❱ 𝗖𝗛. 𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗩: 𝖤𝖵𝖨𝖫 𝖭𝖤𝖵𝖤𝖱 𝖦𝖨𝖵𝖤𝖲 𝖴𝖯 𝖤𝖠𝖲𝖨𝖫𝖸 ❰
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" non ci posso credere... ingrata che non sei altro! Ti ho aiutato tutti questi anni della tua vita, la mia famiglia ti ha ospitato, dato un letto, del cibo, una casa... ed è così che mi ripaghi?! Mi avevi promesso che nulla sarebbe successo, che tutto sarebbe andato per il meglio, bastava solo che ti dassi un po' di tempo. Allora dimmi... dimmi perché... PERCHÉ NON PUOI FERMARE TUTTO QUESTO?? "
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Uno che sapesse, anzi, che avesse scatenato della rivalità fra Koharu ed Hiroko.
Chi sarà mai?
Alla realizzazione di tutto questo.
Alla risposta di tutte quelle domande.
Ci poteva essere solo lui.
E Koharu più di tutti lo sapeva.
Pian piano alzò il suo dito verso la sua direzione, attirando l'attenzione dal resto degli studenti partecipanti al processo.
Dopo quella conversazione con Hiroko, dopo la sua ultima conversazione con Hiroko, tutto ciò avvenne. Ed ebbe finalmente capito quale fosse stata la goccia ad aver fatto traboccare il vaso.
Un nome.
Un semplice nome lo fu.
E tutto crollò attorno a sé dopo averlo nominato.
La speranza di uscire da qui senza morti...
La fiducia di Koharu...
La vita di Hiroko...
Così tante cose preziose furono mandate all'aria.
" Izumi... ci vuoi spiegare quali erano le tue intenzioni? "
Tremante, la ragazza cercò di mantenere quel dito puntato contro di egli.
Tremante, la sua espressione di shock non riusciva a mascherare.
In quel momento stava sentendo come se la pugnalata di Hiroko l'avesse subita lei stessa. Piccola differenza era provarla al cuore.
Non lo conosceva per bene il corvino, anzi, inizialmente lo detestava per... tutto. La sua altezza, il suo sorriso da furbetto, le sue parole... Detestava ogni singola cosa che faceva fino a ieri.
Avevano passato un momento di gioia assieme ad Airi, ma alla fine non l'aveva mai considerato un "amico"... O era ciò che lei credeva.
Allora perché si sentiva così?
Perché provava questo senso di tradimento nei suoi confronti?
Perché sentisse come se la morte di Hiroko fosse così... ingiusta?
Odiava entrambi.
Li detestava.
Disprezzava.
Non avevano nulla che la intenerissero.
Allora perché?
Perché si stava atteggiando come se le importasse?
Il silenzio nella sala dopo quelle parole era tagliente. Venom stessa si trovava sulle punte dei piedi presa dalla curiosità e suspense. Davvero era lui l'assassino della flautista? Un ragazzo che si occupava della morte dei cari? Un ragazzo obbligato non solo vedere dei corpi morti, ma anche il lutto dei loro parenti? Davvero avrebbe potuto fare una cosa del genere?
Il resto del gruppo era rimasto a loro volta sorpresi da questa frase, voltandosi verso il diretto interessato in silenzio, aspettando una risposta. La maggior parte era stata presa di sorpresa da quell'accusa, sopratutto due persone, mentre altri sembravano intrigati da tutto questo. Rimaneva comunque un nuovo arco da ascoltare e tener in considerazione. Una nuova discussione accesa che stava per prendere sempre più vita.
Izumi spalancò le palpebre ed alzò le sopracciglia, anche lui avendo lo sguardo di qualcuno "senza parole". Scioccato che la castana dicesse qualcosa del genere, neanche sembrò aver la forza di scrivere nel bel mezzo del processo di informazioni appena ricevute.
" insomma, scrivi qualcosa! "
Il fanciullo però rimase a guardare prima la badante dei panda, poi il resto del gruppo. Prima la badante, poi il resto. Prima Koharu, poi gli altri. E così lo fece per un paio di volte in modo quasi perso, colto di sorpresa da tutto ciò che stesse accadendo. Dopo l'ennesima svolta il suo umore cambiò e da quei occhi da cucciolo smarrito spuntarono quelli di un ragazzo alquanto offeso ed arrabbiato.
La fronte di aggrottò ed egli prese la famigerata lavagnetta, stappando il tappo del penarello col pollice prima di scrivere. Ci mise un po' più del solito a finire, sia perché stava cercando di trovare un modo per canalizzare le sue emozioni in parole, sia perché era uscito quasi un poema.
" ma che dici, sei impazzita? Una persona che lavora con i morti va a commettere un reato del genere?! Mi prendi per qualcuno a cui piace vedere la gente morta così tanto da volerla uccidere? Koharu, ti facevo più intelligente di così. "
Un respiro pesantemente rumoroso fu lasciato da egli non appena girò la lavagnetta verso il resto delle persone, sopratutto Koharu fulminandola con lo sguardo. E quelle parole, lette così, sembravano provenire direttamente da un libro. Come se avesse cercato di farle sembrare il più naturali possibili, ma al contempo sembravano false proprio perché erano scritte e non dette. Ora che qualcuno ci pensava bene, si potevano davvero credere a quelle lettere? A quei segni? Quanto affidabile poteva essere qualcuno che aveva la possibilità di pensare sempre prima a cosa comunicare?
Koharu strinse i suoi pugni, trasformando quel misto di paura ed insicurezza in rabbia bollente... Ancora.
" ah sì?! Allora dimmi perché, perché sapevi che Hiroko mi odiasse?! Perché avresti dovuto riferirmelo in primo luogo?! Perché dire di questo fatto all'inizio del processo?! Per darmi la colpa, non è così?! Scommetto che la stavi manipolando in qualche modo! Volevi usarla per combinare un'altra dei tuoi guai! "
Le sue parole non sembravano più finire, come se fosse un disco rotto con il pulsante della pausa non funzionabile. Koharu provava una sensazione di calore odioso, un battito accelerato pervaderle il corpo ogni secondo che passava sempre di più e senza sosta.
" e ti vorresti basare solo su quello? Non sono delle prove tangibili che sia stato io a farlo! Nessuno dovrebbe osare incolparmi - Airi ed Akihisa esclusi - solo per via di questo! "
" e allora? Prima tutti mi stavano accusando. Cosa c'è di male nel fare la stessa cosa?! Delle prove le ho: sapevi della relazione di merda fra me ed Hiroko! Solo tu puoi esser stato! Perché hai fatto una cosa del genere?! "
Ormai dalla testa calda la ragazzina sbatté i propri pugni sulla postazione in legno, provocando un tonfo ed un collasso così pesanti quasi da spaccare la superficie. Sicuro un'incavatura l'avrà creata, anche se leggera.
" Koharu, cerca di prendere respiri profondi. Ci dovrà essere una spiegazione dietro tutto questo. Non incolpare Izumi così. Cerchiamo di trovare una risposta assieme "
Una voce dolce intervenì. Una familiare che l'aveva già aiutata una volta a calmarsi. A tentar di fermare i due, come da tradizione oramai, era stata proprio la sarta quale era tornata da tempo nella sua postazione, anche se sembrasse disposta ad andarsene da lì nuovamente senza alcun problema pur di mettersi in mezzo ed evitare ulteriori e peggiori litigate.
La castana a quelle parole cercò di calmarsi di per sé questa volta. Si stava facendo prendere dalle sue emozioni nuovamente? Eppure qualcosa dentro di lei le urlava contro di una cosa puzzolente in quella situazione. Izumi non la stava raccontando giusta. Se lo sentiva, qualcosa lui aveva da ammettere.
Prese alcuni respiri dal naso ed incrociò le braccia al petto, mormorando qualcosa di offensivo sottovoce, probabilmente riferendosi alla situazione in generale o direttamente al suo sospettato. La bionda invece mise una mano sul suo petto prima di continuare:
" per favore, non arrabbiatevi! Ci sarà un modo per evitare scontri così. Basta che pensiamo assieme! Izumi non può essere l'assassino, ne sono sicura! "
" e cosa te lo fa dire con così tanta certezza? "
Ad aggiungersi la conversazione fu Sumire, quale aveva poggiato entrambi i gomiti sulla sua postazione e teneva con le mani le sue guance. Il suo sguardo era un misto di intrigazione e leggera acidità grazie pure al suo tono.
" b-beh, come Dae-jung ha detto prima: è mio amico e gli voglio credere! "
" e pensi che questo basti a scagionarlo? "
" n-no, però, ecco, insomma- "
" Dae-jung ha trovato un modo per supportare la sua tesi. Perché non fai lo stesso, cara Airi? Sono curiosa di vedere di cosa sei capace "
Ad avere un sorriso da furbetta fu lei questa volta, intrattenuta dalla bionda in un modo o nell'altro. Od anche dalla situazione in generale. Nemmeno stava prendendo appunti: voleva godersi lo spettacolo.
Ella rimase a pensarci un po' sopra.
" uhm... "
I giochi d'intelligenza non erano il suo forte.
" ecco... "
Mai lo sono stati.
" come dire... "
E sicuramente il suo forte non è la sua indipenza.
" fermi tutti. fermifermifermifermi tuuuuuuutti "
Ad interrompere per l'ennesima volta la conversazione fu nuovamente lo scienziato dei dati.
E naturalmente l'attenzione fu stata attirata verso di sé. Se prima era riuscito a scagionare Koharu ed aiutare l'intero gruppo con la maggiorparte degli indizi, magari ne avrà trovati altri per aiutarli a trovare una risposta?
" Izumi è innocente! "
Affermò semplicemente incrociando le braccia al petto con fare sicuro, portando il mento leggermente verso l'alto.
Il biondo Subaru rimase ancora perplesso dalla sua frase, aspettandosi una spiegazione seguire il tutto. Quando capì che non fu il caso, chiese direttamente lui stesso:
" ...prove? "
L'azzurro si indicò con l'indice.
" ... te? "
" io! "
" te? "
" sì! "
" nel senso, te, seconda persona singolare? "
" no, nel senso tè alla pesca, guarda "
Commentò Akihisa brevemente.
Dae-jung riprese la parola.
" io sono il suo alibi! Izumi era con me tutto il tempo! "
Tutti rimasero nuovamente presi alla sprovvista da questo nuovo indizio, non ancora uscito del tutto nella conversazione per qualche motivo particolare.
... Quindi Izumi aveva una testimonianza?
Le due castane, Koharu e Sumire, erano decisamente quelle più scettiche e scombussolate dalle parole del ragazzo.
" che intendi dire, Dae-jung? Che mi stia sbagliando sul suo conto? Non sai nemmeno di che cosa è capace questo stronzo! "
Izumi a quelle parole mise una mano sul petto alquanto offeso, non aiutando a migliorare la situazione.
L'altro sistemò i suoi occhiali con l'indice.
" mi spiace Koharu, ma come ho difeso te ho intenzione di farlo con il resto delle persone presenti! Soprattutto quelle innocenti! Izumi è stato tutto il tempo con me ieri sera. O almeno, lo era stato quando l'omicidio avvenne! "
Iniziò a spiegare, portando il suo sguardo verso l'erborista.
" vedete, non riuscivo a chiudere occhio per qualche motivo, così sono uscito da camera mia attorno le 22. E guarda un po' chi ho trovato uscire dalla sua stanza con le mie stesse intenzioni? Izumi! Abbiamo deciso di rimanere uniti e trovare qualcosa da fare per un po'. Mi stava venendo un po' di fame e quindi ci siamo diretti in cucina "
" mh... stai veramente dicendo la realtà dei fatti? "
Chiese Asahi mettendo le mani in tasca.
" uh-uh! Yuri può confermare! "
Indicò il ragazzo in questione.
" era arrivato in cucina subito dopo il blackout. Ha visto entrambi stare lì e non ci siamo più separati da allora! "
" Yuri? "
I partecipanti guardarono verso la sua direzione. Il rosso rimase in silenzio per un po' di tempo prima di annuire timidamente, ma non aprendo bocca.
Mitsuki notò questo suo comportamento e cercò di porgli un sorriso rassicurante.
" ci puoi confermare con le tue parole questo? E che nessuno di voi se n'è andato? "
Annuì nuovamente, guardando verso il basso.
" s-sì, ha ragione. M-mi trovavo in corridoio e sono entrato lì dentro per controllare che tutto andasse bene... "
" e perché proprio la cucina? "
Domandò questa volta Valeria.
" ecco, uhm, pensavo che m-magari... insomma, la cucina è il posto più probabile che un omicidio avvenisse... soprattutto al buio. Mi son fatto coraggio e son entrato. Dae-jung ed Izumi stavano a mangiare qualche snack e mi hanno trascinato nella conversazione... "
Constatò con un filo di voce.
" quindi i tre hanno un alibi? "
" a quanto pare "
Dae-jung batté il pugno sul palmo della sua mano, come se si fosse ricordato di qualcosa.
" ma certo! "
Esclamò prima di tirar fuori, nuovamente, l'E-HandBook e mostrare a tutti le chat scorse.
Dae-jung Aoki:
" heyoyo useremo mai questo gruppo? " Inviato: 22:11
Akihisa Nakamura:
" dobbiamo? Che sbatti "
Inviato: 22:11
Izumi Yamamoto:
" :o "
Inviato: 22:11
Dae-jung Aoki:
" Izumi sei letteralmente di fianco a me "
Inviato: 22:12
Izumi Yamamoto:
" ne son ben a conoscenza, infatti riesco a vederla pure io seduto di fianco a me "
Inviato: 22:12
" questo basta come prova di supporto alle mie, anzi, nostre parole? Izumi non ha mai lasciato la mia vista per più di un istante, ci siamo diretti in cucina, abbiamo addirittura constatato di star assieme nel gruppo e Yuri ci ha raggiunto in seguito come terza testimonianza! "
Alla fine della sua spiegazione lo scienziato portò un lieve sorriso verso il tanatoesteta, quale ricambiò pochi secondi dopo.
Koharu però non sembrò essersela bevuta.
" no! È stato Izumi, ve lo dico io! Solo lui può esser stato! "
" Koharu perché stai insistendo così tanto che fosse stato lui? "
" perché... Perché è lui, punto! Vi avrà ingannato ad entrambi in qualche modo! Avrà usato qualche trucchetto rubato da quel cretino con le carte- "
" ANCORA CON 'STA STORIA?! "
" zittx, sto parlando io! -per farvi credere che non sia mai andato via! Ha pianificato lui tutto questo, pur di uccidermi! Hiroko però si è ribellata ed è lì che tutto va in fumo per lui! È stato Izumi, fine della discussione. "
La maggior parte dei ragazzi aggrottò la fronte in unisono alla sua spiegazione impulsiva.
" in che senso 'ucciderti'? "
" perché Hiroko... mi aveva promesso di lasciarmi stare dopo quella conversazione! E le voglio credere! Voglio credere che non sia stata lei a volermi uccidere di principio! Perché se fossi così... allora io... anche dopo quella conversazione... non mi avrebbe lasciato viva... perché lei... AVEVA CAMBIATO IDEA! Proprio quando ho menzionato Izumi ha girato i tacchi ed è corsa via! "
Il silenzio degli altri fu alquanto soffocante per ella, però continuò.
" Dae-jung, sono un'innocente quanto te. Non ho motivo di mentire. Izumi c'entra per forza con qualcosa! "
" ed io ti sto dicendo che non c'entra proprio nulla! Due testimonianze vere non combacianti non possono esistere su questa tavola. Koharu, per favore, ti ho aiutato fino ad ora! Il minimo che potresti fare e starmi a credere perché neppure io ho motivo personale di difendere Izumi così! Tutti noi ci conosciamo da pochissimo tempo, in fondo! "
" anche se fosse? "
" 'anche se fosse' cosa? Koharu, ricorda che tutte le nostre vite sono in pericolo. Non puoi accusare qualcuno così solo perché hai questo sentimento, specialmente se abbiamo prove tangibili contro! "
" ma io- "
" non ricordi che stavi nella sua stessa situazione poco prima? Non dovresti capirlo più di tutti? "
" ma... "
Non ebbe più parole per mandare il discorso, portando lo sguardo verso il basso mentre masticava l'unghia del police destro dal nervoso.
Non sapeva come andare avanti. Perché? Perché effettivamente Dae-jung aveva ragione... Però! Però...
Però...
...
Si stava sbagliando davvero? Ancora una volta, perché le stava importando di Hiroko? La voleva uccidere in fondo. Perché continuava a dimenticarselo?
" nah, però io sono dalla parte di Koharu sinceramente "
Intervenì Subaru, il quale non faceva altro che appoggiare tesi altrui ogni volta che ne avesse occasione. Tutti furono straniti dalle sue parole, persino Koharu e Dae-jung. Le stava credendo dopo che il suo argomento fu dato per falso?
" huh? E perché mai? "
" l'ha detto prima lei: non ha motivo di mentire. Ha un alibi solido confermato poco prima, allora perché dovremmo escluderla? "
" persino Izumi ha un alibi! Siamo io e Yuri! "
" e se ti dicessi di non star credeneo alle tue parole? "
" ... eh? "
" se ti dicessi che veramente Izumi era in combutta con Hiroko, tanto che riuscì a scapparsene via sotto il tuo naso proprio meno te l'aspettavi? "
" ooooh~ "
Commentò Venom alla tesione creata in stanza.
" te l'ho già detto: non ha mai mollato la mia vista "
" sì, invece. Aveva una grande possibilità di andarsene via durante il blackout! "
" ehm... no, non può essere! Altrimenti non l'avrei più visto quando la luce tornò! "
" l'ipotesi di Subaru non è così male, huh? "
Si intromise Sumire nella conversazione.
" insomma, mi sembra pure strano che tu abbia tirato fuori l'alibi un po' dopo del dovuto. Magari eravate voi tre in combutta per uccidere Koharu "
" i-in tre?! È assurdo! Cosa mi porterebbe lasciar qualcuno uccidersi? "
Scrollò le spalle indifferente.
" come hai detto tu prima: nessuno qua si conosce per bene. Forse hai qualche secondo scopo che non ci vuoi dire? O, peggio, qualche gusto contorto per delle situazioni del genere! Non mi dire che l'ultimate data scientist ha qualche piacere nel vedere i cadaveri e le persone disperarsi? "
Alla fine della frase mise una mano sulla sua bocca, come se mostrasse dello shock dalle sue stesse parole.
" n-no! Assolutamente no! Capisco che ci sono persone del genere, ma non ne faccio parte. Insomma, non ho alcuna cattiva intenzione, soprattutto di vedere qualcuno ridotto in quelle condizioni! Voi tutti siete miei amici e voglio solo aiutarvi a trovare la risposta giusta! "
Cercò di spiegarsi, anche se diversamente da come avesse fatto fino ad ora. Rispetto ad usare prove tangibili, il ragazzo con gli occhiali stava usando un tono sincero e preoccupato di esser messo in discussione. Soprattutto nel modo in cui la giornalista lo fece! Genuinamente voleva aiutare tutti a raggiungere la risposta finale. Perché era così insistenti nel contrario?
" invece io supporto Dae-jung! Mi spiace, ma una persona dev'essere considerata innocente finché non sarà provato il contrario. Ed Izumi ha tutte prove quali appoggiano la sua non-colpevolezza! "
Affermò questa volta Mitsuki, stringendo la mano in un pugno e portandola in mezzo al suo petto con sguardo determinato.
" non prenderla Koharu, non penso di te come una stupida od altro! Ma in questo momento ti stai concentrando sulla cosa sbagliata. Izumi ha testimoni e soprattutto Hiroko non poteva esser certa di averlo attaccato al buio! Tutti quanti sono sospettati in questo caso! "
Spiegò ulteriormente.
" sì, quello che ha detto lei! Al buio neppure lei ci vedeva! Quindi non dobbiamo dare per scontato che non si sia confusa con qualcun altro in quel momento "
Appoggiò Akihisa la sua affermazione, stando dalla parte di Dae-jung.
" io invece appoggio Koharu e Sumire, qualcosa fra voi puzza e non mi è ancora andata giù la perdita di prima "
E nuovamente ad aggiungersi altro non fu che Hyo, il regista.
" ma Izumi non farebbe mai una cosa del genere! Certo, può essere un ragazzo diverso dalla norma. Ma questo non significa che si è giustificati ad andargli contro così! "
Ed infine a prendere parte ai due fuochi fu Airi.
Fuori da questa sorta di scontro vi erano rimasti Asahi, Axel, Naomi, Shiori, Valeria, Yuri ed infine, naturalmente, Izumi. Apparte quest'ultimo il resto era alquanto indeciso da che parte stare seriamente, tanto che preferì astenersi dal parlare.
" ... e voi non avete nulla da dire? Da che parte state? "
Valeria incrociò le braccia al petto pensierosa:
" mh... È decisamente una situazione da prendere coi guanti "
" ah perché tutta questa situazione si prende con facilità? "
Controbattè secco lo scacchiere.
" vedete... Capisco entrambe le parti ma prendere una scelta così è molto, uhm, affrettato? "
Aggiunse invece Axel. E Naomi seguì:
" my, my, we really are in the middle of a war "
Ed in quel momento la direttrice si alzò nuovamente in piedi dal suo trono, tenendo i talloni di quest'ultimi più in alto di sempre. Battè le mani un paio di volte attirando l'attenzione prima di esclamare:
" fermi tutti! Vedo che alcuni sono in mezzo a due fuochi! "
" grazie per l'info, miss ovvio "
Commentò Koharu.
