❱ 𝗖𝗛. 𝗜𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜: 𝖦𝖠𝖨𝖭 𝖠𝖭𝖣 𝖳𝖧𝖱𝖮𝖶 𝖳𝖱𝖴𝖲𝖳, 𝖠𝖦𝖠𝖨𝖭 ❰
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Attenzione: in questo capitolo vi saranno scene esplicite di vomito. Essendo che qualcuno mi avesse avvisato della sua sensibilità, questo avviso è stato creato. Quando la sezione porta un *, significa che da lì in giù vi sarà la parte contenente questo "trigger". Una volta finita la scena, ovvero vi sono le linee segnalanti il cambio di scenario, si può continuare a leggere tranquillamente.
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" ... è solo che... odio questa situazione... odio stare qui... mi manca la mia vita... mi manca casa... mi manca mia sorella "
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Alla fine di quel lungo e doloroso processo tutti quanti furono portati nelle loro camere per un "meritato riposo". Non erano certi come Venom, o meglio "Hana", - sembrava essere il suo vero nome da quel che capirono dall'ultima conversazione con Subaru - possa anche solo immaginare di poter chiudere occhio dopo aver assistito a quella scena disgustosa e crudele.
Certo, Subaru si era rivelato l'assassino del caso, la mente dietro tutto questo gioco, ma rimaneva un ragazzo come loro.
Un ultimate come loro.
Con la stessa loro età.
Un loro compagno di classe.
E la stessa cosa valeva per Hiroko naturalmente.
Non sarà stata la più onesta delle persone.
Non sarà stata la più gentile delle persone.
Ma rimaneva una persona cui si trovava nella loro stessa situazione se non peggiore.
Avevan parlato con loro, avevano passato dei bei momenti in loro compagnia.
Per quanto crudele il destino si rivelò essere per entrambi, nessuno si meritava delle fini così dolorose. E soprattutto ingiusta per lei.
Come si poteva dormire dopo aver assistito all'esecuzione del barista?
Come si poteva far finta di nulla, quando questi pensieri tormentavano il resto delle persone?
Come si poteva andar avanti a vivere in quella struttura, quando vi erano morti dei adolescenti forzati a partecipare a questo gioco?
Ma soprattutto...
Cosa sarebbe successo adesso?
Non solo la loro speranza di uscire da lì tutti vivi e vegeti si era ormai spenta.
Non solo hanno impresse nelle loro menti le immagini dei loro compagni morti.
Ma potevano ancora fidarsi gli uni negli altri?
Potevano fidarsi delle ultime parole del biondo?
Davvero fra di loro si nascondevano dei traditori? Persone che avessero aiutato nella riuscita di questo contorto gioco? Perché si sono uniti a partecipare a tutto questo? Perché si sono rivolti contro Subaru, da quel che si era capito?
Ma soprattutto...
Perché mai avrebbero dovuto creare tutto questo?
Dopo molta fatica la ragazza col cappello, accompagnata da quello armato di pistola, riuscì a portare nei dormitori tutto il gruppo che ormai sembrava essere più simile ad un raggruppamento di zombie, provati dalla loro gioia ed attività.
Poco le importava di loro in quel momento.
Di cosa pensassero.
Di cosa provassero.
Non poteva mai essere una sensazione più forte ed ardente di quella che stava cercando lei di reprimere.
I risultati di essa stavano per avvenire infatti.
Mancava così poco.
Mancava solamente un movimento e tutto quello sarebbe finito.
Ma non è successo.
Per sua fortuna - o sfortuna, ancora doveva capirlo - non era successo. Qualcuno l'aveva fermata e cercato di rincuorarla.
Per quanto apprezzasse però non bastava.
Non riuscivano a bastare quelle parole dolci dal fermare la sua rabbia e collera. Voleva di più. Voleva vendetta. Voleva farla pagare a tutti loro che son andati contro a Subaru. Lei compresa.
Continuare il killing game, torturare i traditori con la sensazione di essere uccisi da un momento all'altro, torturare il resto con il sospettarsi. Con la fine di uccidersi a vicenda fino a che uno ne esca vivo.
Era solo l'inizio.
Avrebbe fatto di tutto pur di mandare via questa sensazione, mascherandola in nome del vecchio amico.
Dopo l'incontro avuto con... un personaggio poco amato, riuscì finalmente a dare un taglio alle sue lacrime. Fu in quel momento che un'idea le venne in mente. Una cui sapeva avrebbe portato a grandi conseguenze. Non per forza a lei. In generale però non sembrava essere la cosa più umana da fare.
Eppure non le importava.
Non che non avesse fatto di peggio.
Insomma, ha ucciso qualcuno in tal modo cruento. Quello che stava per fare non era nulla al confronto. Quale era il problema? Nessuno. Per lei.
Ma non per colei che stava per subirlo.
Scoccate le due del giorno successivo, ancora dentro il night-time, la castana si trovò nel corridoio pieno di porte delle camere da letto. Nessuno sembrava esser uscito dopo quella situazione, stessero dormendo o meno. Rinchiusi e confinati in quei pochi metri quadri, impauriti di cosa stesse per succedere nei giorni a venire. A vedere quel deserto quasi le veniva voglia di ridacchiare dalle loro reazioni. Anche se nel bel mezzo del delirio, era riuscito a mandarli discordia nel gruppo. Certo, non amava l'idea di questo, ma non poteva dire di non star godendo nel aver travolto così le loro vite.
'Ogni reazione ha una conseguenza' si dice. La morte di Subaru portò questo risultato.
Si trovò davanti alla porta dell'interessata quando cercò di appoggiare l'orecchio sul legno di essa per ascoltare i rumori provenire dall'altra parte. Precedentemente aveva controllato dalle telecamere se il gas sonnifero avesse avuto effetto, cosa che ebbe, ma accertarsi non faceva mai male.
Sentiva respiri profondi. Molto profondi e lenti.
Non sentiva voci.
Significava via libera.
Tirò fuori una delle chiavi che portava con sé, le uniche a poter aprire le stanze di tutte le strutture senza il bisogno di un oggetto elettronico od il permesso di qualcun altro. Praticamente il potere assoluto.
Inserì essa dentro la serratura e lentamente la girò, aprendo con successo la camera da letto della sua vittima.
La scena cui si imbatté fu la seguente: una stanza disordinata con una sedia caduta per terra e fogli di carta strappati ed accartocciati e buttati sul pavimento o nel cestino pieno. Un letto disordinato, con le coperte piene di rughe e portate ad un lato del letto. Una ragazza vestita praticamente tutta di nero come i suoi lunghi capelli, sdraiata su quella catastrofe di lenzuole mentre dormiva come se nulla fosse. Non sembrava aver avuto abbastanza tempo per essersi poter coperta prima di soccombere all'effetto del gas, tuttavia era riuscita ad atterrare da qualche parte morbida. Una mano appoggiata sul suo stomaco, mentre l'altro braccio steso sul lato di fianco ad ella, quale riposava a pancia in sù.
In quell'istante Hana si fermò a controllare che ella stesse veramente dormendo, prendendo come esca una pallina di carta e lanciandola addosso a Shiori.
Nessuna reazione.
Via libera.
Mentre camminava sulle punte dei piedi, come ha da sempre fatto, con tanta maestria e delicatezza tirò fuori da una delle tasche una siringa. Non chissà quanto grande, anzi, era piccola e dentro di sé conteneva un liquido chiaro, quale alle luce prendeva un colore simil al fucsia intenso. Era una delle poche sostanze rimaste intere sulla scrivania dopo quell'esplosione di emozioni da parte sua e ne bastava pure poca per aver tanto effetto, seppur ritardatario in questo caso. O era quello che lei si ricordava di questo liquido non ancora proceduto al meglio, almeno.
Non appena si trovò al lato del letto, poté vedere meglio il suo viso, quale poco prima era impegnato ad esprimere tutte quelle emozioni, paura, rabbia, delusione, ma che ora era tranquillo come pochi. Una ragazzina abbandonata al mondo dei sogni. Al suo cielo azzurro e limpido.
Ad osservare quell'espressione un senso di stranezza la pervase, abbassando la punta verso il pavimento. Era così calma, sembrava addirittura felice... Doveva per forza farlo? Anzi, perché lo stava facendo?
" per portare vendetta "
Si ripeté mille e più volte nella sua testa questa risposta. Aveva uno scopo. Di certo non nobile, ma era uno. Di certo non pulito, ma sporco come pochi. Di certo non angelico, ma creato da un diavolo.
Vendetta si serve in un piatto d'argento? Per lei era l'ago l'oggetto argentato. Valeva ancora questa regola, no?
Decisa prese con tre dita il mento della giovane adulta e lo spostò verso un lato, mettendo ben in mostra la parte laterale del suo collo. Precisamente la sua carotide sinistra.
Controllò nuovamente la siringa, colpendola delicatamente con l'indice prima di inserire l'ago dentro l'arteria e, naturalmente, spremere il contenuto di essa.
La corvina non si mosse, neanche sembrò aver sentito l'oggetto penetrarle la pelle. Quando uscì la castana prese un pezzo di cotone portato con sé, già bagnato di disinfettante, e lo premette forte sul punto dell'ago per evitare eventuali sanguinamenti. Quasi nulla di rosso uscì da quel punto, potendo tirare un sospiro di sollievo nel non aver creato una possibile seconda scena del crimine da investigare. Successivamente prese la coperta lasciata da parte e la portò sopra il corpo stanco, dandole un modo per tenersi caldo la notte. Solitamente dopo le anestesie era normale provare tanti brividi e molto freddo, per questo non era una cattiva idea darle come minimo questo conforto.
Si allontanò dalla stanza, non facendo molta attenzione a quanto rumore i suoi passi facessero questa volta, avendo già la conferma che l'altra non si sarebbe svegliata da lì a presto.
Mentre camminava via da quel luogo per tornare nella sua tana protetta, dove nessun Ultimate poteva avere accesso, le sue espressioni e pensieri continuavano a cambiare ad ogni passo, bisbigliando quest'ultimi a se stessa.
" è da tanto tempo che non vedo cosa succede ad una persona quando assume tale roba. Mi chiedo reagirà ad essa "
" sto realmente facendo la cosa giusta? *
" avrei fatto meglio ad arrendermi... perché sto continuando tutto questo? "
" Subaru ed Haruki mi odierebbero se venissero a scoprirlo "
" ma che mi importa? Tanto ho io la carica massima qui! "
" oh... che stupida avrei potuto lasciarne un po' in caso non avessi altre scorte "
" mi sento davvero uno schifo "
" quando finirà tutto questo? "
" perché mai dovrebbe finire? Abbiamo molto da fare qui dentro. Inoltre... "
" posso fare tutto quello che voglio e non sarà nessuno a fermarmi "
E fu così che a testa bassa ed occhi spenti tornò nel suo piccolo luogo felice. Un accenno di sorriso era notabile quando l'ultimo pensiero elencato le passò per la testa.
Non era certa se avrebbe trovato il coraggio di uscire da lì nuovamente, nonostante ciò non ci teneva a vedere le loro facce ancora per molto.
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" buongiorno cari studenti! Sono le 7 di mattina ed il nighttime è ufficialmente terminato! Rise and shine, everyone! Preparatevi ad un altro meraviglioso giorno! "
Huh? Era già mattina? E da quando? Da quando si era addormentata su quel materasso come se nulla fosse successo? Da quando era riuscita a chiudere occhio dopo essersi lamentata tutta la notte?
Confusione e domande invasero la testa di Mitsuki già da adesso, sentendosi stordita dalla stanchezza, con addirittura un leggero mal di testa.
Sdraiava con una spalla verso il soffito ed abbracciata al suo cuscino, leggermente bagnato dalle sue lacrime, quando l'annuncio mattiniero scattò come ormai da tradizione. Sentiva tutti i suoi muscoli irrigiditi, svuotati dalla forza di potersi muovere in alcuna maniera concepibile se non per respirare e guardarsi attorno con occhi socchiusi.
Era nella sua camera, alla Hope's Peak Academy.
Era sotto le sue coperte, alla Hope's Peak Academy.
Era ancora dentro un killing game, alla Hope's Peak Academy.
A quella realizzazione un flash pieno di ricordi ed emozioni passò davanti ai suoi occhi, ricordandole gli eventi successi giusto il giorno precedente a questo.
Proprio a quest'ora iniziò tutto, o meglio, per lei iniziò tutto.
Proprio a quest'ora il cadavere di una sua compagna era stato ritrovato.
Proprio a quest'ora furono obbligati a radunarsi sulla scena per vederla ed investigarla.
E dopo del tempo, ancora non sapeva se definirlo 'lento come se fossero passate ore' o 'veloce come se avessero sbattuto le ciglia un paio di volte', furono condotti alla sala del processo. Una sala dell'arredamento particolare a quello della scuola, così lugubre e vecchio e soffocante.
Lì vi fu il processo.
Dovettero sospettarsi.
Dovettero mentire in certi casi.
Dovettero controbattere le esposizioni altrui.
Tutto pur di trovare l'assassino e causa della morte di quella povera ragazza.
E quando lo fecero si pentirono di quella conclusione.
Un ragazzo, se non quello di più di tutti quanti, normale sbroccò davanti alle loro facce mostrando la sua vera natura.
Un ragazzo quale finse di essere loro amico si rivelò essere molto più di un semplice assassino forzato a commettere tale crimine per una questione di autodifesa.
Un ragazzo come loro ma così diverso.
Le sue ultime parole non furono nemmeno delle migliori, portando molta più diffidenza nei loro cuori più di quanto ci si poteva aspettare.
Ed ora non solo si erano imbattuti in un gioco mortale, ma anche fra loro si trovavano soggetti schierati dalla parte nemica. Ed era parte di un gruppo criminale? E si erano scontrati contro il loro capo?
Troppe cose.
Fin troppe cose erano successe in un così breve periodo di tempo.
Come era possibile?
E non parliamo del... cadavere... In acqua bollente...
Si alzò di scatto non appena l'immagine finale dell'esecuzione le tornò in testa, portando le mani davanti ai suoi occhi nel tentativo di coprire lo scenario che la stava perseguitando.
Un corpo.
Il suo corpo.
Galleggiante nell'acqua sporca di olio e sangue.
Il suo sangue.
La pelle colorata di rosso.
La sua pelle.
Senza neanche rendersene conto iniziò a respirare in modo affanoso, facendo fatica a mantenere la calma, e sentire dall'angolo dei suoi occhi nuove lacrime formarsi e scendere giù assieme a quelle della scorsa notte.
Lo shock, la sensazione di vomito, il disgusto...
Stava riprovando tutte quelle sensazioni tutte d'un colpo come se fosse assistendo al tutto per la prima volta ancora.
Non ci misero molto quelle lacrime ai suoi occhi a scendere, anche se non in quantità alte quanto quelle di ieri. Con le mani provò ad asciugarsi le guance nel vano tentativo, avendo come risultato non solo il viso ma anche esse sporche d'acqua.
Voleva solo tornare a casa.
Voleva solo tornare a fare la semplice babysitter.
Voleva solo tornare a raccontare storie ai bambini.
Voleva solo tornare da sua sorella. Abbracciarla mentre la confortava e sussurava che tutto sarebbe andato per il meglio. Ora più che mai la necessitava al suo fianco.
Ma nessuno arrivò in suo soccorso.
Dopo qualche minuto passato a tirare fuori la frustrazione che provava riuscì finalmente a calmarsi da sola, usando la manica del suo maglione viola come fazzoletto. Il suo giacchino si trovava per terra disordinato poiché ieri non aveva la forza di mettere nulla apposto.
Ora si trovava a guardare i pugni appoggiati sulle cosce, con uno sguardo irritato. Pieno di collera e malinconia.
Per quale motivo? Per via della sua disabilità ed incompetenza. Forse sarebbe riuscita a fare qualcosa per evitare quest'evento se non fosse per il modo cui era, se non fosse per le sue scarse capacità motorie, se non fosse per quella dannata gamba. Avrebbe potuto cercare di parlare con più persone ed aiutarle ad andare d'accordo, se non fosse che ci impegasse troppo tempo a muoversi.
E non solo quello.
Adesso che un omicidio era stato compiuto, le sue paure peggiori stavano per avverarsi. Se lo negava, putroppo non poteva più farlo: qualcuno la prenderà di mira. Ne era certa. Era la vittima perfetta, per quanto odiasse anmetterlo. E tutto questo per via della sua stupida gamba. Odiava, odiava sentirsi così. Odiava sapere di non essere all'altezza di altre persone. Odiava ammettere di non esserne in grado come altri a portare avanti discorsi ben formulati ed articolati.
Ma era la realtà dei fatti.
Solo allora alzò la testa per guardare i dintorni della camera per bene, realizzando in quel momento quanto male il collo le facesse dalla posizione scomoda cui stava pochi secondi fa. Rispetto a prima, più che vedere stava osservando in cerca di qualcosa.
Qualcosa da fare.
Qualcosa che la spingesse a scendere giù dal letto.
Qualcosa a cui aggrapparsi e non mollare.
Eppure nulla le comparì davanti ai suoi occhi, dovendosi affidare ai suoi pensieri.
Cosa poteva tirarla fuori da lì, almeno per questa mattina?
La colazione insieme? Non ci sarebbe stato nessuno volente a mangiare cibo fatto da altri.
Nuove esplorazioni? Non ci sarebbe nessuno volente di stare da solo con un'altra persona.
Nuove amicizie? Non ci sarebbe stato nessuno volente di parlare ed ignorare il problema.
Ma doveva pur esserci qualcosa!
... Doveva. Non era finita... Non poteva essere finita così... Vero?
Una brutta sensazione alla pancia si fece sentire in tutti i sensi in quel momento. Realizzò subito di trattarsi della fame che si faceva sentire.
Magari poteva andare a fare colazione, preparare qualcosa per sé, vedere se qualcun'altro fosse già in piedi e provare a interagire con loro.
Sì... Forse poteva essere un inizio. Di certo non poteva stare a digiuno tutto il giorno.
Finalmente trovata questa fatidica ragione per alzarsi, si avvicinò ai piedi del letto per afferare la sua stampella per farle da supporto e reggersi in piedi senza alcuni problemi. Cambiarsi da un outfit all'altro non era un problema perché non aveva nulla cui cambiare: stava con gli stessi vestiti da un paio di giorni ormai.
... Ora che ci pensava non era la migliore delle sensazioni da avere addosso. Sarebbe stato conveniente usare la lavanderia per quello, però mentre questi stavano a lavare cosa si poteva mettere? In giro con l'accapatoio era un bel "no" in fondo. Non aveva altra scelta se non arrangiarsi con quello che aveva.
Afferrò la sua giacchetta da terra sussurando un piccolo:
" oplà "
Prima di sistemarla con la mano per togliere delle rughe e finalmente indossarla.
Successivamente fece quello che faceva nella sua solita routine mattiniera: lavarsi i denti, sistemarsi i capelli velocemente.
Ed uscì.
La strada dai dormitori alla cucina fu molto... silenziosa. Non vi fu nessuna presenza. Non vi fu nessun rumore oltre a quello dei suoi passi. Non vi fu altro che lei a muoversi in quel scenario spoglio. Così monotono, triste e lugubre. Sapere che dietro quelle porte si nascondevano animi demoralizzati e frantumati le portava un senso di maliconia e sconforto, totalmente impossibilitata di aiutarli nelle sue condizioni attuali. Pregò che necessitassero del tempo per loro stessi, come certa gente vuole dopo un momento così osceno. Pregò che non stesse lasciando qualcuno nel momento del bisogno come se lei stessa dovesse sapere da sola come stavano gli altri e se volevano del supporto da parte di qualcuno.
Lo scenario era così simile per tutto il resto del tragitto, forse un po' meno scoraggiante perché non vi erano più le stanze appartenenti ai suoi compagni.
Questo silenzio, questa solitudine, se li sarebbe ritrovati anche nella cucina. Era ciò che pensava.
Una volta sovarcata la porta della sala, però, fu smentita dalla presenza di qualcuno là presente da più tempo di lei.
Non poteva però gioire al riguardo perché egli non sembrava affatto fra le più felici delle persone, lamentandosene ad alta voce.
" OH DEAR GOD, WHY ME- "
Era Naomi.
Era facile intuirlo dalla sua drammaticità.
Era seduto su una delle sedie prese dalla mensa affianco in una posizione alquanto teatrale.
Vestito del suo mantello magenta, la sua schiena era sdraiata sullo schienale, mentre la testa tirata quanto il più indietro possibile. Il dorso della mano graziosamente chiuso in un pugno e poggiato sulla sua fronte. L'altra stava senza energia a pendere dal suo corpo. I suoi occhi erano chiusi, mostrando nei angoli una traccia di lacrime. Si notava quanto le sue spalle tremassero mentre fra uno singhiozzo e l'altro.
" dear god... Why... Did this happen...? "
La faccia di Mitsuki cambiò, come se le fosse arrivato un colpo al cuore nel vedere qualcuno in quelle condizioni, portando addirittura una mano davanti alla bocca ed avvicinandosi al ragazzo:
" Naomi, va tutto bene?! È successo qualcosa stamattina? Si senti male? Dovrei chiamare qualcuno? "
Aprì un solo occhio per vedere chi fosse. Addirittura la squadró da cima a fondo senza rivolgere la parola in un modo giudicante di chi si stesse trovando davanti... Forse anche diffidente.
E continuò dopo con il suo piccolo spettacolino, prendendo dalla manica la ragazza.
" oh my dear, sweet, sweet and fragile Natsumi...! Oh my angel sent from up above...! "
Ella si stranì dal fatto che ebbe sbagliato il suo nome, nuovamente.
Egli strinse la presa portando lo sguardo verso la direzione opposta.
