XLI- Libera
CAMERON
Verdetto finale - Giudice (pov)
« L' imputata si alzi! Signori della giuria, come ritenete l' imputata?»
Il portavoce dei giurati, si eleva dalla sua seduta proclamando il verdetto all' unanimità.
« Noi, della giuria, riteniamo l' imputata Bridget Fonda, colpevole di tutti i reati a lei ascritti!»
Nel momento in cui i giurati annunciano la sentenza, i presenti esultano soddisfatti. In quell' aula di tribunale, si crea una baraonda, gli animi si eccitano. Ma il caos, viene immediatamente ripristinato dopo vari colpi di martelletto sul gavel.
« ORDINE! ORDINE! O FACCIO SGOMBERARE L' AULA!»
Quando ritorna la calma, il magistrato prosegue a parlare.
« Grazie, signori giurati!»
" Questa è la sentenza decisa dalla giuria, ma quella finale la annuncia il giudice!"
« In data odierna, l' imputata Bridget Fonda, verrebbe condannata alla pena capitale! Ma la Corte tiene conto del fatto che si è costituita spontaneamente e dello shock nel quale versava da anni. Causa, la violenza carnale subìta.
Prima di quel terribile episodio, l' imputata era una donna normale, con un lavoro, un compagno e una casa.
La sua vita tranquilla è stata intaccata una sera, da quattro uomini; che l' hanno sequestata, portata in un casolare abbandonato e in quel luogo, l' hanno stuprata a turno. E sfuggita al loro controllo per puro miracolo.
Con questo, signore e signori, non voglio gratificarla. La violenza, non la giustifica di quello che ha fatto, degli innocenti uccisi! Ma... sfido chiunque a uscire indenni da una violenza inaudita... disumana»
"Improvvisamente, sento la voce di un uomo alle mie spalle che con espressioni molto colorite, definisce Bridget ed esprime il suo pensiero.
Di istinto, mi viene l' impeto di girarmi e riempirgli la faccia di pugni! Ma poi penso che verrei allontanato da quest' aula e non potrei più assistere.
Perciò faccio un bel respiro, per calmarmi. Seguito ad ascoltare, con il cuore in gola, il verdetto".
« Gli uomini, che hanno fatto questo, oggi non sono in aula, perché fra le tante sue vittime. Ma quegli uomini erano bestie, e hanno trattato questa donna come carne da macello, ne hanno fatto quello che hanno voluto. Per otto ore!
L' imputata si alzi! Concludo! Con il potere conferitomi dalla Corte di Sprengfield, prosciolgo, Bridget Fonda da ogni accusa! Pertanto...»
Il malcontento dei parenti delle vittime, riecheggia in sala, infervorando gli animi.
Di nuovo, la Corte deve martellare per placare il frambusto che si è creato.
Quando il silenzio regna nuovamente, ultima il verdetto.
« Dicevo! Pertanto, Bridget Fonda, da oggi lei è una donna libera. Ma dovrà sottoporsi a delle sedute di psicanalisi!
La seduta è tolta!»
" Non posso credere a quello che ho appena ascoltato! Bridget... è... è libera!
Libera! Non dovrà più nascondersi, possiamo vivere il nostro amore alla luce del sole! Ma non ho capito se esce oggi oppure... Vado a chiedere all' avvocato! "
Quando mi alzo per andare a parlare con il legale, mi accorgo di avere puntati addosso, gli occhi di tutti. Qualcuno addirittura mensiona il fatto di essere " l' amante della puttana". Percependo che la voce era la stessa di quello che imprecava alle mie spalle, non ci ho visto più, mi giro e con uno scatto gli assesto un pugno in piena faccia, da lì ne scaturisce una furibonda lite, e prima che intervengano i poliziotti; mi molla un cazzotto colpendomi sull' occhio destro.
Le guardie, ci separano ammonendoci.
Nel disordine creatosi poc' anzi, Bridget non era presente, il suo avvocato mi ha riferito che è tornata in prigione ma che uscirà il giorno dopo.
