❱ 𝗖𝗛. 𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜𝗜𝗜: 𝖡𝖴𝖳 𝖱𝖤𝖠𝖫𝖨𝖳𝖸 𝖲𝖳𝖱𝖨𝖪𝖤𝖲 ❰
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" Un cadavere è stato ritrovato! Dopo un certo periodo di tempo, quale potete sfruttare a vostro piacimento, il processo di classe inizierà! "
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" buongiorno cari studenti! Sono le 7 di mattina ed il nighttime è ufficialmente terminato! Rise and shine, everyone! Preparatevi ad un altro meraviglioso giorno! "
Fu quella la prima cosa, o meglio voce, che la bionda sentì di prima mattina.
Poco prima era piombata in un sonno profondo, tranquillo, sotto quelle coperte morbide che riuscivano a mantenere una temperatura perfetta per dormire.
Ora si trovava stordita da questa sorta di annuncio fatto da una voce molto familiare a lei: Venom. Il volume fu così alto tantoche era impossibile non sentirla a qualsiasi fase del sonno vi si era. E tornare a dormire era altrettanto difficile per la sarta.
Non era nemmeno la prima volta che ella, assieme a tutti i suoi compagni, ebbe sentito ad un annuncio del genere. Giusto la sera prima, attorno alle 10, un avviso con la stessa ragazza protagonista ribombardó per i corridoi della scuola. Parafrasando a ciò che ella ricordasse, il messaggio segnava l'inizio di questo fantomatico "nighttime" e di come alcune zone durante questo periodo sarebbero chiuse.
Si girò verso un lato del letto prima di tirare un grosso respiro, piano piano sbattè le palpebre più volte mentre si svegliava completamente, riuscì a tirarsi su dal materasso cui era rimasta sdraiata nelle ore precedenti ed infine analizzò i suoi dintorni.
La giacca che portava addosso si trovava sulla sedia vicino alla scrivania piegata in modo eccellente, mentre le sue scarpe erano all'entrata della sua camera da letto. Aveva infatti riposato con addosso il resto dell'outfit indossato dal primo giorno, ovvero ieri, arrivata qui. A questa Hope's Peak Academy. Di pigiama non sembravano essercene traccia sfortunatamente, se non eccetto un paio di t-shirts bianche trovate in lavanderia. Nessuna di esse erano della sua taglia ed anche se fosse aveva già ceduto agli altri la precedenza nell'indossarle. Quindi le toccò andare a letto con la gonna e la camicia quella notte. Anche se un po' scomodo all'inizio, si era abituata immediatamente grazie al materasso sottostante.
Per il resto era uguale a ieri. Una semplice camera da letto della più prestigiosa scuola del Giappone. Ed una conferma che tutto questo non era mai stato un sogno, ma la dira realtà. Ancora bloccata lì dentro. Un sogno stupido da avere, credere che sia solo frutto della propria immaginazione. Nonostante questo lei ci sperava. Ci sperava davvero che non fosse così.
Unì le mani intanto che guardava quest'ultime demoralizzata. Delusa di essere ancora qui.
Non c'era davvero niente che poteva fare per salvare tutti quanti?
Scosse la testa come per cacciare via questi pensieri negativi e successivamente mise entrambe le mani sulle sue guance.
Non doveva assolutamente iniziare la mattina in questo modo. Mostrarsi arresa fin da adesso avrebbe fatto preoccupare le altre persone e soprattutto non avrebbe potuto aiutarle come si deve! Bisognava guardare il lato positivo della situazione, come lei sempre ha fatto. Non ci dovevano essere né ma né se al riguardo. Airi è una ragazza forte ed aiuta sempre chi ne ha bisogno. Airi è sicura che mantenere questo atteggiamento avrebbe portato cose buone. Airi sa che incoraggiare il resto delle persone le avrebbe aiutate a non perdere la speranza.
" e allora su con la testa, non è ancora detta l'ultima! "
Con questa esclamazione palesemente riferita a se stessa, la fanciulla fece un balzo e si alzò del tutto dal proprio letto. Avrebbe dovuto iniziare la giornata come lei avrebbe fatto normalmente magari, tipo pulirsi la faccia e lavarsi i denti, per poi "cambiarsi" ed andare a fare colazione.
Cosa che fece dirigendosi nel bagno per l'appunto.
Prima di tutto iniziò dal darsi una sciacquata al viso. L'acqua era assai fredda affinché riuscisse a svegliarsi del tutto.
Dopo si mise a cercare uno spazzolino da denti e del dentifricio. Per fortuna erano dentro nell'armadietto affianco allo specchio.
Dopo ancora si pettino i capelli. Il pettine era nello stesso luogo dello spazzolino usato in precedenza, quale ora si trovava dentro ad un contenitore apposito.
Poi si sistemò la gonna e camicia ancora spiegazzate quanto più poteva. Sfortunatamente il materiale lasciava ancora rughe e avrebbe dovuto darle una stirata in lavanderia.
Infine uscì dal bagno.
La camera attuale era ancora un po' in disordine.
Prima di tutto iniziò a sistemare il letto cui si era addormentata fino a qualche minuto fa. Anche se avrebbe potuto evitare di farlo, il suo spirito da sarta le diceva che lasciare quel tessuto rovinarsi così non era giusto.
Dopo prese la sua giacca blu. La scosse leggermente per cacciare via la polvere.
Dopo ancora andò a mettersi le sue scarpe bianche. I lacci furono legati assai in fretta.
Poi afferrò il suo E-handbook. L'orario segnava all'incirca un'ora dopo le sette ma prima delle sette e mezza. Inoltre vi erano alcuni messaggi provenienti dalla chat del gruppo.
Infine uscì pure dalla sua camera da letto e si avviò in cucina.
Un passo fuori e non vide nessuno nel corridoio nei dormitori, stessa cosa valeva per il resto del suo percorso prima della cucina. L'ambiente era sia tranquillo quanto silenzioso e, data l'atmosfera chiusa, teso. Questo però non fece sparire il dolce sorriso che l'altra portava sempre stampato sulle sue labbra.
Delle voci furono udibili mano mano che si avvicinò alla cucina e, una volta che aprì la porta di quest'ultima, poté finalmente vedere i suoi compagni mentre sentiva l'odore di qualcosa di colazione. Non erano tutti ma solo alcuni, anzi, davvero pochi. Probabilmente altri stavano nella sala da pranzo, altri ancora si stavano preparando, od addirittura altri ancora dormivano. Non lo poteva dire con certezza ma per un motivo o nell'altro non tutti sembravano essere una persona mattutina come lei.
" buongiorno a tutti quanti! "
Salutò finalmente la bionda mentre alzava le mani verso l'alto con fare energetico ed un sorriso smagliante.
Davvero, Airi era comparabile ad un raggio di sole che vi svegliava la mattina in mofo dolce ma allo stesso attivo. Un raggio che schiariva la notte per formare una sfumatura mozzafiato di colori. Magari è proprio per questo che la rendeva una persona mattiniera.
" oh, buongiorno Airi "
Una delle persone lì presenti, Subaru, il quale ricambiò subito il saluto dell'altra usando un tono leggermente stanco, attirò l'attenzione di quest'ultima. Il ragazzo stava infatti versando del caffè in sei tazze diverse con fare un po' assonato. Quando si avvicinò ad egli notò subito dei leggeri cerchi sotto gli occhi del ragazzo, per non parlare del fatto che i suoi occhi stessi facevano notare la stanchezza assieme alla fronte leggermente corrugata.
In quel momento la realizzazione colpì la bionda, ovvero non tutti ebbero riuscito a chiudere occhio quella notte come lei ebbe fatto.
Un altro motivo per cercare di essere più disponibile per gli altri supponeva. Soprattutto se altre persone stavano guardando.
" come mai così tante tazze? "
" huh? Naomi mi ha chiesto di preparargliene alcune. E servirebbero pure a me ad esser sinceri "
Spiegò prendendo un vassoio trovato lì vicino e mettendo le famose tazze su di esso per facilitarsi col trasporto.
La bionda fu come allarmata e prese il vassoio dall'altra parte del ragazzo. Essendo quest'ultimo stanco ci mancava solo che inciampasse e facesse cadere le bevande preparate con cura sul pavimento, rompendo persino la ceramica, o ancora peggio che il caffè bollente si versasse su di lui.
" magari lo tengo io, che ne dici? "
" come vuoi te "
Il fanciullo diede l'oggetto all'altra annuendo, senza fare troppe storie al riguardo, per poi dirigersi verso la sala da pranzo. Airi lo seguì immediatamente e velocemente, riuscendo a trovare un perfetto punto e quale avrebbe evitato di fare dei casini.
Di già seduti su alcuni posti c'erano persone come Valeria, quale avevano già finito di fare colazione. Tuttavia la ragazza non sembrava essere nel migliore degli umori in quel momento. Entrambi i gomiti erano appoggiati sul tavolo a cui era seduta, l'avambraccio destro era alzato e con la mano veniva tenuta la sua testa, mentre le dita della sinistra continuavano a picchiettare sulla superficie ad un ritmo abbastanza veloce. Il suo sguardo faceva trasparire quanto stufata ed annoiata ella sembrasse attualmente.
Altre persone invece avevano iniziato a mettere del cibo sotto ai denti indisturbati senza ancor aprire parola. O, come Naomi, aspettavano che qualcuno portasse a loro la colazione.
Il fanciullo dai capelli tinti di biondo e le punte rosate era a sua volta seduto sul tavolo, ma anziché posizionato come ogni persona normale farebbe, aveva incrociato le gambe come se si fosse seduto a terra. E nel mentre stava continuamente toccando la guancia sinistra come se per sentire quanto liscia la sua pelle fosse.
Quando il monologo notò Subaru entrare in stanza batté improvvisamente le mani sul tavolo, facendo balzare per un istante le braccia di Valeria, la quale si sorprese facilmente dal gesto e lo guardò storto, e la sua espressione si trasformò in una di gioia ed allegria alla vista del caffè portato dalla sarta.
" my! Good morning, Subaru and dear Airi! "
" buongiorno Naomi! "
" aren't those le tazze che ebbi ordinato tempo fa? "
" sì, la metà sono tue. Ecco a te "
Subaru rispose prendendo dal vassoio due tazze e dandole al ragazzo, per poi prenderne una terza e fare la stessa cosa.
Fece un cenno con la mano per indicare ad Airi di lasciare i restanti sul tavolo, cosa che lei fece ubbidiente.
" why, thank you so much! Non potete capire quanto una figura speciale come me possa apprezzare questo vostro gesto. Posso solo immaginare quanto tempo e impegno e sudore e lacrime e sangue abbia versato una persona come te nel preparare questa bevanda. Questo, lasciatemelo dire, nettare degli dei! Beato sia quel giorno che un arabo ebbe deciso di sacrificarsi ed assaporare questo chicchi sconosciuti, macinarli e prepararli in una bevanda unica! Senza questa persona non avremmo la possibilità di poter anche solo immaginare una bibita del genere piena di proprietà nutrienti ed utili per mandare avanti la quotidiana vita "
Dopo tutto questo lungo discorso, Naomi non perse più tempo ad inutili chiacchiere, ironia delle sorte, e bevve la prima tazza di caffè come se fosse disidratato da parecchi giorni.
Airi corruggò le sopracciglia ed inclinò il capo leggermente da un lato:
" ma non brucia? "
... Oh.
Il fanciullo non aveva proprio fatto caso, perso nel suo mondo teatrale e cercando di fare colpo, a questo particolare della temperatura.
Quando la sarta glielo fece notare sputò subito la bevanda da quanto bollente fosse a contatto con tutta la bocca, dall'interno della guancia, al palato, alla lingua. Tirò un urlo quale fece eco per tutta la stanza e probabilmente quelle affianco prima ancora di correre in cucina per bere dell'acqua gelida.
Della situazione... spiritosa, Subaru ed Airi stavano cercando di non scoppiare a ridere riguardo questo piccolo incidente. Una aveva entrambe le mani sopra la bocca mentre strizzava le palpebre, l'altro aveva alzato il braccio e portato davanti alla bocca mentre guardava altrove. La bionda si sentiva assai in colpa per questa sua reazione e trovava difficile muoversi verso la cucina senza scoppiare in una fragorosa risata.
Addirittura Valeria, rimasta ad osservare il trio, se la stava ridendo sotto i baffi anche se in modo molto più controllato rispetto ai due. Riuscì infatti a calmarsi alquanto velocemente ed attirò l'attenzione della creatrice di vestiti per poi alzarsi:
" senta, mi potrebbe fare un favore? "
" huh? Dimmi pure "
" sto già perdendo abbastanza tempo a starmene qui e vorrei fare altro, però mi piacerebbe far sapere a tutti che questo qui è il mio posto. Quindi, le andrebbe di stare qui nei paraggi ad avvisare gli altri al riguardo? "
" nessun problema, dato che sei naturalmente occupata ad aiutare vedrò di star qui. Dopotutto non avevo nulla in mente da fare "
Annuì con un sorrisetto dolce. In realtà avendo sentito tutte quelle storie riguardo l'investigazioni e le interessanti scoperte, Airi si era incuriosita nel voler indagare a sua volta per trovare qualcos'altro. Non le andava a genio rimanere confinata fraa cucina e la sala da pranzo. Ma se è per poco tempo finché tutti non saranno presenti... allora perché no?
Tempo infatti passa ed Airi era rimasta ancora nella sala da pranzo. Ogni volta che qualcuno andava ed usciva lo salutava e chiacchierava con quella suddetta persona per un po' di tempo dato che non aveva nient'altro in mente da fare.
Avvisando la prima persona riguardo il posto di Valeria, ella aveva preso ispirazione dall'idea della critica di moda e chiese ad Airi di poter tenere conto del suo posto. Ella accettò. La persona lì vicino ebbe sentito la conversazione e, ispirata dall'idea, chiese ad Airi di poter tener conto del suo posto. Ella accettò. Dopo una terza persona fece il suo ingresso e, notando come l'altra stesse ripetendo fra sé e sé le postazioni "prenotate", prese ispirazione dall'idea chiedendo ad Airi tener conto del suo posto. Ella accettò.
