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Petit è proprio davanti a me e dal suo sguardo capisco che non sia proprio convinto di quello che mi ha detto ieri.
Siamo in saletta per provare insieme qualche esibizione di staging e per adesso non c'è nessun professionista.
Dovremmo cogliere questo momento per esercitarci ma il capire cosa sta succedendo a Holden oggi ha la priorità.
«Mi devi promettere che non attaccherai Jo dopo questa cosa» inizia lui, sedendosi per terra.
Io faccio la stessa cosa, mettendomi di fronte a Petit. «Dipende» dico sincera «Ora per favore, non girarci troppo intorno» affermo, quasi innervosita.
Mi sembra davvero qualcosa di inverosimile quello che sta succedendo.
Non posso preoccuparmi per Holden ogni giorno mettendo da parte la musica.
«Jo si comporta così perché è turbato dalla lettera che ha ricevuto» racconta il mio amico il che non mi sembra una rivelazione di grande importanza dato che si era capito da come aveva reagito quando Sofia ci aveva consegnato le buste. Io infatti lo osservo alzando un sopracciglio, invogliandolo a parlare. «Gli ha scritto Viola» aggiunge poi.
Ma io non capisco cosa ci sia di così strano, dato che non ho la minima idea di chi stia parlando.
Dovrebbe dirmi qualcosa quel nome?
«E chi sarebbe Viola?» domando ingenuamente.
Petit sembra sbiancare.
Per qualche secondo rimane in silenzio, poi si passa una mano sul volto, consapevole di non poter più tornare indietro.
«Non ti ha mai parlato di Viola?» chiede ancora quasi stupito, come se volesse una conferma.
Io scuoto la testa e lui immediatamente sembra trovarsi in difficoltà. Inizia a giocherellare con il suo braccialetto, guardandosi intorno poi sospira, arrendendosi al fatto che deve spiegarmi quello che sta succedendo.
«Viola è la sua ex, storica. Quella a cui sono dedicate tutte le sue canzoni dal 2019, anche gli inediti che ha portato qui dentro»
Io da quelle parole, rimango sconvolta, perché non so davvero cosa pensare.
Sono la persona con cui Holden ha legato di più, possibile che non mi avesse neanche mai accennato l'esistenza di questa ragazza così importante per lui da dedicargli la sua intera discografia?
Così importante da dedicarle gli inediti che ha portato qui ad Amici che ti trasmettono un'emozione pazzesca e una malinconia devastante.
Ha scritto Solo stanotte nel programma, dunque questo significa che si ispira ancora a lei nelle sue canzoni.
E se pensi ad una persona per scrivere, significa che non l'hai ancora dimenticata.
«Io non so che dire...» sussurro, per la prima volta senza parole. Non è facile zittirmi ma questa notizia mi ha confusa.
Come dovrei reagire?
Dovrei arrabbiarmi?
Dovrei piangere?
Dovrei mandarlo a fanculo?
L'ultima opzione sicuramente.
«Parla con lui, io non posso dirti granché» aggiunge Petit ed io annuisco.
Anche se parlare con Holden della sua ex sicuramente non era tra i miei piani. Sicuramente non così presto almeno.
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Finisco di sistemare i piatti nell'apposito ripiano mentre Marisol pulisce la piastra ad induzione.
La mia mente è ferma alla conversazione avuta con Petit ieri e non so quale sia il momento giusto per andare a parlare con Holden che è nella sua stanza a provare qualche base delle cover che dovrà preparare.
In un giorno ho capito che il termine giusto per descrivere le emozioni che sto provando è: delusa. Si, perché da lui non me l'aspettavo. Pensavo almeno avesse la decenza di parlami.
Marisol mi affianca, appoggiando la sua testa sulla mia spalla. Ieri sera abbiamo parlato fino a tarda notte di quello che mi ha detto il suo fidanzato e anche lei era alquanto incredula. Eppure come Petit, mi ha consigliato di parlare con Joseph per avere una spiegazione dal diretto interessato.
«Sono quasi tutti a lezioni, vai ora almeno nessuno vi disturberà» mi fa notare lei «Qui finisco io tranquilla» mi sorride dolcemente, dandomi un piccolo colpetto con il sedere.
Io annuisco, asciugandomi le mani e cedendo la mia postazione a Marisol.
Passo davanti allo specchio in corridoio e guardo il mio riflesso per qualche secondo. Solitamente sono sempre sistemata perché l'idea di farmi vedere struccata o con i capelli in disordine non mi è mai piaciuta, eppure per una volta non me ne preoccupo.
Prendo un respiro profondo e busso alla porta della stanza di Holden.
«È aperto!» esclama e a quel punto io entro senza riflettere un minuto in più, richiudendomi la porta alle spalle.
Joseph è sdraiato sul letto con il computer davanti a sé. Immediatamente alza lo sguardo e appena incontra i miei occhi, abbassa lo schermo del pc, quasi sorpreso dalla mia presenza.
Dopo la puntata di due giorni fa, le nostre interazioni si sono ridotte al minimo necessario. Ci siamo parlati solo per le questioni che riguardavano la convivenza in casetta e la squadra.
«Gin...» sussurra e dal suo tono sembra essere addirittura contento di vedermi lì, senza un apparente motivo.
«Non farò giri di parole Holden» inizio schietta e lui sembra già intuire qualcosa, perché si mette seduto sul letto «Spiegami che cazzo ti sta succedendo. Perché davvero, o me lo dici adesso o giuro che esco da questa porta e ti puoi dimenticare della mia esistenza» parlo decisa. Forse sono stata catastrofica, ma è l'unico modo per farlo parlare.
