CINQUANTA

«Alex!» urlo seguendolo, mentre lui sbatte la porta entrando in casetta.

Non mi ascolta e continua a camminare, ignorando la mia voce che sta cercando di farlo fermare.
Anche gli altri ci osservano in silenzio, soprattutto perché sicuramente questo non era il mood che avrebbero voluto molti di loro dopo aver preso la maglia del serale.

Continuo a corrergli dietro, fino ad arrivare in camera sua. Dove lui, arrabbiato, cerca in tutti i modi di togliersi il microfono, la felpa e qualsiasi cosa per chiudersi in bagno.

«Non volevo questo!» esclamo, afferrandolo per un braccio ma lui si scosta dal mio tocco. «So che può sembrarti assurdo, ma lo stavo facendo per te! Per evitare questi casini che creo sempre! Vedi? Sono restata e noi stiamo litigando per l'ennesima volta!» esclamo disperatamente.

«Stiamo litigando perché tu ti comporti come una cazzo di bambina!» ribatte lui.

«Stavo rinunciando a tutto questo per fare stare meglio te. Non puoi darmi della bambina!» replico, facendo un passo verso di me.

«Fare stare meglio me?» ripete, rilasciando una risata amara e scuotendo la testa. «Come puoi credere che senza di te sarei stato meglio Giulia? » sbotta poi, calmandosi subito dopo.
So che non vuole discutere. E neanche io.

«Dopo tutti i casini che sono successi pensavo che sarebbe stata la cosa migliore» parlo anche io in maniera più tranquilla «Ma quando hai detto che se io fossi uscita tu saresti venuto con me ho capito che mi sbagliavo. Mi dispiace Ale, ho agito d'impulso e come sempre non ho pensato alle conseguenze» ammetto, avvicinandomi a lui. «Io provo davvero a fare le cose giuste ma poi sbaglio sempre» abbasso lo sguardo «E so che sei stanco di stare dietro ai miei problemi»

Alex rimane in silenzio, poi si passa una mano sul volto. «Tu mi avresti davvero lasciato qui da solo?» domanda a bassa voce.

«Si» rispondo, dato che mentirgli non ha senso. «Perché pensavo che fosse l'unico modo per farti vivere questo percorso senza ulteriori casini. Ma ti avrei aspettato fuori e supportato fino all'ultimo» aggiungo. «Avrei sentito la tua mancanza» continuo, ormai davanti a lui. «Ti avrei pensato ogni singolo giorno» le mie dita sfiorando la sua mano. «E ti avrei scritto a tutte le ore per ricordarti quanto tu sia incredibile, quando sei importante per me e quanto io...» mi fermo, guardandolo dritto negli occhi.
Lui deglutisce a vuoto, facendosi cullare dal mio tocco. «E quanto io ti ami» la voce trema.

Alex non risponde.

«Mi dispiace di non essere più quella ragazzina che non commetteva mai errori» ammetto. «Mi dispiace non riuscire a darti più quella sicurezza di cui hai bisogno» vado avanti.

«Sai qual è il problema Giulia?» chiede ed io rimango in silenzio, facendogli però capire che lo sto ascoltando. «Che qui dentro tu fai mille casini, sei impulsiva, non pensi alle conseguenze, hai bisogno sempre di qualcuno che ti rincorra, sei diventata ipersensibile e-»

«Ale...»

«Fammi finire» mi interrompe «Sei diventata tutto quello che con me non potrebbe mai andare d'accordo» continua.

Quelle parole mi fanno perdere per qualche secondo l'equilibrio perché entrano in me con una violenza tale da destabilizzarmi.

«Eppure io non capisco come faccia ad amare anche tutti questi tuoi difetti. Forse perché so che tutti i casini che fai, li fai perché cerchi di mettere tutto al posto giusto senza renderti conto che non puoi aggiustare le vite degli altri. Io ho bisogno di te e ne ho bisogno qui dentro. Quindi ti prego, smettila di voler sistemare tutto perché ci sono alcune cose che non hanno bisogno di essere aggiustate per forza» mi spiega. «Noi insieme non siamo più perfetti, siamo un completo casino fatto di incomprensioni, impulsività e passati che ritorneranno per sempre, quindi smettila di rimuginarci sopra. Abbiamo sbagliato tanto entrambi ma non ha senso fingere che vada tutto bene quando poi in realtà va tutto male»

Sto per dire qualcosa, ma Alex non ha finito.

«Capisci che sono stanco di riprovarci per poi vedere che tu butti tutto via?» sospira.

Io annuisco. Alex si siede sul suo letto.

«Io ci tengo a noi, e mi dispiace non riuscire a dimostrartelo come vorrei. Faccio cazzate perché ho paura e poi finisco per rovinare ogni cosa» ammetto. «Non posso biasimare il fatto che tu ti sia stancato di me»

«Non mi sono stancato di te Giulia, non potrei mai» sussurra «Vorrei solo che tu la smettessi di pensare troppo. Tra di noi potrebbe essere molto più semplice ma tu devi lasciarti andare. Devi una volta per tutte dimenticare quello che è successo, altrimenti ci ritroveremo sempre a questo punto» mi guarda, poi sospira.