" Oh what was I thinking? Non potrei mai disturbare un essere come te con le mie misfortunes. How could I even do such a thing! "
La fanciulla rimase scioccata nel sentire il suo discorso, eppure non sembrava aver finito.
" un peccatore come me non merita il tuo aiuto... Un peccatore come me shall not even be around such innocent creature... Leave, now that you have the time to do so...! "
Fece l'ennesima pausa drammatica, questa volta più longeva come per segnare all'altra di rispondere alle sue battute da copione.
" u-uhm... Non disturbarti, davvero! "
" No, no, no! I wouldn't forgive myself if I tell you this! Lord, I can't do that even now after all of this... Why is He up there trying to punish me?! Is it finally my time? Shall I be the next victim and ascend upon that blue and paradisiac sky as one of his servants! Ancora devo accettare tutte quelle lettere da Hollywood dei miei fans - sono registi famosi a livelli internazionali, vorrei specificare - and sent my fortune to my long lost lost and sweet cousin Mitsuki! Oh, I shouldn't forget what my parents did for me. Espefially my dear and respectable father, whom I shall remember for his loyal self "
" no, no, insisto. È un brutto periodo ma sono disposta a fare qualsiasi possa aiutarti a sentire meglio! Dovremmo supportarci a vicenda. "
Per evidenziare meglio le sue parole e quanto seriamente stesse prendendo il suo stato d'animo, toccò fermamente la sua spalla per dargli del supporto.
Rimase un attimo in silenzio e, come prima, aprì un occhio per guardarla.
" qualsiasi cosa? "
" b-beh, cosa sono capace di fare almeno... "
Un'altra pausa prima che l'altro riprenda. Come se fosse stato scottato dal fuoco con quella mano, egli cadde dalla sedia dalla parte opposta a quella della narratrice.
" oddio, tutto appos- "
" ah! Quanto brucia! La cordialità, la gentilezza, la santità di una fanciulla come te! Da peccatore è cor mio e questo non si capacita a sopportare una benevole anima come la tua! My dear, you're the best benediction yet the worst curse the Lord sent me since I've got here! "
" davvero, corro a chiamare qualcuno se è così grave la situazione! "
Lui questa volta non rispose, occupato a lamentarsi del suo dolore.
La lillà prese questo come un consento e fece per uscire dalla sala.
Finché non sentì una mano aggrappare la sua gamba.
" NO, NO, MY LIEBLING STAY HERE. "
" ma stai male, come minimo dovremmo andare in infermieria! "
" c'è qualcosa che puoi fare per me per farmi sentire meglio! "
Questo attirò la sua attenzione, smettendo di muoversi e liberarsi dalla presa.
Fu lui a lasciarla prima di alzare un braccio in alto e mostrando il suo indice.
" un caffè "
" ... "
" ... "
...
" cosa- "
" cosa? "
Rimase... Un po' presa alla sprovvista dalla sua proposta. Non era qualcosa che ebbe mai sentito prima d'ora quando qualcuno si sentiva male, emozionalmente o fisicamente.
" e questo ti aiuterebbe a sentirti meglio? "
" why yes, ora più che mai ne necessito uno to help me withstand this tragedy "
" un caffè? "
" solo uno... anche due "
" e ti sentirai meglio? "
" indeed "
" mh... nessun problema. Non sono solita prepararli ma vedrò di fare qualcosa "
" OH MY GOD I LOVE YOU SO MUCH "
Con un batter di ciglia si alzò da terra e avvolse le sue braccia attorno alla forma magrolina di lei, saltellando.
" thank you, thank you, thank you so much! I am forever devoted to you, Natsumi "
" o-oh...! Figurati. "
Non poteva negare che vederlo gioire così la rincuorava, facendole venire più voglia di preparare questo fantomatico caffè. Almeno qualcuno di felice c'era.
Non ci mise chissà quanto a farlo.
Non poteva considerarlo i migliori dei caffè.
Però la reazione di Naomi a bere quest'ultimo la rassicurò più che mai, il quale egli batté le mani felice di poter prendere un'assaggio della sua bevanda preferita.
Si spostarono nella mensa e si sedettero uno di fronte all'altra.
" oh my, such flavour, such fragrance! Non capisco what makes this coffee so special. The bittersweet taste or the fact your hands took time and love and sweat and blood to make me so happy. "
A quel commento le guance della lillà si tinsero di rosa.
" grazie "
" I should be the one thanking you for helping me cheer up. I shall be forever your loyal actor. Se ti interessano le opere cui ho fatto parte, posso sempre trovare del tempo for yours truly! "
Prese un altro sorso dalla tazza, dopo aver annusato l'aroma che esso emanava.
" avrei qualcosa da chiederti in realtà "
" ask away "
" hai una cugina che si chiama Mitsuki? "
" ... ho una cugina che si chiama Mitsuki? "
Un silenzio imbarazzante cadde nella stanza mentre si guardarono negli occhi.
Quando realizzò da dove ella ebbe preso questa informazione, si portò una mano sulla fronte.
" how clumsy is my memory, I apologize. I do indeed have a cousin named after that, Natsumi "
" oh! Davvero? Vi siete parlati prima d'ora? "
" mh... Maybe once when we were little, who knows. My memory is not the best at this moment. I can say she was the sweetest of the girls, the kindest of the souls. Oh, how I loved her joy. But we had to go on our separates ways. "
" e sai se avesse una sorella? Magari chiamata Natsuki? "
" oh yes, yes! She did, indeed. I didn't talk to her that much either. Actually, I don't remember talking to her at all. Dear Natsumi, why do you know so much about her? Are you perhaps acquainted? "
Lei portò una mano davanti alla bocca, tentando di non far sfuggire un sorriso ed una risata.
" no, vedi, non mi chiamo Natsumi. Scusa se non te l'ho detto prima. Ma sono Mitsuki. E Natsuki è mia sorella gemella "
Un altro silenzio cadde fra i due, questa volta con Naomi dalla faccia scioccata ed una bocca spalancata. Si potevano sentire gli ingranaggi del suo cervello azionarsi mentre processava quell'informazione.
Stava scherzando, vero?
Si doveva trattare di uno scherzo.
Doveva ammetterlo? No, altrimenti lo prenderebbe per un bugiardo...
Lentamente, senza nemmeno fiatare, mise sul tavolo la tazza che teneva in mano.
Dopodiché saltò dall'altra parte del tavolo in maniera elegante e atterrò vicino all'altra Ultimate, afferando i palmi delle sue mani in quelle di lui.
Tirò sù col naso.
" Naomi, tutto ben- "
" I just can't believe it. My dearest cousin whom I hadn't talk to her for ages... Finally here... With me... "
" no, cioè, dovrà trattarsi di una coinci- "
Lui mise l'indice sulle labbra sottili della lillà.
" speak no more. I understand our situation "
Lei lo tolse.
" davvero? "
Annuì.
" we got separated centuries ago... Now the destiny and fate decided to play a trick on us, my dearest cousin. Why make us meet now? Why make us meet here? I'm overjoyed to have finally found you, but I can't but worry about your safety as my family member. As Shakespeare said and I quote: 'be just and fear not'! Therefore we have now someone we can rely on in this painful and preposterous situation! I shall be your knight in shinning armor as well as you may be the strongest of the fairies. Together until the end, right? "
Dopo questo discorso egli addirittura si inginocchiò davanti a lei, mostrando la sua gioia.
Mitsuki però non sapeva come prendere questa informazione. Non capiva se fosse serio, o se veramente i due si fossero incontrati da bambini. Oddio si ricordava di qualche cugino cui ha passato del tempo assieme, ma era molto lontano e distante da ricordarsi addirittura il nome. Quindi non poteva confermare o rifiutare la veridicità delle parole del monologo.
... Se fossero stati veramente imparentati?
Se invece si trattasse di uno semplice sbaglio?
Davvero poteva dirgli ciò in faccia dopo questo discorso strappalacrime?
Corruggò le sopracciglia, avendo la bocca leggermente aperta.
E proprio quando stava per tirar fuori le parole da dirgli, una nuova comparsa entro in cucina. Il terzo deciso di farsi vedere fuori dalla sua stanza dopo il processo.
Akihisa stava giocherellando con il suo mazzo di carte quando i due lo notarono. Non fiatorono all'inizio e quando l'altrx alzò lo sguardo, si fermò a camminare e guardare la scena con una faccia perplessa. Insomma, non capita tutti i giorni di vedere un compagno inginocchiarsi davanti ad un'altra mentre si tengono le mani in modo.... romantico?
Tutti e tre si guardarono negli occhi senza fiatare, lasciando nell'aria una quiete imbarazzante.
Il cartomante tirò un sospiro e con le seguenti parole fece marcia indietro verso l'uscita:
" vedo che state avendo un momento privato.... torno più tardi"
" look at what the cat dragged in! Akihisa, my dear friend- "
" no, per favore non iniziare con l'inglese che ciò già mal di testa da ieri "
Scosse la testa e assunse un'espressione sconfitta.
Naomi rimase in silenzio a quella reazione, cercando di processare come avrebbe dovuto comunicare con lui adesso.
" buongiorno Akihisa! "
Fu l'unica ragazza ad intromettersi nella conversazione cercando di non apparire insicura e colpita dagli avvenimenti di ieri.
" avrei da ridire sul 'buon' "
Ammise, facendo un altro passo verso l'uscita.
Anche lei fu colpita dalle parole dell'altrx, come se fossero un taglio sulla sua pelle improvviso. Forse la conversazione avuta con Naomi l'aveva proprio fatta scordare della gravità della situazione. Abbassò così la testa.
" se vuoi qualcosa da mangiare, sei libero di farlo. Non c'è bisogno di stare da soli "
" no, non tanta fame adesso "
Un brontolio si sentì chiaro e forte provenire dallo stomaco dell'albino. Le sue guance diventarono leggermente rosse e si abbracciò la pancia.
" okay, forse un po' di fame la ho "
Cambiò strada, dirigendosi verso la porta che collegava la mensa alla cucina per andare a prendere qualcosa che potesse saziarlo per il momento.
Tornò subito dopo con già la bocca piena, tenendo su una mano un onigiri al pollo già aperto e mangiato, mentre nell'altra ne teneva altri due ancora sigillati nella plastica. Vale a dire che saranno stati preconfezionati e non fatti sul momento. Anche perché è improbabile che sia anche solo riuscitx a preparare del riso in così poco tempo.
Ma, come prima, si diresse verso l'altra porta d'uscita, dando le spalle ai due.
" puoi rimanere a mangiare con noi se ti va "
" ... che palle che siete. "
Lamentò chiaro e forte mentre masticava per poi sedersi su una delle sedie lì presenti... Dalla parte opposta a dove i due si trovassero. Continuò a mangiucchiare in silenzio senza riferirgli alcuna parola.
" è buono? "
Annuì, chiudendo gli occhi e concentrandosi sul cibo.
" stai bene? "
" ma che domande di merda fai- come si può star bene dopo tutto questo? "
La zittì, finendo di già il primo onigiri e passando ad aprire l'altro.
" scusa... "
Naomi aggrottò la fronte e mise una mano sulla spalla di Mitsuki in modo protettivo.
" don't speak like that to hers truly! "
Lo ignorò completamente, cercando di aprire la confezione in plastica senza rompere il foglio d'alga al suo interno.
Quando vide di aver rovinato il tutto strinse i pugni ed i denti, arrabbiandosi ulteriormente. Buttò la confezione per terra ed incrociò le braccia al petto, sbuffando.
" è solo che... non so come sentirmi adesso "
Sussurò ad un livello quale Mitsuki potesse sentirlo ma allo stesso tempo far arrivare il messaggio di non essere la più sicura delle persone in quel momento.
Lei rialzò il capo e lo guardò, capendo pienamente il sentimento di confusione e rabbia.
" sì, non è una delle migliori situazioni... insomma, un giorno siamo rinchiusi qui e quello dopo tutto diventa un campo di guerra. "
" ehe, sì. Possiamo dire qualcosa del genere. Da una parte sento come se non ... Ma dall'altra è colpa di quello stronzo se siam qui. Ha avuto la sua, no? "
L'ultima frase la pronunciò con un tono così insicuro, come se non sapesse la sua veridicità. Fu questa volta il capo di lxi ad abbassarsi.
" voglio andarmene da qui... Voglio tornarmene alla mia vita... Mi manca mio padre... "
L'amarezza di quelle parole colpirono dritto al cuore la fanciulla, nuovamente comprendendo appieno la sua situazione.
Il monologo invece era rimasto in silenzio in questo momento serio, anche lui preso alla sprovvista e senza una risposta adatta.
E mentre il cartomante si guardava le cosce, sentì dei passi avvicinarsi a lui. Chiuse gli occhi come se si aspettasse il peggio arrivare. Eppure l'unica cosa che sentì fu la mano di Mitsuki sulla sua spalla.
Alzò lo sguardo e la guardò negli occhi, sorpreso da tutto ciò. Nessuno dei tre sapeva cosa dire in questo momento, lasciando un'altra pausa senza rumore fra di loro. Akihisa doveva ammettere che era confortante il tentativo di consolarlo da parte sua.
" mh, che ne dite se facciamo altro? Non credo che il resto vorrà uscire dalle proprie camere, non voglio nemmeno forzarli a farlo per via della situazione, quindi perché non fare qualcosa fra noi? "
Fece la proposta per rompere il silenzio, invitando l'attore a raggiungerli e sedersi in compagnia. Il più basso però non sembrò d'accordo con l'idea.
" preferirei tornarmene in camera in realtà "
" puoi farci una lettura delle carte, se ti va "
" okay, rimango "
Magicamente dalle sue mani comparì il mazzo di tarocchi, pronto ad essere usato mentre veniva mescolato dall'esperto.
" oh, oh, can I be the first? "
" scusa, non so l'inglese quindi non so se vuoi una lettura o meno. Mitsuki, siediti dall'altra parte così possiamo vedere cosa il futuro ha in serbo per te. "
" certamente "
" OH COME ON- "
Colpito ed affondato, il ragazzo dalle punte dei capelli rosa strisciò verso i due, lasciando la tazza ormai vuota di caffè da sola. Si sedette vicino a "sua cugina". Dopo un'attenta mescolata Akihisa portò il mazzo davanti a Mitsuki.
" vuoi pescare tre carte? Miraccomando non le devi vedere e devi disporle da sinistra verso destra "
Annuì, facendo tutto quello da lui dettato.
" oh, oh! Posso fare qualcosa anche io? "
Domandò Naomi, unendo le sue mani assieme.
" no. "
La sua mano andò sulla parte sinistra del petto, dove il suo cuore si trovava, per poi stringere la stoffa in quel punto e cadere per terra in modo drammatico.
" why is the world so cruel?! Oh Lord, oh Savior! Why are you being the evilst of the evil? "
I due rimasti seduti lo guardarono perplessi mentre si dimenava come un ragazzino.
" cOMUNQUE- giro le carte prima che si rialza e rompe "
" uh-uh "
Così l'albino fece e rivelò tre figure diverse, partendo dalla carta del passato, dopo del presente ed infine sel futuro.
" la ruota della fortuna, l'imperatrice, e gli amanti... Al contrario "
A vedere quelle carte entrambi corrugarono le loro fronti. Il cartomante schiarì la voce prima di continuare a parlare:
" vuoi sapere cosa significano? "
Annuì decisa, morendo dalla curiosità.
" beh, vedi la ruota della fortuna nel passato significa che un avvenimento di tempo fa abbia cambiato la tua situazione. "
" uh-uh. L'imperatrice? "
" mh... Significa che sei di buon umore... "
" ... ma non lo sono "
" sh! Le carte stanno parlando! Se le carte lo dicono, lo sei! E comunque non è l'unico significato che ha! "
" e quali sarebbero gli altri? "
" ecco... ah, sì! Bisogna essere comprensibili e sensibili perché una nuova persona nella vita sta per arrivare e bisogna aiutarla! "
" dubito riesca ad incontrare qualcuno di nuovo qui... "
" mai dire mai! Stai dubitando di me per caso? "
" no, no, assolutamente. Vai pure avanti... "
" e la carta degli amanti, al contrario, significa- "
Venne interrotto dal rumore di una campanella simile a quella scolastica, quale fu seguita dalla voce di Venom con un annuncio:
" tutti gli studenti sono pregati di riunirsi fuori dall'infermieria. Chi non si presenta sarà punito come se avesse spezzato il regolamento. È quindi consigliato presentarsi. "
I due si guardarono con fare confuso e Naomi finalmente si alzo dal terreno con lo stesso sentimento.
Nuove zone? Perché mostrarle proprio adesso? Perché non sbloccarle prima?
" it's better if we go "
" concordo "
" m-ma non ho finito di leggere il tuo futuro! "
" magari possiamo fare questo gioco un'altra volta, no? "
" UN GIOCO?! NON È UN SEMPLICE GIOCO! "
Sbottó in modo aggressivo verso la ragazza, alzandosi dal tavolo e battendo un pugno su questo, usando l'indice dell'altro per indicarla.
Lei saltò sulla sedia, venendo presa di sorpresa dalla reazione improvvisa del ragazzo.
" okay, okay, scusa. Non volevo! "
Chiarì portando le mani all'altezza del petto, ancora spaventata.
" leave my dearest cousin alone! She did nothing wrong! "
Si intromise il monologo, prendole il braccio ed aiutandola ad alzarsi per camminare con la stampella.
" e dille tu, coso, che nessuno è autorizzato ad insultare la mia arte, okay?! "
" no, calm down. Non è la cosa più importante in questo momento se il tuo giochino è insultato o meno. Stava solo dicendo la sua, for god's sake! Let's go, Mitsuki! "
" aspetta- "
Le afferró il polso, tirandola verso l'uscita e lasciando il cartomante da solo con la lettura non completata... Nuovamente. Era la seconda volta che gli capitava di esser interrotto da qualcosa mentre leggeva. Iniziava ad odiare tutto questo, come se il killing game non fosse già abbastanza!
Solo quando uscirono raccolse le tre carte, soffermandosi a guardare quella degli amanti al rovescio.
" huh... "
_____________________________
Quando il duo, non trio perché Akihisa venne lasciato indietro, si ritrovò davanti all'infermieria, videro finalmente altre persone presentarsi nei pressi di quest'ultima: Sumire, Airi, Izumi, Valeria e Dae-jung. Il gruppo di per sé non parlava come avrebbe fatto due giorni fa, piuttosto persistevano a darsi occhiate diffidenti nonostante qualcuno provasse a tirar su il morale.
" uhm, avete già fatto colazione? "
Domandò la sarta guardando verso la direzione di tutti.
" no, non ancora. Stavo finendo la moa morning route prima di andare a mangiare e vedi un po' chi deve rompere proprio il giorno dopo averci fatto vedere quello... Schifo "
Constatò la castana più bassa, incrociando le braccia al petto.
La critica annuì.
" come ha detto Sumire, non ho ancora mangiato. Ma non è un problema perché lo farò dopo che tutti si riuniscono. Almeno questo ci dà la possibilità di rivederci e poterne parlare come minimo "
" non bisogna mai e poi mai saltare la colazione a mio parere. Certo che questo argomento è un po' controverso però, perché ci sono molti studi quali suggeriscono che saltare la colazione non faccia male, ma altrettanti stabiliscono il contrario dicendo che aumenti addirittura la concentrazione e l'umore di una persona. E ci sono pure altri studi che dimostrano che una colazione abbondante, ma una cena piccola, contribuisce addirittura alla perdita di peso! Altri ancora però constatano che ci si senta come aver mangiato un pranzo di Natale a farlo però... Quindi al momento non c'è nemmeno una risposta sicura al cento percento su questo argomento e- oddio, credo di star parlando fin troppo, scusate "
Si scusò egli, inchinandosi leggermente in segno di scuse. In qualche modo ebbe attirato l'attenzione di Sumire con quel discorso.
" certo che sei proprio informato. Raro vedere un mio simile "
" ma no dai, sono solo una persona curiosa. E poi amo leggere articoli online "
Izumi finalmente scrisse qualcosa alla lavagnetta:
" voi solitamente che colazione fate? "
E prima che gli altri potessero dare una risposta, Naomi si fiondò su di loro, sulla giornalista più che altro aggrapandosi al suo braccio.
" good morning everyone, and of course my sweet journalist! How have you been doing? My cousin and I were just making our way here since the announcement was made "
" Naomi, hai tre secondi per togliermi le mani di dosso o la prossima critica che scrivo è su di te. "
Si zittì e lentamente lasciò la presa, camminando marcia indietro verso Mitsuki, quale aveva raggiunto il gruppo da sola.
" ehm, buongiorno. Mi fa felice vedere che qualcuno si sia presentato "
Nel giro di 5 minuti la maggior parte delle persone raggiunse il gruppo e, anche se le conversazioni avevano i loro sali e scendi, si cercava quasi di ignorare la giornata di ieri per non finire di esser diffidenti... Chi più e chi meno. Al gruppo si aggiunsero quindi Akihisa, ancora offeso dalla conversazione precedente, Koharu, ancora stordita dalla stanchezza e mancante del suo amato pigiama, Yuri, più muto di Izumi stesso, e Hyosuke, un constrasto di stress e voglia d'aprirsi. Mancavano quindi tre persone all'appello.
Asahi girò l'angolo a passo svelto quando finalmente raggiunse gli altri, la sua espressione dava l'aria di qualcuno molto disturbato e forzato di essere lì in quel momento. Cosa quasi del tutto nuova per la persona perché fino a prima del processo non aveva fatto altro che essere cortese e con un sorriso pacato in volto. Questa faccia sparì non appena il cadavere fu ritrovato, marcando il suo cambio pesantemente addirittura durante il processo nonostante egli avesse dato il suo contributo ad esso.