" shshshsh, fammi parlare o ti taglio la testa. Dicevo, alcuni di voi non sanno da che parte stare, no? Allora esponete per bene le vostre tesi! "
" vale a dire? "
" vale a dire, scontratevi! Chi avrà la meglio a convincere il resto del gruppo della propria tesi? E soprattutto, sarà quella la risposta giusta alla domanda 'Izumi è innocente?' ? "
I due gruppi rimasero a guardare prima la fanciulla e poi i neutrali.
Convincere loro della propria teoria, huh? Uno scontro di tesi e antitesi. Chi sarà ad avere la meglio?
" bene, detto questo, potete andare pure avanti! Confido nelle vostre abilità soprattutto, fate lo stesso. Siete Ultimates dopotutto "
Finì prima di tornare a sedersi.
E le due parti si guardarono negli occhi pieni di determinazione.
Ed in men che non si dica una nuova discussione, si aprì.
Izumi è innocenti?
Sì o no?
" no, non lo è. Era l'unico che sapesse dell'odio di Hiroko nei miei confronti! "
Iniziò Koharu.
Ed a ribattere fu proprio Airi.
" per favore, cerca di capire che egli non sia stato l'unico a sentirle dire qualcosa del genere! Magari Hiroko ne avrà parlato con qualcun altro, o peggio, qualcuno l'avrà sentita senza il suo consenso "
Subaru continuò.
" ma lui era l'unico possibile target, chi altro avrebbe dovuto attaccare se non lui? Sarebbe da stupidi "
Ed Akihisa prese la palla.
" ti ricordo che lei ha attaccato qualcuno completamente al buio. C'è una grossa possibilità che abbia sbagliato veramente il suo target! "
A riprendere parola fu Hyosuke
" e come facciamo ad esser certi che l'alibi di Dae-jung sia indubbiamente vero? "
A disdire fu Mitsuki.
" ricorda che Dae-jung non è l'unico suo alibi! Pure Yuri era presente con loro! "
A mandar avanti la propria tesi fu Sumire.
" anche se così fosse, solo a me puzza il tempismo ritardatario nella quale questa testimonianza è stata fatta? "
A concludere fu naturalmente Dae-jung:
" questa non è una questione di tempismo! Ogni indizio viene a galla man mano che ne parliamo in fondo! Cerchiamo di concentrarci su cosa è più necessario alla nostra sopravvivenza! "
Il fuoco fra i due gruppi si fece sempre più acceso, ogni domanda per una parte aveva pronta la risposta dall'altra. Ed ogni dubbio fino ad ora chiamato in discussione si stava man mano risolvendo.
Ed ad uscirne vincitore fu l'innocenza del tanatoesteta, quale tirò un sospiro di sollievo a sentire le risposte delle parti neutrali:
" effettivamente hanno portato argomenti alquanto sensati. Devo ammettere che Izumi sia innocente dopo tutto questo... Botta e risposta? Chiamiamolo così "
Ammise la critica di moda sistemando il cappuccio della sua felpa, portando il resto della parte neutrale a concordare.
" giocando di democrazia la maggioranza vince, no? Possiamo finalmente mettere una pietra sopra e chiudere questo discorso? "
Domandò la lilla verso l'altra metà.
" eh, suppongo di sì. Non c'è altro da fare in fondo se tutti son di quest'idea. Congratulazioni suppongo "
Sumire sembrò l'unica a mollar l'osso senza troppi problemi, capendo che la pazienza di alcuni potesse essere messa alla prova dopo ciò. Subaru e Hyosuke sembravano poco soddisfatti del risultato.
Koharu strinse i denti ed i pugni delle sua mani, totalmente insoddisfatta di quel che stesse succedendo in questo scenario.
Davvero aveva torto? Davvero era tutto un gioco che la sua mente le stesse facendo?
" Koharu, per favore, cerchiamo di pensare ad altro. Magari riusciremo a trovare realmente una prova per convincerti del resto "
Disse la sarta con nuovamente uno sguardo preoccupato in volto. Anzi, era quasi dispiaciuto, come se volesse chiedere scusa per esserle andata contro in quel momento. Ella però guardò altrove senza dire nulla.
" da uno siam passati a quattordici sospettati. Da quattordici siam passati ad uno. Ed ora il circolo si stringe con undici sospettati. Non saprei se esserne felice o meno "
Constatò il cartomante sbuffando e guardando la sua destra.
Ormai tutti questi giri attorno all'omicidio non li stavan portando da nessuna parte. Anche se passi piccoli, stava iniziando ad esser straziante tornare sempre al punto di partenza.
Koharu è sospetta?
Non era veramente lei.
Izumi è sospetto?
Non era veramente lui.
Ogni volta che qualcuno mettesse in gioco l'altro non c'era modo di capire la realtà dei fatti, se non dopo una discussione longeva.
Forse era proprio questo che lo irritasse maggiormente.
Si solito era il tipo nel ricevere risposte affrettate, o meglio, legger le carte si basava in una risposta diretta da dare, non un trip mentale di ore ed ore prima di accertarsi della veridicità delle cose. Gli dava fastidio anche solo metter in discussione le sue capacità.
Ed altri, per un motivo o l'altro, stavano iniziando a perdere la speranza a loro volta.
Due volte pensavano di avere il gatto nel sacco.
Due volte capirono di essersi sbagliati gravemente. Ora cosa c'era bisogno di fare? Tanto ogni risposta si sarebbe rivelata falsa. Vale la pena votare qualcuno a caso e lasciar il fato fare il suo corso.
... Davvero degli Ultimates si stavano arrendendo così?
Le speranze del Giappone stavano realmente lasciando la spugna perché non riuscivano a trovare un assassino fra di loro? ... C'era realmente un assassino fra loro? E se tutto questo non fosse altro che il piano di quei due? Metterli contro gli uni gli altri pur di dargli qualche tipo di intrattenimento, pur di mettere discordia nel gruppo ed odiarsi? In fondo qui nessuno è un esperto nella ricerca di un colpevole, nessuno aveva mai lavorato in polizia o dipartimenti del genere. Perché stavan cercando di percorrere una strada sconosciuta tanto per scovare di aver sempre torto?
La tensione in aria, una piena di indifferenza, ansia, voglia di arrendersi che li soffocava come se fossero immersi in un oceano infinito e senza fondo.
In quella tensione vi fu qualcuno a cercare di rincuorare il resto delle persone. Ad esser sinceri prima di parlare sentiva il suo cuore battere, così come un nodo alla gola formarsi. La situazione in cui si erano ritrovati rimaneva sempre troppo fuori dal comune, troppo assurda e bizzarra da poter atteggiarsi come se nulla fosse.
Però... Però qualcuno doveva pur prendere la situazione fra le sue mani.
E lxi pensava di essere l'unicx in grado di fare questo.
Gonfiò il suo petto d'aria e richiamò i pensieri di tutti quanti.
" ascoltate, capisco che la situazione in cui ci troviamo sia... poco normale. E capisco la vostra delusione nel aver sbagliato due volte quella che poteva essere la nostra risposta di salvezza... Anch'io non posso far altro che sentirmi arrabbiato per via di tutto questo. Però dobbiamo provare a rimanere concentrati! Certo, abbiamo tanta strada da fare. Certo, possiamo dire di aver fatto dei passi indietro. Però non possiamo dire di esser rimasti ad un semplice punto di partenza! Abbiamo già tolto delle persone dalla lista dei sospettati ed abbiamo capito come l'omicidio sia avvenuto! È qualcosa! Sono sicuro che andando avanti così troveremo le risposte che cerchiamo. Ho fiducia nelle nostre capacità! "
Dire che il discorso di Axel non gli avesse neanche un po' scossi era una falsità. Chi più, e chi meno. Quelle parole erano qualcosa cui avessero bisogno di sentire in quel momento.
Tanto che alcuni riuscirono a supportar la persona in questione quasi subito, alimentando la loro determinazione.
Mitsuki battè le mani per poi unirle assieme e guardare il ragazzo con un sorriso dolce, ma sopratutto motivato e fiero.
" è come Axel dice. Non possiamo negare di aver fatto dei passi. Perché non proviamo a discutere nuovamente del caso? Ci sarà pur qualcosa che abbiamo mancato! "
A quel supporto l'altrx non potè fermarsi dal sorridere leggermente a sua volta. E quest'ultimo si rivelò utile perché presto persone come Airi e Dae-jung tornarono a tirar su il morale del resto dei partecipanti.
" quiiiiindi, ripercorriamo gli indizi trovati fino ad ora, no? "
" abbiamo trovato: il pigiama di Koharu rivelato falso, dei panni, i segni di lotta col naso rotto di Hiroko... Aspettate ma dobbiamo ancora capire cosa ci facevano quei panni! Ed anche che fine ha fatto quel vaso... "
" visto? Abbiamo una nuova strada da percorrere adesso! Non è detta l'ultima "
In tutto questo la critica di moda rimase a guardare il tutto con un piccolo ghigno, come se fosse intrattenuta dal comportamento del creatore di effetti speciali, non aprendo stranamente bocca al riguardo.
Cosa contraria per Asahi invece, il quale sbuffò alquanto rumorosamente.
" sigh, suppongo serva la mia di testimonianza dato che son statx unx dei pochi ad aver investigato l'area "
" ed io, scusa? "
Hyosuke alzò un sopracciglio, con fare offeso e minaccioso.
" te taci. non hai fatto altro che creare problemi da quando sei qui "
L'espressione del regista si tramutò in qualcosa che palesemente urlava di voler tirare un pugno in faccia all'altro, cosa che però non fu possibile - per ora - a causa delle loro postazioni.
Egli fece finta di nulla ed andò avanti a parlare:
" beh, alcuni dei panni, come detto prima, erano lavati dentro la lavatrice. Altri invece erano sporchi di sangue e... terra? Suppongo fosse terra dato che era tutto marrone e polveroso. E sopra di essi vi era il pigiama di Koharu sporco. Ed ora che ci penso era solo sporco di sangue. Non sembrava esserci altro di strano al riguardo "
Raccontò per poi osservare, cosa che lo fece portare a pensare e rimanere sulle sue per un po'.
" my, what a dilemma we've got! Is it too obvious se dicessi che li avrà usati per pulire la scena del crimine? As far as I remember non sembrava esserci del sangue o della terra sul pavimento se non on the victim herself "
" ooooh, ma allora quel cervello nella tua testa funziona? "
Fece Sumire una finta faccia sorpresa, usando un grosso sarcasmo nel suo tono di voce.
" EXCUSE ME? MY BRAIN IS PERFECTLY FINE! "
Esclamò egli portando una mano sul petto con uno sguardo offeso.
Questa era decisamente una rappresentazione di come egli si sentisse in quel momento.
Tutto il resto del gruppo annuì all'ipotesi dell'altro quale sfortunatamente fu ferito in modo così grave da quelle parole che quasi non poté far a meno di accasciarsi per terra, a fare il drammatico e piangere come in anni ed anni di sudore, lacrime e sangue versati nel suo talento, quest'ultimo venne insultato da una giornalista come Sumire.
Ahimè, il suo cor non poté far a meno di spezzarsi in mille pezzi come una lastra di vetro fragile.
Ahimè, il pover giovanotto non poté far a meno di rimanere sconfitto.
Certo, avrà pur preso una vittoria... A quale scopo se la castana lo insultasse in tal maniera così vile?
Tornando a noi dopo questo breve distacco.
" okay, sì, la teoria della pulizia ha effettivamente senso. Se ci pensiamo il corpo di Hiroko è stato trovato dietro a tavoli e sedie... Il che è un posto inusuale cui trovare qualcuno in generale, figuriamoci un cadavere, ed attaccarlo. Al buio. Troppi ostacoli insomma "
Affermò Axel giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.
" ed il vaso che fine avrà fatto? Non può esser scomparso dal nulla! Ci dovrà essere un indizio che ci porti a capirne di più! "
" non dovremmo pure pensare alla testimonianza di quei tre? Forse avranno sentito o visto qualcosa di utile a loro volta, chissà "
" è davvero importante andare avanti di indizi? Perché invece non andiamo avanti di testimonianze e vediamo chi rimane senza! "
" ma sei scemo? Guarda che quasi nessuno di noi ha un alibi se eravamo a dormire nelle nostre stanze! È già tanto che 4 persone ne abbiano uno. "
Tutte queste nuove strade aperte dopo il suo discorsetto lo scombussolarono assai, non sapendo a chi dare ascolto prima e se effettivamente tutte necessitavano di essere ascoltati. Spalancò i suoi occhi colorati e mosse la testa verso ogni direzione in modo confusionario, cercando prima di mettere ordine nella sua testa.
" woah- okay- uno alla volta per favore che qua non ci capiamo più nulla "
Mise una mano sulla fronte a quelle parole.
A richiamare l'ordine però fu un'altra persona ancora, Valeria, quale come precedentemente fatto battè le mani e chiamò tutti ad ascoltarla.
" statemi a sentire. Vediamo di fare una cosa alla volta. Non c'è bisogno di tornare all'asilo dove bisogna alzare la mano per prendere il turno di parlare, okay? Proviamoci di nuovo "
Come per magia silenzio fu fatto.
Ad aprire bocca nuovamente fu Airi.
" pensavo che magari, uhm, perché non sentiamo se le testimonianze di Yuri, Dae-jung ed Izumi ci portino qualcosa? Qualcos'altro sarà capitato, no? "
A sentire il suo nome, il fanciullo più alto di tutti scrisse sulla lavagnetta:
" nulla di particolare - black-out escluso - successe durante l'orario dell'omicidio. Però qualcosa è successo DOPO quest'ultimo. Molti passi si son sentiti passare davanti alle porte. Provenivano dall'atrio ed andavano verso la parte opposta "
" oh giusto! Non ci avevo fatto caso a quel tempo... Pensavo che magari fosse stato qualcuno che non vedeva l'ora di tornarsene in camera, o semplicemente passava per di lì. Anche se ora che ci penso è improbabile che qualcuno cammini ad una velocità del genere creando del tonfo... O forse sì? Ci sono effettivamente persone quali camminano molto più velocemente di altre quindi non saprei dove questo limite fra corsa e cammino si fermi, però effettivamente se si cammina, un rumore del genere non lo si farebbe ugualmente... O forse sì? Huh... "
Pensò fra sé e sé lo scienziato di dati, realizzando sol dopo di aver detto tutto questo pensiero ad alta voce ed aver sprecato qualche minuto prezioso al resto delle persone. Si inchinò portando il busto verso in avanti per scusarsi.
" o-oh, scusate mi son lasciato andare...Però è come Izumi ha detto: si son sentiti dei passi venire dall'atrio, eppure nessuno ha sentito altri arrivare dall'altra parte "
L'erborista annuì alle affermazioni degl'altri due, senza aggiungere un'altra parola.
" quindi possiamo concludere che l'assassino si sarà trovato nell'atrio prima delle 22 e se ne sia rimasto fino a dopo aver messo apposto la scena del crimine "
" mh... non saprei ad esser sinceri... Se fosse stato lì sin da prima, il resto del gruppo l'avrebbe visto nell'atrio. Chi era dall'altra parte e si è diretto in camera subito dopo l'annuncio? "
Alcune persone alzarono la mano e risposero di non aver visto nessuno presente lì dentro a quell'orario.
" eccheccazzo ne so io, si sarà nascosto ed avrà aspettato l'occasione giusta per uscire, no? "
Ipotizzò Akihisa, il quale ricevette in risposta un movimento di testa che faceva destra e sinistra da parte della giornalista.
" ricorda che il colpevole non è quello che ha pianificato d'uccidere! Non poteva essersi nascosto o cose così "
" avrà passato la cucina con le punte dei piedi e non si sarà fatto sentire! "
" ancora: l'avrebbe fatto solo se avesse pianificato l'omicidio "
" allora sarà stato l'ultimo ad andarsene perché aveva altro da fare! "
" e si sarebbe lasciato vedere da Hiroko così? Avrebbe ucciso quest'ultimo fra i corridoi allora. "
" MA CHE COSA NE SO IO, MICA CI SI È TELETRASPORTATO LÌ! UN MODO L'AVRÀ PUR TROVATO PER FINIRCI LÁ "
Sbottò incrociando le braccia al petto e guardando altrove proprio come farebbe un bambino piccolo, quale gli viene vietato mangiare caramelle.
La castana ridacchiò a quella reazione, portando una mano davanti alla bocca.
" pff- no però effettivamente molte cose non avrebbero senso. Chi diavolo è stato a passare per di lì allora? E come ha fatto a non farsi sentire una volta? "
Un altro silenzio prese posto nella discussione, pieno di domande e pensieri che cercavano di esser risolti nelle loro teste. La castana però continuò a parlare dopo qualche tempo:
" insomma... Abbiamo esplorato il luogo da cima a fondo e tutti sanno che l' unica via fra l'atrio ed i dormitori è passando davanti alla sala da pranzo e cucina- "
" ed è qui che ti sbagli! "
Una "nuova" voce fu quella ad aver preso parte alla discussione in modo decisamente più attivo e collaborativo di prima. Il regista di filmati fu quella a disdire dell'affermazione della giornalista, con fare fiero e pieno di sé.
Prima di portare avanti la conversazione gonfiò il petto d'aria ed alzò il mento leggermente verso l'alto.
" vedete, credo di aver trovato qualcosa cui possa intrigare la vostra curiosità. Potrei aver scovato un passaggio segreto durante le investigazioni. Quest'ultimo si troverebbe in una delle pareti in lavanderia "
" un passaggio segreto?! Ma che dici sul serio? Allora non ti eri fissato a quella parete perché non avevi altro di meglio da fare? "
L'espressione di Koharu si tramutò in una di sorpresa a sentire quelle parole, come se i pezzi del puzzle del suo comportamento buffo stessero finalmente portando ad un'immagine sensata da guardare.
" ovvio che no! Non farei mai una cosa del genere se non per motivi assolutamente e strettamente necessari! "
" anche se fosse, quanto possiamo credere alle tue parole? "
Domandò invece Asahi.
" perché non dovreste credermi? "
" beh, innanzitutto io non ho notato nulla del genere in lavanderia. Secondo, non mi hai riferito nulla per qualche motivo. E terzo, non sei stato molto utile in questo processo "
Hyo mise due dita sul ponte del naso, cercando di trattenersi veramente dal non scendere giù dal podio e tirare un cazzotto in faccia all'altro.
" volete delle prove? Perché non andiamo in lavanderia e ve le mostrerò! "
Indicò dopodiché la ragazza col cappello.
" che vuoi? "
" apri questa porta e facci andare in lavanderia "
Ella però non rispose, anzi, in quel momento sembrò non aver proprio calcolato la richiesta del biondo. Portò lo sguardo altrove, verso la parete della sala, mentre poggiava mento e guancia sulla sua mano. La sua espressione si tramutò in una di qualcuno, quale stesse cercando di pensare accuratamente cosa fare in successione. Come se... vi fossero delle conseguenze non piacevoli per lei. Rimase quindi così in silenzio a pensare.
" allora? Ci sei? "
Ancora nessuna risposta però...
" mi stai ascoltando? "
Pensa diavolo, pensa.
" ... per favore? "
Man mano che continuava ad esser pressata dal biondo, anche gli altri iniziarono a guardarla impazienti di una risposta. Il suo collega invece si rivolse all'altra con uno sguardo leggermente confuso e preoccupato, per poi fulminare il resto delle persone lì.
Ma soprattutto lui.
" no, non potete uscire da qui fino alla fine del processo. Provateci solamente e farete compagnia a quella lì "
Come ci si poteva aspettare il castano tirò fuori la pistola e la puntò verso i presenti. Dopodiché indicò con quest'ultima il quadro di Hiroko per specificare chi intendesse.
" ma chi sei tu per darci ordini?! "
Esclamò il regista portando una mano ad accarezzare il suo ciuffo con fare nervoso.
Perché improvvisamente era stato lui a prendere il controllo?
Perché improvvisamente Venom non voleva più parlare al resto dei ragazzi?
" chi sono io?! Un tizio con la pistola, piacere! Credo basti ed avanzi come introduzione! "
Ringhiò a sua volta il fanciullo col cerotto sul naso, portando la punta dell'arma a mirare verso la testa del biondo.
" ora taci e vai avanti a chiacchierare col resto di voi spilungoni, a meno che tu non voglia un proiettile dritto dritto in quel cranio vuoto che ti ritrovi! "
" ma che ingiustizia è mai questa, scusa?! Perché non facilitarci alla ricerca del colpevole? Vuoi o non vuoi mandare avanti questa sorta di cazzata micidiale che chiamate 'killing game'?! "
Piano piano il biondo portò una mano a giocherellare con la cravatta dall'ansia e nervosità, allargando il nodo di quest'ultima con l'intenzione di far circolare più aria.
