𝗧𝗛𝗘 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗗 𝗖𝗔𝗦𝗜𝗡𝗢̀ 𝗛𝗢𝗧𝗘𝗟
𝗇𝗈𝗆𝖾
Amos
𝖼𝗈𝗀𝗇𝗈𝗆𝖾
Cooper
𝖾𝗍𝖺̀
19 anni
𝖼𝗂𝗍𝗍𝖺̀ 𝖽𝗂 𝗉𝗋𝗈𝗏𝖾𝗇𝗂𝖾𝗇𝗓𝖺
Cambridge
𝗉𝗋𝗈𝗇𝗈𝗆𝗂
he/him
𝗈𝗋𝗂𝖾𝗇𝗍𝖺𝗆𝖾𝗇𝗍𝗈 𝗌𝖾𝗌𝗌𝗎𝖺𝗅𝖾
Pansessuale
𝖺𝗌𝗉𝖾𝗍𝗍𝗈
𝗌𝗍𝗈𝗋𝗂𝖺
• tw. violenza sessuale, pensieri suicidari.
nasce in una piccola cittadina vicino Londra, ma si trasferisce all'età di due anni a Cambridge dove passa praticamente il resto della sua vita. Suo padre era un commesso di un supermercato, mentre la madre era un insegnante di geografia.
è sempre stato un bambino fino all'età di nove anni, pieno di amici e un enorme voglia di sperimentare. Non andava bene a scuola, poichè riteneva gli argomenti noiosi e fatica a studiare quelle poche pagine. Lui voleva giocare, divertirsi e diventare grande.
A sette anni la madre si ammala e perde il posto di lavoro, costretta a stare a letto. Proprio per questo motivo decidono di trasferirsi a casa dei nonni, sempre nella stessa città. Il marito con cui la donna non andava più d'accordo di fronte a quella costrizione, decide di divorziare e iniziare una lunga lotta per il mantenimento del figlio.
Proprio a causa della malattia della madre, il giudice assegna il mantenimento al padre con cui poi va a vivere. È passato poco più di un anno da quando la madre si è ammalata e Amos vive con grande sofferenza quella separazione forzata.
Inizia a mancare da scuola come sorta di protesta, a fare i dispetti in casa e a uscire di casa di nascosto, nonostante alla fine lui abbia solo otto anni e mezzo.
Inoltre i turni forzati del padre aiutano Amos a distanziarsi da lui, che lo vede come la causa delle sue sofferenze.
La nonna paterna consapevole di queste condizioni e molto più avvantaggiata economicamente rispetto al padre di Amos, decide di assumere un uomo per rimettere in riga il nipote. La nonna non ci vedeva nulla di male, alla fine era un insegnate delle scuole elementari, ormai quasi in pensione. Aveva poco meno di sessanta anni, in buona salute, in forma e dall'aspetto più giovane di una decina d'anni.
Sapevano che avesse dei modi non troppo gentile di mettere in riga i bambini, ma non era poi così fuori dai loro schemi. Il padre era dell'idea che qualche botta non avrebbe fatto male a nessuno. Cosa sbagliata, ma Amos ha sempre vissuto in una famiglia soffocante e retrograda. e, no, non era mai solo qualche botta.
•
Dall'età di nove anni Amos ha praticamente smesso di vivere per almeno quattro anni.
Le cose che il suo "insegnante" gli diceva o che faceva hanno soffocato il bambino completamente.
Quegli anni sono passati tra momenti di lucidità e altri di pura confusione di cui lui ricorda con fatica.
La violenza sessuale a cui era stato costretto per così tanto tempo lo aveva distrutto completamente, privandolo di tutto.
Sentire quelle mani contro il proprio corpo, le labbra di quel mostro contro la pelle oppure la sensazione di averlo dentro di se aveva provocato così tanto disgusto contro di se che vi erano momenti in cui non riusciva nemmeno a muoversi.
Aveva sopportato quelle torture senza che nessuno muovesse un dito. Inoltre gli eventi accaduti durante quel periodo, tra cui la morte della madre e la dipendenza del padre, hanno annientato il ragazzino.