Allegro e raggiante, mi muovo a raggiungere l' esterno. Prendo la macchina per tornarmene a casa. Aggiusto lo specchietto retrovisore e dentro ci vedo la mia immagine, il mio viso con una sopracciglia tumefatta.
« Cazzo! Questa non ci voleva! Adesso non so proprio come nascondere a Maison, di aver fatto a pugni! "
Avvio il motore e mi immetto sulla strada.
Ma mentre sono sulla via del ritorno, una fitta al petto mi costringe ad accostare. Per un po' rimango accasciato sul volante ma quando inizio a riprendermi appoggio le spalle al sedile.
Sento il cuore rimbalzarmi in petto.
" Forse è dovuto alla scazzottata di prima con quell' idiota! Oppure perché sono troppo contento! Riavere Bridget a casa e sapere che è una donna libera, ha generato troppe emozioni! Devo calmarmi!"
Faccio dei profondi respiri per rilassarmi, quando avverto i miei battiti tornare regolari, rimetto in moto e parto.
" Meglio che non ne faccia parola con Maison! Di questa crisi, altrimenti trarrebbe le sue conclusioni ! "
Quando giungo a casa, aprendo la porta avvisto Maison, disteso a giocare con mio figlio, sopra il tappeto di gomma. Quando mi vede rientrare mi chiede « Allora? Com'è andata!
Mentre rimane su di un fianco, circondando il corpicino di Jason con un braccio, tenendo uno dei suoi cubi di gommapiuma. Mi fissa stringendo gli occhi a fessura, per mettere a fuoco la mia immagine esclamando:
« Che cosa hai fatto all' occhio? »
«Incredibile! Ancora non ci credo. È stata assolta, uscirà domani! Alle nove vado a prenderla! » declamo esaltato, anche per evitare di rispondere.
«Cameron, non ci provare a cambiare discorso!» esclama.
« Okay! Uno stronzo, aveva insultato Bridget! La prima volta, ho finto di non ascoltarlo ma poi mi ha chiamato amante della puttana... Beh, lì... lì non mi sono trattenuto!» gli riferisco.
« Ma bravo, complimenti! Io ti dico di non prendere forti emozioni e tu che fai? Fai a pugni? In un' aula di Tribunale?!» mi ammonisce.
« Come vedi sto bene! Non mi è successo niente! Ma non sei contento per me?»
« Certo! Sono tanto felice per voi! Ma anche preoccupato! »
D' acchito, mi interroga apprensivo.
« Stai bene veramente? »
« Sì certo! Perché? »
« Sei pallido e sudato! »
« Sono stato in ansia tutto il tempo, in Tribunale e poi era gremito di persone e a un certo punto, all' annuncio della sentenza finale, gli animi si sono accesi »
« Non mi stai mentendo vero?»
« Perché dovrei? Farei più male a me! No? Sta tranquillo, sto bene!»
« Va bene! Adesso però, ti puoi rilassare!»
« Infatti, è quello che ho intenzione di fare, mi lavo le mani e poi gioco un po' con mio figlio! »
Imbocco il corridoio, entro in bagno e mentre l' acqua scorre ripenso al malore che ho avuto " E se dovessi avere un altro attacco, proprio adesso che possiamo essere felici insieme al nostro bambino. Ti prego Dio, non farmi morire ora, voglio potermi godere la mia famiglia... la donna che amo... mio figlio, e recuperare il tempo perso" .
Lavo le mani, rientro in salotto e mi metto a giocare con mio figlio e i suoi cubi di gommapiuma. Gioisco quando vedo i bellissimi sorrisi che mi rivolge. Quegli occhioni blu mi fanno sciogliere. "Ora più che mai non ho intenzione di lasciarlo solo! ".
Trascorro la notte tranquilla. Mi alzo, impaziente che giunga presto l' ora per andarla a prendere e riportarla a casa.
Faccio una doccia, mi dirigo in cucina a piedi nudi e con l' accappatoio, a preparare il caffè.
« Ci voleva proprio, anche se Maison sostiene che, il caffè fatto con la macchinetta esce più forte, e quindi è pericoloso per me!
Ha anche aggiunto "... dovresti assumere il decaffeinato!"
