𝐢. 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐨𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 :: 𝗧𝗿𝗮𝗺𝗮 & 𝗣𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼

Etty  (_-sxuron-_) & Law's work

❛  𝐓𝐫𝐚𝐦𝐚 ::

Aveva lasciato cicatrici profonde nella popolazione la guerra combattuta appena otto anni prima contro il terribile gruppo terroristico Vox Populi.
Un pensiero di libertà infangato dalle turpi stragi che hanno colpito l'Europa e che hanno mostrato il gruppo di criminali per quello che erano davvero: assassini, anarchici, assetati di vendetta contro un sistema che non era riuscito a soddisfarli.
Molti eroi hanno partecipato al conflitto, sedando i massacri e le rivolte, in molti casi perdendo la vita; molti villain, invece, erano riusciti a fuggire pur essendosi macchiati di crimini indicibili.
Sulle ceneri, però, i diversi stati hanno iniziato a ricostruire in vista di un futuro migliore, più raggiante e lontano dal dolore che ha scosso il continente in quel periodo.
Così è nata la Kaamos Academy, una scuola che ha un duplice obiettivo. Da un lato si dedica alla formazione di eroi in grado di sventare e proteggere la popolazione, così che situazioni come quelle passate non si verifichino nuovamente, dall'altro alla ricerca e allo sviluppo di forme alternative rispetto ai quirk.
Le unicità sono delle benedizioni e come tali devono essere sfruttate al meglio, modificate e migliorate.
L'obiettivo, almeno uno tra i tanti, di chi fondò l'accademia era proprio questo: proteggere e progredire, creare degli eroi in grado di sconfiggere anche il più forte dei nemici, senza considerare gli effetti che questo avrebbe avuto sui loro ospiti.

In un mondo uscito dalla guerra, dove è stata posta maggiore sorveglianza alla vita dei cittadini da parte degli stati, Vox Populi non comprese bene come quello per cui stava lottando sarebbe andato in frantumi e come da quelle ceneri sarebbe risorto un gruppo più forte in cui gli ideali erano soltanto un lontano ricordo.

È l'anno 2XXX e in Europa si può respirare un'aria più tranquilla: le ricostruzioni delle città distrutte negli attentati e dalla guerra sono già state completate tempo addietro, la popolazione cerca di dimenticare e di andare avanti con le sicurezza di un sistema privo di possibili buchi o spazi nella quale la criminalità organizzata a livello europeo può inserirsi.
Tuttavia in tutta questa programmazione piccoli gruppi criminali hanno sempre trovato il modo di nascere, sconfitti da degli eroi che sembrano sempre più forti e preparati.
Il mondo non sembra essere pronto a un nuovo conflitto, eppure Vox Populi è pronto a risorgere senza che gli eroi sappiano quali siano i suoi nuovi obiettivi.

Tw:: gore, tortura, violenza varia, morte

❛  𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨   ::

Data:: 7 Settembre 2XXX, 8:30 PM
Luogo:: Tutta Europa

Le vacanze estive stavano per giungere al termine, infatti dopo soltanto tre giorni sarebbe ricominciato l'anno scolastico e le giornate non sarebbero più state trascorse pigramente sotto gli ombrelloni in spiaggia o a poltrire sul divano, per chi poteva effettivamente godere dei mesi feriali e estivi. Il 7 settembre era una data particolarmente mediocre, considerato che si stava sì avvicinando a fine delle vacanze, ma allo stesso tempo per molti indicava già segno di ripresa: si era deciso così, di far ricominciare tutte le scuole d'Europa uno stesso giorno, per evitare disparità nelle vacanze e per permettere a tutti di godersi al meglio i mesi più caldi dell'anno.
Era da poco scoccata la mezz'ora in un orario che per molti era riconosciuto come dedicato alla cena o al riposarsi in vista del nuovo giorno: per questo motivo le strade delle grandi città erano ghermite di gente, i locali ancora pieni e alcuni negozi aperti; sui muri dei grandi palazzi gli schermi adibiti alla pubblicità illuminavano con vivaci tonalità la strada e coloro che vi passavano sotto, dando un senso di maggior vitalità nelle città che si stavano riprendendo dalle lunghe vacanze.

