VENTISETTE
Rientro in casetta dopo la mia prima lezione con la Cuccarini che mi ha parecchio destabilizzata. La professoressa mi ha detto che è contenta della scelta che ha fatto e che sa perfettamente che non se ne pentirà.
Nonostante questo, ha comunque decido di mettermi alla prova affidandomi una canzone di Elisa. Mi ha dato libera scelta sul brano da cantare, basta che sia suo.
Il problema è che mi conosco e so che Elisa non è una cantante raggiungibile per nessuno, men che meno per le mie corde vocali.
Striscio i piedi in cucina, volendo raggiungere il prima possibile il mio letto.
«Dove stai andando?» chiede Tommaso vedendomi entrare in completo silenzio.
«A deprimermi» ammetto sospirando.
Il biondo sorride leggermente, osservandomi dallo sgabello davanti al tavolo.
«Che succede?» chiede Carola, mentre mangia la sua frutta secca.
«Lorella mi ha dato una canzone di Elisa da preparare» spiego, rilasciando un lamento. In quel preciso istante ci raggiungono in cucina anche Alex e Luigi.
«Cerca di nascondere meglio la tua felicità per questa assegnazione» mi prende in giro il mio amico ed io alzo un terzo dito nella sua direzione.
«Non ho l'estensione vocale adatta per i suoi pezzi, non arrivo a quelle note così alte» dico seriamente, posando i fogli dei brani sul bancone. Poi però, mi viene un'idea. «Alex» lo richiamo e lui immediatamente porta la sua attenzione su di me. «Ti prego, dammi una mano» lo supplico, in preda alla disperazione.
Lui con la voce che ha potrebbe permettersi di cantare qualsiasi cosa e so che potrebbe aiutarmi a controllare meglio la respirazione per svolgere un compito così difficile.
«Lo farei volentieri ma Lorella ha dato lo stesso compito a Sissi e lei mi ha chiesto prima di aiutarla» mi spiega dolcemente e nella stanza cala il silenzio, mentre tutti mi guardano.
«Oh...tranquillo» cerco di sorridere, facendogli capire che non c'è nessun problema anche se l'idea di lui e Sissi che provano insieme da soli mi provoca una strana sensazione.
Luigi, sembra accorgersene immediatamente. «Che canzone pensi di preparare?» domanda, cercando di cambiare discorso.
Io allora mi riscuoto, allontanando strame paranoie dalla testa. «Pensavo di fare Anche Fragile dato che-»
«Ale sei pronto?» domanda Sissi entrando in cucina ed interrompendomi.
Ale.
Alex mi guarda ed io faccio la stessa cosa deglutendo a vuoto. Dovrei smetterla di focalizzarmi tanto su quel nomignolo e dargli così tanta importanza, dato che in fondo è semplicemente il diminutivo del suo nome.
«Ehm si...arrivo» dice lui velocemente con ancora i suoi occhi su di me, come per chiedermi indirettamente se va tutto bene.
«Che canzone farai?» chiedo alla ragazza, volendo spostare la mia attenzione su altro.
Lei mi sorride contenta. «Anche fragile, è la mia preferita» mi informa.
Bene. Ora devo anche cambiare brano dato che dovranno essere diverse.
Sospiro frustrata, passandomi una mano sul volto. So che dovrei ribattere, farmi valere, dire che è la stessa che ho scelto io per trovare un punto di incontro ma ogni volta che altri scelgono il mio stesso brano tendo a cederlo sempre io per quieto vivere.
«Allora Ale andiamo?» chiede di nuovo Sissi al ragazzo che si limita ad annuire e a seguirla nella nostra stanza.
Tommaso a quel punto mi raggiunge, posando una mano sulla mia spalla. «Dovresti imparare a nascondere la tua gelosia» commenta, trovando immediatamente Luigi d'accordo.
Era da un po' di tempo che questi due non si alleavano contro di me.
«Smettetela» alzo gli occhi al cielo «Non sono gelosa di ogni ragazza con cui parla, non esageriamo ora» chiarisco recuperando i miei fogli, facendoli cadere per terra dalla fretta.
Tommaso e Luigi naturalmente si lanciano un'occhiata veloce. «Vedi? Se pensi troppo ad Alex ti distrai» commenta il secondo.
«Vi odio» borbotto scherzosamente superandoli
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Solitamente sono una persona molto paziente, ma sentire Sissi ed Alex ridere in continuazione nel letto vicino al mio sta mettendo a dura prova il mio autocontrollo.
Sono arrivati proprio mentre io stavo provando il mio brano ovvero Promettimi, dato che l'ho dovuto cambiare, e non hanno smesso di scherzando da allora.
Per carità, sono contenta che abbiano legato ma negli ultimi due giorni non si sono allontanati mezzo secondo con la scusa della canzone da preparare.
«Che scemo che sei!» ride Sissi colpendolo delicatamente sul braccio.
Io vedo tutto con la coda dell'occhio, ma decido di tenere il mio sguardo fisso sul foglio con il testo. Mi mordo l'interno guancia, rendendomi conto che forse Tommaso aveva ragione.
