QUARANTADUE

Sbadiglio per la seconda volta, nonostante io non riesca a dormire. Mi metto seduta sul letto ed osservo Carola e Sissi dormire beatamente mentre io continuo a rigirarmi senza trovare pace. Da quando sono entrata ad Amici mi è successo tante volte di non riuscire a dormire e questa cosa è abbastanza stressante, soprattutto perché poi a lezione dobbiamo andarci comunque.
Sospiro pesantemente e poi, senza pensarci una seconda volta, afferro la felpa beige di Francesco che ha lasciato sulla sedia accanto al mio letto, la indosso e mi alzo.

A passo strisciante mi dirigo in cucina e mi sorprendo leggermente nel vedere che quello che stavo cercando, è già sul bancone.
Forse ieri Mattia quando ha mangiato si è dimenticato di riordinare, dunque dovrò dirgli che lasciare il latte fuori frigo non va bene, perché poi dobbiamo buttarlo.

Sospiro nuovamente mentre metto qualche biscotto nel piatto, dopodiché tocco il cartone del latte che con mio stupore è ancora freddo, segno che non può essere stato il ballerino a lasciarlo fuori.

Vorrei davvero annullare ogni singolo pensiero ma c'è solo una persona che alle quattro del mattino potrebbe mangiare latte e biscotti.

E quella persona è Alex.

Sorrido leggermente, dopodiché mi verso un po' di latte nel bicchiere e mi dirigo verso la porta della casetta.
So che non dovrei uscire solo con la felpa dato che siamo a gennaio ma vorrei evitare di fare rumore e svegliare tutti solo per cercare una giacca nera nel buio più totale.

Mi limito dunque ad alzare il cappuccio e ad uscire in giardino, non sorprendendomi nel trovare qualcuno già seduto sul divanetto.
Il mio sguardo immediatamente cade sul tavolino, dove sono già appoggiati una tazza si latte e un piatto di biscotti.

Nel richiudere la porta, Alex si accorge della mia presenza e si volta di scatto, rischiando di far cadere per terra il quaderno su cui stava scrivendo.

«Posso farti compagnia?» domando titubante.

Lui si limita ad annuire e farmi spazio accanto a sé. Fa davvero freddo qui fuori.

«Anche tu non riesci a dormire?» domando, incrociando le gambe sul divanetto e stringendomi di più nella felpa.

Alex scuote la testa. «Ne approfitto per scrivere qualcosa» si stringe nelle spalle, indicandomi una serie di frasi scritte sul foglio che però non faccio in tempo a leggere, dato che lui gira nuovamente il quaderno verso di sé.

«Nuovo inedito?» chiedo curiosa.

Alex annuisce. Io invece rimango in silenzio, non sapendo cos'altro dire.
Mi limito dunque a mangiare qualche biscotto, facendomi cullare da quel sottofondo notturno.

Sembra di essere tornati indietro di due anni: io e lui sul divano a cantare mentre mangiamo latte e biscotti. Sembra passato così tanto tempo da allora.

«Tu hai scritto altro oltre a quella con Luigi?» domanda poi lui, dopo qualche minuto.

Sono entrata ad Amici non sapendo nemmeno da dove iniziare per creare un inedito ma grazie a Luca e Luigi ho imparato davvero tanto. Mi hanno insegnato tutto quello che so.

«No, non ho molta ispirazione in questo periodo» ammetto guardandolo, ma lui ha gli occhi fissi sul suo foglio. «Tu invece, al contrario, mi sembri molto ispirato» sorrido, contagiando anche lui.

«Si beh...credo che verrà qualcosa di carino» annuisce da solo, mentre io ridacchio.

«Perché non mi fai leggere qualcosa?» tento, sporgendomi leggermente verso di lui ma come immaginavo, lui allontana prontamente il quaderno da me.

«Oh, non se ne parla proprio» mi respinge scherzando, voltandosi verso di me.