" buongiorno Asahi- "
" sì, sì, 'giorno "
Passò dietro al gruppo, il più lontano possibile dalla direzione cui era arrivatx per qualche strano motivo. Alcuni rimasero perplessi al riguardo, ma i loro sospetti si rivelarono quando da essa spuntò il creatore di effetti speciale con passo frettoloso ed uno sguardo anch'esso arrabbiato. Sul petto teneva entrambe le mani, una contenente un piccolo segno bianco sul dorso piena di rossore.
" che ti è successo, Axel? "
Domandò Mitsuki preoccupata.
" perché non lo chiedi ad Asahi dato che si nasconde? "
" ehy, vedi che non ti ho fatto nulla! "
" Ma ti pare normale spingere la gente al muro come se nulla fosse? "
" non ti avevo visto "
" ti ho salutato e mi hai tirato un insulto per averlo fatto "
" eri in mezzo alla mia strada "
" ma se c'erano venti metri di corridoio liberi cui potevi passarmi attorno! "
" potevi spostarti "
" io?! "
" sì, tu. "
" guarda che per poco non cadevo dalle scale! "
" come sei drammatico adesso, era solo una spintarella "
" 'spintarella' un paio di cazzi- "
" okay smettetela di fare i bambini voi due, ci manca solo che scoppi una litigata "
Si intromise la critica di moda con fare rimproverante, addirittura mettendosi in mezzo ai due, dando le spalle al giocatore di scacchi.
" ma lui- "
Axel provò a protestare.
" no. "
Fu zittito da lei.
In risposta Asahi da dietro gli fece la linguaccia. Axel alzò il pugno ancora intatto, cercando di non far uscire dalla sua bocca parole inconsone.
La scena era simile a quella di due bimbi all'asilo in quel momento.
A fermare questa disputa, ovvero cambiando argomento, fu nuovamente la sarta a parlare.
" manca solo Shiori se non sbaglio "
Koharu alzò le sopracciglia.
" oh, vero. Non la vedo da ieri, voi? "
Tutti scossero la testa. Sumire però sbottó.
" probabilmente si vergogna di farsi vedere dopo aver raccontato una cazzata pazzesca- "
" ancora non credi che lei sia l'ultimate medium? "
" perché? Tu sì, Koharu? I fantasmi non esistono, insomma! Come potete credere a quella storiella su due piedi "
" cioè, ha dimostrato che funzionava però "
" sarà una coincidenza. Le sarà andata di fortuna ieri. Finché non vedrò uno spirito coi miei occhi non crederò mai nel suo talento "
Izumi corruggò la fronte, in modo quasi offeso dalle sue parole.
" a me pare che qualcuno qui non voglia ammettere di essere nel torto "
" ah! Perché non lo sono. Ma vedrete, vedrete come vi rivelerò la realtà dei fatti! "
E come si suol dire "parli del diavolo ed escono le corna". La medium finalmente arrivò nel gruppo, non avendo però una bella cera. La sua pelle era leggeremente più pallida del normale, mentre sotto i suoi occhi vi erano dei segni neri simili a delle occhiaie, dandole un aspetto più stanco di quanto lo fosse.
" mh... perché fate tutto sto baccano di prima mattina... "
Si riferì alle chiacchiere che facevano eco per la struttura. Si portò una mano sulla tempia, massagiandola.
La lillà si avvicinò.
" stai bene? Vuoi che ti porto dell'acqua? "
" huh? No... Faccio da sola "
Si fece spazio per entrare nell'infermeria, probabilmente per prendere degli antidolorifici contro il mal di testa. I suoi passi erano più lenti ed instabili e la si osservava attentamente.
" ... ma che ha? "
" ah boh, suppongo abbia dormito male. Capisco pure il perché "
Bisbigliarono tutti pian piano, come se facessero attenzione a non farsi sentire troppo da lei.
Passano altri minuti e finalmente qualcun altro si presenta, uno dei due "comandanti" in questo contorto gioco. Ma non quello chi si aspettava.
Infatti non fu Venom a comparire, ma Haruki, naturalmente armato di pistola come per assicurarsi che nessuno volesse provare qualche brutto scherzo e fare la figura dell'eroe. Se da una parte aveva l'arma, dall'altra portava un mazzo di chiavi bello ampio, con già scelto una chiave precisa. Il suo sguardo non era proprio dei più gioisi, ma quello non era una novità perché di norma sembrava sempre arrabbiato.
" okay, facciamola finita in fretta. Non mi va di stare qui con voi adesso. Da regolamento delle nuove zone si sono sbloccate, quindi avete qualcosa da fare come minimo. Non chiedetemi cosa sono perché potete andare a vederli da soli. "
Chiarì a tutti i presenti, avviandosi dalla parte opposta dove vi era una porta simile a quella smanettata nell'atrio iniziale. Usò la chiave già scelta fra le sue mani e la girò, sbloccando finalmente un nuovo pezzo della struttura. Sembrava andare tutto per i verso giusto quando la giornalista si girò a chiedergli:
" e la tua amichetta che fine ha fatto? Ha paura che la mangiamo per caso? "
" ... non dovrebbe importarti, Sumire "
" e invece guarda un po'. Sono curiosa come pochi. Che fine ha fatto Venom, o aspetta, o dovrei dire Hana. Possiamo chiamarla così adesso, vero? Tanto il suo vero nome lo sappiamo. "
" no, per voi rimane 'Venom'. "
" e se non volessi chiamarla così? "
" gr, mi dai su i nervi certe volte "
" oh, quanto sei protettivo nei suoi confronti. Cosa sei? Il suo ragazzo per caso? "
Lui mise due dita sul ponte del suo naso, cercando di trattenersi da qualsiasi cosa stesse per fare di moralmente e legalmente ingiusto.
Ed uscì dalla scena con passo più svelto che mai.
" peccato, avevo altre domande da fargli "
" uhm... Che si fa adesso? "
Chiese il cartomante.
La critica prese questa opportunità e disse:
" perché non facciamo come la volta precedente? Andiamo ad esplorare a coppie? "
" no grazie, non mi fido di nessuno di voi adesso. Fate da soli questi giochetti di fiducia "
" oh, posso capire Asahi caro, ma vedi dovremmo provare come minimo- "
" no, non ci tengo a sentire nulla di quel che stai per dire. Lasciatemi in pace piuttosto. Non m'importa se volete ignorare ciò che è successo ieri ed andare avanti con questa vita. "
Constatò il giocatore di scacchi, andandosene dalla parte cui è arrivato, probabilmente intenzionato ad andare nei dormitori.
Beh... Adesso erano in 13 rimasti.
O così pensava.
La prossima ad andarsene fu Shiori.
" scusate, ma non sono dell'umore giusto adesso. Mi serve dello spazio per me "
E dopodiché Akihisa.
" concordo, investigate voi. Sono apposto così con le interazioni sociali oggi "
Fulminò con lo sguardo la narratrice e l'attore precisamente.
Ed altri ancora fecero ciò, lasciando il resto del gruppo interdetto e non proprio sicuro di cosa fare. Fu a quel punto che Valeria tirò un sospiro secco, non essendole data la possibilità di spiegarsi. Decise così di esplorare da sola. Come altri. E da sola ci finì pure Mitsuki, rimasta ancora nei pressi dell'infermieria pensosa.
Pensava cosa sarebbe stato più producente e che avrebbe aiutato molti? Andare a parlare con coloro che volevano esser lasciati da soli oppure cercare di investigare quanto più potesse, prendendosi del tempo per se stessa? Portò una mano sul mento, valutando se il suo cuore e la sua mente potessero trovare un accordo. Infine si diresse verso la nuova zona, con l'intenzione di lasciare gli altri in santa pace.
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Durante il suo percorso la strada sembrava ugualmente a quella precedente. Stessi corridoi, stesse porte, forse era più luminosa ed ampia rispetto alla zona precedente. Ogni porta che controllava era sempre un vicolo cieco, bloccandole l'accesso per le sue investigazioni. Si aggiungeva la lentezza per via della sua disabilità, iniziando a tormentarla più di quanto si aspettasse. Se fosse stata una situazione come altre probabilmente non se ne sarebbe fatto un problema, avendo tanta pazienza costruita col corso degli anni, ma dato che questa era un'eccezione, anche il suo comportamento era fuori dalla quotidianità.
Porta? Chiusa.
Striscia dalla parte opposta.
Altra porta? Chiusa.
Si tira verso verso quella a affianco.
Ennesima porta? Chiusa.
Andò nuovamente dalla parte opposta a controllare.
E così finché un'entrata, più grande del dovuto, si ritrovò davanti a sé con affianco un cartello in metallo inciso delle lettere sopra:
" Biblioteca Gaius Iulius Caesar (B.G.I.C.) "
" huh, mi pare di aver sentito questo nome prima d'ora "
Nuovamente si portò la mano sul mento cercando di ricordarsi la fonte cui avesse visto o ascoltato il nome di tale biblioteca famigliare.
Ma certo! Era stata nominata la biblioteca scolastica con più successo attorno una decina di anni fa. Era stato uno dei suoi sogni da bambina entrarci solo per la sezione storie della buonanotte e le favole con un finale felice! Come aveva fatto a scordarsi qualcosa del genere in primo luogo?
Senza sé e senza ma si fiondò dentro l'area, rimanendo sbalordita da ciò che la stesse circondando in quel momento. Uno spazio così ampio e luminoso, più di qualsiasi altra stanza esplorata fino ad ora, scaffali su scaffali divisi sui due piani pieni zeppi di libri d'ogni genere, poltrone, tavoli, sedie... Un sogno che diventa realtà per qualsiasi amante della lettura. Quasi non riusciva a crederci, rimanendo con la bocca aperta mentre i suoi occhi brillavano pieni di gioia. Proprio come se fosse tornata bambina.
Essendo lei vicino alla scrivania della supposta bibliotecaria trovò su di esso un foglio con sopra scritto una piccola cartina di dove si trovassero i vari generi di libri, facilitando la ricerca di essi. Prese il foglio fra le sue mani, analizzandolo da cima a fondo pur di trovare una targa simile a "favole e fiabe" o "storie della buonanotte". Quando la finalmente scovò su carta, si fiondò in persona verso di esso. Magari poteva portarsi qualche libro in camera sua pur di combattere la noia in certi giorni. Non le importava quante volte li leggesse o raccontasse, una classica fiaba con amori, scontri e lieto fini riuscivano sempre a scaldarle il cuore.
I principi, le principesse, i cavalieri, le donzelle. Le fiabe!
Il lupo, la volpe, la tartaruga, i morali. Le favole!
Amava leggerle quanto raccontarle. Sapeva quasi tutte quelle europee a memoria. Esopo, fratelli Grimm... Chi ne ha più ne metta! Non c'erano da scordarsi quelle orientali come Aladino o i vari racconti di Le Mille Ed Una Notte. Persino quelle giapponesi come Momotaro e Kazajiso! Insomma su questo campo era un'ottima esperta, uno dei motivi per cui ricevette il suo attuale titolo.
E come si poteva descrivere appieno la sua conoscenza se non con lo scaffale enorme di racconti del genere? Non sembrava esserci un libro che non conoscesse! Eppure la sua gioia non smetteva di emanare, iniziando a rovistare in quel luogo in cerca di qualche storia da poter portare in stanza o magari leggerla in compagnia di qualcuno, se volesse.
Analizzando ogni titolo attentamente, cercando una storia che riuscisse ad ispirarla in quel momento, finì per portare il suo dito su una copertina rossa e ruvida. Sul dorso di essa si poteva leggere il titolo della storia:
" i musicanti di Brema "
Non sa perché, ma proprio questa piccola e buffa fiaba era ciò che colse il suo occhio. Forse perché era una sorta di misto fra favola e fiaba, forse perché il morale di essa trattava del lavoro di squadra. Chissà.
" 'allegro, vecchio mio! Vieni con me a Brema, entreremo nella banda cittadina e vivremo bene! ', dico bene? "
Una voce la colse leggermente di sorpresa, girando il capo verso la direzione della voce familiare.
Si trovò faccia a faccia ad una delle persone cui più aveva legato in quel luogo sin dal primo giorno, caratterizzato dalla unicità dei suoi occhi.
" oh, Axel! Stavo solo sfogliando qualche libro mentre- giusto, dovevo investigare, che sbadata! Corro subito a farlo, giuro "
Panicò appena, realizzando di esser stata incaricata di far altro.
La persona però portò semplicemente una mano davanti, ridacchiando alla sua reazione.
" sinceramente anch'io mi ero perso a sfogliare qualche libro, non c'è bisogno di preoccuparsi. Abbiamo tutto il tempo del mondo adesso "
" ahah... ma che coincidenza "
Portò l'indice a grattare la sua guancia mentre chiudeva i suoi occhi.
" e dimmi cosa leggevi di bello? "
" qualcosa che potrebbe interessarti, in realtà. Vedo che pure a te piacciono le favole e fiabe. Cioè, ha senso dato che sei una narattrice. Intendo dire che siamo in due. "
Mostrò ad ella la copertina del suo di libro, esso dalla copertina ruvida blu.
" il soldatino di piombo "
" non ci credo, conosci pure te questa fiaba?! Non la sento mai in giro nonostante sia una delle mie preferite! I bambini a cui bado non me la chiedono quasi mai, sigh "
" vero?! La trovo alquanto dolce come storia, seppur un finale leggermente triste. Mia sorella ed la leggevamo spesso prima di andare a dormire! "
" sì, ma- tipo- cioè- aaah, non ci credo qualcuno che la conosci! Significa che ne conosci altre, vero?! Quante ne sai? Ti va di leggerne alcune assieme certe volte? Hai dei libri a casa oppure li leggi online? Uhh, quanto vorrei sbattere in faccia a Natsuki di non essere l'unica ad amare ancora queste storie! "
Quando realizzò di essersi lasciata andare fin troppo raddrizzò la schiena, portando una mano chiusa in un mezzo pugno a coprire le sue labbra prima di dire, con un tono più grave del normale:
" sì, nel senso, vedo che sei una persona acculturata. Mi fa piacere, mi fa piacere. "
Tentò di apparire più seria con questa reazione, quale fece nuovamente ridacchiare l'altrx.
" pff- sì, anche a me piacciono nonostante l'età ad esser sinceri. Non lo trovo affatto ridicolo, anzi, è sempre bello fantasticare con racconti così. Come mai proprio I Musicanti Di Brema comunque? "
" u-uh ecco, era solo ciò che più mi ispirava. Ho già letto la maggiorparte delle storie qui almeno una volta prima d'ora, quindi non c'era molta possibilità a nuove scoperte sinceramente "
Spiegò sistemandosi la sua gonna principesca come se vi fosse della polvere sopra.
" woah? Tutti questi? Diamine, devi avere una memoria pazzesca per potertele ricordare da cima a fondo "
" eh, basta un po' di pratica e dei bimbi che vogliono sentire la stessa storia ogni notte e ti rimane in testa per sempre "
Usò un tono molto modesto con l'intenzione di screditarsi da sola. Casualmente il suo sguardo incrociò la mano cui stesse tenendo il libro, cui dorso presentava di una piccola chiazza violacea. Essa le ricordò di una cosa importante cui voleva parlare proprio con egli in persona.
" oh, vedo che con Asahi non è andata bene... "
Vi fu un momento di esitazione da parte di lxi, non sapendo se ne volesse parlare o meno.
" già, ho provato a dirgli qualcosa ma non sembrava proprio voler sentir parola. Aah, è tutto inutile. Probabilmente mi odia ancor di più dopo quella scenata! "
L'ultima frase uscì con un tono straziato, frustrato dell'ennesimo rifiuto del giocatore di scacchi. Non che lui avesse provato a parlargli tante volte quante si potessero contare su più di una mano. Rimaneva comunque un'idea di Mitsuki nel cercare di fare pace fra i due, quale il creatore di effetti speciali aveva accettato solo perché era lei... Ed anche perché si sentiva in colpa per via di avvenimenti passati. Si arruffò i capelli con una mano per marcare meglio questo sentimento.
" ow... mi spiace davvero "
Si avvicinò e mise una mano sulla sua spalla in modo confortante, avendo in volto un piccolo broncio.
" magari non si sente ancora pronto a parlarti, mh. Conta che in questa situazione sarà stressato. Potresti riprovarci un altro giorno, se ancora vuoi tentar di riallacciare i contatti "
Tirò un sospiro sconfitto, incrociando le braccia al petto.
" vedrò cosa mi verrà in mente... "
Annuì decisa, capendo che magari una distrazione potesse aiutarlo a non commiserarsi in questa faccenda. Mise il libro nella mano occupata a tenere la stampella. Con quella libera attorcigliò il suo braccio fra l'avambraccio ed il braccio del più alto, poggiando la sua mano nell'interno del gomito. Axel rimase un po' stranito dal sio gesto, guardandola con questo sentimento in cerca di una risposta. Gli offrì un sorriso pacato.
" che ne dici di esplorare assieme? Così possiamo scambiarci qualche chiacchiera "
Propose dato che ormai si erano incontrati, non vedeva perché dovessero separarsi nuovamente. In fondo era stato lui il primo ad approcciarla sin dal primo giorno e... si fidava.
Sì, Mitsuki anche dopo tutto questo macello riusciva a fidarsi di qualcuno. Anche dopo aver scoperto che fra di loro vi fossero dei traditori riusciva a fidarsi di qualcuno.
No, non stava essendo un'ingenua a farlo. Non era così poco cosciente della sua situazione da comportarsi da fessa. Sapeva che alcune persone lì non erano delle migliori. Sapeva che non tutti avrebbero fatto come lei. Sapeva che forse alcuni addirittura la sospettavano. Ma era necessario fare lo stesso? Mettere queste persone in un angolo e farle sentire impaurite per la loro vita? Creerebbe solo ostilità. E lei fisicamente non era delle più forti per sfortuna. Quindi questo 'metodo' non avrebbe nemmeno funzionato nel suo caso.
Forse la si poteva considerare più intelligente nel fare questo, date le sie condizioni.
Mostrare di non essere aggressiva.
Mostrare di non essere un nemico.
Magari così si avrebbe avuto un risultato più pafico.
E dato che non aveva la minima idea della vera natura di chi avesse davanti agli occhi, doveva essere attenta con tutti quanti.
Anche col ragazzo cui avrebbe accompagnato adesso.
" perché no, in fondo stiam facendo la stessa attività al momento "
Ebbe finalmente ricevuto la sua risposta, i due uscirono da quell'ala per esplorare meglio l'intera area.
Come descritto prima, era la stanza più ampia incontrata fino ad ora e dava proprio l'aria di una biblioteca professionale come pochi. Ogni scaffale aveva un genere preciso di racconto, vi era praticamente l'imbarazzo della scelta dalla sua vastità. All'entrata vi era una grande scrivania professionale, probabilmente appartenente alla bibliotecaria, quale creava un grande muro di separazione fra i mucchi di foglio, pinze, post-it ed il resto. Man mano che si raggiungeva il centeo vi era una sorta di cerchio di poltrone e sedie. L'aria lettura si supponeva. Lì si poteva leggere un libro, prendersi qualcosa di caldo da bere, sedersi e rilassarsi senza dover preoccuparsi del rumore. Rimaneva comunque una biblioteca. Ancora più al centro di essa, proprio precisamente nel bel mezzo del pavimento, vi era una sorta di colonna rettangolare e decorata in marmo bianco. Sopa di essa vi era un cubo grande in vetro, quale faceva da scudo ad un trofeo. Il suo aspetto era simile a quello di un angelo con le ali, quali con le sue mani teneva in alto un libro accolto in una ghirlanda. Tutto questo in uno smalto dorato. Non sorprenderebbe nessuno se fosse veramente oro.
" guarda che bello "
La narratrice si avvicinò alla cupola in vetro, volendo vedere nel dettaglio quel gioiello. Sulla base di esso vi era una piccola lastra dello stesso materiale con sopra inciso:
" National Writing Contest 20XX. Winner:
Uchimura Erika, Hope's Peak Academy. "
" Uchimura Erika? "
Aggrottò la fronte il creatore di effetti speciali, quando lesse quel nome.
" non la conosci? "
" mi è familiare il nome "
" ehe, dovrebbe per forza esserti familiare. Se non sbaglio è stata nominata a prendere il ruolo di super speranza liceale quando frequentava la scuola "
" super speranza liceale? Esiste davvero una cosa del genere? Pensavo fosse solo un mito fatto per mettere più concorrenza "
" non sono un'esperta, ma se non sbaglio esiste. Precedentemente era entrata come la super scrittrice liceale, cambiando il suo titolo in 'ultimate hope' qualche tempo dopo. Non so come funzioni o se effettivamente sia vera come storia. "
" mh, vedo. E sai cosa fa adesso? "
" ora? Mh... suppongo pubblichi ancora libri ed abbia un buon posto nella società e lavoro. È questo che tratta avere il titolo. Però sulla sua vita si sa ben poco da quando si è laureata qui. "
" davvero? Pensavo che avere un titolo equivalesse a niente privacy "
Scrollò le spalle.
" non so che dirti... "
" un ultimate che abbandona i vantaggi di questo titolo... Non è strano? "
" non tutti vogliono popolarità, Axel. Ognuno ha il suo stile di vita ed i suoi bisogni. Eppure ora che ci penso, non è una perdita di tempo lasciare il titolo quando si ha lavorato per anni ad ottenerlo e raggiungere il suo di livello? "
" oh, guarda qua la data. Risale a pochi anni fa. Non ci sono state altre competizioni sin allora? "
" Solitamente si tengono una volta ogni anno, ma può essere che abbiamo cambiato le regole al riguardo. "
I due rimasero a guardare la statuetta con fare pensieroso mentre cercavano di dare risposte a qieste domande. Perché era ancora riposto in vetrina questa statua? Perché si sapeva così poco di una ultimate del genere? E come ci erano finiti a parlare di tutto questo totalmente a caso al posto di concentrarsi sull'investigazione?
