CINQUANTASEI

Evidenzio le parti che dovrò cantare io, mentre continuo a far ripartire "Makumba" nell'MP4.
Sono esattamente le undici di sera e né io né Luca abbiamo intenzione di andare a dormire senza aver portato a termine il brano del guanto di sfida dato da Rudy la scorsa settimana.
Questa sfida ci sta aiutando molto perché non solo ci diamo una mano a vicenda con il test, ma ci sproniamo anche.

Ogni tanto alzo lo sguardo verso di lui perché lo vedo mangiucchiare il tappo della penna mentre la sua espressione risulta corrucciata per la concentrazione.

Alex anche ci sta tenendo compagnia, nonostante rimanga in religioso silenzio per non disturbarci. Ogni tanto alza gli occhi verso di noi quando ci sente ridacchiare e sorride anche lui.

«Giulia non guardarmi così» scherza Luca, lanciandomi una matita. Io prontamente la schivo ed Alex fa la stessa cosa, nonostante sia stato colto alla sprovvista. Poi si abbassa per afferrarla da per terra e la rilancia al proprietario.

Tutti e tre scoppiamo a ridere, facendomi capire che questo è il clima che mi piace.
Quando siamo entrati all'inizio non avrei mai pensato di poter stare da sola con Alex e Luca, ma ora che tutto è al posto giusto mi rendo conto di quanto loro, insieme a Luigi e Carola, siano indispensabili per me.
E sono i momenti semplici come questi che mi riempiono il cuore di gioia.

«È che sei buffo quando fai quella faccia così seria» lo prendo in giro scherzosamente e lui mi sorride, scuotendo la testa.

«Vediamo se riderai ancora quanto ti batterò» mi fa la linguaccia ed io spalanco la bocca, fingendomi offesa.

«Mi raccomando non piangere quando invece il punto lo prenderò io» gli faccio l'occhiolino e Luca in risposta, alza il terzo dito verso di me.

Alex accenna una risata ed io immediatamente mi volto verso di lui, passando poi una mano tra i suoi capelli. «E tu cosa ridi?» scherzo, sporgendomi per lasciargli un bacio sulla guancia.

«Sono felice di vedervi così» puntualizza, stringendosi nelle spalle. Io e Luca ci guardiamo, dato che entrambi abbiamo capito ma nessuno dice nulla. «Nel senso, siamo qui da sette mesi e mi piace notare come le cose siano cambiate rispetto all'inizio» puntualizza.

Luca abbassa lo sguardo.
Io inizio a sentirmi a disagio.
Poi mi schiarisco la voce.

«Beh-»

«Io credo che ci sono alcuni legami che non puoi spezzare» mi interrompe LDA «Tipo io ero partito avendo una cotta per Giulia, è vero, ma forse non capivo che quello che provavo per lei non fosse un sentimento ma solo tanto affetto. Mi piaceva e mi piace ancora oggi in tutto, ma la vedo con altri occhi ecco» spiega lui. «E poi, la vedo bene con te» continua, rivolgendosi ad Alex che sorride imbarazzato.

Io faccio la stessa cosa.
Poi sospiro.

«Qui ora è tutto così bello» confesso, incrociando le gambe sulla panchina «E mi fa paura pensare a quello che c'è fuori» vado avanti. «Non parlo solo della musica, ma anche di tutto il resto. Mi fa paura pensare che dopo quest'esperienza ognuno tornerà nella proprio città e che le nostre strade si divideranno» la voce trema, mentre Alex posa la sua mano sulla mia per poi accarezzarmi il dorso.

Tra tutti i dubbi che ho, c'è solo una certezza: Alex sarà con me.

«Mi fa paura immaginare un futuro senza te» continuo guardando Luca «O senza Francesco, Luigi, Carola...» aggiungo.

«Cosa ti fa pensare che tutto finirà?» chiede LDA, mettendosi comodo.

«Beh...abitiamo tutti lontano, ognuno sarà preso dai proprio progetti, dal ritrovare la propria realtà e pian piano potremmo allontanarci» ipotizzo.

«È troppo bello quello che si è creato qui dentro per essere lasciato alle spalle una volta fuori» interviene Alex e so che si sta riferendo a tutto.  A noi e alle amicizie.

Io sorrido. Poi mi viene in mente un'idea.
Senza pensarci un secondo in più strappo un foglio dal mio quaderno e mi sporgo verso Luca per afferrare una penna.

