❱ 𝗖𝗛. 𝗜, 𝗔𝗖𝗧 𝗜: 𝖬𝖨𝖢𝖤 𝖤𝖷𝖯𝖫𝖮𝖱𝖤 𝖳𝖧𝖤 𝖢𝖠𝖦𝖤 ❰
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" rispondi a questa domanda allora: stai dicendo che qualcuno fra questi 15 è colui che ha creato questo... Gioco? "
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Ancora erano rimasti scioccati da... Tutto quanto.
Nessuno sembrava avere il coraggio di parlare in quel momento.
Era... Fin troppo.
Bisognava ancora processare tutti gli avvenimenti successi fino ad ora.
Un rapimento di 16 ragazzi.
16 portatori del titolo di "ultimate".
16 studenti della Hope's Peak Academy... Rapiti nella Hope's Peak Academy?
Nessun telefono.
Nessun adulto nei paraggi.
Nessuna via di fuga.
Finestre e porte erano completamente sbarrate dopotutto.
Un momento di pace ed unione si era formato fortunatamente, eppure venne spezzato dalla comparsa di quella buffa ragazza.
Così confidente, così sorridente... come se nulla fosse.
La notizia che ebbe dato però non era qualcosa di gioioso... come se nulla fosse.
Studenti qui a vita?
Un Killing Game?
... Uccidere qualcuno fra i presenti?
Chi mai l'avrebbe ascoltata?
Erano parole all'aria dopotutto!
O almeno, così si pensava fino a quando l'altro ragazzo si aggiunse.
E quel suono alto e rumoroso.
Quel foro sul muro.
Quella pistola che teneva fra le sue mani... come se nulla fosse.
La poca esitazione di far partire un colpo... come se nulla fosse.
Il messaggio dato era chiaro. Non solo alla quasi vittima di quella pallottola, Koharu, ma anche al resto dei presenti. I suddetti "partecipanti" di questo killing game, contro la loro voglia.
Insomma, nessuno avrebbe mai accettato di far parte a tutto questo, no?
Chi avrebbe il coraggio di portare via la vita ad un altro ragazzo della propria età, con i stessi obiettivi e speranze?
Questo non si trattava di uno scherzo.
Ma della ardua realtà.
Quei ragazzi volevano veramente che qualcuno qui si sporcasse le mani.
Non stavano mettendo su uno spettacolo giusto per intrattenere il pubblico.
Volevano che un crimine, paggior ancora un omicidio, prendesse luogo.
... Ma perché?
Perché proprio loro?
Perché proprio adesso?
Perché proprio qui?
Cosa avevano fatto per finire in questa situazione?
Mai nella storia della scuola, in quei 80 anni, si era sentito di questo evento.
Questa non poteva essere la Hope's Peak Accademy.
Questa non poteva essere la scuola più prestigiosa del Giappone.
Non è questo il simbolo della speranza.
Non è così che si forma un futuro... Perché così nessuno ne avrebbe avuto uno.
L'istituto era visto come un punto di riferimento al mostrarsi sempre positivi, affrontare il tutto con testa alta.
Questo avvenimento non poteva prender parte qui...
Anzi, questo avvenimento non poteva proprio esistere in primo luogo.
Ad una mente malata poteva pensare a tutto ciò. Non loro.
Erano solo dei ragazzini dopotutto, no?
Nessuno si azzardava dire qualcosa, ancora intenti a trovare inutili risposte alle loro miriadi di domande.
No, non riuscivano a crederci.
C'era chi questa sensazione sembrava non mostrarla, o meglio tentava di nasconderla.
C'era chi si sentiva fin troppo spaventato per fare qualsiasi cosa, ancora preso dalla paranoia e dallo shock.
C'era chi ancora risultasse scettico al riguardo.
C'era chi addirittura voleva mettersi a piangere.
Una cosa che li accomunava era solo quel silenzio straziante, accompagnato da degli scambi di sguardi diffidenti.
Come se osservassero chiunque attentamente.
Come se si fossero allarmati a livelli assurdi, credendo che qualcuno qui avrebbe cercato di attacarli.
Una persona riuscì a prendere parola in questo momento.
Una persona era abbastanza coraggiosa e volenterosa di cambiare questa situazione straziente.
Qualcuno doveva pur farlo, no?
Andare avanti in silenzio, immobili, mentre il tempo scorreva non era adatto ad una situazione come questa.
Iniziare a dubitare in tutti quanti, specialmente quando si necessitava di stare uniti, non era adatto a dei ragazzi come loro.
Non ne avrebbero profittato in alcun modo.
Certo, potevano rimanere ad aspettare i soccorsi arrivare.
Potevano pazientemente e silenziosamente star lì nella speranza di sentire le sirene delle auto poliziesche fuori dalle mura.
Potevano aspettare fino a quando non sarebbero tornati al sicuro. Dalle loro famiglie.
Potevano aspettare di svegliarsi da questo incubo.
La domanda sorgeva spontanea: quando sarebbe arrivato quel momento?
Questo non lo potevano sapere con certezza e, a detta sua, rimanere fermi a fare le statue avrebbe reso il tutto più straziente.
Sarebbe stato come se il tempo mai passasse.
Bisognava fare qualcosa.
Il ragazzo corvino dagli occhi eterocromatici prese un grosso respiro profondo prima di aprire bocca.
" che ne dite se rimanessimo in gruppo assieme? Magari proviamo a parlare di altro, no? Sono sicuro che i soccorsi arriveranno prima o poi. Bisogna solo mantenere la pazienza e nessuno si farà male "
Il tono era quello di qualcuno che cercava di suonare autoritevole ma rassicurante allo stesso tempo.
Ora come ora dovevano solo spendere del tempo perché... Soccorso sarebbe arrivato.
Sì, sarebbe arrivato qualcuno ad aiutarli.
Doveva convincerli di ciò.
Era illogico che la scomparsa di 16 ragazzi, addirittura ultimates, non allarmasse nessuno in fondo.
Bisognava solo aspettare.
Solo.
Aspettare.
Il resto del gruppo si girò verso la direzione della persona quale aveva rotto questa scena muta.
Non erano molto sicuri di cosa dire in quel momento, nonostante le sue parole cercavano di toccarli in qualche modo, così come la sua espressione confidente.
Aspettare? Soccorsi?
Sarebbero veramente arrivati i soccorsi prima che qualcuno facesse qualcosa di azzardato?
La maggior parte degli studenti voleva credere a ciò - doveva credere a ciò - e si svegliò da questa sorta di trance in cui era caduto.
Si doveva essere positivi e speranzosi in fondo.
Almeno per ora potevano esserlo...
Annuirono e concordarono con lxi.
Eppure c'era ancora qualcuno che era rimasto fin troppo scosso da tutto ciò.
Koharu.
La quale stava ancora tremando dall'evento successo poco fa, eppure attualmente questo tremolio si notava molto di più rispetto a prima.
Teneva la borsa del pigiama più stretta a sé. Ora più che mai necessitava di sentire l'odore confortante di casa. Quello che il suo portafortuna emanava sempre nei momenti di bisogno. Cercava un modo di sentire quel profumo, eppure in quel momento nulla sembrava far succedere questo. Anche dopo le parole dell'altrx ella continuava a rimanere nella stessa posizione. Tremando.
" koharu ti vuoi sedere un attimo? "
La sarta, Airi, notò questo cambiamento nella castana e cercò di esserle utile in qualche modo. Di sedie ce ne erano in abbondanza nei dintorni dopotutto.
Era normale che ella, più di tutti quanti i presenti, fosse ancora scossa da tutto ciò.
Addirittura cercò di mettere una mano sulla spalla dell'altra per confortarla, però appena essa toccò l'altra, quest'ultima saltò indietro spaventata.
Il suo sguardo rimaneva basso.
L'interno del suo labbro inferiore era stato morso.
Il suo intero viso, soprattutto le sue guance, aveva preso un colorito rosso.
I suoi occhi si dimostravano lucidi, quasi come se ella stesse per scoppiare a piangere da un momento all'altro.
Ci fu un piccolo momento di silenzio prima che ella in risposta cercasse di dire qualcosa. Il resto aveva portato la sua attenzione verso le due ormai ed Airi non sapeva nè cosa dire, nè come muoversi alla reazione della badante dei panda.
Borbottò queste parole con un tono di voce così basso che nemmeno alla bionda non erano udibili in modo comprensivo.
" ... mi ... ce ... "
" huh? "
" ho detto di lasciarmi in pace! "
Successivamente quasi urlò quelle parole. Il cambiamento di voce drastico ed improvviso fece addirittura sobbalzare alcuni dei presenti.
