QUARANTACINQUE

Osservo Francesco seduto in giardino dalla vetrata della finestra e non so davvero cosa fare. Sono tutti andanti a dormire tranne Luigi che, appoggiato al bancone della cucina mi sta studiando attentamente.
So che se non vado a parlare con Crytical ora, non avrò una seconda occasione di trovarlo da solo. Prendo allora un sospiro profondo e mi dirigo verso l'uscita ma prontamente Luigi mi afferra da un braccio.

«Sei sicura?» domanda. In questi ultimi due giorni mi ha detto tante volte di pensare bene prima di parlargli, soprattutto perché è ancora tanto arrabbiato ma io non posso rimandare ancora, mi fa male vederlo così.

Annuisco semplicemente e mi libero dalla stretta di Luigi per poi uscire in giardino.
Lui essendo sulla panchina si accorge della mia presenza ma continua a tenere gli occhi fissi sul computer.

«Ciao...» sussurro semplicemente sedendomi accanto a lui.

Come immaginavo, non ricevo nessuna risposta. Ma per fortuna, lui questa volta almeno non se ne va.

«Non sono qui per dire chissà cosa» inizio, torturandomi le mani «Sono qui solamente per dirti che se vuoi, puoi dirmi tutto quello che pensi, insulti compresi» vado avanti, appoggiandomi allo schienale della panchina.

I minuti passano e tra noi regna solo silenzio.
È ovvio che sia difficile.

«Non voglio giustificarmi Fra» continuo allora, notando che non ha nessuna intenzione di parlare «Non ti dirò cose come: mi ha baciato lui, non provo più niente o cazzate simili, sarei solo una falsa» abbasso lo sguardo.

«Beh, la falsa è un ruolo che ti riesce bene» parla finalmente e nonostante la sua frase, almeno non ha continuato ad ignorarmi.

Accuso silenziosamente il colpo, poi mi mordo l'interno guancia. So che dal suo punto di vista è tutto diverso, ma per me non era così.
«Non sono stata falsa con te»

Francesco rilascia una risata amara.

«Tu mi piaci davvero» mi volto verso di lui, guardando il suo profilo dolce. «In queste settimane sono stata sincera con te. Sei bello, mi piaci come persona, mi fai stare bene e sei l'unico che è riuscito a tirarmi fuori da un baratro. Se non ci fossi stato tu in estate, io non ne sarei uscita e lo sai» ammetto e le parole mi vengono davvero dal cuore.
Non voglio che lui pensi che l'ho preso in giro perché io con Francesco vedevo un futuro.
Ma solamente un futuro dove non c'è Alex.

«Ti prego, non venirtene fuori con discorsi come: non è colpa tua, è colpa mia e tutto il resto, perché peggiori solo le cose» sputa acido e mi merito tutta la cattiveria che sta tirando fuori.

Io sospiro. «Non è davvero colpa tua. E neanche mia. E neppure di Alex» affermo, passandomi una mano sul volto «La verità è che a volte ci sono dei legami che...non possono essere spezzati così facilmente. E non credere che non ci abbia provato a stare lontana da lui. Ho cercato in ogni modo di non fare casini perché ci tenevo e ci tengo a te, anche se magari ora non mi credi. Ma-»

«Tu ti rendi conto vero che è bastata una canzoncina ed un bacio per farti dimenticare tutte le cose senza senso che ha fatto nell'ultimo periodo?» domanda e finalmente si gira a guardarmi. Ha gli occhi spenti e mi manca quell'azzurro chiaro. «Tu non hai visto come lo guardavi mentre cantava. Anche un cieco si sarebbe accorto dell'amore che provi per lui. È stato umiliante» scuote la testa, posando il computer al suo fianco.

«Io ti ripeto, non sono qui per giustificarmi. Voglio solo che tu sappia che per un momento ho creduto davvero in noi. Tu lo sai perfettamente che se non avessi incontrato Alex qui, le cose sarebbero andate diversamente. Senza rivederlo forse con il tempo tutto si sarebbe affievolito e...non lo so, sarebbe stato tutto più facile ma non è andata così. Però ti prego, so che ti può sembrare un enorme stronzata ma non ti ho preso in giro, volevo davvero quello che ho fatto: lo volevo sia con la testa che con il cuore, perché con te sarebbe stato tutto più semplice. Ma per quanto il mio cuore fosse contento di averti al mio fianco, mi portava sempre da un'altra parte»

Solo ora mi rendo conto di come la mia voce stia tremando. Mi odio davvero tanto.

«Io ti giuro Giulia non ti capisco. Quando stavamo insieme sul letto, a coccolarci, baciarci o anche a semplicemente a parlare, tu mi sembravi...vera» ribatte, guardandomi dritta negli occhi.

«Perché lo ero!» esclamo, quasi all'orlo della disperazione.