E così man mano si era formata una catena simile ad un gioco di memoria per la ragazza. Ognuno aveva preso definitivamente un posto, persino ella dato che era rimasta seduta su una sedia, e per ricordarseli stava scarabocchiando su un fazzoletto un'idea di come le postazioni attualmente erano impostate. Quelli cui pensava fossero minuti diventarono ore ad aspettare che tutti e 16 - 15 escludendo Shiori che non si fa ancora vedere - si presentassero nella sala da pranzo per venir informati di questa postazione.
Attualmente all'appello mancavano solo un paio di persone e nella sala vi erano Airi, Koharu affianco a lei, Axel e Naomi, quale si era ripreso dalla scottatura da un po' ma comunque faceva un po' fatica a parlare. I quattro stavano chiacchierando del più e del meno senza un argomento preciso su cui soffemarsi finché le porte non si aprirono e rivelarono una delle ultime persone a fare ingresso in quel luogo per una volta.
" buongiorno Asahi! "
Xlx ragazzx inizialmente sembrò tutt'altro che aver avuto un "buon" giorno con quel viso stanco. Notando come altre persone già si trovassero nella stanza, prese un piccolo piccolo sospiro silenzioso e ricambiò il saluto con un sorriso educato.
" buongiorno a tutti voi "
Si avvicinò al tavolo ad una delle sedie più vicine al gruppo - lontane da Axel però - per toccare lo schienale di quest'ultima e spostarla per sedersi. Airi però lo fermò.
" uhm, in realtà li si siede qualcuno "
Specificò con tono timido.
Asahi alzò un sopracciglio confuso.
" oh, perdonatemi, non ne ero a conoscenza "
" figurati! Sono qui apposta! "
" lei è rimasta qui per dirmi che questo posto è occupato...? "
" sì e no. Valeria mi ha chiesto di informare gli altri sul suo posto. Dopo gli altri hanno fatto la stessa cosa. Ed ora tutti hanno un posto occupato cui devo informare il prossimo che arriva cosicché non si sieda lì... "
" ... e da quanto tempo è seduta quì? "
" uhm... dalle sette mi pare? "
La faccia di Asahi si contorceva in un'espressione sempre più perplessa e confusa nell'ascoltare le parole dell'altra. Perché accettare di rimanere qui confinati per uno stupido posto? Perché accettare pure la proposta di altre persone ed appesantirsi il lavoro? E soprattutto perché rimanere qui da ORE ormai, contando che probabilmente ora saranno le dieci-undici del pomeriggio? Come poteva una persona accettare tutto questo e non stancarsi? Non aveva altro da fare? Queste domande cercavano risposta nel suo cervello del giocatore di scacchi, attualmente rimasto in silenzio a pensare.
" ... qualcosa non va? "
" ... no, nulla del genere "
Constatò semplicemente prima di sedersi nella sedia accanto.
" no, quella è la sedia di Valeria "
Capito, quindi sarebbe dovuto sedersi da tutt'altra parte che vicino ad ella.
Indicò una sedia un po' più lontana dal gruppo ed Airi scosse la testa:
" quella è di Sumire "
Tirò un sospiro di scocciatura.
No, non si voleva sedere nemmeno vicino a lei.
" oh my, if you want you can sit next to me "
Propose l'attore indicando la sedia alla sua destra. Asahi rilassò le spalle e puntò gli occhi verso l'alto, leggermente seccato.
" grazie mille "
Fece qualche passo per avvicinarsi a quello che stava per essere il suo ufficiale posto, quando le porte della cucina si spalancarono ed un ragazzo biondo, Hyosuke, apparve e corse di tutta fretta verso il tavolo.
Tempo due secondi e, con una velocità quale lo scacchiere quasi non lo vide, egli aveva appena rubato il posto alxx ragazzx.
" grazie mille per il posto, MIO caro attore "
Disse con un sorriso mentre guardava il ragazzo. Asahi quel momento sentì
Ora la sua faccia si stava contorcendo dalla rabbia. Serrò i denti e strinse la mano in un pugno, prima di prendere un sospiro profondo per calmarsi. Dopodiché guardò verso la direzione della sarta.
" beh, dove è che posso sedermi? "
" uhm... aspetta fammi ricordare chi si siede dove "
I suoi occhi azzurri iniziarono a guardare una ad una le sedie presenti nella stanza. Dall'inizio opposto a loro, alla metà del tavolo e raggiungendo il gruppo tutti i posti erano stati occupati da qualcuno. A sentire la lista di nomi la perplessità di Asahi si faceva nuovamente presente. Era davvero l'ultimo arrivato nel gruppo?
" vicino a Koharu si siede Mitsuki, vicino a Mitsuki si siede Axel... Oh, mi pare che il posto vicino a lui è libero "
Realizzò, guardando il creatore di effetti speciali per conferma. Fece su e giù con la testa prima prima di rispondere:
" sì, questo posto è libero. puoi sederti qui "
Asahi allargò il suo sorriso a quelle parole. Ma non era un sorriso di felicità per il nuovo posto, piuttosto un sorriso forzato che urlava "dio mio, perché me?". Non disse alcuna parola, annuì solamente come per riconoscere ciò appena riferitogli, per poi mettersi a sedere vicino all'altrx.
La conversazione andò nuovamente avanti, con l'inserimento di Asahi non ci sono state molte differenze, anche perché a rubare la scena vi erano rispettivamente l'attore ed il regista di filmati, i quali passavano dallo scannarsi al trovarsi d'amore e d'accordo in un periodo assai breve e ripetitivo. I restanti quattro giocavano la parte dello spettatore ai loro bisticci perlopiù esilaranti.
Fino ad ora la badante dei panda non ebbe avuto chissà quale ruolo di nota nella conversazione, addirittura annoiandosi un pochettino e tirando insulti all'attore riguardo la sua vanità ed altezza come sempre. Tirò leggermente la manica dell'amica, ed unica ragazza oltre a lei presente in sala, ricevendo in risposta la sua attenzione.
" ti va di fare un giro? Ora non devi aspettare qualcun altro, no? "
" mh... mancherebbe Shiori in realtà... non vorrei escluderla "
" dubito che verrà qui, in realtà. Possiamo andare a cercarla però! "
" mh... "
Rimase un po' interdetta se lasciare la sala da pranzo. Insomma, ora che era rimasta tutto il tempo chiusa lì lo trovava difficile prendere ed andarsene così. Sentiva di stare andando contro delle regole, od una promessa fatta ad un amico in qualche modo. Eppure non voleva dir di no alla mora, dato che giusto ieri tutto questo casino fosse successo ed era probabilmente ancora scossa al riguardo. Insomma, se si sentisse male all'improvviso non avrebbe potuto supportarla.
" va bene, ma ricordiamoci che alle dodici dobbiamo tornare qui "
" eh? "
" il coprifuoco, non ricordi? Quello dato da Valeria "
" oh... la starai seriamente ad ascoltare? "
" uhm, perché non dovrei? Non sembrava male come idea "
" fa come vuoi "
Il tono della voce di Koharu fu abbastanza seccato a quelle ultime parole, incrociando le braccia al petto e contemporaneamente alzando le spalle.
La bionda andò in panico e scosse le mani in modo nervoso:
" o-oh, però se stai via posso rimanere con te. Non mi dà fastidio. In fondo l'idea non è COSÌ importante "
Pure nella sua voce si poteva sentire l'insicurezza ed il nervosismo. Non voleva assolutamente farle pensare di essere contro la sua opinione. L'altra la guardò corrugando le sopracciglia.
" no figurati, se tutti ci sono allora vedrò di farmi vedere. Inoltre è l'ora di pranzo "
Si spiegò alzandosi dal posto.
Airi rilassò le spalle a quella risposta ed il suo sorriso nervoso si trasformò in uno di rilievo, alzandosi a sua volta.
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Non avevano un'idea precisa di dove iniziare a cercare per la corvina, neanche sapevano dove quest'ultima potrebbe effettivamente essere. Anche se i ragazzi del vecchio gruppo investigativo l'avevano vista ieri, per loro due era passato molto più tempo dall'ultimo incontro. E nemmeno erano riuscite a scambiarsi una conversazione adeguata con quest'ultima. Sapevano solo il suo nome e cognome. Tutto qua.
Attualmente si stavano dirigendo nell'atrio per avanzare nell'area successiva teoricamente esplorata. Magari ella si trovava lì perché non era a conoscenza delle aree esplorabili?
Affianco ad Airi, Koharu era alquanto persa nei suoi pensieri, tenendo le mani unite e girando i pollici su se stessi senza mai farli toccare a vicenda. Il suo sguardo era fisso sulle mani e non vedeva davanti ad ella cosa vi fosse. Le sue gambe erani praticamente andate in modalità auto-pilota.
Airi naturalmente si preoccupò a vedere questo stato sconfortante, contando che fino a pochi minuti fa stavano chiacchierando e parlando e ridendo con se nulla fosse.
" c'è qualcosa che non va? "
" huh? Oh, no. Non è niente. È stupido pensarci su "
" davvero non ne vuoi parlare? "
" eh... no, non vorrei dire qualcosa cui potrei pentirmene "
Il battito della fanciulla dai lunghi capelli biondi venne a mancare per qualche istante. In che senso si pentirebbe di dirle qualcosa? Era un segreto cui non era a conoscenza? Era un insulto contro di lei?
Airi spalancò gli occhi prima di andare avanti a parlare:
" puoi parlarne con me, se vuoi. Certo, capisco che tu non voglia subito confidarmi tutto dato che ci conosciamo da poco... però parlarne magari potrebbe aiutar- "
" penso che Shiori sia stata uccisa "
" ... "
" non mi fraintendere: non voglio che questo sia vero. mi piacerebbe proprio eliminare questo pensiero dalla testa, davvero, lo detesto. E potrei pure star lasciando le paranoie prendere il sopravvento. però... È l'unica cui non si è fatta ancora vedere per qualche motivo... ed hanno già controllato le stanze aperte. O ha trovato un modo per andarsene, o... insomma... "
Non finì quella frase, sapendo che l'altra avrebbe collegato i puntini su quale il suo punto fosse.
La tensione nell'aria si fece molto tagliente, lasciando entrambe senza parole. I loro passi addirittura si fermarono, mentre gli sguardi guardavano da tutt'altra parte che l'altra ragazza.
" non è ancora detta l'ultima. magari è solo stato una coincidenza fino ad ora non vederla. non può essere morta ed uccisa! Non così presto! "
Cercò di riassicurare l'altra, mettendo una mano in modo supportivo sulla spalla della badante. Koharu in cambio cercò di sorriderle per mostrare quanto apprezzava il gesto. Eppure il risultato fu comunque qualcosa di triste. Effettivamente finché nessuno l'avrebbe vista non potranno mai accertarsi delle sue condizioni al 100%. Perché Koharu si stava preoccupando di una persona fredda, quale non si è scambiata alcuna informazione? In realtà non era la ragazza di cui si preoccupava, piuttosto delle conseguenze che sarebbero succedere in un ipotetico scenario nella presenza di un cadavere... ed un assassino. Se vi era una vittima, vi era per forza anche un colpevole in fondo.
L'atmosfera stava sempre più diventando tesa, ma a fermare ciò fu un improvviso venticello che si alzò da dietro le loro spalle seguito da una figura passare in mezzo alle due a grande velocità.
Entrambe le ragazze si girarono confuse per vedere da dove provenisse quella tromba d'aria tuttavia non vi era nessuno dietro. D'altro canto davanti a loro si era appena fermato a guardare le due, con il suo ormai sorrisetto impertinente, il tanatoesteta Izumi. In qualche modo appariva più alto del solito secondo i gusti della castana e quando abbassò lo sguardo capì perché. Ora Izumi stava a cavallo di un monopattino elettrico e si poteva dire dall'aria fiera che gli stava proprio piacendo guidare questo veicolo.
Il corvino abbassò leggermente il capo in segno di saluto ed Airi prontamente fece ciao con la sua mano. Koharu invece ritornò ad essere il personaggio scontroso ogni volta in presenza dell'alto.
" ... E dove cazzo ha trovato un monopattino questo qui? "
Domandò quest'ultima ancora confusa e perplessa al riguardo.
Airi scrollò le spalle prima di far uscire un piccolo "boh" dalla sua bocca. Guardarono verso la direzione del ragazzo in questione. Quest'ultimo naturalmente aveva con sé il materiale per communicare e scrisse:
" sua eccellenza Venom me l'ha prestato per la giornata. Un bel regalino, non trovate? "
Koharu corruggò le sopracciglia in una faccia molto perplessa a leggere quelle parole. Era molto arrabbiata col ragazzo ma questa volta per ragioni al di fuori della sua statura.
" ma fammi capire: sei alleato con quella lì per caso? Perché cavolo dovresti accettare un monopattino da- da lei! È solo colpa sua e del suo amico se siamo qui, se te lo ricordi! "
Il fanciullo in risposta mise una mano sul petto in modo alquanto drammatico, scioccato di come l'altra non apprezzasse il suo piccolo tesoro.
" Airi! Digli qualcosa! "
La bionda spalancò gli occhi a quelle parole, non sapendo cosa dire. In quel momento si sentiva in mezzo ad una guerra fra due regni, obbligata a scegliere da quale parte stare. Sapeva che qualsiasi scelta sarebbe risultata nell'altra persona prendersela a male. Ecco il perché del suo corpo pervaso dal panico.