In quel momento Koharu non sembrava volerne sapere.
In quel momento non sembrava voler alcun conforto da parte di nessuno.
Cosa dovevano saperne loro della sua situazione?
Chi si credevano di essere?
Davvero pensavano che tutto sarebbe passato con qualche parola dolce... Solo perché erano ultimates e persone importanti?
Le lacrime agli occhi si iniziarono a formare.
" che ti succede Koharu? "
" cosa mi succede? Pronto?! Non vedete dove siamo capitati?! STAVO PER MORIRE! MO-RI-RE! E VOI VOLETE FAR FINTA CHE NULLA SIA SUCCESSO?! "
Man mano che l'altra si sfogava il suo tono di voce si alzava sempre di più, guardando sopratutto verso la direzione di Axel, il quale diede un tentativo di spiegare il fraintendimento.
" ma no, non intendevo quest- "
" E ALLORA COSA?! PER CASO NON TI PREOCCUPI DI QUESTO SOLO PERCHÉ NON SEI STATO TU A SUBIRLO?! "
" ti stai sbagliando, per favore, penso solo che in queste situazioni bisognerebbe prova a... "
Se prima il creatore di effetti speciali era stato interrotto da una risposta immediata della castana, ora fu lxi stesso a smetterla di parlare notando le lacrime che colavano giù dai suoi occhi castani. Una brutta sensazione pervase il suo corpo a vedere lo stato in cui ella si trovasse.
La castana riprese a parlare, questa volta il tenore da lei usato era più tremante e meno udibile di prima.
" dovevo saperlo... non poteva andare bene con me... quelli speciali pensano sempre a se stessi... "
Nuovamente la bionda dai capelli lunghi cercò di avvicinarsi per consolarla.
Nuovamente fu respinta dalla ragazza ormai in lacrime.
" Koharu- "
" HO DETTO NO! LASCIATEMI IN PACE! FATE QUELLO CHE VOLETE PER QUEL CHE MI RIGUARDA! GIOCATE PURE A FARE GLI AMICI! MA LASCIATEMI FUORI DA TUTTO QUESTO! "
E fu così che... Corse via.
Tenendo stretto a sé quella borsa in carta, Koharu Kumagai lasciò il resto dei ragazzi nell'atrio di fretta mentre con una manica cercava di asciugare le lacrime dai suoi occhi.
Il percorso per dove ella si stesse dirigendo non era certo al resto dei ragazzi.
Probabilmente nemmeno a se stessa.
Ora come ora voleva solo essere lasciata in pace, non stare ad ascoltare a queste inutili parole senza senso.
Voleva rimanere da sola.
In loro compagnia non sarebbe successo nulla di buono. Poteva sentirlo dentro di sé.
Perché?
Perché finiva sempre così per lei.
" ehy! Non te ne andare! "
Il corvino che fino ad ora aveva parlato stava per inseguirla, volendo chiarire la situazione attuale ed il perché delle sue parole.
Non era vero che egli non provava empatia per quello che ella avesse appena passato in fondo.
Non era sua intenzione voler farla sentire invalida nel provare le sue emozioni.
Voleva solamente cercare di rimanere in gruppo, lei compresa.
Si sarebbe messo a rincorrerla per i corridoi di quella buia scuola, se non fosse che una mano afferrò il suo braccio tenendolo fermo sul posto ed impedendogli di andarsene via a sua volta.
Si girò per vedere chi fosse stato ed altro non era che la critica di moda.
Lo sguardo dipinto sulla faccia della ragazza più alta era uno menefreghista, indifferente dal vedere correre via una sua compagna di classe. Come se non le importasse ed interessasse.
" è tempo sprecato rincorrerla. Meglio fare altro "
" tempo sprecato-? "
" devi lasciarla stare, andarle a parlare non servirà a nulla "
Un tono forte che dava una punta di acido fu emesso a quella frase, interrompendo per l'ennesima volta l'altro ultimate, quale in risposta diede all'altra uno sguardo che dava chiaramente il messaggio di essere contro a ciò.
Tirò un sospiro, tornando a mostrarsi più calma e "normale".
Anche la sua voce cambiò dall'acidità a qualcuno che cercasse di mostrare la sua indulgenza.
" Ognuno ha il suo metodo di gestione delle emozioni. Lo sai... vero? "
Quella frase sembrò intenzionata a tagliare l'altro, come se fosse una frecciatina verso la sua direzione.
In risposta si fece lasciare il braccio per poi incrociare quest'ultimo con l'altro sul petto e moromare:
" certo che lo so... "
Con uno sguardo leggermente offeso.
Ormai lasciò perdere di andare ad inseguirla date le circostanze. Inoltre tutti avevano ascoltato alle parole di Valeria. Ignorarle poteva metterlo sotto cattiva luce davanti al resto.
L'altra in ricambiò gli diede un lieve sorriso, prima di girarsi vero le altre persone con aria più autoritaria di prima e lasciare il ragazzo alle sue spalle.
" propongo di investigare invece. Avere una cognizione del luogo ci tornerà utile a familiarizzare con quest'ultimo. Chi vuole mi segua. Chi no, beh, poco importa. Fate pure quello che volete. Non sarò io ad andarvi dietro. Ognuno ha libera scelta dopotutto "
Ancora, le ultime parole sembravano colpire il ragazzo dagli occhi diversamente colorati, il quale portò lo sguardo altrove in risposta.
Successivamente una mano fu alzata, precisamente quella dell'ultimate flautist, Hiroko.
" se posso permettermi, vorrei davvero dare una mano ma nelle mie condizioni non sono molto utile "
" quindi lei rimarrà qui? "
Questa volta fu Asahi ad aprire bocca.
La bionda scosse la testa prima di mettersi a spiegare la sua idea.
" Io propongo che chi non se la senta possa venire con me: ho esplorato un po' il luogo prima di arrivare qui e, se non sbaglio, dovrei essermi imbattuta in una cucina. O almeno, qualcosa del genere... Non ne sono proprio sicura. "
" e cosa desidererebbe fare in cucina? "
Il giocatore di scacchi corruggò le sopracciglia, un po' confuso dalla proposta dell'altra. Certo, in cucina si prepara qualcosa da mangiare, questa cosa era ovvia, ma se come dice lei nelle sue condizioni non riesce a vedere... Perché dovrebbe cucinare?
" potremmo provare a preparare qualcosa mentre gli altri investigano, no? Insomma, dopo un po' diventeremo tutti affamati. Dividerci i compiti sembra la cosa migliore da fare in fondo "
Gli altri guardarono le due ragazze, quelle che avevano proposto queste due scelte, pensando sul da farsi. Nessuno sembrava essere in disaccordo con entrambe le proposte, anche se alcuni si notavano essere titubanti nel voler stare in gruppo.
Ci vollero alcuni minuti prima che uma decisione definitiva fu presa e fu proprio la seguente:
Nel gruppo di Valeria, quello investigativo, fecero parte Hamasaki Sumire, Fujikawa Asahi, Bonnet Axel, Nakamura Akihisa, Aoki Dae-jung, Shiraishi Shiori, Sawyers Naomi, Sekita Hyosuke e, naturalmente, Kamei Valeria.
Nel gruppo di Hiroko, quello diretto verso la cucina, fecero parte Oba Mitsuki, Sugawara Airi, Yamamoto Izumi, Endo Yuri, Kaneko Subaru e, naturalmente, Makita Hiroko.
" dovremmo darci un punto d'incontro ad un orario preciso? Oh... "
Mitsuki fu quella a parlare questa volta, guardando in giro se ci fossero dei orologi.
E no, ora che si notava bene la presenza di uno di essi non era qui nell'atrio.
Fu delusa nel vedere ciò, non sapendo cosa fare successivamente.
Dae-jung, preso dalla curiosità, ispezionò il suo E-Handbook per vedere se fosse dotato di un calendario e, soprattutto, di un orario. Così per dare una mano al resto nel trovare un luogo d'incontro.
" però c'è un orologio nel tablet! Basta vedere in alto a destra dello schermo. Prima però bisogna mettere la proprio impronta digitale sul pulsante giù al centro per avviare il sistema, dopodiché il resto vien da sé "
Spiegò il blu, sistemando i suoi occhiali con l'indice della sua mano destra e mostrando lo schermo al resto del gruppo.
Prese di nuovo la parola, alzando lo sguardo verso gli altri ragazzi:
" che ne dite di rivederci qui circa... fra due ore? Possiamo scambiare informazioni dopotutto "
Tutti quanti concordarono su questa scelta sensata. Da qui a due ore si sarebbero ritrovati nello stesso atrio dopo aver cercato a fondo ciò che era possibile e parlarne col resto.
