MAISON

Tra pannolini, pappine, biberon e notti insonne, sono passati sei mesi! Sei mesi che Cameron non vede la sua Bridget! Nonostante tutte le settimane si presenti puntualmente al penitenziario per portarle Jason e chieda di vederla, gli è stato proibito. Probabilmente, perché è una condannata. Oppure, sarà lei stessa a rifiutarsi.
Povero Cameron, sta crescendo suo figlio da solo, anche se io gli dò una mano.
Afferma sempre di essere in grado di farcela, mentre io so che non è così! È esausto e spesso crolla dalla stanchezza, mentre stiamo conversando senza accorgersene.
Ho intenzione di prendere un periodo di ferie, per poterlo aiutare.

, CAMERON

Sei mesi che sei nato Jason... sei mesi di vita insieme amore mio. Piccolo mio! E sei mesi senza di te Bridget, senza vedere il tuo viso... sentire la tua voce... il calore delle tue mani!
Spero soltanto che ci sia data un altra occasione per poter stare insieme.
Prendo una delle poche foto, che ci ritrae insieme. Me e Bridget sorridenti e felici. Parlo con il suo ritratto, mentre ne accarezzo i contorni con i polpastrelli " Il tempo che hai passato a casa con me, è stato il più bello della mia vita! Quegli anni... quei giorni, resteranno indelebili nella mia mente!"
Assorto nei miei malinconici pensieri vengo distratto dal trillo del citofono, vado a rispondere.
« Sì chi è ?»
« Sono Maison, mi apri?! »
Immaginavo fosse lui, ormai viene tutti i giorni. D' altronde me lo ha promesso! Ma non l' aspettavo così presto, a quest' ora dovrebbe essere al lavoro!
Vado ad aprire e quando me lo ritrovo davanti, lo interrogo:
« Come mai così presto? Di solito non sei al lavoro? »
« Stamattina ho parlato col mio capo e gli ho chiesto un periodo di riposo e lui me lo ha concesso!»
« Bene! Sono felice che tu sia qui e che hai preso dei giorni per darmi una mano. Ti ringrazio! »
« Non ringraziarmi, te lo avevo promesso no?! »
Nel frattempo, Jason si sveglia, e gli preparo il biberon per allattarlo! Mentre Maison, si dedica a rassettare casa.
" Non smetterò mai di ringraziarti amico mio" .
« Smettila di ringraziarmi! Gli amici a che servono!» annuncia sorridendo.

MAISON

Mentre mi aggiro per l' appartamento, rivolgo lo sguardo al divano, notando che padre e figlio si sono addormentati. Cameron, continua a sorreggere il biberon, e il piccolo Jason, con la boccuccia socchiusa e la tettarella appoggiata alle labbra, che di tanto in tanto muove per la suzione. Dormono entrambi come due angioletti.
Prendo il piccolo dalle braccia di Cameron, lo depongo nella sua culla, successivamente torno dal mio amico per adagiargli sopra una coperta!
" Devi essere esausto per cadere nel sonno di botto, povero amico mio "
Torno a sedermi sulla poltrona in pelle bianca, afferro il mio cellulare, abbasso i supporti multimediali e la suoneria e mi metto a giocare a un videogame! Tanto per ammazzare il tempo.
Dopo circa mezz' ora, Cameron si sveglia, sposta la coperta che lo ricopre, si mette seduto, volta lo sguardo nella mia direzione, avvistando che mi sono messo a giocare con il telefonino:
« Maison! »
« Ehi! Ti sei svegliato! Avevi proprio bisogno di una bella dormita eh? »
« Sì, ma mi dispiace di essermi addormentato come un allocco lasciandoti solo, tu stai facendo tanto per noi! »
« Scherzi ! Hai fatto benissimo invece a riposare»

CAMERON

Io e Maison, ce ne stiamo seduti sul divano in salotto, a parlare dei vecchi tempi, ma anche di quelli più recenti.
Ad un certo punto, mi alzo per guardare fuori dalla finestra, accorgendomi che fra una chiacchiera e l' altra; si è fatto buio.
« Maison, perché non ti fermi!» gli propongo.
« Volentieri! Grazie amico, francamente, stasera non avevo tanta voglia di guidare!»
Accetta di buon grado. Accediamo alla cucina per preparare qualcosa per la cena.
« Fra poco, Jason si sveglia e deve mangiare! Quindi noi ceniamo prima, con calma»
Stiamo per metterci a tavola, quando mi squilla il cellulare:
« Pronto? »
« Signor Breft? Buonasera, sono l' avvocato Brighton, assisto per la difesa, Bridget Fonda!
Mi scusi l'ora, ma sono riuscito a liberarmi solo ora! »
« Buonasera avvocato, non si preoccupi! Ci sono novità, per quanto riguarda il processo? »
« Sì, infatti la sto chiamando proprio per questo! Volevo avvisarla che martedì mattina, alle nove si terrà l' udienza! »
« Sarò puntuale, grazie avvocato! »
Purtroppo la notizia non mi rallegra affatto, anzi mi infonde paura e ansia!
Lo stomaco mi si chiude non riuscendo a mandar giù niente.
Maison capisce la mia preoccupazione, ma mi incita a mangiare ugualmente.
« Devi pensare a tuo figlio e alla tua salute. Capisco perfettamente, la tua preoccupazione a cosa è dovuta. Ma se ti ammali non risolvi niente! »
« Hai ragione, ma non riuscirei a mandare giù nemmeno un boccone! Forse più tardi, ma ora come adesso, sto troppo in apprensione! »
« Va bene, allora mangerò più tardi anch' io! Non ho molto appetito, adesso! »
Sorrido fissandolo. Maison, mangerà più tardi, per controllare che lo faccia anche io.
" Comunque sia, in questo momento sono troppo nervoso, ho bisogno di fumare una sigaretta! Ma prima non le ho trovate. Chiederò a lui dove le ha riposte! "
« Maison, sai per caso dove sono le mie sigarette? Le hai nascoste?»
Mi osserva con incredulità, enunciando:
« Certo! E lo sai che non puoi fumare, ti è stato proibito! Il dottore è stato categ... »
« Sì! I medici! Buoni quelli, sempre a proibire questo e quello e a prescrivere medicine! Ti prego! Solo una te lo giuro, sono troppo nervoso! Mi distende i nervi! »
« No, quella ti distende e basta! Non insistere non posso dartele, non voglio vivere con il rimorso! Mi dispiace, trova un altro modo per scaricare la tensione! »
" Testardo di un Maison! Meglio non insistere tanto non l'avrò vinta con lui... lo so già!"
A quel punto, infilo la tuta, le scarpe da ginnastica e vado a correre; facendo il giro del quartiere.

MAISON

Mi dispiace amico, tengo troppo a te e non intendo dartela vinta! Comunque alla fine hai trovato un' alternativa alla sigaretta.