La sua mano, ancora sul mio braccio, sembra bruciare a contatto con la mia pelle.

Ma devo far finta di nulla.

«Dai ti prego» lo supplico, cercando di assumere un'espressione dolce ma sicuramente sarà venuto fuori qualcosa di buffo.

«Una frase solo» mi concede ed io annuisco. «Chiudi gli occhi» sussurra poi. Non controbatto e faccio solamente quello che mi dice. Alex poi afferra il mio indice e lo posa delicatamente sul foglio. «Ora muovi il dito a caso, quando ti dico stop ti fermi su un punto e vediamo» asserisce ed io annuisco, divertita.

Inizio a muovere il dito in maniera del tutto casuale, sorridendo inconsciamente.
Due giorni fa eravamo in sala 4 ad affrontare discorsi seri; ora siamo in un giardino a giocare come dei bambini.

«Stop!» esclama lui.

Dopo essermi fermata, apro di scatto gli occhi e mi avvicino ad Alex per poter leggere la frase, mentre lui copre infantilmente le altre.

Per qualche secondo, il respiro si smorza.
«Semplicemente è tutto così complicato
E non è giusto ma neanche sbagliato» leggo a bassa voce, poi mi giro verso di lui e mi rendo conto che i nostri visi sono fin troppo vicini.
«Molto bella» sussurro, cercando di tornare a guardare il quaderno e non Alex.

Poi lo sento sospirare.
Vorrei allontanarmi, ma sono quasi appoggiata al suo petto ed il suo braccio è dietro di me, quindi mi risulta difficile.
Ci stiamo a malapena sfiorando eppure per me è già tanto. Non dovrei neanche essere così tanto vicina a lui.

«La settimana prossima è il tuo compleanno» mi ricorda, cogliendomi alla sprovvista perché tra una cosa e l'altra, mi è passato di mente.

«Già» annuisco «Mamma mia, vent'anni» mi copro il volto con la mano, scuotendo la testa.

Alex ride leggermente.

«Eri così piccolina quando ci siamo conosciuti» mi fa notare.

«Anche tu lo eri, Alessandro» gli dò una leggera gomitata, ricordandomi dell'Alex diciassettenne, completamente diverso da ora.

«Eravamo così...»

«Innocenti?» provo a finire la sua frase.

«Innocenti» ripete Alex «Chi lo avrebbe mai detto che poi avremmo sofferto così tanto» aggiunge, guardando dritto davanti a sé.

«La sofferenza è pur sempre un sentimento no?» azzardo, attirando la sua attenzione.
«Si insomma, se soffri vuol dire che ci tieni, se invece fossi del tutto indifferente vorrebbe dire che non provi più nulla» preciso, non controllando più le mie parole.

«E tu soffri?» domanda lui.

«Tutti i giorni»

«Non dico in generale, intendo per me...cioè, per noi» chiarisce, schiarendosi la voce.

Il problema è che ho già risposto.

Mi volto a guardarlo ed appena i nostri occhi si incontrano, lui lo capisce.
Rimane ad osservarmi per qualche secondo, poi inizia a giocherellare con il suo anello.
Ha ancora quella collana al collo ed io non posso fingere di non averlo notato.
Abbiamo discusso tanto in quest'ultimo periodo ma lui non l'ha mai tolta.

«E tu?» gli restituisco la domanda.

«Tutti i giorni» copia la mia risposta. «Altrimenti non farei una cazzata sull'altra» mi fa notare «Quando ragioni a mente lucida non fai tutte le stupidaggini che sto facendo io» va avanti e so che il discorso non è finito qui, lo conosco troppo bene. «Michele ora credo che sia felice. Francesco è proprio il ragazzo che lui voleva per te»

«Non è così» lo contraddico subito «Lui voleva te al mio fianco. Ha sempre voluto solo te» ammetto, ricordando le parole di mio fratello.