" oh, ci sta "
" va benissimo! "
" perché no... "
" non mi cambia "
E così il gruppo della cucina si diresse proprio verso quest'ultima.
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" allora... Da dove dovremmo partire? Sappiate che la mia pazienza è limitata "
Hyo batté ripetutamente il piede sul pavimento mentre teneva le braccia incrociate assieme ad un broncio sulla sua faccia.
Mentre il gruppo culinario aveva preso la strada per dirigersi verso la cucina dei dormitori, o almeno così li definivano loro poiché le somiglianze con quest'ultimi, il gruppo a capo delle investigazioni era rimasto ancora nell'atrio a discutere sul da farsi.
Tornare indietro per le stanze poteva essere un'idea sul dove iniziare ma quel luogo era già stato esplorato da tutti quanti praticamente e non avrebbero tirato fuori nulla di utile ed interessante.
C'era una porta in vetro e dalle cornici grigie dall'altra parte dell'atrio, tuttavia dall'aspetto sembrava essere chiusa e non accessibile ai ragazzi.
Non avevano quindi molte possibilità.
La castana, Sumire, curiosa della porta rimase vicino ad ella ad osservarla per vedere se vi fosse qualche particolare - magari una serratura facilmente forzabile - che potrebbe tornare utile ad aprirla. Dall'altra parte del vetro vi era un lungo corridoio e delle scale con qualche porta qua e là. Nulla di particolare che attirava l'attenzione, sebbene l'aura di mistero di faceva sentire.
Sul muro alla destra della porta bloccata notò un messaggio appeso:
Scusate ma la porta si è bloccata e non sembra più aprirsi. Se volete provare a forzarla siete i benvenuti. Però non rompetela! <3
~ Hope's Peak Academy Staff
... Doveva essere quella ragazza buffa, Venom, ad aver lasciato questo messaggio alla porta.
Rimase a leggerlo attentamente, pensando su cosa fare successivamente.
... Finché un piccolo sorrisetto non comparve sul viso, così come ebbe un'idea di come usufruire della situazione.
" ehy ragazzi! Venite qua un attimo! Credo che so come farci strada! "
A quel richiamo il gruppo si avvicinò alla giornalista, la quale mostrò a tutti quanti il messaggio trovato poco fa.
" non possiamo romperla? Ma dai, è in vetro. Cosa ci costa prendere una pietra e sfasciarla? "
Akihisa sbuffò alquanto arrabbiato a sapere di questa notizia.
Sumire, però, non smise di sorridere.
" eh lo so, non si può rompere. Però possiamo sempre provare con la forza ad aprire la porta. Vedete, qui in mezzo ci sono delle piccole fessure fra le due e si può provare a spingere e tirare finché non si apre! "
" ... Il tuo punto? "
" non sappiamo chi è il più forte fra noi e bisogna trovarlo in qualche modo. Propongo una piccola sfida classica su come decidere chi è il migliore- "
" a scacchi? "
Asahi rispose senza pensarci molto, interrompendo la giornalista nel suo discorso. Il tutto fu detto pur con una faccia assai indifferente, quasi rendeva la cosa più spiritosa del dovuto.
Tutti rimasero qualche secondo in silenzio a guardare il giocatore, alcuni trattenendosi dal ridere mentre altri imbarazzati dal sentire una risposta del genere.
Sumire d'altro canto lo guardò con occhi spalancati ed una faccia che esprimeva molta impertinenza. Mise le mani sui suoi fianchi ed rispose con il tono più sarcastico al mondo:
" sì, asahi. A scacchi. Perché tutti sanno che bisogna avere tanta forza a muovere quei pedoni "
Il corvino in cambio rimase muto, mettendo le mani nella sua tasca e guardando verso altrove con una faccia oramai arrossata dalla figura appena fatta. Palesemente avrebbe voluto sotterarsi in quell'istante.
L'altra riprese a parlare:
" come dicevo, propongo una sfida a braccio di ferro fra tutti voi. Chi vince apre la porta! "
" e tu cosa fai nel mentre? "
Akihisa ribattè.
" l'arbitro, ovvio. qualcuno dovrà pur osservare e tener conto delle vittorie. Aspettate, preparo già i turni. "
A queste parole, ella si mise velocemente a scarabocchiare qualcosa sul suo taccuino.
" ecco qui! che le Olimpiadi abbiano inizio e che il migliore vinca! "
Il resto del gruppo era un po' scombussolato da questo nuovo inserimento della castana, ma quasi tutti accettarono di far parte a ciò, anche perché non c'era altro cui potevano svolgere.
Quasi tutti.
Shiori fece schioccare la sua lingua a queste schioccezze, con fare poco volenteroso di prendere parte a ciò.
Infatti senza dire una parola si mise a camminare verso l'altra parte dell'atrio per andare ad investigare da sola.
Così doveva essere sin dall'inizio almeno.
Proprio in quel momento si stava rimproverando ad esseri messa in gruppo con questi qua.
Eppure a fermarla fu proprio e nuovamente Sumire.
" Shiori ferma lì! Anche tu fai parte del gruppo in fondo "
" non più, fatele da soli queste ricerche. Voglio stare per conto mio "
" e dai, che ti costa? Hai paura di perdere per caso? "
" assolutamente no, non ho bisogno di mostrare niente. Soprattutto a te. "
" però se te vai rischi che qualcuno... Insomma... Ti venga dietro ad ucciderti. Saresti la vittima perfetta in fondo "
In quel momento tutti rimasero in silenzio a guardarla, increduli delle parole che ella avesse appena detto. Ella però fece come se nulla fosse ed andò avanti:
" non fraintendere: dubito che qualcuno qui presente potrebbe fare qualcosa del genere. Però le probabilità non sono mai zero "
In cambiò la corvina le diede uno sguardo minaccioso e di pietra, stringendo un pugno. Eppure nessuna parola uscì dalla sua bocca, piuttosto si incamminò sul tavolo più vicino e si sedette. Fece un gesto al cartomante di venire dalla parte opposta.
Sumire l'assecondò e si avvicinò sul tavolo a sua volta, seguita dal resto del gruppo.
Furono praticamente in un mezzo cerchio attorno ad esso, pronti a vedere come il tutto sarebbe svolto.
Shiori ed Akihisa misero ognuno il loro gomito sopra il banco e si presero la mano - più che altro era Shiori ad aver afferato la mano dell'altro con un po' più della dovuta forza.
Sumire mise la sua mano fra i due, pronta a segnalare il momento d'inizio.
" ready, go! "
I due iniziarono ad usare tutte le loro forze nei loro arti, cercando di buttare giù l'avversario. Era un incontro che durò pochissimo, così solitamente funzionano i round a braccio di ferro, e quello cui mano toccò la superficie del tavolo fu proprio di Akihisa.
Sconfitto tirò un sospiro un po' deluso ed arrabbiato.
" primo round vinto da: Shiori. Prossimo: Axel ed Hyo "
Proclamò la giornalista facendo segno ai due di mettersi sul posto.
" vedi di non farmi perdere tempo, volendo potresti già ammettere la tua sconfitta perché sono indubbiamente il migliore qui "
Hyo affermò il tutto con grande sicurezza, prima ancora di prendere la mano sollevata del creatore di effetti speciali, il quale alzò le sopracciglia come per dire "ma sta scherzando?".
" mi spiace, ma non sono tipo da tirarmi indietro "
Ribatté con un tono più calmo.
" ready, go! "
Se il round di prima era durato qualcosa come 20 secondi, questo durò addirittura 5.
Infatti Hyo fu messo K.O. dall'altra con abbastanza facilità. Così tanta che persino Axel ne rimase colpito. Certo, non era stato la più atletica delle persone, si sarebbe aspettato un po' di contrattacco, ma questo era fin troppo facile.
Era come se l'altro era stato troppo pigro per muoversi del tutto.
" secondo round vinto da: Axel.
Prossimo round: Naomi e Dae-jung "
I due si misero in postazione, ma prima che potessero cominciare Naomi sembrava voler dire qualcosa.
" my dearly beloveds, questo è un punto importante per la collaborazione. Shall I win non solo questo round ma pure quelli a venire, prometto sulla mia anima di dare del mio meglio affinché tutti quanti possiamo arrivare al nostro amato happy ever after. Furthermore, sono così onorato di avere come avversario mr. Dante-kun- "
" in realtà mi chiamo Dae-jung- "
" stessa cosa- "
" okay, prima che riprenda a parlare, state pronti. Ready, go! "
I due iniziarono a duellare e, vincitore di questo round fu inaspettatamente Naomi.
