XLIV- Il Sogno Si Realizza (parte 1

MAX

Di colpo, mi vedo catapultato in un' altra dimensione... o un' altra abitazione. Sono confuso, non riesco a capire cosa stia succedendo e perché di punto in bianco non sono più a casa di Bridget!
Mi aggiro confuso, ritrovandomi in una stanza in penombra, qualche oggetto viene illuminato da un raggio argenteo della luna.
Noto un tavolo, alcune sedie intorno. Intuisco di che stanza si tratta.
" È una cucina!"
Avanzo nell' oscurità, e nel contempo odo un rumore, sembra come il cigolio di un letto. " A quanto pare, sembra che ci sia qualcuno! Quindi in questo posto non sono solo!?" mi dico.
Avanzo per capirne di più, dirigendomi dove è pervenuto il suono. Ma mi arresto di colpo, quando sento alcuni passi venire nella mia direzione.
Rimango indifferente, senza tentare di celarmi, attendo immobile " Vediamo chi è! Tanto non può vedermi! Sono un fantasma! ". Affermo con convinzione.
Ma quando una figura accede in cucina, mi accorgo che é una donna.

Senza accendere la luce, si accosta al frigo, spalancandone la porta.
L' illuminazione dell' elettrodomestico, che di colpo la investe fa apparire una visione; lunghi e fluenti capelli biondi, liberi sulle spalle - che ad ogni sua movenza sembrano fili d' oro- e una vestaglia bianca con stampe di orchidee, che cela un corpo da dea.
" Non riesco a vedere il suo viso, perché di spalle, ma deve essere bellissima!"
Tira fuori una bottiglia di latte e successivamente anche un bicchiere dalla credenza.
Versa il liquido bianco all' interno del recipiente di vetro, e si appresta a portarlo alle labbra per bere.
Mentre osservo tutta la scena, noto che mentre beve, la donna sembra pensierosa. Nel frattempo chiude lo sportello del frigo, e si sposta appoggiandosi al bordo del lavandino.
Ma proprio mentre è intenta a finire il latte, la nuvola che copre la luna, si allontana, permettendole di emanare più luce. I suoi raggi divenuti più luminosi, vanno a posarsi sul suo viso.
In quel momento rimango impietrito, quando mi rendo conto che quella donna è lei. Anche se sono trascorsi anni è sempre bellissima. Ha conservato la sua semplicità e quell' aria da bambina.
A un certo punto esclamo.
« Denise amore mio!»

Tanto non mi sentirà.
Ma mi sorprendo quando chiede impaurita:
« Chi c'è?» mentre lascia cadere il bicchiere all' interno del lavandino per afferrare celermente, un grosso coltello dal ceppo deposto sulla mensola.
Con un groppo alla gola per l' emozione, dichiaro sorpreso:
« T-Tu mi senti?! Hai sentito la mia voce! Denise... Denise, sono io Ma... Michy!»
Tenendo l' arma bianca davanti a sé con entrambe le mani, procede rasente alla parete e suppellettili, per portarsi fuori dalla cucina e andare a nascondersi in un' altra stanza.
La sento invocare il nome di un uomo. Forse... il marito!
« BRUCE... BRUCE, VIENI PRESTO C'È QUALCUNO QUI!!»
Per mia fortuna, Bruce non arriva. Sarà sordo.
« Denise! Ascoltami, sono incredulo quanto te, per quanto sta accadendo. Sono consapevole di non essere più in vita, ma sono qui, ora e tu, sei con me!» esclamo per tranquillizzarla.
Ma lei, il coltello non lo molla.
« Se mi permetti di avanzare e uscire dall' ombra, ti dimostrerò che non ti sto mentendo! Ti prego! » la imploro.
« Va bene! Ma non cercare di fregarmi, ricorda che ho un coltello e non esiterò ad usarlo!»mi avvisa minacciosa.
« Certo! Non lo farò! »