Ci fu un momento in cui tutti gli quelli schermi si spensero contemporaneamente, in cui qualsiasi televisore, telefono o dispositivo connesso alla rete smise di funzionare, permettendo ai rispettivi proprietari di potersi specchiare nello schermo nero, come se si fossero scaricate le batterie o ci fosse stato un blackout generale. Pochi istanti dopo, gli schermi si riaccesero, e il volto che venne mostrato a tutti fu quello di un uomo dai capelli bianchi, quella era una delle poche caratteristiche che si riuscirono a distinguere della figura che stava allegramente sorridendo, guardando coi propri occhi chiari dritto verso la telecamera. Non era la prima volta che quell'uomo appariva sui grandi schermi: per coloro che prestavano attenzione ai telegiornali o alle taglie, la sua foto da "ricercato" è una di quelle che regolarmente scorrevano durante il giorno davanti agli occhi di tutti.

« Good Evening, signore e signori, perdonate l'interruzione delle vostre monotone e noiose vite- anzi, non perdonatemi proprio- perché oggi sono qua, sui vostri schermi, per un annuncio» e si interruppe, come se stesse ascoltando qualcosa che gli stava venendo detto da qualcuno che si trovava alle spalle della telecamera. « Ah sì, prima che mi dimentichi, ringraziamo il nostro tecnico per la concessione di questa pausa pubblicità.» e con queste parole si spostò all'indietro di qualche passo, mentre attorno a lui tutto rimaneva ancora completamente buio, in modo che l'unica cosa che si potesse vedere fosse il proprio corpo. In quel momento allargò le braccia, in modo quasi teatrale, e si schiarì la voce: «Oggi siamo qui con un ospite, sono sicuro che molti di voi lo conosceranno: l'eroe numero uno della Repubblica Ceca, Jackal!» e con quelle parole si fece da parte, mentre una luce improvvisamente illuminò la stanza in cui si trovava e  la telecamera immediatamente inquadrò un giovane uomo dai capelli biondi, legato ad una sedia in modo ben saldo, dopotutto nessuno dei presenti voleva che un eroe del suo calibro riuscisse a scappare.

« Così forte, così impavido e così amato... Jackal, ti ammiro, anche io avrei voluto avere la tua stessa popolarità mentre andavo alle superiori, davvero, mi avrebbe fatto comodo un po' di apprezzamento dagli altri» una seconda voce si intromise tra l'uomo dai capelli bianchi e l'eroe ceco, che rimaneva immobile, con il capo chino in avanti, come se nemmeno fosse cosciente. Ne campo visivo della telecamera entrò un uomo, con gli occhi coperti da una benda scura e dei lunghi capelli neri, che gli arrivavano sotto alle spalle. Probabilmente il giovane era consapevole che la sua apparizione sui grandi schermi o in generale la sua apparizione avrebbe portato non poco scalpore: il serial killer più famoso di quell'epoca che si metteva a girare un video in compagnia di altri villain? Immaginò lo sgomento sul volto degli spettatori e ciò si notò dall'ampio sorriso che comparve sul suo volto, mentre le sue labbra ricoperte di rossetto nero si curvavano all'insù.
«Ma ora voglio vedere quanto ci divertiremo assieme, oh mio carissimo Jackal, dopotutto mi devi una vita e per saldare questo tuo debito... oh, posso prendermi la tua!» e si mise a ridacchiare, camminando in torno alla sedia come se avesse davanti una preda, mentre l'altro villain sospirava divertito e gli porgeva un semplice coltello, che il giovane rifiutò borbottando qualcosa come "che divertimento c'è se passo subito al coltello" e indicò qualcosa che si trovava al di fuori della portata della telecamera.

Una donna comparve nel campo visivo tenendo in mano quelle che erano chiaramente delle pinze: anch'ella era una figura generalmente nota per apparire sotto alla scritta "ricercato" ogni tot tempo. I suoi caratteristici lunghi capelli azzurri e i suoi abiti bianchi, in quel momento, sembravano contrastare con la scena che chiunque aveva davanti.
«Ecco a te, liebe» affermò lei, facendo un occhiolino all'altro uomo, che prese le pinze e la ringraziò con un cenno del capo.
«Penso che la situazione ora si faccia finalmente interessante: non staccate lo sguardo dallo schermo, simpatici ascoltatori, perché ora vi mostreremo uno spettacolo degno del vostro tempo: noi lo chiamiamo "vendetta"» e con ciò sorrise, indicando con un gesto della mano il proprio "collega" che si avvicinava all'eroe, tirandogli su il capo usando i capelli, intrecciando le proprie dita affusolate attorno alle ciocche bionde dell'eroe ceco.