Il monologo si alzò addirittura in piedi con un grande sorriso davanti a tutti, per poi fare qualche inchino in stile teatrale. Come se i presenti avessero appena assistito ad uno spettacolo fatto da lui.
" terzo round vinto da: Naomi.
Prossimo round: Asahi e Valeria "
" oh cielo... "
Borbottò il giocatore di scacchi alla notizia. Se i calcoli non lo ingannavano vincere questa e l'altra partita avrebbero aumentato le possibilità di dover sfidare... lxi. Sempre se anche egli vincesse ma mai dire mai. Sembrava pieno di sorprese e non sapeva cosa aspettarsi da qualcuno come egli.
Doveva perdere questo round allora, no?
Insomma, non stava cedendo il posto a qualcun altro perché non era fisicamente più forte di ella.
Pff- quando mai.
Si stava tirando indietro per altri motivi.
Così almeno cercava di convincersi.
Valeria d'altro canto sembrava alquanto tranquilla al riguardo, come se avesse la vittoria in pugno.
" ready, go! "
Asahi stava per mollare subito la presa per quanta forza l'altra stesse pressando sulla sua mano, però neanche ebbe il tempo di farlo che sentì un grosso dolore alla caviglia. Come un tacco avesse colpito forte quella parte del corpo.
Distratto come era si fece subito mettere al tappeto dall'altra e, con fare confuso ed arrabbiato per via del dolore, si alzò in piedi.
Era sul punto di dirle in faccia come ella avesse palesemente barato con quel disgustoso trucco, però ci ripensò un attimo per via della presenza di altre persone. Fece così nuovamente scena muta.
" qualcosa non va? Una sconfitta così fa così male per te? "
La ragazza con la coda lo stuzzicò appena con quella frase.
Eppure lxi rimase in silenzio a fissarla con lo stesso sguardo di prima.
Dopodiché schioccò la lingua e se ne andò.
No, non gli piaceva perdere. Soprattutto quando qualcuno bara e successivamente sbatte tale vittoria in faccia sua.
" primo giro fatto! Ora ci sono le semifinali fra: Shiori ed Axel. Successivamente Naomi e Valeria. "
I due round furono svolti con abbastanza fretta e, sorprendentemente, ne uscirono vincitori Shiori e Naomi.
Ora toccava solo fra i due battersi.
Ella era rimasta indifferente a tutto questo per l'intero tempo degli scorsi rounds. Non sembrava voler nemmeno celebrare queste vittorie.
Naomi, d'altro canto, sembrava aver fatto crescere la sua autostima ed era voglioso di mostrarsi davanti al resto del gruppo.
" my, che avventura che sto percorrendo assieme a voi. But now our time has come. My final battle shall take place right here, right now. Prima di questo vorrei porvi le mie più sentite grazie per avermi accompagnato in questo viaggio. Ogni vittoria la dedico al mio beloved pubblico and I, Naomi Sawyers, Ultimate Monologuist, prometto solennemente di portarne un'altra al vostro cospetto per mostrarvi definitivamente e nuovamente la mia più sentita adorazione ed ammirazione. Possa questo giorno rimanere impresso nei nostri cuori fino alla fine dei nostri giorni, poiché io- "
Shiori prese il ragazzo dal colletto della sua giacca bordeaux per poi avvicinarlo alla sua faccia e guardarlo dritto negli occhi con uno sguardo pietrificante e spaventoso.
" hai finito? "
L'altro la guardò mandando giù la saliva che aveva in bocca per poi annuire e tacere.
I due si misero seduti sulle sedie opposte e, nuovamente prima ancora di iniziare, il monologo decise di riaprire bocca:
" se mi permetta my dear... come ti chiami... Non deve sentirsi intimorita dal mio aspetto. Non giocherò avidamente e non rincorrerò a vigliacchi trucchi. Usi pure tutta la sua grinta e forza in questa battaglia finale "
" ah sì? "
L'altra alzò un sopracciglio.
" ready, go! "
L'equilibrio fra le due spinte sembrava mantenere la sua posizione per qualche secondo, finché la ragazza non strinse la presa della mano del ragazzo dai capelli chiari, quest'ultimo dal dolore cercò di mollare questa stretta, per poi usare la sua forza e scagliare la mano dell'altro velocemente sulla superficie del tavolo.
Un sonoro "BOOM" fece eco per tutto il luogo, così come un'incavatura si formò sulla piattaforma.
Fortunatamente quest'ultimo non si ruppe, però Naomi sembrava avere qualcosa da ridire sul suo braccio.
" vincitrice in braccio di ferro: Shiori! Come premio dovrai aprire la porta per tutti n- "
" WAAAAAAA- MY HAND! MY BELOVED HAND "
Axel prese la parola mentre osservava la curva formata. Era... Scioccato come minimo su come tutto ciò fosse fisicamente possibile.
" ... wow, ma come ci sei riuscita? "
" OH DEAR GOD NON POTRÒ PIÙ MANGIARE I CEREALI COME SI DEVE "
" 'sto qua ha detto di non trattenermi. Sembrava alquanto confidente al riguardo "
" HOW AM I SUPPOSED TO ACT NOW?! I RATHER DIE THEN NOT BEING ABLE TO GO ON STAGE AGAIN "
" oh... Naomi tutto apposto? "
" PERCHÉ, DEAR JESUS, PERCHÉ PROPRIO ME?! "
Sumire si aggiunse.
" ...dovremmo portargli del ghiaccio? "
" mi sa di sì "
Mentre i due andarono a prendere un'altra bottiglietta d'acqua fredda dalla macchinetta da usare come sostituto del ghiaccio, la corvina si diresse subito verso la porta sbloccata. Dopodiché cercò di mettere entrambe le mani sulla fessura e smuovere la porta avanti e indietro... Senza successo perché la serratura sembrava tenerla ben ferma.
Schioccò nuovamente la lingua sul suo palato con fare impaziente per poi iniziare a prendere a calci la serratura e, finalmente, la porta cedette, spalancandosi davanti a tutti quanti.
" finalmente! Ora possiamo fare altro che rimanere qui con le mani in mano! "
Esclamò il direttore di filmati, quale fu spinto via dalla ragazza dai lunghi capelli neri mentre si incamminava verso la nuova zona.
Sumire ed Axel tornarono subito sulla scena con la bottiglietta e, mentre uno stava cercando di dare quest'ultima all'attore, quale ancora si lamentava del dolore, l'altra cercò di fermare Shiori con le seguenti parole:
" dove vai? Guarda che da soli è pericoloso! "
In cambio però ricevette un dito medio da parte sua, senza neanche girarsi a guardarla. Scomparse poco dopo salendo le scale.
La castana, ora offesa dal gesto, si lasciò sfuggire un commento sgradevole sottovoce:
" cafona "
" ehm... quindi ora che dovrebbe succedere? "
Domandò Akihisa guardando verso la direzione della nuova zona poggiando una mano sul suo fianco.
" non lo so, chiedi a Valeria. Lei ha avuto quest'idea di investigare dopotutto "
Tutti guardarono verso la sua direzione e la critica di moda annuì con un lieve sorriso:
" noto che la zona è alquanto ampia. Direi di dividerci come minimo in coppie ed esplorare. Bisogna decidersi adesso con chi andare perché, in caso mancasse qualcuno, sapremmo a chi chiedere. Questo evita che qualcuno provi a fare del male ad altre persone poiché verrebbe subito sgamato, non credete? "
Tutti concordarono ed annuirono all'unisono.
" bene, se non vi dispiace come partner vorrei stare con Sumire- "
" wait! Waitwaitwaitwaitwaitwaitwait! Voglio stare io con la giornalista! Abbiamo molto da dirci in fondo "
Sumire corruggò la fronte.
" ne abbiamo? "
Annuì.
" well yes, you're a journalist afterall. Non vorresti perdere l'unica ed onorevole opportunità di intervistare the one and only star of the show! Am I right? Inoltre mi hai salvato la vita con quel gesto di bontà nel portarmi qualcosa per alleviare il dolore sulla mia mano made by the devil "
Si supponeva che con "devil" si intedesse Shiori. Mentre andava avanti con il suo monologo, Naomi prese entrambe le mani della giornalista per rafforzare questo momento.
" my sweet angel, lasci che le dimostri how grateful I am by letting me be your partner during this new adventure and chapter of my crazy story "
Il creatore di effetti speciali si intromise nuovamente:
" ma, in realtà l'acqua te l'avrei portata io... "
" taci tu "
Sumire riprese la parola.