" cosa avete contro il mio gioiello? "
" tuo? Ma se hai appena scritto che te l'hanno prestato! Ma poi perché dovresti accettarlo? E se fosse una bomba? E se ci fosse un microchip per sentirci? Come puoi prendere un regalo come se nulla fosse in questa situazione razza di idiota?! "
... Wow. Questa volta la frustrazione di lei era più evidente del solito per qualche ragione. Era come se fra i due fosse successo qualcosa la notte prima e la sarta non ne fosse a conoscenza. Il duo rimase in silenzio a guardare l'altra, ora che stringeva i pugni dall'ira. Airi portò uno sguardo verso l'altro come per chiedergli se ne sapesse qualcosa. Lui scrollò le spalle con una faccia altrettanto piena di smarrimento. Dopodiché passò il pennarello sulla lavagnetta:
" se non vi aggrada posso pure andarmene "
" no! Cioè, cavoli tuoi. Io ti ho avvisato. Se proprio ci tieni a tenerti quello schifo a me non importa. "
Improvvisamente ella andò contro le parole dette in precedenza. Lasciò la bionda ancor più confusa di prima ed ormai non aveva proprio idea di cosa fare in una situazione come questa. Stava essendo più muta di Izumi stesso.
" vorreste provarlo per caso? Magari possiamo trovare un accordo "
Il messaggio era riferito ad entrambe le fanciulle presenti. Appena si assicurò che avessero letto ciò fece un giro a 360 gradi per mostrare quanto affascinante poteva essere il veicolo.
Koharu però incrociò le braccia al petto ed alzò il mento verso l'alto. Airi era veramente curiosa di provarlo, ma non voleva lasciare l'amica da sola. Le mise delle mani in spalla e, proprio come una sorella maggiore farebbe, cercò di far cambiare idea all'altra:
" dai Koharu, magari non è così male come credi. Izumi sta cercando di far pace "
" che vada a fare la pace nei paesi del terzo mondo, io lì sopra non ci salgo! Perché sei dalla sua parte? È il tuo fratellino per caso? "
Tirò un sospiro cercando le parole giuste da dirle.
" no, nulla del genere. Però, vedi, dovresti provare a dargli una seconda possibilità come lui fa con te "
" lui... mi dà delle possibilità? Per cosa? "
Si morse l'interno labbra. Da dietro la bionda si poteva vedere il corvino annuire alle sue parole.
" ehm, il perché dovresti chiederglielo. Però posso assicurarti che, anche se diversamente da come ci si aspetta, vuole solo fare amicizia "
Era ancora confusa su tutto quanto il discorso riguardo all'amicizia ed il perdono. Però tirò un sospiro ricordandosi di star atteggiando come un tempo faceva. Se davvero qualcuno voleva esserle amico... perché non essere più tollerabili? Eppure a guardarlo non riusciva a togliersi dalla testa cosa le disse il giorno prima.
... E se veramente glielo aveva riferito perché voleva renderla a conoscenza di chi è buono davvero?
" ... FORSE potrei provare a tollerarlo di più "
Izumi sorrise a quelle parole, così come Airi le prese bene, e segnò alle due di avvicinarsi da lui. L'idea del fanciullo nel provare il monopattino si rivelò un po' complessa da mettere in atto, ma alla fine riuscirono. In un modo o nell'altro tutti e tre riuscirono a stare in equilibro sul monopattino in ordine dalla più piccopa, Koharu, davanti al più grande, Izumi, più indietro. Airi stava in mezzo ai due invece. Ci volle un po' per coordinarsi con la manovra del volante e le spinte, però alla fine ci erano riusciti.
E per i corridoi della scuola i tre fecero dei giri più veloci della luce. Avevano addirittura passato di fianco ad alcune persone nel tragitto, quali erano sia confuse, sia sorprese che divertite a vedere non una, non due, ma bensì tre persone su un monopattino del genere.
Airi doveva ammettere, anche se un po' scomoda nella posizione in cui stava, di starsi divertendo nell'essere passeggera di questo veicolo, nonostante il rischio di cadere era alquanto enorme. Certe volte le capitava di domandare se tutto andasse bene con gl'altri ed i due confermavano di non star male. Koharu addirittura stava ridacchiando sotto i baffi perché aveva il controllo del voltante in questione.
Ma ogni cosa aveva una fine e dopo un bel po' di minuti il nuovo trio decise di prendersi una paura nell'atrio cui tutti si erano incontrati il giorno prima. Seduti sulle sedie ed occupando un tavolo, i tre erano tornati alla loro relazione solita: Koharu ed Izumi che bisticciano come dei bambini, mentre Airi li guardava ed interveniva quando la situazione sembrava andare per il peggio. Insomma, dal punto di vista di uno spettatore si poteva trovare la situazione tanto tenera quanto esilarante, proprio come se si stesse vedendo una sit-com statunitense.
A rubare la scena presto fu l'ingresso di due persone nella stessa area in cui si trovavano. Prima si poteva sentire solo sentire dei minuscoli suoni, col tempo divennero sempre più chiare delle voci: una femminile ed una maschile. Le parole non erano del tutto comprensibili, ma dal tono si poteva concludere come quella maschile non stava essendo affatto contenta del discorso. Vi fu un momento di silenzio prima di sentire dei passi avvicinarsi ad alta velocità verso la loro direzione, seguiti subito dopo da altri passi, probabilmente quella della persona con cui stava parlando l'altro individuo. Addirittura una voce fu chiara da riconoscere così come le parole dato il volume alto usato:
" hey aspetta! Non ho finito di intervistarti! "
Spiegazioni su chi avesse detto tale cosa non erano neccessarie, vero?
A chi l'avesse riferito fu una domanda risposta alquanto velocemente invece. Dall'angolo del corridoio spuntò fuori un ragazzo dai capelli candidi e la sua camicia nera: Akihisa. Egli aveva in volto uno sguardo che faceva trasparire tante emozioni in una volta sola: panico, irritazione, stanchezza ed attento sui suoi d'intorni. Non appena fece ingresso nella stanza dove il trio si trovava, xlx ragazzx li notò alquanto facilmente e si avvicinò a quest'ultimi prima di chiedergli con un tono impanicato:
" presto, fatemi spazio! Devo nascondermi! "
" da cosa? "
" non ve lo spiego, è un'emergenza! "
Neanche lasciò il tempo di controbattere che il cartomante si buttò sotto il tavolo occupato dal resto delle persone presenti, costringendo una delle persone a coprire la traiettoria fra sotto il tavolo e l'angolo della porta. Così non era visibile da chi provenisse da quella precisa direzione. L'istante dopo essersi assicuratx di non venire notato Sumire fece il suo ingresso nella stanza. Aveva pesantemente il fiatone per via della corsa ma ugualmente la sua faccia non perdeva occasione di far vedere la sua determinazione. Determinazione nel, da come si poteva concludere dalle circostanze, trovare il fanciullo "intervistato".
Anche lei notò il trio seduto al tavolo e prontamente si fiondò su di loro a chiedergli, dopo un paio di sospiri presi:
" ehy! Avete visto Akihisa? Dov'è andato a cacciarsi?! "
" perché lo cerchi? "
" perché lo stavo intervistando e di punto in bianco questo prende e scappa! Ma non sfuggirà facilmente, devo toccare il fondo della situazione. Costi quel che costi "
Si spiegò, prendendo finalmente un gran bel respiro e buttando tutto fuori. Quella corsa l'aveva davvero stancata per quando breve fosse. Però non si sarebbe arresa facilmente. Poggiò le mani, armate di taccuino e penna, sul tavolo guardando le persone con sguardo interrogativo. Non dissero niente per qualche secondo, finché Koharu puntò il dito verso l'altro corridoio dall'altra parte della stanza.
" di là "
Sumire tornò a correre verso quella direzione, uscendo dalla stanza.
" okay, è andata "
Una volta che ella fu fuori dalla sua vista la castana informó il ragazzo sotto il tavolo, abbassando il busto per guardarlo in faccia.
Akihisa, quale ora stava giocherellando con un anello anti-stress portato al dito, prese un sospiro di sollievo ed uscì dal suo nascondiglio.
" oh Gesù Cristo santo, quella non mi mollava proprio "
Esclamò esausto poggiando la mano libera sulla superficie. Airi gli accarezzò il braccio per confortarlo. Dopo qualche secondo passato in silenzio a far girare il gioello fra le sue dita sempre più rapidamente, il cartomante prese e fece per uscire da dove fosse arrivato. Probabilmente sarebbe tornato in camera sua.
La sarta però notò qualcosa di strano.
" oh, ha lasciato qui taccuino e penna "
" cosa- "
Neanche tempo di terminare la domanda di Akihisa che i passi della giornalista si fecero sentire nuovamente arrivare dalla loro direzione. Questa volta ci mise meno tempo a raggiungerli, tuttavia l'albinx riuscì a nascondersi nel luogo di prima letteralmente balzando e scivolando sotto il tavolo.
" ah-ha! Ti ho visto! Dovevo saperlo che fossi qui! Pensavate davvero che avrei lasciato qui il mio taccuino? "
Sfortunatamente la ragazza aveva ormai intuito di esser stata ingannata sia dal gruppo che dalla sua vittima del giornalismo. Si abbassò sotto il tavolo e ovviamente vide Akihisa là a gambe incrociate. Egli con uno sguardo pieno d'ira uscì da sotto il tavolo.
" oh, ma mi puoi lasciare in pace?! Che cazzo vuoi da me?! "
" che tu risponda alla mia domanda, ovvio! Te ne sei andato di punto in bianco mentre chiaccheravano amichevolmente "
" ma se è da mezz'ora che non fai altro che tartassarmi! Oh, lasciami respirare cavolo. Non si può andare avanti così "
" allora rispondi alla mia domanda! "
" che domanda? "
Domandò incuriosita Airi.
" 'hai mai truffato qualcuno con il tuo titolo da cartomante?'. Ecco cosa. "
" e ti ho già detto di no! È scandaloso anche solo pensare che io sia un truffatore! "
" non penso questo, però c'è qualcosa che mi puzza ancora su ciò, specialmente ora che sei scappato.
" MAGARI me ne sono andato perché QUALCUNO non smetteva di rompere le scatole, no?! "
" Perché non mi provi come queste carte funzionano? "
" mi lascerai in pace una volta finito? "
" e quello che vuoi in cambio? "
" sì. Assolutamente. Vai ad importunare qualcun altro con tuo stupido lavoro da giornalista "
La castana si lasciò sfuggire un enorme "gasp" dalla bocca a quelle parole riguardo la sua professione. Strinse i pugni.
" voglio proprio vedere se avrai ancora del business una volta che sarò in possesso di un dispositivo con accesso ad internet. 'Nakamura Akihisa: cartomante o 'truffa-amante?' si vedrà impresso per il web! "
Ribattè incrociando le braccia al petto e battendi il piedi sul pavimento. Lxi la guardò con una faccia che urlava proprio "questa vuole le botte pesanti".
" tu prova solamente ad infangare il mio nome e non avrai alcun futuro felice nelle mie previsioni "
" uh, ma che paura. Voglio proprio vedere come riuscirai a maledirmi "
Akihisa accettò questa sorta di sfida, sedendosi sulla sedia di prima mentre Sumire ne afferrò un'altra nei paraggi dall'altra parte del tavolo. Nel mentre sorrideva leggermente, soddisfatta dalla conversazione. Izumi, Airi e Koharu rimasero a guardare la scena abbastanza intrattenuti dai due attuali "combattenti".
Akihisa tirò fuori la sue carte dei tarocchi dalla tasca, iniziando a mescolarle in modo alquanto brusco, come se cercasse di allievare lo stress subito dalla conversazione con l'attuale interpellata alla lettura delle carte. La giornalista era pronta con la penna in mano a segnarsi tutto. Il mazzo di carte le fu portato davanti al suo cospetto.
" dato che qualcuno qui crede alle truffe, che dici se peschi tu tre carte dal mazzo? Solo tre devi prenderne. Da qualsiasi parte tu voglia. Devi solamente vedere la schiena e non il davanti della carta, chiaro? "
Annuì afferando il mazzo e prendendo tre carte in mezzo a quest'ultimo. Neanche degnò la prima e l'ultima i margini di uno sguardo. Dopodiché mise le tre sulla mano del cartomante.
" ecco a te "
Il fanciullo poggiò le tre carte sul tavolo, indicando successivamente quella più a sinistra.
" passato "
Quella al centro.
" presente "
Infine quella a destra.
" futuro "
Tutti e quattro gli interessati annuirono ogni volta che quel dito cambiava direzione, seguendo attentamente la sua spiegazione. Era molto simile a quella che si farebbe ad un bambino: tono lento, parole semplici e piccole pause. Quasi una frecciatina che stava tirando alla castana per il suo comportamento, a detta sua, infantile.
drin drin
" huh? Che è stato? "
Koharu si guardò intorno confusa da dove provenisse quel suono.
Sumire tirò fuori il suo E-Handbook tirando un sospiro poco contento.
" diamine, ma proprio ora doveva suonare. Ho impostato una sveglia per poco prima di mezzogiorno per ricordarmi di tornare in cucina per il coprifuoco "
Le altre due ragazze fecero una "o" con le proprie labbra. Izumi la guardò con interesse. Akihisa incrociò le braccia al petto poiché offeso riguardo il non essere più ascoltato e poter terminare la lettura delle carte sul più bello.
" non sapevo ci fosse una sveglia "
" neppure io finché Dae-jung non diede un'occhiata al tablet ieri. Devo ammettere che quel ragazzo ne sa tante sulla tecnologia e programmazione "
" a proposito, cosa avete fatto ieri voi due? Avevi una questione urgente da fare, no? "
" mh? Oh sì, volevo controllare se i computer fossero accesi ed in contatto con il fuori. Nulla del genere sfortunatamente, ci sta ancora lavorando Dae-jung. Abbiamo ricontrollato gli altri interruttori vicini quali praticamente accendevano e spegnevano i dispositivi. E... "
Si fermò un attimo.