Ma se lo scorda che io prenda quella roba, so che mi guarda la salute ricordandomi alcune regole prescritte dal medico, ma io ad alcuni miei vizi non posso rinunciarci.
« Buongiorno! » Maison si è appena svegliato e mi ha raggiunto in cucina.
« Buongiorno Maison, c'è del caffè... l'ho appena fatto, non guardarmi così, l' ho fatto con la caffettiera, tranquillo»
Mi fissa con sospetto, afferrando la tazzina.
« Devo sembrarti proprio pesante, ma se ti dico di non fumare e di non bere e di limitare il caffè, è soltanto perché ti voglio bene e non voglio perderti! » afferma imbarazzato.
« Non sei pesante amico mio, anzi ti ringrazio di preoccuparti per me, e avermi aiutato con Jason! Senza di te non so se ce l'avrei fatta! »
« E io ringrazio te, di avermi fatto restare e avermi dato una famiglia... quella che non ho più! »
« Katrina dovrebbe lasciarti vedere i tuoi figli, e ringraziarti per non averla denunciata per adulterio. È grazie a te che ha ottenuto lei, la custodia dei bambini ! »
« Il Tribunale, ha stabilito che ho diritto di vederli e stare con loro, solamente una volta alla settimana! »
« Ingiustamente! [esclamo adirato]. Meriteresti di vederli più spesso... tu sei stato con loro più di quanto ci sia stata lei! »
« Forse ha corrotto il giudice! »
Esclama, sul suo viso si forma la smorfia di un mezzo sorriso e non capisco se parla sul serio o sta solamente ironizzando.
Dopo aver bevuto una spremuta di pompelmo... torno in camera da letto, mi vesto, indossando un paio di jeans neri, un maglione bianco a collo alto e il giubbino in pelle nero. Infilo al polso l'orologio con cinturino nero e sono pronto.
Torno in salone dicendo a Maison:
« Io vado! »
« Vuoi che venga con te? Sono sicuro che a Bridget faccia piacere riavere suo figlio fra le braccia, da subito! Ci metto un attimo per prepararlo!»
« Va bene! Vi aspetto, anzi ti dò una mano! »
« Va bene! Grazie, approfitto per fare una doccia!»
Annuisco e mi dirigo alla cameretta di mio figlio. Mi approssimo alla culla, notando che è sveglio, mi sorride mentre gioco con lui, facendolo ridere. Afferro un completino dal suo armadietto, lo tiro fuori e successivamente lo vesto. Gli infilo un paio di calzoncini sportivi ecru, con tascone su una gamba, e maglioncino beige e verde militare, con taschino su una manica. Quando siamo tutti pronti, ci portiamo fuori.
Salgo a bordo, mentre il mio amico, si appresta a imbracare Jason sul suo seggiolino. Prende posto al lato passeggero e parto. Mentre sono per strada, Maison accende l' autoradio, e proprio in quel momento sta passando la nostra canzone, mia e di Bridget, mentre penso al momento che la rivedrò... la riavrò tra le mie braccia per non lasciarla mai più. Visto che l' ultima volta, ho potuto solo stringerle le mani per soli cinque minuti.
Siamo, ora davanti alla Casa Circondariale, scendo dall'auto, mentre Maison rimane ad attendere in macchina con Jason.
Approssimandomi alla guardiola, riferisco al poliziotto di turno, il motivo per il quale mi trovi lì.
« Buongiorno, sono Cameron Breft, sono qui per Bridget Fonda! Sono venuto a prenderla perché stamattina esce! »
« Attenda qui, per favore! » annuncia.
Noto che l'agente fa una telefonata, attendo e dopo dieci minuti giunge lei accompagnata da un' agente donna.
Prima di mollarmi nella sua direzione, aspetto che proceda fuori da quel cancello.
Successivamente, lascia cadere il borsone dalla mano, e pervasi dalla felicità, ci ritroviamo stretti l'una all'altro, prima di fiondarmi sulle sue labbra, ammiro il suo viso tenendolo fra le mie mani. Finalmente, ci abbandoniamo in quel tanto desiderato bacio.
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