" oh, va benissimo allora! "
E fu così che Naomi prese la mano della castana e si avviò per la nuova zona.
Tutti rimasero un attimo in silenzio, per poi andare avanti con la formazione delle coppie.
" ... okay, c'è qualcuno che vorrebbe stare con me per caso? "
" oh, perché no? "
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E così le coppie furono formate e mandate a ricercare un'area diversa dalle altre.
La scuola risultava alquanto grande, sia nel numero dei luoghi che l'ampiezza di quest'ultimi. Tuttavia maggior parte delle porte sembravano essere bloccate, o meglio, chiuse a chiave. Quindi per quanto frequente la presenza di porte fosse, tant'essa era quella di ritrovarsi faccia a faccia con un ostacolo d'intralcio.
Durante tutto questo viaggio, Axel ed Hyosuke non sembravano alquanto felici di dover ripetere la stessa azione ogni volta senza giungere a nessuna conclusione. Il biondo faceva sentire questa sua frustrazione più dell'altrx a causa della sua poca e limitata pazienza.
All'ennesima porta, però, la coppia riuscì finalmente ha trovarne una facilmente accessibile.
" grazie a dio, mi stavo stancando di dover muovere le mie povere gambe "
Hyosuke sventolò le braccia verso l'alto portando il suo viso nella stessa direzione, esultando la nuova scoperta. Successivamente si fece spazio spingendo il corvino con entrambe le mani verso il lato della porta, così da poter fare il suo ingresso nella stanza.
L'altro del resto chiuse gli occhi e prese in respiro profondo, come per calmarsi e rimproverarsi sul fatto di non doversi arrabbiare per così poco. Infondo l'altra persona non era dell'umore giusto ed iniziare a discuterne non sarebbe servito a nulla.
Entrò a sua volta dopo essersi sistemato la giacca.
Ci furono molte cose che attirarono la loro attenzione all'accesso, eppure quella che colpì di più fu proprio il fatto che il luogo fosse già illuminato di suo. Un piccolo interruttore della luce era affianco alla porta.
Era strano perché i due pensavano che il luogo non fosse stato esplorato...
Che qualcuno fosse stato qui prima di loro?
Certamente, quei due ragazzi quali li avevano confinati qui potevano essere la risposta a tutto ciò. Alla fine non si sapeva per bene da quanto tempo loro fossero qui.
Osservando precisamente la camera, rispetto al corridoio possedeva un tetto più basso, ma a comunque giusta misura per un luogo accessibile di una casa, sebbene la larghezza era considerabile di media ampiezza. I muri erano tappezzati di mattonelle blu scuro dal pavimento verso a meno della metà di quest'ultimi, mentre il resto si presentava semplicemente bianco.
Mobili ed accessori lì presenti erano sicuramente quelle quattro lavatrici bianche, vuote, nuove di zecca e pronte all'utilizzo; sopra di esse vi erano dei piccoli tappeti da decorazione, così come dei minuscoli vasetti di fiori.
" hey, guarda qua un attimo. non sembrano strani questi fiori? "
" in che senso, scusa ? "
" non lo so... mi danno aria che non siano veri "
" allora non lo saranno, no? Sarann di plastica. Non ci vuole un genio a capirlo "
Guardando verso il lato sinistro vi era un tavolo marrone con sopra tanti panni bianchi, puliti e piegati più volte su se stessi; dopodiché alla sinistra del tavolo vi era un cesto della biancheria, anch'esso vuoto; alla destra, infine, un grande scaffale con dentro oggetti vari: scatole, carta igienica, asciugamani, profumi per l'ambiente, eccetera.
" se avremmo bisogno di ripulire qualcosa sappiamo dove trovarlo almeno "
" semmai tu pulisci! Un genio indiscusso dei film come me ha solo tempo per le sue creazioni! "
" ...oppure sei solo sfaticato "
Quest'ultimo commento fu bisbigliato dal creatore di effetti speciali.
Infine dal lato destro vi era un lavabo con del sapone solido ed un mobile al di sotto di esso contenente altri oggetti di cambio come vaschette, spazzolini e dentifricio; vicino vi era nuovamente un altro scaffale, questa volta molto più grande, contenente ogni tipo di detersivo immaginabile per pulire i panni, addirittura vi erano bicarbonato di sodio ed aceto bianco.
" aceto? Non si usa per l'insalata? "
" beh sì, ma aiuta pure a togliere macchie che solitamente non si levano con un semplice lavaggio "
Hyo rimase un attimo in silenzio a guardare l'altro. Subito dopo alzò una mano all'aria e la puntò verso il suo partner d'esplorazione.
" certo che lo sapevo! Volevo solo testare la tua conoscenza per vedere se fossi adatto all'incarico di MIO creatore d'effetti speciali "
" tuo? "
Annuì.
" ma ovvio! Essendo io un regista - anzi il regista più famoso e giovane dato il mio titolo - che dirige i filmati, il MIO staff aiutante dev'essere sempre allerta e pronto a dare il meglio anche solo per sfiorare quelli che sono i miei standard base per un film eccellente! "
Proferì il tutto gonfiando il petto con aria fiera e portando una mano sopra quest'ultimo.
Axel invece lo rimase a fissare con un'aria che chiaramente mandava il messaggio di disapprovazione a tutto ciò. Non disse comunque nulla al riguardo.
Anzi, cambiò completamente discorso non volendo pensarci su.
" quiiiindi questa è la lavanderia scolastica. Non credo "
" apparentemente sì, alquanto pulito direi "
" beh, questa rimane la Hope's Peak Academy dopotutto "
" ne sono a conoscenza, grazie mille. Intendevo dire che solitamente questi posti sono pieni di... schifezze e ragnatele "
" come mai? "
" insomma, non c'è nemmeno una finestra per far arieggiare qui! Dovrebbe esserci odore di aria chiusa come minimo. Mi chiedo proprio perché sembra come se la stanza fosse stata appena fatta "
Xlx ragazzx corruggò le sopracciglia a quell'affermazione e su strofinò il mento con mano destra.
" effettivamente sembra tutto fin troppo nuovo... "
La persona in questione si avvicinò allo scaffale dei detersivi ed iniziò a prendere alcuni e testare i tappi.
Sì, era sigillati a dovere. Proprio come se non fossero stati mai usati.
" magari prima del nostro arrivo hanno apportato delle modifiche a questa stanza? "
Il biondo scrollò le spalle non sapendo precisamente cosa pensarne, se non che questa sensazione sembrasse semplicemente stramba.
Dopo qualche minuto ad investigare più a fondo la zona, i due decisero di levare le tende e tornare alle azioni di prima: provare ogni porta finché non se ne trovi una accessibile come quest'ultima. Terranno a mente questo dettaglio scovato nella lavanderia.
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Se una coppia era ben presa nelle investigazioni della nuova zona, per un'altra non si poteva proprio dire lo stesso.
Per i corridoi del piano infatti si potevano avvistare la castana giornalista e l'attore di monologo dai capelli bianchi intenti a parlare.
Più precisamente si poteva notare Sumire prendere appunti sul suo taccuino mentre poneva qualche quesito a Naomi, quale non faceva altro che andare avanti a parlare.
" okay quindi, Naomi Sawyers: nato il 23 aprile, alto 1,77 metri, circa 60 chili di peso. Sei diventato un ultimate perché le agenzie dal tutto il mondo avevano notato il tuo talento ed il Giappone, volendo praticamente marcare il fatto che eri 'di proprietà loro' ha deciso di passarti il titolo per, parole tue, 'flexare di avere il più grande attore of all the century'. Sbaglio qualcosa? "
" my, my. Assolutamente no dear! Tutto quello che è stato appena detto altro non è che la più pura verità. Vedi, sul palcoscenico e generalmente nel mondo del teatro sono piuttosto amato e voluto da tutti quanti! I can't blame them tho, perché le mie doti di recitazione sono al di sopra di ciò che qualcuno si possa immaginare! Neanche la più potente delle divinità può immaginare quanto la mia maschera riesca a nascondere- "
" ah quindi sei politeista? "
" eh- oh, of course not! La religione non è qualcosa che mi interessa assai a dir la verità "
" allora perché usare una divinità, anzi le divinità, per descrivere questo tuo talento? "
" because it was all an act! Cerco di tenermi allenato usando parti dei miei copioni! Capire l'essenza di ogni frase e parola fino a che il mio cuore stesso riesca a sentirli battere forte, empatizzare appieno la sensazione di gioia, rabbia, melanconia, disgusto, sorpresa, odio ed amore può portare un attore come me ha risplendere più del sole! "
" e da quale copione precisamente dovrebbe venire questa frase? "
" oh my, quanto sei curiosa! Sfortunatamente non mi è concesso parlarne per via di un contratto ma dato che sei tu, my dear interviewer, posso chiudere un occhio su alcune informazioni top-secret. Il titolo dello spettacolo si chiama 'madre tua' e riprende le avventure di questo ragazzo orfano, quale è alla ricerca della sua amata madre pochi giorni prima del matrimonio fra egli e la sua amata- "
" sembra una copia scrausa del musical 'mamma mia'... "
L'altra lo guardò inclinando la testa leggermente di lato, non proprio sicura della veridicità di quelle parole.