" smettila di rivolgermi la parola o sparo seriamente! "
" brutti stronzi che non siete alt- "
" okayokayokay, basta. Hyosuke smettila di insistere, per piacere. Non ci va di ascoltare un altro colpo di pistola "
Valeria si intromise con fare autoritario cercando di far terminar lì la litigata di quei due prima che portasse a qualche ferito. Non poteva esser certa della veridicità di quelle parole, ma ricordandosi di cosa successe il primo giorno della loro permanenza qui, era cosciente che quella persona non sembrava scherzare col fuoco.
" ma- ma lui- "
" no. Ignoralo. Ricorda cosa c'è in gioco in questo momento. Mettersi contro di loro non è la più saggia delle decisioni e non fa altro che farci perdere tempo. Quindi, per favore, non parlargli. Non ti daranno la risposta che cerchi più velocemente di un proiettile in testa. Chiaro? "
Per quanto crude ed terrificanti quelle parole erano, nessuno poteva dire che avesse torto. Insomma, erano tutti presenti a quel primo ed unico - sperando - colpo di pistola mai sentito da quando eran qui. Andargli contro ora non avrebbe aiutato ad altro, anzi, si rischiava si peggiorare la loro situazione.
Haruki se ne tornò composto di fianco al trono dell'altra, quale invece non aveva smesso di fare la sua scena muta. Tuttavia non stava guardando più altrove spaesata, piuttosto era tornata ad osservare il gruppo... E la scena. Ed ugualmente non sembrava avere il coraggio di parlare. Perché?
La critica di moda sistemò il cappuccio della sua felpa, osservando i due con fare serio e pensoso.
Dopodiché si mise a ridacchiare, forse anche più del dovuto.
Tutti si girarono a guardarla.
" cosa c'è di così spiritoso? "
A quella domanda la sua risata aumentò appena, non riuscendo a dare subito una risposta adeguata e ricevendo sempre più sguardi sconcertati da tutti.
" ahah, perdonatemi, ma davvero non capite? Ci hanno appena dato un indizio importante per mandare avanti le indagini "
Il creatore di effetti speciali rimase con la fronte aggrottata.
" in che senso? "
" lasciatemi spiegare, okay "
Si schiarì la voce portando una mano davanti alle sue labbra truccate di rosso.
" vedete inizialmente non avrei saputo quanto credere alle parole di Hyosuke "
" davvero c'era un passaggio segreto in questa scuola nonostante le nostra indagini? Come abbiamo fatto ad evitarlo? "
" ed anche se fosse così, non farebbe strano che solo Hyosuke ne fosse a consocenza?
" insomma, sarebbe finito in cima nella mia lista dei sospettati "
" eppure dopo quel che è successo, possiamo confermare molte cose: non solo la sua esistenza, non solo che Hyosuke è innocente... "
A Koharu sembrò accendersi una lampadina nel sentire il discorso di quella più alta, prendendo il suo turno a parlare.
" ma anche che è stato usato dal colpevole! Perché mai dovrebbero cercare panicare per una richiesta del genere, no? "
L'abbronzata le porse un sorriso compiaciuto dalla risposta di quella più bassa, portando una mano sulla sua guancia.
" mh-mh, proprio così tesoro. La loro reazione ci ha aiutato a molto "
Ma a sentire tutto questo Haruki batté il pugno sul lato del trono in un modo chiassoso.
" MA CHE RAZZA DI PROBLEMI HAI?! NON PUOI CONCLUDERE AD UNA COSA DEL GENERE IN QUESTO MODO! "
Però Valeria lo ignorò.
In fondo era quello che avesse chiesto prima precedentemente, no? Mica voleva non rispettare i suoi desideri.
" quindi grazie mille Hyosuke caro, ci hai aiutato più di quanto mi aspetassi "
Egli la squadrò come per dire "era un insulto od un complimento?".
" non chiamarmi 'hyosuke'... "
Borbottò alla fine.
Tuttavia altre persone erano ancora confuse riguardo a questo. La giornalista fu una di quelle.
" aspetta Valeria, se fosse così... come faceva a sapere del passaggio? Ancora non mi torna nulla perché abbiamo sempre investigato a coppie. Quindi se uno scoprisse una cosa, il partner l'avrà scovato a sua volta e successivamente riferito al resto, no? "
" non se già sapesse della sua presenza "
Quelle paroli colpissero la castana dritto nella testa, azionando contemporaneamente molti ingranaggi per cercare di far connettere quello che l'altra stesse cercando di dire in quel momento. E quando così fu sembrò sbiancare per un momento:
" a-allora era come dissi tempo fa... "
Ella annuì, confermando quelle che fossero le preoccupazioni dell'altra.
" sì, fra le nostre mani non abbiamo solo un assassino qualsiasi. fra di noi si nasconde qualcuno che sapesse già tutto di questo posto. Una sorta di... mente del cosiddetto 'gioco' "
Nella sala l'ennesimo silenzio da parte di tutti prese azione. Quell'affermazione lasciò stupiti praticamente tutti quanti.
Il malfattore di non solo un omicidio, ma dell'organizzazione dietro tutto questo... era fra di loro? Uno dei loro amati compagni stava giocando con loro? Voleva acquisire così la sua fiducia per ingannarli?
" i-in che senso? Qualcuno fra di noi è una sorta di traditore? "
Domandò la narratrice di storie.
" traditore? Mh, possiamo chiamarlo così se volete. Fra di noi c'è qualcuno che sta lavorando con quei due - Haruki e Venom - sin da quando siamo arrivati qui, se non prima. E come se la fortuna ci sorridesse, quest'ultimo è il nostro assassino. Quindi se lo scoviamo, non solo abbiamo trovato il colpevole, ma probabilmente metteremmo fine a questo gioco "
Le informazioni appena date ci misero un po' di tempo ad essere processate da tutti quanti.
La badante dei panda fu la prima a riprendere la conversazione:
" come fai ad esserne così sicura? Insomma, sì, ha senso la tua teoria... Ma davvero riusciremmo a finire questo gioco? "
La guardò con fare poco altezzoso, portando una mano a sistemare i capelli raccolti in una cipolla.
" beh, uccidere un proprio compare non rientrerà nei loro piani. Sarebbe una falla nel sistema, non trovi? "
" m-ma perché avrebbe dovuto uccidere qualcuno quella persona? "
" Koharu, tesoro, non era stato sua intenzione uccidere la povera Hiroko. Era lei che l'ha attaccato credendolo Izumi. Insomma, un colpo di fortuna per noi ed un imprevisto per loro "
Ella però continuò a non credere alle sue parole. Strinse i pugni a sentir definire in tal modo il decesso di una sua compagna.
" stai dicendo che la sua morte fosse 'un colpo di fortuna'? Ricorda che stiamo parlando di una ragazza come noi! La morte di nessuno di noi dovrebbe essere considerata 'fortuna'! "
" oh, ma per favore, risparmiami il discorso da eroina. Tutti sappiamo quanto la volessi vedere sei piedi sotto il terreno prima di tutto questo "
Il suo tono divenne improvvisamente più acido di prima e la sua espressione si contorse in disgusto dalla sua reazione, cosa che prese alla sprovvista l'altra.
" sei un'ipocrita a difenderla adesso, lo sai? Mi dai su i nervi se pensi che tu possa semplicemente 'migliorare' da un momento all'altro tanto perché è successo quel che è successo. "
" non iniziare con questa storia, stronza- "
" oh, vedo di aver colpito il centro. Non ti preoccupare però, quello che fai te poco mi importa in questo momento. Abbiamo altro di cui occuparci "
Si morse l'interno della guancia, iniziando a respirare in modo affanoso e trattennendosi con tutta se stessa nel non esplodere per la terza volta nel processo.
" ... dicevamo, la mente in questione è il nostro assassino. Troviamolo ed il gioco è fatto. Siete con me? "
Pronunciò quelle parole con tutta la tranquillità del mondo, come se la discussione appena fatta con la badante dei panda neanche fosse successa in primo luogo.
Ricevette dopo qualche secondo delle risposte affermative con dei cenni di capo.
Tuttavia rimaneva ancora una persona che sembrava voler dire la sua su questo argomento.
Venom, quale rimase in silenzio da prima, stava passando una mano fra una delle sue code in modo violento, quasi da staccarsi i capelli. I suoi occhi cremisi rimasero spalancati tutto il tempo mentre le sue labbra erano leggermente distaccate l'una dall'altra.
" c'è qualcosa che ti turba, Venom cara? "
" mi date sù i nervi. Tutti voi dal primo all'ultimo. "
" quindi confermi la mia teoria? "
" non vedo l'ora di farti a pezzettini. di tritarti le dita. di toglierti gl'organi dal tuo sistema. non vedo l'ora di sentirti urlare chiedendomi pietà. piangere chiedendomi pietà. morire fra le mie braccia pensando alla salvezza quando finirai all'inferno. "
Il suo sguardo ora era totalmente perso mentre si mordeva l'unghia del pollice in modo aggressivo, con così tanta forza che sembrasse quasi staccarla dal dito. In quel momento le parole di tutti quanti non sembrarono raggiungerla, come se l'avesse mandata in panico con così poco.
Davvero era riuscita a mandarla in panico con così poco? Sin da quando fossero arrivati qui, la ragazza munita di cappello sembrava essere qualcuno di indistruttibile, senza emozioni di pentimento o rabbia. Eppure ora si dimostrava tutto il contrario, come se alla fine non fosse altro che una ragazzina come tutti loro.
Valeria rimase a guardarla, anche se un po' sorpresa dal linguaggio usato, poco interessata a quelle minacce. In fondo non stava rompendo nessuna regola a dire ciò ed anche se l'attaccasse non farebbe altro che confermare sempre di più questa sua ipotesi. Anzi, già l'aveva fatto con la sua reazione. Riusciva a leggerlo dai suoi gesti ed espressioni di esser riuscita a toccare un tasto dolente ma utile.
" lo prendo come un sì "
Tornò a guardare il resto dei presenti, ora scioccati da tutto quello che fosse successo in questo breve lasso di tempo. Ma soprattutto dalla reazione minima da parte della messicana.
" avete bisogno di qualche minuto? Posso aspettare se vi va, una pausa è più che comprensibile "
A loro offrì un piccolo sorriso gentile invece, come se si stesse preoccupando davvero delle condizioni dei suoi compagni in quel momento. Molto scossero il capo e cercarono di non abbatttersi in quella maniera. Altri invece non sembravano ancora realizzare tutto quello che stesse succedendo. Ma quello non era un suo problema finché più della metà stava ad ascoltarla.
" sperando di poter andar avanti con la discussione senza problemi... esterni, la mia domanda per mandare avanti questo discorso è solo una: avete notato comportamenti strani in qualcuno di voi durante la nostra permanenza qui? Qualcuno che si comportasse come se conoscesse questa scuola e sapesse del passaggio segreto? "
E questo fu il via per una nuova fase del processo.
Quella domanda naturalmente non poteva aspettarsi di esser risposta nell'istante dopo. Analizzare i comportamenti altrui qualche tempo fa, probabilmente sforzandosi a ricordare cosa fosse successo nei minimi dettagli poiché solitamente non si dava attenzione a quest'ultimi. Era un processo lungo.
Tuttavia non ci misero troppo due persone in particolari.
Ed il pensiero che possa esser stata lei li aveva presi leggermente alla sprovvista, essendo una risposta tanto palese quanto difficile da concludere.
Ma certo, dev'essere stata lei.
Era lei quella ad essersi comportata diversamente dal resto delle persone.
Era lei quella a non aver praticamente interagito con nessuno di loro.
Era lei quella a non aver dato informazioni sul suo conto.
Era lei ad essersi allontanata dal gruppo non appena ne avesse l'occasione.
Era lei quella ad essersi diretta in lavanderia non appena fu allarmata.
Airi ed Axel sapevano chi fosse il prossimo sospettato sulla lista.
Tuttavia esitarono per un momento.
Davvero era lei?
Davvero era colei dietro tutto questo?
Davvero c'era una mente fra di loro in primo luogo?
E se fosse così... Shiori cosa aveva da dire al riguardo?
Il creatore d'effetti speciali alzò pian piano la mano e portò il suo indice ad indicare la fanciulla. Il suo tono cercava di farsi valere come coraggioso, o impassibile alla scoperta di questa notizia. Tuttavia dentro di sé stava cercando ancora di negare il tutto. Era come se mancasse un pezzo del puzzle, eppure non avevano altri modi per scoprire altre tracce se non sospettare di qualcun altro nuovamente.
" Shiori, sapevi del passaggio segreto, non è vero? "
Si girò a guardarlo e scosse la testa in negazione per poi guardare altrove.
" sì, invece. Dovevi saperlo perché eri stata te ad aiutarci nella scoperta del corpo. Sei corsa da me ed Airi in cucina, ci hai 'chiesto' di seguirci, sbloccare la porta, per poi correre direttamente verso la lavanderia senza aprire bocca. Era come... Se già sapessi che qualcosa d'importante ci fosse lì dentro "
L'aria nella stanza si gelò.
La corvina, quale non aveva affatto aperto bocca durante tutto questo tempo, sentì gli occhi di tutti puntati addosso. Il suo sguardo puntò verso il basso e la sua faccia si congelò in un'espressione di shock. Le sue dita tremarono mentre si chiudevano sui palmi in dei pugni.
E loro ebbero un contrasto d'emozioni alla rivelazione.
Era ovvio, si spiegava tutto.
Ma forse era un po' troppo ovvio.
E se fosse un trucco?
Allora non doveva esser impostato in questa maniera, no?
L'unica risposta che ricevettero fu un borbotto da parte sua, parole non comprensibili nemmeno a chi sedeva vicino a lei.
" cosa? "
" ...insomma... momento... "
" puoi ripetere? "
Un momento.
Non c'è davvero altro che puoi suggerire?
Quante volte te lo devo dire?! No, tutto quello che c'era da raccontare l'hanno già fatto.
Ancora non ricordi il suo nome?
Non posso ricordarmelo se non lo so in primo luogo, razza d'idiota!
Una mano fu portata sul lato della testa, sentendo un leggero dolore alla tempia.
Quel dannato mal di testa... Quello che la perseguitava da ormai ieri sera.
Almeno cerca di ribattere riguardo la storia della mente! Non sei davvero te, vero? Ti perseguiterò per il resto dei tuoi giorni se lo sei.
N-no, no! Lasciami in pace. Non aiuti in questo modo.
Sbrigati. Non ho altro da dirti.
E l'altra mano susseguì a fare la stessa cosa, sentendo il dolore aumentare man mano che i secondi passavano in quella sala piena d'ansia.
" ti senti bene? "
Annuì semplicemente, cercando di tornare composta.
" perché dovremmo fregarci di come stia?! Se non risponde significa palesemente che lo sapeva, no? Non ci vuole una laura in psicologia a capirlo, diamine! "
Akihisa stava iniziando a diventare sempre più irritato dal non ricevere alcun tipo di segno utile dalla parte della più alta. La critica lo seguì, notando come l'altra si stesse sentendo sotto pressione.
" ti darei ragione su questo. Credo che se continui così non dovremmo far altro che votarla come colpevole e mente e... "
Fece una piccola pausa.
" ... ucciderla. Dopotutto le regole sono queste nel tablet, no? "
Molti finirono a loro volta a seguire il suo esempio, chi volontariamente e chi no, iniziando a tartassarla di domande e frasi piene d'ira. E lei rimase lì a prenderle, con la testa completamente vuota ed impedita di trovare una soluzione cui mostrare a loro.
" lei?! Mi puzzava sin dall'inizio! Insomma, basta guardarla! "
" perché avresti dovuto fare una cosa del genere, Shiori? "
" Shiori, perché non rispondi? "
" Shiori, dacci delle risposte! Non possiamo perdere altro tempo per allungare la sua condanna. Sei stata te! "
" ma questo quindi significa che lei è la mente? Davvero?! "
Tutte quelle parole.
Tutte quelle frasi.
Tutte quelle esclamazioni.
Tutte quelle domande.
Piene di rancore e rabbia.
Piene di stanchezza ed impazienza.
Piene di morte.
La sua morte.
Ed il suo sguardo si impallidì al sol pensiero, portando gli arti verso in avanti.
" no! No, no! Vi sbagliate! Avete preso la persona sbagliata! "
Quella a prendere la parola fu Sumire.
" ah sì? Allora rispondi alla nostra domanda: sapevi del passaggio? "
" n-nel senso, snì? Cioè, sì. Ma non sono stata io! Ero in camera tutto il tempo ieri sera. Mi avete visto in giro per caso? "
" non credo servisse 'vederti' in giro se avessi usato una strada alternativa per nasconderti, non trovi? "
" a-anche se fosse, perché avrei dovuto usarlo in primo luogo per poi dirigermi nell'atrio? "
" questo dovresti spiegarcelo tu. Non hai via di fuga, signorina. Sin dal primo giorno c'era qualcosa in te che puzzava. Una neo adulta, senza talento, intrappolata alla Hope's Peak Academy? Ma perfavore! L'unico motivo per cui dovresti trovarti qui, da quel che sappiamo, è perché ci sei tutto dietro tutto questo "
" no, ti stai sbagliando! "
" allora provamelo. Prova che tu non sia dietro tutto questo, che tu non sia stata la mente ad averci intrappolato qui! "
Per favore un indizio... uno qualsiasi!
... Era maschio. Ho sentito un filo di voce. Era grave, o almeno, grave abbastanza per non appartenere a nessuna di loro.
A quell'illuminazione aprì gli occhi e guardò gli studenti più giovani prima sorpresa e poi leggermente felice.
" ma certo. Era un ragazzo. "
" un ragazzo? "
La giornalista incrociò le braccia al petto, squadrandola da cima a fondo.
" p-pensateci un attimo: perché Hiroko avrebbe dovuto attaccare una ragazza? Insomma, avete detto che sarà andata incontro a chi credesse fosse Izumi. Non può essere una ragazza allora, no? "
Tutti rimasero a giudicarla, non sapendo bene se crederle o meno. Un ragazzo? Era davvero importante se lei avesse attaccato in base al genere della persona? Rimaneva comunque un omicidio al buio, no? Come poteva affermare tale cosa.
Ma soprattutto...
" ... Axel ed Asahi contano come possibili maschi in questo caso? "
" non dire assurdità! Tutto è stato compiuto perlopiù al buio! Ha attaccato chi ha attaccato senza pensarci due volte. "
La ragazza senza talento passò una mano sulla sua fronte, cercando di pensare ulteriormente a ciò che stava per dire. Nessuna parola riuscì a venirle in mente per ora però.
" avrà sentito la sua voce! Sicuramente si sarà fatto prendere alla sprovvista dal buio! Certo, non avrà parlato, ma un verso qualsiasi uscirebbe da chiunque. P-pure da quello lì! "
'Quello lì', ossia il tanatoesteta.
" perché mai dovremmo credere a questa tesi? Non hai nulla che ci prova che Hiroko avesse cercato di uccidere esclusivamente un maschio. È solo una tua ipotesi "
" beh... ecco... "
Doveva dirlo?
Era necessario farlo?
Sarebbe stata creduta?
Uno dei motivi per cui non l'avesse fatto fino ad ora era perché probabilmente nessuno l'avrebbe presa sul serio. Insomma... nessuno aveva avuto la possibilità anche solo ri avvicinarsi a lei. E lei stessa era quella a non volerne parlare in primo luogo perché sarebbe stata vista come "pazza per credere a queste assurdità".
Mentiva ogni singola volta.
Mentiva di non credere a sciocchezze del genere, anzi, prendeva a sua volta in giro a chi ci credeva per mascherare la sua situazione.
Sentì come se si stesse distaccando dalla scena in quel momento.
Come se il suo corpo non fosse più suo.
Come se il suo spirito, la sua anima, stesse fluttuando via da lì verso un posto più calmo, verso l'alto. La scena diventava sempre più sfocata ed un muro di pietra si stava elevando attorno al suo cuore, riuscendo a sentire a malapena il suo stesso battito cardiaco.
Lo scenario pacifico, il suo scenario pacifico, era composto da un semplice cielo celeste, azzurro come nei più soleggiati giorni estivi, limpido ma al contempo presente di nuvole così soffici e bianche che non creavano alcun disturbo.
Di un temporale non se ne vedeva nemmeno l'ombra.
Di nulla di negativo se ne vedeva l'ombra.
Nessun rumore.
Nessun accusa.
Nessun processo.
Nessun morto.
Nessun spirito dannato.
Era lei, Shiori Shiraishi.
Nel suo posto pacifico creato anni fa per cercare di trovare conforto nella sua maledizione.
Un mondo dove salvezza e tranquillità eterna regnavano.
Un mondo come nessun altro.
Ed in quel mondo passavano persone a trovarla qualche volta. Entravano nel suo piccolo paradiso senza il suo consenso e cercavano sempre di parlare con lei. Ogni tema andava bene, purché riuscissero ad avere una conversazione. Ha avuto i più strani ed i più creativi incontri lì. Persone che si preoccupavano per i loro cari. Persone che rimanevano scioccate dalla maledetta notizia. E persone certe volte libere più di lei di essere lì. Tutti avevano una storia e tutti avevano il loro fine sfortunatamente. O almeno, il fine segnato da ciò che separava due posti contrari a loro stessi. Non il suo però. Quello era totalmente neutro, come se fosse un passaggio opzionale fra i due.