" e? "
" ... nulla, non credo avessi fatto altro "
La castana spulciò fra le sue note per controllare di non aver tralasciato niente di importante al riguardo. Scosse la testa. Tutti inclinarono la testa verso un lato leggermente confusi.
" se non vi dispiace, ora mi dirigo in cucina. Akihisa, sappi che non è finita qui "
Xlx fanciullx sbuffò infastidito come non mai. Airi lo guardò così come si rivolse al resto.
" volete andare pure voi? "
Tutti annuirono e si diressero verso la sala da pranzo.
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Lo scambio di informazioni all'ora di pranzo non fu niente di che sfortunatamente. Vi furono menzioni di piccoli dettagli non molto importanti per farli uscire fuori da qui, come magari la lista di medicine presenti in infermieria e quali prendere in caso qualcuno si sentisse male. Ma oltre a ciò, la sala era anche riempita di chiacchiere casuali proprio come la prima volta che il gruppo si unì in questa stanza. La storia del killing game non sembrava proprio passare nella loro testa in questi momenti, erano una semplice classe di adolescenti. "Semplice". Rimanevano ugualmente degli Ultimates, dei ragazzi importanti e simboli del futuro giapponese. Non potevano essere definiti tali uguali a degli studenti qualsiasi. Rimanevano pur sempre qualcuno più alto nella scala social. Tanta era la loro importanza quanto i pesi che avevano sulle spalle: portare speranza alle generazioni future. Speranza... In quest'atmosfera si poteva proprio sentire questo sentimento più che mai. Un gruppo unito che, anche se circondato ed intrappolato nelle tenebre, riusciva comunque a sorridere e collaborare - chi più, chi meno - per sconfiggere le avversità.
Era un'aria fresca, un'aria cui Airi piaceva respirare. Tutti assieme, gioiosi, come se nulla di male fosse mai successo nella loro vita fino ad ora. Quanto avrebbe voluto vivere con questa brezza per il resto della sua vita, pensare solo positivo, pensare e promettere di rimanere sempre insieme. Per sempre. Nessuno voleva andarsene, così come nessuno voleva lasciar andare l'altro.
Era proprio come vivere il suo sogno migliore. Magari se la sua migliore amica fosse stata lì sarebbe stato ancora meglio.
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Pausa finita, ora di tornare alle investigazioni. Anzi, era ancora necessario iniziarle. Prima spese del tempo nella sala, dopo volle andare assieme a Koharu a trovare la corvina Shiori, dopo ancora furono interrotte da Izumi e poi da Akihisa e Sumire, infine non vi era più tempo per il loro obiettivo principale. Ora che si erano liberate ed il gruppo andò sparso, la coppia decise di iniziare le investigazioni non appena uscirono dalla sala da pranzo. Anche se le ultime a farlo perché si erano offerte - Airi si offrì e trascinò Koharu con sé - a pulire i piatti di alcuni, le due andarono in direzione dell'atrio. In lontananza potevano vedere Yuri e Subaru parlare, la conversazione sembrava essere riguardo qualche tipo di bevanda segreta trovabile nella macchinetta delle bibite.
Ma nuovamente una voce familiare si fece notare proprio come qualche ora fa.
" Yuri! Yuri! Ho una domanda importante da farti! "
Sumire si trovava giusto dietro di loro, proveniente dai dormitori probabilmente, quando scattò davanti alle due verso il ragazzo menzionato ed il suo ormai unico amico Subaru. I due sembravano star andando verso l'atrio a loro volta, magari proprio con le stesse intenzioni che le due avevano, però si girarono quando sentirono quei passi e quelle parole avvicinarsi sempre più.
" ... ma questa non doveva finire la lettura con Akihisa? "
Chiese la badante dei panda sottovoce. Airi la sentì e scrollò le spalle, non sapendo cos'altro dire.
Rimasero ad ascoltare la conversazione incuriosite a causa di ciò.
" allora, ti dispiace togliermi una curiosità? Sei uno dei pochi su cui non ho molti dati e mi piacerebbe farti qualche semplice domanda "
" u-uhm- okay? "
Si poteva notare alquanto facilmente quanto il rosso si sentisse a disagio ed insicuro a parlare. Subaru corruggò le sopracciglia ma non aprì bocca.
" bene allora, andando sulle informazioni base... Yuri Endo. Hai qualche secondo nome ancora non menzionato? "
" no... "
" okay, prossima domanda. Quanti anni hai e quando è il tuo compleanno e se credi nell'astrologia? "
Tecnicamente quelle sarebbero tre domande diverse combinate assieme con l'uso delle congregazioni.
" s-sedici. Il compleanno è il 19 maggio "
" quindi ricadi sotto lo segno zodiacale del toro, se non mi sbaglio "
Alzò le spalle.
" e sei l'ultimate herbalist se la mia memoria non inganna! "
Annuì.
" e cosa ti ha spinto in questo campo? "
" u-uhm... mh... a mio nonno piaceva "
" ah, una relazione nipote e nonno, che tenero! "
La mora andò avanti con queste domande. Sembrava essere una conversazione senza nulla di male o di curioso, tanto che Koharu sbuffò e fece per andarsene. Finché...
" allora prossima domanda: le piante che coltivi sono tutte legali sotto la legge? O ci sono alcune cui potresti teoricamente venir arrestato al riguardo? "
Vi fu un momento di silenzio assoluto nel corridoio, lasciando l'erbalista senza parole al riguardo. Come avrebbe dovuto rispondere a quella domanda? Rimase con la bocca semi-aperta, letteralmente nessun suono usciva da quest'ultima.
" pronto? Ci sei ancora? "
Annuì dopo qualche secondo come risposta a quella domanda. Il movimento fu assai lento.
... Forse era meglio lasciarli stare ed andare avanti per gli affari loro prima di dover assistere ad una possibile seconda litigata fra la giornalista e qualcun'altro.
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Tralasciando il piccolo interessante incontro...
Dirette nell'atrio per attraversarlo e raggiungere la loro meta d'investigazione, ovvero le stanza "nuove" trovate dall'altra parte della struttura, le due fanciulle incrociarono nel loro cammino altri due ragazzi intenti a fissare meticolosamente la povera macchinetta delle bibite automatica.
I due in questione altro non erano Asahi e Dae-jung nei pressi del marchingegno gigante. Asahi teneva le mani in tasca e faceva pendere la testa leggermente verso il basso, battendo il piede in modo ripetitivo e veloce per terra. L'azzurro invece sistemava i suoi occhiali, concentrato a guardare la tastiera attaccata alla macchina, usata per indicare quale bevanda si volesse ordinare, certe volte lanciando delle occhiate verso la direzione dello scacchiere, il quale guardava altrove quando succedeva.
Le due, incuriosite dalla coppia, si avvicinarono a quest'ultima alquanto allegramente. Airi fu la prima ad iniziare la conversazione, salutando.
" hey hey ragazzi! "
" oh ciao Airi, e Koharu! Come butta? "
Dae-jung notò subito la presenza delle due, porgendo a loro un sorriso pieno di energia positiva. Lo stesso ragazzo mise la mano destra in un pugno e lo portò davanti alle due, aspettando che facessero la stessa cosa rispondendo al suo saluto tipico giovanile. Koharu afferrò subito cosa volesse intendere e batté il suo pugno con quello dello scienziato dei dati, ricambiando il sorriso. Airi la seguì. Però Koharu al posto di mettere via quel pugno lo volse in direzione di Asahi, il quale la guardò perplesso sul segno. Rimasero così in silenzio per qualche secondo, finché l'imbarazzo creato fece internamente esplodere la badante:
" ... dovresti battere il mio pugno col tuo "
" ... nel senso che dovrei... toccarlo? "
" sì, Asahi, così funziona il saluto "
" oh... "
Finalmente xlx ragazzx ricambiò il saluto, anche se dal punto di vista di Koharu la cosa risultò abbastanza penosa. Entrambi si volevano sotterrare in quell'istante. La bionda cambiò discorso per evitare di mantenere quest'atmosfera, guardando Dae-jung.
" comunque, cosa state facendo qui? Non trovate qualcosa di vostro gradimento? "
" personalmente stavo cercando di capire come un macchinario del genere riesca a funzionare. Ho sentito da Venom che vi è una sorpresa al suo interno... Devo ammettere che sia discutibile cosa ella intendesse dire con ciò, ma al contempo mi ha messo curiosità. Tipo immagina se fosse una bevanda segreta? Sarebbe troppo bello! Se non è frizzante, ovviamente "
Spiegò lui facendo un piccolo saltello sul posto felice al pensiero.
Poi continuò cambiando leggermente il tono.
" Asahi qui invece... "
Si fermò guardando la persona in questione, come per dirgli se volesse rispondere lxi. Egli ebbe un piccolo colpo di tosse prima di prendere la parola.
" nulla di che, passavo per caso "
" certo... "
Dae-jung fece segno a Koharu di avvicinarsi a lui, cosa che fece. Inclinò la sua postura leggermente verso il basso e mise la sua bocca vicino all'orecchio destro dalla fanciulla, coprendo le labbra con una mano dalla vista del ragazzx. Sottovoce le riferì:
" in realtà stava tirando calci alla macchinetta e l'ho dovuto fermare prima che si facesse male "
Koharu mise una mano davanti alla sua bocca mentre cercava di contenere la sua risata. Strinse addirittura gli occhi pur di non farla uscire. Airi ed Asahi li guardono con molta confusione. La sarta dopodiché prese il braccio di Koharu e sbuffò leggermente.
" cosa fate dopo questo? "
" uhm, non saprei. Le serve qualcosa per caso? "
" oh niente del genere, chiedevo per curiosità "
" io pensavo di dirigermi verso la sala computer per controllare un po' di cose. Se vi servo, sapete dove trovarmi. O potete semplicemente scrivete nel gruppo e chiedere della mia posizione "
Le informò l'azzurro, prima di dividersi per le proprie strade.
" ciao ciao, ci si becca dopo! "
" a più tardi! "
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E finalmente queste benedette investigazioni fra Airi e Koharu e la struttura presero inizio. A furia di voler parlare con chiunque vi era appresso le due spesero troppo tempo a fare altro piuttosto che il loro obiettivo principale. Non che se lamentavano, fare amicizia e chiacchierare con queste persone rimaneva sempre intrattenente ed interessante! Riuscivano ad andare d'accordo con tutti, o quasi. Certi soggetti erano decisamente unici e particolari nel carattere, ma questo non significava che fossero persone perennemente fastidiose. Solo particolari. Ma in fondo quello era per via del loro talento, no? Non potevano mica essere persone come tante ed avere un titolo ultimate! Un motivo per cui l'avessero ricevuto ci doveva pur essere e persistere in esso poteva equivalere ad un cambio di atteggiamento, positivo o negativo che sia.
Tralasciando questo e tornando all'inizio delle investigazioni, la loro prima fu la lavanderia nella quale vi erano presenti due personaggi possedenti i capelli biondi: Hiroko ed Hyosuke. La flautista era intenta a toccare ogni singola cosa che le capitava sotto mano, mobile o decorazione che sia, per poi metterla sistemarla e passare ad avere contatto con l'oggetto inanimato più vicino. Il regista di filmati invece si trovava in mezzo alla stanza a grattarsi il mento con forza, guardandosi intorno come se avesse perso qualcosa o cercasse una sorta di particolare sfuggito in precedenza.
Quella ad attirare l'attenzione di Airi per prima fu la ragazza dalla vista carente, mettendo una mano sulla sua spalla e chiamandola.
" hey Hiroko! Ti serve una mano per caso? Hai perso qualcosa e non riesci a trovarlo? Posso aiutarti se serve! "
La ragazza girò la testa verso la direzione dell'altra bionda, dove proveniva la sua voce naturalmente.
" ah, salve a te Airi. non ti devi preoccupare, non è nulla del genere! Stavo solo controllando i miei dintorni così che riesca ad abituarmi all'ambiente. Sai, lo faccio spesso quando non conosco bene il posto. Mi aiuta a sapermi muovere meglio senza sempre dipendere dal bastone! "
" oh, quanto sei intelligente! "
" mi lusinghi, non è nulla di che "
Le due ridacchiarono allo stesso tempo, portando una mano davanti alla bocca in sincronizzazione.
In tutto ciò l'unica mora presente nella stanza, o meglio nel bordo di quest'ultima, stava mantenendo le distanze dalle due. Si nascondeva dietro il cornicione della porta, facendo solo sbucare la testa da là dietro proprio come se fosse una ragazzina. Vedere le due parlare così spensieratamente... Le faceva contorcere lo stomaco. Non capiva se fosse a causa della rabbia, della gelosia, della sua credenza che Hiroko fosse un'ipocrita ad atteggiarsi come se nulla fosse. Probabilmente tutte e tre le cose. La turbava. La turbava un sacco vedere Airi parlarle. Ma davvero stava credendo alle parole di Izumi? Davvero una persona come Hiroko non era quello che mostrava di essere? E se il corvino la stesse solo prendendo in giro? Se invece tutte queste paranoie fossero solo nella sua testa? Allo stesso tempo però non si sorprendeva che qualcuno la detestasse. Qualcuno con tanto valore, se non di più rispetto ad ella. Koharu invidiava le persone così, per quanto crudeli potessero essere. Davvero Hiroko apparteneva a quel gruppo?
Strinse le mani in dei pugni, conficcando le unghie nella sua carne il più forte possibile.
A farla uscire dai suoi pensieri però fu l'unico ragazzo presente nella lavanderia, Hyosuke, quale stava camminando all'indietro mentre aveva messo le mani nella forma di una fotocamera, chiudendo un occhi per visualizzare il tutto meglio. Era come se cercasse di impostare una scena per un filmato nel miglior modo possibile, tanto che inconsciamente si andò a tirare indietro fino a farsi notare dalla mora.