" oh dear, ti sbagli! Semmai il contrario! Vedi, è proprio quel musical ad essersi ispirato a questo spettacolo, quale sfortunatamente fallì per cause misteriose. Fear not because I, Sawyers Naomi, porterò il vero potenziale di questo show grazie alle mie grandiose capacità, che addirittura riusciranno a farmi amare sempre più del pubblico! "
" capisco, bene. Possiamo anche terminare qui. Dovremmo proprio investigare adesso "
" MY GOD, AM I NOT INTRESTING ENOUGH?! "
Il ragazzo mise una mano sul suo petto facendo qualche passo indietro, tutto ciò con una faccia esageratamente sorpresa.
L'altra si fece prendere alla sprovvista da tutto ciò, tanto saltò leggermente sul posto per poi guardarlo in faccia con fare a sua volta sorpreso.
Dopo qualche istante rispose:
" no, sei alquanto... interessante. Ma ora meglio fare altro. Possiamo rimandare l'intervista a dopo perché non riuscirei a tenere a mente tutte queste informazioni su di te "
Spiegandosi iniziò a chiudere il taccuino ma una mano guantata l'afferò per il polso nel farlo.
" please, I'm begging you! Lascia che ti racconti altro su di me! Do you want to know my tragic backstory, is that it? Posso raccontarti della morte di Jeremiah! "
" e chi è? "
" il mio ben amato criceto! Ahimè, quante lacrime ebbi versato quel giorno! Mia madre mi riferì del fatto che fosse stato accidentalmente succhiato via dall'aspirapolvere. Da lì in poi non riuscì più a vedere quei aggeggi infernali allo stesso modo- "
" wow, certo che mi interessa. ma, come detto prima, facciamo dopo "
" ti prego, perché non puoi starmi ad ascoltare? Sono il più grande attore di tutti i tempi, in fondo! "
" dopo. "
Marcò quella parola assai pesantemente.
Un momento di silenzio.
Fin troppo silenzio.
Ma era se come in quel istante si potesse udire il cuore dell'attore frantumarsi in mille pezzi a causa della risposta della mora.
La mascella di egli era spalancata in modo esagerato, così come i suoi occhi.
L'altra invece non sembrava fregarle chissà quanto.
Successivamente prese ed iniziò a provare ad aprire una delle porte presenti in quel corridoio.
Ebbe fortuna al primo colpo poiché la porta si aprì subito.
All'entrata si notò subito la grande sala. Sulle pareti vi era una carta da parati semplice blu pastello mentre il pavimento era lucido come quello del corridoio. Dalle pareti fino a circa poco più della metà della stanza, lasciando spazio ad un piccolo corridoio, vi era file e file di scrivanie dotate di computer, schermi, tastiere e mouse.
" uhm... i cavi sono strani "
Commentò la castana sottovoce mentre si mordeva l'interno della guancia.
L'attore la raggiunse a testa bassa... molto bassa e quando sentì quelle parole rispose:
" in che senso? "
" i fili dell'energia salgono per le pareti e si attaccano al soffito, dopodiché scorrono fino all'angolo lá davanti a noi in un macchinario... Suppongo sia l'interruttore che spegne ed accende tutti i computer "
Descrisse lo scenario davanti a sé, notando l'altro troppo occupato a guardarsi i piedi, per poi incamminarsi più a fondo ad osservare il grande macchinario attacato al muro. Aprì la porticina ed notò i vari pulsanti, dopodiché provò a tirare giù una levetta là presente ed improvvisamente tutto quanto diventò buio.
" AAAAAAH- TURN THE LIGHTS ON- "
A sentire quell'urlo fece subito come detto.
Quando la luce tornò, Naomi si trovava seduto sul pavimento con le ginocchia strette al petto.
" oh... scusa. pensavo fosse solo per i computer "
" ahimè, stavo per infartare! Dear, were you trying to kill me?! "
" no, sul serio- è stato un incidente. mi sono spaventata da sola "
" WHAT DID I EVER DO TO YOU TO DESERVE THIS- "
" ... "
Ella tirò un gran sospiro e strinse con due dita la radice del suo naso.
... Questa investigazione sarà alquanto faticosa da portare avanti.
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Ma passando ad altre coppie, c'è qualcuno che ha ancora un piccolo conto in sospeso.
Quei due altro non erano che Asahi e Valeria.
E dalla tensione che i due avessero si poteva afferare subito l'atmosfera scomoda creata.
Principalmente questo era perché Asahi non aveva ancora accettato quella sconfitta durante il piccolo torneo a braccio di ferro.
Certo, xlx ragazzx non aveva lo scopo di vincere ad ogni modo essendo ben conoscente di non vantare di chissà quale forza fisica.
Eppure non riusciva a mandare giù questa perdita scorretta.
Non aveva nemmeno compreso perché ella volesse essere in gruppo con egli.
Inizialmente non sembrava alquanto interessata sul suo conto, volendo stare in coppia con la giornalista castana, eppure fu subito la sua seconda scelta.
Insomma... Che si aspettava di ottenere stando con lxi?
In tutto ciò la ragazza alta camminava davanti ad egli con un lieve sorriso stampato in volto, certi momenti addirittura girava la testa per porgli qualche quesito venutole in mente sul momento.
Asahi non faceva altro che sorridere e dare risposte brevi, cercando di non apparire maleducatx in un modo o nell'altro. Ma appena l'altra tornava a guardare davanti al suo cammino quel sorriso si trasformava nuovamente in una faccia stanca.
Tra l'altro fra i corridoi i due non sembravano aver trovato ancora qualche luogo di esplorabile.
E questo scenario non sembrava mai cambiare, finché Valeria non si fermò improvvisamente portando la testa a guardare leggermente verso il basso.
Tirò un grande sospiro.
Il giocatore di scacchi d'altro canto sembrò assai perplesso alla scena lì davanti.
" si sente bene? Possiamo prendere una pausa se vuole "
L'altra alzò la mano ed iniziò a gesticolare come per segnalare che non ne avesse veramente bisogno.
" però avrei qualcosa di dirti "
Asahi rimase in silenzio a guardarla mentre si girava.
" vedi... non volevo farti perdere così durante quel... gioco. Stavo un attimo nervosa e d'istinto il mio corpo ha iniziato a muoversi da solo per sfogarsi. Davvero, non era mia intenzione colpirti sulla caviglia. Hai le mie più sentite scuse Asahi "
Il tutto fu detto con un tono dispiaciuto, per poi chinare leggermente la testa verso in avanti.
In risposta l'altrx rimase... in silenzio.
Non sapeva davvero cosa dire in quel momento.
Per lxi Valeria sembrava aver fatto apposta quel gesto per guadagnarsi la vittoria.
Addirittura gliela aveva sbattuta in faccia.
Cioè...
Che si fosse sbagliato veramente?
Eppure qualcosa che puzzava c'era ancora.
Scosse il capo leggermente ed accettò le scuse. Preferì darle il beneficio del dubbio in quel momento e mettersi questa storia alle spalle. No, davvero, non voleva proprio parlarne in questo momento.
" ma va, si figuri. ammetto che pure io ho esagerato a reagire così, ahah. non è nulla di grave "
A quella risposta la castana alzò nuovamente il capo con un lieve sorriso e dopo si mise a camminare affianco delxx fanciullx.
Riuscirono a trovare un'infermieria dopo qualche minuto ed era praticamente qualcosa di assai tipico.
Vi erano tre letti da una parte della stanza con tanto di tende per separarli, degli scaffali con dentro ogni tipo di medicina utile per combattere malattie, addirittura vi era una sedia a rotelle, un paio di stampelle ed un piccolo frigorifero pieno zeppo di borse termiche per il ghiaccio.