Un nuovo ospite aveva fatto ingresso lì non tanto tempo fa, anzi, più recente di quanto ci si possa aspettare. Una ragazzina più giovane di lei, attorno probabilmente ai 16 anni. Splendidi capelli biondi, così lunghi che quasi superavano la sua stessa statura, e il sole riflesso su di essi li rendeva ancora più chiari e dorati. Occhi azzurri ma più scuri dello sfondo. Occhi simili ad esso, assenti però di nuvole. Assenti da tutto. Spenti, come delle stelle decedute. Il suo vestito era elegante come pochi, composto principalmente dal blu ed il bianco.
Ed un'espressione irritata. Ma non con la corvina stessa. Arrabbiata da tutta la situazione capitata proprio a lei fra tutte le persone. Arrabbiata di dover sopperire tutto questo adesso, da così giovane. Arrabbiata di essersi fatta ingannare e sconfiggere. Arrabbiata, e sorprendentemente pentita, pure con se stessa e le sue decisioni di vita. Pensava a come avrebbe potuto far di meglio prima d'allora, come avrebbe potuto rimediare ai suoi errori. Ciò che detestava di più era... Che non aveva più il controllo e la possibilità di migliorare. Strappatole via il suo dono come pochi, la sua speranza come pochi, la sua vita come pochi. Così, come se fosse uno schiocco di dita senza alcuno sforzo nel farlo.
Le due incrociarono nuovamente le loro strade, trovandosi faccia a faccia l'una con l'altra nonostante la differenza in altezza. La ragazza dai capelli corvini si trovava abbracciare il suo stesso corpo, ancora sotto shock dallo scenario di prima, e lentamente mollare la presa man mano che il suo posto confortevole la calmava. La ragazza dai capelli biondi invece portava le bracce conserte sul suo petto, schiena dritta come quella di un soldatino ed un mento leggermente portato verso l'altro, sia per veder l'altra meglio e sia per mostrare ancora un briciolo di senso di superiorità e snob.
Sei sicura di volerlo dire?
Annuì.
Devo. Non mi sta più portando a nulla mantenere questo segreto, Hiroko. Avrei dovuto farlo prima, lo so. Ma non ero sicura di essere creduta. Neanche ora lo sono, ma non ho altro da f-
Fa' come vuoi, non mi importa sinceramente. Basta solo che tu cerchi di non mandarli qua da me o sono guai. Chiaro?
Annuì di nuovo.
E cosa mi succederà adesso? Sembri saperne molto riguardo tutto ciò.
Andrai in un posto migliore, suppongo. Questo è il limite che la mia mente possa raggiungere. Ironicamente è alquanto facile essere raggiunta però.
L'altra ridacchiò alla sua risposta, portando uma mano sopra la sua bocca.
Ahah, dubito che ci sia posto per me a miglior vita. Anche se fosse non credo che mi sentirò in pace con me stessa neanche lì. Non sarebbe comunque un posto migliore.
Mh, questo lo dici tu.
Hey, Shiori?
Sì?
Grazie.
Huh? E di cosa?
Non lo so, mi sembrava giusto dirtelo dopo aver tollerato una sorpresa del genere per colpa mia. Credo.
Oh, capisco.
Sai, adesso non so come descrivere cosa star sentendo. Sono triste di aver lasciato la mia vita, anche se non era delle migliori mi apparteneva, adesso. Eppure... Mi sento leggera, libera da ogni responsabilità, ma soprattutto libera di non aver più un titolo odioso e disgustoso come quello di un 'Ultimate'.
Ehe, suppongo possiamo concordare sull'ultima parte.
Chiuse i suoi occhi.
E tutto tornò proprio come era prima.
La fanciulla si trovò mentalmente nella sala del processo, ora riprendendo i suoi sensi dopo che tutti quanti continuassero ad accusarla.
E persistevano anche adesso. Era durato così poco la loro conversazione? Sbatté le palpebre un paio di volte per aggiustarsi alla luce della stanza e mettere a fuoco la sua visione.
Prese un grosso respiro.
" Hiroko me l'ha detto "
Silenzio in sala.
" p-puoi ripetere? "
" è stata Hiroko a dirmi che fosse stato un ragazzo "
Ancora un altro silenzio prima che qualcuno riuscisse a processare le sue parole.
" ma... ecco... insomma... ci crederei pure se non fosse che hIROKO È MORTA, MA DOVE DIAVOLO HAI TIRATO QUESTA STORIA?! "
A sentire ciò il suo corpo fu travolto dall'insicurezza nell'andare avanti a spiegarsi o trovare un'altra soluzione.
No, finire qua questo discorso l'avrebbe fatta sembrare più sospetta. Non aveva altra via d'uscita in questo momento. Sarebbe stato difficile spiegarsi, ma tirarsi indietro non era un'opzione.
Deglutì.
" ne sono a conoscenza... davvero, capisco quanto assurdo il tutto possa sembrare. Ma sono in contatto con ella proprio in questo momento. O meglio, lei è quella a starmi vicino. Anche se è deceduta. "
Sguardi interrogativi che si evidenziavano sempre di più negli studenti. Cosa stava cercando di dire? Alcuni stavano analizzando la spiegazione per trovare una risposta plausibile, altri avevano già delle teorie ma rimanevano scettici al riguardo.
Il tanatoesteta prese la sua lavagnetta e scrisse dopo che una lampadina si accese vicino ad egli.
" sei è in grado di essere contatto con quello che molti definiscono l'aldilà, se ho capito bene "
Questa volta a stare in silenzio fu la diciottenne, esitando ad affermare la sua frase.
" ... sì, possiamo dire qualcosa del genere. Sono in grado di parlare coi morti, sì. E... È quello il mio talento. Il mio titolo ultimate. Ultimate medium mi pare venisse definito "
" non ho detto nulla al riguardo perché ero sicura di non essere creduta. Insomma, è assurdo pensare che ci sia qualcosa dopo la morte, no? "
Pronunciò con un filo di voce guardando per terra, ridendosi in faccia per l'ironia di ciò che stesse parlando.
" ... ma sei seria? "
Fece di sì col capo, non avendo altre parole da aggiungere in quel momento.
" pff- sì, certo, se sai parlare coi morti allora io sono la nuova regina d'Inghilterra. Ma che stronzata ti sei appena inventata per farci perdere tempo? "
La giornalista più di tutti era quella contraria a dar fede a questa scoperta... sorprendente. Non che gli altri se la fossero bevuta come se nulla fosse. Anche loro dubitavano fortemente di Shiori. Insomma, fantasmi e comunicazioni fra il mondo dei vivi e quello dei morti. Non poteva essere vero perché... Era troppo assurdo. Una cosa del genere si sentivano nei podcast sul paranormale o nei filmati horror. Alla fine era tutto finzione o messo in discussione da un altro argomento scientificamente spiegabile. E fra tutte le scuse al mondo, davvero pensava di scamparsela con una giustificazione del genere? Quanto disperata doveva essere in quel momento per tirar fuori questa storiella?
Ma Shiori non rispose subito, rimanendo nuovamente a pensare o sperare che qualche segno potesse aiutarla.
Nuovamente fu Izumi a mandare avanti il discorso, avendo una reazione, anzi l'unico, contrastante dal resto dei presenti. Difatti al posto di sembrare contrario alla veridicità della corvina, era piuttosto interessato e volente nel saperne di più.
" se è veramente così, significa che in questo momento Hiroko si trova in questa stanza, no? "
" in un certo senso, sì. Hiroko si trova fra di noi. "
" posso sapere dove di preciso? "
Shiori si guardò attorno, cercando di capire se ci fosse traccia di una figura in quel momento oppure era decisa a rimanere solo nel suo subconscio.
Ed improvvisamente il ragazzo voltò il capo per guardarsi le spalle, sentendo come un soffio sul collo.
" dietro di te, non è felice di vederti ad esser sinceri "
La scena davvero sembrava esser uscita da un tipico film sul paranormale, provocando ad alcuni un piccolo brivido scendere per la schiena, per quanto odiassero ammettere di esser cascati a questo giochetto.
Il più alto di tutti portò una mano al collo per controllare che nulla fosse successo e continuare a scrivere.
" se è veramente così, significa che in questo momento potresti rispondere ad ogni quesito riguardante ella, no? "
" sì, dipende se me lo vuole dire ovviamente. Oh! Perché non mi chiedete qualcosa! Qualsiasi cosa su di lei cui siete sicuri che io non conosca "
Propose portando una mano sul petto, convinta che questo avrebbe provato della possessione della sua abilità.
" uhm... nessuno era molto vicino ad Hiroko dal sapere qualcosa di esclusivo di ella mi sa... "
" quando e dove abbiamo avuto Hiroko ed io una prima conversazione privata? "
Primo giorno qui, in cucina.
" durante il primo giorno qui, in cucina. mentre l'altro gruppo era ad investigare. "
Tutti guardarono verso la direzione del fanciullo aspettando di scoprire se fosse vero o falso.
Un cenno del capo confermò che ella stesse dicendo la verità.
" puoi raccontarci qualcosa in più dettaglio? "
Eravamo io, lui ed Airi a fare i panini. Questo qui neanche sembrava approvare la presenza di carne nelle sue mani da come si atteggiava, bah. Sarà vegetariano o cose così. Airi dopo se n'è andata con Subaru a fare del caffè, cappuccino, tè, quel che è. Ed Izumi mi aveva chiesto di Koharu. E... diciamo che mi sono leggermente arrabbiata.
" tu, Airi e lei stavate facendo dei panini. E mi pare avesse notato qualcosa col tuo essere vegetariano, o vegano. Dopo Airi è andata ad aiutare Subaru a fare del caffè ed avete avuto una discussione poco amichevole lì "
Tutti i ragazzi presenti quel giorno in cucina, soprattutto il tanatoesteta, rimasero sorpresi dalle sue parole, non capendo come facesse a sapere nei minimi dettagli questa cosa. Non pareva di aver raccontato ciò ad anima viva fino ad ora. Sapere di qualcosa del genere poteva solo essere... Qualcuno che fosse lì presente.
" significa che è veramente l'ultimate medium? "
A quella domanda il resto dei ragazzi rimase in totale quiete, maggior parte ancora incerta sul crederle. Certo, avrà pur risposto ad una domanda quale lei non avrebbe avuto risposta... Ma non era in inganno? Un colpo di fortuna?
" ... e allora? Sarà solo una coincidenza! Credete davvero nei fantasmi adesso? Cazzo, capisco che la situazione in cui siamo sia surrealista dal punto di vista etico e morale, ma non c'è bisogno di arrivare a tanto! Per favore, che assurdità è mai questa?! "
Sbuffò Sumire incrociando le braccia al petto e guardando malissimo tutti quanti. Dal primo all'ultimo. Perché doveva credere a qualcuno che fino a poco tempo fa mentiva? Da una semplice domanda poi!
" è lei la colpevole. Fine della storia. Non si può nemmeno discutere se veramente sta 'sentendo' Hiroko o no perché, teoricamente, sarebbe tutto nella sua testa. Come dovresti provare qualcosa al 100% se solo tu sei capace di vedere e provare? È come discutere su cosa sia veramente il colore rosso! Non si può, praticamente. "
Il monologo prese la parola per cercare di convincere l'altra.
" my dear, I get where you're coming from, but isn't it too... risky to jump to the conclusion she's lying? What if she's actually right? Like you said, discutere di qualcosa che è solo nella nostra testa e non quella degli altri in alcun modo non porta a molto. But isn't it also wrong to say she's in the wrong? Why not give her a chance? The benefit of the doubt. What happened to 'innocent until proven guilty'? "
" I am absolutely NOT giving anyone a chance here, sweetie. Last thing I want is to die, especially if it's because of this 'trust'-thingy with no valid back-up proof. And besides, we're not in a court, there's no rules of accusation or assumptions, not that I was going to follow them anyway. And right now, she's the most suspicious one, and sure as hell I'm not going to let her go so easily. "
" potete cortesemente parlare giapponese? Non tutti qui sono hanno il C2 "
Commentò il cartomante, alquanto offeso dal non poter capire appieno la loro discussione.
Man mano che parlava il tono della castana si alzava e mostrava sempre più incavolato riguardo a tutto questo.
" ... rimane il fatto che ella possa essere l'assassina. Fino ad ora non ho sentito altro che scuse da parte sua e non intendo cambiare idea fino a prove concrete. Dov'è andato il vostro senso della giustizia? Del giudizio? Della speranza? Volete o non volete scovare questo criminale con tutte le vostre forze? O preferite 'fidarvi' giusto perché vi conviene farlo? "
La comunicatrice con l'aldilà portò una mano nei suoi capelli, portando una ciocca dietro l'orecchio.
" capisco perfettamente il tuo punto. Non saprei cos'altro fare per spiegarmi. P-però cosa proponi per convincerti della mia innocenza? "
" trovami il vero assassino. Con prove della sua colpevolezza. Prove tangibili e non semplici cazzate sparate in aria. In fondo non hai fatto nulla fino ad ora in questo processo. Niente argomenti, teorie, dibatti. Diamine pure Naomi ed Akihisa sono stati più utili di te! Solo in quel momento vedrò di riconsiderare la mia opinione su di te. Ma fino ad allora... "
La castana abbassò il capo lasciando la sua frangia nascondere gli occhi. E quando alzò leggermente la testa solo un occhi era visibilmente puntato dritto dritto a quelli blu dell'altra.
" ... sei solo un'adulta senza vergogna ai miei occhi "
Quello sguardo la fece reagire con uno identico in risposta, come se un meccanismo di auto-difesa fosse scattato dentro di lei.
Avrebbe voluto ribatterla e dirle di quanto si sbagliasse, di quanto odiosa e rompiscatole fosse, di addirittura minacciarla di farle male proprio come una bulletta delle medie. Nella situazione in cui si trovava, però, non era la cosa più produttiva da compiere e si dovette trattenere.
" ... vedrò cosa posso fare "
Rispose mettendo una mano nella tasca dei suoi jeans scuri.
E si supponeva che la situazione di Shiori fosse attualmente sospesa, non che si sarebbe fatta dimenticare. Era solo messa in disparte per parlare di altro.
Koharu alzò la mano.
" sentite, capisco la situazione è messa in disparte e tutto... ma non potremmo avere una sorta di testimonianza da parte di Shiori? "
La corvina corruggò le sopracciglia.
" che vuoi sapere? "
" hai ammesso di aver scoperto il passaggio segreto senza dirci nulla. Ed Axel ed Airi affermano che tu sappia qualcosa dell'omicidio. Non puoi negare nulla di tutto ciò, vero? Allora dicci la tua risoluzione dei fatti. Se sei nostra alleata lo faresti senza esitazioni "
Spostò il peso da una gamba all'altra.
" ... suppongo di sì, posso dirvi qualcosa. Però... ancora, non so quanto mi dovrete credere. E se mi crederete "
Pronunciò guardando con la coda dell'occhio l'altra castana cui aveva avuto un'accesa discussione tempo fa.
_____________________________
Erano attorno dopo alle 22:30 che ella fu uscita dalla sua stanza dopo una giornata passata in solitudine. La mattina presto fece fatica ad alzarsi dal letto. La fame che gridava verso l'ora di pranzo, anche se in segreto, la fece decidere di alzarsi e stuzzicare qualcosa dopo che tutti quanti se ne fossero andati dalla cucina. Il pomeriggio si era decisa di andare avanti a cercare... Qualcosa. Qualsiasi cosa che potesse tornarle utile. Voleva uscire da qui, più di chiunque altra persona. E solo l'idea di uccidere le portava la nausea. Tuttavia i suoi piani vennero interrotti da una certa critica di moda e trend attuali, quale cercò di storcere informazioni da ella in un modo così... educato. Non sapeva come, ma rispetto a lei riusciva a imporre autorità senza introdurre violenza verbale, solo parole ben accurate e pensate. Quasi la detestava per questo. Però la odiava principalmente per il suo caratterino insistente.
" mi piacerebbe solo avere la massima collaborazione da tutti quanti, te inclusa. Perché comportarsi da nemici quando seguiamo lo stesso obiettivo? In fondo avrai trovato qualcosa di interessante pure te, no? "
" ti puoi staccare prima che ti stacchi il collo? Non ho tempo per i tuoi incoraggiamenti sull'amicizia "
Per non parlare dell'aggiunta della badante dei panda accompagnata dalla sarta. Quelle due in fondo non le stavano antipatiche, questo non significa che le adorava però. Anche loro dovevano lasciarla stare.
Vedendo come potesse venir disturbata a quell'ora, si ritirò in camera sua fino ad ora. Le 22:30. L'annuncio della buonanotte era già stato fatto, quindi avrebbe sicuramente trovato meno gente, se non nessuna, rispetto a prima.
Uscendo controllò il corridoio lungo cui vi erano le camere da letto di tutti quanti, in caso vi fosse la presenza di qualcuno poco acclamato.
Nessuno, era via libera.
Aveva sentito dei deboli passi prima. Supponeva fossero quelli di qualcuno che fosse entrato nella sua stanza per ultimo.
Per evitare direttamente altri incontri andò dalla parte opposta dell'uscita, un muro, quale dietro di una pianta enorme nascondeva un passaggio segreto, proprio come quello cui qualcuno si aspetterebbe di vedere in qualche film d'avventura e mistero.
Quando ebbe scoperto il passaggio non era importante, bensì quante volte l'ebbe utilizzato. Ogni volta che voleva provare a non farsi notare le bastava andare lì, una stradina poco illuminata e stretta, e procedere a prendere una via più breve che la conduceva proprio dietro una delle lavatrici in lavanderia. Saltava sopra di essa, et voilà. Ecco come far sembrare il tutto per nulla sospetto. Avrebbe cercato di investigare la strada più a fondo, notando come si ramificava verso altre parti, ma non riusciva ad aprire le porte di quest'ultime per qualche motivo. Un giorno si era promessa di trovare un metodo per andare avanti ad esplorare.
Da sola.
Una volta arrivata lì, però, qualcosa di nuovo l'aspettava. La lavatrice che bloccava il cammino naturalmente era spenta, non potendo funzionare di principio. Invece quella affianco no. Era in funzione e sembrava star lavando dei panni bianchi.
Supponeva qualcuno stesse cercando di pulire un guaio combinato per sbaglio, come una bevanda rovesciata in cucina o dell'inchiostro che perdeva dappertutto.
Si avvicinò alla lavatrice funzionante, accovacciandosi per vedere meglio il suo interno, rimanendo addirittura ipnotizzata nel vedere i pezzi di stoffa girare pieni di bollicine ed acqua.
" mh... nulla di strano qui "
Un filo di voce lasciò le sue labbra, parlando a se stessa data la carenza di compagnia in quel momento. Non che le desse fastidio. Era meglio se rimaneva separata da tutti loro. Non voleva stare affianco a nessuno. Non voleva affezionarsi a nessuno. Era come se temesse di farsi del male lasciando passar del tempo in compagnia. E dato il rischio di qualcuno diventare un criminale, era la miglior opzione non provare pietà ed emozioni per nessuno. Così che le perdite sarebbero state meno dolorose. O almeno, questo era cosa sperava la corvina. Probabilmente si trovava a rinnegare la solitudine con queste scuse, cercando di non farsi nemmeno prendere dalla nostalgia di casa. Di sua sorella gemella sopratutto.
Scosse la testa per scacciare via questi pensieri e cercare di non deprimersi proprio in quel momento. Si alzò dalla posizione in cui stava e sgranchì le gambe per far passare meglio l'afflusso di sangue, limitato prima dal suo peso. Una volta fatto ciò diede nuovamente un'occhiata attorno alla lavenderia per controllare altre piccole stranezze, prima di uscire fuori dalla stanza ed investigare ulteriori porte. Un contenitore di detersivo lasciato sullo scaffale era stato aperto, probabilmente usato per pulire i panni in questione. Perché il tappo era rimasto aperto? Non si preoccupavano di metterlo apposto per evitare di fare un altro casino? Certo che doveva esser proprio una persona poco sveglia.
Altro di importante non saltava all'occhio. Scrollando le spalle fece per uscire dalla stanza, ma qualcosa la fermò. La sua visione si fece più sfocata. Le sue orecchie fischiarono più che mai, rendendola addirittura sorda. Era come se qualcuno stesse martellando sulle sue tempie. Presa dalla sorpresa e dal dolore mise naturalmente le mani nella sua testa, nel tentativo di alleviare qualcosa. Nulla sembrava funzionare, tanto che questo mal di testa l'aveva bloccata in quella posizione sull'orlo della porta, facendola quasi cadere ai suoi piedi. Correre in infermiera sarebbe stata un'ottima idea se ne avesse avuto la possibilità.
" ah...! Ah! Ahia! "
Strizzò i suoi occhi e strinse la presa nella sua folta chioma liscia in reazione, senza alcun sollievo.
Cercò di fare un passo verso in avanti.
Doveva riuscire ad andare in infermiera.
Un piede era fuori dalla stanza.
Cercò di spingere con la sua forza l'altro senza cadere.
Una medicina per il mal di testa avrebbe alleviato il tutto.
L'altro piede era fuori dalla stanza.
E poi tutto quel dolore cessò.
Così di sorpresa che pure lei ne rimase confusa.
Ed in quel momento realizzò in che situazione si era cacciata.
Dietro di te. Corri.
Sentì una vocina nel suo capo gridarle contro questo.
Il suo corpo però si immobilizzò come una statua di ghiaccio. Dei brividi allucinanti passarono più e più volte sulla schiena.
