26
Apro l'ombrello uscendo dallo studio dato che la fortuna non è mai dalla mia parte e nonostante il pomeriggio stancante che ho avuto, si è aggiunta anche una tempesta in pieno giugno.
Sospiro pesantemente, rincuorata però dal fatto che l'hotel è ad un paio di minuti da qui, quindi non devo fare neanche troppa strada. Per questo motivo afferro il cellulare con la mano libera, avendo voglia di sentire Holden. Ormai sono tre settimane che non ci vediamo ed io vorrei tanto prendere due biglietti del treno per raggiungerlo ma non ho ancora trovato un singolo giorno senza un impegno.
Dunque mi devo accontentare di sentirlo così, con un semplice messaggio per informargli che mi sto dirigendo verso l'albergo e la sua risposta non tarda ad arrivare.
Digito immediatamente sulla tastiera, rendendomi conto che sarebbe davvero bellissimo poter passare anche solo cinque minuti con lui. Osservo lo sua chat con insistenza, forse perché Joseph ha già visualizzato il messaggio da qualche minuto, è online e ancora non ha scritto niente.
Poi improvvisamente mi arriva una foto ed io mi blocco immediatamente al centro del marciapiede con il cellulare a mezz'aria.
Ed è proprio in quel momento, che accelero nuovamente il passo non riuscendo a realizzare che lui sia davvero qui, a pochi metri da me.
Chiudo l'ombrello una volta raggiunto l'hotel ed inizo a correre al suo interno sotto lo sguardo attento di tutti i passanti, ma poco mi importa del loro giudizio ora come ora.
Salgo le scale velocemente e tiro fuori la chiave con il cuore che batte a mille.
Giro la serratura e apro la porta, poi lo vedo, bello come sempre nella sua semplicità.
«Non ci credo!» urlo felice, buttandomi tra le sue braccia, saltandogli letteralmente addosso e stringendolo forte a me.
Lui mi afferra saldamente, ridendo in maniera contagiosa.
«Non ho capito se ti sono mancato» mi prende in giro.
«Non ce la facevo più Jo, ne avevo troppo bisogno» ammetto chiudendo gli occhi ed ispirando il profumo della sua felpa nera. «Come hai fatto a venire? Domani hai un instore!» gli ricordo, posando nuovamente i piedi per terra.
«Si ma il luogo dista due ore da qui. Preferisco svegliarmi presto domani mattina per partire ma aver passato almeno la serata con te» mi spiega, sorridendo dolcemente e lasciandomi un dolce bacio sulle labbra, dopodiché afferra entrambi i calici di vino e me ne porge uno.
Io ancora al settimo cielo, afferro il bicchiere e lo alzo leggermente. «A noi, alla nostra relazione e alla nostra carriera» faccio il brindisi e Holden mi asseconda, facendo scontrare delicatamente il suo calice con il mio.
Bevo un sorso di vino e proprio in quel momento, il telefono che avevo posato sul tavolo inizia a squillare.
Holden abbassa lo sguardo, poi posa nuovamente i suoi occhi su di me quando vede che la chiamata è da parte di Mida.
In questo momento però, voglio godermi solo la compagnia di Joseph e per questo motivo non rispondo.
Lui d'altro canto sospira, fingendo che questa mia estrema vicinanza con Mida fuori dal programma non lo infastidisca minimamente.
«Gelosone» lo provo, avvicinandomi a lui ed afferrando il lacci della sua felpa tra le dita.
«Nah, so che Mida non è il tuo tipo...vero?» fa spallucce, titubante «Insomma, è il mio opposto giusto?» domanda, come se volesse una mia conferma.
Io annuisco. «Sei solo tu il mio tipo» ammicco, sporgendomi verso di lui per lasciargli un lungo bacio. «Solo tu, nessun altro» continuo, posando nuovamente le mie labbra sulle sue.
Holden indietreggia fino a toccare con le gambe il mio letto. A quel punto mi guarda dritto negli occhi e qualcosa nel suo sguardo cambia.
Percepisco il suo desiderio, eppure continua ad essere frenato.
Il mio telefono proprio in quel momento squilla nuovamente e questa volta decido di rispondere dato che potrebbe essere una cosa importante se Mida mi chiama per due volte di fila.
«Ohi Chri dimmi» esclamo, portandomi il cellulare all'orecchio.
«Andiamo a prendere un caffé al bar qui sotto? Mi sto annoiando» sbuffa, dall'altra parte. No, non era importante.
«Non posso, Joseph è qui e mi ha fatto una sorpresa» gli riferisco, notando che Holden si sta avvicinando a me.