" ma che stai facendo? "
Domandò quest'ultima alzando un sopracciglio perplessa. Il ragazzo sbuffò e lasciò andare la sua postura, mettendosi a giocherellare con la punta della cravatta, precisamente arrotolandola su se stessa. Sembrava che quell'interruzione l'avesse irritato un poco.
" faccio il mio lavoro, naturalmente "
" ossia? "
" controllo che tutto, scenario compreso, risulti impeccabile per il set "
" set? Hai intenzione di girare un film qui in lavanderia per caso? "
Socchiuse gli occhi corrugando la fronte sempre più perplessa dalle intenzioni dal biondo.
" no! Innanzitutto non ho alcun materiale per girarne sfortunatamente. Secondo, questo scenario non va bene "
" come mai non è apposto? A me sembra una semplice lavanderia. Alquanto pulita oserei dire "
" grazie mille, GENIO. C'ero pure arrivato fin lì. L'ho riferito durante la riunione di ieri se non ti ricordi "
Lui mise le mani sui fianchi ed alzò il mento verso l'alto.
Lei incrociò le braccia al petto ed abbassò lo sguardo.
" intendevo dire che qua c'è qualcosa che non mi piace "
" sarà che non avrai gusto nell'arredamento "
" taci. c'è qualcosa che puzza qui "
" sarai te che non ti lavi- "
" ho detto di tacere! Non ho voglia di spendere preziose energie con te se è questo il trattamento in serbo quando cerco di aiutare "
" ma non sto proprio capendo quale sia il problema qui "
" AAAA- mi farai uscire pazzo. Me ne vado "
Senza nemmeno congedarsi con il resto dei presenti, Hyo se ne andò verso le scale del secondo piano, luogo dell'aula computer ed un'altra infinita di stanze chiuse. Si stava tirando i capelli nel tragitto, alquanto irritato dal comportamento di Koharu e volendo trovare una valvola di sfogo. Avrebbe aspettato che le ragazze se ne fossero andate per continuare ad investigare, o meglio, visualizzare la scena e capire cosa vi fosse di turbante.
Koharu in risposta rimase senza parole. Davvero, era sorpresa di quanto facilmente l'altro si fosse stancato della sua presenza.
E in quel momento realizzò.
Realizzò perché ad alcune persone non piaceva la sua compagnia. In realtà lo sapeva da sempre il motivo, ma continuava ad ignorarlo. La realizzazione colpiva sempre come la prima volta che l'ebbe avuta tempo fa. Ed odiava come si sentiva le ore dopo di essa. Perché sapeva che fosse colpa sua e del suo caratterino. Prese dei respiri profondi, alzando lo sguardo verso l'alto sentendo gli occhi pizzicare.
" No, Koharu, non piangere. "
La voce nella sua testa rimproverava.
" sarebbero lacrime da coccodrillo. non piangere sul latte versato. è da ipocriti "
Tirò un altro sospiro, questa volta con la bocca.
" voglio tornare a casa. voglio tornare da Shuga e Choco e Mashumaro. Magari se uccidessi qualcuno potrei rivederli "
Scosse la testa per poi tirarsi un schiaffo in guancia, come per scacciare via questi pensieri e punirsi per averli anche solo lasciati entrare nella sua mente in primi luogo.
No, non sarebbe ceduta a questo gioco così facilmente. Era malato, insano. Sarebbe uscita da qui senza ricorrere a metodi bruschi. I soccorsi sarebbero arrivati prima o poi, ne era sicura. O meglio, cercava di ripetersi di essere sicura in questa possibilità.
" koharu va tutto bene? "
La voce di Airi attirò la sua attenzione, sbucando la testa fuori nel corridoio, proprio dove la badante si trovava in quel momento. Koharu si sistemò la gonna senza fare alcun contatto visivo con la bionda. Annuì.
" sì, sì, mi era venuto un po' di mal testa scusa "
" oh c'è anche Koharu? "
Ad uscire dalla stanza attrezzata di bastone fu proprio la musicista, quale aveva uno sguardo sia incuriosito che preoccupato. Incuriosito nel sentire la presenza di un'altra persona. Preoccupato per via della conversazione origliata. Si guardò attorno per cercare la sagoma sfocata della mora e, quando la trovò a fatica, le sorrise dolcemente.
" vuoi andare in infermieria per caso? Sicura di non avere la febbre? "
Si avvicinò prendendo le mani della ragazza nelle sue, mostrando un sorriso preoccupato.
Quella sensazione di disgusto, dei suoi organi contorcersi nel suo corpo, si stava facendo risentire più che mai ora che la vedeva in faccia. Quelle finte espressioni, quelle finte emozioni, quella finta preoccupazione per la sua incolumità, quel finto ma dolce sorriso. Quanto avrebbe voluto buttarla sul pavimento, tirarle i capelli ed urlarle contro per pensare di ingannarla così facilmente. Quanto avrebbe voluto sputarle in muso e mandarla all'altro mondo. La sua faccia si torse in una smorfia di irritazione, sopracciglia e mento corrugati, il naso che andava in sù ed un occhio quale stava avendo un tic nervoso. Prese un sospiro. Ed un altro. Ed un altro ancora. Si mise addirittura a contare fino a dieci purché evitare di fare qualcosa cui poteva pentirsi. Non ce la stava facendo. Sentiva di star per crollare.
Mollò le mani dell'altra e si buttò verso Airi, afferrando il suo braccio e trascinandola via.
" ehy Koharu, aspetta! "
Sentendo i passi delle due sempre più allontanarsi, una volta ricevuto il totale silenzio la bionda schioccò la lingua sul suo palato, tenendo stretto il bastone a sé.
" che idiota "
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Dopo questo evento, le gambe delle due - Koharu trascinava Airi via - portarono ad un'altra stanza non troppo distante da quella precedente, ma lo stesso non la si poteva considerare alquanto vicina. Airi era ancora scombussolata dal comportamento dell'amica. Era successo qualcosa cui non era venuta a sapere? Si stava veramente sentendo male e doveva andare in infermieria di fretta e furia? Solo una volta arrivate all'ingresso riuscì a scollarsi dalla presa dell'altra.
" ti senti bene? "
" no- cioè sì- cioè... nel senso... "
Non ebbe tempo di spiegarsi che perse le parole, facendo una scena muta e girando i pollici delle sue mani mentre teneva le mani unite. Il suo volto era puntato verso il basso e non riusciva a fare contatto visivo con quella più alta. Si sentiva tanto imbarazzata. Quest'ultima mise una mano sulla sua spalla in modo affettivo e confortante, per poi lasciare un piccolo respiro rumoroso.
" è successo qualcosa fra te ed Hiroko? Hyosuke ti ha detto qualcosa di brutto? Se stai veramente male possiamo fare una pausa."
Non diede una risposta chiara, rimase in silenzio a guardare verso il basso.
" non mi turba affatto stare con te, sappilo "
" lo so... non mi va di parlarne però "
Airi lasciò andare la presa e dalla sua bocca sfuggì un semplice
" oh "
Quale suonava assai triste e deluso dal fatto che l'altra non voleva confidarle il motivo del suo stato mentale attuale. Certo, capiva la privacy altrui ed il non pressare le persone nel rivelare i loro sentimenti, ma allo stesso tempo si sentiva come se non fosse abbastanza, come se Koharu non si fidasse affatto di lei. Si tirò un pizzicotto sulla guancia come rimprovero, tornando a sorridere.
" nessun problema, propongo comunque di stare in infermieria per qualche minuto, che ne dici? "
L'altra alzò il volto verso di lei.
" va bene "
Quando aprirono la porta furono sorprese nel vedere due persone presenti nella stanza. Seduti entrambi ai lati opposti in uno dei lettini infermieristici, cuscino e piedi del lettino, uno a gambe incrociate e l'altra avente le gambe pendenti sopra il pavimento, Axel e Mitsuki sembravano immersi profondamente nella loro attuale conversazione... "seria".
Non sapevano il contesto, non erano a conoscenza del perché ne stessero parlando, lasciandole alquanto perplesse, ma a quanto pare i due stavano discutendo riguardo... le lumache? Da mangiare?
" non puoi capire mitsuki: sono ottime! Devi solo trovare il ristorante francese autentico per confermare ciò! "
" ehm, non saprei ad esser sincera... Le lumache sono... viscide "
" oh sì, sì. Non posso negare ciò. Però ti prometto che se cucinate a dovere sono deliziose! Ho persino una ricetta apposita. Te le posso preparare io una volta. Le adorerai, ne sono certo! "
L'altra non sembrò convinta ma annuì ugualmente. Le lumache erano qualcosa che detestava da sempre, sia come animale che pietanza. Portarsi a dire questo alxx ragazzx però non le sembrava opportuno. Xlx fanciullx sembrava assai entusiasta riguardo questo argomento, come se si stesse parlando proprio del suo piatto preferito. Che lo fosse veramente o no, ora non era rilevante. La sua relazione rimase questa.
" m-magari potrei provarli... non prometto nulla però "
Il creatore di effetti speciali battè le mani con un grande sorriso.
" evvai! Prometto di non deludere! "
Quando si girò per vedere chi fosse appena entrato, alzò subito la mano e la scosse a destra e sinistra per salutare le nuove arrivate.
" hey Koharu, hey Airi. Come va? "
Mitsuki puntò lo sguardo verso di loro, mostrando un timido sorriso e le salutò con un cenno di mano a sua volta.
" ciao, abbiamo deciso di fare una pausa perché Koharu non stava bene "
Spiegò Airi grattando la nuca della sua testa. Axel, a quella informazioni, si alzò dal posto e lo indicò mentre guardava la badante, quale ancora non aveva proferito parola.
" oh davvero? Se vuoi ti puoi sedere al posto mio, Koharu "
Scosse la testa.
" no, no, non è nulla. Passerà con qualche minuto di riposo. Volevo solo staccarmi un attimo dal camminare... Come se non fosse l'unica cosa che potremmo fare al momento "
Borbottò l'ultima frase fra sé e sé.
" beh, qualsiasi cosa stiate facendo, se serve una mano io e Mitsuki possiamo sempre aiutare. Dico bene, Mitsuki? "
La ragazza in questione arrossì appena ed annuì.
" certo, non mi dispiace rendermi utile in qualche modo "
Le due annuirono sorridendo.
" comunque, ho una piccola domanda fa farvi. A voi piacciono le lumache? "
Airi corruggò le sopracciglia.
" non sono il mio animale preferito, però- "
" no, intendo, da mangiare "
Koharu spalancò i suoi occhi ed esclamò:
" COSA- "
" cosa? "
" intendi... Ti mangi quei- quei cosi? Ma sono viscidi e sbavano dappertutto, ew! "
" no, certo, li cucini prima "
" lo stesso: che schifo! Che razza di cose si mangiano i francesi?! Ed io che pensavo che Parigi fosse la città dell'amore! "
Ci fu un momento di silenzio da parte del corvino, rimanendo con le labbra serrate a guardare l'altra dritto negli occhi. Si poteva dire di sentirsi molto insultato, soprattutto per il commento sulle sue origini. Dopodiché incrociò le braccia al petto e guardò altrove mormorando:
" non c'è bisogno di essere così diretti però... "
Fortunatamente a tirare su il morale vi era la sarta, la quale accarezzò la schiena dell'esperto di effetti speciali.
" a me non dispiacciono sinceramente "
" grazie, Airi "
" e magari potrei aiutarti a cucinare "
" grazie, Airi "
" mi passeresti la ricetta? "
" no, Airi "
" oh... okay "
Cadde il silenzio fra tutti in quel momento. Koharu si sentiva troppo disgustata per dire qualcosa. Airi si sentiva delusa nel suo tentativo "fallito". Mitsuki era semplicemente timida. Axel era ancora un po' offeso.
Timidamente la lilla alzò la sua mano, attirando l'attenzione del gruppo.
" scusa se te lo chiedo così dal nulla, Axel... tu ed Asahi vi conoscete? "
Una domanda particolare, non c'è che dire. Questo fatidico quesito doveva arrivare da un momento all'altro, questo il fanciullo lo sapeva molto bene. Addirittura Koharu si avvicinò a quest'ultimo con uno sguardo pieno di curiosità. In fondo Asahi era un suo amico, la prima persona incontrata da quando fossero capitati lì. Aveva anche lei notato questa sorta di tensione fra i due, tuttavia chiedere così non le sembrava ancora opportuno. Non che avrebbe rimproverato Mitsuki, anzi, era contenta che fosse stata lei a portare questo piatto in tavola.
Tutte le attenzioni erano ufficialmente rivolte verso il corvino, quale tirò un sospiro arreso e serrò nuovamente le braccia al suo corpo.
" possiamo dire che ci conoscevamo prima di quest'evento, sì. "
" perché sembra così ostile nei tuoi confronti? "
" non lo so "
Mentì.
E continuò.
" vorrei capirlo pure io ma ogni volta che provo a parlargli o mi ignora o se ne va via "
Questa volta portò lo sguardo verso il muro della stanza, mostrando in volto un'emozione negativa, quella della tristezza. Il suo fiato si fece rumoroso. E cercò di cambiare l'umore in stanza. Mise una mano sul petto e con uno sguardo determinato affermò:
" ma non sarà questo a buttarmi giù. Ho un compito da svolgere, ovvero far in modo che tutti riescano a collaborare e trovare una via di fuga "
Airi batté le mani emozionata:
" giustissimo! Non bisogna lasciare la speranza così! "
I due sorrisero ampiamente, contagiando in successione la badante e la narratrice, anche se il loro fu un sorriso meno marcato. Forse di raggio di sole non ce ne era solo uno.
