VENTINOVE
Nonostante io cerchi di concentrarmi solamente sulle prove, non posso fare a meno di pensare alle parole di Luca che mi rimbombano nella testa da due giorni. Io conosco Alex meglio di quanto conosco me stessa: l'ho visto in momenti in cui neanche lui riusciva a guardarsi dentro ed ero al suo fianco anche quando ha raggiungo dei grandi traguardi come quello di essere richiamato dalla produzione di Amici nel mese di marzo. Ho visto Alex aprirsi completamente con me, dunque non potrei mai dubitare della sua buona fede.
«Giu, a cosa pensi?» mi domanda infatti lui, molto probabilmente avendo notato che mi sono distratta negli ultimi venti minuti.
«No nulla, che sicuramente verrà bene questo duetto» improvviso, non sapendo cos'altro dire.
Lui mi sorride e si avvicina, posando una mano sulla mia spalla. Immediatamente mi irrigidisco, sentendo nuovamente la voce di Luca far eco nei miei pensieri: lo fa per le telecamere.
«Ti vedo strana...» sussurra, aggrottando le sopracciglia.
Io allora mi riscuoto, cercando di tornare in me.
«Stavo pensando che ancora non ti ho ridato l'elastico» azzardo, volendo sfilarmi quell'accessorio dal polso ma lui immediatamente mi blocca, afferrando la mia mano.
«Non te l'ho richiesto indietro, puoi tenerlo» mi sorride dolcemente.
«Ce lo hai da prima che ci conoscessimo, non è giusto che lo tenga io» ribatto, stringendomi nelle spalle. Esattamente in questo momento, Alex rilascia il mio polso, facendo un passo indietro ed andando ad appoggiarsi sul suo sgabello.
«Okay, adesso sono convinto che hai qualcosa che non va. Ti ascolto» mi fa segno di parlare ed io abbasso lo sguardo. Sto davvero avendo un minimo dubbio che Luca abbia ragione?
Ieri sera ho passato l'intera mezz'ora che avevamo a disposizione per utilizzare il telefono a leggere i commenti su Instagram sotto l'ultimo video di me ed Alex che parlavamo di come impostare il duetto durante la colazione. E come aveva detto Luca, tutti ci esaltavano come coppia ed esaltavano i gesti che Alex ha fatto per me da quando siamo entrati in casetta.
La maggior parte recitava: Alex deve vincere il programma perché non solo è bravo a cantare ma è anche un ragazzo meraviglioso e si vede che ci tiene ancora Giulia.
In ogni commento, i nostri nomi erano affiancati.
«Posso farti una domanda?» chiedo, spezzando quel silenzio che durava da qualche minuto. Alex annuisce ed io prendo un respiro profondo. «Quando hai buttato la collana...a cosa hai pensato?»
Lui mi guarda ma poi non regge il contatto visivo e sposta la sua attenzione altrove. «Ero arrabbiato e dopo che tu hai distrutto quella foto, la collana era l'unica cosa che rimaneva di noi» mi spiega «Buttarla era un mio modo per credere di aver chiuso definitivamente con te» ammette ed il mio cuore perde un battito nel ricordo della polaroid distrutta.
«Mi dispiace per la foto...» sussurro, con la voce che trema.
Lui accenna un amaro sorriso.
«E mi dispiace anche per la collana, era bello vederla indosso a te. Mi dava quella sicurezza che ci fosse ancora quel legame di un tempo»
Alex questa volta si avvicina nuovamente. Lo vedo infilare una mano sotto la felpa con il cappuccio, dopodiché tira fuori il ciondolo.
Io rimango spiazzata, non sapendo cosa dire o come reagire.
«Io...-» provo a dire, ma lui mi interrompe.
«L'ho recuperata dal cestino venti minuti dopo averla buttata, è troppo importante per me» ammette «Tu sei troppo importante per me»
Rimango in silenzio, non sapendo davvero cosa dire. L'unica cosa che vorrei fare in questo momento è abbracciarlo, ma le gambe sembrano non aver nessuna intenzione di fare neanche un passo avanti.
Lui sorride nuovamente debolmente, fino a quando entrambi non sentiamo la porta della sala aprirsi. Alex si volta ed anche io guarda davanti a me, notando il nuovo vocal coach fare il suo ingresso. Sappiamo che Raffaella per un po' sarà assente e Maria aveva informato tutti noi cantanti di un sostituto.
Ma non aveva ben specificato l'età di colui che avrebbe preso il posto della nostra vocal coach.
Appena lui entra infatti, io rimango piacevolmente sorpresa.
Oggettivamente, è proprio bello.
Alto, capelli neri, occhi verdi.
«Ciao, io sono Matteo, il nuovo vocal coach» ci sorride ed il sorriso è esattamente come la voce e come tutto il resto: meraviglioso. «Voi dovete essere Alex e Giulia, dico bene?» ci domanda andando a sedersi. Sia io che Alex lo guardiamo attentamente: non avrà più di 25 anni e mi chiedo come Maria gli abbia offerto un posto così importante.
«So che voi state preparando un duetto con Emanuele, quindi quello lo lascio a lui. Oggi vorrei fare un'oretta molto leggera, giusto per conoscervi un po' ed inquadrarvi. Cosa ne pensate?» ci chiede gentilmente. «Magari mi cantate qualcosa a cappella»
«Si va bene» annuisco io e Alex fa la stessa cosa.
