I - Attendendo La Fine

BRIDGET

Da piรน di due anni sono chiusa fra queste quattro mura.
'Un cubo' che condivido con Gilda, la mia compagna di cella.

Lei รจ piรน giovane di me, ha ventiquattro anni, i suoi capelli sono neri lunghi e lisci. E madre natura le ha dato due occhi meravigliosi. Grandi, verdi come quelli di un gatto.
"Quanto avrei voluto degli occhi cosรฌ,
da piccola era il mio sogno".
Ma come sono, in realtร  non mi dispiaccio.
Tornando a Gilda, con il fisico che si ritrova avrebbe dovuto fare la top-model, invece di essere rinchiusa qua dentro. Io lo merito, ma lei non lo so perchรฉ sta in prigione. Non gliel' ho mai chiesto per non farle prendere confidenza.
Altrimenti mi tempesterebbe di domande, visto il tipo intraprendente che credo di aver capito; lei sia.
Indossa la nostra tuta (quella color arancio che sono soliti dare ai detenuti) come se stesse sfilando in passerella con un abito di Christiร n Dior.

Io, rispetto a lei, fisicamente sono l'opposto, vita stretta e fianchi larghi con un bel fondo schiena, molto apprezzato dagli uomini che ho incontrato nella mia vita.
Per fortuna che qui c'รจ un locale adibito per la palestra, almeno oltre a tenerci impegnate, ci manteniamo in forma.
Qui dentro รจ una noia mortale e devo ammettere che da quando c'รจ lei, le giornate mi passano. Perchรฉ anche se io non le ho mai rivolto nรฉ una parola e nรฉ uno sguardo (solo se strettamente necessario) e lei a parlare con me insistentemente. Non sopporto la sua allegria e solaritร  totalmente fuori luogo.

Poi passa le sue giornate a darsi lo smalto alle unghie delle mani e dei piedi, e il forte odore di quei prodotti mi dร  la nausea.
Cambia colore un giorno sรฌ e l'altro pure, passa dal rosso fuoco ai colori pastello.
Predilige il rosa e il giallo, poi passa al viola e per finire al verde acqua; insieme a tanti altri colori, anche sulle tonalitร  piรน scure e cromate.

Un giorno mi ha chiesto se poteva verniciare anche le mie di unghie, io ho rifiutato e da allora non mi ha piรน infastidita con queste sciocchezze.
"Forse sono stata alquanto scortese, ma mi infastidisce essere toccata".
Le uniche visite che ricevo, sono da parte del mio legale.
Ho saputo da lui, che Nathan รจ rinchiuso nel carcere maschile di questa cittร .
Nat, รจ l'unico superstite nella strage della quale io sono la responsabile, perchรฉ solo lui mi รจ rimasto accanto senza mai tradirmi e non gli รจ mai venuto in mente di abbandonarmi ( come hanno fatto e pensato tutti gli altri).
"Credo si sia innamorato di me! Povero lui, รจ senza speranze, io gli uomini li uso soltanto per i miei scopi. Affermo nella mia mente emettendo una risata soddisfatta:
ยซAhahahah !ยป.
Gilda, mi sente e poi asserisce:
ยซ Ehi !ยป Non ho fatto nessuna battuta, perchรฉ tu rida cosรฌ di cuore!ยป
ยซ Gilda, tesoro non voglio deludere le tue aspettative, ma sappi che le tue stupide battutine non mi hanno mai fatto ridere... cara !ยป
Le comunico con la soddisfazione di farla incazzare.
Non lo da a vedere ma รจ chiaramente, molto delusa. Subitaneamente mi chiede:
ยซBridget, posso farti una domanda ?ยป
ยซ NO! ยป
Le rispondo seccata.
ยซ Intuivo che mi avresti risposto cosรฌ, ma sai una cosa, non mi importa, io te la faccio lo stesso.
Occupiamo la stessa cella da due anni e mezzo, non hai mai sentito il bisogno di sapere di piรน su di me? Di farmi delle domande, per esempio " perchรฉ sono finita dentro!?ยป
ยซ No, non mi interessaยป
Rispondo stizzita. Ma lei prosegue con il suo interrogatorio:
ยซ E non hai mai parlato di te, nemmeno del motivo che ti ha portata a fare questo " fantastico soggiorno" in prigione. Nada de nada ยป .
ยซ Perchรฉ non sono affari tuoi! Non ti รจ venuto in mente che non mi va di raccontare i miei cazzi a chicchessia tesoro... e che voglio starmene in santa pace per i fatti miei... !? ยป
Le dico, ma sembra che la cosa alla ragazza non interessi e imperterrita continua a tempestarmi di domande.
Ad un certo punto, mi trovo in un dilemma, le dรฒ un cazzotto in pieno volto? O fingo di non ascoltarla?
Scelgo la seconda... per sua fortuna.
Infilo gli auricolari nelle orecchie e alzo il volume.
Gilda, se ne accorge fa spallucce e si allontana, dedicandosi alla sua quotidiana "nails art".
Il silenzio regna di nuovo nella cella.
Mentre mi arrivano le note della mia canzone preferita alle orecchie, mi guardo intorno.
Beh! In realtร , non รจ molto ciรฒ che vedo, e nemmeno nuovo, visto che รจ nella mia visuale da due anni e mezzo, il che non cambia di una virgola.
Sempre le solite quattro mura grigie, una sola finestra non molto ampia, ma abbastanza per far entrare luce e per arieggiare l' ambiente.
Una sola tazza del cesso
(perchรฉ "cesso" lo รจ) per entrambe,
un lavabo bianco sporco, "piรน sporco che bianco".
Uno specchio posizionato sopra di esso, corroso dal tempo e reso opaco dagli schizzi dell'acqua, prodotti da precedenti detenuti.
Un pavimento (che se cosรฌ si puรฒ chiamare) in terracotta del colore della ruggine.
Un solo tavolo bianco da quattro sedie, ma noi ne teniamo solo due per quando dobbiamo mangiare, che non facciamo mai insieme (prima io poi lei o viceversa, ma non ci siamo mai sedute insieme.
Ultimamente, non amo molto la compagnia e non sopporterei che la mia compagna di cella intraprenda una conversazione con me mentre sto mangiando.
E lei ne sarebbe capace.
Fissando la parete e con le onde musicali che conciliano il sonno, mi addormento!

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