" e come mai ne sai una più del diavolo al riguardo? "
Rivolse diretto la domanda con un tono scherzoso ed il contenersi da un sorriso smorfioso, distogliendo i suoi occhi affascinanti dall'oggetto e portarli a guardare Mitsuki.
Lei portò una ciocca dietro l'orecchio.
" u-uhm, mi interessa la scrittura, ovvio "
" uh-uh, solo quello? "
" ... forse potrei essere una sua fan "
" ah-ah! "
Sorrise contento della risposta che gli diede, rivelando che le sue ipotesi fossero vere. E questo piccolo distacco lo riportò nuovamente alla realtà.
" comunque... andiamo avanti ad investigare? "
" sì, sì "
Dal centro si son decisi di andare ad ad esplorare se vi fosse qualcosa vicino alle mura e sopra nel piccolo secondo piano. Oltre ad un'area piena di computer o scrivanie su cui fare i compiti o leggere, nella stanza non regnavano altro che i libri e gli scaffali.
Nulla di particolare era stato rivelato, decidendo dopo una mezz'ora di uscire e vedere altre zone.
Letteralmente opposta alla biblioteca vi era una via che dirigeva a più porte, messe in modo abbastanza ravvicinato da far credere di essere collegate in un modo o nell'altro, assieme a due corridoi che portavano verso un ulteriore corridoio con altre due porte.
Due di quelle in avanti avevano i tipici simboli degli omini - maschio e femmina - ed in mezzo ad essi vi era una terza porta senza alcun marchio sopra. Il duo controllò prima quelle con i simboli ed il loro interno risultava pressoché lo stesso. Delle panchine con dei attaccapanni incorporati, un accesso ad un bagno con rubinetti, docce e gabinetti, ed un altro che portava al secondo corridoio. Dei armadietti in metallo fu ciò su cui soffermarono la loro attenzione. Mitsuki prese la maniglia di uno e provò ad aprire.
" ugh, non funziona "
" fammi provare "
Il corvino fece le stesso gesto con più forza, comunque uscendone sconfitto.
" diamine... "
Notò come vi erano dei piccoli buchi nelle porte, mettendo uno dei suoi occhi lì nel tentativo di vedere cosa vi fosse dentro.
" sembrano vestiti "
" magari sono le uniformi ginniche? Qua vicino ci dovrà essere la palestra, no? "
" sì, avrebbe senso. Avevo letto pure che la Hope's Peak Academy avesse una piscina. Forse pure qui vi sono.i costumi "
" uh-uh, però non vedo motivo per cui chiuderli. Un cambio di vestiti in qualcosa di più comodo non sarebbe male in fondo... "
" già, sto iniziando a stancarmi di starmene con questi, come minimo vorrei almeno lavarli "
" credo che tutti vogliano ciò. "
" magari possiamo provare a chiedere ad Haruki di aprirli? Aveva un mazzo di chiavi enorme prima dopotutto "
" aveva detto di voler esser lasciato in pace però "
" peggio per lui. È colpa loro se siamo qui, come minimo mi pare giusto lamentarsi e non prendersele e basta "
Risultò più acidx e freddx con quelle parole, portando lo sguardo altrove leggeremente arrabbiato. Non che la narratrice potesse dargli torto. Delle condizioni normali in cui vivere sarebbe molto gradito.
Uscirono dagli spogliatoi, ora avevano la conferma che si trattavano di tale lì.
Si stavano aspettando di imbattersi in qualcosa di diverso nella porta centrale, vedendo come essa era assente di segni. Tuttavia quando il creatore di effetti speciali andò a controllare, un terzo spogliatoio fu presentato.
" oh, è uguale agli altri? "
" forse è... uno spogliatoio gender neutral? Magari non avevano ancora deciso cosa attaccarci per segnalarlo? "
" mh, può essere, sì "
Dopo aver controllato e non aver trovato nulla di sospetto, decisero quindi di aprire una delle porte presenti nel secondo corridoio.
E come c'era d'aspettarsi, una di esse conteneva la palestea scolastica. Una stanza enorme, molto più di quella della biblioteca ma non alta quanto quest'ultima, con un pavimento pieno di simboli dei vari campi da gioco in sport come calcio, pallacanestro e pallavolo, nelle parti laterali all'entrata ed opposti a vicenda vi erano dei canestri e di fronte, opposto all'entrata, vi era una sorta di magazzino già aperto - le porte sono funzionanti in ugual modo a quelle di un garage - con al suo interno molti attrezzi utili per praticare ogni tipo di sport. Da lontano non si poteva notare bene tutto quanto, ma erano chiara la presenza di materassi, palle e coni.
" sembra esserci qualcuno lì dentro "
Affermò xlx fanciullx, iniziando ad incamminarsi verso la direzione.
Fatti alcuni passi in avanti si dovette fermare, confuso dal perché Mitsuki non stesse camminando a sua volta.
Entrare in quel luogo la travolse, lasciandola ferma all'entrata. Sentiva entrambe le sue gambe tremare e deboli più di quanto già non lo fossero. Sentiva il cuore battere più forte.
Sentiva l'aria addensarsi.
Ed un vuoto allo stomaco causato dell'insicurezza non aiutava alla situazione.
Non avrebbe pensato che questa zona l'avrebbe colpita in tal modo. Insomma, sapeva di non essere in grado di poter partecipare a quel tipi di attività nelle scuole, dovendo rimanere in panchina a fare altro, eppure questo promemoria di quei momenti l'aveva fatto male più del dovuto.
Perché gli altri potevano e lei no.
Perché gli altri si divertivano e lei no.
Perché gli altri si lamentavano dei troppi esercizi e lei no.
Perché lei non aveva avuto le stesse possibilità degli altri. E questa inferiorità era qualcosa che detestava.
" tutto bene? "
" h-huh? Sì, sì. Mi sono un attimo distratta, ahah "
" non siamo obbligati a star qui, se non vuoi "
" n-no, no! Non nessun problema, davvero "
Prese coraggio, più o meno, e con sguardo basso usò la stampella per aiutare a raggiungere l'altro.
Il ragazzo avrebbe voluto insistere al riguardo, ipotizzando il motivo di quella reazione. Non si soffermo per paura di peggiorare il tutto.
Una volta arrivati, altre due ragazze fecero finalmente la loro comparsa ai loro occhi: Shiori ed Airi. Una coppia strana da trovare detto sinceramente, principalmente perché erano abituati a vedere la corvina da sola. Un po' questo sentimento di distacco si poteva vedere nei suoi comportamenti. Cercava di stare più lontando dalla bionda, con uno faccia stanca e movimenti addirittura più lenti del normale. La sarta invece era in un misto fra volerle stare vicino per aiutarla ed assisterla, e starle lontano perché non volesse infastidirla troppo e venir cacciata via.
" stai davvero bene, Shiori? "
" per la quinta volta, sì. ho solo mal di testa. ma è normale. mi capita una volta ogni tanto "
" okay, okay "
E dieci secondi dopo.
" sei sicura di non voler riposare in infermieria o in camera tua? "
" per la decima volta, no. lo farò più tardi "
" okay, okay "
" hey voi due, come va? "
Fu la voce della coppia Axel, mentre Mitsuki si nascondeva dietro la sua schiena improvvisamente timida.
Airi sorrise, felice di vedere che non fossero state le uniche due a farsi vedere in giro dopo tutto quello successo.
" oh hey! Insomma, non va così male. Shiori ed io stavamo vedendo le attrezzature della palestra "
Airi corse verso la medium, tirandola per il braccio e portandola davanti agli altri due mentre teneva quest'ultimo.
" woah-! "
" guarda chi c'è Shiori! "
" oh, sì, ciao, ciao "
Diede un saluto indifferente, tornando a guardare dall'altra parte dove stava investigando.
Questa iniziativa sembri dare ispirazione a lxi, afferando il polso della lilla per portarla davanti al suo stesso livello.
" Mitsuki ed io stavamo visitando la biblioteca invece "
" c'è una biblioteca?! "
" sì, dovreste darci un'occhiata più tardi. C'è tutto e di più da leggere "
" oooooh. Ti va Shiori? "
" uh-uh "
Mitsuki finalmente si fece coraggio e, notando un pelo di pallidità nel viso della medium, domandò:
" va tutto bene? Sembri molto stanca "
Come risposta lei tirò un sospiro profondo, arreso e nervoso. Probabilmente perché Airi di per sé le avrà posto tutte quelle domande in modo alquanto ripetitivo.
Questo non aiuto all'autostima di lei, tornando nuovamente in silenzio.
" uhm, c'è qualcosa di strano che avete notato qui? "
Domandò xlx ragazzx cercando di cambiare discorso.
Airi mise una mano sulla fronte e ci pensò su.
" non credo? Qua per ora abbiamo solo trovato le stesse cose che troveresti in una palestra scolastic- oh! Mi pare vi fosse pure delle armature e stocche per la scherma. Non so voi, ma nella mia di scuola non c'erano. E nella porta qua affianco c'è pure una sala attrezzi apposita. E la piscina non ha nulla di particolare se non una piccola vasca idromassaggio lì vicino. Forse anche dei trampolini? Ed era coperta quando siamo entrate. Nel senso, c'è una barriera in vetro opaco che divide l'acqua dal resto che si può togliere con una leva. Tutto qua. Voi? "
" nella biblioteca non c'era nulla di particolare se non la sua grande ampiezza in libri. C'era pure un trofeo in esposizione "
" uh! Allora ci andremo sicuramente dopo, vero Shiori- Shiori? "
La testa della corvina era ora abbassata a guardare i suoi stessi piedi, non sembrando più cosciente dei dintorni, ed i suoi occhi si erano chiusi.
Il momento dopo crollò sulle sue ginocchia, non sentendo più alcuna forza in tutto il suo corpo. Non riusciva a parlare, non riusciva a stare in piedi, non riusciva a nemmeno ad aprire gli occhi.
La bionda fu portata giù a sua volta, fortunatamente fermando l'altra dallo sbattere il capo sul pavimento freddo.
Tutti si allarmarono e Airi provò a chiamarla, mentre la scuoteva leggermente.
" Shiori?! Hey, Shiori?! Che ti prende?! "
Sia il creatore di effetti speciali che la narattrice si abbassarono ed Axel mise una mano aperta davanti al suo naso, mentre guardava il suo petto alzarsi ed abbassarsi.
" respira senza problemi... "
" oh, dovevo aspettarmelo! Scusate, davvero. Dovevo insistere di più a farla risposare. Davvero, scusa. Non lo volevo. Aah, cosa facciamo adesso? Shiori? Hey Shiori? Riesci a sentirmi? "
Mitsuki, quale era ancora rimasta scioccata dalla situazione, mise una mano sulla spalla di Airi, quale stava praticamente panicando a sua volta sentendo il senso di colpa colpirla dritto al cuore.
" Airi, respiri profondi. Starà bene. Magari le serve solo un po' di riposo dopo tutto questo. Okay? Respira ed ispira "
La bionda le fece come detto più e più volte mentre la sua mano tremava, finché non riuscì a stare più calma seppur non totalmente.
" hai ragione, hai ragione. Cosa facciamo adesso? La portiamo in infermieria? "
" mi sembra l'opzione più adatta. Aiutami ad alzarla "
Comandò Axel, prendendo il braccio di Shiori e portandolo dietro il suo collo.
La sarta annuì e fece la stessa cosa dal lato opposto, entrambi si alzarono allo stesso momento con le terza persona, facendo la loro uscita dalla palestra in direzione dell'infermieria.
Mitsuki non poté far altro che seguirli.
Con la stampella.
E la sua gamba ammaccata.
Durante la strada fino all'interno dell'infermieria non vi fu nessun altra persona in giro, in parte essendo felici al riguardo poiché si sarebbe probabilmente fatto un casino.
Axel ed Airi la portarono vicino ad uno dei due letti liberi.
" al mio tre la facciamo sdraiare qui, okay? "
" okay "
" uno, due e tre... oh, issa- "
Lei tolse il braccio dalla presa, portando a spostare le gambe sopra il lettino mentre lxi cercò di essere delicato quando appoggiò il suo capo sul cuscino.
Sentendosi messa un disparte, la lilla presa una delle coperte ai piedi del letto e la mise sopra il corpo tremante della 18enne.
" okay, phew- ci siamo arrivati fin qui. E ora? "
Le due ragazze guardarono l'unico ragazzx presente, in cerca di direzioni.
" uhm, se non sbaglio aveva già preso delle medicine stamattina? Non sarebbe saggio dargliene altre se l'effetto non è ancora finito. Ed essendo che non sappiamo cosa abbia preso... Non possiamo rischiare. Quindi qualcuno dovrebbe osservarla per un po' e controllare che tutto vada bene e si svegli "
" posso farlo io! Per favore lasciatemelo fare! Dopo tutto questo casino a causa mia è il minimo, davvero! "
" ma non è colpa tua- "
Sussurrò la lillà.
" va bene, ci pensi tu. Se qualcosa va peggio scrivi sul gruppo, va bene? Anche quando ti stanchi, non esitare a contattarmi. Non possiamo rischiare che qualcuno su ammali gravemente qui dentro, soprattutto se non abbiamo nessun esperto un medicina. Forse dovremmo andare in giro a chiedere allora "
" n-non ce ne bisogno, sono sicura che dovrebbe risvegliarsi. Si deve trattare di un calo di energie, davvero "
" ma dovremmo accertarci- "
" no, davvero, non disturbatevi! Shiori è una ragazza forte "
" Airi, per favore- "
" non ha la febbre, non ha nulla di strano se non che è stanca. Se proprio va male ti chiamo, perché saprai cosa fare in quel momento. Ne sono sicura. So che vuoi il suo bene. Ma lasciami fare "
Il suo tono man mano diventava sempre più rotto, sembrando veramente sconvolta di non esser riuscita a fare qualcosa prima, volendo redimersi in quel momento.
Vedendo quella tristezza e determinazione nei suoi occhi, Axel non poté far a meno di tirare un respiro profondo.
" mi prometti di contattarmi qualsiasi cosa accada? "
" qualsiasi "
" va bene, prenditene cura te "
" grazie, davvero, grazie "
Airi abbassò il capo più e più volte come segno.
" andiamo Mitsuki? "
" uhm, dove? "
" ad esplorare, ovvio "
" o-oh! Okay "
Axel se ne uscì dalla stanza assieme ad ella, andando verso la direzione della cucina e dei dormitori.
" dove vai? "
Mitsuki lo guardò confusa, poiché le nuove zone fossero dalla parte totalmente opposta.
" a chiedere se qualcuno sa qualcosa di medicina. Suppongo che tutti saranno qui "
" ma pensavo che dovessimo investigare? "
" magari domani, ora c'è la salute si Shiori in gioco "
" o-oh. Non avevi detto ad Airi altro? "
" sì, l'ho fatto e mi spiace. Ma devo assicurarmi che c'è qualcuno a cui rivolgermi. Non lo verrà a sapere, davvero. Adesso vado, a più tardi. O a domani se non ti vedo "
Le fece un segno con la mano e le diede un piccolo sorriso prima mentre faceva passi lenti all'indietro, per poi aumentare la velocità, girarsi e correre verso la cucina come prima tappa.
E Mitsuki rimase lì.
Ancora confusa su cosa avesse dovuto fare in quel momento.
Aiutarlo probabilmente l'avrebbe rallentato.
Investigare avrebbe impiegato troppo.
Forse era meglio rimandare a domani.
Come fece per uscire, però, fu fermata dalla voce di Airi.
*********************
" oddio, Shiori stai bene?! Come ti senti? Ti serve qualcosa? Del ghiaccio? Una tazza di tè? Delle pillole per il mal di testa? "
Questo naturalmente le fece tirare un respiro di sollievo e per controllare entrò nuovamente nella stanza. La scena era pressoché la stessa: Airi alzata vicino al letto mentre Shiori sdraiata su quest'ultimo. L'unica differenza è che ora la corvina stava col busto alzato, grattandosi gli occhi con entrambe le sue mani, mentre respirava rumorosamente e tossiva.
" vuoi dello sciroppo? Del tè? Un altro cuscino? Posso cucinare tutto quello che vuoi, se ti fa sentire meglio"
Ella però non fece altro che sussurare parole insensate, prima di riprendere a tossire ogni tanto. Sentendo parlare di cibo, tuttavia, il suo viso si fece ancor più pallido di prima, più bianco delle lezuola in cui stava, ed una brutta sensazione colpì il suo stomaco. Un rumore da quest'ultimo fece eco nella stanza e lei portò sia una mano sulla sua bocca, sia una sullo stomaco, serrando i suoi occhi quanto più forte che potesse.
Alla lillà si accese una lampadina a quella reazione, guardandosi in giro alla ricerca di qualcosa.
" un secchio! C'è un secchio?! "
La bionda notò solo allora della sua presenza, sull'orlo di tornare a panicare per l'ennesima volta, girando poi su se stessa alla ricerca di un contenitore qualsiasi. L'altra cercava con tutta se stessa di non far uscire quel poco che avesse mangiato a colazione.
Mitsuki fece il suo ingresso con tutta la velocità che avesse in corpo, una volra trovato qualcosa di simile ad un secchio: una scatola vuota del pronto soccorso, svaligiata dei suoi averi e lasciata lì per qualche strano motivo. Ma non era ciò su cui soffermarsi!
Prese il contenitore e lo passò ad Airi con un piccolo lanciò e, come una reazione a catena, lo passò a sua volta a Shiori.
Non appena lo prese fra le sue mani si girò dal lato opposto delle due e mise la sua faccia lì dentro, i conati seguendo il tutto.
Per darle un po' più di privacy, le due girarono le schiene verso l'altra. La sarta addirittura portò una mano sull'orecchio per non sentirla, mentre la narratrice mise una mano sulla sua bocca.
" scusate "
Dopo qualche minuto di emesi, e respiri profondi nel tentativo di calmarsi, la corvina riuscì a pronunciare una parola dopo tutto questo incidente, con un tono tremante, rotto ma soprattutto stanco.
Girandosi videro come la sua persona non era ancora nelle migliori delle condizioni, meno pallida di prima ed occhi sull'orlo di chiudersi nuovamente dopo tutto impeto d'energia usato senza sosta. Si avvicinarono. Si avvicinarono in una maniera così lenta e delicata come se non volessero disturbarla col rumore dei passi. La medium portò una mano sulla fronte, sentendo ancora la sua testa girare e, non ad aiutare, aveva una vista semi-appanata, un gusto amaro in bocca... Stava male. Non peggio di prima, ma stava male.
" oh, non ti scusare. davvero. fammi chiamare Axel, okay? Ti faccio un tè mentre sono in cucina! "
Propose la più bassa, preparandosi ad usare la stampellae trascinarsi fuori.
Airi da lì era più che sicura di non voler lasciarla da sola
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A spalancare la porta con forza, non volontariamente, fu il corvino dagli occhi eterocromatici seguito da Izumi. Mitsuki era da prima tornata con una tazza di tè caldo e miele dato a Shiori, quale teneva esso fra le sue mani come fonte di calore, ma non bevendolo. Forse non se la sentiva... Forse non si fidava a berlo dopo il processo.
La scena da lì in poi fu alquanto tranquilla. Nonostante Shiori continuasse a negare di dover vedere un dottore, o qualcosa di simile, Izumi riuscì a farle un piccolo controllo e le diede qualche medicina apposita per i suoi sintomi. Non avrà avuto le più grandi doti in medicina, ma rispetto al resto era sicuramente quello cui ne sapeva di più. Grazie ad Axel a farle sa supporto, seguito da Mitsuki, la portarono nella sua camera dove poteva stare al sicuro finché non si sarebbe ripresa.
" sai perché è successo tutto questo? "
" uh... certe volte mi capita del malessere dopo aver parlato con l'altra parte. "
" così grave? "
" no... Così non è mai successo. "
" capito. Magari ci puoi dire altro quando stai meglio. riposati, okay? "
" mh... "
Quando i due sono tornati nell'infermeria per avvisare gli altri al riguardo, si ritrovarono ad una scena piuttosto... comica.
Airi si era ora attaccata in un abbraccio attorno al busto di Izumi, stringendo quanto più potesse mentre nel suo viso si poteva chiaramente leggere il suo dispiacere per la medium e, ancora una volta, non aver fatto abbastanza.
Izumi, d'altro canto, non sembrava disturbato al riguardo, dandole qualche carezza sulla testa mentre lei continuava a blaterare scuse.
Si poteva dire che per oggi bastava così. Meglio chiudere la faccenda e tornare domani.
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La mattina seguente fu la stessa di quella precedente. Molti non sembravano ancora convinti di uscire dalle loro stanze o, se l'avessero fatto, erano usciti senza farsi sentire o vedere per evitare di attirare l'attenzione.
Il creatore di effetti speciali stesso non sembrava essersi preso del tutto riguardo la situazione.
Certamente era più apertx rispetto ad altre persone.
Certamente era meno sospettoso rispetto ad altre persone.
Nonostante ciò abbasare la guardia a livelli di quando fosse stato chiusx lì i primi giorni sembrava impossibile.
Si sentiva addirittura messo al muro, senza alcuna possibilità di controllare la situazione. Questo era ciò che rendeva quest'ultima ancor più frustrante per egli.
Provava ad essere più disponibile, a mostrarsi come un esempio da seguire. Non doveva mollare e farsi convincere da quei due, e Subaru, che tutto fosse perduto. Doveva trovare una soluzione a tutto questo. Doveva mostrare che c'era speranza.
Perché era l'unicx a poterlo fare.
Questa serie di pensieri furono interrotti quando, all'aprire la porta della mensa, si trovò faccia a faccia con la critica di moda, quale stava giusto uscendo dalla stanza con un piccolo sorriso stampato in volto ed un gesto di mano per salutare chiunque fosse lì dentro. Si fermò evitando di andare a sbattare contro di lxi e la sua espressione passò da una di sorpresa ad una indifferente nel vederlx.