______________________________
Stavano terminando il loro giro di investigazioni. Avevano visitato quasi tutte le stanze accessibili e parlato con i presenti in quest'ultime, certe volte le conversazione andavano bene, altre invece erano discutibili. Chiedevano possibili informazioni appena trovate. Nulla da fare però: il luogo era stato scavato da cima a fondo e di novità non ce n'erano alcuna traccia. Sembravano essere davvero confinati in un luogo assai piccolo, senza via d'uscita o contatti con l'esterno. Sembravano essere davvero degli animali da circo messi in gabbia, pronti per essere derisi al pubblico da un momento all'altro. E naturalmente questa sensazione stava portando sconforto a chiunque fosse la vittima di tutto ciò: i sedici studenti. Nonostante questo fosse solo il loro secondo giorno, Airi poteva sentire la tensione che pian piano si stava formando sia in lei stessa che nel resto del gruppo. Certo, pensava positivo, cercava di tirare su il morale a tutti quanti, riusciva addirittura a far sorridere le persone ma quella sensazione rimaneva presente, anche se nei meandri più nascosti e bui della sua mente.
Bastava non scoraggiarsi.
Bastava non disperarsi.
Bastava non separarsi.
Bastava ignorare quel sentimento.
Finché tutti rimangono assieme in un gruppo.
Finché nessuno volesse rompere questo equilibrio.
Tutto sarebbe andato per il verso giusto.
O almeno era ciò che si ripeteva in testa.
L'ultima stanza da visitare era quella dell'ipnosi, quella più strana scoperta fino ad ora.
Una porta rosso scura era ciò che le separava da quella carenza di luminosità. E quando l'aprirono un brivido percorse le loro schiene, non dal freddo, ma dall'angoscia che solo una stanza del genere poteva creare.
La sedia vuota, i lacci, lo schermo bianco e nero... Era tutto così surreale.
Perché mai una scuola prestigiosa come la Hope's Peak Academy dovrebbe costruire una sala del genere?
Koharu si abbracciò.
" questo posto fa paura "
" già "
" come diavolo hanno fatto gli altri a non andarsene a gambe levate? Se fosse stato per me non avrei mai messo piede qui. Neanche adesso lo gradisco "
" puoi aspettare fuori se voi, darò solo un'occhiata veloce "
" no, no. rimango con te, almeno non stiamo separate "
La bionda annuì debolmente, strizzando i suoi occhi azzurri per guardarsi meglio attorno. Andò addirittura a toccare i muri pur di trovare qualcosa di nuovo. Ma no, la piantina quadrata della stanza fu l'unica cosa che l'aspettò. Significava che qui dentro non c'era nulla di nuovo da reportare al resto del gruppo... Per l'ennesima volta.
Uscendo dalla stanza a passo frettoloso, la coppia di ragazze pensò di finalmente tornarsene in cucina a vedere come gli altri se la passavano e magari preparare qualcosa da mangiare. L'orario segnava le diciassette a questo punto, tempo di preparare qualcosa e sarebbero schioccate le lancette per segnare l'orario di cena.
Tuttavia una novità, o meglio persona, sembrò finalmente farsi vedere nella struttura. Una persona che non vedevamo da molto. La stessa persona per cui avessero iniziaro ad investigare.
" shiori? "
La sarta inclinò la testa di lato vedendo l'interessata parlare con la critica di moda Valeria. Per "parlare" si intendeva "Shiori che cercava di andarsene indisturbata mentre Valeria le stava appreso facendole delle domande".
Origliando la conversazione le due potevano sentire le altre discutere sulla collaborazione della corvina.
" capisco che non vuoi stare con noi, ma se hai qualcosa di importante da dirci, ti è consigliato riferircelo il più prima possibile "
" no, lasciami in pace. non voglio avere a che fare con voi per ora "
" shiori, cerca di capire che questa solitudine è tempo ed energie sprecate, potrebbe dire qualcosa alla sottoscritta come minimo "
" sigh "
" mh? "
" no. "
Shiori fece spostare l'altra di lato al suo cammino, prima di continuare a percorrerlo. Fu nuovamente fermata da qualcuno, ossia Koharu. Era sollevata di aver sbagliato a saltare a conclusioni sulla sua incolumità.
" oddio Shiori stai bene "
" huh? Perché non dovrei? "
" ... no, nulla. Dove ti eri cacciata? "
" ma cosa è questa moda di fare domande. Ero in camera mia a fare i cavoli miei. Ora mi lasciate in pace? "
" mi sembra un po' strano che tu sia stata in camera tua ma nessuno ti ha vista passare fino a qui "
Si intromise nuovamente Valeria alla conversazione.
" e chi ti dice che gli altri mi sarebbero venuti incontro? "
" posso dedurre dal comportamento di Koharu che certa gente si stava preoccupando di te "
" tch "
Schioccò la lingua sul palato, mettendo una mano sul fianco. Il suo sguardo neutro pietrificò Koharu.
" smettetela di starmi vicino "
E come se fosse una sorpresa, Shiori se ne andò per l'ennesima volta dalla scena tutta sola. Le tre rimaste non la fermarono perché avevan capito che non c'era davvero nulla che avrebbe potuto cambiarle idea. Una testa dura quale voleva stare sulle sue senza disturbi. Sarebbero davvero andata avanti così col passare dei giorni?
Valeria sospirò leggermente irritata.
" scusate se vi ho disturbato con la conversazione "
" o-oh ma figurati Valeria! Ci ha reso felici vedere che Shiori stesse bene, vero Koharu? "
L'altra annuì, alzando il mento verso l'alto e cercando di mostrarsi poco spaventata nei paraggi della critica.
" felice di sentire ciò "
" e sei davvero gentile a provare a parlarle per convincerla di venire dalla nostra parte "
" aw, così mi fai arrosire, smettila "
La più alta fece qualche passo nella direzione della bionda, avvicinando il suo viso a quello più pallido. Con una mano prese una ciocca lunga e bionda e la fece scivolare fra le sue dita.
" capelli biondi ed occhi azzurri. Afrodite ti ha benedetto "
" ... "
Valeria passò in mezzo alle due per andarsene via dal piano attuale, probabilmente dirigendosi in cucina.
Koharu rimase perplessa su cosa fosse appena accaduto, stringendo i suoi occhi e seguendo con lo sguardo la ragazza dalla pelle abbronzata andarsene.
" ma che diamine... Airi tutto okay? "
La bionda era rimasta girata di spalle a guardare un punto fisso. Le sue guance erano rosse come dei pomodori maturi. Il suo sguardo era un misto fra l'essere in cortocircuito, sorpresa, e felice riguardo a ciò che la più alta le riferì.
Koharu avvicinò la sua mano al viso della sarta e schioccò le dita un paio di volte per attirare la sua attenzione.
" pronto? Terra ad Airi? "
" ehm cosa? Dicevamo? "
La ragazza tirò un piccolo colpo di tosse prima di rispondere ed uscire dalla sua piccola fase trance. Koharu corruggò la fronte ed aprì la bocca come per segnare quanto sorpresa fosse dal vedere l'altra cadere così facilmente al tentativo di flirt di Valeria. Nel senso, non la giudicava se le piacevano le ragazze, doveva ammettere che Valeria fosse una persona oggettivamente bella... Ma davvero le cascava così?
Airi cambiò il discorso.
" ... cOmunque, cosa facciamo adesso? Torniamo in cucina? Si sta facendo ora di cena dopotutto "
" ... certo, torniamo in cucina "
Il percorso fatto fino ad ora fu camminato dalla direzione inversa a prima, mettendo ufficialmente passo nella stanza piena di cibo. Alcune persone erano già lì a preparare qualcosa da mangiare. Airi naturalmente si offrì di aiutare con la preparazione. Koharu addirittura si mise ad apparecchiare la tavola per chi fosse lì presente a mangiare ed in caso qualcun'altro arrivasse sarebbe ben accettato a mangiare con loro in compagnia. Probabilmente non tutti furono presenti perché ognuno aveva un orario di cena diverso e volevano mantenerlo per gusti personali, oppure non avevano alcuna fame per via della situazione attuale, oppure ancora non volevano stare in compagnia di altre persone ma rimanere da soli con la propria privacy. Qualsiasi sia stato il motivo non turbava nessuno in particolare. Potevano capire perché.
Dopo mangiato il gruppo lì presente pulì i piatti, chi con più e chi con meno voglia di farlo, prima di andarsene uno ad uno nelle proprie attività, fra cui dormire.
Uno sbadigliò uscì dalle labbra di Koharu nel pensare che fosse ormai notte. Anche se non potevano vedere fuori, l'orario nel tablet teneva conto del tempo e non faceva perdere il senso dell'orientamento a chi lo possedesse.
Oggi le due non hanno fatto altro che camminare e parlare, camminare e parlare, camminare e parlare. Stranamente ebbe trovato la cosa stancante, non era solita usare tutte le sue energie per queste attività, piuttosto prendersi cura dei due cuccioli di panda che tanto amava.
Non appena uscite dalla cucina la castana si diresse verso i dormitori, intenta a sdraiarsi e rimanere lì per il resto del giorno.
" vai già a dormire? "
" sì, mi sento a pezzi "
" non ti preoccupare! Se vuoi ti accompagno in camera! "
" eh, preferirei andar da sola. Ci vediamo domani? "
Annuì la bionda, prima di andarsene però estese le sua braccia in avanti e colse la castana in un abbraccio.
" buonanotte Koharu "
L'altra si fece prendere alla sprovvista ma ricambiò il gesto sorridendo.
" notte notte "
Dopo questo ognuno andò per le loro vie. Airi si sarà diretta dall'altra parte per fare un giro e vedere se qualcuno fosse ancora sveglio, magari Izumi o Mitsuki o Axel. Spendere del tempo in compagnia di qualcuno è il metodo migliore per far passare il tempo e conoscersci meglio.
Mentre che camminava salutò l'amica con la mano, ed una volta sparita dalla sua vista Koharu iniziò a dirigersi verso le camere da letto.
Non appena finì di passare il corridoio di fronte alla segreteria e girare l'angolo sentì qualcuno afferarle il braccio di soprassalto.
" WOAH- "
" shhh, taci, ti devo parlare "
______________________________
" buongiorno cari studenti! Sono le 7 di mattina ed il nighttime è ufficialmente terminato! Rise and shine, everyone! Preparatevi ad un altro meraviglioso giorno! "
Era la mattina seguente quando si svegliò ancora seduta sul pavimento della sua camera da letto con un mal di schiena assurdo.
Non si ricordava quando si fosse addormentata lì, non riusciva nemmeno a crederci di esser riuscita a chiudere occhio quella notte.
Era successa tanta roba... Fin troppa.
Si ricordava di essere corsa via in camera dopo quella presenza nei suoi paraggi.
Si ricordava di come avesse chiuso la porta alle sue spalle mentre aveva il fiatone.
Si ricordava di non poter chiudere occhio dopo quell'avvenimento.
Si ricordava di essere fin troppo scossa per arrampicarsi sul letto.
E così si era aggomitolata in se stessa, cadendo per terra con le spalle alla porta che separava la sua stanza con quella del resto delle persone.
Avevano smesso di bussare finalmente? Per quanto sono andati avanti quella notte?
Qualsiasi fosse stato l'orario in cui cessò, poté finalmente tirare un sospiro di sollievo per esser terminato. Era stata una delle esperienze peggiori della sua vita.
Shiori stiracchiò le braccia verso l'alto mentre sbadigliava, sentendo la sua schiena fare crack ad ogni movimento e letteralmente farle un male cane. Addormentarsi in una palla seduta sul pavimento gelido non era una delle opzioni migliori per un buon riposo, questa era una nota mentale da farsi.
E quell'annuncio poi... doveva davvero farlo di prima mattina come se nulla fosse?
Strisciò per il pavimento per prendere il tablet che le fu consegnato tempo fa, aprendolo e notando delle notifiche provenienti dalla chat di gruppo inserita nel macchinario.
Dae-jung Aoki:
" heyoyo useremo mai questo gruppo? " Inviato: 22:11
Akihisa Nakamura:
" dobbiamo? Che sbatti "
Inviato: 22:11
Izumi Yamamoto:
" :o "
Inviato: 22:11
Dae-jung Aoki:
" Izumi sei letteralmente di fianco a me "
Inviato: 22:12
Izumi Yamamoto:
" ne son ben a conoscenza, infatti riesco a vederla pure io seduto di fianco a me "
Inviato: 22:12
Akihisa Nakamura:
" grazie mille signor 'grazie al cazzo' ce lo aggiungerei "
Inviato: 22:13
Dae-jung Aoki:
" LMAO "
Inviato: 22:13
Akihisa Nakamura:
" MA CHI CAZZO HA SPENTO LA LUCE AL CESSO?! VOLEVO SOLO FARMI UNA DOCCIA "
Inviato: 22:15
Dae-jung Aoki:
" ??? "
Inviato: 22:18
Corruggò le sopracciglia a leggere tutto ciò, però non decise di approfondire o rispondere a quei messaggi perché alla fine non erano affari suoi.
Improvvisamente un brivido scese giù per la sua schiena, uno che riuscì a farla tremare profondamente.
Aspetta, a che ora solitamente scattava l'avviso di Venom?
Lentamente ed instabilmente portò il suo sguardo verso l'ora.
Erano poco più delle sette del mattino.
" ... merda, merda, merda, merda! "
Scattò sui suoi piedi, aprì la porta e la sbattè dietro di sé prima di correre a gambe levate via dai dormitori.
Iniziò a controllare ogni angolo di ogni stanza che le veniva parata davanti. Stava sperando di trovare qualcuno ma allo stesso tempo di non trovare nessuno. Pregava che queo che aveva visto ieri era solo un incubo, che niente di grave fosse successo. Ma dentro di sé sapeva che non era così. Nessuno scherzo.
Quando si trovò davanti alla cucina spalancò le porte con tutta la sua forza che i presenti saltarono dalle sedie e la loro attenzione fu naturalmente attirata alla ragazza impanicata. Attualmente vi erano solo due persone: Airi ed Axel.
Shiori li indicò:
" uno e due! Venite con me subito! "
Il tono duro ma angosciante della ragazza, assieme al suo corpo ancora tremante, fecero preoccupare e mettere ansia alle altre due persone presenti in quel momento. Airi prese la parola.