«Ahnn capisco! Dai allora vi lascio alle cose zozze. Ci sentiamo più tardi Gin!» dice frettolosamente per poi riattaccare.
Joseph ormai al mio fianco ha sentito tutto.
«Lascialo perdere, si diverte così» scuoto la testa, non volendo che Holden possa sentirsi toccato da quell'argomento.
«Mi sento un idiota» ribatte lui «In casetta ho fatto tanto il gradasso ed adesso non voglio che tu pensi che non sono in grado di concludere nulla» sbuffa andando a sedersi sul letto.
«Jo ne abbiamo già parlato. È tutto apposto» cerco di rassicurarlo.
«No Gin, non lo é! Io voglio rifarmi una vita ma quella stronza di Viola mi ha lasciato un sacco di complessi. Ed io continuo a non sentirmi abbastanza per te»
«Joseph per favore, non ritorniamo su quella questione. È passato, ora pensiamo a noi e basta» continuo, andando a sedermi al suo fianco.
Lui si passa nervosamente le mani sul volto ed io ne afferro una per poi portarmela delicatamente sulla mia gamba.
Holden poi mi osserva attentamente, sporgendosi in avanti per regalarmi un bacio.
«Vorrei fosse tutto più semplice» sussurra, facendo sfiorare la sua fronte con la mia.
«Passerà questo periodo, ne sono sicura» chiudo gli occhi.
«Mi aspetterai?» domanda titubante.
«Sempre Joseph» sorrido in maniera impercettibile. «Ora ti prego, non passiamo l'unico giorno che abbiamo a disposizione a deprimerci» cerco di tirargli su il morale, scuotendolo leggermente.
«Cosa vuoi fare? Fuori diluvia» mi fa notare.
«Ordino un sushi e ci guardiamo un film? Come una coppia normalissima» propongo.
Lui annuisce con poca convinzione.
«Se non ti va il sushi prendiamo la pizza» ritratto.
Holden scuote la testa. «Non è il cibo il problema Gin, ma la paura che non riusciremo ad essere una coppia normale»
A quel punto io rimango in silenzio ma mi ridendo conto di dover dire qualcosa.
«Come sei tragico Jo!» lo prendo in giro «Abbiamo tanti impegni certo ma prima o poi questo periodo di boom finirà e riusciremo a costruirci i nostri spazi. Dobbiamo volerlo davvero però»
«Io lo voglio!» replica subito lui, per non farmi avere nessun dubbio. «Ho solo paura che tu possa trovare qualcuno migliore di me in questi mesi. Qualcuno che ti dia tutto quello di cui hai bisogno, tutto davvero»
Io scuoto la testa. «Tu mi dai già tutto» mi avvicino a lui afferrando il suo volto tra le mani.
«Non è così e lo sai anche tu» ribatte freddamente, allontanandosi dal mio tocco.
«Jo...»
«Gin sono un cazzo di sfigato. Tu non meriti di stare con un complessato come me» scuote la testa, iniziando ad agitarsi.
Ed in quel momento mi tornano in mente le parole che la sua ex aveva scritto nella lettera. È esclusivamente colpa sua se Holden non ha più autostima di sé.
«Joseph basta» parlo duramente, non volendo accettare che lui dica neanche un'altra parole negativa nei confronti della sua persona. «Ci siamo fatti una promessa nel programma ricordi?» domando.
Lui annuisce lievemente. «Niente più passato, solo noi, solo il presente» sussurra Holden, ripensando alla nostra conversazione.
«Ecco. Quindi non ti permetterò di passare l'unico giorno che abbiamo a disposizione per stare insieme a rimuginare sulle cose vecchie. Tu vali, tanto, ok? Ed io ti amo per quello che sei, non cambierei niente»
Joseph accenna un lieve sorriso ma il suo sguardo è spento e fissa un punto indefinito nel pavimento.
Vorrebbe dirmi altro ma rimane in silenzio, lasciandomi con il dubbio che la sua testa stia pensando altro.
Eppure non parla, facendo piombare la stanza nel silenzio assoluto.
Lasciandomi con l'idea di non aver fatto abbastanza per rassicurarlo.
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Eccomi con un nuovo capitolo!
Purtroppo ho dovuto ripetere alcune cose ma sono indispensabili per le idee che ho per questa storia. Vi anticipo che non sarà nulla di cliché tranquillx!
Cosa ne pensate dei pensieri negativi di Holden?
Spero che vi sia piaciuto e che non vi stia annoiando
Inoltre ci tenevo a ringraziarvi tantissimo per questo enorme traguardo!
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
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