E la realizzazione la colpì.
La realizzazione che qualcuno fosse appena morto.
Dove però? Dove stava il corpo? E l'arma dell'omicidio? E il sangue?
E l'assassino?
Il suo capo si girò in modo lento ed instabile, facendo piccole pause ad ogni minuscolo movimento.
I suoi occhi si spalancarono sempre di più.
I suoi denti si serrarono sempre di più.
E la vista di quell'occhio azzurro proprio come i suoi, guardarla dritto nell'anima, da quel passaggio segreto mentre era coperto dall'ombra della porta, fu la miccia che fece scoppiare una bomba dentro di sé.
Sei tu?
Era lui? Lo spirito?
Era lui? L'assassino?
Chiunque fosse, non era al sicuro davanti ad egli in quel momento.
Le sue gambe finalmente decisero di correre, correre via dalla parte opposta della scuola. Non poteva fregarle di meno riguardo il passaggio. La sua sicurezza veniva prima.
Corse, corse come non avesse mai fatto prima d'ora.
Corse, corse per trovare un modo di sentirsi al sicuro. Ma nessuna porta era possibile da chiudere a chiave... Apparte quella di camera sua.
Corse, corse ignorando qualsiasi cosa che la circondava.
Corse, corse con il cervello che urlava di fare solo quello, di ignorare tutto il resto perché sarebbe stato troppo tardi allora.
Corse, corse sentendo quei passi farsi sempre più rumorosi e forti, sentendo addirittura una mano sfiorarle i capelli senza però prenderli.
Riuscì a seminare la figura dopo un po', chiudendosi giusto in tempo nella sua stanza. La chiave girò più e più volte fin quanto potesse per assicurare che nessuno potrebbe aprirla. Comunque la maniglia continuava a fare su e giù per via di chi stesse dall'altra parte a spingerla ed aprirla, fallendo. Shiori prese fra le mani quest'ultima e tenerla verso l'alto così da fare sia meno rumore che meno pressione per aprire la barriera.
Cessò per un secondo, lasciando confusa.
Addirittura stava per abbassare la guardia.
Ma presto quella persona battè le mani sulla superficie ripetutamente, velocemente, fortemente.
" smettila! Va via! Lasciami in pace! "
Esclamò comprendosi le orecchie dal rumore causato e separato di pochi centimetri fra lei ed esso. Il suo fiato aumentò il ritmo e abbreviandosi man mano.
Quanto sarebbe andato avanti?
Quando avrebbe finito?
Perché non poteva starsene più tranquillo?!
Presto la sua visione tornò ad essere sfocata come prima, con la sola differenza che sentisse una sensazione di leggerezza pervadere il suo corpo, comese se si stesse dividendo in due: corpo ed anima.
E presto si ritrovò in un cielo azzurro come d'estate, assieme ad una ragazza dai capelli biondi.
Hiroko?
Cosa diavolo sta succedendo?!
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" ... da un punto all'altro mi sarò addormentata per via dell'adrelina mancante, anche se avrei voluto uscire e chiamare qualcuno... Mi sono svegliata la mattina seguente ed il resto sapete già come va avanti "
Quando finì di spiegare, la medium si grattò la nuca con fare poco deluso dalle sue gesta. Come se si stesse rimproverando di aver potuto far di meglio in quella situazione.
" quindi i passi che avevamo sentito erano te che... fuggivi via da qualcuno? "
Fece di sì col capo.
" e non qualcuno qualsiasi: il colpevole. Hiroko mi aveva detto dopo che non era stata lei a seguirmi. Se è stato qualcuno di innocente dovrebbe ammetterlo in questo momento, non credete? "
" beh, ci credo, i fantasmi non esistono "
Protestò la giornalista ma venne prontamente ignorata.
" ma scusa, se puoi parlare con Hiroko, perché non chiederle del colpevole? L'avrà visto, no? "
Non ricevette alcuna risposta Mitsuki, realizzando solo dopo il significato delle sue parole e lasciandosi scappare un semplice "oh...".
" quindi non ha visto il suo viso ma è riuscita ad avvisarti che qualcuno ti stesse guardando? Non ha senso... "
Osservò lo scacchiere, controllando le unghie delle sue dita senza levare il viso da esse. Anche lxi non era affatto convinto di questa storia, trovandola assurda, ma rispetto ad altre persone stava cercando di chiudere un occhio.
" è... complicato da spiegare il mondo degli spiriti. Nemmeno io ne sono un'esperta, in realtà "
Ripose l'interessata con una punta di insicurezza.
Nuovamente la castana sbuffò.
" sì, insomma, vai avanti con la discussione. Come troviamo questo colpevole adesso? Non abbiamo più altri indizi se non sbaglio. Giuro che se sei stata te tutto questo tempo e c'hai fatto perdere tempo inutilmente sarò io la prossima a commettere un omicidio "
" dammi un po' di tempo, diamine! Non posso trovare una risposta fuori dal nulla come se fosse così facile in fondo! "
" mh, fa' quello che vuoi te "
La ragazza più vecchia prese un respiro ed iniziò a pensare.
Gli indizi nominati fino ad ora dall'inizio del trial erano numerosi: il pigiama di Koharu, dei panni sporchi, lo stato del cadavere, il vaso scomparso e rotto, le testimonianze di Izumi, Yuri e Dae-jung, il passaggio segreto eccetera eccetera...
Avevano raccontatto tutto veramente?
Come avrebbe fatto a difendersi adesso?
Come provare la sua innocenza?
Stava mancandando qualcosa. Doveva star mancando qualcosa.
O le toccava affidarsi alla fortuna? Sparare una cosa a caso e lasciar vedere quali conseguenze portano? Rischiarla di perdere totalmente la sua credibilità, oppure far capire che è degna di un po' di fiducia e che non la getterebbe mai via?
Cosa fare... Cosa fare... ?
C'era un oggetto di poco valore, quale poteva rivelare molto di più di quanto ci si aspetti?
" ... la lattina. "
" .. la lattina? "
" la lattina. "
" la lattina? "
" la lattina! "
" HO CAPITO MA RIPETENDO LA STESSA PAROLA IN LOOP NON AIUTA A FAR CAPIRE COSA CI SIGNIFICA- "
" ... "
" e poi che lattina, scusa? Cosa dovrebbe centrare una lattina in primo luogo? "
Axel mise il suo mento sulla sua mano, pensando ad alta voce.
" effettivamente l'unica macchinetta automatica disponibile in questa struttura è nell'atrio. Non vedo come una lattina debba essere un problema a meno che non sia stata trovata lontano da essa. Ma ancora, non capisco come debba essere un indizio... Insomma, andare in giro a chiedere a chi piacesse una bevanda del genere non porta molto... Soprattutto perché tutti lo negherebbero pur di non essere dei sospettati "
Naomi e Dae-jung invece sembravano già tenere una risposta in serbo.
" oh, what a turn of events! My, who would have thought this was it all along...! The pain, the drama, the battle, the conflict! All of these was really about to resolve? Who would have ever thought a tiny object such as this one could literally be a life-savior for all of us! Why, the world is so cruel, yet God tries to play everything as an ironic, tiny and silly joke from time to time. This must be another one of theirs, so that we can keep fighting until the end! Why does my heart feels so... Kissed by the goddess of fortune herself! "
Tutti rimasero a guardare il suo monologo nella speranza che avrebbe tirato fuori qualche informazione utile alla svolta di questo processo.
No, non era accaduto.
Per questo l'azzurro si dovette intromettere per non dilungare fin troppo la conversazione.
" quel che sta cercando di dire è che la lattina ha una particolarità a sé. Non è una lattina qualsiasi, quale tutti possono accedere, ma una segreta. Prendetela come se fosse un Easter Egg di un videogioco! Vedete, a me ed un'altra persona fu stato comunicato da Venom di questa 'piccola sorpresa' nascosta nella macchinetta — cosa intendesse dire con essa era discutibile, ad essere sinceri — e che per ottenerla bisognava giocare un po' con essa. O almeno, così l'ho capita io. E mentre investigavo con Naomi sono riuscito a trovare il metodo per affermare che, sì, quella lattina si poteva prendere solo con un sistema preciso. E dato che quasi nessuno ne fu a conoscenza, il circolo di sospettati si restringe "
" come fai ad essere così sicuro che sia stato usato proprio dall'assassino e non da una persona che passava di lì? "
" perché se fosse stato un innocente, l'avrebbe raccattata e se ne sarebbe tornato nella sua stanza. Perché non avrebbe dovuto? Pensatela così: siete a prendere qualcosa da mangiare, le luci si spengono il momento quale la lattina cade dal dispenser, qualcuno vi attacca, vi difendete con quello che potete, la uccidete 'per sbaglio', andate a pulire la scena e nascondere quanti più indizi possibili perché non volete essere incolpati, qualcuno addirittura vi interrompe nel processo per puro caso e voi dovete inseguirla nel tentativo che non spifferi tutto, non ci riuscite e dal panico tornate a fare quello che stavate cercando di far prima molto più velocemente e poco meno attentamente. L'ultima delle vostre preoccupazioni sarà una misera lattina, no? Anzi, ve ne sareste addirittura dimenticati della sua presenza finchè non fu troppo tardi da quanto piccolo fosse "
Sumire alzò le sopracciglia quasi sorpresa da quella spiegazione. Come se avesse realizzato di essere nello sbaglio tutto questo tempo ma non volesse ammetterlo.
" ... e a chi altro ha riferito questa cosa? "
" a Yuri "
Tutti i capi si voltarono verso il rosso, quale in modo insicuro guardò verso il basso con tanta paura fuoriuscire dai suoi occhi.
" quindi sei stato tu Yuri?! Cioè, pff- era ovvio... NO MA CHE DICO COME PUOI AVER FATTO TUTTO QUESTO?! "
Esclamò Koharu battendo i pugni sulla postazione di fronte a sé estremamente alibita dall'informazione. Avrebbe voluto cercare di giocarla come se già lo sapesse, ma davvero un ragazzo come lui è riuscito a commettere un crimine del genere? Lui? Così timido ed insicuro?
" nonono- Koharu frena un attimo. Non sto dicendo che è stato lui... Guarda che era con noi per tutto il tempo subito dopo la morte di Hiroko. Non avrebbe avuto tempo di pulire tutto quel macello neanche se lo volesse! E per di più sarebbe tutto sporco di terra adesso. "
" oh... Ma allora chi è stato?! "
" Yuri, per favore, so che l'hai capito pure te oramai chi è stato... Non lo nascondere. A chi altro hai riferito del sistema della macchinetta? "
Il rosso fece per aprire la bocca, come per dire qualcosa. Ma la paura e l'ansia lo bloccarono prontamente. Non voleva ammettere che fosse stata quella persona. No. Perché avrebbe dovuto esser lei fra tutti quanti? Insomma, è sempre stata gentile ed amichevole nei suoi confronti.
" se non te la senti, lascia che dice io a chi l'ho riferito. Prima di tutti Asahi mi ha visto provare ad investigare più a fondo il meccanismo. Non può essere statx lxi perché non sapeva cosa stessi cercando di fare, per non contare la sua inabilità di utilizzare la macchina come si deve. Il secondo cui l'ho riferito è Naomi, quale non può esser stato perché l'ha scoperto solo dopo l'omicidio di Hiroko. Ci saranno state alcune persone come Koharu ed Airi ad avermi visto nell'intento, ma una ha un alibi e l'altra non ha mai usato la macchinetta prima d'ora "
Per ogni persona che nominava, un dito della sua mano si alzava finché non contò quattro in totale. E le mostrò all'erborista.
" sai perfettamente che Venom ha dato solamente a noi due l'informazione. Hai addirittura un alibi quindi non hai motivo di mentire. Per favore, te lo sto chiedendo in ginocchio. Chi è stato ad uccidere Hiroko Makita, la super flautista liceale? "
In quel momento l'aria si fece più densa, meno respirabile per lui. Ed un silenzio religioso pervase la sala come se fosse nel vuoto totale. L'unica cosa orecchiabile era il suo battito cardiaco ed i suoi respiri affanosi. Perché l'aveva fatto? Perché glielo aveva detto in primo luogo? Se non l'avesse riferito a nessuno magari questo omicidio non sarebbe mai avvenuto, no? Allora perché... Perché aveva condannato quella persona alla sua morte? Perché non poteva starsene zitto una volta ogni tanto, al posto di rovinare tutto quanto?!
Sentì una mano sulla sua schiena, quella di Mitsuki, che lo accarezzava nel tentativo di calmarlo e non farsi prendere dal panico totale. Alzò lo sguardo verso quest'ultima, quale nonostante la preoccupazione cercava di emanare del conforto nei suoi confronti per aiutarlo a sentirsi meglio.
In quel momento prese un respiro profondo.
E puntò il dito.
Verso Subaru Kaneko, il super barista liceale.
" l-l'ho detto a Subaru... "
Quella frase fu più simile ad un respiro prolungato da quanto basso il tono di voce fu. E dopo averlo fatto, dopo aver ammesso chi fosse stato, il ragazzo dai capelli rossi abbassò lo sguardo senza più guardare nessun altro. Era troppo spaventato per farlo, come se qualcuno l'avrebbe colpito se osasse fare contatto visivo. Soprattutto col fanciullo biondo, quale rimase senza parole.
Ma non solo lui, tutti quanti i presenti rimasero congelati sul posto a quella rivelazione. Davvero era stato lui? Davvero non era stata Shiori?
Aspettavano impazientemente una sua risposta, la sua confessione dei suoi crimini.
L'unica cosa che ricevettero in ritorno fu uno sbuffo ed i suoi occhi azzurri roetearono dalla stanchezza.
" ma di che stai parlando? Non m'hai mai detto qualcosa riguardo una lattina segreta. "
L'espressione formata fu una di secchezza e di confusione, come se pure lui venisse a scoprire per la prima volta di tutto questo casino.
" oh, stai negando i tuoi peccati adesso? "
Hyosuke controbattè, non credendo alla sua reazione.
" assolutamente no! È la prima volta che vengo a sapere di una lattina segreta. E poi le bevande lì mi fanno altamente schifo ad esser sinceri. Questi non sanno preparare del caffè come si deve "
Incrociò le braccia al petto, atteggiandosi da persona offesa e poco tesa. L'accusa sembrò a malapena sfiorarlo, sembrando più preoccupato per l'insulto ai suoi gusti sulle bevande. L'amico a sua volta rimase scombussolato come il resto delle persone. Glielo aveva detto... No?
" u-uhm... n-non l'ho fatto? "
" Yuri, pensa bene. Non sono l'unico con cui hai parlato da quando sei qui, okay? Non me la sono presa della tua accusa perché capisco la posizione in cui ti trovi. Però tu non mi hai mai riferito niente riguardo a Venom e la macchinetta. Ti sei confuso. L'hai detto a qualcun altro "
Affermò con tono autoritario, colpendo l'altro con lo sguardo. Egli cominciò a tremare.
" d-davvero? U-uhm... Aspetta... Perché mi ricordo di sì invece? "
" perché passiamo molto tempo insieme. Non parli mai. Sono io quello a farlo. Ti sei confuso. Ma capita, non ti preoccupare. Non sono arrabbiato con te. Forse l'avrai detto a Mitsuki, anche lei tua amica. "
Continuò a constatare sempre più duro e deciso. Non erano dei semplici "forse", ma frasi senza alcun ombra di dubbio. Non le faceva passare per possibilità.
Le faceva passare per fatti. La verità.
E questo fece sentire l'altro con le spalle al muro. Si stava sbagliando? E se sì, a chi l'aveva detto? Aveva veramente accusato un suo amico ingiustamente?
" può essere... "
" no, non è così! Yuri, non mi hai mai detto nulla sulla macchinetta. Ieri neanche mi hai rivolto la parola. Ero rimasta con Axel tutto il tempo! "
A cercare di non portarlo sulla cattiva via fu la lilla, quale era rimasta ancora al suo fianco per confortarlo.
" non l'ho detto nemmeno a te? "
" pensa: ieri mattina e pomeriggio sei stato con qualcun altro oltre a Subaru? "
" non che io sappia... No? P-però magari mi sono veramente scordato di dirlo! M-mi sarò confuso. Scusate. Scusa Subaru. Scusa Mitsuki. Vedrò di far del meglio la prossima volta "
Portò avanti il busto quanto più poteva in segno di scusa ed imbarazzo, pensando di aver preoccupato tutte le persone, incolpato altre a cui teneva, ingiustamente.
Subaru incrociò le braccia al petto, non commentando nulla di tutto ciò.
" no, fermi tutti, a che gioco stai giocando Subaru? "
La giornalista osservò attentamente i modi di fare del biondo, scrutandolo con i suoi occhi grandi castani.
" non sto giocando, è una situazione seria. "
" a me sembra che tu stia cercando di mettere in dubbio le memorie di qualcuno. Aspetta, qual'era il termine ingle- oh, gaslighting! "
Lui mise una mano sul petto.
" mi stai dando del manipolatore? Sto solo cercando di difendermi, cristo. E nessuno vuole perdere tempo in cose inutili. Non sono stato io ad usare un codice per ottenere una stupida lattina alla pesca. "
A quelle parole Dae-jung schioccò le dita di una mano.
" e come facevi a sapere del gusto della bevanda se non l'avessi mai provata prima d'ora? "
" huh? E-ecco... Si tratta una coincidenza! "
" allora spiegami com'è possibile che tu sapessi di un codice da usare? "
" ... Perché non dovreste usare un codice? L'hai o non l'hai visto che l'unico modo per prendere da bere lì è attraverso uno schermo pieno di numeri? "
Si sentì pressato da entrambi, giornalista e scienziato dei dati.
" ah sì? E fammi capire. È una coincidenza che tu abbia provato ad ingannare Yuri al riguardo poco prima? "
" no, insomma, sapevo che mi avreste accusato se avessi ammesso ciò! Sto solo cercando di difendermi perché so di non essere il colpevole! Com'è questo un problema?! "
" allora dicci Subaru, dicci la verità, dove stavi ieri sera verso le 22:30? "
Il biondo esitò, mordendosi l'interno della sua guancia.
" in camera mia! Dove altro sarei dovuto essere?! "
" puoi provarlo? "
" ovvio che no, stavo da solo. Come la maggior parte di voi! Te inclusa Sumire. Non atteggiarti come se tu l'alibi lo avessi. "
" però rispetto a te non ho nemmeno delle prove che mi vanno contro "
" ugh, che rottura che siete voi giornalisti! Sempre a mettere parole in bocca ad altre persone pur di avere uno scoop "
" criticami quanto vuoi se pensi mi distragga. Non c'è nulla che tu possa dire riguardo me che non abbia sentito già da un'altra persona. "
Airi portò una mano sulla bocca.
" quindi sei stato veramente te? "
" no, no ed ancora no! Non capite che state cascando in una trappola?! Non sono mai uscito da camera mia ieri sera! E-e tutti voi senza alibi, avete tanta colpa quanto me! Perché avrei dovuto uccidere Hiroko? Prendermela con una ragazza cieca? "
" perché la tua vita era a rischio. Ne abbiamo già parlato del motive del colpevole prima. Oppure eri troppo occupato a farti paranoie piuttosto che ascoltare il dibattito avuto? "
Mise una mano sulla fronte.
" tutte queste sono solo ipotesi! Non avete prove tangibili che mostrino la mia presenza nell'atrio, o in lavanderia, ieri sera! "
Quella a controbattere fu Asahi.
" ed è qui che ti sbagli! Durante le investigazioni nella lavanderia è stato ritrovato un frammento del vaso in ceramica "
" e allora?! Come può un misero vaso rotto provare la mia colpevolezza? "
" perché non andiamo passo per passo così ti arriva nel cervello?
Partiamo dal primo punto. Se il vaso si è rotto, significa vittima e colpevole si sporcarono di terra. Che colore è la terra? Marrone. Quale colore prevale il tuo outfit? "
Subaru abbassò lo sguardo verso la sua maglietta e giacca... Entrambe di colore marrone.
" ancora, si tratta di una coincidenza! Non puoi dirmi che mi sia vestito così apposta! "
" apposta? No, assolutamente. Ma ti ha portato un grande vantaggio. Come se la fortuna volesse baciarti dopo quell'evento. Inoltre uno smacchiatore per vestiti era aperto ed usato. Non mi sorprenderebbe se fossi stato tu ad usarlo per levare le tracce più marcate dai vestiti "
" ancora, è tutta una tua speculazione! Non sono l'unico vestito così e tutti avrebbero potuto usarlo pur di togliere via le macchie! Perché mi state andando tutti contro improvvisamente? State accusando la persona sbagliata! "
Iniziò a grattarsi la fronte mostrando del leggero panico nei suoi occhi.
Però non sarebbe stato nessuno a dargli tregua.
A Koharu venne come un'illuminazione e prontamente alzò la mano verso di lui, puntando il suo indice contro.
" allora, Subaru, se sei innocente faresti di tutto per provarlo, no? "
" eh? Beh, finché non di tratta di qualcosa di imbarazzante come togliermi i vestiti, sì! "
" bene... Perché non ci mostri le tue unghie? "
I partecipanti guardarono la badante dei panda con uno sguardo leggermente perplesso, non capendo cosa ciò potesse portare alle investigazioni.