" Axel "
" Valeria "
Si salutarono usando i nomi degli altri.
Una piccola tensione si poteva ben notare fra le due persone, guardandosi dritto negli occhi con fare poco amichevole. Finché la messicana non tornò a sorridere.
" buongiorno, se non ti dispiace vorrei continuare ad investigare e guarda caso sei in mezzo alla strada "
Questo lo sorprese un poco, non capendo questo cambio improvviso in una ragazza più gentile. Inconsciamente è risultato pure lxi più cortese nell'approccio, non capendo se fosse per l'effetto sorpresa o che non voleva mostrarsi peggiore di ella.
" oh, sì, scusa. Vai pure "
Le fece strada ed ella si avviò verso la nuova zona. Una volta che uscì dal suo campo di vista tirò un sospiro e finalmente vide chi fosse presente nella stanza.
E guarda caso altro non si trattava che di Asahi, il quale stava mangiando un dorayaki e guardava verso il basso leggeremente nervoso. Occhi chiusi, fronte aggrottata e una delle gambe non smetteva di tremare.
" buongiorno Asahi "
Guardò verso la porta per vedere se fosse chi pensasse che fosse.
E quando si rivelò la realtà neanche lo degnò di un saluto. Solo un sospiro, stanco di vederlo, continuando a masticare.
" ... È buono? "
L'altro tentò di fare conversazione con lxi, senza alcun successo. Infatti a quel quesito si alzò dalla sedia in direzione della cucina, volendo stargli il più lontano possibile. Soprattutto di prima mattina.
" e dai! Non puoi continuare ad ignorarmi così. Mi sto stufando di rincorrerti. Possiamo parlare per una cristo di volta? Non puoi atteggiarti da bambino! "
Quelle parole uscirono decisamente più aggressive e dure di quanto si aspettasse, sentendosi alquanto nervoso dopo tutti questi tentativi mal riusciti di parlargli. Ci stava provando, davvero. Eppure con le buone non voleva proprio saperne.
Tuttavia iniziare ad insistere sembrò funzionare, fermando il giocatore di scacchi dalla camminata.
Ancora non gli parlò, finendo l'ultimo pezzo del dolce che stava mangiando, lasciando nell'aria un silenzio imbarazzante fra i due.
" ... prima di tutto non sono un bambino "
Chiarì alzando l'indice della sinistra, sembrando più preoccupato a questa etichetta piuttosto del resto della conversazione.
" non stai facendo altro che scappare dai tuoi problemi "
Ribatté, facendo la stessa cosa ma con la mano destra.
" non è vero "
Scosse la testa.
" stavi letteralmente camminando via non appena avevo provato a rivolgerti la parola- "
" e sono sull'orlo di andarmene di nuovo se mi hai fermato per insultarmi. Quindi, che vuoi? "
Ora si era spazientito.
Il ragazzo più alto prese un grosso respiro profondo nel tentativo di mantenere quanta più calma possibile, mettendo successivamente le mani nelle tasche dei pantaloni.
" possiamo chiarire? Nel senso... sì, insomma sai cosa intendo "
" e se ti dicessi di no? "
" ti continuerei a rompere le scatole finché non chiariamo. Non ho - abbiamo - molto da fare qui dentro dopotutto. E questa tensione che c'è fra noi mi sta dando il nervoso più di quanto tu immagini "
Ci fu un momento di quiete, dove il corvino dalla ciocca blu porse il suo busto leggeremente in avanti e puntò il suo indice verso le sue labbra come per indicare di star attento a cosa stesse per dire.
" no "
Pronunciò chiaro e ronto. Tornò ad incamminarsi verso un'uscita. Axel si portò una mano in viso prima di aumentare il passo verso la direzione dell'altro e tenerlo fermo per una spalla.
" metti giù quella mano prima che mi metta ad urlare "
Provò addirittura a minacciare pur di essere lasciato in pace da lui. Da quando sono stati qui dentro, soprattutto dopo il processo, stava detestando le persone lo toccassero come se fosse un amico. Per non parlare du certi soggetti fissati con la moda, quale non facevano altro che tentare di stargli vicino. Aggiungendo il fattore di trattarsi di Axel, la sua pace veniva ancor di più disturbata.
" non ne avresti il coraggio, ti conosco "
" ah sì? vuoi provare e rischiare? "
Il corvino verde esitò nel continuare tutta questa conversazione, non volendo causare altri problemi con altre persone, quali potevano scanbiare erroneamente il discorso in un attacco diretto allo scacchiere.
Ma alla fine non lo fece, portando l'altro ad innervosirsi più di prima.
" giuro che se al mio tre non mi lasci- "
" non dobbiamo per forza tornare amici di nuovo, se non è questo ciò che vuoi "
Sia perché fu interrotto, sia per il contenuto di quella frase, lo scacchiere spalancò leggermente i suoi occhi muto ed incredulo.
" davvero, capisco perché sei arrabbiato- "
" beh, dimmi tu se una persona non ci rimane di merda se un'altra se ne va via senza alcun saluto "
Commentò sottovoce.
" quello. Però cerca di capire che ora questa storia non è una priorità in questa situazione "
La confusione silenziosa di egli, non capendo dove volesse andare a parare, gli diede il segnale di continuare a spiegarsi.
" nel senso, sì, è valido. Ma andiamo, pensi che questo sia più importante che uscire da qui o collaborare? "
Ancora nessuna risposta.
" voglio solo trovare un modo per andarcene via da qui il più in fretta possibile. Mi puoi odiare quanto vuoi una volta usciti da qui. Lo dico seriamente. A questo dovremmo pensarci dopo però. Ora desidero solo togliere questa tensione perché non aiuta a nessuno se non a quei due. "
Guardò altrove, ancora senza dargli una risposta.
" Tutti quanti assieme. Sani e salvi. Siamo ancora in tempo per salvarci tutti quanti- "
" ficcatelo in culo 'sta storiella del finale felice. Due persone sono morte, svegliati. Ed altre lo faranno altrettanto. 'Sani e salvi' un paio di cazzi "
L'odio ed il nervoso usato a far uscire quelle parole venne marcato così pesantemente, assieme al linguaggio volgare, che l'altro non sapeva come rispondere precisamente. Fece un piccolo passo indietro.
" ed ora, se non ti dispiace, ho altro fare. Quindi smamma. "
Questa volta stava seriamente entrando la cucina e lasciando lì da solo senza alcuna risposta certa. Lo colpì nuovamente tuttavia, questa volta dicendo addirittura qualcosa cui non si sarebbe mai aspettato dopo quei insulti.
" ... però- "
Sussurrò quasi da non farsi comprendere. Alzò il capo leggeremente verso l'alto.
Quello a spalancare gli occhi questa volta fu Axel. Non credette di aver sentito quelle parole provenire dal più basso all'inizio. Eppure non poté ricevere alcuna risposta per via di un sonoro urletto seguito da una voce maschile
" gasp, what a plotwist! "
Rimbombare per tutta la stanza e proveniente dalla cucina, seguito ancora da un'altra voce, femminile, rimproverare la prima:
" shhh- taci che voglio sapere come va avanti per lo scoop "
I due ragazzi lentamente si girarono per vedere chi fosse stato l'artefice di questa interruzione, trovando sbucare dalla porta le teste di non una, ma bensì due persone fastidiose: Sumire e Naomi. La prima stava più in basso rispetto al secondo, chiaramente mangiando qualcosa simile a dei pop-corn. Il secondo era più in alto e, durante il suo attento ascolto, rubava certe volte lo snack da lei, prendendosi delle gomitate nel fianco in cambio.
Entrambi non sembravano riuscire a battere ciglia per via dell'attenzione rivolta verso gli altri due.
" ... cosa state facendo lì dietro? "
La castana alzò lo sguardo verso l'alto ed ignorò la domanda posta del giocatore si scacchi.
" te l'ho detto io che dovevi tacere "
" my bad, my lady. I'm terribly sorry but the storyline has got me excited "
" pronto?? Una risposta?? "
" no seriamente, guarda cosa hai combinato! Ora che dovremmo dire? "
" I-I don't know. They got us good! Must be pretty excellent detectives! "
" razza di svitati, vi pare normale spiare le persone mentre hanno una conversazione privata?! "
Sbraitò lxi sul punto di lanciarsi addosso ad entrambi da quanto stavano giocando coi suoi nervi. Ricevette uno sguardo dubbioso da parte della giornalista.
" innanzitutto calmiamoci qui "
Asahi si portò una mano sulla fronte, diventando rosso dalla rabbia.
Ed Axel prese la parola.
" potreste cortesemente non rimanere lì come minimo e spiegare perché stavate origliando? "
" must we? "
" oui "
Entrambi tirarono un sospiro ed uscirono dal nascondiglio, mostrando il pacchetto di pop-corn salati ed il taccuino di lei, mentre lui stava letteralmente con le mani in mano.
" allora? "
" che vuoi sapere? "
" perché stavate origliando? "
" oh giusto. Stavate litigando ed eravamo in cucina così ci siamo messi ad assistere... Difficile non starvi a sentire "
" why yes! And besides, our - mine mostly - idea was also to check if you didn't attack eachother, in order to have testimonies in case that happened! Isn't that right, my dear? "
" absolutely, what he said. Totally didn't make that up on the spot "
In sincronizzazione alzarono il mento verso l'alto ed annuirono in supporto a vicenda. Gli altri due rimasero a guardarli con la bocca aperta dalla perplessità.
Ancora irritato Asahi fece strisciare la sua mano sul viso fino a tenere il ponte del naso con due dita, in aggiunta battè un piede a terra ripetutamente.
" e da quando andate d'accordo voi due? "
" non sono affari tuoi, torna al tuo gay drama, Asahi. Al momento l'unica cosa che rispetto di te sono i tuoi pronomi "
" ... basta, me ne vado "
E veramente se n'è andò questa volta, abbandonando la scena per chiudersi in camera offeso ed arrabbiato, avendo minimo 3 persone quale avevano già rovinato la sua giornata così presto. Probabilmente non vedeva l'ora che tutto questo finisse.
I tre rimasero a guardarlo in silenzio, Naomi addirittura mosse la mano in segno di congedo con un sorriso.
Sumire incrociò le braccia al petto.
" huh, non pensavo si irritasse per così poco. Più tardi vedo di intervistarlo "
" fallo a tuo rischio e pericolo. Neanche ti vorrà vedere nella stessa stanza probabilmente "
" Axel... Mi sottovaluti "
Il ragazzo chiuse i suoi occhi sbuffando arreso, non aspettando che la conversazione con l'altrx andasse a finire così.
" che problemi avete voi due? "
" no, nulla. Solo una litigata successa tempo fa "
" huh... okay "
Socchiuse i suoi occhi con fare sospettoso mentre sfogliava gli appunti scritti.
" oh, oh! I also have some problems! "
" sì, Naomi, lo sappiamo "
" I can talk about them! "
" sì, Naomi, lo sappiamo "
" it all started when I was a little lad- "
Durante il piccolo battibecco fra questi due, il creatore di effetti speciali socchiuse gli occhi a sua volta trovando strano qualcosa.
" effettivamente non è solito vedervi andare così d'accordo? "
Naomi tirò un altro urletto, portandosi una mano al cuore.
" how could you say that?! Sumire and I were always meant to be. Two sides of a coin! Two halves of a heart! Like water and dirt. Like I'm the sun and she's my sweet moon whom shall I light up even in the darkest of the night just to make everyone see the right path! Oh, if you ever knew how we bounded! Oh, if you ever knew we have so much in common! "
" usiamo la stessa crema per la faccia la mattina "
Tradusse per il terzo.
" ooooh "
" sinceramente non me lo sarei aspettato, ma I guess love is really blind "
" but of course. Even if it wasn't, your beauty would blind it for how stunning you are "
Il monologo prese le mani della giornalista con le sue, rendendo il tutto più romantico. Lei non poté contenersi del sorridere prima di aggiungere un pizzico della sua drammaticità.
" oh why, your words make me weak I can't even stand on my own feet. If only there was a knight in shining armor to catch me "
Lasciò andare la presa e, portando le spalle verso di lui in una posa drammatica, lasciò andare il suo peso all'indietro. Naomi naturalmente l'afferrò con entrambe le mani dietro la schiena.
" worry not, my lady. Therefore I will always be there to catch you when you fall "
" se volete me ne posso andare, vedo che siete occupati "
Ad interrompere la scena dello spettacolo fu Axel, quale fece ricordare alla coppia della sua presenza in sala con una punta d'imbarazzo.
I due lo sguardono in silenzio per qualche istante prima di tornare composti come poco prima. Sumire si schiarì la voce prima di chiarire:
" abbiamo preso alcune qualità dell'altro da come si può evincere "
" io avrei detto difetti, ma fate voi "
Sussurrò senza farsi sentire in modo comprensibile da loro.
Naomi dopodiché battè il palmo della mano sul pugno, come se gli fosse venuto un'idea in mente.
" oh, I almost forgot, I promised sweet Hyosuke to help him trying to get out of his room. He hasn't come out in days, poor him. I should check on him. "
" aw, mi lasci così? "
" of course not! I'll come back as soon as possible and you can again be the Watson to my Sherlock "
Spiegò mettendo le sue mani sulle spalle di lei, per poi incamminarsi verso l'uscita della mensa camminando all'indietro e mandando baci con entrambe le mani proprio come se fosse in un palcoscenico a ringraziare il pubblico.
I due lo salutarono con un gesto della mano, rimanendo fermi. Un respiro fu preso prima che lei disse:
" forse vado anch'io, non ho ancora finito di esplorare alcune stanze "
" oh, prima che tu te ne vada, posso farti qualche domanda? "
I suoi muscoli si irrigidirono.
" su cosa precisamente? "
" su... quella storia di Subaru "
E sì rilassarono, accompagnati da un sospiro di sollievo.
" che ti serve sapere? "
" quella storia dei... uh... Shichi-ni Go-roku? Sai qualcosa di loro, no? "
" oh quello... Shini Goro. Sì, so un po' al riguardo anche se non tantissimo "
" mi va benissimo qualsiasi informazione tu abbia, voglio cercare di capire cosa sta succedendo. Magari dovrei chiamare pure tutti quanti, così che tutti siano allo stesso passo? "
" oh, se vuoi provare, fai pure. Ma ti avviso che certi elementi sarann difficili da convincere, come credo tu già sappia. Almeno posso farmi un caffè nell'attesa "
" mh... effettivamente... pensiamoci più tardi allora. Raccontami cosa sai "
Un piccolo sorriso pacato su formò sul suo viso, felice di avere qualcuno interessato a cosa lei sapesse e quali informazioni detenesse. Insomma, non era la prima volta che succedesse, eppure aveva sentito più insulti che richieste riguardo la sua carriera. Una volta ogni tanto la rendeva gioiosa poter dire cosa volesse senza doversi sentita pressata. Si avvicinò a due sedie della mensa e tirò indietro una.
" dopo di te "
Axel si sedette nella sedia offerta e lei affianco ad egli.
" prima di iniziare, tu quanto sai di loro? "
" alquanto poco. So solo che sono un gruppo criminale giapponese e che siano stati dietro qualche attentato recente "
" solo quello? Sicuro? "
" non mi viene in mente altro "
" mh... allora iniziamo da questo. A mia volta non ne so quasi nulla perché sono stati alquanto segreti, o almeno così dicono i giornali "
" vai avanti "
" Shini Goro, letto sia 42-56 che 'tempo di morire', è questo gruppo criminale, alcuni addirittura lo definiscono terroristico, in Giappone quale, in parole povere, detesta il governo giapponese e ne vuole assumerne il controllo. Avevan iniziato ad operare circa pochi anni fa, ma senza attirare l'attenzione, finché non hanno direttamente attaccato la Hope's Peak Academy "
" che tipo di attacco? "
" beats me, l'accademia ha preferito tenere tutto questo pressoché segreto per qualche motivo. La mia ipotesi era per non rovinare la sua reputazione. Tutto si era risolto alquanto in fretta in realtà e molti hanno provato a dimenticare la faccenda "
" huh... "
" però! "
" mh? "
" ho sentito che un possibile motivo per cui l'avessero fatto sia per controllare gli Ultimates. Essendo loro, e noi, la punta di diamante del futuro, avrebbe senso voler sovrestare questo potere per governarlo e, di conseguenza, espandersi nel resto del sistema educativo e politico. Metti caso che potremmo essere l'anello più debole della catena dato che rimaniamo dei ragazzi, questa teoria non è così cattiva. E Subaru ha confermato che dietro questo Killing Game si nascondono loro "
" tutto torna insomma. E sai perché si son messi contro un governo così? "
" quotidiani dicono per il potere, vogliono creare un sistema simile ad una dittatura dove loro sono il potere massimo "
" okay... c'è altro? "
" mh... Non che mi viene in mente in realtà. Se mi verrà in mente qualcosa te lo faccio vedere se vuoi "
" chiaro, capisco "
" sei così calmo al riguardo, non ti capisco io invece "
" eh? "
" sembra tu sappia accettare cattive informazioni alquanto bene, eppure questa cosa ti riguarda più che mai.
Magari la faccenda non ti tocca proprio, eppure sei stato tu a chiedermi di raccontarti qualcosa. Ci sarà un terzo motivo magari? Qualcosa che mi sfugge? "
" u-uhm... dove vuoi andare a parare? "
" io? Da nessuna parte. Sono solo una persona curiosa del carattere di altre. Un po' di sorpresa me la sarei aspettata come minimo da te "
" sono sorpreso, davvero. Sto cercando di non panicare però "
" come mai? "
" non credo porti qualcosa farsi prendere dalle emozioni su questa storia. Devo avere una mente chiara, suppongo "
" come mai proprio te fra tutte le persone? C'è qualcosa in più che credi di avere rispetto al resto? "
" u-uhm... perché voglio cercare di far uscire tutti da qui? Non voglio screditare nessuno con le mie parole ma mi è stato detto che ho la stoffa del leader e... penso di essere affidabile, di essere in grado di farlo meglio di altri "
La fanciulla socchiuse gli occhi e lo guardò dritto i suoi, per poi aprire lentamente il suo taccuino e scrivere qualcosa al suo interno.
" che fai? "
Domandò lxi cercando di avvicinarsi a leggere, ma lei lo chiuse prima che potesse farlo.
" un promemoria di dirti altro se mi viene in mente. Credo mi basti così per ora "
" 'ti basta così'? "
Annuì, alzandosi dalla sedia ed uscendo dalla stanza.
" hey Sumire "
" sì? "
" grazie ancora per avermi dato queste informazioni senza batter ciglia "
" o-oh... prego. È il mio lavoro condividere informazioni in fondo. Se ti serve sapere qualcosa sono sempre la persona giusta cui chiedere "
Gonfiò il suo petto e raddrizzó la schiena in modo fiero, uscendo ufficialmente dalla stanza e lasciando Axel da solx.
" ... devo andare da Mitsuki, vero "
Non sapeva di cosa stesse succedendo letteralmente a pochi passi dall'uscita, sebbene sembrasse riguardarlo più di chiunque altro.
Una persona si avvicinò alla giornalista, portando un mano verso di ella.
" allora? "
" c'è tanto da tirare fuori a mio parere e non sembra così difficile fargli dire altro. Ho già qualcosa che potrebbe interessarti. Che ne dici di una passeggiata mentre lo faccio? "
" volentieri, mia cara. Ma voglio anche leggere per controllare che tu non stia mentendo "
Sbuffò, incrociando le braccia al petto dalla poca fiducia che l'altro avesse nei suoi confronti. Nonostante il non volerlo fare, passò il suo taccuino ad egli, quale venne aperto e strappato dagli appunti fatti in mensa e cucina. Rimase a leggerli in silenzio per poi sorriderle:
" dopo di te "
_____________________________
Quando il duo si riunì, lxi dalla cucina e lei dall'avere voluto controllare le condizioni di Shiori, si erano incamminati verso l'area ancora non esplorata del tutto. Si stava scambiando informazioni nel mentre.
Mitsuki raccontava di come Shiori si era sentita meglio rispetto a ieri, avendo le forze di uscire dalla stanza anche se non se la sentiva di stare in compagnia di altri. Le aveva raccontato di come sa piccola le capitava di avere questi cali per via del suo talento, anche se non a questi livelli, e chiamare un dottore non era necessario.
Axel d'altro canto raccontò del suo ennesimo tentativo di allacciare con Asahi, quale non sapeva se considerare un successo per via dell'interruzione di Naomi, Sumire e della loro amicizia. Con la seconda era riuscito a sapere qualcosa in più dei Shini Goro addirittura, quali lasciò la lillà a bocca aperta.
" un gruppo che vuole governare il Giappone attraverso gli Ultimates? Non può essere... "
Commentò sottovoce, camminando uno affianco all'altra. Tutto questo killing game stava succendo per via di persone così vili? Disposti a fare di tutto pur di raggiungere il loro avaro desiderio? Erano davvero persone umane?
" oh, guarda lì! "
A non farla cadere nelle sue paranoie, per un pelo, fu la voce del più alto che chiarì la presenza di qualcosa di strano fra i corridoi. Una porta aperta, spalancata addirittura, emanava una luce più forte di quella del resto delle stanze. Non era abbagliante, non era intensa, ma il contrasto si poteva notare facilmente.
Incuriositi si avviarono per esplorarla e finiro in quella che sembrasse un'aula di musica.
Era comparabile ad un misto fra una classe universitaria ed un paloscenico da orchestra in miniatura. I posti salivano sempre più verso l'alto man mano che si allontavano dal pavimento alto in legno, risediente su di esso un pianoforte, uno sgabello ed una postazione da direttore vuota. Ai lati e fuori dal palco tutti i strumenti comosciuti e visti almeno una volta nella vita quotidiana: archi, flauti, chitarre, arpe, triangoli... Tutto questo pronto ad essere usato! E dietro gli ultimi posti vi erano dei armadietti. Una cosa, o meglio qualcuno, riuscì ad attirare l'attenzione da tutto questo spettacolo classico: Koharu.