Lui diceva che non aveva mai visto una coppia come noi. Era convinto che ci completassimo e che non saremmo mai stati in grado di trovare qualcuno così perfetto per l'altro.

«E tu?» domanda Alex.

Io sospiro. «Io ho bisogno di tranquillità» ammetto, iniziando a torturarmi le pellicine intorno alle dita. «Voglio svegliarmi la mattina e non avere paura di perdere quella persona per uno stupido litigio» aggiungo.
Un tempo con Alex era così, ogni giorno vivevo con serenità quella relazione e non avevo timore di nulla.

«Io e te siamo cambiati qui dentro» parla lui, riferendosi proprio al fatto che abbiamo iniziato a discutere più frequentemente. «Però...alla fine siamo sempre io e te no?» domanda ed io lo guardo, non capendo bene il suo discorso, soprattutto perché siamo nel cuore della notte. «Si insomma, litighiamo, urliamo, soffriamo ma poi...ci ritroviamo sempre»

Perdersi per ritrovarsi
Questa è la frase che mi sono tatuata dopo la morte di mio fratello, il problema è che Alex non lo sa; non ho mai avuto modo di dirglielo.

«Perché sorridi?» chiede dolcemente.

A quel punto, alzo la felpa, nonostante l'aria gelida mi solletichi immediatamente la pelle.
Lui si sporge leggermente in avanti per osservare il mio fianco ed io mi muovo di poco per mettermi in direzione della luce del lampione.

«Non lo sapevo...» sussurra poi, tracciando con il suo indice il contro del mio tatuaggio e provocandomi una serie di brividi lungo tutto il corpo. Alzo lo sguardo verso di lui e ritrovo nuovamente il suo volto vicino al mio, mentre continua a delineare la mia pelle. «Mi sarebbe piaciuto essere con te al tuo primo tatuaggio» continua, mentre sento il suo respiro sulle mie labbra.

Gli avevo promesso che lo avremmo fatto insieme, ma per ovvi motivi non ho potuto mantenere quel giuramento.

«Anche a me sarebbe piaciuto averti lì» ammetto sinceramente.
E poi, il mio sguardo cade sulle sue labbra.

Restiamo in silenzio per dei minuti che sembrano eterni, continuando a guardarci negli occhi. Poi io prendo un respiro profondo.
«Io...torno dentro» sussurro.

Non voglio che succedano casini irreparabili.

Alex non dice nulla ed io mi alzo dal divanetto, mentre il cuore batte all'impazzata.
«Giulia» mi richiama, afferrandomi dalla manica della felpa. Lo guardo, sperando che non dica altro. Non ora. «Farò il possibile per farmi perdonare»

__________

AGGIORNAMENTO IN UN GIORNO PERCHÈ MI SENTO CARICA❤️

Sto per fare una grande cavolata forse

Per adesso è solo una bozza e non so se diventerà mai qualcosa di concreto, sono sincera. Però volevo farvi sapere che ci ho pensato di scriverci su ecco. Inizialmente volevo fare una sorta di crossover, ovvero mettere nella storia di Crytical anche Giulia, in modo che fossero due storie collegate ma indipendenti l'una dall'altra.
Nel senso, chi ha letto questo ritrovava Giulia come personaggio (che lì naturalmente non sarebbe stato importante) e chi non l'ha letta invece avrebbe solamente saputo che Giulia era un personaggio dell'altra storia su Alex.
Ma naturalmente, avevo paura che poi sarebbe venuto fuori un casino dunque...saranno due cose completamente diverse, niente crossover. E la protagonista di Ombre, nella mia testa, è una ballerina che si chiama Maya, entrata dopo una sfida con Cristiano. Devo pensare davvero cosa fare, perché ho paura di non avere idee e di non riuscire a starci dietro con le tempistiche

Comunque giuro, io più in confusione di Giulia giuro AHAHA amo entrambi

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top