XIV- La Confessione
La mia degenza in ospedale si protrae per altri due giorni, ma al terzo vedo entrare il medico accompagnato da un agente di custodia per darmi la "felice" notizia del mio rientro in carcere.
Mentre sto dentro il cellulare ammanettata in mezzo a delle guardie, sento uno di loro parlare di ciò che è successo due notti fa nel carcere maschile. Di qualcuno che ha trucidato senza alcuna pietà due detenuti.
Li sento dire anche che sicuramente è stata una donna perché ad uno dei due hanno trovato i polsi legati con delle calze di nylon.
" Cazzo ! Le ho dimenticate, spero che questo non gli permetta di risalire a me! Ma a pensarci bene cosa mi importa, tanto tra pochi giorni dovrò morire"!
Giunti alla casa circondariale, uno dei due poliziotti mi aiuta a scendere dal furgone blindato, mi conducono nella mia cella dove Gilda attende trepidante il mio ritorno.
Infatti non faccio in tempo ad entrare che subito mi si getta al collo e mi riempie di mille domande.
« Quando ti sarai data una calmata ti racconterò tutto»
Le annuncio.
Lei si siede buona e aspetta che inizi il mio racconto.
Così le dò una descrizione dettagliata di quello che ho fatto in quei cinque giorni che sono stata in ospedale.
Quando smetto di parlare, lei mi guarda scioccata esclamando:
«Wow ! Bridget sei tremenda, una fredda calcolatrice !»
« Sì, ma l' ho fatto solo per vendetta, per dare giustizia a Nathan. Non ucciderò mai più, finché starò su questa terra»
« Okay ma hai fatto fuori due uomini da sola ed erano a tuo dire ... belli grossi . Mi stavo chiedendo come mai hai lasciato perdere il terzo ? »
« Te l'ho detto, ho capito che non c'entrava con la morte di Nathan»
« Ah okay ! » Afferma.
Sono passati altri due interminabili giorni, da quando sono rientrata
dall' ospedale del carcere, mentre sto chiacchierando con Gilda, ecco che sento aprire la porta e farsi avanti una guardia giurata che mi comunica:
« Bridget Fonda, preparati che fra due giorni si eseguirà la tua esecuzione»
A questa notizia davanti all' uomo rimango impassibile, ma dentro di me e come se mi fossi gelata.
Sembra che non abbia più il sentore né di battiti e né del respiro, che il sangue non mi scorra più nelle vene.
Quando si chiude la porta, mi siedo per terra senza pronunciare alcuna parola. Scorgo lo sguardo compassionevole di Gilda, capisco che sarebbe pronta a consolarmi, ma intuisce che preferisco stare da sola e che niente potrebbe darmi alcun sollievo.
" La mia fine è vicina, ormai niente e nessuno mi salverà da questo"!
Mi elevo dal pavimento, portandomi alla mia branda, resto seduta immobile e con lo sguardo perso nel vuoto.
In quell' istante sopraggiungono alla mia mente i ricordi, belli e brutti, invadendola prepotentemente.
"Probabilmente questo è quello che succede a chi è prossimo alla fine"!
Gilda seguita a fissarmi senza proferire parola.
Da quando mi hanno dato avviso dell'imminente esecuzione, sobbalzo con il cuore in gola, ad ogni tintinnio del ciondolare delle chiavi, per
la percorrenza in corridoio di qualche guardia. Immobile e tesa come una corda di violino, fino a che non lo percepisco allontanarsi.
Passa anche questa giornata e oggi è l'ultima della mia esistenza.
"Domani, le luci della ribalta per Bridget Fonda, si spegneranno per sempre.
A cosa è valso farsi un nome, essere la donna più temuta!? A niente... proprio a nulla, già perché è questo quello che è stata la mia vita ' niente'.
Dopo l' aggressione sono divenuta fredda e meschina, ma questo mi ha portato fama, uomini e sesso; ma non felicità!
Nell' immediato ne parleranno tutti i media, ma trascorsa ( sì e no) una settimana; nessuno si ricorderà più di me.
Presumo sarà fatto il mio nome solo dai parenti delle vittime a ogni anniversario ricorrente la loro morte.
Domani sarà il fatidico giorno.
Non verserò più lacrime... tanto a che servirebbe, ho le ore contate oramai.
Nessun miracolo avverrà... non posso sperare in questo. Non a me" !
Arriva la sera il buio è calato fuori e anche dentro di me , perché so che questi sono i miei ultimi istanti su questa terra.
Osservo Gilda, lei mi fissa come se stesse aspettando un mio cenno.
Sollevo la mano e con l' indice le propongo di avvicinarsi.
Avanza e si siede davanti a me con le ginocchia sul letto, ed è allora che le comunico:
« Senti! Sto per fare una cosa che (dacché sono diventata Bridget Fonta la spietata assassina) non ho mai fatto. Quindi ti pregherei di non interrompermi»
Prendo un respiro e poi espirando tutto in un fiato dichiaro:
Gilda, io... io ti chiedo scusa per come ti ho sempre trattata, scusami se non sono stata una buona compagnia per te qua dentro... anche se sei stata insopportabile a certi tratti...»
Prima di proseguire mi schiarisco la voce con un colpetto di tosse, lei seguita a fissarmi.
« Sei l' unica vera amica che ho ! »
Sto per dire qualcos' altro ma mi arresto subito quando noto i suoi occhi bagnati dal pianto. Di getto mi abbraccia prendendo le mie mani fra le sue afferma:
« Bridget, non devi scusarti di niente, in cuor mio ho sempre intuito che tu non eri la persona che volevi farti credere. Nonostante fossi sempre in disparte e sulle tue io lo sapevo... l' ho sempre saputo! Mi ero ripromessa che non ti avrei detto nulla... m-ma io... perché io ti amo e porterò questo mio amore per te custodito nel cuore per sempre. Non ti dimenticherò mai Bridget Fonda !»
" Quando abitavo al maneggio abbandonato, ho avuto rapporti sessuali lesbo, ma non immaginavo che Gilda potesse provare dell' affetto per me... potesse sentire amore nei miei confronti"!
Rimango stordita dalle sue parole lasciandomi perplessa ancora di più quando accosta il suo viso al mio lentamente ( quasi come se avesse timore di una mia qualche reazione al suo gesto) facendo sfiorare le nostre labbra in un dolce e casto bacio.
Distanziandosi da me mi fissa negli occhi come a volermi dare capire che vorrebbe proseguire dopo il bacio all' atto sessuale.
Ma io le annuncio con sguardo dispiaciuto aggrottando la fronte:
« Ascolta Gilda, sono lusingata ma io ho sempre prediletto gli uomini. Ti voglio bene ma ti considero solo una sorella!»
Lei arrossisce assertiva:
« Certo, mi va benissimo così, non preoccuparti! Sogni d' oro Bridget !»
Posa le labbra sulla mia guancia salendo sulla branda sopra alla mia per dormire.
« Notte Gilda ! »
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