La castana non si era fatta proprio vedere da nessuno dopo il processo, nemmeno Airi, rimanendo chiusa in stanza tutto il tempo ed uscirne solo quando era strettamente necessario. Vederla lì era di certo inusuale. Stava al lato del palco verso il gruppi di strumenti a fiato. Cosa ancora più sorprendente era che fra le sue mani tenesse un flauto traverso argentato.
Lo guardava con tale malinconia.
Lo guardava con tale malessere.
Lo guardava con tale colpa.
Tirava qualche respiro profondo ed arreso una volta ogni tanto, non rendendosi conto di ciò che la circondava.
Il motivo cui si era persa a fissarlo era tanto ovvio quanto triste da realizzare. Rimaneva l'ultima persona ad averla vista un attimo prima di cadere nelle grinfie del cattivo destino per lei segnato.
Rimaneva l'ultima persona ad aver visto i suoi veri colori prima di cadere eternamente all'inferno.
Rimaneva l'ultima persona a poter aver capito i suoi sentimenti.
E questo la rattristava come pochi. Il suo stomaco si attorcigliava, i suoi occhi si spegnevano e le sue mani tremavano a tener in mano un oggetto così leggero. Si chiedeva quanto brava potesse esser stata l'altra nello suonarlo e, dentro di sé, stava morendo dalla curiosità nel sentirla suonare... Eppure sapeva che quel desiderio non si sarebbe mai avverato. Dunque rimaneva lì. A fissarlo. E questo la rattristava come pochi.
" possiamo entrare? "
Mitsuki domandò bussando alla porta col pugno, seppur aperta e disponibile all'ingresso.
La badante dei panda saltò sul posto, ora sveglia dai suoi pensieri intrappolati. Eppure si mise subito sulla difensiva, girandosi di scatto e puntando il flauto verso la direzione della voce, usandolo come possibile arma per risultare più minacciosa. Se questo stava veramente funzionando si doveva discutere in parte.
I due spalancaroni gli occhi a quelle mosse, rimanendo in silenzio a guardarla negli occhi. Rimasero così per qualche secondo prima che ella ruppe il silenzio.
" oh... siete voi. Entrate pure "
I due finalmente misero piede nell'aula, avviandosi verso la già presente.
" già... grazie "
" cosa stavi facendo? "
Domandò il creatore di effetti speciali inclinando la testa di lato, notando adesso lo strumento.
" nulla! Niente di niente! "
Tornò subito sulla difensiva, questa volta stringendo fra le mani lo strumento. I due nuovamente erano perplessi, si guardono e Mitsuki chiese:
" va tutto bene? Ti va di parlarne? "
" parlare di cosa? Non mi pare di voler parlare con qualcuno "
Strinse la presa.
" ti manca... Hiroko? "
Strinse la prese ed abbassò il capo poco verso il basso. In quel momento la sua figura minuta tremò ed un sorriso comparse nelle sua labbra. Non uno di gioia, non uno di felicità, ma uno di divertimento. Trovava la domanda spiritosa, in contrasto con i suoi sentimenti. Lei? Mancarle? Che sciocchezza. Si doveva trattare di uni scherzo... Vero?
" pf- no! Non mi manca affato! Perché dovrebbe? Mi odiava. Mi detestava. Per poco non mi uccideva pur di uscire da lì. Ed io non la trovavo nemmeno simpatica. Pensate che quella chiacchierata avuta con lei prima che morisse mi abbia fatto cambiare idea sul suo conto? Ahah, siete ridicoli! Non abbiamo speso più di cinque minuti assieme in fondo. Cosa vi fa pensare che mi preoccupi per lei? "
Una risata nervosa si aggiunse alla fine, nuovamente lasciando i due muti.
" cosa avete da guardare?! Vi divertite pure voi a prendermi in giro, non è così? So cosa state pensando. 'Oh ma Koharu è aggressiva', 'oh ma Koharu non sa controllarsi', 'oh ma l'hai vista come è impazzita durante il processo', 'oh ma come fa a rimanere ancora in vita'. Ora siete qui solo per farmi sentire in colpa al riguardo. Perché mai avreste dovuto chiedermi di lei? Non ditemi che eravate suoi amici! Non vi crederei neanche se giuraste! "
Ed ancora una volta la presa si strinse, rendendo le sue nocche bianche quanto un lenzuolo. Si aspettava che venisse lasciata da sola con quelle parole. Preferiva buttarli fuori con le cattive pur di sentir parlare di lei. Tuttavia la narratrice cercò di persuaderla.
" no, Koharu, non pensiamo questo di te dopo il processo "
" lo dici solo per non passare per la cattiva. So cosa pensi realmente "
" non è così! Capisco perché tu ti senta così confusa, adesso "
" non sono confusa. Non ho mai pensato più chiaramente di prima! "
" per favore, starmi ad ascoltare. Posso capire tutta la tua frustrazione, posso capire perché tu ti senta così... "
" non è vero! Come dovresti sapere come mi senta io?! Non sei me! Non potresti mai e poi mai capire come ci si possa sentire nei panni! "
" p-può darsi, ma non significa che non possa empatizzare ed aiutarti! Vogliamo solo che tutti vadano d'accordo e che cerchiamo di rimanere uniti nonostante le avversità "
" sei cocciuta quanto un mulo per aspettarti collaborazione da parte di tutti! Da me soprattutto. Non vedi in che razza di situazione siamo finiti?! "
" ne vale la pena provarci! "
" no, non so stare in gruppo. Lasciatemi stare, bisogna contare solo su se stessi qui. "
" non tirarti giù così! Sei più forte di quel che pensi! "
" no, taci. Sono una buon a nulla quando si tratta di persone. L'ho accettato tempo fa. Ora vattene! "
Koharu, per favore, non dire queste cose sul tuo conto. Ricorda che non è colpa tua se è morta "
Rimase scioccata, paralizzata sul posto a sentir dire ciò riferito verso di lei. L'avevano colpita in pieno in un modo tanto doloroso quanto confortante. Il suo fiato addirittura si fermò, rimanendo dritta come una statua. Come un animale sul punto di pericolo, quale spera che fingendo di esser morto venga lasciato in pace al posto di affrontare le conseguenze delle sue azioni per la sopravvivenza.
Quando la fanciulla dai capelli lillà mise una mano sulla sua spalla, si rilassò completamente. La presa, i muscoli, il respiro. Tornarono ad essere più normali di prima.
" ... lo so... so che non è colpa mia... però non riesco a togliermelo dalla testa "
" possiamo parlarne se serve "
" ... non lo so "
" vuoi magari passare del tempo con me ed Axel per non pensarci proprio? "
" non lo so... "
" vuoi un po' di tempo per te? "
" può essere "
" uhm, che ne dici se più tardi facciamo qualcosa assieme? Noi tre. O solo noi due. Possiamo mh... Dipingerci le unghie magari? Oh, puoi parlarmi pure dei tuoi panda se ti va. Come si chiamavano ancora? Shuga e Choco? "
Gli occhi della ragazza si illuminarono alla proposta, soprattutto quando l'altra ben si ricordò dei nomi dei suoi animaletti. Quando ne parlava era solita esser ignorata e non ascoltata, sapere che qualcuno non si fosse scordato della sua passione la rincuorava.
Annuì senza riuscire a contenere un piccolo sorriso stampato fra le sue labbra.
" magari possiamo invitare Airi- "
" non saprei di quello... "
" huh? Pensavo andaste d'accordo? È successo qualcosa? "
" direttamente fra noi, no. Però ecco... Come dire... c'è un altra persona... Insomma non mi va di parlare con Izumi "
" non devi per forza parlare di lui con lei "
" lo so, lo so! Ma uscirà prima o poi questo argomento perché sono amici e vuole che vada d'accordo con lui. Però non riesco neanche a guardarlo in faccia dopo quello successo nel processo. Non dirle nulla però, per favore! Se la prenderebbe male! "
Lei annuì, rispettando i suoi desideri.
" allora, a più tardi? Va bene se ti lascio qui a pensare? "
" mh-mh. A più tardi "
Anche se in silenzio, i due uscirono dalla stanza. Ma non era una quiete scombussolata od instabile, più una di tranquillità. Anche se Koharu non era ancora nelle migliori delle condizioni emozionalmente, sembra che aver tirato fuori quei pensieri l'abbia calmata più di prima. Almeno qualcosa è stato fatto con successo e Mitsuki era confidente di esser riuscita a fare qualcosa al riguardo.
" sei davvero brava con le persone, lo sai? "
Evidenziò Axel mentre camminavano per una nuova sala.
" lo pensi davvero? "
" hai aiutato Koharu anche se sembrava per peggiorare il tutto "
" oh, ma non niente di che davvero! Mi piace aiutare le persone e so quanto si senta arrabbiata "
" è proprio questo che mi piace di te. Il tuo altruismo è davver invidiabile "
Le sorrise sincerx.
E lei arrossì leggeremente in volto, portandosi una mano sulla guancia.
" grazie, e sai cosa a me piace di te? "
" cosa? "
" la tua sicurezza. Sei sempre così autoritario ma amichevole. Anche tu vuoi solo il bene del gruppo "
Portò le mani dietro dietro la nuca della testa e guardò verso alto.
" non è niente di che. È il dovere di un leader aiutare gli altri. Sto facendo il minimo indispensabile "
" per me fai già abbastanza così! "
_____________________________
La seconda stanza da esplorare era alquanto vicino a quella musicale e circa in mezzo fra essa e la biblioteca. Mitsuki inizialmente era perplessa su come fosse riuscita a mancarla, dovendosi trattare di un piccolo errore di percorso. Ma questo non era chissà quale problema da risolvere, dicendosi di essersi sbagliata con il giro ripetitivo.
Entrare lì dentro fu tale e quale ad entrare in un altra dimensione. Dal tipico scenario scolastico si era trasformato in uno pieno di moda ed eleganza, comparabile ad uno dei più ampi armadi di una famiglia ricchissima. Una stanza creata solo per tenere dei vestiti? Questo lusso l'avranno sentito perlopiù nei film americani come massimo. Non pensavano che l'accademia fosse riuscita a farsi influenzare così. Magari voleva solo accontare i desideri dei suoi studenti? Perché avere una stanza del genere in primo luogo?
Ai muri vi erano perlopiù dei armadi enormi, divisi in tre sezioni quali potevi raggiungere usando addirittura una scala messa lì affianco, pieni zeppi di qualsiasi capo d'abbigliamento di loro gusto. Ogni vi era un grosso specchio dalla parte opposta all'entrata, in grado di inquadrare più di tre persone da cima ai piedi. Non mancavano anche le scarpe ed in centro vi era un grande divano a forma di U bianco sotto in tappeto peloso e morbido. Le luci in quella stanza erano di altissima qualità, quasi come se fossero di un set fotografico.
Seduta ad investigare uno di quei armadi altro non era che la critica di moda Valeria. Rovistava fra le giacche con uno sguardo concentrato, cercante un capo che riuscisse a soddisfarla abbastanza. Vi erano molte scelte, certo. Ma per il suo stile doveva pur trovarsi qualcosa di impeccabile.
E poi... Vestiti! C'erano dei vestiti finalmente! Qualcosa cui potessero cambiarsi senza dover rimanere con lo stesso outfit per giorni di fila. Gli occhi di Mitsuki si illuminarono al pensiero di potersi finalmente dare un cambio, buttandosi nel primo degli armadi per vedere cosa vi era in serbo. Axel invece rimase un po' titubante all'idea di entrare nella stessa stanza della critica, ma si convinse per l'altra.
" ciao anche a voi. Axel, che piacere rivederti "
Salutò con tono gentile ed un sorriso.
" ciao. "
Si limitò a dire guardando nello stesso armadio di della lillà. Quest'ultima domandò ancora in prenda alla gioia.
" oh, oh! Valeria, cosa hai trovato fino ad ora? "
" stavo sfogliando il contenuto degli armadi. Ci sono vestiti di qualsiasi genere per vostra informazione. Anche T-shirts, biancheria ed accessori "
Spiegò, tirando fuori da uno scaffale un piccolo baule pieno di anelli e catene.
" fino ad ora devo ammettere che questi gioielli sono i miei preferiti. Semplici ma eleganti. Subaru, Hana, Haruki o la scuola devono avere un buon gusto, per quanto contorta la mentalità dei primi tre sia "
I due si avvicinarono con la bocca semi-aperta, rimanendo quasi incantati alla vista. Soprattutto Axel, quale portò una mano a toccare essi, eppure con forza la castana chiuse la scatoletta quasi mozzandogli le dita nell'atto. Exlx fece un piccolo passo all'indietro dallo spavento, rimanendo fermo in quella posa per qualche secondo.
" oh, volevi vederli? Perdonami non l'avevo afferato. Ecco tienili pure tutti te! "
Nuovamente xlx diede quel sorriso gentile ed educato, passandoxlx la scatola come se nulla fosse successo. Il creatore si vide costretto a prendersela senza aggiungere qualche commento riguardo il quasi incidente di prima, non volendo sembrare maleducato e non lasciando mostrare all'altra quanto stesse giocando con i suoi nervi ad ogni loro incontro.
" ditemi, cosa stavate facendo? Investigazioni? "
Annuirono.
" vedo che non sono l'unica allora. Meno male che siete disposti ancora a voler andare avanti. Altre persone sono... Meno aperte di ciò che si aspettava "
Pronunciò l'ultima frase con un po' d'acidità.
" mah! Tuttavia, mi era venuta in mente una piccola idea per riuscire a tirare su i morali. In fondo un leader deve pensare alla salute mentale dei suoi compagni. Dico bene, Axel? "
Lanciò una frecciatina alxx fanciullx, continuando a mantenere quel sorriso pacato e gentile. Uno che gli stava facendo sudare freddo dal nervoso.
" proprio così e, dimmi Valeria cara, quale era la tua idea? "
Provò a rispondere a tono, cercando di non essere il più piccolo dei due figurativamente. Anche lui con un sorriso educato.
Mitsuki guardò la scena leggermente confusa riguardo l'aria formata.
" pensavo, caro Axel, che fosse un'ottima idea provare a fare una piccola festa in costume. Non proprio 'costumi', ma solamente provare i vestiti qui. Se vedete da quella parte vi sono pure 3 dei camerini cui cambiarsi. Basta un po' di musica e l'umore di alzerà immediatamente. Tutti sono invitati e nessuno è obbligato a partecipare. Che ne dite? "
" la trovo un'idea fantastica! Magari riusciremo a far tornare la fiducia nel gruppo! "
Esclamò la fanciulla unendo le mani e raddrizzando la schiena.
L'altro tuttavia incrociò le braccia al petto, non sembrando gradire l'idea. Gli piaceva in realtà, la trovava un'ottima decisione da prendere! Se non fosse che la ragazza abbronzata fu quella ad avere quest'ultima.
" sì, suppongo possa funzionare. E da quando tu ti preoccupi per l'umore altrui? "
Lei tirò un sospiro rumoroso, un 'gasp', portando una mano davanti alla bocca scioccata.
" perché non dovrei? Per qual mostro mi prendi? Ti sto così antipatica? "
" no, no! Non intendevo nulla del genere... "
" e allora? "
" n-niente, lasciate stare "
" mh, va bene "
Mise le mani in tasca, tornando ad investigare l'armadio in cui stava.
I due si guardarono negli occhia e successivamente Mitsuki tornò a fare ciò che stesse facendo prima.
Axel, invece, decise di sedersi su uno dei divani e riaprire il piccolo baule per vedere meglio il suo contenuto.
Come detto prima, vi erano anelli e catene in argento ed oro, con poche decorazioni su di esse, quasi nessuna. Tuttavia alcuni risultavano più spessi di altri, cosa attirò la sua attenzione, decidendo di vederli più da vicino.
" non leggo nessun nome sopra, quindi... "
Si intascò quest'ultimi. Non c'era scritto da nessuna parte che non si potessero prendere 'in prestito' i gioielli qui dentro.
Non fu l'unico oggetto ad attirare la sua attenzione però, rimanendo colpito da una collana con un piccolo cuore argentato che pendeva dalla catena. Era... Adorabile. Semplice ma carina.
Non sapeva perché però girò il suo capo verso la sua ormai compagna in avventure in questi giorni, vedendo quanto felice fosse di trovare qualche capo magari più comodo da indossare.
Sentì pure lo sguardo di Valeria poterlo fissare, nonostante quando guardò dall'altra parte ella era ancora occupata a guardare lo scaffale affianco. Magari sarà stata solo una sua impressione...
" oh, dovrei proprio chiamare Koharu qui! Sono sicura che le piacerebbe trovare qualcosa di simile al suo pigiama. O semplicemente dei vestiti nuovi! Ti dà fastidio se andiamo avanti domani con le investigazioni? "
" huh? No, no. Fate pure voi due. Vedo di fare altro nel mentre "
" non vuoi stare con noi? "
" beh, ecco, conoscendola nom farebbe altro cche prendermi in giro per la mia altezza sopra il metro e 70 e non ci tengo in questo momento. Dunque... "
" oh, capisco. Però se cambi idea puoi sempre aggiungerti! "
" signorsì signora "
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Il restante pomeriggio passato ieri con Koharu aveva tirato su di morale entrambe. Anche se ha dovuto trascinare la castana per via della sua diffidenza, Mitsuki riuscì a portarla nell'armadio gigante e mostrarle tutta la collezione di vestiti che deteneva disponibile. Come lei, la badante era felice di veder finalmente una possibilità di cambiare il suo abbigliamento e poterlo lavare, tanto che si mise subito all'opera nel trovare vestiti che fossero di suo gradimento - Valeria tendeva a lanciare qualche critica indiretta qua e là - ed addirittura provarli prima di prenderli e portarli in camera sua.
Successivamente le due si erano messe a chiacchierare riguardo qualche avvenimento delle proprie vite, proprio come se fossero delle semplici amiche e compagne di classe, quale vivevano le loro vite normali. Koharu non faceva altro che blaterare di quanto fosse fiera dei suoi cuccioli, raccontando di come per gioco uno dei due panda tendeva a fare le capriole pur di non camminare. O ancora di quella volta che entrambi quasi la investirono perché aveva portato del cibo. O ancora di quanto loro amassero la grande altalena per panda nel loro luogo allo zoo. O ancora di quanto ai visitatori bambini piacesse vederla giocare con loro e prendersene cura. Proprio una madre fiera del suo lavoro.
E diciamo che questa cosa le fece unire di più perché a sua volta Mitsuki si prendeva cura di altri, non animali, ma bambini. Anche se in certi casi da babysitter ne ha viste di tutte i colori, alla fine del giorno riusciva sempre a divertirsi. Raccontava di come veniva spesso invitata a giocare alle fantasie eroiche dei ragazzini con superpoteri, o prendere del tè con le bambine ed i loro pupazzi di sangue reale. Di come tutti loro amassero un finale felice prima di andare a dormire, come solo lei gradiva.
Tutti questi ricordi felici, tutta quella nostalgia. Per quanto amasse ricordarli, non poteva far a meno di sentire dell'amaro sulla bocca mentre li teneva stretti a sé. Si chiedeva se valesse davvero la pena essere un Ultimate se significasse passare tutto questo inferno pieno di responsabilità ed orrore, quando poteva rimanere una semplice ragazza amante delle storie e sognante di essere qualcuno di importante.
In quel momento, la mattina seguente, capì quanto realmente le mancasse la sua vita, quanto volesse tornare indietro perché, anche se non ne fosse a conoscenza, erano proprio quei piccoli momenti che la rendeva più felice di ogni altra persona.
Invece era bloccata qui in questo gioco quale non aveva nemmeno accettato di partecipare. È perché? Per uno stupido titolo? Se ne fosse stata a conoscenza delle conseguenze non l'avrebbe mai e poi mai accettato. Se fosse stata a conoscenza degli scopi di quel gruppo vile non avrebbe mai sognato di far parte a questa scuola. Se potesse leggere il futuro sarebbe stata la cosa più utile al mondo pur di evitare tutto questo macello.
Quella mattina, con gli stessi pensieri impressi nella sua mente, si era diretta dopo la colazione a fare un giro da sola, volendo schiarirsi la mente. Avrebbe preferito trovarsi fuori all'aperto con aria fresca da respirare, eppure si dovette accontentare dei ampi ma chiusi corridoio. Non sapeva dove sarebbe andata di preciso, finché la sua forza glielo permetteva si sarebbe mossa dove più l'istinto le comandava di dirigersi. Il silenzio che la avvolgeva ad ogni passo era un misto fra conforto nel poter sentire i suoi pensieri e nervoso nel non riuscire a sentire altro che quelli.
Sapeva di voler solo una cosa però: uscire da qui. Uccidendo qualcuno? Assolutamente no. Era ben cosciente di non essere in grado a farlo, sopportare le conseguenze e succedere nell'intento. Eppure altre soluzione non sembrava affatto esserci, per quanto le duole ammettere. I soccorsi non erano arrivati, tutte le vie d'uscita non era sbloccabili. Non c'era altra maniera. Destava ammetterlo a se stessa. Anche se non l'avrebbe mai detto ad anima viva per non preoccupare gli altri, sapeva che attualmente questa fosse la loro unica risposta accessibile. Solamente un miracolo poteva salvarli tutti quanti.
I suoi passi si fermarono, notando una cornice di una porta rosso sangue, una che non vedeva da un po'. Doveva trattarsi di quella zona accessibile solo durante il day-time. Un'altra ancora. Eppure la cornice di essa era particolare. Non era la tipica cornice rettangolare, piuttosto un arco formato da mattoni di pietra incastrati l'uno all'altra, reggendo il peso e formando un'opera simil medievale da osservare.