Avanzo dal buio, lentamente, vengo illuminato dal basso verso l' alto, dalla luna.
Avvistandomi, si rende conto che le ho detto il vero. Mi osserva... intuisco che mi ha riconosciuto, perché la vedo impallidire, subitaneamente, fa scivolare il coltello dalle mani, pronunciando il mio nome basita.
« M-Michy... Michy! Come è possibile... Io... Io non capisco eri... sei...»
La raggiungo velocemente, prendo il suo bellissimo viso fra le mani, mentre ci fissiamo i nostri occhi colmi di stupore, si gremiscono di lacrime.
« Sì, amore mio! Sono io... però non...»
« Amore mio, ci è stata data un' altra occasione, non sappiamo quanto durerà! Non sprechiamo questi istanti con le parole»
Le nostre bocche da questo momento, non proferiranno parole, si cercano soltanto per unirsi in quel tanto agoniato bacio. I nostri occhi parleranno per noi.
Quel bacio che il tempo non ha permesso ci fosse. Quel momento magico che il destino ci ha impedito di vivere.
Ma oggi, non so se per miracolo, o lassù hanno avuto pietà del lamento della mia anima.
« Sei qui... con me! Io... »
Non mi lascia finire posando delicatamente, la sua mano sulle mie labbra. Prende la mia mano e mi conduce con sé. Ci accostiamo al tavolo senza mai distogliere, i suoi meravigliosi occhi verdi, dai miei. Quegli occhi che ardono, come il suo corpo.
La raggiungo e dolcemente faccio scivolare le mani dal viso al collo, posso sentire la tua pelle vellutata sotto le dita. Ogni centimetro della sua pelle bruciare, a ogni mio tocco, ad ogni mio bacio.
" Ti sento fremere, desiderosa di me come io lo sono di te" .
La vestaglia a kimono, di seta bianca, scivola dalle spalle ai fianchi.
Scivolo dentro di lei, per amarla, come non ho mai amato nessuna e per farla mia... consapevoli che non ci sarà un domani per me... per noi.

"Dopo questa notte, io sparirò per sempre, ma sappi che ti ho amata dal primo giorno che ti ho vista. Quella assolata mattina di maggio, in quel supermarket, non ti sei scontrata con il mio carrello... Ma con il mio cuore! Come un uragano sei entrata nella mia vita e non ne sei più uscita! Anche se il destino non ci ha dato il tempo di amarci, di stare insieme. Di confessarti tutto il mio amore".
Adesso, stiamo facendo l' amore dolcemente, ma i nostri occhi non li teniamo chiusi, restano tuffati i miei dentro i suoi. Come se volessimo imprimere nella memoria i nostri visi e questi momenti magici.
Ci stiamo amando, ma le lacrime non smettono di uscire rigando i nostri volti.
Dopo l' amore, vorrei tenerti un po' con me, con la testa sul mio petto. Ma non mi è più permesso, sento che il sole sta per sorgere e che io... sto svanendo.
« Addio amore mio! Sii felice!
« Michy! Come potrò essere felice se tu non sei con me!» esclama singhiozzando.
« Anche se non mi vedrai... io sarò sempre con te! Ti amo Denise! »
« Ti amo Michy! Ti amerò per sempre »
Un ultimo bacio. Addio!

BRIDGET

Ancora incredula per ciò che mi è appena accaduto, mi rimetto a letto, fiduciosa che la mia preghiera venga accolta.
Cameron, ha dormito per tutto il tempo senza accorgersi di niente.
È probabile che non abbia neanche sentito, altrimenti si sarebbe alzato a vedere cosa stava succedendo.
Quindi, mi sorge un dubbio! Tutta la faccenda è successa veramente oppure ho sognato? Ma se così fosse, sarebbe un sogno a occhi aperti. Perché son sicura di essere stata sveglia tutto il tempo.
"Comunque sia, spero che Max abbia avuto l' incontro con la sua Denise, così mi lascerà in pace. Spero! "
Dubbiosa, mi accoccolo accanto al mio amore, cercando di riprendere sonno. Ma niente sono troppo stravolta.
A ogni piccolo rumore, i miei occhi fissano, sgranati, l' oscurità.
Temendo di rivedere gli occhi infuocati di Max, cerco in tutti i modi di rimanere sveglia, vorrei rifiutarmi di dormire.
Ma la stanchezza, prende il sopravvento.

Tutto tace, nell' ambiente scuro si odono solamente i nostri respiri.
Improvvisamente sento pronunciare il mio nome, trasalendo mi sveglio con il cuore in gola, appena mi accorgo della figura evanescente di Max.
« Max, ti prego io...» enuncio impaurita.
Ma osservando il suo volto, non mi sembra furioso come prima, non possiede due occhi di fuoco. Mi arresta dolcemente e con un sorriso dichiara.
« Sta tranquilla! Non sono qui per farti del male, ma per ringraziarti e farti sapere che ti ho perdonata. Addio Bridget!»
Le sue parole mi rasserenano, sto per salutarlo ma lui avanza verso un bagliore accecante.
Intravedo appena, il suo spirito avvolto da un aura luminosa, pararsi davanti al fascio luminoso, e subito dopo, venirne risucchiato all' interno, fino a sparire del tutto. Insieme alla luce.