« Voglio sentirti urlare» doveva essere un sussurro, ma si sentì fin troppo bene, e senza avvisare né dar segno di voler incominciare, con un gesto improvviso quanto meccanico, come se lo avesse fatto davvero troppe volte- cosa che è noto abbia fatto-, staccò di netto l'unghia dell'indice destro dell'eroe, che per la prima volta dall'inizio del video si mosse, con uno scatto, anche se sembrava più una convulsione. « Affascinante »mormorò l'uomo, mentre la donna e il primo che aveva parlato sembravano godersi lo spettacolo in silenzio, guardandosi di tanto in tanto con fare complice. Il torturatore, perché questo era, riprese nel suo lavoro con tanta diligenza e attenzione da spaventare: prima l'indice, poi passò al medio, all'anulare, al mignolo ed infine al pollice. Ogni movimento avveniva senza preavviso, mentre l'eroe ceco si scuoteva, cercando di liberarsi dalla sedia a cui era stato legato, emettendo gemiti, mentre lentamente il sangue iniziava a colare sulle sue mani, lungo il bracciolo della sedia e infine per terra. « Non hai ancora urlato... » si lamentò il torturatore, emettendo un sospiro snervato, per poi rivolgersi all'altro uomo presente nella stanza. « Passa il coltello, angioletto» e afferrò al volo l'oggetto che l'altro gli aveva lanciato con nonchalance.

« Non... n-non avrai questa... soddisfazione... da...» l'eroe aveva provato a parlare, ma fu brutalmente interrotto da uno schiaffo, che gli lasciò segni di lieve congelamento sul volto, dopotutto la donna sembrava particolarmente contenta in quel momento. « Taci, Abschaum (feccia) » rispose lei, mentre si rimetteva il guanto bianco addosso, e tornava nella propria posizione, lasciando di nuovo il campo libero al proprio compagno, che senza farsi ripetere due volte di continuare, infilò di netto in coltello nel dorso della mano dell'eroe, che sgranò gli occhi, per poi riprendere con le pinze, mentre le proprie mani si sporcavano sempre di più di sangue.
Pochi istanti dopo, il ragazzo si volse verso la telecamera e si mise a ridacchiare « Dovreste provare: staccare le unghie è divertente » e poi si voltò di nuovo, sfilando il coltello dalla mano del ceco per poi avvicinarsi al suo volto, tenendogli ferma la testa con una mano. « Mi piacciono i tuoi occhi: ne voglio uno » mentre faceva scorrere la punta del coltello lungo la guancia dell'eroe, quello con un gesto spostò la testa e gli tirò una testata, comunque graffiandosi con l'arma tenuta dal villain, facendo scorrere un rivolo di sangue sul suo volto.

Non ebbe tempo di provare a fare altro: la mano del primo uomo, ora priva del solito guanto che aveva addosso, gli si era appoggiata sul braccio sinistro; non passarono che pochi secondi e si sentirono per la prima volta quelle che sembravano grida. L'eroe iniziò a muoversi violentemente contro ciò che lo incatenava alla sedia, mentre il suo braccio si improvvisamente si piegò ad una strana angolatura, poco dopo anche la sua spalla subì lo stesso fato, mentre l'eroe si piegava in avanti, urlando di smetterla, chiedendo perché si meritasse tutto quello. Il villain fu allontanato dall'eroe dalla donna, che gli rivolse uno sguardo affettuoso, per poi camminargli attorno e appoggiare a sua volta una mano sull'altro braccio: rapidamente si formò del ghiaccio, che gli ricoprì fino all'avambraccio. « Tutto tuo, ma fa' in fretta » affermò, mentre il torturatore sembrò perdere interesse per gli occhi, guardando il braccio congelato e poi l'eroe, che lì per lì non sembrava aver capito. La realizzazione di cosa stesse per succedere lo colpì in pieno petto non appena vide il machete che l'uomo stava tenendo in mano. Nei suoi occhi comparve l'orrore, la paura, dopotutto era già stato picchiato e colpito prima di mettere in atto quel video, si vedeva dai vari lividi e dalle ferite che riportava su tutto il corpo, ma non si sarebbe mai sognato di vedersi staccare un arto davanti ai propri occhi. Sorprendentemente, quando la lama entrò a contatto col ghiaccio non sentì niente, e fu così fino a quando poco dopo quello non si scongelò e quando riuscì a riprendere il controllo sul senso del tatto che un'ondata di dolore e nausea lo costrinse ad urlare, guardando la metà del proprio braccio che non era più attaccata al suo corpo, ma che il villain stava tenendo in mano con serio interesse.