Naturalmente si fece prendere dalla curiosità ed aprì la porta, rivelando un'atmosfera che mai si sarebbe sognata di vedere in questa scuola.
Era l'interno di una piccola chiesa cristiana, o di qualcosa simile. La sua grandezza si limitava ad essere una sorta di corridoio meno ampio rispetto a quello fuori. Ai lati vi erano delle file di coppie di sedie rosse, alcune su cui poggiate dei libri dalla copertina del medesimo colore o marrone scuro. La loro presenza formava in centro un corridoio ancor più ristretto, quali dalla porta portava davanti ad un altare rialzato con dietro un ritratto di una donna col velo e l'aureola, adornato da una cornice dorata. Su tutti i muri vi era una pattern precisa: colonne con altri dipinti e incavature con statue bianche e ben definite. Il soffito a forma di cupola portava altri dettagli oltre a pennellate. Ma la cosa che più attirava l'attenzione era un piccolo raggio di luce proveniente da poco sopra il dipinto centrale, quale mirava direttamente all'altare.
Quella scena la fece zittire più di quanto già non lo fosse, sapendo di essere entrata in un luogo sacro dove alcuni pregano e confessano. Doveva ammettere che tutte le decorazioni l'avevano colpita, rimanendo a guardarle ed analizzarle quanto più poteva.
Mitsuki non era mai stata influenzata dalla religione prima ad ora. Certamente alcune tradizione alla base di esse le avrà seguite, nonostante ciò nessuno dei suoi genitori l'ha cresciuta inserendo ciò nella sua vita quotidiana. Si poteva definire atea? Non ne era sicura, la domanda tipica di "esiste Dio?" non era qualcosa cui crede di aver riflettuto prima d'ora. Soprattutto se si tratta di una religione monoteista. Aveva riconosciuto di ritrovarsi in una chiesa cristiana non perché questo credo era diffuso dalle sue parti, piuttosto perché sapeva che dal regno delle fiabe e favole, l'Europa, era essa ad essere la più diffusa. Nuovamente, però, non sembrava essersene interessata più di quanto.
Se non in quel momento.
Da quel poco che ebbe sentito, le persone venivano qui a recitare cori e preghiere nella speranza di vivere una vita felice, piena, priva di peccati e benedetta da colui lodato che vi era lì in alto... Il concetto che lei ebbe afferato di questo luogo era una sorta di accesso per avvicinarsi al divino e chiedere cose felici per se stessi e le persone amate. Tutti erano aperti a farlo. Era un luogo comune.
Pregare e sperare...
Pregare e sperare...
Da quando era qui pregava e sperava di uscire con tutti quanti sani e salvi.
Da quando era qui pregava e sperava per un futuro migliore.
Da quando era qui pregava e sperava per un finale felice.
Da quando era qui pregava e sperava in un miracolo li salvasse.
Tutta questa realizzazione le fece venire un'idea.
Si avviò verso le sedie anteriori, sedendosi in quella più a destra possibile ed appoggiò la sua stampella sul pavimento.
Dopodiché chiuse gli occhi ed unì i suoi palmi delle mani.
No, non era a conoscenza di alcuna preghiera.
Ma questo non l'avrebbe fermata a voler chiedere del bene.
Anche se secondo alcuni non era possibile.
Anche se secondo altri questa cosa era stupida.
Perché non doveva provare e pregare e sperare?
Non poteva fare altro in quel momento se non questo.
Anche se non fosse a conoscenza dei riti.
Anche se non avrebbe funzionato.
Prego e spero di uscire da qui.
Prego e spero che tutti siano salvi.
Prego e spero di rivedere le nostre famiglie.
Prego e spero di poter vivere la mia vita ancora una volta.
Frasi così sussurava sottovoce, seguiti da un silenzio prima che potesse aggiungere altro o ripetere tutto da capo. Non aveva alcuna cognizione del tempo e dei suoi paraggi, concentrata a pensare e parlare con sé.
Finché dei passi non la interruppero, alzò il suo capo inconsciamente abbassato verso l'entrata e altro non vide che Izumi, tipicamente armato di lavagnetta e pennarello. Un piccolo sorriso era dipinto in volto mentre si sedeva nella sedia affianco alla narratrice e timida si fece per alzarsi.
" b-buongiorno Izumi, scusa, esco subito "
Ora che realizzava si sentiva una stupida per essersi diretta in un luogo cui non aveva molta conoscenza al riguardo. Pensava di aver disturbato od offeso qualcuno, eppure il corvino non smettevandi sorridere, tenendola per il polso per farle capire che tutto andasse bene. Ella lo guardò confusa prima di risedersi. Egli scrisse:
" puoi rimanere qui, non ti preoccupare "
" sicuro? "
Annuì.
Tirò un sospiro di sollievo.
" sei cristiana? "
" no, non proprio. Ero qui solo per... uh, non so definirlo in realtà. Te? "
Annuì nuovamente chiudendo gli occhi.
" vengo qui ogni mattina da solo. è bello vedere altre persone una volta ogni tanto. Come mai qui proprio oggi? "
" non lo so, mi sono imbattuta qui per puro caso mentre sentivo nostalgia di casa. E, da quel poco che so, solitamente si prega. E volevo fare lo stesso. Anche se non so nulla. Però volevo provarci perché... perché speravo di far qualcosa al riguardo, ecco "
Annuì nuovamente comprensivo.
" posso insegnarti alcune cose, se ti va. Molte preghiere sono alquanto semplici da ricordare "
" volentieri, hai tutta la mia attenzione "
Gli occhi del tanatoesteta si illuminarono e si mise subito a scrivere.
" innanzitutto c'è il segno sella croce. La preghiera recita:
' in nome del padre,
del figlio
e dello spirito
santo
amen '
Bisogna appunto fare il simbolo della croce. Si tocca con la mano destra la fronte, il ventre, spalla destra e infine sinistra. "
" così? "
Mitsuki annuì, provando a ricreare le azioni davanti al fanciullo per controllare di starlo facendo bene.
Lui mostrò un pollice in sù in segno d'approvazione.
Gli insegnò altre recite ancora, formando un'atmosfera amichevole e benevole fra i due. A Mitsuki stava piacendo imparare qualcosa di nuovo, così come Izumi insegnava ciò volentieri.
" se posso chiedere, come va la relazione fra te e Koharu? "
La domanda improvvisa lo colse di sorpresa, aprendo gli occhi più del dovuto e rimanendo fermo a guardarla per qualche istante.
" non proprio bene... non le parlo da tanto "
Chiarì, abbassando leggeremente lo sguardo.
" mi spiace, avrei dovuto aspettarmelo dopo ciò che è successo. E con Airi? "
" con lei va bene, certo però che continua a domandarmi se farò mai pace con Koharu "
" e lo farai? "
Alzò le spalle.
" se non si fa vedere, non so come poterle parlare. E non so nemmeno se vuole fare pace "
" oh... mi spiace "
Un grosso sospiro arreso uscì dalla bocca del più alto.
" scusa se ti ho chiesto domande sconfortanti..! Vedi, avevo parlato ieri con Koharu e... volevo sapere come ti sentivi al riguardo "
" non ti preoccupare, vedo il tuo e tu ringrazio. Ma non sono dell'umore giusto di parlarle a mia volta "
" come mai? A-ancora, non devi per forza rispondermi- va bene se cambiamo argomento "
" tranquilla. Solo che non saprei cosa dirle e ho un po' paura della sua reazione. Non sono abituato ad avere drammi diretti a me. Solitamente sono lo spettatore che guarda e racconta "
" hai paura che non ti perdoni? "
Annuì.
" non voglio nemmeno lasciare Airi triste, però. In questo periodo è più nervosa del solito, anche se non lo ammette e mi impedisce di aiutarla "
" sì, effettivamente la situazione non è delle migliori... Vuoi un consiglio per caso? Oppure vuoi che sto a leggere cosa pensi? Ancora, la scelta di parlare d'altro non è andata via "
" sei gentile a chiedermi questo, davvero. Non ti disturbo? "
" no, no assolutamente! Nonostante tutto quel che è successo bisogna rimanere uniti in fondo. E non mi dispiace star con te "
Un sorriso dolce si formò sulle sue labbra. Tuttavia quando tornò a scrivere la sua espressione si tramutò in malinconia.
" so perfettamente che è colpa mia riguardo tutto ciò. Mi sento uno schifo al riguardo perché non mi sarei aspettato questo risultato. È probabilmente da ipocriti, però davvero me ne pento. Quello che volevo fare era solo passare un messaggio a Koharu sul suo conto. Non pensavo che... Ecco... Qualcuno ci sarebbe morto. Non è questo ciò che volevo. Non era mia intenzione portare tutti quanti in questa situazione. Però eccomi qui. Con probabilmente metà delle persone che mi detesta per quello che ho fatto durante il processo e prima. "
Recitava una facciata della lavagna, girando verso la seconda ed andando avanti a scrivere.
" So perfettamente che stai per dire qualcosa del tipo 'non è colpa tua' o 'non potevi saperlo'. Ma no. Anche se mi venisse detto mille volte la mia idea non cambia e qualcuno si dovrà pur prendere la responsabilità. Io. Perché so di aver commesso un errore grave. Di aver mandato qualcuno in paradiso od inferno. So che è colpa mia se Hiroko è morta. E... va bene così. Lo accetto. Il passato non si cancella. Mi redimerò. Ai vostri occhi e quelli di chi guarda. Non lascerò che qualcosa del genere accada di nuovo. Un uomo di fede e benevolenza non si fa abbattere ma non ignora nemmeno i peccati commessi. Per questo, evita parole sdolcinate che provino a misconoscere le mie azioni. Grazie di aver letto fino a qui "
Una volta giunta all'ultima parola un peso si fece sentire dentro di entrambi.
Izumi rimasto con un peso sulle spalle.
Leggermente alleggerito.
Mitsuki rimasta senza parole. A pensare cosa sarebbe più idoneo dire. Ma nulla di razionale le veniva in mente. Doveva per forza esserlo? E perché? Un discorso così aveva smosso ben altro che la sua mente, bensì il suo cuore.
Prese entrambe le mani del ragazzo, facendo cadere lavagnetta e penarello per terra.
" rispetto i tuoi desideri e non dirò nulla del genere. Sappi però che sei coraggioso e maturo ad ammettere tutto questo. Davvero, ti ammiro per averlo fatto. Ed ammiro come tu voglia migliorare. È meglio se non metta mano riguardo la disputa fra te e Koharu, però faccio il tifo per te se ti deciderai a parlarle. Sono dalla tua parte per questo e per il cambiamento. Se ti serve qualsiasi cosa non esitare a parlarmi, okay? "
Parole così dolci furono accompagnate da un sorriso di altrettanta maniera ed occhi lucidi.
Izumi rimase con la bocca aperta a forma di una "o", non sapendo cosa pensare di quella reazione inizialmente. Paralizzato sul posto a guardarla dritto nei suoi occhi ambrati. Dopodiché il suo viso si addolcì, finendo a sua volta a sorridere e con gli occhi luci mentre guardava in basso e teneva stretto a sé i polsi di lei. Rimasero così per qualche secondo, prima che la mollasse e raccolse il suo strumento di comunicazione.
" non deluderò. Farò tutto ciò che costi pur di evitare che il sangue degli innocenti si disperda "
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Per le investigazioni Mitsuki ebbe deciso di dire ad Axel della piccola chiesa trovata durante la sua passeggiata mattutina e darci un'occhiata ad essa giusto per aggiungere alla lista dei luoghi visitati e conosciuti un nuovo punto.
Tuttavia per il resto della giornata non sembrava più star trovando altre zone esplorabili. Tutte le porte cui si imbattevano era chiuse, impossibili da aprire. Che fossero finalmente finite? Erano tutte qui le zone sbloccate? Probabilmente chiederanno a qualcuno al riguardo, però prima stavano discutendo di cosa avessero trovato in questi giorni.
Si parte dalla B.G.I.C., quale già da prima aveva la sua fama acclamata per essere la biblioteca scolastica più grande in misure e conoscenza del Giappone ed il trofeo. La stazione seguente erano palestra e piscina, luoghi abbastanza grandi e ben forniti di ogni modo per praticare attività fisica. Quella dopo era l'aula di musica, un misto fra una classe dell'Università ed un palco, fornito naturalmente di ogni tipo di strumento. Poi vi era l'armadio enorme, con tanto di gioielli e scarpe. Infine avevano trovato la stanza simile all'interno di una chiesa cristiana.
Sulla lista non sembrava mancare più nulla.
Adesso però cosa dovevano fare? Ora che erano liberi, dopo essersi tenuti impegnati tutti questi giorni, cosa dovevano fare per passare il tempo?
Mh... Magari dare un'occhiata in giro se più gente si stava facendo vedere? O provare a riunire tutti per scambiare le nuove informazioni?
Era un inizio tornarsene all'area principale perlomeno, ovvero la zona prima dell'atrio d'inizio.
Durante il cammino, poco prima di fare ingresso nell'atrio, però, una voce si sentì lamentare.
" EDDAI PERCHÉ NON TI VUOI APRIRE?! "
Dopo un verso di qualcuno che stesse forzando a tirare un oggetto alquanto pesante senza successo.
Naturalmente si allarmarono e andarono nel luogo cui la voce proveniva, ossia la lavanderia.
Si imbatterono quindi in Hyosuke.
Una delle lavatrici era stata spostata lontano dal muro ma non troppo dal staccarsi dalle altre. Il regista si trovava proprio dietro di essa mentre tirava dei pugni al muro e insultava quest'ultimo. Successivamente cercò di abbatterlo andando incontro con forza con la spalla, finendo solamente per farsi del male.
" ahia! "
I due rimasero in silenzio, perplessi a guardarlo in quella scena. Finché il corvino non chiese, insicuro:
" ti serve... una mano? "
" oh, Axel! MIO caro creatore di effetti speciali! Arrivi proprio nel momento giusto! "
Scavalcò il macchinario per andarxlx incontro, prender il suo braccio e trascinarlo dove stava lui poco fa.
Ignorando completamente Mitsuki, senza farlo apposta.
" allora lo vedi questo? "
" sì, è un muro "
" esatto! Cioè, no- non è un semplice muro! "
" ah no? "
" ascolta qui "
Il ragazzo bussò verso una parte più lontana a quella dove stavano, creando un rumore abbastanza leggero nello scontro.
Fece la stessa cosa con la parte cui stava davanti ai due, stessa mano e stessa forza, creando un tonfo più forte.
" qua ci deve essere il passaggio segreto! "
" ooh, okay, okay. Perché ti ci stavi scagliando addosso? "
" perché volevo aprirlo, ovvio! Ma non sta funzionando... Mi puoi aiutare? "
Domandò con tono alquanto timido.
" certo, ma non sono tanto forte "
I due tentarono in qualsiasi modo di trovare un modo per accedere al fantomatico passaggio segreto, tuttavia nulla era possibile smuoverlo.
" PERCHÉ NON FUNZIONA, PORCO- "
" magari qualcosa da dietro la blocca. Hai provato ad accedere dai dormitori? "
" sì, stesso risultato. Non capisco perché! "
" u-uhm, magari l'avranno chiuso Venom ed Haruki? "
Mitsuki finalmente si fece coraggio a parlare, sentendosi molto messa in disparte, attirando l'attenzione dei due.
" perché mai dovrebbero farlo? "
" mh... "
Rimase a pensarci su.
" forse perché il passaggio non era per noi? Forse era per facilitare le cose a Subaru? Quindi non mi sorprende se l'avessero chiuso dopo il processo "
" sì, effettivamente ha senso "
Il biondo si intromise, gesticolando.
" proprio quello che volevo dire io! Ovvio che l'hanno fatto per questo! Vi stavo solo mettendo alla prova! "
I due lo guardarono con uno sguardo confuso e poco credente alle sue parole.
" ... cosa? "
Tuttavia preferirono evitare di portare avanti il discorso.
" hey, Hyo, tu hai trovato qualcosa di interessante in questi giorni, per caso? "
" oltre alle nuove zone? Non mi pare nulla di particolare "
Xlx più altx tirò un sospiro e questo sembrò allarmare l'altro.
" p-peró! C'è qualcosa che non ho trovato! "
" in che senso? "
" il corpo di Hiroko! C-cioè, bon che lo volessi vedere... però un corpo non scompare così da un momento all'altro "
" forse dovremmo chiedere Venom al riguardo "
" assolutamente lo farò. Io! Mostrerò che ho pure io il mio ruolo importante nel gruppo, dopotutto! Dimostrerò a tutti voi che sono fondamentale per mandare avanti le richerche. Così la smetterete di prendermi in giro! "
" ma non ti abbiamo mai preso- "
" voi no, ma altri sì... tipo Asahi "
Bisbigliò le ultime parole abbassando il capo ed incrociando le braccia al petto.
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Col passare dei giorni tutti quanti stavano piano piano, chi più e chi meno, a riprendere la routine che avessero prima che tutto questo chiasso succedesse. Alcuni facevano colazione assieme, seppur non si fidavano di lasciare il loro cibo da solo. Altri esploravano a loro volta le zone. Altri ancora passavano del tempo assieme. Sembravano star cercando di metter dietro le spalle la morte dei loro compagni di classe, non per questo ignorarla. Si stava creando un'atmosfera più... Vigile. Si prestavano attenzione a molti dettagli, quali non avrebbero mai contato prima. Si cercava di avvisare sempre qualcuno mentre erano in coppie o da soli, così da avere un testimone. Si provava addirittura di pianificare strategie in caso di un attacco.
Ed a proposito di strategie di difesa, un gruppo di persone era venuto in mente qualcosa fra quelle righe.
Chi avesse avuto quell'idea precisa non era importante quanto chi effettivamente facesse parte del gruppo: Dae-jung, Valeria, Airi e Koharu.
Cosa trattasse? Semplice attività fisica. "Semplice". Uno di loro aveva trovato un libro riguardo a delle tecniche di difesa, principalmente in uno scenario dove il malfattore avesse contatti ravvicinati e provasse a portar la vittima altrove o farla sdraiare per terra. Avevan chiesto praticamente a tutti quanti tranne due al riguardo, ricevendo spesso un "no" od un "magari la prossima volta", seguita da una giustificazione.
" non posso, non mi sento bene "
" magari quando avrò finito di fare questa cosa "
" ho le mie cose "
" sarebbe meglio domani "
E quindi si era creato questo gruppo limitato, quale però mancava una specialista alla lista.
" perché proprio Shiori? "
Domandò Koharu ad Airi. Le due non avevan ancora parlato riguardo la situazione con Izumi, volendo ignorare il tutto per il momento, probabilmente perché era una conversazione che andava fatta in privato.
" sappiamo che è brava fisicamente. E non dobbiamo dipendere sempre da lei se necessitiamo di forza fisica. Metti caso che in futuro si sentirà di nuovo male, cosa dovremmo fare? aveva detto di sentirsi meglio in questi giorni e... secondo me vuole provare ad essere parte integrante del gruppo! "
" ti ha lanciato qualcosa addosso mentre lo diceva, vero? "
" no, in realtà non l'ha detto. Continua a dirmi di voler esser lasciata in pace... "
" oh... E se dice di no, allora? "
" se dice di no... uhm... non ci avevo pensato. Magari possiamo farle qualcosa da mangiare per convincerla! "
" e se ancora dice di no? "
" ... non lo so "
Koharu era fra un misto di un sospiro arreso ed una risata dal comportamento di ella, trovandola adorabile.
" certo che non accetti dei 'no' quando si tratta di stare in compagnia "
" dici? ahah... "
Le diede un piccolo sorriso pacato.
Quando bussarono alla porta della sua stanza, Shiori la aprì e rimase stranita nel vedere questo gruppo radunato.
" che volete? "
" buongiorno Shiori "
Salutò lo scienziato dei dati.
Sbatté la porta davanti alle loro facce, non ricevendo subito la risposta che voleva.
L'azzurro si sistemò gli occhiali preoccupati e bussò nuovamente.
Ella aprì di nuovo.
" sì? "
" pensavamo se magari volessi fare un po' di attriti fisica con noi "
" no "
Chiuse nuovamente la porta, lasciando tutti a bocca aperta tranne Koharu, quale se la rideva sotto i baffi perché se l'aspettava come reazione.
Questa volta fu Valeria a bussare.
" che volete? "
" volevamo chiederti se potevi venire con noi in palestra. Vedi, abbiamo trovato un libro riguardo le arti marziali e tecniche di difesa e, dato che sembri essere esperta, pensavamo che potevi darci una mano "
La corvina aprì leggermente la porta, mostrando solo una parte del suo viso.
" e perché dovrei accettare? "
" se ci alleniamo non dobbiamo più chiamarti quando ci serve la tua forza. In più aiuterebbe a diminuire il riuscimento di possibili omicidi. Tu non vuoi che ciò accada, vero? "
Abbassò leggeremente lo sguardo, non distogliendo i suoi occhi da quelli blu di lei.
L'altra rimase a sua volta a fissarla senza sbatter ciglia, per poi tirare un sospiro ed aprire la porta del tutto.
" va bene. Ma non aspettatevi che faccia ciò quando vi pare "
" grazie mille "
Così il gruppo ebbe racattato l'ultima persona fondamentale per questo piccolo corso, dirigendosi verso la palestra. Tuttavia non si aspettarono di incontrare Mitsuki nel corridoio, intenta a leggere e sfogliare un libro. In quel momento la maggior parte di loro sembrò esser teso in sua presenza per qualche motivo, guardando altrove e sperando che una conversazione non sarebbe avvenuta.
" ciao Mitsuki! Cosa fai? "
Airi però questo messaggio segreto non l'aveva afferato, andando proprio incontro alla ragazza sorridente.