Ha pensato spesso di mettere una fine a tutto, così da non dover sopportare il dolore, ma non ha mai tentato il suicidio. Questo a causa delle parole del suo insegnante e di suo padre.
Erano riusciti a convincerlo a vivere solo incolpandolo e facendo leva sull'unico punto debole: la madre. quell'orrendo uomo che lo toccava diceva che sarebbe andato a prendere pure la madre se non avesse fatto ciò che gli diceva. il padre invece lo incolpava della morte della donna e gli ripeteva che se fosse morto, nemmeno la madre avrebbe voluto vederlo.
amos credeva alle loro parole, non perchè fosse stupido, ma per lo strees a cui era sottoposto quotidianamente e il dolore che gli martoriava il corpo e l'anima gli impedivano di ragionare come avrebbe fatto un ragazzino della sua età.
Non capiva più cosa fosse giusto o sbagliato, ne comprendeva chi fossero i veri mostri.
Aveva provato a parlare a suo padre quando ancora non aveva iniziato a bere, ma tutto ciò che aveva ottenuto era stato solamente un: «se vabbè, guarda che lo fa per il tuo bene. è giusto punirti se non fai il bravo»
e ci aveva provato solo una volta dopo aver visto il padre impazzire per l'alcool, ma le conseguenze erano state peggiori. aveva chiamato il suo insegnante e aveva chiesto personalmente che fosse più duro con lui.
questo fino all'età di tredici anni e mezzo, quando era uscito di casa sempre minacciato, solo per fare degli esami scolastici per cui veniva da due anni bocciato. altrimenti il suo insegnante non avrebbe potuto fargli lezioni private e il padre non avrebbe potuto divertirsi a denigrare il figlio.
Amos non era stato attento per sua fortuna però e non appena le insegnanti si fossero accorte che qualcosa non andava, hanno chiamato subito aiuto sotto le preghiere del ragazzino che non voleva guai per suo padre.
sono intervenuti gli assistenti sociali e hanno levato il ragazzo da quella situazione. L'insegnante e il padre sono stati arrestati subito, mentre Amos è finito in comunità e seguito da uno psichiatra.
Era una situazione difficile nella quale poi ha riscontrato una moltitudine di eventi negativi.
Dopo l'arresto non ha parlato per mesi con nessuno, chiudendosi in un momentaneo mutismo. Era confuso e distrutto da tutto ciò che aveva vissuto, arrivando a tentare di scappare più volte per riavere quella quotidianità nociva.
tra una terapia e l'altra, farmaci e dolore è arrivato a diciotto anni per avere una minima stabilità.
a diciassette anni ha iniziato a giocare d'azzardo di nascosto, mentre piano piano altri vizi e dipendenze acquisiva.
𝖼𝖺𝗋𝖺𝗍𝗍𝖾𝗋𝖾
ovviamente ciò che ha vissuto a segnato notevolmente la sua persona e il suo comportamento.
è una persona gentile, delicata e spontanea in alcuni versi. non ama mettersi in mostra o avere gli occhi puntati su di se, visto che lo fa sentire in imbarazzo. la timidezza è una sua enorme caratteristica e non parla mai a vanvera. dice solamente ciò che è necessario senza mai esprimere i suoi sentimenti e le emozioni. questi ultimi sono estremamente difficili da gestire per lui e ancor più tentare di razionarli. non ha mai reazioni particolarmente false e spesso ciò che prova esce fuori prima che possa controllarlo.
è molto influenzato dalle parole delle persone verso di se e ha paura di infastidire sempre con il suo carattere.
non gli piace il suo corpo e se ne vergogna moltissimo, tanto da coprirsi sempre tantissimo. si guarda raramente allo specchio, perchè non sopporta il proprio riflesso e pensa che è a causa di quel fisico se è successo tutto quello.
non crede in se stesso e ha zero autostima, finendo sempre per insultarsi da solo per i suoi fallimenti.
non ama particolarmente l'attività fisica o in generale qualsiasi attività che comporta troppa fatica. gli piace dormire, rilassarsi e tenere gli occhi chiusi, come se potesse far finta di non esistere.