" cosa? "
" se sei innocente allora sotto di esse non dovrebbero esserci nulla di simile alla terra. Se, invece, sono sporche, significa che hanno toccato della terra. Terra del vaso. Quello che hai tirato addosso ad Hiroko pur di romperle il naso...! "
Spiegò con tutta la rabbia che avesse in corpo, senza però ricorrere alla violenza.
Il barista rimase pietrificato da quelle parole, spalancando gli occhi e rimanendo a bocca aperta.
" coraggio. Hai detto che sei innocente, no? "
Nessuna risposta.
" provalo. Provalo che non sei stato tu, dato che ci stiamo sbagliando secondo te "
Ancora nessuna risposta.
" insomma, che aspetti?! Solo il colpevole si rifiuterebbe! Ti senti colpevole?! Ti senti con le spalle messe al muro?! Sei stato tu a toglierle la vita, ammettilo! Perché?! Non ti bastava deformarle la faccia?! Non ti bastava strozzarla con le tue stesse mani?! Non ti bastava pugnarla sulla schiena anche se già il suo cuore aveva smesso di battere?! "
Era rimasta l'unica voce in quel momento. Una voce fuori di sé, arrabbiata, triste, frustrata, nervosa, instabile e sull'orlo di rompersi e scoppiare in lacrime nuovamente.
Per poco non scendeva dal podio per prendere il biondo dal colletto e fargli fare la stessa fine della flautista.
Il fanciullo strinse le mani in dei pugni, sentendo addirittura le unghie sporche di terra perforargli la carne.
Proprio la stessa sensazione che sentì non molto tempo prima.
" se proprio non lo accetti, perché non fare un riassunto di ciò che è successo? Ti mostreremo come tu abbia fatto ad ucciderla! "
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Erano poco prima delle 22:00 che Hiroko mi ebbe chiesto di parlarle in privato. Anche se sapete già questo pezzo di storia, un ripasso non fa mai male.
Durante quel tempo eravamo nei pressi della sala d'ipnosi, caratterizzata dalla porta rossa particolare quale non avevamo ancora capito perché era etichettata così. Ho parlato con Hiroko riguardo la nostra situazione e lei sembrava avermi lasciato stare... Fino a quando non le menzionai Izumi.
Presa dall'ira mi ha preso e spinto verso la sala d'ipnosi, separando me ed il mio pigiama. Fu in quel momento che le 22 scoccarono e la porta si chiuse in automatico, bloccandomi là dentro per il resto della notte.
Hiroko probabilmente aveva l'intento di andare contro Izumi, addirittura ucciderlo, e per fare ciò corse verso il generatore automatico della luce, provocando un black-out perché distrusse quest'ultimo. Pensava che in quel modo sarebbe stata avvantaggiata contro il suo target, essendo che non doveva affidarsi alla sua vista per attaccare qualcuno. Raggiungere l'atrio da lì non sarebbe stato un problema per lei, perché in fondo aveva studiato precedentemente maggiorparte dei dintorni come se fossero nel palmo della sua mano. Inoltre si prese con sé il mio pigiama ed un coltello rubato dalla cucina, probabilmente già in suo possesso da prima.
Una volta arrivata nell'atrio, completamente al buio, sentì la presenza del colpevole. Egli era lì per puro caso, pronto a voler provare una fantomatica bevanda consigliata da un suo caro amico. E, per un motivo o l'altro, era a conoscenza del passaggio segreto fra i dormitori e la lavanderia, usando quest'ultimo per muoversi senza farsi vedere da nessuno. Scambiando egli per Izumi, Hiroko lo attaccò. Uno scontro vi fu fra i due, lottando per la loro sopravvivenza, ed Hiroko stava per avere la meglio quando...
Il black-out si interruppe e la luce tornò grazie al generatore d'emergenza in possesso a Venom ed Haruki.
Il suo vantaggio non fu più disponibile ed il colpevole riuscì finalmente a difendersi. Un metodo che usò fu lanciarle addosso il vaso di valeriana, non solo rompendo quest'ultimo per via dell'impatto e sporcando entrambi di terra, ma procurando a lei una frattura nasale che le impedì di respirare propriamente dal naso. Stordita com'era però non si arrese, cercò di attacarlo comunque. Una cosa tira l'altra ed il colpevole, preso dal panico, finì per strozzarla con le sue stesse mani affinché smettesse di muoversi, scalciare e ribellarsi. Probabilmente non era stata nemmeno sua intenzione fare tutto questo, ma il suo spirito di sopravvivenza fu quello a parlargli.
Capendo solo dopo di ciò che ha fatto, realizzò di essere il primo assassino in questa maledetta tortura e cercò di mettersi all'opera per pulire il più possibile la scena del crimine.
Si diresse verso la lavanderia e rubò dei panni lì per aiutare a pulire il disastro fatto dalla terra. E quando notò la presenza del mio pigiama, si ricordò di aver origliato Hiroko dire qualcosa riguardo il mio conto in cucina, prendendo così la possibilità di darmi la colpa. Pugnalò il suo corpo una volta, prese il mio amato pigiama - dio santo, ma dico io, non ti vergogni ad avergli fatto vedere questo schifo?! - e lo sporco di sangue quanto più poteva. Una volta che fu abbastanza per i suoi gusti lo mise via e pugnalò per la seconda volta la flautista. Ora aveva con sé un oggetto che destava via i sospetti da lui. Andò avanti con le "pulizie", praticamente lasciando il pavimento come se nulla fosse successo, e trascinò il corpo dietro a tante sedie e tavoli, così da nasconderlo.
Quando tornò in lavanderia mise alcuni panni a lavare, probabilmente quelli più sporchi, lasciando alcuni fuori, contenenti dei frammenti del vaso, e soprattutto il mio pigiama assieme ad essi. Nuovamente è stato fatto per darmi la colpa... brutto stronzo. Tuttavia realizzò che il suo outfit era sporco di terra, panicando nuovamente nel tentativo di pulire il tutto. La fortuna però sembrò baciarlo perché la sua divisa era pressoché dello stesso colore, lasciando solo poche tracce visibili a chiunque. Prese uno smacchiatore e mise cercò di pulire quest'ultime.
Per qualche motivo lasciò la scena così com'era, credendo che nessuno l'avrebbe scoperto e se ne andò usando nuovamente il passaggio segreto.
Quello che non sapeva era che qualcun altro oltre ad egli era riuscita a venire a sapere di esso. Shiori infatti stava in uno dei corridoi stretti con l'intento di uscire dalla lavanderia ed andarsene ad investigare durante la notte, capendo che nessuno l'avrebbe disturbata così. Il colpevole, ancora per fortuna mannaggia a lui, riuscì a non farsi notare e si nascose in uno dei corridoi stretti che portavano altrove. Shiori uscì dal passaggio e notò come la lavatrice era ancora in azione. Quello che non sapeva era che l'assassino la stava guardando ler assicurarsi che non avrebbe visto nulla di sospetto. Quando fu sull'orlo di uscire dalla stanza un grande mal di testa le arrivò e, sentendo una presenza, si girò verso l'entrata del passaggio e notò il colpevole fissarla da lì.
Presa dal panico, scambiandolo per uno "spirito", corse via attraversando l'atrio, non notando il cadavere perché nascosto, e passando davanti alla cucina. Naturalmente il colpevole la seguì e tentò di raggiungerla per ucciderla a sua volta. Quello che entrambi non sapevano era la presenza di non una, ma bensì tre persone, Dae-jung, Yuri ed Izumi, in cucina e sentirono per l'appunto dei passi andare verso i dormitori.
Per quanto l'assassino cercasse di prendere la ragazza, non ci riuscì ed ella riuscì a portarsi in salvo in camera sua, dove rimase lì per tutta la notte nella speranza che se ne sarebbe andato.
E così fu dopo tanto tempo.
Ma una cosa si era dimenticato di togliere dal suo piano... La lattina presa dal dispenser segreto. Una cosa da poco per molti, ma che in questo caso fu l'elemento cruciale alla scoperta dei tuoi crimini.
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" ... Non è forse così, Kaneko Subaru, il super barista liceale? "
Dopo quella spiegazione, tutto tornò chiaro agli occhi di tutti quanti.
Non c'era dubbio.
Non c'era se o ma.
Era stato lui a fare tutto questo.
Era lui l'assassino di Makita Hiroko.
A quella spiegazione non ebbe alcun modo di ribattere. Però non sembrò arrendersi. Guardò verso la direzione dell'erborista con uno sguardo spalancato e poco stabile.
" Yuri... tu mi credi, vero? Sai che non posso essere stato io, vero? "
Ora più che mai, ora che neccesitava una sua risposta, il rosso aveva perso il dono della parola.
" siamo amici, ricordi? Fra amici ci si aiuta. Non ci si pugnala le spalle. Aiutami, allora! Fagli capire perché non sono stato io! "
Per quanto si sforzasse, egli però non dava alcun segno di risposta. Neanche riusciva a guardarlo in faccia, figuriamoci parlargli. I suoi respiri si fecero più affanosi, rimanendo sempre con la bocca aperta nel tentativo di prendere aria.
Subaru rimase in silenzio a fissarlo, sentendo un grande senso di disgusto pervadere il suo stomaco. Si morse il labbro inferiore e batté le mani sul banco della postazione.
La persona a spezzare quel silenzio fu Valeria, quale rispetto allo shock iniziale aveva un piccolo sorriso stampato in volto.
" wow, due piccioni con una fava. Non solo abbiamo scoperto il nostro assassino, ma anche colui che ha creato tutto questo "
Aprì le braccia per indicare ciò che le circondava.
E furono le sue parole ad aprire gli occhi del resto.
Davvero? Davvero avevano scoperto la mente? Subaru era colpevope di tutto questo contorto show? Lui? Perché avrebbe dovuto lasciare che qualcosa del genere accaddesse.
" significa che... Potremmo uscire da qui? Subaru sei veramente tu quello... che ci ha fatto fare questo? Perché? "
Mitsuki borbottò con un filo di voce, incredula, scatenando addirittura una reazione a catena con tutti i ragazzi che si lamentavano di questo.
" che razza di persona?! Mi hai rovinato la vita con questo- questo schifo! Perché?! Cosa ci trovi di così bello a fare tutto questo?! "
Esclamò Koharu con le mani nei capelli.
" ah! Rinchiudermi qui con voi senza cervello. Certo che la merda si riconosce dall'odore "
La seguì la critica di moda, anche lei fuori di sé ma cercando di rimanere composta a differenza di altre persone.
Asahi era rimasto immobile, sentendo un sentimento forte sull'orlo di farlo esplodere. Trattenendosi quanto più potesse.
La stessa cosa valeva per Akihisa ed altri.
Tutti ebbero reazioni simili alle loro.
Chi era arrabbiato, chi era perplesso, chi non aspettava solo l'ora di uscire da lì e tornare nelle loro case.
Eppure Subaru non aveva ancora aperto bocca al riguardo.
Non aveva ammesso nessun crimine.
Non aveva ammesso di essere la mente.
Era perso.
Cercava di capire perché tutto questo stesse succedendo a lui fra tutte le persone.
Un filo di voce fu sentito da parte sua dire.
" Hana, fai qualcosa "
E l'attenzione di tutti fu nuovamente attirata, come se già non lo fosse, ma rispetto a prima si mutarono per capire meglio cosa dicesse.
Stava per crollare e confessare?
Stava per fare qualcosa di estremo?
E soprattutto...
Chi era Hana?
" ma che- "
" fai qualcosa. Perché non stai facendo nulla?! "
" con chi sta parlando scusa? "
" perché non mi rispondi?! Perché non mi stai aiutando?! Sbaglio o sei stata tu quella a dirmi che saremo stati insieme per tutto questo?! "
La sua testa scattò dal guardare in basso a mirare la sua vista verso la ragazza.
Il suo corpo si mosse verso di lei.
E quando fu abbastanza vicino la tirò per il colletto del capo che indossava.
" fai qualcosa! Fai qualcosa, cazzo! "
Venom però non rispose, rimanendo guardarlo con una faccia sorpresa e spaventata. Spaventata dalla sua reazione e da cosa potesse farle in quel istante. Non l'aveva mai visto così frustrato in vita sua.
Cercare una soluzione? C'era davvero una? Come avrebbe potuto tirarlo fuori da una morte assicurata?
A fermare la presa che si stringeva man mano che parlava, facendola quasi mancare il fiato, fu il metallo freddo colpire la sua tempia. La pistola posseduta da Haruki era adesso puntata contro di lui, un suo superiore.
E con uno sguardo minaccioso pronunciò lentamente.
" giù le mani da lei... "
Il barista si vedette costretto a dargli ascolto, mollando la stoffa. Dopodiché si girò verso l'altro castano.
" stanne fuori, tu fra tutti quanti sei quello più inferiore in sala. Non capisco perché ti abbia dovuto rifilare quell'arma quando gliela ho consegnata a lei. "
" non sei nella posizione di parlare di inferiorità e superiorità! Guarda te e cosa tu stesso hai combinato! "
Sbraitò con fare geloso ed aggressivo, prendendo il polso della fanciulla col cappello e portarla dalla sua parte, il più lontano possibile da Subaru.
" cosa ho combinato io? IO? Si vede che non sai proprio nulla. Niente. Niente di niente! TI RENDI CONTO DI COSA SUCCEDERÀ SE IO MORISSI? "
" NO! E SINCERAMENTE POCO MI IMPORTA! Sei stato tu quello a voler collaborare. Sapevi dei rischi che avrebbe portato. Ed ora non solo vuoi che ti tira fuori da qui, ma le stai pure dando la colpa "
Il pugno del biondo si alzò all'altezza del busto, trattenendosi dal tirarlo in faccia al ragazso col cerotto.
" tu... Brutto... Hana, guardami! Non guardare altrove! Guarda me! Sai perfettamente che tu puoi fare qualcosa! "
I suoi occhi rossi incrociarono quelli blu.
" ... Uccidili. Ammazzali tutti. Possiamo rifare tutto questo da capo il prossimo anno se vuoi. Possiamo prendere altri Ultimates per fare questo ancora. Non è un problema! Troverò un modo di convincerli! Lo troveremo! Noi due! Insieme fino alla fine, ricordi? "
L'unica risposta che ricevette fu la sua testa mossa in segno di "no", molto ma molto debolmente.
" non posso... "
Solo questo fu in grado di dire.
Ed in quel momento il fanciullo sentì un forte crack pervadere il suo corpo.
Una sensazione di rottura.
Una sensazione di frantumamento.
Una sensazione di tradimento.
Prese un respiro enorme e fece per buttarsi su di lei nuovamente, venendo fermato dal corpo di Haruki che si mise in mezzo e teneva stretto l'altro purché non lo superasse.
" non ci posso credere... ingrata che non sei altro! Ti ho aiutato tutti questi anni della tua vita, la mia famiglia ti ha ospitato, dato un letto, del cibo, una casa... ed è così che mi ripaghi?! Mi avevi promesso che nulla sarebbe successo, che tutto sarebbe andato per il meglio, bastava solo che ti dassi un po' di tempo. Allora dimmi... dimmi perché Hana... PERCHÉ NON PUOI FERMARE TUTTO QUESTO?? "
Più si scatenava e più poteva sentire le sue costole stringersi attorno alla presa dell'altro. Per quanto cercasse di staccarsi, nulla riusciva a farlo muovere lontano da lui.
La rabbia, la frustrazione che provava in quel momento.
Non era possibile.
Non poteva lasciarlo andare così, vero?
Non era da lei.
Tutto questo andò avanti finché Haruki non diede un colpo sulla schiena di Subaru così netto da farlo cadere a terra e respirare affannosamente.
" ... okay, qualcuno che spiega cosa sta succedendo? "
Chiese Axel a nome di tutti gli Ultimates rimasti sul podio. La situazione aveva preso una piega alquanto strana in così poco tempo. Nessuno di loro stava capendo cosa stesse succedendo o perché stesse succedendo.
Da quanto Venom era così silenziosa?
Da quando Haruki parlava così tanto?
Da quanto Subaru riusciva ad arrabbiarsi in questa maniera? Non era lui uno dei più calmi e normali del gruppo?
Stava mentendo a tutti loro tutto questo tempo?
" mh... Non sono cose che vi riguardano. Ora è arrivato il tempo delle votazioni "
La direttrice aprì nuovamente bocca, usando il suo cappello per nascondere uno dei suoi occhi in modo minaccioso.
" NO- STAI FERMA CON LE VOTAZIONI! "
" non posso! Ho provato. Ho provato a far in modo che qualcun altro si prendesse la colpa. M-ma... Non posso! "
" SÌ CHE PUOI! SEI IN GRADO DI FARE TUTTO PRATICAMENTE. TU SEI QUELLA AD AVERE TUTTI I TRUCCHI "
" p-però... "
" HANA, PER FAVORE, NON MI FARE QUESTO. TI SUPPLICO. "
Haruki tirò un calcio direttamente in faccia al fanciullo pur di farlo star zitto e dare tregua all'altra. Dopodiché mise il piede sulla sua schiena e prese il tablet in suo possesso.
Lei non commentò nulla al riguardo, girandosi verso il resto dei ragazzi pur di non guardare il viso ferito ed il labbro sanguinante di Subaru. Si mise addirittura sulla postazione del fanciullo per far in modo che tutti la guardassero. Ed in quel momento si poteva dire che ella sembrasse quasi una ragazza come loro. Spaventata da cosa succederà in futuro.
" Sembra che voi abbiate raggiunto il verdetto. Allora, siete a dare i vostri voti? "
Tutti la guardarono, chi con poca voglia e chi non vedeva l'ora di portare a termine tutto questo.
" come già sapete, sui vostri E-Handbook è disponibile la possibilità di votare chi secondo voi è l'assassino. Essendo che si gioca di democrazia, chi avrà più voti sarà la vostra risposta finale "
Tutti quanti, Haruki compreso, aprirono i tablets e si fiondarono su quella modalità pronti a votare le loro risposte.
" oh, è piccolo promemoria... Ricordatevi che vi è obbligato votare qualcuno o non uscirete da qui come siete entrati, okay? "
Tutti l'ascoltavano attentamente, ma nessuno era in grado di risponderle.
Lei aprì le sue braccia, opposte l'una dall'altra. Alzò prima leggermente il braccio destro.
" vediamo cosa farete? Sarete voi ad uscire da qui integri e continuare a vivere? "
Dopodiché alzò l'altro.
" o farete la scelta peggiore della vostra vita? "
Un discorso del genere era probabilmente stato fatto per essere invogliante, chi aveva il compito di dirlo doveva usare un tono euforico ed allegro per farlo passare come una cosa da niente. Invece in quel momento Venom, o meglio Hana, sprizzava tutto'altro che gioia e felicità. Tuttavia non sembrava nemmeno triste.
Era neutrale.
Come una bambola.
Come se cercasse di sopprimere le sue emozioni in quel momento.
" ... È tempo delle votazioni "
Il resto dei ragazzi fece subito la loro votazione.
In quel momento potevano sentire i loro battiti cardiaci più forti che mai, quasi scoppiava il loro cuore.
Aveva discusso tutto questo per fin troppo tempo. Ed erano arrivati ad una risposta.
Certo, il suddetto colpevole non ha direttamente ammesso le sue colpe. Ma era palese che non avesse intenzione di farlo mai e poi mai. Non per le votazioni almeno.
... Era davvero sicuri della loro risposta?
E se si stessero sbagliando gravemente?
Alcuni avevano ormai fatto la loro decisione. Altri erano ancora titubanti di premere quel tasto, ma il tempo stava scadendo e non potevano non fare una scelta.
Addirittura il ragazzo armato di pistola aveva votato al posto di Subaru pur di non fargli infrangere le regole.
Una volta che il tempo scadde, il rumore di una campanella, una simile a quella scolastica, rimbombò per tutta la sala del processo.
Hana prese fra le sue mani il suo amato cappello e si coprì la bocca, guardando in basso.
" la vostra decisione è stata fatta. Il colpevole secondo la maggioranza è... Kaneko Subaru, il super barista liceale "
Un momento di suspense fra lo scoprire se avessero fatto la cosa giusta vi fu.
" ... Ed avete ragione. È stato lui. Il primo processo di classe è ufficialmente finito "
Concluse la castana, schioccando le dita per evidenziare meglio le sue parole.
_____________________________
Koharu poté prendere finalmente un sospiro di sollievo, non facendocela più di stare qui dentro a parlare di crimini ed omicidi.
Ce l'aveva fatta.
Ce l'avevano fatta.
Avevano scoperto non solo l'assassino, ma la mente dietro tutto questo.
Era finito. Il gioco era finito.
Non sarebbe potuto andare avanti in qualsiasi caso.
Tutta la stanchezza si fece sentire sul suo corpo, tanto che appena scese dal podio le sue gambe crollarono e lei cadde per terra, senza però farsi del male.
Naturalmente quella a preoccuparsi più di tutti fu la sarta, quale si fiondò ad aiutarla.
" Koharu, stai bene? Non ti sei fatta nulla di male, spero! "
Esclamò preoccupata.
La castana però non sembrò preoccuparsene. Anzi, le sorrise dolcemente, intenerita dalla sua reazione.