" c-che succede? "
" venite e basta, vi prego "
Non rivolse a loro più alcuna parola dopo queste e corse verso la direzione dell'atrio. Una volta girato l'angolo vi fu un ostacolo a separare lei dalla sua meta: una porta. Anche qui ce ne era una? Non bastava quella sfondata dell'altro giorno?
Le sue mani afferarono la maniglia ed iniziò a spingerla su e giù.
Nulla, non si apriva.
Spinse le porte avanti ed indietro mentre lo faceva.
Nulla, non si apriva.
Si buttò addirittura con la spalla addosso.
Nulla, erano bloccate.
La bionda ed il corvino la raggiunsero presto con respiri affanati ed a loro volta rimasero straniti nel vedere questo blocco.
Il creatore di effetti speciali prese qualche respiro profondo prima di parlare:
" ma che- la porta era aperta fino a ieri- "
Il nervosismo di Shiori iniziò a farsi sentire sempre di più, addirittura si morse il pugno pur di trattenersi dall'urlare. Li fulminò con uno sguardo pieno d'ira e preoccupazione.
" aiutatemi ad aprire la porta o vi apro io il cranio! "
" o-okay, okay! Cosa dobbiamo fare? "
" venite in dietro. Al mio tre ci buttiamo addosso ad essa "
" cosa?! Ma ci faremo male "
" farsi male è l'ultima delle mie preoccupazioni. Ora taci cretino "
I tre fecero qualche passo indietro.
" 1...2...3! "
Si buttarono addosso all'ostacolo usando il loro corpo. Nessun successo.
" dategli un calcio al mio tre "
Ordinò a loro.
Ancora niente.
" ancora "
Ed ancora.
" ancora! "
Ed ancora.
Provarono nuovamente a buttarsi addosso alla porta.
E questa volta riuscirono ad aprirla, anche se mancava poco che cadessero sulle loro facce.
La più alta continuò a correre attraverso l'atrio e superò il corridoio pieno di stanze.
Finendo in lavanderia.
Si guardò attorno confusa.
" dove sta?! Dev'essere qui da qualche parte! "
Non trovò nulla.
Se non era lì, allora dove doveva essere?!
Questa volta fu solo Axel a raggiungere nuovamente la fanciulla, seppur sempre mantenendo il fiatone dalla corsa.
" Shiori cosa diamine sta succedendo?! "
Alzò il volume della sua voce alquanto spazientito sulla situazione. Non capiva. Davvero niente. Perché era così impaziente? Perché così impanicata? Cosa stava cercando di fare?
Shiori prese qualche respiro profondo, nel tentativo di trovare le parole giuste per spiegargli la situazione.
... C'erano davvero parole giuste per descrivere la situazione?
C'era davvero un modo per addolcire la pillola amara che stava per dargli?
Mandò giù la saliva prima di aprire bocca:
" vedi- "
" AAAAAAAAAAAAAAAAAH- "
Un urlo agghiacciante.
Un urlo di spavento.
L'urlo di Airi Sugawara.
La sarta era ancora rimasta indietro nei pressi dell'atrio, tutta da sola, quando esso rimbordò per tutta la struttura.
I due rimasero congelati sul posto a sentire quell'acuto perforare le loro orecchie.
Dopodiché quellx a correre in suo soccorso fu xlx ragazzx. Non perse alcun istante per andare a controllare l'incolumità della sua compagna di classe.
" no, no, no- "
" Airi, cosa è successo?! "
La trovò ferma immobile che guardava nella direzione di uno dei muri pieno di sedie e tavoli. Aveva le mani davanti alla bocca per impedirle di gridare ulteriormente. Axel a piccoli e cauti passi si avvicinò alla sua compagna, cercando di non spaventarla a sua volta. Quando fu a sua volta vicino a lei spalancò i suoi occhi diversamente colorati allo scena, portando anche lxi una mano alla sua bocca.
L'ultima a raggiungere la scena fu naturalmente Shiori, quale all'ingresso dell'atrio dalla lavanderia sentì un forte mal di testa colpirla. Sibilò dal dolore e mise le mani nei capelli.
Una vocina nella sua testa si poté sentirle dire:
Ma che diamime stanno facendo?! Fate qualcosa al posto di rimanere lì.
Prese alcuni respiri nel tentativo di calmarsi e sopportare il dolore, piano piano avvicinandosi ai due ed a cosa li aveva sorpresi così tanto.
Sul muro? Non c'era assolutamente niente.
Sui tavoli? Neanche lì.
Sulle sedie? Nessuno era seduto su di esse.
... Dietro di essr però?
Alla realizzazione che ciò la ragazza "senza" titolo cercasse fosse proprio davanti a lei la devastò.
Nascosto dietro le mille sedie ed un paio di tavoli, girato con la pancia in giù, con una faccia scioccata ed un coltello conficcato nella sua schiena sporco di sangue, vi fu il cadavere di Makita Hiroko, la super flautista liceale.
Il mondo iniziò a girare, sentiva come se il suo corpo non le appartenesse più.
I suoni percepiti da lì non erano altro che dei borbotti, come se stesse indossando delle cuffie.
Una cosa riuscì però a comprendere.
" Un cadavere è stato ritrovato! Dopo un certo periodo di tempo, quale potete sfruttare a vostro piacimento, il processo di classe inizierà! Vi prego cortesemente di trovarvi nell'atrio iniziale in cinque minuti "
E fu in quel momento che tutti capirono una cosa: questo non era più uno scherzo. La realtà li ha finalmente colpiti.
______________________________
Ben presto la maggior parte delle persone, Venom ed Haruki compresi, si radunarono nell'atrio a vedere se il peggio fosse veramente successo.
E nel vedere quella orribile scena davanti ai loro occhi fece scattare il panico nel gruppo.
La reazione fu pressoché la stessa in tutti: uno shock iniziale quale congelò tutti sul posto.
A risvegliargli ci pensò bene la castana munita di cappello.
" sì, lo so quello che state pensando. 'Oh santo cielo, ma quello è un cadavere!'. Grazie al cavolo, geni del male. Sono qui solo per spiegarvi alcune cose e mi ripeterò solo una volta! Quindi orecchie ben aperte! "
Tutti portarono lo sguardo verso di lei e, una volta accertata di avere la loro attenzione, un ghigno apparve sul suo volto.
" da qui in poi avete tempo per investigare la scena del crimine per scoprire chi è stato il colpevole. Al posto di piangere vi consiglio di osservare e raccogliere indizi perché il tempo a disposizione è alquanto limitato! Fra due ore un altro messaggio verrà annunciato e voglio vedervi tutti davanti alla segreteria! Se non vi mostrate sarete i prossimi a cedere, Haruki qui non si fa problemi a sparare come ben sapete. Infatti starà qui con voi ad osserarvi. Fate come se non ci fosse! Io corro a dare gli ultimi preparativi, bye bye! "
Dunque camminò verso l'uscita alzando leggermente le braccia dal busto mentre saltellava. Tornò subito dopo con un tablet in mano.
" oh quasi dimenticavo! Ecco a voi l'ultimo gioiellino fornito dalla scuola. Chiamatelo pure un dead file! Vi sono alcune informazioni riguardo l'omicidio accaduto. Prego e ciao ciao! "
Diede l'oggetto elettronico nelle mani di Axel prima si andarsene definitivamente. L'altro castano rimase lì in un angolo della stanza senza proferire parola.
Tutti quanti tirarono un sospiro e mandarono sguardi giudicanti verso la direzione del fanciullo armato di pistola. Era colpa loro se tutto questo fosse successo, lo sapevano bene. Sentendosi con gli occhi puntati addosso, mostrò l'arma come se per silenziosamente minacciarli di lasciarlo in pace. Obbedirono e quello stato di shock stava iniziando ad andare via, lasciando spazio a nuove emozioni ed atti.
I primi a muoversi furono in tre: Dae-jung ed Izumi. Si fiondarono sul corpo della deceduta ed Izumi si inginocchiò vicino ad esso. Si mise due dita sul lato del suo collo per cercare un battito. Rimase così per poco meno di un minuto, immobile, sperando di trovare un qualsiasi battito. La fortuna non fu dalla sua parte e segnò questo con un sospiro triste e deluso. Dae-jung afferrò il messaggio e dichiarò:
" ... è morta "
Questo poteva sembrare alquanto stupido da riferire date le condizioni del corpo, ma sentirlo dire da qualcuno di fidato ufficialmente faceva ancora più male. Era come se quel briciolo di speranza fosse stato appena calpestato. Tutti i loro sguardi si abbassarono in un silenzio tombale.
Il regista di film iniziò a passarsi una mano nei capelli. Il suo sguardo era decisamente nervoso e mano a mano che si pettinava i capelli dorati usava sempre più forza fino a tirarseli via. Una risatina isterica gli sfuggì:
" ahah... non ci posso credere... "
Mitsuki a sua volta era nervosa e sconvolta, tanto che i suoi bei occhi erano diventati lucidi. Il filo di voce usato pronunciò le seguenti parole:
" n-non è possibile... "
Naomi si mise una mano nei capelli.
" Dear God... "
L'erborista Yuri iniziò a non sentirsi bene e con questa scusa lui e Subaru e Mitsuki si allontanarono dalla scena, seppur rimanendo nell'atrio.
" ne sono veramente mortificato "
Bisbigliò il barista.
Tutto ad un tratto dei passi si poterono sentire arrivare dal corridoio della lavanderia. Ma di chi erano? Venom? No, quella ragazza era andata dalla direzione opposta. Mancava qualcuno per caso? Non erano tutti in quella stanza al momento?
Queste domande furono risposte non appena la persona fece il suo ingresso Koharu, ridotta alquanto male emozionalmente. La ragazza infatti aveva tutti i capelli scompigliati, addirittura la sua coda stava per slegarsi, i suoi occhi erano rossi e lucidi con sotto delle occhiaie da far paura, sulle sue guance si potevano vedere i resti di lacrime scendere giù e la sua maglietta gialla era completamente spiegazzata.
Dove era finita tutto questo tempo?
" koharu? "
Airi e Dae-jung si avvicinarono alla ragazza, quale guardò i due con una faccia confusa più che mai.
" nononono, che succede? Cosa è successo? Perché... Perché c'è stato quell'annuncio? "
Domandò con una voce nasale, come se avesse pianto da ore. Quando posò gli occhi sul gruppo la sua bocca si spalancò, portando una mano davanti a quest'ultima.
" no, no, no. Cosa è successo ad Hiroko? Perché... è sdraiata per terra? Ammetto che non mi stava simpatica però... "
Dae-jung tentò di mettere una mano sulla spalla della ragazza. Quest'ultima fu respinta mentre ella passò davanti ai due verso il cadavere.
" no... non può essere... "
" Koharu ascolta, che ne dici di andarcene da un'altra parte? "
Propose la sarta. Non ricevette alcuna risposta, anzi, sembrò proprio che le sue parole non raggiungessero la badante.
" perché... stava tutto andando così bene... me lo aveva promesso... "
" Koharu per favore... "
" cosa mi succederà adesso? ... Non voglio essere la prossima a morire! "
Quelle parole attirarono l'attenzione di tutti quanti verso la badante.
" Koharu? Dove ti eri cacciata? "
" i-io... "
Perse le parole a quella domanda, guardando verso il basso. Airi la raggiunse nuovamente prendendola per le spalle.
" le parlo io, vi prego, pensate alle investigazioni. Sarà solo alquanto turbata dalla scoperta "
Anche se insicuri, tutti concordarono nel lasciare l'altra a calmare Koharu dalla situazione. Ben presto si realizzò che bisognava organizzarsi e cercare di scoprire quante più informazioni possibili. Questo era naturalmente un compito per Valeria, la quale batté le mani attirando l'attenzione verso di sé.
" sono alquanto desolata di vedere una nostra compagna in quelle condizioni. Volete vendicarla, trovare giustizia, giusto? Anche se non è così bisogna per forza evitare che il resto di noi faccia la sua fine, no? Propongo di organizzarci per espandere il più possibile le nostre possibilità di trovare indizi e teorie. Ci divideremo dei compiti fra di noi. Volete assistermi in tutto questo? Ricordo che non abbiamo molto tempo "
Il resto del gruppo la guardò ed annuì deciso. In qualche modo quelle parole fecero risvegliare tutti più di prima e capire che stare con le mani in mano non era la cosa giusta da fare.
Soddisfatta ella sorrise:
" bene! Allora dico che qualcuno rimanga qui ad investigare la scena. Magari Izumi potrebbe occuparsi dello stato del corpo poiché è il più esperto fra di noi. Persone come Sumire potrebbero invece andare in giro a domandare di alibi e controllare altre stanze in caso vi fossero dettagli importanti pure lì. Vi va bene? "
Un'altra volta le fu data una risposta positiva e questa volta la ragazza bella si avvicinò verso il creatore di effetti speciali.
" posso? "
Neanche il tempo di lasciarlo riapondere che prese il dead file dalle sue mani per controllare il suo contenuto.
______________________________
Vi odio tutti quanti.
Potresti cortesemente rimanere in silenzio?
Mh.
Una vocina nella testa di Shiori stava continuando a ripetere frasi del genere da un paio di minuti, distraendo la corvina ogni singola volta che cercasse di concentrarsi sul da farsi. Da qualche minuto le persone attorno a lei si erano divise in gruppi per imvestigare il crimine mentre lei... era rimasts lì. Valeria, quale dirigeva il tutto, non sembrò neanche notare la sua presenza come rilevante. Non capiva se lo detestasse oppure le piacesse. Insomma, non voleva assolutamente parlare con il resto delle persone eppure pensare di essere tralasciata come se fosse aria le dava leggermente fastidio. Mise le mani nelle tasche dei suoi pantaloni e si avvicinò alla critica di moda, intenta ad osservare minuziosamente lo schermo del tablet. Vicino ad ella vi era il creatore di effetti speciali che stiracchiava il collo come una giraffa per poter leggere le informazioni a sua volta. Certe volte la messicana cambiava la posizione in cui stava non appena lxi riuscisse a trovare un modo comodo per leggere, come se lo stesse stuzzicando.
