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Mi guardo intorno, leggermente preoccupata per l'assenza di Holden.
Sono già tre giorni che non mangia con noi e che se ne sta in studio da solo.
So che sta cercando di finire il suo EP in tempo, dato che scrive e produce le sue canzoni in autonomia ma così sta mettendo da parte le sue assegnazioni e la sua salute.

Per questo motivo, afferro un contenitore termico dal ripiano ed inizio a riempirlo con quello che ha cucinato Martina, ovvero un ottimo risotto ai funghi.

«Ne porto un po' a Jo» informo gli altri, già seduti a tavola. Ricevo diversi sguardi maliziosi in risposta ma cerco di ignorarli, non volendo sentire le solite battutine.

Dopodiché afferrò la mia felpa ed esco dalla casetta, notando che sta anche piovendo. Metto il cappuccio accelerando il passo perché nonostante il contenitore sia fatto apposta per conservare il cibo caldo, non voglio rischiare che poi Holden debba mangiare il riso freddo.

Noto solo in un secondo momento che dietro di me c'è un cameraman che mi sta seguendo, probabilmente per far si che questo mio gesto vada in onda e alimenti la ship che il pubblico ha creato tra me e Holden. Da fuori in tanti ci sostengono sia come artisti che come coppia, dato che il primo bacio non è mai andato in onda ma gli altri si. Ed io sono contenta di avere questo supporto. A volte però, ho paura che l'idea della ship superi il nostro talento.
E fuori da qui noi dobbiamo essere seguiti per la musica che facciamo, non per le relazioni personali che di creano.

Entro negli studi, bagnata dalla pioggia.
Spero di non ammalarmi a causa di questo gesto di altruismo, dato che mancano sempre meno puntate alla fine.

Busso alla porta della sala dove so che si trova Holden ed appena lui dà il permesso, io entro infreddolita.

«Gin!» esclama lui, togliendosi le cuffie e venendomi immediatamente in contro. «Sei fradicia, che ci fai qui?» domanda.

«Ti ho portato la cena, devi mangiare» dico porgendogli il contenitore.

Lui lo afferra titubante, poi mi guarda dolcemente. «Sei venuta qui con un diluvio in corso per portarmi la cena?» domanda, quasi incredulo.

Io mi stringo nelle spalle.

«Sei fantastica» sorride sporgendosi in avanti per lasciarmi un bacio sulla guancia. «Stai tremando Gin, siediti un attimo» dice poi, facendomi segno di accomodarmi sul suo sgabello mentre strofina le sue mani sulle mie braccia per scaldarmi. «Aspetta, togliti la felpa bagnata» mi consiglia, dopodiché si toglie immediatamente la sua e la posa sulle mie spalle, stringendomi delicatamente a sé.

«Grazie per essere venuta» sussurra.

«Sono tre giorni che non mangi. Va bene che devi finire l'EP, ma fai attenzione» cerco di farlo ragionare. Ormai va a dormire alle 6 del mattino e alle 9 è a lezione. Non mangia, non riposa abbastanza e rischia di stare male.

«Ho finito il quarto inedito» mi sorride, felice come un bambino.

«Voglio leggerlo!» esclamo curiosa, sporgendomi verso i fogli sulla scrivania ma lui mi blocca immediatamente parandosi davanti a me.

«Non se ne parla!» ride scuotendo la testa «Tieni a bada la curiosità principessa»

«Principessa? Davvero fai Joseph?» lo prendo in giro, ridendo a mia volta. «Chissà quante volte hai chiamato quella così» mi metto sulla difensiva. Sono a dir poco imbarazzante con queste esternazioni ma non posso farne a meno; sono troppo puntigliosa.
E non sono abituata ad essere la seconda in qualcosa, per quanto questa frase possa risultare arrogante.

«Sbaglio oppure era gelosia questa?» mi punzecchia sorridendo.

«Sbagli» incrocio le braccia al petto, non riuscendo a guardarlo negli occhi.

Lui ride ancora, dopodiché mi fa volteggiate sullo sgabello prima di farmi fermare esattamente davanti a sé.

«Comunque non l'ho mai chiamata così, se lo vuoi sapere davvero» mi rassicura, posando una mano sulla mia gamba.

È così dannatamente vicino a me che per la prima volta non ho paura nel dire che sto morendo dalla voglia di baciarlo.
I miei occhi saettano dal suo sguardo alle sue labbra, per più volte e questa cosa mi sta facendo impazzire.
Ma so che devo trattenermi.

«Jo...» sussurro.

«Sei bellissima» mi sorride dolcemente

********

Osservo incredula la scena che mi si è appena presentata davanti. Io e Marisol siamo salve, Dustin è al ballottaggio.

«Com'è possibile?» chiedo confusa. Dovevo esserci io al suo posto e questo lo sappiamo tutti in squadra.

Eppure, nonostante questo i Cucca-Lo hanno deciso di sfidare nuovamente noi, per non mettere troppa pressione a Martina che in squadra è l'unica rimasta.