" sì, sì, tutto apposto ahah "
Si lasciò sfuggire una piccola risatina, prima che l'altra l'aiutasse a rialzarsi e tenendole le mani. Dae-jung le raggiunse mentre guardava entrambe con un sorrisetto stampato in faccia, prima di mettere entrambe le sue braccia dietro i loro colli in modo amichevole.
" ce l'abbiamo fatta! Ora ce ne torneremo a casa! "
Entrambe le sorrisero, venendo contagiate dal suo senso di sollievo. Dopodiché la castana abbassò lo sguardo un po' delusa.
" ... grazie per avermi difeso, Dae-jung. E scusa se sono stata aggressiva nei tuoi confronti "
" ma di che, figurati! È tutto acqua passata. Volevi solo trovare la risposta giusta come il resto di noi. Non hai alcun cosa cui scusarti "
La sua rassicurazione fu confortante, tanto che tornò a sorridere.
" non ce l'avremmo fatta senza di te, davvero "
" scherzi?! Il tuo discorso finale è stato pazzesco! Sembrava di essere veramente in una scena di un videogioco investigativo. Mi pare ne esistesse uno simile tanto tempo fa, ma non ricordo il nome, peccato. Iniziava tipo con D-A-N, huh... Ce l'ho sulla lunta della lingua, vi giuro "
Si grattò la testa mentre pensava al titolo di quel preciso gioco, scaturendo tra le due un po' di tenerezza e ridacchiarono.
Finché un dubbio non comparì nella sua mente.
" ... ma quindi adesso cosa succede? "
L'azzurro lasciò le due ed il trio alzò lo sguardo, notando come il resto delle persone si era messo a parlare fra di loro, tuttavia rispetto a loro erano più preoccupati per le conseguenze delle votazioni. Diamine, si erano fatti prendere dalla gioia troppo presto?
Koharu girò la testa verso la direzione di Venom ed Haruki, notando come la castana stava tremando mentre l'altro cercava di dirle qualcosa. Era tutto sottovoce quindi non era comprensibile.
... Ma dove era finito Subaru-
" complimenti, suppongo vi sentiate fieri di voi stessi! "
Una voce familiare, una che poco fa stava pregando per la sua vita, rimbombò per tutta la sala con un tono del tutto contrastante. Addirittura batteva le mani come se avesse assistito ad uno show magico.
" ma scusa non ti è bastato il calcio in faccia di prima?! Guarda che se ne vuoi un altro non c'è problema! In omaggio te ne arriva pure uno nei coglioni! "
Sbraitò Akihisa, facendo per buttarsi sul biondo però venendo fortunatamente fermato dalla giornalista, quale gli afferrò il polso destro per tenerlo lì.
Ora che avevano scoperto la sua vera identità, dovevano esser attentati a cosa facessero. Se è veramente la mente dietro tutto questo sistema, colpirlo sarebbe come giocare alla roulette russa: non sai le conseguenze nel premere quel grilletto.
Subaru si pulì il restante del sangue sul labbro con la mani della sua giacchetta marrone, sporcandola naturalmente di rosso scuro, prima di continuare a parlare.
" oh, ho proprio paura di un nanetto come te "
" COME SCUSA?! "
Sumire gli strinse nuovamente il polso per ricordargli di non attaccarlo. L'albino obbedì stringendo il pugno con la mano libera.
E questo diede al barista il via per continuare a parlare.
" sì, sono stato io. sono il 'verme' che ha ucciso Hiroko, sono colui che vi ha intrappolati a voi... Dieci? O meglio nove adesso."
" dieci? "
Ad intromettersi questa volta fu Valeria, stranita dal numero nominato dal ragazzo.
Lui però non si tratenne, non balbettò, piuttosto guardò tutti quanti con un sorriso.
Uno malsano, contorto.
Uno isterico, quasi forzato.
" oh, ma certo, ora che tutti quanti mi si sono rivolti contro non ho più nulla da perdere. Tanto vale spifferare alcune cose "
Si fece spazio per arrivare in mezzo a tutti quanti, così che tutti potessero sentirlo - Haruki e Venom inclusi.
Fulminò i due nuovamente con lo sguardo prima di proseguire.
" pensate che sia uno stupido, non è vero? Pensate che mi arrenda così? Che vi lasci andare solo perché sono morto? Vi sbagliate, la mia morte non fermerà questo gioco "
" ... eh? "
Koharu rimase a guardarlo esterrefatta.
In che senso non l'avrebbe fermato? Perché non avrebbbe dovuto? Che senso aveva portarlo avanti?
" pensate davvero che una misera perdita avrebbe fermato tutto questo? Pensate davvero che io sia l'unica persona, assieme a quella stronza e quel pezzo di merda, ad essere dietro tutto- tutto questo?! "
Aprì le braccia e fece una giravolta guardando verso l'alto, riferendosi all'intero killing game.
" solo tre misere persone riescono a creare tutto ciò? Grazie mille per avere così tanta fiducia in me, però devo darvi delle brutte notizie...
... Tutto questo è inutile.
Il killing dovrà andare avanti, per quanto odio ammetterlo.
Non posso fare molto per difendermi e sapete perché?
Perché mi sono fidato delle persone sbagliate "
Per l'ennesima volta girò il capo verso Venom, la quale stava tenendo stretto il braccio del fanciullo di fianco a sé per sentirsi più sicura. Mandò giù della saliva in modo rumoroso quando Subaru le puntò il dito contro.
" tu più di tutti mi hai deluso. tu, più di tutti, dovevi starmi affianco fino alla fine. Me lo avevi promesso. Ed ora mi pugnali alle spalle dopo tutto questo tempo?! E pensi di scamparla liscia? No, Hana, se devo cadere nella disperazione, tanto vale portare quanta più gente possibile giù con me "
Si portò una mano nei capelli, alzando la testa in modo così teatrale. Come se fosse un personaggio di una tragedia scritta dal migliore dei drammaturghi.
" sì, ho detto dieci. Dieci persone qui sono state portate contro la loro volontà. Le altre sei, me compreso, sono qui per altri motivi "
Fulminò tutti quanti con il suo sguardo malsano e contorto.
" volete uscire da qui? Salvare gli innocenti ed andarvene a casa sani e salvi? Lasciate che vi dia una spinta.
Fra di voi si nascondono non uno, non due, ma bensì cinque traditori. Uccideteli, e sarete liberi di uscire da questo luogo. Troppe perdite non se le possono permettere, in fondo "
" ... Loro? "
" quattro, due, cinque, sei "
" ma che stai dicendo?! "
" quattro, due, cinque, sei. quattro, due, cinque, sei. "
L'azzurro alzò un sopracciglio prima di sistemare i suoi occhiali e guardare il barista.
" quello è... Il codice della macchinetta "
" sì, quattro, due, cinque, sei. quattro, due, cinque, sei. Sapete come altro si legge questa sequenza? Shi, ni, go, ro. Shi, ni, go, ro. "
Al creatore di effetti speciali si accese una lampadina.
" shi, ni, go, ro. Shi, ni, go, ro. Shini goro! 'Tempo di morire'? "
Sentendo che qualcuno ci fosse arrivato senza doversi spiegare ulteriormente, Subaru applause nuovamente.
" sì, shini goro, tempo di morire. Ironico dirlo da parte mia, non trovate? Davvero non avete mai sentito questo nome prima d'ora? "
Si rivolse alla giornalista.
" neppure tu? L'esperta di notizie? "
" ovvio che li conosco! Sono quel gruppo criminale che stanno cercando da un anno o due ormai... Perché portarli adesso a galla? "
" vedete, io faccio parte dei shini goro. Potete pure definirmi il loro... 'leader' se volete "
Spalancò i suoi occhi castani come il resto delle persone.
Alcuni avevano già sentito parlare di una certa organizzazione sui telegiornali, radio, social medias. Per altri fu la prima volta sentir parlare di loro come si doveva.
" cercate di fare due più due. Se io sono il loro leader. Dove si trovano il resto di tutti quanti? "
Aprì nuovamente le braccia per invitarli a guardarsi attorno. O meglio, guardare chi fosse attorno a loro.
E fu in quel momento che la realizzazione colpì gli Ultimates.
" fra di voi si nascondono il resto del gruppo, quello traditore, quello che mi ha pugnalato alle spalle pur di prendere il commando. Sono avidi, acidi, senza speranza e pietà, alimentati solo dalla voglia di avere sempre di più. Nessuno di voi è al salvo da loro. Tutti voi non riuscirete a mettere un freno a tutto questo finché non li avrete scovati e distrutti. Quindi, forza! Sospettatevi! Puntatevi il dito contro come avete fatto con me! Accusatevi di ogni vostra piccola stranezza che vedete! Distruggetevi a vicenda finché solo una parte riesca ad andarsene sana e salva! CORAGGIO COSA ASPETTATE! NON È QUESTO CHE VI ASPETTAVATE? PENSAVATE DAVVERO CHE ME LE SAREI PRESE SENZA CONTROBATTERE? PERCHÉ QUELLE FACCE SORPRESE? PERCHÉ QUEI VOLTI RIGATI IN LACRIME? LA POTETE SENTIRE? LA DEA DELLA DISPERAZIONE E DELLA SPERANZA VI STA PARLANDO PROPRIO ADESSO! SIETE O NON SIETE IL SUO SIMBOLO? I SUOI MESSAGGERI? LA SPERANZA DEL GIAPPONE INTERO?! "
Dopo aver urlato tutto questo si fermò a prendere dei respiri profondi, iniziando a tremare come non avesse mai fatto fino ad ora.
" diamine... ahah... Anche dopo tutto questo discorso non riesco a smetterla... Di sentire questa sensazione... Questa paura. Perché? Perché ho così paura di morire quando so che non c'è speranza? Perché cerco ancora di combattere quando non c'è più nulla da fare per salvarmi? "
Piano piano si abbracciò le spalle nel tentativo di confortarsi da solo. I suoi respiri ancora affanosi ed i suoi occhi ormai lucidi, sull'orlo di lasciarsi andare e piangere.
" perché... perché a me fra tutte le persone... Non lo voglio... Non voglio tutto questo... Non voglio morire ma eccomi qui... Ahah... Ahah "
Fece un passo in avanti.
Ed un altro.
Ed un altro ancora.
Avvicinandosi sempre di più a Venom, praticamente terrorizzata dalla sua presenza. Naturalmente Haruki si mise davanti a lei con fare protettivo. Nulla l'avrebbe convinto a spostarsi fra i due.
Quando Subaru cercò di allungare un braccio per toccarla, fu spinto via dalla mano di lui.
" ... davvero non posso abbracciarti per un'ultima volta? Anche dopo tutto questo... continuo a volerti bene... Perché non vuoi lasciarmi avverare quest'ultimo desiderio..? "
La fissò con le lacrime ai suoi occhi, pian piano scendevano ed irrigavano il suo sguardo pieno di così tante emozioni e frustrazioni, così tanto risentimento e paura.
Non ricevette alcuna risposta da parte sua.
Lo lasciò nella sua miseria pur di non avvicinarsi a lui.
" ... È così che la vuoi mettere? Vuoi davvero che ci separiamo così? "
A sua volta lei strinse le braccia attorno al suo corpo per darsi altro conforto.
Ancora non riusciva a guardarlo in faccia.
Non poteva guardarlo in faccia.
Ed il ragazzo la prese molto male.
" ... Spero che tu non riesca più a chiudere occhio da stanotte in poi. Spero che questa giornata ti perseguiti per il resto dei tuoi giorni. Ti odio Hana, ti detesto per avermi fatto questo. Ti detesto per non avermi difeso fino alla fine e lasciato a soffrire da solo "
Portò una mano davanti alla sua bocca, sentendo una brutta sensazione allo stomaco.
" ... è tempo dell'esecuzione "
" vuoi davvero che siano queste le mie ultime parole? "
" è tempo dell'esecuzione "
" vuoi davvero lasciare anni ed anni di memorie per uno stupido gioco? "
" non mi parlare. non ti conosco. perisci per quello che hai fatto "
" vuoi davvero che siano queste le ultime parole che sentirò? "
" taci! Taci e muori, cazzo! Lasciami in pace! Hai fatto fin troppo adesso! Ora muori e basta! "
La castana corse verso il suo trono, quale comparve un pulsante rosso su uno dei appoggiamani.
E con tutta landua forza lo premette.
Lo premette così forte da quasi romperlo.
E per tutta la sala si poté sentire una sola cosa bombardare:
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Bittersweet death
Prima che qualsiasi cosa accadesse, riuscì a trovare un modo per sorpassare Haruki e correre verso il trono di Venom per catturarla.
Se doveva essere esecutato, tanto valeva portarla con sé a soffrire le sue stesse pene. Dopo tutto quello che avevano passato... Dopo tutti quei anni assieme... Come poteva perdonare questo suo tradimento? Come poteva lasciarla andare così facilmente?
Ma prima ancora che riuscisse a sfiorarla, da uno dei muri uscì una grossa e lunga catena, quale afferrò il collo di Subaru prima di portarlo via verso la sua morte.
Il fanciullo cercò di togliersi il collare, fallendo miseramente.
Cercò di aggrapparsi ad uno dei muri pur di non essere portato via.
Tutto.
Faceva di tutto pur di non voler morire.
Avrebbe lottato fino alla fine perché aumentasse le probabilità di sopravvivenza.
" n-no..! "
Fu l'unica cosa che riuscì a dire, sentendo il suo collo essere trascinato indietro mentre cercava di non mollare la presa. Mentre cercava di combattere contro questo meccanismo contorto.
Ma per quanto ci provò, nulla sembrava impedire la sua morte dall'avvenire, sentendosi costretto a lasciar andare la parete contro la sua volontà.
E presto, ad altissima velocità, si trovò catapultato su un scenario completamente diverso da quello precedente.
Se prima l'atmosfera era lugubre, polverosa, fredda, questa attuale era molto più carina, confortante e... calda.
Uno scenario familiare per lui, ma che al contempo non aveva aveva visto prima d'ora.
Si trovava in un bar, precisamente dietro ad un bancone in legno scuro. Il posto era pieno di finestre intente a mostrare una città affollata di persone in una giornata d'estate calda e dalla posizione del sole si poteva dire che fosse mattina presto, momento cui un bar aprirebbe solitamente.
Sapeva che fossero uno scenario falso, che in realtà si trovasse ancora all'interno della Hope's Peak Academy e che quelli erano solo degli schermi falsi. Ma nonostante ciò un senso di nostalgia lo pervase.
Il bar al suo interno era dominante di oggetti in legno ed un arredamento moderno. Molti tavoli per due o quattro persone erano presenti con sopra delle piantine, delle candele ed un piccolo menù con le specialità del giorno. Vicino all'entrata c'era un freezer con all'interno bevande solitamente tenute al fresco. Davanti al bancone c'erano degli sgabelli alti, anch'essi in legno, e vicino ad esso vi era pure una vetrina con all'interno deu dolci. Una in particolare attirò la sua attenzione: una kasutera. Dietro di lui invece vi era un dipinto, o meglio, una foto ingradita quanto il muro rappresentate una tazza fumante della sua bevanda amara preferita.
Tirò un sospiro, immaginandosi cosa sarebbe successo da lì a pochi secondi, ancora scosso da tutto questo casino successo. Non si sarebbe arreso però, avrebbe trovato una via d'uscita. Doveva essercene una per forza... Ma dove? Dove era andata a cacciarsi?
Il suono di una campana, uno simile a quella di una chiesa cristiana, rimbombò per l'edificio e qualcuno comparse davanti al bancone, seduta su uno dei sgabelli: Venom. O meglio, un robot con le sue sembianze. Indossava il suo stesso outfit ed una parrucca che simulava la sua folta chioma raccolta in due codini. A vederla Subaru sentì un senso di rabbia pervaderlo, pronto a tirare la prima cosa che ebbe sottomano pur di cacciarla via da qui.
Il robot gli parlò ed alzò l'indice, mostrandolo al ragazzo.
" un espresso, per favore "
Lui rimase a guardarla con occhi increduli.
Si aspettava davvero che l'avrebbe servita ed ascoltata?
Capiva che il suo ultimate trattava proprio di questo, ma non era uno stupido bambolotto cui avrebbe ascoltato qualsiasi ordine che gli venisse dato.
La "ragazza" si schiarì la voce prima di ripetere.
" un espresso, per favore "
Nuovamente non si mosse per servirla.
Lo sapeva.
Poteva sentirlo che fare come richiesto avrebbe scatenato una reazione a catena, quale sarebbe finita nella sua morte certa.
Si rifiutò nuovamente di prendere il suo ordine, ignorandola completamente mentre cercava una via d'uscita da lì.
" un espresso, per favore "
No, non doveva ascoltarla.
" un espresso, per favore "
Era inutile che glielo ripeteva.
Non avrebbe alzato un dito per lei dopo tutto quello che le ha fatto.
" un espresso, per favore "
Perché non la smetteva? Non aveva tempo di ascoltare una macchina parlargli come se nulla fosse successo fra i due.
Tanto nulla sarebbe successo finché non le avrebbe portato quella tazza.
Fino ad allora aveva tempo di pensare e ricordare dove fosse finita l'uscita.
Magari era solo l'entrata?
No, troppo ovvio.
Magari era una delle finestre finte?
Nessuna sembrava avere una maniglia simile a quella di una porta.
Magari era giusto dietro l'angolo?
Non poteva scavalcare il bancone però.
Dalla frustrazione si mise una mano nei capelli, arruffandoli e strofinandoli.
" un espresso, per favore "
" sta' zitta! "
E boom.
Tirò un pugno al robot, riuscendo addirittura a staccarle la testa e scovando i mille cavi che collegavano quest'ultima con il resto del corpo.
Come c'era d'aspettarselo, il fanciullo si fece del male a sua volta quando l'impatto avvenne, sentendo un dolore allucinante sulle sue nocche, quasi rompendosele nel tentativo riuscito di farla tacere.
Una piccola vittoria era riuacito ad ottenerla, magari presto sarebbe riuscito ad andarsene?
Parlò fin troppo presto quando un altro robot, esattamente l'identica copia di quella precedente, si presentò seduto su un altro sgabello del bancone.
" un macchiato con due zuccheri, per favore "
Ancora?
Non aveva capito che non avrebbe preparato nulla a nessuno di loro?!
Questa volta, al posto di usare una sua parte del corpo, prese una tazza grande in ceramica e la butto in faccia al secondo robot. Quest'ultima quasi rimbalzò e cadde sul bancone, frantumandosi in frammenti alquanto grandi.
" vattene via! "
" un macchiato con due zuccheri, per favore "
" non farò nulla del genere, adesso sparisci dalla mia vista! Ora! "
Prese una delle scheggie, ferendo la sua mano nell'intento, e pugnalò uno dei occhi robotici con esso, facendo smettere di funzionare pure questa.
" una cioccolata calda, per favore "
Un terzo robot simile alla diretricce comparve, seduta nel terzo ed ultimo sgabello del bancone attuale.
Subaru strinse i denti più agitato che mai ed esclamò:
" sparisci! Non farò mai più qualcosa per te! Mai! Ora vattene! Levati dalla mia strada! Fammi uscire da qui immediatamente! "
" una cioccolata calda, per favore "
Non fece in tempo di ferire l'ennesimo meccanismo che altri due se ne presentarono.
" un cappuccino senza schiuma, per favore "
" a me uno col latte di soia "
Ed altri tre.
" fate pure tè caldi? Perché non mi fai un tè nero? "
" posso avere un dessert con un espresso amaro? "
" potresti farmi una crema al caffè? "
Ben presto l'intero bar si riempì di nuove clienti, asettate e impazienti d bere qualcosa fatto dal super barista liceale.
E Subaru si sentì con le spalle al muro.
" siamo seri...? "
Pensò ad alta voce, guardando con occhi increduli la scena che aveva davanti.
Indietreggiò piano piano fino a toccare la schiena il muro ed il quadro. Solo allora sentì un'incavatura più profonda nel muro e la sua mente realizzò.
Si voltò e con tutta la sua forza tolse dalla parete il guardo mastodontico, rivelando una porta.
Ma non una qualsiasi.
Una d'uscita.
La via d'uscita.
Doveva esser questa! Una nascosra sotto il suo naso tutto questo tempo! Ce l'aveva fatta! Aveva trovato una soluzione per uscire da lì!
Senza se e senza ma si fiondò ad aprire quest'ultima.
Quello che non sapeva fu l'intero gruppo di robot rimasto a guardarlo, pronto a seguirlo qualsiasi cosa vi fosse deitro quella porta.
Quando l'aprì, uno stretto ma lungo corridoio lo aspettò, eda fine di esso poteva notare un'altra porta.
Una bianca.
Con sopra una scritta verde.
"Exit".
La sua salvezza.
La sua unica possibilità di fuga.
Non se la sarebbe fatta scappare.
Corse.
Corse come non avesse mai fatto prima.
Corse verso il suo obbiettivo, così lontano ma così vicino, cadendo faccia a terra sfortunatamente.
Sentì un oggetto metallico attorno alla sua caviglia, tenendolo verso su quel posto: un robot.
Le tirò un calcio.
Ed un altro.
Ed un altro ancora.
Ogni volta aumentava la forza pur di lasciarlo andare.
Riuscì questa volta a spezzarle il "collo" sensa separarlo dal corpo.
Tornò a correre sentendo mille voci e mille mani robotiche essergli dietro, così vicini da poter toccare i suoi capelli biondi.
Correva.