«Perfetto. Giulietta inizi tu?» mi sorride il professor Matteo ed io immediatamente guardo Alex al mio fianco che ha contratto la mascella.
«Oh...ehm, si certo» mi riscuoto, non avendo il tempo di dire altro. Afferro subito i miei fogli e li posiziono sullo spartito, prendendo anche il microfono. «Le va bene se canto Cambia un uomo di Mengoni?» domando.
Lui mi osserva qualche secondo, ma il suo sguardo è di un'intensità tale da costringermi a rompere quel contatto visivo. «Vi prego, datemi del tu. Avrò un paio di anni in più di voi» ci fa notare e noto che Alex ha gli occhi fissi sul pavimento. «Comunque si, canta quello che preferisci» annuisce.
Io allora mi schiarisco la voce.
Ed inizio con il ritornello.
«Fosse l'ultima notte che abbiamo, sai
Io con tutte le altre la cambierei
Perché solo nel perdono cambia un uomo»
Noto che Matteo mi sta ascoltando attentamente. Dunque vado avanti.
«Sono soltanto specchi
Non siamo così vecchi
Colpa dei miei difetti
Che han sbiadito i tuoi riflessi»
Finalmente si muove e mi interrompe, alzando un braccio. Io immediatamente mi fermo, ascoltando quello che ha da dirmi. «Controlla bene la respirazione» mi consiglia.
«Eh lo so, mi rendo conto che sia un mio grande limite perché non bilancio bene la voce con il respiro e le note alte a volte le stecco» ammetto sospirando. Forse la Pettinelli non ha tutti i torti se anche un professore nuovo nel giro di poche frasi lo ha notato.
«Non ti preoccupare, faremo tante lezioni insieme dove ti insegnerò bene come gestire l'atto respiratorio. Tu ricordati solo di-»
La sua voce viene interrotta dal suo telefono che inizia a squillare. Immediatamente Matteo di scusa, rispondendo alla chiamata. «Si io sono in sala» inizia «Eh okay ma ho iniziato lezione da dieci minuti» continua e noto Alex lanciarmi un veloce sguardo. «D'accordo arrivo» sospira pesantemente, poi la sua attenzione si focalizza su di noi. «Scusatemi ma ho avuto un imprevisto, riprendiamo domani ragazzi» conclude salutandoci per poi uscire a passo svelto dalla stanza.
Alex inizia a riordinare i suoi fogli in completo silenzio mentre io l'osservo di sottecchi.
Se non lo conoscessi, penserei che sia tutto apposto ma di quegli occhi io, conosco ogni sfaccettatura.
«Sembra bravo il nuovo vocal coach» azzardo ed è in quel momento che lui si volta verso di me.
«Si, hai notato sicuramente la bravura» borbotta ironico, concentrandosi sui suoi spartiti.
«Che vuoi dire scusa?» Incrocio le braccia al petto.
«È ovvio che lo hai trovato bello, si vedeva da come lo fissavi» mi risponde, con tono visibilmente stizzito.
«Ma che cosa vuol dire» mi metto sulla difensiva «Trovo bello anche Luigi se per questo ma ciò non vuol dire nulla» ribatto e lui sbuffa, non dandomi ascolto.
È una scenata di gelosia questa?
Lo vedo afferrare le sue cose ed uscire dall'aula ma io non gli dò la possibilità di andarsene senza di me.
«Alex!» esclamo, correndogli dietro.
«Eh» borbotta ancora, non smettendo di camminare.
Io lo seguo fino a quando lui non entra in sala relax, dove ci sono già Sissi, Rea, Luigi e Tommaso. Immediatamente tutti si voltano verso di noi notando la poca delicatezza con la quale Alex ha aperto la porta.
«Va tutto bene?» domanda Rea, guardandomi preoccupata.
«Seh» è l'unica cosa che dice Alex.
D'accordo, lo ha voluto lui.
«Dovreste vedere il nuovo vocal coach, si chiama Matteo» prendo la parola, usando un tono ammiccante.
«È figo?» chiede Sissi.
«Figo? È un Dio greco!» ribatto immediatamente, mentre con la coda dell'occhio guardo Alex.
«Non è tutto questo granché eh» borbotta quest'ultimo, facendo sorridere Luigi divertito.
«Qualcuno è geloso» tossisce il mio amico, cercando di mascherare quello che ha appena detto, ma naturalmente tutti lo hanno capito.
Alex alza gli occhi al cielo. «Non è gelosia, semplicemente Lu dovevi esserci. Sembravo il terzo incomodo in quella stanza» sbuffa.
«Ma stavamo parlando di canto! Mica delle nostre vite private» gli faccio notare, mentre gli altri seguono interessati questo discorso.
«Ma anche se fosse scusa» interviene Rea «A te che importa? Non state insieme» si stringe, provocando Alex che infatti rimane in silenzio.
«Ma si, rilassati Alex» ride Luigi «A lei gli Dei greci non piacciono, preferisci i tipi come te» lo prende in giro in maniera scherzosa mentre lui gli mostra un terzo dito come risposta.
E sono sicura che questo sia solo l'inizio.
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Aggiornamento serale! Chissà chi c'è ahah
Non ho avuto il tempo di rileggere questo capitolo, quindi scusatemi se troverete errori di battitura o altro, li correggerò il prima possibile
Coooomunque
Abbiamo visto un Alex geloso ed un nuovo personaggio🙈
Vi avviso che non so quando aggiornerò perché avrò dei giorni un po' incasinati.
Detto questo, grazie per esserci sempre
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