« Ho finito, mi ha annoiato »  le parole fuoriuscirono delicatamente dalla bocca del villain, che stava giocherellando col braccio mozzato dell'eroe, da cui continuava a fuoriuscire sangue, e ancora sangue.
« Bene, questo teatrino si è prolungato abbastanza » disse con serietà l'uomo dai capelli bianchi, appoggiando una mano sul capo dell'eroe, stringendo la presa giusto per evitare che questo si dimenasse, cosa che il ceco cercò di fare, ma che in poco tempo gli risultò impossibile: le urla che fuoriuscirono dalla sua bocca furono strazianti, mentre sangue iniziava a colargli dagli occhi, dal naso e dalle orecchie. Poco dopo si sentì un sonoro "crack" e la testa dell'eroe sembrò collassare su sé stessa, mentre il suo collo era girato in una strana posizione, innaturale.

Il villain si pulì la mano sulla propria giacca, ritornando davanti alla telecamera, mentre un ragazzino dai capelli neri comparve da destra, saltellando attorno ai resti del corpo di Jackal, lanciando occhiate adoranti ai tre villain presenti con lui.
« Questo è solo l'inizio, eroi di tutta Europa, questa è solo la prima delle tante vendette che otterremo nei confronti di quelli che voi chiamate "eroi", ma che non sono altro che assassini, esattamente come noi. Questa, signori e signori, è una promessa: il Comitato Eroico Europeo pagherà per i suoi crimini. Questa è una dichiarazione di guerra: credevate che bastasse tagliare le alcune teste all'idra per sconfiggerlo, ma vi sbagliavate di grosso: da oggi in poi vendicheremo i nostri compagni che otto anni fa avete brutalmente ucciso. »  il suo sguardo era serio, estremamente cupo.
Diede segno con una mano di iniziare a spegnere il video, ma prima si sporse in avanti e sorrise: «Ti auguro una buona notte, amore mio, non stancarti troppo col lavoro »  e fece un occhiolino.

Da dietro di lui, il ragazzo di prima gli tirò uno spintone, sbuffando annoiato: « A me dici di non salutare nessuno, ma tu lo puoi fare, eh, vecchio? » e in quel momento gli schermi tornarono scuri, lasciando l'Europa intera in uno stato di chaos e panico generale.

Non di rado i professori dell'accademia si riunivano per discutere dei progetti e dei programmi che avrebbero affrontato durante il periodo, tuttavia era abbastanza sorprendente come lo stessero facendo all'inizio dell'anno scolastico e non per quel motivo.
Nessuno studente era ancora giunto sull'isola, di ritorno dalle vacanze passate in famiglia o nella madre patria presso una delle tante piccole agenzie eroiche consigliate dalla scuola al fine di migliorare il proprio addestramento.
Seduti intorno al tavolo dell'ampia sala riunioni, abbellita con colori molto neutri, i docenti stavano discutendo sugli ultimi avvenimenti e sulle notizie che erano giunte fino a loro per vie poco convenzionali. 
Lo sguardo neutrale di Jean, professore di economia e diritto, non tradiva la compostezza che sempre aveva avuto di fronte a qualsiasi difficoltà o nemico. A venire in soccorso a questo carente entusiasmo, il professore di letteratura inglese che in piedi stava per esporre i suoi pensieri senza pensare allo sguardo fulminante dell'altro uomo seduto al suo fianco.

« Ci detestano, ecco perchè lo fanno » sospirò, assumendo una posa piuttosto shakespeariana — gli studenti avrebbero potuto imparare qualcosa da lui in quel momento.
« Shakespeare, calmati. Sono villain e noi heroes, è naturale che lo facciano » rispose Jean, mantenendo una posa piuttosto composta.
« Hanno letteralmente torturato e ucciso il numero uno della repubblica ceca in diretta. Non hanno scrupoli, non si fermeranno a questo » sospirò Nora, professoressa di matematica e fisica della sezione eroi degli ultimi anni.
« Però dovremmo complimentarci con il loro hacker » sbottò il più piccolo dei collaboratori, che venne prontamente fulminato con lo sguardo da tutti i presenti nella stanza.