«Ginevra è una storia troppo complicata» sospira.
«Beh, penso che possa essere raccontata ad una ragazza a cui hai detto di essere innamorato, sempre che non fosse una cazzata» incrocio le braccia al petto.
Holden abbassa lo sguardo, scuotendo la testa. «Lo sai che non è una cazzata»
«No Joseph, la verità è che non so più nulla» ribatto immediatamente, mentre la voce trema leggermente facendo vacillare l'aria sicura che sto cercando di mostrare.
Lui sa che Petit mi ha parlato, lo immagina.
Per questo motivo lo vedo sporgersi verso il comodino, apre il cassetto e tira fuori una lettera. Dopodiché me la porge. Io l'afferro titubante e non mi stupisco nel vedere il nome "Viola" come mittente.
Io lo guardo, in attesa di spiegazioni che non siano quello che mi ha già detto il nostro amico.
«Leggila» sussurra.
Io rilascio una risata amara. È completamente impazzito.
«Forse prima dovrei sapere chi è Viola. Penso di averne il diritto dopo le parole importanti che mi hai detto» ribatto, rimanendo ferma sulla mia posizione.
Lui annuisce. Consapevole tanto quanto me che necessito di una spiegazione che abbia almeno un senso.
«Viola è la mia ex ragazza, o meglio, l'unica che io abbia mai avuto» inizia. Io alzo un sopracciglio in attesa che continui, sicuramente non mi basteranno queste poche frasi. Holden sembra capirlo ed abbassa lo sguardo, a disagio.
«È stata una relazione tossica iniziata nel 2019 quando eravamo due ragazzini ed è andata avanti fino a giugno, poco prima dei casting. Abbiamo passato tutti questi anni a fare tira e molla, a farci del male, a essere possessivi, a limitare l'altra persona, a urlarci contro. E poi, nei pochi momenti in cui non si litigava, stavamo perfettamente» spiega ed io mentre lo ascolto, vado a sedermi sul letto di Petit. «Abbiamo detto un sacco di volte che fosse finita, ma poi non finiva mai; dopo due settimane tornavamo insieme. Era un cazzo di loop Gin. Poi a giugno io ho messo un punto, non ce la facevo più ed è stata la prima volta in cui non siamo più tornati insieme» continua.
Io rimango in religioso silenzio, non sapendo cosa dire.
Lui mi osserva, cercando di captare quello che sto pensando e quello che sto provando ma il problema è che non lo capisco neanche io.
«La ami ancora?» chiedo di getto, incatenando i miei occhi nei suoi. Lui non risponde. «Le hai dedicato gli inediti che hai portato qui che hanno parole forti e ti è bastata una sua lettera per sfancularmi» affermo, con freddezza.
Noto che le mie parole lo colpiscono.
«Non dire questo, per favore...» sussurra, spostandosi dal suo letto a quello di Petit ma io mi allontano, non volendo farmi neanche sfiorare. «Te l'ho detto che è complicato da spiegare...» prova a prendermi la mano ma io mi scosto.
«La ami, si o no?» ripeto la domanda, più duramente.
«Non la amo più Gin, credimi. Ma credo di avere una dipendenza affettiva nei suoi confronti e non so come fare, ho bisogno di aiuto» confessa ed in questo momento percepisco la sua fragilità nell'ammettere pubblicamente quello che mi sta dicendo.
A quel punto io mi alzo dal suo letto.
«Non te ne andare Gin» sussurra, afferrandomi dalla manica della felpa.
Io rimango in piedi, deglutendo a vuoto.
Poi osservo la lettera ancora sul letto di Holden.
«Non posso aiutarti io. Non voglio essere usata per dimenticare lei» parlo schietta.
Joseph allenta la presa senza però lasciare andare il mio braccio.
«Hai detto di essere innamorato di me ma pensi ancora a lei» continuo «Questo non è amore»
«Gin io quando sono con te mi rendo conto che tutto quello che avevo prima non era nulla in confronto. Con la tua presenza in pochi mesi mi hai dato più di quello che mi ha dato lei in 5 anni. Con te sento di poter essere me stesso; mi fai ritornare bambino e mi fai capire che avere una persona al tuo fianco ti dà energia, non te la toglie» ribatte, alzandosi in piedi «Se non è amore, dimmelo tu cos'è!» esclama, posizionandosi davanti a me.
Io cerco di non guardarlo perché questa conversazione sta diventando difficile da sostenere.
«Se fosse amore, non te ne sarebbe fregato un cazzo della sua lettera ed invece ti ha destabilizzato. Perché tu volevi questo, volevi una sua reazione, volevi avere la conferma che quello che provavi tu lo provasse anche lei!» sbotto
«Nono, non è così!» ripete, quasi disperato. «Ho solo bisogno di tempo Gin»
Un sorriso amaro si dipinge sul mio volto.
«Non posso permettermi di perdere altro tempo qui dentro Joseph» ribatto duramente.
Lui abbassa lo sguardo.
Nessuno dei due aggiunge più nulla.
Io gli regalo un'ultima occhiata, poi esco dalla sua stanza in religioso silenzio.
E con il cuore a pezzi.
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Alloraaaaa
Da che parte state?
Holden o Ginevra?
Ovviamente ci tengo a sottolineare che il personaggio di Viola è un personaggio inventato, di pura fantasia e non ha nulla a che vedere con la realtà
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