Capitolo 9
Sei anni prima.
Oksana
Quando ritorno a lavoro, la mia mente continua a rimuginare. Dmitriy... Quegli occhi sono dell'azzurro più bello che io abbia mai visto. Un azzurro così candido e chiaro che sembravano sul serio due lastre di ghiaccio e forse lo erano pure. E poi il suo tocco... Quelle scariche di elettricità si sono propagate in tutto il mio corpo, con un misto di eccitazione e paura. Continuo a lavorare, ma mi sento osservata. Mi azzardo a guardarmi intorno e, quando guardo nella direzione di Dmitriy, mi accorgo che anche lui mi sta guardando. O meglio, fissando. Intensamente. E va avanti così per tutta la sera. Lui è seduto al tavolo con Igor, guardano le spogliarelliste, lasciando anche che qualcuna di loro si sieda sulle loro gambe, bevono, discutono e mi osservano spesso e in tutto questo c'è qualcosa che mi fa accapponare la pelle. Ringrazio il cielo di non essere stata assegnata al loro tavolo, stasera.
I due sembrano avere la stessa età e sembrano somigliarsi parecchio. Potrebbero essere parenti, forse persino fratelli, ma non mi ero mai accorta di Dmitriy prima d'ora. Non l'avevo mai visto al Red Light, ma la sua affermazione di poco prima - Ti osservo da un po'. Mi sembra che lavori qui da qualche settimana, giusto? - conferma che lui è stato qui altre sere e che mi... tiene d'occhio? Forse sì, ma sinceramente non so che pensare. Se qualcuno ti osserva per diverse sere, te ne dovresti accorgere. Al contrario, io non mi sono accorta di nulla. Ma se lo vieni a sapere e non hai paura allora sei imbecille e io evidentemente lo sono perché ho trovato un non so che cosa in quell'affermazione. Essere notata da un uomo come Dmitriy mi ha lusingata parecchio, soprattutto dal momento che siamo in uno strip club e ci sono ragazze molto più belle di me.
«Sana, non guardarlo» mi sussurra Karina all'orecchio.
Mi riscuoto dai miei pensieri perché non mi ero nemmeno accorta di starlo facendo e rivolgo la mia attenzione a lei che non sembra molto contenta.
«C'è qualcosa che non va?» chiedo.
«No, solo... non mi piace quel tipo. È tutta la sera che lui e Igor ti osservano».
Più tardi, quando torno a casa, esausta, non faccio in tempo a buttarmi sul letto che il mio cellulare mi avvisa dell'arrivo di un sms.
TI RIVEDRÒ DOMANI, DOLCEZZA?
Leggo il messaggio, ma non riconosco il numero, quindi mi affretto a scrivere:
CHI SEI?
La risposta non tarda ad arrivare.
SONO DMITRIY. IGOR MI HA DATO IL TUO NUMERO... SPERO NON TI DISPIACCIA.
In realtà, un po' mi dispiace. Igor conosce il concetto di privacy? Non può permettersi di dare il mio numero a destra e a manca. E ricevere un messaggio del genere in piena notte mi dà i brividi, soprattutto dopo aver saputo che Dmitriy, in questi giorni, mi ha osservata e adesso mi manda pure sms. Inoltre, sono stanca morta e non vedo l'ora di chiudere gli occhi. Domani ho scuola e le ore di sonno sono limitate, per cui decido di ignorare l'sms e mi addormento in pochi secondi.
***
L'indomani giunge in un batter d'occhio. Mi alzo a fatica dal letto e raggiungo subito il bagno per fare una doccia veloce. Il getto tiepido dell'acqua sveglia totalmente il mio corpo e la mia mente, devo essere attiva a scuola e non posso permettermi di dormire sui banchi se non voglio ripetere l'anno e voglio diplomarmi, quindi raggiungo la cucina per prendere la mia solita tazza di caffè nero ristretto. Lì, ad aspettarmi trovo Lyudmila, ancora mezza addormentata, già seduta su uno sgabello davanti il bancone della cucina, il che è strano, dal momento che la mattina non si alza mai prima delle dieci.
«Buongiorno, Lyuda» la saluto, facendole un breve sorriso.
Lei risponde con un cenno della testa e continua a mangiare la sua colazione. Stamattina sembra avere la luna storta. Non la conosco bene, ma abbastanza per notare il suo comportamento insolito. È più silenziosa rispetto le altre mattine e continua a lanciarmi occhiate, per poi distogliere lo sguardo non appena lo incrocia con quello mio, come se volesse dirmi qualcosa ma qualche strano motivo la stesse fermando.
«C'è qualcosa che non va?» chiedo, senza giri di parole.
«No, va tutto bene» dice, alzando le spalle.
«Allora perché non parli?».
«Perché non ho nulla da dire» ribatte.
«Andiamo, Lyuda, tu hai sempre qualcosa da dire» affermo, per alleggerire un po' la tensione che si è venuta a creare.
Lei sembra pensarci un po' su e dopo un po' si decide a parlare. «Io e Dmitriy stavamo insieme».
«Oh». Anche se in realtà vorrei dire: «Mmmh, okay. E allora?».
«Vi ho visti parlare ieri sera. Te lo dico perché lui è uno di quei tipi che spezza il cuore. Con me l'ha fatto» dice.
«E cosa ti fa credere che lo farà anche con me? Ci ho scambiato, sì e no, dieci parole contate». Decido di saltare la parte degli sms e non dirle niente.
«Perché Dmitriy ottiene sempre ciò che vuole e in questo momento ha messo gli occhi su di te».
Lyudmila sembra ancora coinvolta e non capisco se vuole solo mettermi in guardia o se è solo gelosa che l'uomo con cui stava si stia interessando a qualcun'altra.
«Okay, ma puoi stare più che tranquilla che non sono interessata a lui in quella maniera. Anzi, non lo sono in nessuna maniera. Avrà almeno dieci anni in più di me».
«Dodici» precisa. «Non è importante quello che vuoi tu, l'importante è quello che vuole lui. Per questo ti consiglio di stargli lontana».
E con quell'affermazione mi lascia in cucina a rimuginare per ore.
Il mio cervello purtroppo non si spegne neanche a scuola. Le parole di Lyudmila continuano a ronzarmi in testa e tutta questa storia mi sembra surreale e completamente senza senso. Perché un tipo come Dmitriy dovrebbe interessarsi a me? Dopo Lyudmila, poi. Lei è perfetta: è alta, magra, tonica, con dei fantastici occhi blu e ha l'età giusta per un trentenne. Perché allora è così sicura delle sue parole?
Non loso, ma ne ho la conferma non appena esco da scuola, perché Dimitriy è di fronteai miei occhi, appoggiato ad una Mercedes nera scintillante, ad attendermi coni suoi occhi di ghiaccio puntati dritti nei miei ed una rosa rossa in mano.
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