuscì a sentire quel complimento. O se lo stava inventando? Aveva aperto bocca solo per quello? Scosse la testa. Doveva concentrarsi sulla scena del crimine, anche se non con molto piacere. Quel corpo rimaneva raccapricciante... L'unico che ne sembrava impassibile era Izumi, quale probabilmente avrà avuto a che fare con cose del genere. Rispettava la sua razionalità.
Parli del diavolo e spuntano le corna, il corvino chiamò la sua attenzione con un tocco sulla spalla, mostrando subito cosa avesse scritto sulla lavagna.

" non devi per forza indagare il corpo. Potete lasciare il compito a me. Capisco se sia difficile anche solo stare qui adesso "

I muscoli si rilassarono leggermente a quelle parole, intenerita dalla comprensività dell'altro. Scosse la testa e gli fece capire che tutto andasse bene e che, avendo dato lei degdegli incarichi, non poteva starsene in parte mentre tutto facevano il loro dovere. Il corvino annuì semplicemente e si diressero verso la vasca idromassaggio. Era ancora sporca di sangue ed il corpo a testa in giù continuava a galleggiare. Da più vicino si poteva vedere in dettaglio la carne e pelle bruciata come se fosse uscito dei più realistici dei film dell'orrore. Era disturbante. Dei brividi la presero ma si fece comunque coraggio nell'osservare più attentamente in caso qualcosa mancasse. I vestiti erano tutti bucati, ma si potevano riconoscere una divisa familiare... Pantaloni neri, maglietta nera a maniche bianche, o qualcosa del genere per lo meno? Chi aveva qui un outfit del genere? Posò successivamente sguardo sulla parte superiore del corpo, notando come la testa mancava di capelli. Altro indizio importante per scoprire chi possa esser stato lo sfortunato sparì. Era tutto un ammasso di ustioni con colori che non pensava volesse mai vedere sul corpo prima d'ora, però in particolare dietro il collo e poco più in alto sulla testa. Quest'ultima parte sembra più concavo in qualche modo.
Nell'"acqua" non sembrava esserci nulla di particolare apparte la grossa presenza di sangue. Voleva chiedere se fossero in grado di prendere il corpo e girarlo, così magari da controllare di non aver tralasciato nulla. Eppure qualcosa dentro di lei le diceva che toccare quel liquido o qualsiasi cosa avesse toccato quel cadavere era una pessima idea... Forse per il colore, forse per lo stato del corpo.

Decise finalmente di lasciare quella parte ad Izumi da investigare, andandosene a controllare altre parti del luogo del ritrovamento. Asahi si trovava nei paraggi fra l'idromassaggio e la vasca più grande, fermo seduto mentre teneva in mano due cose. La prima di esse era una ciabatta bianca con qualche pattern nera qua e là. Anch'essa le tornava familiare. Osservò xlx ragazzx tenerla stretta a sé, come per nasconderla in qualche maniera. Del bracciale invece ne sembrava quasi terrorizzato, più di quanto già non lo fosse, e lo lanciò sul pavimento prima di alzarsi e dirigersi verso l'uscita.

" o-oh... Mitsuki! Serve qualcosa? "

Domandò cercando di nascondere la sua preoccupazione. La narratrice rimase confusa dalla sua serie d'azioni ma non la menzionò.

" hai trovato qualche indizio? "

" mh, no sfortunatamente. Qua dentro non sembra esserci nulla di utile. E sinceramente mi sta dando la nausea star qui. Vado a vedere come stanno gli altri. Con permesso "

Non la lasciò reagire a quelle parole, affrettandosi all'uscita. Rimase a guardarlo stranita finché non scomparì dalla vista, raccogliendo quel bracciale arancione. Fece un giro attorno al bordo della piscina per scovare altre cose inusuali ma nulla da fare. Quello che colse al suo occhio però fu come Airi e Sumire si trovassero verso l'angolo della stanza intente a discutere di qualcosa. Si avvicinò per capirci meglio e sentì come la castana fosse alquanto scossa dalla situazione, più di quanto lo faceva apparire. Era strano da un personaggio strambo come ella. Le dispiaceva.

" vedrai che sta bene, non è colpa tua "

Era successo qualcosa fra lei e una delle possibili vittime?
Come fece per avvicinarsi e chiedere dettagli un "beep" riprese la sua attenzione. Era il E-Handbook. Da quando aveva perso quei messaggi riguardo la festa aveva impostato le notifiche in modalità vibrazione, cosicché che riuscisse a rimanere aggiornata. Tuttavia non questa fu una notifica riguardante la chat di gruppo, ma le regole del Killing Game.

Regolamento aggiornato
(Regola aggiunta/modificata con successo!)