Francesco scuote la testa. «E allora perché continui a volere Alex?» sussurra.

«Perché lo amo» ammetto «Quando io e Alex ci siamo conosciuti, eravamo due ragazzini persi che non sapevo che posto avessero nel mondo. Due caratteracci che si sono trovati. Io ho trovato posto nel mondo di Alex e lui nel mio. Mi rendo conto che a parole sia difficile da spiegare ma è come se lui avesse una parte di me. Tu sai bene come sono andate le cose tra me e lui dopo la morte di Michi; sai bene che era la prima volta in cui ci siamo urlati contro ed anche qui, ci siamo ritrovati a litigare per tutto perché non riuscivamo mai a trovare un equilibrio senza renderci conto che quando stavamo insieme tutto veniva dannatamente spontaneo» confesso, mettendomi completamente a nudo davanti a lui. Prendo dei respiri profondi, essendo sul punto di scoppiare.

Francesco mi osserva ma questa volta, il suo sguardo è diverso. Non mi sta accusando, mi sta semplicemente ascoltando.

«Io non voglio che mi odi...» sussurro. «Ora magari sei arrabbiato e lo capisco, ti lascio tutto il tempo di cui hai bisogno ma non odiarmi per favore» lo supplico, con gli occhi lucidi.

Lui mi guarda. «Giulia io...ora non so cosa dirti, davvero» sospira, ma anche la sua voce sta tremando. «Lo sapevo che lo amavi ancora ma...ho sperato che le cose potessero cambiare, ma così non è stato» continua, poi si alza dalla panchina. «Io...ho bisogno di starti lontano» è l'ultima cosa che dice prima di afferrare il suo computer ed entrare in casetta.

Proprio mentre apre la porta però, la figura di Alex gli si para davanti. I due si lanciano una sguardo veloce, poi Francesco lo sorpassa senza aggiungere altro ed è proprio in quel momento che io mi porto entrambe le mani al volto e scoppio in un pianto liberatorio.

È stata colpa mia.
Ho rovinato tutto perché pensavo davvero di poter iniziare una nuova vita.
Sono stata una stupida e ho ferito la persona che meno lo meritava al mondo.

Perché faccio sempre così.
Distruggo gli altri per paura.
Ma poi alla fine, distruggo anche me stessa.

«Ehi Giu...» sussurra Alex, abbassandosi sulle ginocchia per essere alla mia altezza.

Sicuramente è stato Luigi a svegliarlo.

«Non piangere ti prego» continua lui, spostandomi le mani dal volto per poi afferrare il mio viso tra le sue mani. «Sai che mi fa male vederti così» aggiunge, asciugandomi qualche lacrima con il pollice. «Vieni qui, pulce» mi sorride dolcemente, stringendomi tra le sue braccia.

«Mi odia Ale, mi odia» ripeto, singhiozzando.

«Non ti odia» ribatte lui «È arrabbiato, ma non ti odia. Non puoi odiare qualcuno di cui sei innamorato, parlo per esperienza» scherza, facendomi sorridere leggermente contro l'incavo nel suo collo.

_______

Ciaoo! Intanto mi scuso per non aver risposto ai commenti del capitolo precedente ma sono in sessione fino a fine mese, dunque sarò super impegnata ahah

Coooomunque

In questo spazio ci tenevo tanto a parlare due cose.

Quando ho sentito queste parole dette da Carola domenica, avrei tanto voluto abbracciarla.
Non so se qualcuno ci è passato ma io si, dunque so quello che si prova.
So cosa vuol dire renderti conto che ti stai innamorando ma sapere che non puoi farlo, perché dall'altra parte non c'è lo stesso sentimento. Avere sempre il cuore a mille quando quella persona è nella stanza ma dover mantenere le distanze per non farti del male.
Quindi mi dispiace davvero tanto per lei.

Seconda cosa: discussione Carola-Christian.
La mia molto probabilmente sarà un unpopular opinion ma va beh ahah
Secondo me Carola ha ragione.
Adoro Christian, mi piace un sacco, ma a mio parere ha toppato.
Raga, tu puoi fare qualsiasi stile ma se vuoi essere un ballerino completo il classico è la base, è inutile.
Ovvio che questa volta Carola sia avvantaggiata, ma come lo era Christian nelle prove di improvvisazione fatta eccezione per il fatto che loro classico lo fanno tutte le mattine da cinque mesi, mentre nessuno ha mai fatto lezioni così mirate di improvvisazione ed i passi fatti durante la gara di tecnica secondo me erano la pura base della danza.
Detto questo se Christian non si è lamentato sul fatto che Carola fosse penalizzata nel fare gare di improvvisazione che non aveva mai fatto e dunque era contento di arrivare sempre primo, ora il discorso dovrebbe essere lo stesso identico per le prove di tecnica.
Mi dispiace ma la penso così.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top