A quel punto capisco di essere stata ascoltata, i miei dubbi erano infondati. Max è riuscito a vedere Denise. Mi rallegro per lui, per aver contribuito a fargli realizzare il suo desiderio. Ma pensare di essere io, la causa del fatto che non possono stare insieme, mi fa stare male.
" Oh Signore! Quanto male ho procurato! Perché? Cosa c' era nella mia testa?! Quale demone mi possedeva e mi faceva agire per lui?!
Però, lassù qualcuno mi ama! Altrimenti non si spiega, che dopo i miei misfatti e la vita da peccatrice che ho condotto, sono ancora viva, libera, amata da un uomo meraviglioso e anche mamma! Invece che sottoterra, mangiata dai vermi".

Cameron, che si rigira nel letto, mi distoglie da questi pensieri.
Rivolge il suo viso accostandolo al mio, accogliendomi in un caldo abbraccio. Mentre mi tiene stretta, sorride con gli occhi chiusi.
« Buongiorno!»
Ci diamo un bacio a stampo.
Aprendo un occhio a fessura, di colpo, entrambi.
« Tesoro, sembri stanca! Non hai riposato bene questa notte?» mi interroga apprensivo.
« Per niente! Mi sono alzata un milione di volte. Ho... avuto incubi per tutta la notte!» affermo contrariata e ancora scossa dalla notte appena trascorsa.
« Mi dispiace! Perché non mi hai svegliato?» enuncia con disappunto.
« Non ho voluto! Dormivi così bene! Ma tu non hai sentito niente? »
« Sentire cosa? Adesso devo andare a fare una doccia! O farò tardi al lavoro! Il dovere mi chiama! » dichiara.
Mentre scosta le coperte da un lato per portarsi fuori dal letto.
Avanza in corridoio, lo ossevo sparire nella penombra dell' altro vano.
Rimanendo seduta nel letto, con le gambe piegate, mi perdo nei miei pensieri. Il ricordo di ciò che è accaduto questa notte, sa dell' incredibile.
Eppure è stato reale.

Cameron, dopo la doccia, torna in stanza, ancora con l' accappatoio e con uno sguardo sornione, tiene la mano nascosta dietro la schiena.
Si accosta a me inginocchiandosi, poi tira fuori un pacchettino. Verde di velluto.
« Quella volta, quando ti chiesi di sposarmi e tu hai rifiutato, l' ho riposto nell' armadio, convinto che un giorno lo avrei ripreso. E oggi quel giorno è arrivato! Bridget, vuoi diventare mia moglie?»
Lo guardo fisso negli occhi affermando:
« Sì! Sì, certo, che voglio essere tua moglie!»
Esclamo felice, venendo fuori dal letto nell' immediato, per saltargli addosso.
Ci baciamo felici, mentre siamo distesi sul pavimento, con me sopra di lui.
Ma subito dopo, mi rendo conto che deve andare al lavoro e io gli sto facendo perdere tempo.
« Vai adesso amore, o farai tardi!» declamo sorridendo.
« Hai ragione, è che quando sono con te il tempo si ferma, dimenticando i miei impegni. A più tardi!»

BRIDGET

Cameron mi ha chiesto di sposarlo! Nonostante, sia stata una delle più spietate assassine, gli ho tenuta nascosta tutta la verità, per anni. Nonostante, gli abbia rifiutato la prima proposta di matrimonio.
Ha conservato l' anello e oggi me lo ha richiesto e io gli ho risposto di sì. Stavolta!
Ma... Non abbiamo scelto la data! Sicuramente, ne parleremo stasera,
quando tornerà a casa!»
Da brava futura mogliettina, ho cucinato, dopo aver dato la pappa a Jason.
Gli ho preparato il suo piatto preferito.
Le lasagne.
Poco dopo, odo il motore della sua macchina, che sta parcheggiando. Sento girare la chiave nella toppa e finalmente è a casa.
« Ciao, amore! Come hai trascorso la giornata?»
Gli getto le braccia al collo, dichiarando:
«Serenamente, sapere che presto mi sposerai e che sono ormai una donna libera, ha reso meravigliosa la mia giornata»
Mi stringe a sé annunciando:
« Anch' io mi sento bene! »
« A proposito! È da un po' che voglio chiedertelo! Non mi hai ancora detto perché quella mattina, è stato Maison a portarmi Jason, e non tu? Dov' eri?»
Silente, prende le mie mani nelle sue e mi conduce sul divano. Entrambi ci sediamo.
« Hai ragione! Dobbiamo essere sinceri l' uno con l' altra, senza più segreti! Ti racconterò tutto!»

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