Sono gelosa di loro due.
Fuori dal programma non mi era mai capitato di essere gelosa nei confronti di Alex forse perché ero sicura dei sentimenti che entrambi provavamo e, altezzosamente, non avevo mai messo in conto l'idea che lui potesse innamorarsi di un'altra.
Ora invece, ho paura di perderlo ogni secondo che passa.
«Secondo me dovresti tagliarti i capelli» consiglia Sissi «Guarda come staresti bene così» continua ed è in quel momento che non posso fare a meno di spostare l'attenzione su di loro. Lei ha una mano tra i suoi capelli e glieli sta tirando leggermente indietro mentre lo osserva da una distanza fin troppo ravvicinata al suo volto.
Alex le sorride ed in questo momento capisco che la mia presenza lì non sia necessaria.
Infatti decido di alzarmi dal letto, infilarmi le ciabatte ed uscire dalla stanza.
«Dove vai?» domanda Alex fermandomi sull'uscio della porta.
«A prendere un bicchiere d'acqua» improvviso, nascondendo il mio tono infastidito.
«Ma hai la bottiglietta lì» mi fa notare, indicandola sul comodino vicino al mio letto.
«La voglio in un bicchiere di vetro. È per caso un reato?» mi difendo e lui mi guarda stranito, alzando poi le mani in segno di resa.
Senza aggiungere altro esco dalla camera, raggiungendo la cucina deserta dato che sono tutti o a lezione o in giardino.
Sospiro nervosamente appoggiandomi al bancone, per poi fissare un punto indefinito davanti a me.
Non so davvero cosa mi sia preso; non sono una persona che fa queste scenate e determinati comportamenti non mi sono mai appartenuti. Quando stavamo insieme Alex era liberissimo di uscire con chi voleva, anche solo con le sue amiche, dato che per me era qualcosa di normale. Infatti neanche per un secondo ho mai dubitato di lui.
Forse perché vedevo come i suoi occhi mi guardavano e non avevo paura.
«Ti è passata la sete?» scherza Alex entrando in cucina.
«Avete già finito di là?» chiedo riferendomi alle prove con Sissi.
«No, ma volevo dell'acqua in un bicchiere di vetro» ripete la mia frase avvicinandosi a me, dopodiché si appoggia al bancone anche lui. «Che ti prende?» domanda, mentre le nostre braccia si sfiorano.
«Niente, perché?» mi stringo nelle spalle, sembrando addirittura credibile.
«Stai arricciando il naso» mi fa notare.
«Ti prego, smettila con questa storia del naso» sbuffo, coprendomi il volto con una mano.
«Dovrei smettere di guardarti per non notarlo» aggiunge lui ed è a questo punto che mi volto verso di lui. «E credimi, potrebbe essere più difficile di quello che pensi» sussurra, osservando le mie labbra.
Io a quel punto sorrido senza rendermene conto. «Ultimamente mi guardi poco però » scherzo, volendo provocarlo.
«Ma se ti guardo sempre!» si difende, facendomi arrossire di colpo per il modo natura e sincero in cui lo ha detto.
«Mmm...io non l'ho notato» mi stringo nelle spalle, fingendomi innocente.
Alex ridacchia leggermente. «Allora da oggi ti guarderò da più vicino» scherza, avvicinando pericolosamente il suo volto al mio, fino a farmi sentire il suo respiro caldo sulle labbra. «Va bene a questa distanza?» sussurra ed io sento il suo corpo premere leggermente contro il mio. «Così lo noti?» chiede ironico.
«Così è troppo, mi sento a disagio» lo prendo in giro, posando una mano sul suo petto per spingerlo lontano da me.
«Siamo stati molto più vicini di così, se non ricordo male» mi rammenta malizioso e nella mia testa si susseguono una decina di scene di me e lui nel letto a coccolarci dopo una nottata passata insieme.
Sto per rispondere, ma la voce di Sissi mi interrompe nuovamente, come se ormai fosse una routine. «Ale ci sei?» lo richiama dalla stanza.
Io mi mordo il labbro inferiore, recuperando le distanze dal ragazzo accanto a me.
«Torna pure da lei» dico ma senza volerlo il mio tono di voce risulta essere più infastidito di quello che avrei voluto.
«Si, meglio che vado altrimenti non finiamo più» annuisce «Tu cerca di non sentire troppo la mia mancanza» mi fa l'occhiolino ed io incoscientemente tocco il suo elastico che ho ancora al mio polso dato che non me lo ha più chiesto indietro.
Cosa ne è stato dell'Alex timido davanti alle telecamere?
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Capitolo assolutamente di passaggio in cui non succede nulla di che.
PERÒ
Volevo dirvi di prestare attenzione al rapporto tra Alex e Sissi in questa storia, nulla è come sembra, ricordatevelo🤐
E grazie di cuore per le 66mila visualizzazioni, cresciamo sempre di più ed io non credo che smetterò mai di ringraziarvi❤️
Inoltre scusatemi se non ho risposto a tutti i commenti ma mentre rispondevo alcuni non me lo apriva
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