«Lo so» ammetto, andando a sedermi vicino a lui, poi poso una mano sulla sua gamba. «Non voglio che tu sia arrabbiato con me...» sussurro, accarezzandolo leggermente.

Alex si volta nella mia direzione, poi si passa entrambe le mani sul volto. «Cosa devo fare io con te Giulia?» domanda esasperato.

Io sorrido leggermente. «Darmi un'ultima possibilità e ti prometto che non farò più cazzate. Lo giuro» dico, afferrando tra le dita sia la collana che mi ha regalato lui sia quella con il ciondolo a forma di M.

«Stai giurando su tuo fratello Giu...» mi fa notare.

Io annuisco. «Dopo i miei, tu sei la persona più importante che ho» ammetto «Non voglio perderti. Voglio tornare ad essere la vecchia Giulia e ti prometto che farò di tutto per riuscirci» aggiungo.

«Non voglio che tu sia la vecchia Giulia, io voglio la te di ora. Vorrei solo che ti facessi meno paranoie perché io sono qui, al tuo fianco, e non vado da nessuna parte. Capito?» domanda.

Io annuisco e senza aggiungere altro mi slancio verso di lui, trovando già le sue braccia pronte ad accogliermi.
Mi stringe forte al suo corpo fino a quando non perde l'equilibrio ed entrambi cadiamo all'indietro, mentre io mi trovo distesa verso di lui.

Alex mi osserva, spostandomi i capelli dal volto. «Basta litigi, okay?» sussurra.

«Promesso» dico, mostrandogli il mignolo che lui afferra subito, per poi lasciare un veloce bacio su di esso.

Rimaniamo a guardarci dritti negli occhi, senza che nessuno dei due abbia intenzione di fare altro ed io mi rendo conto di quanto sono innamorata di quella sfumatura marrone che ormai ho impressa nella mia mente.

Alex poi accenna un sorriso. Un sorriso che mi fa sciogliere completamente.

«Che c'è?» domando, imbarazzata.

Lui si alza leggermente per avvicinare al mio volto. «C'è che ho aspettato già troppo» sussurra, prima di posare le sue labbra sulle mie.

Il mio cuore perde un battito: mi era mancato così tanto.

Porto immediatamente le mie mani sul suo volto, mentre le sue si posano sulla mia schiena e continuo a baciarlo.

Le sue dita poi, scendono verso il basso, spingendomi di più verso il suo corpo e mordendomi il labbro inferiore.
«Ale...ci sono le telecamere» gli ricordo, quando la sua bocca si sposta sul mio collo.

Lui rilascia un sonoro sbuffo. «Hai ragione» si lamenta. Io sorrido leggermente, poi faccio per alzarmi ma lui mi ferma. «Non ora» scuote la testa ed io capisco immediatamente.

È a quel punto che scoppio a ridere, appoggiandomi sul suo petto mentre lui mi tiene stretta tra le sue braccia. «Che cazzo ridi?» si finge offeso, ma anche lui sta sorridendo.

«Non lo so» scuoto la testa «Mi fai ridere tu» lo provoco.

«Giulia, non farmi dire cose che non posso dire in televisione» dice poi lentamente, tracciando con l'indice il percorso della pelle del mio collo, facendomi venire i brividi in tutto il corpo. Io mi faccio cullare dal suo tocco mentre Alex mi osserva dal basso con un'intensità tale da farmi capire che ho bisogno di lui completamente. «Non vedo l'ora di viverti fuori da qui» sussurra.

«Sarà molto strano» ammetto «Però la prima cosa che voglio fare è portarti a casa mia, dai miei. A loro manchi tanto» confesso.

«E a me mancano loro» si accoda lui.

«E poi, ordineremo delle pizze maxi come facevamo con Michi e dato che non le finiremo mai tutte le mangeremo il giorno dopo a colazione» fantastico.

Alex mi osserva con un sorriso dolce stampato sul volto.

«E poi ci sdraieremo sul letto, ci baceremo, ci coccoleremo ed io ti dirò che ti amo con tutto me stesso e che voglio stare con te per tutta la vita« aggiunge lui.

«Sei sicuro di volermi sopportare per tutta la vita?» chiedo ironica.

«Sarà davvero difficile» mi prende in giro ed io immediatamente lo colpisco sulla spalla. «Ma è un sacrificio che sono disposto a fare» ride.

E quella risata, mi riempie il cuore.

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Scusate ma per quanto Giulia sia una casinista, amo troppo scrivere di lei ed Alex.
Non pensavo di potermi davvero affezionare ad un personaggio inventato però mi sono resa conto di averlo reso reale: è una ragazza come molte, che commette errori su errori perché non sa come gestire le situazioni, che ha un'incredibile paura di perdere l'ultima persona che gli è rimasta e dunque sbaglia sempre, in ogni cosa che fa.
Ma poi nello stesso tempo, spero di avervi anche fatto arrivare la Giulia buona, con tanta voglia di amare e di essere amata.

Anche in questa storia presto inizierà il serale e ho alcune idee in mente😏

Grazie di cuore per tutto il vostro supporto❤️

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