𝟮𝟮

«È questa casa tua?», domandò il rosso non appena i due si fermarono di fronte a una villetta a schiera di un quartiere ben visto della città. Kageyama annuì, scendendo dalla bici, seguito dall'altro.

«Wow! Quindi sei ricco!», esclamò ammaliato Hinata, che solo a guardare quella villa si sentiva fuori posto. Non era certo roba che era solito vedere. Kageyama gli passò il manubrio della bici, notando il più basso indossare ancora i suoi guanti. Quasi stava per chiederglieli indietro, eppure qualcosa lo fermò dal farlo.

Squadrò appena il volto chiaro e il nasino rosso dell'altro, e decise di rinuncirvi.

In fondo, faceva abbastanza freddo. Sbuffò appena. Avrebbe finto di dimenticarsene. «Casa tua è lontana da qui?», gli domandò, e il rosso annuì. «Qualche chilometro, forse sette o otto.», parlò normalmente, mentre il corvino strabuzzò gli occhi. «Scherzi?!», disse sorpreso, ma il minuto sembrò non comprendere la sua espressione scioccata. Sorrise furbo, salendo veloce in sella.

«Per chi mi hai preso? Guarda che ci metto massimo mezz'ora!», ridacchiò beffardo, facendo alzare un sopracciglio all'altro. Certo che è instancabile, pensò Kageyama.

«Ti chiamo domani!», urlò il rosso prima di iniziare a muoversi verso la fine della strada ben asfaltata. Il corvino non riuscì a dire altro - non che volesse dire altro, in fondo. Eppure, Hinata aveva dimenticato di dirgli qualcosa di importante. Frenò all'istante, in modo fin troppo brusco.

«Kags!», lo richiamò a metri di distanza, agitando un braccio per farsi vedere. Il corvino, che era già sul punto di entrare in casa, tornò indietro sul marciapiede, per capire cosa stesse succedendo.
Perchè mi chiama in quel modo se gli ho detto che fa schifo?

«Che diavolo...», fargugliò, addocchiando l'altro che pareva un punto rossiccio in lontananza sotto la luce dei lampioni. «Buon anno!», gli disse con un sorriso, non attendendo una risposta, sicuro che Kageyama non avrebbe mai replicato a quell'augurio.

Il corvino si stupì delle parole del più basso, che in pochi attimi sparì dalla sua vista. Rimase inerme qualche attimo prima di sbuffare appena. Quel tizio era strano forte, ma un lieve e breve accenno di sorriso si formò sul volto del corvino.

Rientrò in casa subito dopo, sapendo che non ci sarebbe stato nessun altro ad augurargli un buon anno. Non appena varcò la soglia di casa, percepì una solitudine strana.

Non era solito provarne, era abituato a stare solo per la maggior parte del tempo. Non aveva veri e propri amici. Eppure, quella serata insieme a quel tizio non gli era dispiaciuta. Forse non voleva ammetterlo, ma aveva sempre voluto festeggiare il nuovo anno con qualcuno.

Lo stesso pensò il rosso, mentre si allontanava dal quartiere lussuoso che aveva appena visitato. Doveva guadagnarsi la fiducia di quel ragazzo e tenerlo d'occhio, ma stare con Kageyama non era stato così male. Aveva molti amici a differenza del corvino, ma era il primo capodanno che passava in quel modo. Non si era mai buttato su un prato sperduto a guardare i fuochi d'artificio esplodergli davanti agli occhi. Non aveva mai riso così tanto andando in bici con qualcun altro. Non si era mai sentito così estraniato dalla sua stessa realtà da dimenticarsene, quasi.

Stava tornando a casa, e non voleva affatto farlo. Non gli sarebbe dispiaciuto passare altro tempo con quel ragazzo. E, in fondo, sperava davvero che non si rivelasse la persona che temeva potesse essere. Sperava davvero che fosse sincero. Sperava che potesse passare più tempo in quel modo, con lui.

Non ne comprendeva il motivo, ma se lo sentiva. Quel tizio era diverso. Era completamente differente.

HEY HEY HEEEY
SONO VIVA LO GIURO HERE I AM CON DIECI CAPITOLI NUOVI PER FARMI PERDONARE LY ALL <3 <3 <3
spero stiate tuttx bene comunque e nulla, enjoy!!

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