Da quando si poteva cambiare tal cosa?! Venom poteva giocare come più le pareva con queste leggi?! Cosa aveva cambiato?! Si mise a contare tutte le regole, non vedendo nessuna esser stata aggiunta di recente. Rilesse tutte le regole da cima a fondo, ma nessuna sembrava aver ricevuto cambiamenti significanti da quel che notava.

" Numero uno: Gli studenti possono risiedere solo all'interno della scuola.

Numero due: il nighttime è dalle 22:00 alle 7:00. Alcune aree sono off-limits di notte, quindi fate attenzione.

Numero tre: Dormire in un luogo diverso dal dormitorio sarà considerato come dormire in classe e punito di conseguenza.

Numero quattro: con restrizioni, siete liberi di esplorare Hope's Peak Academy.

Numero cinque: la violenza contro i sorveglianti è severamente vietata, così come la distruzione delle telecamere di sorveglianza. L'unici atti di violenza accettati sono quelli mirati verso gli studenti ed altro materiale scolastico non in possesso ai sorveglianti.

Numero sei: chiunque ucciderà un compagno di classe potrà uscire da qui, a meno che non venga scoperto.

Numero sette: una volta che si verifica un omicidio, poco dopo inizierà un processo di classe. La partecipazione è obbligatoria per tutti gli studenti sopravvissuti, a meno che quest'ultimi siano impossibilitati.

Numero otto: Se il colpevole viene smascherato durante il processo in classe, solo lui sarà giustiziato.

Numero nove: se il colpevole non viene smascherato, solo egli si diplomerà e tutti gli studenti rimanenti verranno esecutati.

Numero dieci: è severamente vietato perdere il vostro e-Handbook.

Numero undici: il colpevole può uccidere solo un massimo di due persone durante ogni singolo "giro".

Numero dodici: è severamente vietato tentare di entrare in stanze chiuse dai sorveglianti.

Numero tredici: dopo che un cadavere verrà ritrovato da tre persone, un messaggio verrà annunciato a tutti quanti. I sopravvissuti dovranno riunirsi - se a loro possibilitato - nel luogo dell'omicidio per investigare.

Numero quattordici: se necessario, possono essere aggiunte altre regole scolastiche. "

... Cosa stava mancando?

___________________________

" io t'ammazzo brutto stronzo, tu e quella tua amichetta avete i giorni contatti "

" ragazzi fate qualcosa, v-vi prego! "

Diciamo che in biblioteca la situazione non era delle migliori. Hyosuke aveva insistito affinché si dirigessero lì dentro giusto per esser sicuri. E, sorpresa, raggomitolata in un angolo della biblioteca, vicino alla cassaforte, avevano trovato Valeria in condizioni pietose. Era tutta bagnata a causa dei sprinkers usati per spegnere l'incendio, il suo viso ora sporco di trucco sbavato ed il suo naso era rosso e gonfio, con tanto di sangue asciutto che colava fino alle labbra. Yuri e Naomi era tanto perplessi e confusi, quanto sollevati di vedere che ella fosse ancora intera. Il biondo dall'altra parte si era nascosto dietro di loro, come se davanti avessero una bomba che stesse per scoppiare da un momento all'altro. L'erborista si inginocchiò, scuotendo la ragazza per far capire che il peggio fosse passato. Ci mise alcuni minuti finché ella riuscì a tirar su la testa dalle mani, cercando di non continuar a piangere davanti ad altre persone, e sembrava essersi calmata. Era finito. Non c'era più tutto quel incendio. E le fiamme che tentavano di prenderla. No. Andava tutto bene... Era sopravvissuta ancora. Ce l'aveva fatta per qualche miracolo. Tutto stava per svolgersi per il verso giusto, finché non incrociò lo sguardo con Hyo. Da lì tutto scese di nuovo in collina. Veloce come un film lo afferrò per la camicia e lo spinse forte contro uno scaffale al muro, alzandolo dal pavimento fino a stare sulle punte mentre chiedeva ripetutamente il suo perdono e pietà.

" dimmi una singola ragione per cui non dovrei sbatterti la testa così forte che finiresti in coma! "

" n-non è colpa mia, g-giuro! Mi ha trascinato in tutto questo casino! Non era mia intenzione! E-e non c'entro nulla con l'incendio! "

" o-oh my! Why don't we try to discuss this, instead of resulting in violence? Abbiamo altre cose a cui pensare adesso! E detengo molte informazioni che potrebbero interessarti! "

Yuri si stava rifiutando di principio nell'intervenire nella discussione, sapendo già che avrebbe commesso un errore e sarebbe finito come Hyosuke. Naomi, d'altro canto, tentò di essere colui che riappacifica le acque. E stranamente funzionò. Lucidità tornò alla fanciulla, lasciò andare la presa, facendo cadere l'altro col sedere sul pavimento, e iniziò a prendere dei respiri profondi con la bocca ed occhi chiusi.