Petit posa una mano sulla mia schiena per rassicurarmi ma in questo momento io sono combattuta. Se dovessimo vincere andrebbero al ballottaggio Mida o Sarah ed io non posso pensare di vedere il mio migliore amico qui dentro a rischio eliminazione. Al contrario, se dovessimo perdere, sfideremmo al ballottaggio uno della nostra stessa squadra.

«Noi schieriamo Sarah contro Holden» annuncia Lorella ed il ragazzo al mio fianco si prepara, nonostante sembri estremamente teso; più del solito.

Dopo che la Cuccarini ha spiegato l'esibizione di Sarah, vedo Rudy leggermente indeciso. Si scambia uno sguardo veloce con Joseph e poi li vedo annuire.

«Holden invece canta il suo nuovo singolo, Randagi» presenta il nostro professore ed immediatamente tutti applaudono, io compresa, non vedendo l'ora di ascoltare l'ennesima bomba che ha tirato fuori.

Il primo ad iniziare è proprio lui.
Prende un respiro profondo, si sistema gli auricolari e la base parte.

È incredibilmente agitato e la tensione che ha nel corpo si potrebbe percepire anche a chilometri di distanza.
Eppure dovrebbe essere felice di cantante un suo nuovo inedito ma magari ha solo il timore che non piaccia come invece sono piaciuti gli altri.

Holden chiude gli occhi ed immediatamente ci catapulta nel suo mondo.

«Le tue mani più letali degli spari
Non lasciare la presa, rimani
Se cadiamo, aggrappati
Come un salto giù da dieci piani
E spero qualcuno mi salvi
Se con te ė come perdere i sensi (eh)
E non posso e non voglio fermarmi
O che ti fermi (eh)
Non c'è niente che io possa farci
Siamo soli, invisibili agli altri (eh), mhm, ah-ah-ah (eh)
Bruciano gli occhi con i tuoi abbaglianti
Dimmi perché ora piangi» inizia con una delicatezza tale da farmi venire i brividi.

Ogni sua canzone è magia pura, nonostante tutto.

A quel punto, Holden però stacca il microfono dall'asta ed inizia ad andare in giro per il palco «E mi guardi anche se non mi vedi
Tranne quando siamo stesi, ubriachi, sopra i marciapiedi
Ti ricordi, correvamo contro ve-ve-ve-vento
Nel buio sui duece-ce-ce-cento
In fondo è stato be-be-be-bello
Cani randagi, noi siamo uguali» il pubblico applaude, rendendosi conto come tutti noi che lui ha appena rilascia una nuova hit.

Poi improvvisamente, fa qualcosa di inaspettato: mi guarda e si avvicina a me.

Io spalanco leggermente gli occhi, confusa da questo suo gesto soprattutto perché nelle prove lui non ha portato questo suo nuovo inedito. Anche i nostri compagni di squadra si scambiano occhiate confuse.

Lo osservo non sapendo cosa sta facendo ma poi lui si abbassa sulle ginocchia per ritrovarsi alla mia altezza dato che sono seduta. «Gira tutto e mi sembra l'inferno
Fai la dura, ma hai il cuore di spugna (eh)
Vorrei crederci e dire lo stesso
Quando dici che tutto si aggiusta (eh)
Tu che sembri anche troppo perfetta
Così bella che sembra una truffa (eh)
Sono qui, pronto a venderti il cuore
Aspettando soltanto la cifra più giusta»

Lui poi afferra la mia mano.
Cosa sta succedendo?

«Non voglio sprecare un momento
Le tue unghie mi strappano a righe
Io che ho sempre avuto il vuoto dentro
E chissà come, tu lo riesci a riempire
Non so come raccogliere i pezzi
Ho imparato solo a demolire
Prendi fuoco sopra la mia pelle
Ma sei come ghiaccio sulle ferite» bacia il dorso della mia mano, portandosela subito dopo sul cuore.

«Se ti parlo e non ascolti una parola
C'è qualcosa in noi che proprio non funziona
Lo so anche se non lo ammetto
Niente ha senso se non sei con me
Bruciano gli occhi con i tuoi abbaglianti
Dimmi perché ora piangi» conclude, chiudendo gli occhi mentre io riesco a sentire i suoi battiti cardiaci.

Il pubblico impazzisce ed i miei compagni di squadra insieme a tutti loro.

Io invece rimango ferma immobile non riuscendo a dire una parola.

È stato tutto così veloce ed inaspettato.

Holden mi guarda dritto negli occhi, poi mette una mano sul microfono per non far sentire a tutti quello che sta per dire.

«Questa era la mia dimostrazione per farti capire che ti voglio da impazzire. Ora la scelta è tua»

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Eccoci qui! Avevo troppa voglia di pubblicare questo capitolo quindi eccolo s voi, spero vi piaccia com'è piaciuto a me scriverlo!

Scusate se non sono riuscita a rispondere ai commenti del capitolo precedente ma in questi giorni ho avuto davvero poco tempo,mi rifarò ahahaha

Dunqueee

Che pensate di questo gesto di Holden?

Grazie per le 21 mila visualizzazioni ❤️❤️

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