l'ordine è la sua vita ed è sempre più che attento alla perfezione. ogni cosa deve essere al proprio posto e deve vivere in una casa ordinata e pulita.
il disordine lo mette in crisi e lo irrita particolarmente.
si lava veramente tantissimo e per qualsiasi cosa, soprattutto se qualcuno prova ad avere del contatto fisico con lui. si sente sporco, così tanto da lavarsi fino ad arrossare la pelle.
si lava in maniera maniacale cosi da essere sempre pulito.
odia il contatto fisico e riuscirebbe a farsi toccare da qualcuno solamente dopo esser convinto di provare un estrema fiducia. ha sempre paura che possano fargli del male o di risentire sulla pelle tutto ciò che ha vissuto.
non ha grandi reazioni di rabbia anche se spesso queste vengono convertite in delusioni. odia la violenza e soprattutto tutto ciò che è improvviso.
a un estrema paura dei rapporti ravvicinati improvvisi e preferisce stare lontano dagli altri.
soffre di attacchi di panico e sono piuttosto frequenti se qualcuno minaccia la sua sicurezza. oppure anche se vi è qualcosa che associa al trauma.
balbetta, ha tic estremamente fastidiosi a parer suo che non può controllare come grugniti, schiarimenti di gola, scrollamento delle spalle e smorfie.
dopo le violenza non ha più avuto rapporti sessuali con nessuno e ha seriamente paura di stare con qualcuno.
•disturbo dissociativo
A causa del trauma subito, la sua mente ha attuato delle strategie per potersi proteggere in qualche modo.
I bambini non nascono con una personalità unitaria. Nel corso del tempo, questi bambini possono sviluppare una crescente capacità di sfuggire al maltrattamento "allontanandosi", cioè, staccandosi dal loro ambiente fisico ostile, oppure "ritirandosi" nella propria mente.
Non spiegherò tutto quello che potrei dire, anche perchè alla fine verrà fuori durante la role.
Per ripararsi dal dolore, Amos ha sviluppato una secondo personalità, Alec, che all'interno del sistema si preoccupa di gestirlo. È definito come protettore, ovvero cerca le minacce esterne e reagisce a queste, preoccupandosi di tenere al sicuro il sistema. Questo può portare ovviamente ad avere comportamenti autodistruttivi verso se stesso.
Amos e Alec sono due persone nello stesso corpo con comportamenti, gusti e desideri diversi.
Entrambi consapevoli di ciò che hanno vissuto, però era soprattutto Alec che raccoglieva tutto lo schifo e le conseguenze delle azioni di Amos.
Alec-
Al contrario di Amos, Alec ha un comportamento molto più duro rispetto al suo alter. Non si fa intimidire da nessuno e non abbassa mai la testa di fronte a qualche testa di cazzo come li chiama lui.
Al contrario di Amos, lui ha frequentemente rapporti anche se deve stare esclusivamente sopra e non sopporterebbe il contrario. La parola pudicità non fa parte del suo vocabolario.
Si arrabbia facilmente e si mostra indisponente e indifferente alle emozioni degli altri.
perchè dovrebbe provare pena per gli altri? non se la meritano per nulla.
non farebbe però mai del male a qualcuno, a meno che non sia per difendersi e soprattutto non costringerebbe nessuno a vivere ciò che ha vissuto lui.
non è perfido, o almeno non volontariamente. i suoi comportamenti duri derivano solamente dalla voglia di proteggersi.
lui al contrario di Amos non balbetta e l'unico tic che ha sono i grugniti.
non soffre di ansia, anche se potrebbe avere delle crisi se le situazioni diventano difficili. e no, non intende mentre gioca.
𝖽𝗂𝗉𝖾𝗇𝖽𝖾𝗇𝗓𝖺
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dipendente in un supermercato
𝖼𝗎𝗋𝗂𝗈𝗌𝗂𝗍𝖺̀
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𝖽𝗂𝗌𝗉𝗈𝗌𝗍𝗈 𝖺 𝗋𝖾𝗅𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝗂
sì, ma sarà estremamente difficile. ne sono consapevoli anche loro, soprattutto perchè chi mai vorrebbe qualcuno di poco normale? nessuno.
questo è il loro pensiero.
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