" cosa sta succedendo? "

Dopo svariati minuti di spoevazione, dall'incendio al cadavere, Valeria era già pronta a mettersi all'opera con le investigazioni. Qualche complimento fatto per riprendere credibilità ed il suo grande carisma aiutarono a riportare la sua autoritaria personalità in ballo per questo casino. Si era promessa che dopo aver investigato sarebbe andata a fare una piccola pausa in infermieria per medicarsi e pulirsi.

Hyosuke riuscì stranamente a fare la maggior parte del lavoro. Naturalmente si fiondò subito sulla muraglia di libri ormai carbonizzata e fece cadere una parte di essa per rivelare il regno all'interno. Quello che saltò subito all'occhio era il podio di marmo bianco e la statuetta sopra di esso. Non solo mancava del coperchio vetrato ma la base della statuetta era sporca di sangue. Sul tapeto sottostante al podio c'erano delle chiazze scure e frammenti di vetro rotto, per poi finire in una scia di quel liquido verso la direzione del passaggio segreto. Da quando erano lì? Non sembravano fresche. Eppure non si ricordava di averle viste quando passò di lì. Che il panico gli avesse fatto perdere l'attenzione in questi dettagli prima? Nelle vicinanze del centro della stanza, invece, si trovavano una scopa ed un mantello bruciati. Rimasero confusi dalla presenza di tal oggetto lì. La critica di moda propose di andar ad investigare il passaggio segreto già che c'erano. Nulla di particolare ad essere sinceri. Era come l'avevano trovato l'ultima volta. Andarono nel corridoio centrale e si divisero per controllare ogni passaggio. Quello che portava alla piscina presentava un ostacolo: un grosso barile. Era simile a quello che conteneva sostanze tossiche bei film d'azione. A cosa serviva? Dopo altre ulteriori investigazioni nient'altro di particolare sbucò. Tutto il gruppo uscì da lì dividendosi per le loro vie. Hyo, Yuri e Naomi verso altre stanze alla ricerca dei smarriti. Valeria verso l'infermieria a medicarsi.

Novità non sembravano voler arrivare. Tutto ciò che trovavano attorno a loro non portava da nessun'altra parte. Questa volta il colpevole sembrava essersela giocata pulita. Ed ancora non c'era traccia di Akihisa Nakamura, il super cartomante liceale, e Dae-jung Aoki, il super scienziato dei dati liceale. Avevano controllato il posto da cima a fondo, addirittura bussarono alle loro camere. Ma nulla da fare. Di quei due non vi fu traccia. E questa volta la speranza non sorrideva come avrebbe dovuto.

" Ding dong! Siete emozionati? Siete carichi?! È tempo che il processo di classe inizi! Come un scoppio di fuochi d'artificio, come uno scontro fra vita e morte! E senza sé o ma... cari studenti, vi è cortesemente chiesto di giungervi davanti alla segreteria! Guai a voi se non vi presenterete! See you soon! "

Ecco la voce, l'annuncio, le parole che più odiavano.
Era tempo.
L'orologio stava contando ogni secondo che gli rimaneva. Tic tac. Tic tac. Quel rumore penetrava nelle loro teste, le trapanava con l'intenzione di aprire in due.

Per la seconda volta si erano riuniti tutti, o quasi, davanti alla segreteria.
Per la seconda volta si erano addentrati dentro quell'ascensore.
Per la seconda volta si trovavano in silenzio mentre questo scendeva giù verso l'inferno, quale al contempo riusciva a tirar fuori la loro vera natura.
Quell'inferno portava il nome di "processo".

Un processo di vita e morte.
Un processo di verità e bugie.
Un processo di fiducia e tradimento.
Un processo di realtà e finzione.
Un processo di suppliche e scuse.
Un processo di amici e nemici.
Un processo come non altri.
Il processo di classe.

___________________________

Buonasera a tutti quanti!
Ormai questi aggiornamenti si attengono sempre attorno a quest'orario AHAHAH.

Cercherò di farmi breve stavolta ma mi piacerebbe un piccolo feedback su come stiate trovando questo capitolo fino ad ora! <3

Come al solito chiedo scusa per eventuali errori grammaticali, ortografici e interpretazione sbagliata dei vostri personaggi.

Di consuetudine il prossimo atto sarà il processo. Se avete già delle teorie riguardo l'assassino son disposta ad ascoltarvi! <3

Detto ciò, ci vediamo alla prossima!

- 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆

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