" dammi il tablet "
" pardon? "
" dammi il tablet "
Ripetè con fare duro, indicando con un cenno della testa l'oggetto. La fanciulla dalla pelle abbronzata sorrise maliziosamente.
" perché dovrei? Pensavo che non volessi avere a che fare con noi "
" ehm, pronto? Sfortunatamente sono nella vostra stessa situazione in questo momento. Un po' di informazioni non farebbero male, sai? "
" mi spiace, ma queste sono limitate a chi vuole collaborare "
" ... dammi quel coso prima che ti ficchi quel rossetto rosso in gola "
" oh ma come siamo irritati. non c'è bisogno di passare alle minacce. Bastava un semplice 'per favore' "
Giuro che io a questa la meno.
Shiori mise due dita sul ponte del suo naso dalla frustrazione. Tirò un sospiro prima di continuare:
" per favore? "
Il sorriso dell'altra diventò più ampio, passando il tablet alla ragazza.
Scrollò per leggere tutte le informazioni stabilite nel dead file.
E furono le seguenti:
Vittima: makita hiroko, ultimate flautist
Stimato orario della morte: ~ 22:30
Causa della morte: soffocamento
Luogo del ritrovamento: atrio iniziale
Shiori lesse queste informazioni più e più volte nel tentativo di memorizzarle. Una volta assicurata di aver fatto ciò abbassò lo schermo e guardò la ragazza vestita di rosso.
" hai finito? "
Domandò quest'ultima, alzando un sopracciglio mentre teneva le braccia incrociate al petto. La corvina la guardò con lo stesso identico sguardo giudicante, prima di passare il tablet ad Axel. Quest'ultimo fu stranito dal gesto ma lo accettò comunque, mettendosi a leggere a sua volta le informazioni.
" sì, ma non è il tuo turno a tenerlo "
Dopo questa conversazione la ragazza rimase insicura se avvicinarsi al corpo della musicista o meno. Insomma... In quelle condizioni era alquanto disturbante essere nei paraggi di un corpo morto... Come faceva Izumi ad essere così tranquillo nel ispezionare il corpo? Certo, aveva origliato che il suo talento aveva a che fare coi morti, tuttavia la stranezza non spariva.
Assieme ad egli vi erano Dae-jung e Naomi, intenti a discutere fra di loro riguardo la situazione e fare teorie al riguardo.
La corvina si avvicinò al trio assieme al cadavere e riuscì a trovare qualche informazione senza dover chiedere i tre al riguardo. La lavagnetta di Izumi disponeva di alcuni appunti riguardo lo stato del corpo:
" rigor mortis -> min. 4 ore dal decesso
faccia sorpresa -> shock
occhiaie, naso rosso, sangue
[...] "
Si interrompè lì e nonostante non avesse visto il cadavere con attenzione, leggere questo le fece scendere un brivido giù per la schiena.
Wow, suppongo si stia proprio divertendo
Shiori scosse la testa e quando l'alzò vide davanti a sé il tanatoesteta munito di guanti guardarla con fare interrogativo. Dietro di lui si potevano vedere gli altri due osservarli.
" ... stavo solo leggendo, problemi? "
Constato secca nella sua faccia. Quello più alto scosse il capo indicando successivamente la lavagnetta. Shiori gliela passò e lui scrisse:
" faccia con piacere. La prossima volta chieda il permesso però "
Schioccò la lingua al palato e guardò altrove dopo aver letto ciò. E guarda caso il corpo era proprio da quella direzione.
La flautista era girata a pancia in giù, occhi spalancati e bocca aperta, il suo naso era visibilmente rosso e... storto? Delle occhiaie pesanti erano presenti a sua volta sotto i suoi occhi spenti. Per non parlare di quel coltello pugnalato nel centro della sua schiena... Inoltre i suoi vestiti erano sporchi e stropicciati. Per non parlarle che le sue labbre e punta delle dita avessero preso un colore innaturale, simile al blu.
Si voltò subito altrove con una mano davanti alla bocca. Notando la sua reazione il fanciullo le fece spazio dalla sua strada per farla allontanare. Shiori accettò con piacere.
Andando verso la direzione dell'azzurro e dell'albino, ossia vicino alla macchinetta automatica, la ragazza non poté non origliare la loro conversazione.
" eppure qua sembra mancare qualcosa... "
" why do you say that, dear? "
" è solo... sono sicuro che vi fosse qualcosa qui prima "
Shiori corruggò la fronte a sentire tutto questo, diventando più curiosa ed avvicinandosi ai due. La macchinetta automatica non si era mossa di un millimetro. Cosa altro mancava lì?
Oh, a proposito della macchinetta, sembrava esserci qualcosa nella parte del distribuitore dove cadono le bibite: una bibita. A dirlo così sembrava davvero una cosa da niente. Era davvero importante per le investigazioni?
Dae-jung si sistemò gli occhiali mentre osservava la bevanda nelle mani della corvina.
" mh... non mi pare faccia parte del distributore "
" chi diamine metterebbe una lattina qui dentro allora? "
Scrollò le spalle senza dare alcuna risposta.
Delusa la ragazza pensò di andare a controllare da qualche altra parte.
E la sua seconda tappa fu la lavanderia.
Al suo interno vi erano Hyosuke ed Asahi ad investigarla. I due sembravano farsi gli affari propri, come se non fossero mai stati in coppia ma obbligati ad investigare individualmente. Non che questo sia un problema rilevante alla diciottenne.
Cosa attirò la sua attenzione però fu la cesta dei panni sporchi.
Fuori era bianca ed al suo interno si trovavano vari panni per pulire e... un costume da panda?
Prese la manica dell'indumento con due dita e l'alzò, rivelando tutto il sangue con cui si era sporcato nella parte frontale.
" Gesù Cristo... "
Dissero il giocatore di scacchi e la non-ultimate alla vista di tutto questo. I due si guardarono in silenzio per qualche istante prima di riportare l'attenzione alla stoffa sporca.
Perché era così familiare?
Shiori poté vedere Asahi stringere la mano in un pugno in modo assai aggressivo, ma non disse niente.
Naturalmente vicino alla cesta di indumenti vi era naturalmente una delle tante ampie lavatrici. Quest'ultima piena di altri panni, questa volta però puliti in modo lindo, come se la lavatrice avesse fatto un ottimo lavoro nella pulizia. Infatti sembrava esser stata usata. Sopra di esso vi era un detersivo ed uno smacchiatore aperti. Non si ricordava di averli visti lì prima d'ora.
Prima di uscirsene e lasciare il lavoro agli altri, una cosa colpì il suo piede: un pezzo di ceramica. Rimase confusa ma prese l'oggetto da terra, osservandolo. Sì, era una scheggia, quello è poco ma sicuro. La domanda era da dove provenisse quest'ultima. Notò altri minuscoli frammenti per terra che portavano verso il muro.
No, non era il momento di andar lì. Specialmente perché Hyo sembrava star scrutando ogni angolo della stanza con tanta attenzione.
Finì presto la sua investigazione pure lì, dirigendosi per l'aula computer. I presenti lì furono Sumire ed Akihisa. Nuovamente la coppia non sembrava proprio essere tale, l'unica differenza era che Sumire cercasse di parlarne con Akihisa mentre quest'ultimo era ancora troppo schivo nei suoi confronti per via della loro conversazione passata. Entrambi erano focalizzati su una cosa sola però: l'interruttore. Quest'ultimo infatti era completamente devastato, come se qualcuno avesse dato tanti colpi pesanti su quest'ultimo pur di mandarlo in corto circuito. Sumire scrutò il macchinario.
" strano... "
" cosa? "
" ti ricordi quel black-out accaduto il primo giorno che siano arrivati qui? Intendo, ero stata io in realtà a fare ciò e- "
" vai dritta al punto "
" innanzitutto: that's rude. E seconda cosa: la leva è voltata verso il basso, ossia dovrebbe spegnere la luce. Eppure qui sembra essercene abbastanza... "
" ora che ci penso ieri qualcuno aveva spento la luce... Ma questa cosa puzza assai "
Le bastò sentire questo per capire che erano abbastanza informazioni rilevanti in quella stanza. Ora mancava un'ultima tappa per accertarsi di una cosa: la cucina.
Precedentemente c'era un coltello sul cadavere della ragazza, no? Magari era stato preso proprio lì.
E le sue teorie si affermarono una volta che ne ebbe parlato con Subaru in quel luogo. Non era da solo però. Yuri e Mitsuki si trovavano al suo fianco. O meglio, Mitsuki cercava di supportare moralmente l'erborista mentre il barista ne stava discutendo.
Una volta uscita da lì, stava pensando di tornarsene in uno dei luoghi di prima per controllare di non aver mancato nulla, ma due persone attirarono la sua attenzione.
Airi e Koharu.
Le due non si erano fatte vedere dall'inizio delle investigazioni. Che Airi sia riuscita a estorcere qualche informazione dalla castana? Sembrava che quest'ultima sapesse qualcosa...
" davvero Koharu, prometto di non spifferare nulla a nessuno. Non ti voglio incolpare in alcun modo. Dove eri tutto questo tempo? "
" ... non lo so "
" Koharu... "
" davvero, non... non so che dire... voglio tornarmene a casa. odio stare qui. "
" lo so Koharu, lo so... "
La bionda la strinse fra le sue braccia in modo affettivo. Shiori tirò un sospiro e fece per andarsene, ma fu nuovamente fermata.
" Ding dong! Siete emozionati? Siete carichi?! È tempo che il processo di classe inizi! Come un scoppio di fuochi d'artificio, come uno scontro fra vita e morte! E senza sé o ma... cari studenti, vi è cortesemente chiesto di giungervi davanti alla segreteria! Guai a voi se non vi presenterete! See you soon! "
Diamine, come ha fatto il tempo a volare così velocemente?! Shiori mise una mano davanti alla sua fronte, potendo sentire appena la presenza dei nei da sempre detestati. Avrebbe voluto prendersi dell'altro tempo, sentiva di star finalmente riuscendo a collegare i puntini.
Razza di incapaci, come avete fatto a sprecare tempo prezioso cosi?!
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Presto tutti quanti si radunarono davanti alla segreteria, chi più e chi con meno voglia di essere lì. Venom contò tutti i presenti per vedere se qualcuno mancasse.
" 14... 15! Manca qualcuno- ah no "
Proclamò portando una mano davanti al suo ghigno. Alcune persone si sentirono irritate nel vedere quanto poco seriamente ella stesse prendendo la situazione. Una di quelle persone era ovviamente Shiori, la quale serrò i denti per fermarsi dal dire brutte parole che non stavano né in cielo né in terra.
" avete qualcosa da dire prima di iniziare tutto questo? Due minutini posso sempre darveli "
Izumi alzò la mano prima di prendere e scrivere qualcosa sulla lavagnetta.
" se fosse possibile, dopo questo evento gradirei dare un aspetto dignitoso all'apparenza dell'anima di Hiroko "
Venom rimase interdetta, grattandosi il mento con fare pensieroso, alzò le spalle poco dopo.
" ci penserò su più tardi, ora concentratevi sulla vostra di possibile morte "
E con ciò la buffa castana aprì la porta della segreteria alle sue spalle, rivelando tutt'altro che un ambiente tipico di quella stanza. Davanti a loro vi era una sorta di sala vuota, muri dipinti di bianco ed un pavimento a mattonelle. Dall'altra parte della stanza vi erano due porte metalliche, quelle di un ascensore.
Venom si mise a lato della porta, dove Haruki era da ormai qualche minuto, e con un piccolo inchino dilungò il braccio sinistro verso l'entrata.
" dopo di voi "
Uno ad uno i ragazzi prima entrarono nella stanza e dopodiché nell'ascensore.
E fu proprio lì che iniziarono a realizzare ciò che stava per succedere.
Perché una vita era stata porta via.
Perché una vita vi era da vendicare.
Perché morte non doveva essere il loro destino.
Avrebbero vendicato chiunque fosse l'artefice di tutto questo.
Sarebbero riusciti, ognuno per conto suo, ad uscirne senza alcun taglio.
Fra di loro si celava quella persona sporca, macchiata dal sangue di un'innocente.
Ed ormai il tempo non li stava più aspettando... Li aspettava impazienti un processo.
Un processo di vita e morte.
Un processo di verità e bugie.
Un processo di fiducia e tradimento.
Un processo di realtà e finzione.
Un processo di suppliche e scuse.
Un processo di amici e nemici.
Un processo come non altri.
Il processo di classe.
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Buonasera a tutti quanti!
Finalmente ho finito anche questo capitolo e sono fiera di me per averlo concluso una settimana prima dalle mie vacanze di Natale.
Come al solito chiedo scusa per eventuali errori grammaticali e nell'interpretazione dei vostri personaggi.
E, ta daaan, Airi e Shiori sono praticamente state le protagoniste di questo capitolo. Fanno alquanto contrasto nelle personalità quindi mi sembrava giusto inserirlo in qualche modo <3
Ora un po' di fun facts:
1. Questo è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto da quando sto su wattpad. 16.500 parole non sono una cosa da pochi.
2. Inizialmente il trio sul monopattino non doveva esserci ma poi mi ha softato ed ho deciso di aggiungere questa scenetta.
3. Il prossimo capitolo è il trial, anzi, il primo trial in assoluto che scrivo a mano. Non so cosa succederà ma spero che esca qualcosa di decente fuori.
Spero come al solito che questo capitolo vi sia piaciuto <33.
E questo e tutto!
- 𝕰𝖑𝖎𝖟𝖆
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