I due mi guardano confusi mentre io inizio a scrivere, con la mano che trema leggermente.

Rileggo più volte quel messaggio ed i miei occhi diventano leggermente lucidi. «Mettete una firma qui» dico poi a loro, indicando uno spazio vuoto sul foglio.

Sia Luca che Alex si sporgono in avanti per leggere quello che ho scritto ed immediatamente un dolce sorriso compare sui loro volti. Poi firmano.

Io senza riflettere mi alzo dalla panchina ed entro in casetta, dove ci sono ancora Luigi e Carola seduti intenti a guardare la televisione.

«Firmate qui» sorrido anche a loro, porgendo la penna. Esattamente come i due cantanti, si mettono a leggere il contenuto del foglio.

Poi mi guardano. «Mi piacciono queste cose» commenta la ballerina, scrivendo il suo nome per poi passare la penna a Luigi.

«Domani mi spieghi tutto» ride lui firmando ed io annuisco, correndo poi fuori per tornare da Alex e Luca.

Io a quel punto sorrido soddisfatta, piegando il foglio e corro nel confessionale seguita dai due ragazzi.

Delicatamente appoggio quel biglietto vicino alla telecamera, poi guardo nell'obiettivo. «Mi raccomando non toglietelo, è importante» dico, rivolgendomi alla produzione.

Poi mi giro verso Alex e Luca.

«Ci siamo appena fatti una promessa» sussurro.

LDA sorride ed io noto che i suoi occhi sono lucidi. A quel punto, non posso fare a meno di commuovermi. È un momento davvero bello.

«E la manterremo» aggiunge lui mentre io annuisco. Poi lui sospira. «Ora è meglio che vado a dormire, così domani sono bello fresco» aggiunge, passandosi velocemente la manica della felpa sul volto per mascherare la sua vulnerabilità.

«Buonanotte Lu» sussurro a mia volta mentre lui si sporge a lasciarmi un bacio sulla guancia. Dopodiché da una pacca sulla spalla ad Alex ed esce dal confessionale.

«Lasciare quel biglietto lì è una grande responsabilità, lo sai vero?» mi fa notare il mio ragazzo, mentre usciamo anche noi per tornare sulla panchina. Ora siamo da soli.

«Lo so. Ma credo in quello che ho scritto» affermo, andando a sedermi «Amici ha aiutato tanto la nostra relazione. Abbiamo discusso tanto ma alla fine ci siamo ritrovati. Forse senza questo programma ad oggi io e te saremmo diventati perfetti sconosciuti» spiego.

Alex circonda le mie spalle con il suo braccio, facendomi accoccolare contro il suo petto. «Dici che non ci saremmo più cercati?» chiede, passando delicatamente le sue dita nei miei capelli.

«Io non credo che avrei avuto il coraggio per ricercarti» ammetto, senza giri di parole. «Tu?» domando, a basa voce, ascoltando i battiti del suo cuore.

Sento Alex deglutire a vuoto. «Neanche io. Ti avrei osservata da lontano. In fondo, ho sempre voluto la tua felicità. Mi sarebbe bastato vederti sorridere, anche se non con me» asserisce.

«Io però credo che non sarei riuscita ad amare di nuovo sai?» domando retorica «Nel senso, so di avere 20 anni e di non poter fare questi discorsi sul futuro e tutto, perché sono consapevole del fatto che non abbiamo una palla di vetro e non sappiamo quello che potrebbe succedere. Ma io spesso penso al fatto che quando avrò un figlio, lui o lei dovrà per forza avere i tuoi occhi. Nel senso, non me lo immagino un bambino con gli occhi per esempio azzurri. Devono essere scuri: come i tuoi o i miei. Ma preferirei la tua sfumatura» fantastico, osservando il prato davanti a noi.

In quel preciso istante, Alex smette di accarezzarmi. Io preoccupata di aver detto qualcosa di sbagliato mi alzo di scatto, guardandolo.

Lui anche incatena i suoi occhi nei miei e noto che i suoi sono lucidi.

«Ale...»

«La penso come te» mi interrompe «Se non è con te, non lo voglio un futuro»

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EEEEEEEEEE

ECCOMI QUI

Questo è un capitolo che mi ha fatto un po' commuovere mentre lo scrivevo perché mi sto rendendo conto che la fine si sta avvicinando sempre di più🥲

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