XXIII-Dilemma
"Ormai sono due mesi che vivo a casa di Cameron, questo luogo fantastico che mi ha dato solo tanto amore e tanta serenità, (anche se non lo merito) il fato è stato benevolo con me a portare sul mio cammino un uomo come lui, così buono, dolce e generoso. Pensa sempre a me prima di sè stesso.
Lo osservo mentre dorme, vedo che accenna appena un sorriso " chissà cosa starà sognando magari il nostro matrimonio, anche se la mia risposta alla sua proposta è stata " il matrimonio non è altro che un foglio di carta dove vi sono apposte due firme. Scusa , ma non stiamo insieme già? Che bisogno c'è di sposarsi".
Quella volta Cameron, ha richiuso la scatolina e senza proferire alcuna parola si è elevato dal pavimento, con sguardo imbarazzato e un po' deluso, subito ha asserito, " scusami, forse sto correndo troppo,non pensiamoci più ".
È un uomo straordinario e io sono fortunata ad averlo incontrato.
Mentre seguito a guardarlo, lentamente apre gli occhi e dopo avermi dato un bacio a stampo si siede sul bordo del letto stiracchiandosi e sbadigliando, lo sento trascinarsi in cucina e trafficare con le stoviglie .
Pensando che volesse una mano tiro via le coperte e sto per mettere un piede a terra quando lo sento esclamare con voce un po' alta per la distanza:
« Non azzardarti ad alzarti dal letto! »
« È una minaccia ?»
Di rimando.
« È un avvertimento?»
« Certamente»
« Okay allora mi rimetto sotto le coperte»
« Brava, vedo che hai capito»
Dopo due secondi arriva con un vassoio bianco con stampa di tazze che versano il caffé, circondati da grossi chicchi.
Al suo interno latte e caffè, spremuta di pompelmo, yogurt; pane tostato con burro e marmellata alle fragole e per finire un piccolo vaso azzurro con striature verdi e gialle, dalla forma di mezza clessidra con una rosa rossa dentro.
Quando depone il vassoio sulle mie gambe io esclamo sorridendo:
« Cameron, ma tutta questa roba è per me ? »
« Non sapevo cosa desiderassi e così ho messo uno di tutto per la tua colazione»
« Se vieni più vicino te lo spiego io cosa desidero! »
Affermo allusiva.
Lui si china su di me, gli metto un braccio intorno al collo accorciando le distanze, ci baciamo con passione e trasporto .
Le sue mani entrano in contatto con le mie, circonda le mie spalle con le sue possenti braccia, la sua mano scivola lentamente su tutto il mio corpo.
Sollevo le gambe incrociando dietro la sua schiena.
Passa l' indice della mano dal solco, tra i miei seni fino all' ombelico, ma non si ferma e prosegue a scendere fino alla mia intimità sfiorando delicatamente la peluria del pube; emetto un flebile gemito inarcando la schiena.
Percorre lascivo, con la lingua dal collo fino all' intimità, con piccoli morsi e leccate fin dentro la mia fessura.
Lui sa come darmi piacere, che sale a ogni suo tocco, brividi caldi percorrono la mia schiena, quando entrambi siamo pronti entra dentro di me e con colpi decisi e ritmici; godiamo e insieme raggiungiamo l' apice del piacere.
Cameron, ha sempre intuito cosa desidero, quando voglio sesso trasgressivo e quando voglio fare l'amore appassionatamente.
Sazi, appagati e ancora ansimanti, distesi, sudati rivolgiamo gli occhi al soffitto esausti ma felici.
Tenendo le nostre mani intrecciate assertivo mi chiede:
« Sue Ellen, sei ancora del parere che sposarci sarebbe superfluo ?»
« Cameron, ne abbiamo già parlato! Perché vuoi che ti ripeta la stessa "canzone" »
Affermo, esclamando con pacatezza.
« Okay okay! Non te ne parlerò più»
" Ci sarà rimasto male, deluso per
l' ennesimo rifiuto" .
Passano i giorni e Cameron con me è sempre uguale, dolce e premuroso.
Cameron
Maison non si è fatto più vivo dall' ultima volta, che mi ha chiesto di andare a pesca, non ha gradito un " non posso" come risposta.
Né una visita, nemmeno una telefonata e né un messaggio, anche se ha sbagliato a parlare di Sue Ellen in quel modo, mi manca; è sempre il mio migliore amico. Il suo è stato un atteggiamento alquanto strano, non si è mai comportato così.
Beh! Certo anch' io ho esagerato a dichiarare che non siamo più amici, ma se avesse ragione lui che da quando è entrata Sue nella mia vita, l' ho trascurato, possibile che non ci abbia pensato?
Forse dovrei chiamarlo, ma si lo chiamerò.
Digito il suo numero sul display e attendo che risponda, un primo squillo, un secondo e al terzo sto per chiudere quando odo la sua voce rispondere:
«Cameron! Che cosa vuoi ? »
Dal suo tono di voce capisco che sta ancora incazzato con me, Maison è uno che porta rancore. Lo conosco bene da anni.
« Maison, ciao come stai? »
« Non avevi detto che non eravamo più amici? »
« Dai! Mi conosci sai come sono fatto, in quel momento mi arrabbio, ma poi mi passa e poi siamo come fratelli io e te no?» Senti so di non essermi comportato proprio bene con te , ma cerca di capire , io...»
Lui asserisce:
« Non venirmi a dire che ti sei innamorato veramente, perché lo sai come la penso al riguardo »
A quel punto proclamo al mio amico:
« Ascolta, ho capito che Sue Ellen non ti piace, però rispetto la tua scelta. Anche se la cosa non faccia per niente piacere »
« Ti fermo subito dal continuare fratello, e ti spiego il motivo anche se te l' ho già detto. Lei non mi piace perché è entrata nelle nostre vite come un 'fulmine".
Vive con te da due mesi e non si è sognata neanche lontanamente di raccontarti qualcosa di sé, tu seguiti a non chiederle nulla sul suo passato e le sta bene così. Mi comunichi di essertene innamorato e che vuoi convolare a nozze con lei! Okay, niente di strano in altre circostanze e con un altra donna, sarei felice per te, ma con Sue Ellen - ammettendo che questo sia il suo vero nome e della quale non sappiamo niente - non mi trovi d' accordo»
« Vedo che è inutile parlare con te, sei e sarai sempre fermo nella tua decisione.
Ok Maison! Tu rimarrai sempre il mio migliore amico e ti porterò sempre nel cuore, ma io amo quella donna e quindi ho intenzione di tenerla con me, la soluzione più giusta per far funzionare le cose è che non ci vediamo e sentiamo più. Se un giorno cambiassi idea su di lei, avrai la porta spalancata, ma se questo non sarà; questa è la mia decisione.
Ciao »
Chiudo senza neanche aspettare una sua risposta mi sono già innervosito abbastanza per la sua testardaggine.
Furioso e fuori di me penso e ripenso alle parole di Maison
"è vero che l' ho accolta in casa mia e vive con me da due mesi, è anche vero che non le ho mai chiesto niente del suo passato e forse non glielo chiederò mai. Forse perché me ne sono innamorato? O perché ho paura della verità?
Sue Ellen, se è il suo vero nome, mi dovrebbe spiegare cosa ci facesse sotto un ponte, indossando la tuta arancione del carcere!
Forse dovrei farle queste domande ma poi lei mi risponderebbe con sincerità?
Mentre rifletto su questo dilemma sento vibrare il telefono, ma non è una chiamata ma un messaggio su WhatsApp da Maison sul quale scrive " Se non vuoi indagare tu, su di lei, lo farò io. Ciao! " .
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