" sì, sembra avere tutte le carte in regola per essere un'infermieria. Almeno se qualcuno si fa male può essere medicato qui "
In quel momento a Valeria sembrò venirle in mente un'idea, schioccò le due dita per farlo capire. Si fiondò sul frigorifero, prese una delle borse del ghiaccio e la passò ad Asahi, il quale la guardò con aria confusa.
" è per la caviglia, in caso ti facesse ancora male "
" o-oh, scusi non l'avevo afferrato. ma stia tranquilla: ora è passato, non è nulla di grave "
Valeria però rimase ferma ad aspettare che l'altro la prendesse ugualmente.
Guardandolo in totale silenzio.
Lxi si sentì forzato a farlo ma prese la borsa fra le sue mani, sentendo il freddo pervaderle immediatamente.
" la ringrazio di cuore "
" non stare lì fermo, vai a sederti su uno di quei lettini, su. È scomodo stare alzati mentre si mette il ghiaccio sul piede "
" ma che- questa è seria? "
Fu il primo pensiero che passò nella testa dell'altro, ancora confuso da quel modo di fare gentile. Quando i due si erano incontrati ella non faceva altro che dare questo senso di superiorità ed autorità e invece ora era... gentile? Perché insisteva così tanto comunque? Le aveva già detto che non era nulla di serio.
Prese un sospiro profondo ed obbedì anche se controvoglia.
Si sedette sul lettino più vicino per poi poggiare quella sacca fredda sulla caviglia.
Da quanto freddo l'oggetto fu il ragazzo, in reazione, sibillò.
L'altra presto si sedette vicino a lui ed iniziò a chiacchierare.
" perché non mi racconti un po' del tuo talento? "
A quella domanda l'altro volette darsi una mano in faccia, ma riuscì a trattenersi.
" non è chissà cosa, ho iniziato a giocare giusto perché- "
" no, intendo, quali vantaggi porta averlo? "
Il corvino dalla ciocca verde acqua rimase effettivamente un attimo a pensarci.
" ... oddio, non so cosa dirle di preciso. generalmente aiuta a saper creare strategie e, di conseguenza, saper prevedere le mosse altrui "
Lei annuì interessata, avvicinandosi leggermente di più al suo interlocutore finché le loro spalle non si toccarono. Egli rimase nuovamente in silenzio, questa volta arrossì appena e spostò la sua figura più in là per riportare lo spazio di prima fra i due. Troppo vicina al suo spazio vitale.
Valeria però non sembrò offesa da ciò, anzi, piuttosto divertita da come il suo sorriso poteva far notare.
" capisco, quindi sei più bravx in intelligenza che forza fisica "
" s-suppongo che si possa considerare così "
" che ne dici se una volta di queste mi mostrassi come giocare? Sono molto curiosa di vedere come te la cavi "
Asahi annuì lentamente per poi dire in sottovoce:
" se proprio ci tieni non vedo perché no- "
" aw, grazie mille, sei proprio un'amore! "
Rispose lei prendendo il braccio libero di lui e "abbraciandolo".
Ed improvvisamente la luce si spense per tutto il piano in cui i due si trovarono.
Tornò subito dopo fortunatamente e nulla di grave sembrò essere accaduto.
" ma che- "
Valeria disse, prima di venir interrotta da Asahi.
" che ne dice se torniamo ad investigare? Improvvisamente ho proprio voglia di correre "
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Da come si poteva evincere alcune coppie sembravano preferire conoscersi meglio durante quel giro per la struttura, Dae-jung non sembrava tirarsi indietro a sua volta, volendo coinvolgere Akihisa nella conversazione, cosa che il ragazzo dai capelli chiari faceva ma con risposte assai sarcastiche.
" e quindi, vedi, penso proprio che bere bibite gasate sia una cosa che non mi fa proprio impazzire "
" oh ma non mi dire, hai lo stomaco sensibile o cosa? "
" nO- cioè, forse?? Non saprei perché solitamente non dà fastidio allo stomaco ma al naso "
Il ragazzo dagli occhi azzurri fece una faccia confusa e l'altro andò avanti a spiegare:
" sì, insomma, mi pare si chiami qualcosa come 'carbonazione'. Perché, tipo, quando si beve qualcosa di gasato si ha dopo una sensazione di prurito misto a dolore che risale alla gola fino al naso. Si crea a causa dell'effervescenza dell'anidride carbonica - da cui prende il nome. Degli studi nei U.S.A. avevano condotto vari esperimenti ed hanno concluso ciò avviene anche perché le cellule che si occupano dell'anidride non prendono in tempo quest'ultima e, inoltre, questo effetto provoca un senso di acidità "
Durante tutto questo discorso il cartomante annuiva semplicemente per mostrare che stesse seguendo il discorso. Seppur egli in quella conversazione non lo mostrava, lasciare agli altri fare il lavoro di parlare gli andava più che bene e, grazie al cielo, Dae-jung era un personaggio tanto amichevole quanto chiacchierone. Non gli dispiaceva starlo ad ascoltare per così tanto tempo e la sua compagnia sembrava essere qualcosa di piacevole. Dava l'aria di qualcuno che, seppur parlasse tanto, riuscisse pure ad apprezzare i momenti di silenzio.
" e come mai sai tutto ciò? "
" in realtà sono venuto a saperlo per puro caso mentre spulciavo fra qualche file affidatomi da un'agenzia di bevande gassate "
" pensavo che non piacessero però... ? "
" ed è così infatti! Non significa che io non possa aiutare le compagnie che le producono però. In fondo mi piace essere utile alle persone. E guardare tutto da un lato positivo! Ogni buona azione porta sempre a qualcosa di altrettanto buono in fondo, non trovi? "
Akihisa fece su e giù con la testa a ritmo lento, mentre guardava altrove.
" e, se posso chiedere mio caro Hisa, tu cosa trovi d'interessante nel... leggere le carte? Non è qualcosa a cui io mi sia informato prima d'ora, ma mi piacerebbe sapere qualcosa da un'esperto già che ci sono! "
Un po' inaspettata fu questa domanda da parte del fanciullo dai capelli azzurri, o almeno così lo era secondo l'altrx.
Iniziò a giocherellare con uno dei suoi anelli mentre prese la parola:
" beh, andando nelle basi, praticamente riesco a leggere il futuro attraverso la lettura delle carte. Molti pensano sempre che quest'ultime debbano essere i tarocchi, ovvero il mazzo che ho con me adesso, ma non è così "
" quindi, teoricamente parlando, sapresti pure fare una 'lettura' attraverso tutti i mazzi possibili? Tipo, non lo so, anche quelle semplici da gioco come UNO? "
Xlx cartomante rimase a guardarlo con una faccia che chiaramente mandava il messaggio di "ma sei scemo?".
E rispose, con tono sarcastico;
" ma ovvio, sai so pure farlo con le carte da Pokémon "
" davvero?! "
" sì, se prendi un magikarp significa 'vaffanculo' "
A quel punto l'altro rimase in silenzio per qualche istante, capendo che il ragazzo in questione non intendesse veramente ciò. Dopodiché ridacchiò:
" sei spiritoso Hisa, lo sai? "
D'altro canto Akihisa rimase... Sorpreso? Solitamente quando lui faceva battute del genere tendeva a ricevere smorfie ed espressioni quali non mostravano piacere.
Eppure il ragazzo con gli occhiali aveva riso?
E... Gli aveva dato addirittura un soprannome?
" hisa? "
" ti dà fastidio essere chiamato così? posso pure chiamarti col tuo nome intero! "
" no, no, non mi cambia. È strano che tu ti riferisca a me così se abbiamo parlato solo un paio di volte "
" oooh. Sono solito a fare lo stesso con tutti quanti in realtà, vedi mi piace fare amicizia con le persone. E tu sei un tipo simpatico con tanto umorismo da vendere "
Diede una leggera gomitata al ragazzo come scherzo mentre allargava il suo sorriso.
E durante questa conversazione i due finirono per trovare una nuova stanza, una che portava subito attenzione poiché diversa dal resto.
Il colore della porta era di un rosso assai scuro.
Incuriositi ci entratono e davanti ai loro occhi avevano un luogo... piuttosto particolare per essere appartenente ad una scuola.
Era perlopiù buio e l'unica luce che si presentava era assai debole, ma non così debole da non riuscire a vedere nulla.
In mezzo alla stanza vi era la sagoma di una sedia, probabilmente in legno, con tanto di braccioli ed un tavolo vicino ad esso con varie cianfrusaglie come... un orologio da tasca, stuzzicadenti ed uno strano oggetto in metallo che non si riusciva a capirne bene l'utilizzo, se non che avesse una forma simile ad una forbice. Successivamente le pareti sembravano completamente nere, o di qualche colore scuro ma questo non potevano confermarlo al 100%, ma vi era pure un quadrante grande appiccato ad una delle pareti di colore bianco.