" oh ciao Airi e tutti voi. Nulla di che, leggevo un libro! Come mai siete riuniti? C'è qualche annuncio da fare? "
" no, no. Stavamo solo andando in palestra per- "
La castana bassa diede un pugno leggero all'amica, abbastanza forte da interromperla ma non troppo da ferire l'arto.
" ahia! "
" nulla di che, nulla di che, davvero. S-stavamo facendo un giro fra amici! Non è vero? "
Guardò il resto del gruppo con un sorriso nervoso, sperando che l'avrebbero appoggiata. La sarta era ancora confusa riguardo il gesto.
Lo scienziato dei dati concordò.
" s-sì, proprio quello..! "
" oh, vi dà fastidio se mi aggiungo? "
" se... se ti aggiungi? "
" c'è un problema per caso? "
Cadde un silenzio fra tutti quanti, finché Shiori si scocciò di osservare questa scena penosa.
" stiami andando in palestra a fare attività fisica ma non credo tu possa aggiungerti "
Spiegò diretta.
Valeria tirò uno sospiro a quelle parole, trovandole troppo rozze.
" o-oh... "
La lillà finalmente collegò i pezzi del puzzle sul perché erano nervosi di parlare e...
Ci rimase male.
Abbassò lo sguardo verso il libro, non volendo avere nessun contatto visivo con la gamba o la stampella.
" non abbiamo nulla contro di te. Sei vuoi puoi venire a vederci "
Cercò la critica di salvare la situazione.
" vi disturbo? "
Tutti negarono con la testa, mentre la medium li guardò aggrottando la fronte.
La narratrice non voleva farsi vedere debole, presa male per delle semplici parole sul suo conto. Cercava di veder il lato positivo, ovvero che avevano buone intenzioni dietro quella nervosismo.
Eppure qualcosa dentro di sé in quel momento la stava facendo sentire inferiore.
Accettò di rimanere in panchina come minimo, magari portando delle bottigliette d'acqua.
Nel mentre erano andati ad indossare qualcosa di più leggeri e comodi, non per forza definibili sportivi.
Inizialmente dovevano capire come sistemare il tutto per evitare che si facessero del male ed optarono nell'unire dei materassi appositi vicino uno all'altro e formare così un pavimento non troppo largo di essi. Shiori nel mentre stava sfogliando il libro per vedere cosa contenesse, trovando alcune tecniche quali non aveva visto prima, mentre altre le conosceva più o meno per via di esperienze passate.
L'era capitato prima d'ora che qualcuno l'attaccasse nel bel mezzo della strada, quindi trovava consono imparare qualche mossa per non essere vittima di quei avvenimenti. Non era un'esperta, ma qualche asso nella manica lo deteneva.
Tirò un sospiro profondo prima di cambiare pagina, avendo ancora un leggero mal di testa che la perseguitasse. Da quando l'avesse non poteva far altro che pensare ad esso e quanto fastidioso fosse. Nonostante ciò una parte di lei si sentiva stranamente libera da quando si era sentita male... per quanto strano suoni dirlo.
Appoggiò le spalle sul muro vicino all'entrata tirando un sospiro mentre tutti facevano altro lavoro e fu in quel momento che sentì delle voci, molto lontane.
" cosa Cristo ci fai qui?! "
" ti chiederei la stessa cosa! E poi perché sei nello spogliatoio delle femmine, scusa?! "
" sembravi sospetta e ti seguivo! Non è colpa mia se sei abbastanza scema da farti vedere! "
" ah, pedinaggio addirittura?! Questa me la segno sul tuo conto! Non appena avrò internet disponibile è la tua fine! "
" mi stai minacciando?! "
" no, le minacce si fanno quando vuoi ottenere qualcosa da qualcuno! Tu mi stai sulle palle e basta! "
" menomale che il sentimento è reciproco allora! "
Man mano che la conversazione andava avanti, la corvina si stava dirigendo dove essa provenisse e quando aprì la porta dello spogliatoio non vide una, ma due persone urlarsi praticamente contro: Sumire ed Asahi.
I due si stavano puntando i diti contro mentre si guardavano dritto negli occhi, portando essi verso l'altra quando furono interrotti, in totale silenzio poiché si erano fatti beccare.
Shiori rimase a guardarla con un'espressione giudicante e delusa da quanto poco nascostu fossero.
" o-oh, Shiori! "
Ne tirò un altro.
" possiamo spiegare! "
Ed un altro ancora, più rumoroso di prima.
" forse è meglio se stiamo zitti "
" già "
Concordò, stringendo con due dita il ponte del naso e cercando di non esplodere.
" ascoltate bene: in questo momento non mi può proprio fregare perché siete qui. Però lo siete. E farò finta che sia perché vogliate unirvi al gruppo, cosa che farete senza 'se' e senza 'ma'. Non solo non mi va di stare qui, non solo avete fatto questa scenata, ma ho anche mal di testa. Quindi voi, una e due, ora vi cambiate - o rimanete così, poco, mi importa -, venite in palestra e fate i bravi "
I due si guardarono, cercando di trovare una risposta. Asahi non sembrava aver il coraggio di ribattere, ma la giornalista sì.
" altrimenti? Cosa fai? Mandi i spiriti cattivi contro? "
Shiori ridacchiò e sorrise, uno di quei sorrisi che fai quando sei MOLTO nervoso. Si avvicinò ad entrambi e li prese per il coletto delle magliette che di indossavano.
" vi spezzo il collo ad entrambi contemporaneamente e butto i resti nell'acido, così che non siate più riconoscibili. Che vi pare? "
Entrambi mandarono giù la saliva in modo rumoroso.
E quando lasciò la presa si misero subito all'opera, passando di fianco a lei a testa bassa per dirigersi dal resto.
" vedi tu qui che gente ficcanaso... "
Borbottò, prima di tornare da dove fosse arrivata.
Il resto del gruppo fu stranito dalla presenza di altre due persone quale precedentemente avevan rifiutato di prendere parte a questa attività. I due nemmeno erano vogliosi di spiegare questo "cambio d'idea", continuando a lanciarsi frecciatine o cercando di fare altro. Sumire addirittura tentò di andar a nascondersi in panchina da Mitsuki, tuttavia la medium la fermò prima ancora che potesse fare un passo.
Una volta finiti i preparativi si misero in un mezzo cerchio a guardare la più grande di tutto loro, quale stava ancora pensando a cosa dire.
" allora... mh... Se non sbaglio volete delle dimostrazioni e consigli. Qui non ho letto nulla ma per esperienza, se vi trovate in uno scontro uno contro uno, vi consiglio di urlare quanto più forte potetr. Anche se sembra stupido aiuta perché uno: attira l'attenzione; e due: manda in panico l'altra persona per paura di esser beccato nell'atto "
" in che senso 'per esperienza'? "
Domandò Sumire.
" altre domande stupide ne hai? "
Incrociò le braccia al petto offesa.
" come seconda cosa, uhm, Sumire? "
" sì? "
" vieni qui vicino a me "
" ho paura "
" fai bene. Ora alza il culo e vieni qui "
La castana, anche se esitante, strisciò versverso la sua direzione. Shiori la prese per le spalle e fece in modo che la sua faccia fosse vibile a tutti.
" ecco se io uso un pugno "
Fece per darle in pugno nel naso, fermandosi a pochi millimetri spaventandola.
" colpisco solo il naso e mi rompo pure le nocche. Se invece apro la mano e cerco di colpire gli occhi con le dita.
Fece lo stesso movimento, fermandosi appena potesse sfiorarla.
" non solo colpisco questi ma il palmo va pure contro il naso. Chiaro, no? E un calcio nelle parti basse non lo toglie nessuno, anzi, aiuta "
Tutti annuirono e la castana tornò al suo posto.
" poi... mh... Oh, qualcosa di divertente. Chi si offre volontario? "
Nessuno alzò la mano.
" okay, facciamo la conta. Ambarabà ciccì coccò, tre civette sul comò- Asahi vieni qui "
" ma porca- "
Lamentò già incamminandosi ed accentando il suo destino.
" prendimi la spalla "
Lxi fece come detto.
" quando qualcuno vi prende in questa maniera c'è un solo modo per liberarsi e correre via "
" no aspe che stai per fare- "
Afferrò con una mano quella dello scacchiere, tenendola salda sulla spalla. Con l'altra usò due dita e le mise in mezzo fra il collo ed il petto spingendo all'interno e poi per il pavimento. La persona seguì il movimento per via del dolore e presto si trovò a tappeto, colpendo forte la schiena sui materassi.
" tenete fermi una mano e con l'altra usate le dita in questo punto per spingere lontano e giù. Per forza seguirà il percorso perché non può fare altro. Dopo gli tirate un colpo in faccia o nelle parti basse e correte via "
Disse facendo nuovamente delle finte.
" domande? "
Asahi alzò la mano.
" potresti dare un avvertimento la prossima volta? "
" no. Ora alzati. Provate a farlo da soli "
A Koharu venne un'idea.
Afferrò il braccio della giornalista.
" Sumire, ti va di allenarti con me? "
" no. "
" ottimo, andiamo allora che ci sarà da divertirsi "
" NONONONO LASCIAMI STARE- "
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La lezione andò avanti così, mostrando e provando nuove mosse ogni giro in base alla memoria della medium e quanta voglia avesse di mostrare.
In un modo o nell'altro tutti si stavano divertendendo, eccetto due soggetti in particolare quale venivano presi di mira dal resto per farsi due risate. Ma di loro poco importa. L'atmosfera fra quel gruppo si era sollevata più che mai, tanto che persino la 18enne e la narratrice erano parte integrante.
Però ad un certo punto bisognava interrompere il tutto per via della stanchezza.
Il resto del giorno passò alquanto in fretta. Avevano lasciato i materassi lì poiché dubitassero l'arrivo di qualcun altro, e si sono diretti verso l'uscita.
Mitsuki ed Airi erano rimaste a chiacchierare assieme finché lo scacchiere non prese la sarta in parte per discutere di qualcosa "in privato".
Non avendo altro da fare, decise quindi di dirigersi in camera sua. Per quanto spiritosa la situazione potesse essere, ancora quei brutti pensieri la perseguitavano e deprimevano, colpendola in mezzo ai corridoi. Non riusciva proprio a togliersi dalla testa il fatto che volessero escluderla dal gruppo per non andarle incontro ed offenderla. Avevano pure ragione al riguardo, per quanto le facesse male ammetterlo. Forse se non le avessero detto nulla al riguardo avrebbe passato un pomeriggio in biblioteca a leggere in santa pace, al posto di stare a guardare gli altri muoversi e scherzare fra di loro mentre li guardava lontano dalla panchina. Era questo che detestava delle sue incapacità, l'essere emarginata e non calcolata, avere sempre nel pensiero l'idea di non essere uguale a loro ma da sola.
Nel suo cammino, all'incirca fra la cucina ed i dormitorio, incontrò il creatore di effetti speciali, quale si stava dirigendo dalla parte opposta alla sua. Con un sorriso ed un gesto della mano la salutò e lei, timidamente, fece la stessa cosa con assenza del sorriso. Non si fermò nemmeno per parlargli, ma gli passò accanto.
" tutto bene? "
Il corvino si fermò in mezzo alla strada, girandosi verso la sua direzione.
" sono solo stanca "
" vuoi che ti accompagni in camera tua? Non ho nulla da fare in fondo "
" se proprio ci tieni... "
Constatò tornando a camminare. L'altrx scattò fino a raggiungerla per poi camminare alla sua velocità.
" non c'è bisogno di rallentare per me, vai pure avanti "
" huh? Così però non riuscirei a parlarti. Fa strano dare le spalle a qualcuno mentre gli si parla "
" mh, fa come vuoi "
" ... sicura di star bene? "
" sì, non ho niente "
" uhm... Hai sentito dell'idea che avevano avuto alcuni dei ragazzi? "
" sì! Chiaro e tondo! Non c'è bisogno di portarlo a galla ogni singola volta! Preferivo starmene in biblioteca che sapere di quanto inferiore la gente mi trovi! Grazie e prego! "
Esclamò arrufando i capelli con una mano ed espressione nervosa.
Axel si fece prendere alla sprovvista da questo piccolo scoppio improvviso, non sapendo cosa dire.
" ... scusa, non avrei dovuto. È stupido pensarci su "
" no, no! Non scusarti, davvero. Non so come è la tua situazione ma capisco la frustrazione. Non è un problema. Se vuoi tirare fuori qualcosa sono tutto ad orecchie "
Mitsuki si fermò. Sia di parlare che camminare. Il suo sguardo era basso come non mai e le sua labbra formavano un broncio.
" ... è solo che... odio questa situazione... odio stare qui... mi manca la mia vita... mi manca casa... mi manca mia sorella... e mi sento un peso anche solo ad esistere perché tutti o hanno paura di rallentare o di offendermi perché a quanto pare sono piccola e indifesa e 'oh povera Mitsuki! Non possiamo mica dirle che facciamo qualche flessione! E se scoppia a piangere?'. Sì insomma, mi sento uno schifo "
Vi fu un momento di silenzio, uno straziante per lei perché pensava di aver detto troppo. Anzi, sapeva di aver detto troppo. Perché mai doveva stare in silenzio allora? Avrà solo provato il punto degli altri, mostrandosi debole.
I suoi occhi diventarono lucidi e riprese a camminare, lasciando l'altro da solo.
" scusa, torno in camera. Oggi non è giornata "
Tuttavia prima che potesse essere lontano dalla sua vista, Axel le afferrò il polso. Ella non aveva il coraggio di guardarlo in faccia.
" non andare, ti prego "
" cosa c'è adesso? "
" ecco... So che forse non mi crederai ora che lo dico, ma non penso di te come una debole "
Quelle parole le diedero quella poca sicurezza di girarsi a guardarlo.
" non posso negare il tuo problema alla gamba. Però questo non ti rende meno forte di altri. La forza non è solo fisica dopotutto "
" ... "
" non sarai brava in qualcosa, però non significa che non sai fare altre cose. Così vale per la forza secondo me. Non devi per forza avere muscoli per essere forte. Certo è un tipo di forza, ma non l'unico. Per esempio sei forte mentalmente, se non una delle più forti "
" dici sul serio? E perché? "
" beh per iniziare sin dal primo giorno, nonostante ti sentissi giù per la morte di due persone, sei riuscita a prendere passo fuori dalla sua stanza. Sei stata una delle poche che ancora si fidava degli altri, che voleva collaborare e che non vedeva nessuno come nemico. Molti probabilmente direbbero che è da ingenui, ma te non sei il caso perché so di avere una persona intelligente davanti a me. E poi sei sempre pronta a non lasciare gli altri senza conforto. È ammirabile da parte tua. Solo perché hai una gamba che non funziona normalmente non significa che tutto il resto dei tuoi pregi debba essere tralasciato. Sei molto di più del tuo corpo ed hai una personalità meravigliosa a mio parere "
A quelle parole la lillà arrossì in volto, tornando ad avere gli occhi lucidi ma non per la tristezza... Ma per il conforto. Quelle parole le stavano facendo provare del calore dentro il suo cuore, rassicurandola. Un piccolo sorriso le apparì in volto, realizzando di necessitare l'ascolto di quelle parole. Era piacevole che qualcuno non pensasse male di lei. Di spontanea volontà, si buttò addosso a lxi per abbracciarlo.
La reazione positiva tranquillizzò il più alto, rilassando le spalle e lasciando andare quella paura di dire qualcosa di sbagliato. Ricambiò naturalmente il gesto e rimasero così per qualche secondo. Quando si separarono, però, le soprese non erano finite da parte sua.
" Axel? "
" sì? "
" hai un partner? "
" i-intendi in una relazione? No, non mi sono mai fidanzato prima d'ora "
" spero non ti dispiaccia se faccio questo, allora "
Unì le sue labbra ed avvicinò esse alla guancia del francese, dandogli un piccolo bacio dolce.
" grazie "
Bisbigliò nel suo orecchio, cercando di non mostrare le sue guance leggermente arrosate per poi tornare a camminare da sola verso la sua stanza.
Axel rimase confuso da cosa fosse appena successo, anche lxi rosso in faccia, rimanendo a guardarla andare via mentre con una mano accarezzava la guancia. Poi un sorriso comparì nuovamente in volto, tornando a camminare verso la cucina contento.
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Il giorno seguente era abbastanza tranquillo per lxi. Rispetto a quel casino successo con Shiori ed il suo gruppetto e... Sumire, questa giornata stava andando a gonfie vele.
Quando entrò in cucina non vi era nessuno che volesse parlargli, prendendo del cibo e tornandosene in camera sua. Rimase lì per il resto del tempo fino ad una mezz'ora fa.
Anche se stava gradendo l'assenza di interazioni con persone il senso di noia lo stava piano piano raggiungendo.
In questi giorni non faceva altro se non uscire la mattina per prendere del cibo, tornare in camera, passare del tempo in qualsiasi attività che xlx passasse per la testa, andare occasionalmente in bagno, e poi tornare a dormire. Uscite al di fuori del suo piccolo regno in questo periodo erano una cosa rara, soprattutto dopo aver scoperto della presenza di vermi nel gruppo.
Non si sarebbe fatto prendere alla sprovvista da loro, per questo evitava quanto più contatto possibile con il resto. Diminuiva le probabilità. Sì. Stava funzionando.
Eppure per quanto efficace questo metodo fosse, si sentiva annoiato. Le attività erano limitate, soprattutto se in assenza di un campo da scacchi su cui giocare.
Per tal motivo si vedette costretto ad uscire dal suo reame a fare un giro, in totale silenzio e solitudine fra i corridoi. Aveva sentito delle nuove aree sbloccate. Andare a sgranchirsi le gambe verso quelle direzioni era un'idea allettante, almeni avrebbe conosciuto qualcosa di nuovo.
Si imbatté prima in una biblioteca. Forse una delle sue stanze preferite fino ad ora da quanto tranquilla fosse.
Successivamente in un'aula della musica. Piena di strumenti, ovvio.
Dopo ancora vi era un armadio gigante. La moda non faceva per lui.
Poi c'era una... sorta di luogo religioso. Non aveva molto da dire al riguardo.
Dopo di essa era finito per passare davanti alla palestra, luogo cui non sognava nemmeno d'entrare, si imbatté in una nuova zona: la piscina.
Era al coperto e le finestre serrate non facevano passare un bagliore di luce solare. Tipico.
Al lato c'era una vasca piccola piena di bolle. Sarà stata quella d'idromassaggio. Curioso per una scuola possederne una. In fondo c'erano delle porte dei bagni ed una chiusa senza alcun cartello sopra. Ci sarà andato più tardi.
Nel centro, grande ed imponente, vi era la vasca principale. Era alquanto profonda e gigante, emanando un dolore di cloro così forte per tutta la sala che era difficile non sentirlo.
Tuttavia vi era qualcosa particolare in quella vasca. Non capiva cosa, però. Dalla metà in cui lui osservava l'acqua si muoveva e faceva piccola onde, dall'altra però era immobile, dura. Come se un coperchio vi fosse sopra che impediva ogni movimento in superficie. Perché era a metà?
Non era l'unica cosa però che attirò la sua attenzione.
Nella vasca qualcosa, caratterizzato da un colore di contrasto al blu, affondava. Le onde non aiutavano lo scacchiere a riconoscere l'oggetto e per questo si avvicinò al bordo della piscina. Piano piano. Ogni passo veniva preso piano.
Una volta che le punte fossero a pochi centimetri dal bordo si fermò.
" huh... che è? "
Davvero non capiva.
E non capiva perché xlx interessasse così tanto capire.
Passati alcuni secondi immobile tirò un sospiro. Forse era meglio tornare in camera.
Non ebbe nemmeno il tempo di girarsi che dei passi veloci si fecero sentire ed andargli dietro le spalle.
Una mano da dietro afferrò il suo collo, tirandolo e portando la sua testa a guardare verso l'alto.
Sentì qualcosa.
Sentì un oggetto freddo penetrare la sua pelle.
Uscì.
Sentì un graffio.
Sentì un vuoto.
Non capiva.
Perché non urlava?
Perché rimaneva lì immobile?
Perché non poteva vedere in faccia chi avesse dietro?
Un momento così veloce ma così lento.
Cosa era successo al tempo?
Cosa era accaduto?
Cosa gli accaderà adesso?
Sentì qualcosa. Più cose.
Qualcosa di caldo cadere dalla parte bassa del torace.
Qualcosa come mille aghi che puntavano verso quel vuoto.
Non respirava.
Perché non respirava?
Di aria ce n'era eccome.
Perché faceva così male?
Ed un cambio di scenario lo colpì nuovamente.
Tutto attorno a lui diventò azzurro e blu.
Tutto attorno a lui lo stava toccando, bagnando.
Tentò di chiedere aiuto, ma di aria non ce n'era.
Tentò di girarsi, ma i suoi movimenti era rallentati.
L'ultimo ricordo che aveva fu vedere Asahi, se stesso, cadere verso un vuoto più profondo.
Verso il fondo della piscina.
E dell'altra persona non vi era più traccia.
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Hey hey!
Che il secondo capitolo abbia inizio, suppongo! Spero che questa nuova impostazione vi stia piacendo.
Insomma, nuovi luoghi, nuova lore e nuovo protagonista: Mitsuki!
Tuttavia sappiate che non è l'unica protagonista di questo secondo capitolo 👀
Il prossimo lo vedrete, appunto, nel prossimo capitolo!
Piccola nota: non ho controllato errori.
We die like champions con i miei mille typos.
Also verso la fine ho dovuto riassumere delle parti perché altrimenti il capitolo non finiva più.
Spero come al solito il capitolo vi piaccia.
Eee
Sì
Non credo ci sia altro da dire.
Alla prossima!
— 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆
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