I professori si concessero qualche secondo per guardarsi, ripensando agli avvenimenti che solo il giorno prima avevano scosso l'intera Europa.
Vox Populi, gruppo per la gran parte annientato quasi un decennio prima, sembrava risorgere reclamando una vendetta per qualche misterioso motivo.
Facile intuire come non fosse l'unico obiettivo di questo gruppo criminale, mentre difficile delineare quali sarebbero stati i bersagli successivi e come i diversi governi avrebbero agito in merito. La maggior parte del personale dell'accademia nata proprio dopo la sconfitta di quel pericoloso gruppo di criminali sapeva solo una cosa: il comitato avrebbe agito ponendo dei paletti alle stesse agenzie governative e alle corporazioni eroiche che con il tempo erano nate.
Proprio in quel momento avrebbero ricevuto delle direttive da parte del presidente, già accordatosi con il preside dell'istituto, su come strutturare l'anno, cosa permettere o meno agli studenti di ritorno sull'isola e come agire in caso di emergenza - parole che sarebbero state in parte gettate al vento.

« Cosa sappiamo dei villain che sono comparsi sullo schermo? » tuonò il preside dell'istituto, rivolgendo un'occhiata truce a tutti i presenti così assorti in pensieri e paranoie inutili per chi avrebbe dovuto formare la nuova classe di eroi e chi, dopo quelli attuali, avrebbe dovuto affrontare minacce ben più pericolose.
« Il loro frontman è Arkangel, attualmente il più pericoloso villain in Bulgaria. Ha affrontato più volte il professore Boichev, se non sbaglio » sibilò l'eroe numero uno della Russia, momentaneo ospite della scuola, piegando le labbra in una smorfia irriverente rivolta al professore di chimica e biologia, seduto compostamente a qualche posto da lui. I documenti e tutte le informazioni, anche altamente confidenziali, erano sparse sul piano in mogano sotto gli occhi dei presenti.
Erano tutto quello che avevano potuto raccogliere dagli avvistamenti dei diversi stati e dalle azioni criminali perpetrate dai singoli.
Certo, un quadretto così particolare - senza contare che non si avevano informazioni su chi potesse essere a reggere la telecamera - pochi eroi l'avevano visto da vicino e Jackal era stato uno di questi.
« Poi abbiamo Mirari dall'Austria, Hannibal che evidentemente nessuno riesce a fermare e The Snow Queen direttamente dalla Germania » intervenne il professore d'arte, « ma non è di nostra competenza visto che per noi non cambierà niente, indipendentemente da chi venga fatto fuori in europa » sibilò in fine.

Il loro compito era semplice: educare le generazioni future. Un altro anno sarebbe iniziato nel giro di una settimana e la maggior parte di quello che i professori speravano in quel momento era che i loro ragazzi, soprattutto quelli dell'ultimo anno, non si fossero messi nei casini durante il periodo estivo.
« Gli eroi esistono per un motivo » continuò il professore di economia rivolgendo uno sguardo truce al suo collega che si limitò a sorridere prima di tornare al proprio bloody mary delle dieci del mattino.
Come erano eccentrici i villain, a compiere esecuzioni pubbliche, anche gli eroi e gli insegnanti dell'accademia non scherzavano in merito.

« Cosa dovrete fare, come abbiamo discusso con il preside, è semplice » si sentì la voce di un uomo, mentre una figura compariva nel monitor alle spalle del preside.
Era il presidente del Comitato Eroico Europeo, un grande onore vederlo anche se solo virtualmente, dati i legami che esistevano tra questo e la scuola.
Era stato il Comitato, da lui presieduto, a garantire e spronare la nascita di quell'istituto, di contribuire non solo spiritualmente, ma anche materialmente, alla creazione di una scuola che fosse in grado di addestrare gli eroi in modo impeccabile.
Anche grazie al legame con il comitato potevano contare quella posizione a livello internazionale ed essere la scuola per eccellenza nella formazione degli eroi e del comparto medico, di ricerca e supporto ad essi collegati.

« L'anno scolastico inizierà con regolarità, ma ponete particolare attenzione agli stage con gli eroi degli studenti. In ogni caso sarà un campo di prova e di esercitazione » affermò,
« Questa scuola non addestra eroi mediocri ».

E la comunicazione con il comitato si chiuse così, lasciando un po' perplessi i professori più legati al proprio incarico di formazione.

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