Scattava.
Non si sarebbe fatto abbattere così.
Non ora.
Non qui.
Non così.
Si buttò addossò alla porta quando ne fu abbastanza vicino, aprendo quest'ultima e chiudendola dietro le sue spalle.
Prese dei respiri profondi, realizzando di non essere in salvo per troppo tempo da quelle lì. Bussava e tiravano la maniglia come delle bestie. Non sembrava che volessero smettere da un momento all'altro.
Continuò a prendere quest'ultimi, realizzando di essere completamente al buio.
Perché era buio?
Cosa stava succedendo?
In che razza di posto si era cacciato?
La sua mano andò sul bordo della porta bloccata dal corpo alla ricerca di un interruttore della luce per vedere meglio dove si trovava in quel momento... Ma nulla si presentò utile.
La forza cui veniva spinto stava diventando sempre più forte.
E poi.
Crack.
La porta si spezzò e Subaru fu spinto via da una mandria di oggetti inanimati formati da chiodi e metallo.
Dove lo stavano portando? Come facevano a sapere dove andare?
Tutte queste domande senza risposta.
Tutte queste domande, fatte sempre da lui.
Il suo corso di pensieri si interruppe quando non sentì più il pavimento sotto i suoi piedi ed iniziò a cadere nel profondo.
Improvvisamente la luce si accese e la vista gli fece spalancare i suoi occhi:
Un pentolini gigante sopra il fuoco, altro non aspettava che il fanciullo finisse la dentro assieme a delle robot e del caffè.
Una alla volta si buttarono dentro con Subaru, il quale fu il primo a cadere lì dentro.
E quando l'acqua bollente fece contatto con la sua pelle, un urlo allucinante fu udibile dagli schermi cui il resto sei ragazzi stesse guardando l'esecuzione del loro compagno.
" AAAAAAAAAAAH- "
Un urlo in preda al dolore.
Un urlo in preda al panico.
Mai e poi mai si sarebbero aspettati di sentire l'urlo di un ragazzo della loro età a causa di acqua bollente su tutto il suo corpo.
La pelle di Subaru iniziò a diventare rossa, talmente rossa che dai pori aperti nella sua pelle iniziò ad uscire del sangue. E non sapeva se in quel momento avrebbe preferito essere morto istantaneamente al posto di provare questa tortura lenta o dolorosa, oppure provare a scappare nel tentativo di sopravvivere.
Nuotò.
Nuotò verso il borso del pentolino per attaccarsi ad esso ed uscirne. Nonostante tutto questo dolore ce la doveva fare, doveva provare a combattere fino alla fine. Nessuno sarebbe stato in grado di strappargli la vita così facilmente. Mai e poi mai.
Si scordò completamente che pure i bordi erano bollenti, scottandosi ulteriormente i palmi, come se già da prima non si trovassero in pessime condizioni.
Non si arrese. Doveva combattere. Gli avrebbe mostrato che lui era più forte di chiunque altro.
Riuscì ad alzare il suo corpo ormai rosso, tremante, scottato e sanguinante. Era a pocchi passi dall'uscire fuori.
Forza.
Mancava solo un piede.
Riuscì ad appoggiare un piede sul bordo. Rispetto alle mani questo faceva decisamente molto meno male grazie alla scarpa che lo proteggeva di più.
Riuscì a darsi tregua per qualche secondo, preparandosi mentalmente per buttarsi giù da qualche metro in una superficie piatta, senza alcun tipo di attitudine dalla caduta sul pavimento.
E saltò.
Fece il salto più grande della sua vita.
Quasi si sentiva libero da ogni preoccupazione nel far ciò.
Quel momento di gioia durò decisamente poco, sentendo nuovamente una presenza afferrare la sua caviglia, questa volta bollente anziché fredda, e facendo praticamente pendere da bordo dell'oggetto in metallo. Andò a sbattere la sua faccia contro la parte esteriore della bruciandosi il naso, la fronte ed il mento. Fu portato piano piano nuovamente all'interno del bagno, ormai diventato nero per via dell'olio perduto dalle macchine al suo interno.
" no- nonononononono! "
Furono le sue ultime parole, prima di urlare per l'ennesima volta.
E finire trascinato in fondo alla vasca.
Ben presto la sua giacca marrone tornò a galla, ma di Subaru non vi fu traccia.
Non appena il fuoco smise di bollire, i suoi resti tornatono a galla a faccia in giù.
Un corpo rosso, rosso e pieno di sangue, quasi si riuscivano a vedere muscoli ed ossa. Un corpo bollito, come se fosse quello di un gallo ancora in vita.
Dal nulla un ultimo robot uscì con una tazzina di caffè. Si avvicinò al pentolino gigante e riusci a verarsi, attraverso un'incavatura simile a quella usata per prendersi il famoso sciroppo canadese, una tazza della bevanda, ora colorata di un rosso assasi scuro e di un nero di olio ed intensità di colore.
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" ... cos'è stato? "
Koharu, come molti, senti il suo intero mondo crollare addosso nell'essere forzata ad assistere a quella scena.
Una persona, una cui aveva parlato, una cui aveva respirato vicino a lei, era andata. Era così surreale da crederci. Non poteva essere... Subaru era veramente morto in una maniera del genere? Perché... Perché farlo soffrire così? Perché dargli una morte così crudele?
Dallo shock cadde a terra, non riuscendo più a sentire le sue gambe reggere il peso del suo intero corpo e dei sentimenti che provava.
La sua bocca rimase spalacanta così come i suoi occhi, sull'orlo di piangere.
Vedere una persona... Un ragazzo come lei... Morire in quella maniera in diretta... No, come era possibile? Si doveva trattare di uno sbaglio. Non può essere morto, vero? Quello non era il suo corpo a galleggiare... Quel liquido non era il suo sangue... Quello non poteva essere in alcun modo Subaru.
Altri ragazzi ebbero ognuno la sua risposta allo shock.
C'era chi urlava in preda al panico.
C'era chi era scoppiato a piangere a quella vista.
C'era chi rimaneva immobile al sol pensiero che quello poteva esser stato lui stesso.
Una cosa era certa: nessuno era riuscito a mostrarsi impassibile a quella vista.
Un corpo morto? Uno di qualcuno cui conoscevano? Andato... Così?
Che razza di gioco era questo?!
Che razza di morte doveva assistere?!
Perché... Perché così crudele?!
Perché così inumana?!
Bollire... Una persona viva... Fino al punto di decesso...
Chi mai ha pensato di fare tutto questo?!
Abbassò lo sguardo, riuscendo finalmente a staccare i suoi occhi dallo schermo, portando le sue mani in testa e raggomitolandosi su se stessa.
Presto iniziò a bisbigliare delle cose a se stessa, irrigando il suo volto di lacrime.
" sono a casa mia... sono da mia zia... sono a Wakayama... sono da Shuga e Choco... sono con Mashumaru... sono al sicuro... sono sotto le coperte del mio letto... non sono mai entrata alla Hope's Peak Academy... non sono mai diventata un Ultimate... sono rimasta una semplice amante dei panda... non ho nulla di speciale... fatemi uscire... Mamma... Zia... Tiratemi fuori di qui. Ditemi che è un brutto sogno "
Dei passi si fecero sentire arrivare davanti a lei, finché la castana non vide un paio di scarpe reggere il peso di qualcuno sulle loro mezze punte davanti alla sua faccia.
Alzò piano piano il capo per vedere il malfattore dietro tutto questo: Venom.
Il suo sguardo era spento, assente di ogni emozione.
Da quella posizione dava l'aria di superiorità.
Ed in quel momento Koharu capì veramente chi avesse il coltello dalla parte del manico.
" ... vattene... è tutta colpa tua... "
Non si mosse di un millimetro.
" HO DETTO DI SPARIRE DALLA MIA VISTA! "
Le tirò un pugno sulla gamba molto debolmente, sperando di cacciarla via. Avrebbe voluto saltarle addosso ma il suo stato emotivo non glielo permetteva.
" questa è l'essenza del killing game. questa è la vostra vita adesso. questo è quello che succede a prendersi la responsabilità di essere l'orgoglio giapponese. tempo di tornare nelle vostre camere "
Affermò semplicemente prima di girare i tacchi ed aprendo la porta dell'ascensore.
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La porta del suo ufficio si spalancò ed a passi svelti si buttò sulla sua scrivania. Buttò il suo amato cappello marrone per terra, dopo aver cercato di stroppiciarlo quanto più poteva.
Come aveva potuto farlo?
Come aveva lasciato andare così quella persona?
Come aveva potuto mandare a morire una delle persone che più le stava care?
Presa dalla frustrazione buttò a terra tutti i fogli, le boraccette lunghe, le matite e persino la sua lampada da scrivania nera.
Urlò.
Urlò in prenda dal panico e dal dolore che il suo cuore provava.
Batté i pugni più e più volte sulla superficie in maniera così forte che sarebbe riuscita a rompere una dei due oggetti scontrati all'impatto.
Non bastava.
Non riusciva a tirare fuori tutto quello che provava neanche così.
Eppure non si fermò.
Andò avanti a tirare calci ai suoi averi, a battere le mani dove si poteva far più del male.
Il suo cuore batteva come pochi.
La sua mente era offuscata come poche.
Come poteva...
Come ha potuto...
I suoi respiri si fecero sempre più affanosi, andando addirittura in iperventilazione. Sentì il suo intero mondo girare, la sua vista farsi leggermente meno limpida, quasi ci stava vedendo doppio a furia di girare su se stessa.
Il dolore al petto non voleva smettere di farle sentire il più grande pentimento della sua vita.
Il sudore che colava da ogni parte la faceva solamente sentire più sporca, sudicia, avendo commesso ciò che si era promessa di mai fare: tradire chi più teneva.
Presto non riuscì più a sentire molta sensibilità alle mani, venendo sostituita da un formicolio.
" ah... Ah... "
Ed ancora non bastava.
Non riusciva a fermarsi.
Come avrebbe potuto?
Dal buttarsi addosso ad oggetti cominciò a farsi del male da sola.
Le sue unghie iniziarono a graffiare le sue guance più e più volte.
Continuava a fare un movimento continuo mentre se le bagnava.
Dalla coda dell'occhio ficcava esse dipinte nero nella carne. Per poi tirare verso giù. Tirare così forte fino al lato del mento da provocare dei grossi segno rossi sulla sua pelle.
Andò avanti così, finché addirittura del sangue riuscì a sporcare il sotto delle sue unghie assieme alla pelle morta e staccata.
Andò avanti così, guardando in alto mentre si menava e lamentava di quello che ha fatto.
Si odiava.
Si detestava.
Avrebbe voluto solamente sparire dalla faccia della Terra in quel momento.
Abbandonare tutto questo casino per andare a trovarlo nell'altro mondo.
Voleva scusarsi. Supplicarlo. Ma sapeva che non l'avrebbe più accettata dopo averlo condannato alla sua morte.
Quando abbassò lo sguardo fece contatto visivo con uno dei frammenti di vetro, precedentemente contenente un liquido sperimentale ancora non testato.
Piano piano le sue gambe si mossero verso quel pezzo ed i suoi occhi non smisero fissarlo. Come un predatore cui ha trovato la sua acclamata preda.
Si lanciò per terra sui frammenti, finendo per graffiarsi le ginocchia ed il fronte delle gambe. Prese quel frammento con entrambe entrambe le sue mani, sporcandolo di sangue da quanto forte la stretta dei palmi fosse.
E tirò un sospiro profondo.
Lo fece ancora nel tentativo di mamantenere una mano ferma.
Alzò il mento verso l'alto ed allungò le braccia verso in avanti, puntando la punta affilata del pezzo contro la sua gola.
Poteva mettere fine a tutto questo.
Non le importava delle conseguenze.
Voleva solo andare da lui a chiederle scusa. A supplicarlo della sua pietà. Non voleva fare altro che tornare ad essere insieme, come avevano fatto tutti questi anni.
Od era solo il senso di colpa che le urlava di uccidersi per portargli vendetta?
" s-spero che tu... mi possa perdonare... "
Era a qualche istante dal spingere con tanta forza quell'arma dentro di sé, quando delle mani afferarono i suoi polsi e tolsero dalle sue quel oggetto trasparente ormai sporco del suo sangue.
" cosa ti è saltato alla testa?! Per poco non ti ammazzavi, cazzo! "
Era Haruki. Chi altro doveva essere?
Era un'altra delle persone a cui teneva di più in questo mondo. L'unica delle due rimaste in vita oramai.
Il suo tono e la sua espressione gridavano quanto preoccupato, arrabbiato e confuso fosse nel ritrovarla in quello stato, sporca di sangue e piena di graffi sulla sua faccia. A pochi passi dall'abbandonarlo.
Hana portò lo sguardo verso il basso, non sentendo più alcuna forza nei suoi arti.
Non poteva fare altro che gemere in sua presenza, come se fosse una bimba.
Non poteva fare altro che cercare un po' di conforto, nonostante sapeva di non meritarselo in quel momento.
" scusa... scusa... "
Furono le uniche parole che riuscì a dirgli, anche se con molta fatica fra un singhiozzo e l'altro.
Al castano col cerotto diventarono gli occhi lucidi nel vederla in quello stato pietoso. Buttò via la pistola ed aprì le sue braccia per accoglierla in un abbraccio. Non era la prima volta che lo faceva e quel caldo riusciva sempre a calmarla anche nelle situazioni più difficili.
Hana appoggiò il mento sulla sua spalla, continuando a tremare e piangere.
Haruki continuava a tenerla stretta a sé, passando una mano fra i suoi capelli nel tentativo di calmarla.
" ho fatto qualcosa di orribile... "
" sh, non è colpa tua "
" ma l'ho fatto "
" lo so, ma eri obbligata "
" come ho potuto?! Sono un mostro. Mi faccio schifo. Non merito più di star qui! "
" continuerò a volerti bene nonostante le tue gesta, ricorda. Ci sono ancora io. Insieme fino alla fine "
" n-non posso andare avanti così...! "
" non sei da sola, ci sono pure io "
" mi odio, mi detesto. Ho ucciso qualcuno cui amavo! Come è potuto?! "
" lo so. so che ti senti in colpa. prometto ti proteggerti fino alla fine. "
" non dovresti... sono un essere orribile! "
" no, sei la persona a cui più tengo. non lascerò che nulla di male ti accada.
Ti voglio bene, Hana. Non scordarlo mai. "
" ... Anche io, Haruki "
Presto altri passi si fecero sentire, allarmando entrambi nel girare le loro teste verso l'entrata.
" ... Che vuoi? Perché non sei tornato in camera tua? "
" volevo solo vederr come stavate. Dopotutto questo processo dubito che non ve la siete presa male... E vedo che avevo ragione "
Il ragazzo fece dei passi verso l'interno della stanza, guardandosi attorno.
La castana prese uno dei frammenti di vetro ancora per terra, tirandolo addosso alla persona.
" VA VIA! SO CHE ERA TUTTO PARTE DEL TUO PIANO! SPARISCI DI QUI! VAI A QUEL PAESE. SPERO CHE TU SOFFOCHI COME HAI FATTO FARE AD ALTRI! TI ODIO! TI DETESTO! NON VEDO L'ORA DI VEDERE IL TUO CADAVERE LA PROSSIMA VOLTA "
" ... I tuoi sentimenti d'odio sono validi. Pure io sono deluso da me stesso perché le cose non dovevano andare così. Ora tutti noi dovevamo trovarci a casa e invece... Eccoci ancora qui "
" VAFFANCULO, TI ODIO. NON VEDO L'ORA DI VEDERTI STRISCIAR DA ME CHIEDENDOMI PIETÀ. NON VEDO L'ORA DI STRAPPARE I TUOI ORGANI DEL TUO SISTEMA. MI FAI SCHIFO, DAE-JUNG. TU E QUEL CAZZO DI ATTEGGIAMENTO DA AMICONE CHE TI PORTI "
L'azzurro sistemò i suoi occhiali con la punta del suo indice, nascondendo i suoi occhi col riflesso di quest'ultimi sulla luce.
" non ti biasimo, fai bene ad odiarmi. Ho fatto qualcosa di inimmaginabile e cruento. 'Ogni azione ha una conseguenza' mi diceva una mia cara amica. Ha ragione. E soni pronto a pagarne le conseguenze una volta che tutto ciò sarà finito... "
Fece una piccola pausa prima di continuare, masticandosi l'unghia del pollice.
" ... ma prima d'allora troverò un modo per terminare il killing game. Costi quel che costi porterò i miei amici al salvo. Se sarò io a pagarne le conseguenze non c'è problema. La guerra non è ancora finita. "
_____________________________
Hey hey!
Ed eccoci finalmente alla fine del primo capitolo di Obsession. Molte cose si sono rivelate scioccanti (spero) sopratutto in quest'ultimo atto con la rivelazione del mastermind ed i vari scenari preceduti dalla fine del processo.
Ancora una volta spero che questa storia vi stia piacendo — e questo "finale" attualmente vi abbia ancor di più incuriosito a seguire lo sviluppo — così come a me sta piacendo scriverla, aggiornarla e certe volte farci dei memini su di essa.
Giusto per dare un po' più di spazio all'angolo dell'autrice vorrei raccontarvi un paio di cose.
Probabilmente cambierò un bel po' di grafiche. Non intendo quelle del capitolo del cast o del prologo quali contengono personaggi, piuttosto i titoli d'inizio e fine capitolo wattpad.
Inoltre ho realizzato che i capitoli interi (prologo incluso) mancano di un titolo che raggruppi tutti gli atti in uno solo ed ho deciso di rimediare.
All'inizio di ogni capitolo vi sarà il titolo di quest'ultimo, susseguito dal titolo dell'atto.
Per farvi capire, il titolo dell'intero primo capitolo è " from rags to riches but then fell from grace ". Da me deciso di recente e vedrò di aggiungerlo alle grafiche as well. Il primo atto però, oltre a mantenere questo titolo, aggiunge pure il titolo a questo pezzo il "sottotitolo" da voi conosciuto come "investigation...".
Spero sia chiara la mia spiegazione.
E se volete posso pure farvi una spiegazione a fine di ogni trial sul perché io abbia scelto proprio quel titolo rappresentare questo pezzo della storia.
Tipo adesso ve lo spiego.
" From rags to riches but then fell from grace ".
Prima di tutto bisogna dividere la frase in due parti: " from rags to riches " e " fell from grace ". Il primo è la traduzione inglese di "dalle stalle alle stelle", mentre il secondo dovrebbe significare il contrario, ovvero la "caduta dalla grazia", " dalle stelle alle stalle". Quindi il titolo tradotto in italiano figurativamente sarebbe "dalle stalle alle stelle e di nuovo alle stalle".
A chi si riferisce in questo caso? Ai nostri cari Ultimates, ma soprattutto a Koharu, nonché la protagonista di questo capitolo intero. Da come la backstory ha raccontato, ella è passata dall'essere presa di mira dalle sue compagne e buttata fuori di casa, al prendersi il titolo di Ultimate e finalmente avere un po' di gloria per sé (from rags to riches). Sfortunatamente il killing game e tutto questo intero casino avvenuto durante esso l'hanno praticamente messa alla prova e lei stessa pian piano inizia a credere che alla fine le cose non sono poi così migliori di prima (but then fell from grace).
Piccoli fun facts finiti ✨
Mi sono divertita un sacco a portare a termine questo primo capitolo della storia. Adoro tutti i vostri personaggi, così come mi piace analizzarli e far in modo di capirli sempre appieno. Così come mi è piaciuto usare Koharu come protagonista di questo pezzo. Ciò non significa comunque che non sarà più utile per il resto della storia! In fondo si chiamano protagonisti per un motivo ✨😔.
Fun fact: questo è ufficialmente il capitolo più lungo che io abbia mai scritto prima d'ora. Siamo alle 25.000 parola. Ne vado abbastanza fiera e spero che non vi abbia annoiato leggere tutte queste cose.
Ora è il tempo del sondaggio! Alla fine di ogni capitolo mi piacerebbe vedere come il suo percorso abbia influenzato le vostre preferenze e pensieri sui personaggi.
Quindi ecco un paio di domande cui mi piacerebbe diate risposta! Nessuno è obbligato a farlo ma mi fareste un grosso piacere.
1. Qual è il vostro personaggio preferito del primo capitolo?
2. Qual è il vostro personaggio femminile preferito del primo capitolo?
3. Qual è il vostro personaggio maschile preferito del primo capitolo?
4. Qual'è il vostro personaggio enby preferito del primo capitolo?
5. La scoperta del mastermind vi ha fatto sentire qualcosa?
6. Cosa ne pensate di...
- Koharu?
- Hiroko?
- Subaru?
(- altri personaggi del cast, se volete parlare di loro?)
7. Vi aspettavate la rilevazione del colpevole (e mastermind) così?
8. Avete delle richieste, paure, consigli, idee su cosa accadrà nel prossimo capitolo? (Se sì, quali? e se avete idee angst interessanti che vorreste vedere il vostro personaggio fare sono sempre disponibile ad ascoltarvi in chat privata👀)
9. Quanto vi sta prendendo veramente la storia?
10. Avete altri commenti aggiuntivi da fare? <3
E detto questo ci vediamo ufficialmente al secondo capitolo...
Oppure a qualche extra che potrei pubblicare 👀.
— 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆
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