XXX-Un Nuovo Inizio
CAMERON
Successivamente alla confessione di Bridget, furioso per avermi mentito, la mando via.
Ma dopo aver riflettuto decido di andarla a cercare e riportarla a casa.
"Perchรฉ, malgrado tutto sono innamorato di Sue... intendevo Bridget e l' amo veramente".
Scendo in strada, fuori รจ giร buio e piove forte.
Posso capirlo, udendo lo scrosciare delle gocce che violentemene battono il suolo e attraverso i fari in controluce delle automobili che transitano veloci, quella zona.
Mi porto sul marciapiede di fronte e avanzando a passi veloci, percorro la banchina, muovendo la testa da una parte all' altra, sperando di avvistarla.
La cerco sopra e sotto i ponti, pensando che possa essersi rifugiata in uno di questi posti, per ripararsi.
Ma sfortunatamente, mi sono sbagliato.
La cerco in lungo e in largo, ma niente, di Bridget nessuna traccia.
Ho pensato persino di andare a cercarla negli ospedali, ma potrebbe subentrare la polizia. E lei รจ evasa di prigione.
La pioggia non accenna a diminuire, rendendo la ricerca ancora piรน difficoltosa. Ma io non mi arrendo al primo ostacolo e proseguo le ricerche.
" Devo trovarla! Dove sei? ! Dove?
Fradicio fino alle ossa e avvilito, per non avere avuto alcun esito, rasento la parete murale, elevando gli occhi al cielo.
Il maglione bianco di lana che indosso, reso piรน pesante dall' acqua, mi impedisce i movimenti, decido di liberarmene.
Rimango con una maglietta bianca
a maniche corte, anche se pure questa รจ inzuppata, ma con piรน maggior libertร di movimenti.
Mi guardo intorno, notando che
all' interno dell' arco, il percorso prosegue fino a un vicolo cieco.
Avvisto che รจ buio, lercio e pericoloso, penso " Non credo possa trovarsi lรฌ dentro"!
Sto per distanziarmi, quando odo un rumore provenire da quella scura strettoia.
D' istinto vorrei addentrarmi per vedere chi possa aver prodotto quel rumore, ma poi ragionando mi dico; " Sarร sicuramente un gatto randagio o lo scorazzare di topi sui sacchi della spazzatura!
Ma qualcosa mi spinge ad avanzare.
Ansioso percorro la viuzza, sgranando gli occhi per riuscire a mettere a fuoco la visuale.
Nel mentre che avanzo, un altro suono sordo e un lamento, mi costringono a proseguire.
Cautamente mi porto in profonditร , armandomi di un tubo di ferro.
Urlo interrogante:
ยซ CHI C'ร?ยป
Subito dopo viene fuori da dietro uno dei cassonetti, una sagoma nera che a primo acchito, mi sembra di aver riconosciuto in quell' ombra, lei; Bridget.
La conferma mi arriva quando il suono di una voce sommessa pronuncia il mio nome.
ยซ C-Cameron... Cameron... sei... sei tu?ยป
Mi arresto indugiando, per poi avanzare sempre piรน veloce verso di lei,
fino a raggiungerla.
Poso le mie mani confuse, sul suo viso umettato, sui capelli zuppi dalla pioggia, sulle spalle; per poi accorciare la distanza dei nostri visi per un lungo bacio.
ยซ Quando ci distanziamo, lei con gli occhi gonfi di lacrime:
ยซ Perdonami Cameron! Per non averti detto...ยป
Posando delicatamente l' indice sulle sue labbra, le impedisco di proseguire.
ยซ Non pensiamoci adesso! Torniamo a casa!ยป
Circondando le spalle con il mio braccio, ho il sentore che tentenni.
Incuriosito le rivolgo lo sguardo chiedendo:
ยซ Bridget?! Cosa c'รจ?ยป
Si libera dalla mia stretta per portarsi nell' angolo dove si era rifugiata, lasciandomi basito.
Uscendone subito dopo, con un gattino bianco ' sporco' a macchie gialle, fra le braccia, dichiarando con espressione supplichevole:
ยซ Possiamo tenerlo? Ci siamo - entrambi- fatti compagnia tutto il tempo! ยป
Quella frase mi spiazza completamente.
Con aria arrendevole le confesso:
ยซ Sinceramente non ho mai pensato di tenere un animale in casa, nรฉ tanto meno un gatto, ma visto che รจ rimasto con te... ok! Lo porteremo a casa con noi!ยป
ยซ Grazie!ยป esclama felice.
Io e Bridget ( con in braccio il micio) dirigiamo verso l' uscita del tunnel, per raggiungere la nostra abitazione.
Non avevo fatto caso al fatto che ha smesso di piovere, cingendole le spalle valichiamo la strada transitata di molti veicoli percorrendo il marciapiede dirimpetto.
Dopo pochi metri eccoci giungere davanti al portone dello stabile, incomincio a tastare nei pantaloni alla ricerca delle chiavi.
Poi battendomi una mano in fronte esclamo contrariato:
ยซ Cazzo! Uscendo di fretta, ho scordato di prenderle, ricordo di averle posate sul tavolo della cucina e di non aver pensato di portarle via con me!ยป
ยซ Come hai chiuso la porta?ยป
Chiede giustamente.
ยซ Credo di averla lasciata aperta, ma sicuramente ci avrร pensato Maison a chiuderla. Ma non a chiave! Se la sarร tirata dietro uscendoยป
ยซ Cosa facciamo?ยป mi interroga Bridget.
ยซ Aspettiamo!ยป
ยซ Cosa o chi, dobbiamo aspettare?!ยป
Con un sorriso rassicurante, invoco una soluzione poco credibile ma non improbabile.
ยซ Attendiamo che qualcuno esca per aprirci almeno il portone!
Cosรฌ ci ripariamo dal vento che cosรฌ fradici, ci becchiamo una polmonite!ยป
Suggerisce Bridget, mentre coccola il gattino.
ยซ Potresti suonare a qualcuno, dichiarando di aver dimenticato le chiavi! ร possibile che ti apra! Ma per entrare in casa? Cosa fai? ยป
Risoluto rispondo:
ยซ Quello non sarร un problema! Con una spallata la butto giรน!ยป
Ma dopo aver detto questa frase il dubbio mi assale e senza rivelarlo a lei mi dico:
- " Sรฌ! E come faccio?! Quella porta รจ blindata!
Prendo il suo consiglio e premo su uno dei tasti del citofono ( anche se la vedo difficile essendo che gli inquilini di questa palazzina sono tutti anziani non credo che alle dieci di sera aprano nonostante mi presenti! Ma tentare non nuoce.
Attendiamo che la persona che abita quell' appartamento risponda, ma dopo dieci minuti ancora niente.
Cominciamo a battere denti e piedi per il freddo che inizia a farsi sentire e le impetuose folate che ci sorprendono, penetrano fin dentro le ossa.
Miracolosamente il portone si dischiude e ne viene fuori un signore anziano che porta il suo cane ( un carlino di colore beige con il muso marrone scuro come i grandi occhioni, ) a spasso; ma quando si accorge del nostro gatto incomicia ad abbaiare.
L' uomo, che noi ringraziamo ripetutamente, ci rivolge un' occhiata confusa, fissandoci fino a che non ci eclissiamo sulla tromba delle scale.
Giunti innanzi alla porta di casa, mi preparo a dare una spallata per aprirla, ma dopo il primo tentativo niente, sono pronto a batterla una seconda volta, ma la porta come per magia si disserra, lasciandomi sorpreso quando mi accorgo chi ci sta dietro.
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