" che razza di stanza dovrebbe essere? "
Dae-jung ci mise un attimo a rispondere, sistemando nuovamente gli occhiali sul suo naso.
" non saprei... se trovassimo un interrutore della luce magari- "
In quel momento sembrò che la luce se ne andò completamente, lasciandoli al buio totale per qualche secondo. Eppure non si notava fin troppo la differenza. Magari se lo saranno immaginati?
" oh, guarda la sedia. Non ha qualcosa di strano sui braccioli? "
" in che senso? "
" tocca qua, sembrano tipo corde fatte in pelle "
" pelle? "
I due rimasero in silenzio per qualche minuto, processando quello che ebbero trovato fino ad ora: una sedia con dei lacci per tenere qualcuno fermo, un orologio a pendolo, degli attrezzi che probabilmente servivano a tenere gli occhi di qualcuno aperti, lo schermo che mostrava questa spirale strana.
All'unisono i due si guardarono nel buio e dissero:
" ipnosi? "
______________________________
Fra il gruppo investigativo solo una persona mancava, ovvero la più misteriosa delle ragazze all'appello.
L'unica ancora cui non si è presentata del tutto.
Si sapeva solo del suo nome e cognome e nient'altro.
Nemmeno il suo titolo.
Peggior ancora era lei che proclamava di non averne nessuno. E sembravano essersela bevuta al momento. Da una parte bisognava ringraziare quest'evento per tutto ciò perché ora erano troppo occupati a pensare ad altro.
Sin da quando si fosse ritrovava lì non aveva la più che minima idea di cosa stava succedendo.
Chi erano quelle persone?
Cosa volevano quella coppia di sfegatati dell'horror e mistero?
Un Killing Game?
Siamo seri?
Strinse le braccia intorno al suo corpo solo a ripensarci a quelle parole.
" uccidere qualcuno, huh... "
No, non poteva essere vero.
Insomma... Non poteva esserlo e basta.
Pensare a tutte quelle persone che moriranno le portava un brivido giù per la schiena che quasi la fece tremare sul posto, addirittura riusciva a farla sbiancare in volto.
Prese un paio di respiri profondi per tranquilizzarsi ed andare avanti decisa per la struttura.
Un fallo nel sistema doveva esserci da qualche parte. Doveva. Magari una porta d'emergenza od una finestra non bloccata. Addirittura un telefono non sarebbe stato male per chiamare i soccorsi. Ci doveva essere qualcosa che abbiano tralasciato a controllare.
Dopotutto quei due, Venom ed Haruki, altro non erano che due ragazzi della sua età, anzi, probabilmente erano addirittura più piccoli di ella, seppur di due anni circa. Così come lo erano gli altri ragazzi rimasti a fare combriccola. Una 18enne finita in un gruppo di 16enni ad affrontare tutto ciò. Quasi le veniva da ridere per la situazione fin troppo surreale.
Come avevano fatto tutti quanti a mantenere tutta questa collaborazione, Shiori proprio non lo capiva.
O erano loro a non capire la gravità della situazione?
In fondo lei non gli era così tanto simile come qualcuno possa immaginare.
Era come se fosse finita lì... Per puro caso.
Doveva essere un caso, no?
Mentre continuava ad aumentare ritmo dei suoi passi, Shiori iniziò a sentirne altrettanti arrivare verso la sua direzione.
Allarmata si girò e, a suo dispiacere, si ritrovò faccia a faccia colei che nella sua testa aveva definito più volte un "piccolo demone": Venom.
La ragazza col cappello era intenta a pettinarsi una delle sue ciocche lunghe e libere con una mano mentre l'altra teneva ferma quest'ultima, sorridente e compiaciuta nel aver trovato l'altra in solitudine.
Ella in risposta tirò un sospiro con una punta di esasperazione. Non solo voleva cercare di stare alla larga del resto del gruppo, ma ora pure una delle persone complici di tutto ciò doveva arrivare a darle fastidio?
" ... che c'è? "
" come ma tutta sola soletta, mia cara Shiori? "
" faccio qualcosa che troverai impossibile da fare? "
" ossia? "
" i cazzi miei "
A quella risposta la sorvegliante porse una mano sul suo petto e l'altra davanti alla sua boccs, quest'ultima spalancata mentre rilasciava un piccolo sussulto dalla sorpresa nel sentire tali volgarità rivolte verso di ella.
Dopodiché una faccia seria, probabilmente la prima che abbia mai fatto vedere a qualcuno dei "nuovi residenti" nella struttura, comparse sul suo volto.
" andiamo dritti al punto allora: cosa credi di star facendo? "
" non mi hai sentito? Sono affari miei. E soprattutto non li riferirò ad una persona spregevole come te quale trova tutto questo come un gioco. Ora lasciami in pace, così come io lascio in pace te "
La corvina fece per scattare via, ma la velocità dell'altra era sorprendentemente più alta rispetto alla sua arrivando addirittura ad intralciare il suo cammino.
" una ragazza normale in mezzo a 14 ultimates rapiti? Davvero? Stai dicendo che abbiamo sbagliato piccione da racattare? "
Lei continuò a rimanere in silenzio.
" vedi, Shiori, c'è un motivo per cui tutti voi siete qui - te compresa. Se pensi che ignorare il tutto possa servire a qualcosa, fai con comodo! Non sarò io ad avere un'intera classe contro in fondo "
Ancora silenzio.
" insomma, chi mai si dovrebbe fidare di una racconta-menzogne che nasconde informazioni magari utili al resto delle persone. Ricorda che le bugie hanno le gambe corte. E prepotente come sei nessuno ti prenderà seriamente "
Nessuna risposta.
Venom scrollò semplicemente le spalle, ormai arrendendosi nel tirare una risposta fuori dalla fanciulla. Non che ne necessitasse una a prescindere in ogni caso.
" eh, io ti ho avvisata- "
" 14? "
" huh? "
" hai detto 14. Ti sei dimenticata di includere una persona "
" oh no! Mi hai beccata, aw... No, non me ne sono dimenticata. Sono brava in matematica a differenza tua. È tutto nei nostri piani "
" quali piani? Perché usi il plurale? "
" perché così mi va, bleh. Ma che domande fai! Dovrei essere io quella a porre quesiti per pressare "
L'ennesimo minuto di silenzio prese parte alla conversazione delle due, questa volta la corvina si girò a testa bassa a pensare, dando le spalle all'altra. Tuttavia non corse via. Troppo intenta a... ragionarci su. Giochi di logica e cose così non sono mai stato il suo forte, ciò non significava che fosse una stupida, specialmente nelle situazioni d'allerta come queste.
" rispondi a questa domanda allora: stai dicendo che qualcuno fra questi 15 è colui che ha creato questo... Gioco? Un tuo aiutante intendo. "
Questa volta a dover aspettare una risposta fu l'ultimate misteriosa, mentre l'altra rimase a fissarla con occhi spalancati. Dalla posizione cui stava non poteva vederlo con le sue stesse iridi, però riusciva a sentire quello sguardo colpirle la schiena.
Con un tono più grave rispetto al solito della ragazzina le seguenti parole furono pronunciate.
" perché? hai intenzione di scovarlo... ed ucciderlo? "
Dopo ciò la ragazza più alta iniziò ad incammnarsi verso la direzione da cui era arrivata, non volendo più stare in compagnia della castana scura.
Venomi riprese a pettinare la sua capigliatura mentre bisbigliò le seguenti parole:
" Shiori Shiraishi, ultimate XXXXXX, sei un personaggio più interessante di quel che mi sarei immaginata. Voglio proprio vedere cosa combinerai "
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Buonasera!
Ecco a voi la prima parte del primo free time <3
Come al solito mi scuso per eventuali errori grammaticali, ortografici e mis-interpretazione dei vostri personaggi!
Ad essere sinceri non so nemmeno io come abbia fatto a scrivere così tanto in così poco tempo, poiché davvero pensavo di avere poca voglia di scrivere.
Ma ta daaaan <3
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!
Inoltre avviso già che nel prossimo compariranno gli altri personaggi che non hanno avuto molto spazio in questa prima parte.
Eee sì, da come si abbia letto questa volta un punto di vista preciso non c'è stato perché pensavo fosse più comodo così.
E non mi pare io debba dire altro.
Buon venerdì a tutti quanti e ci vediamo al prossimo capitolo! <3
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