Capitolo 55

Cami
Stavo lasciando che Ethan mi baciasse di nuovo. Erano successe talmente tante cose che quel bacio mi serviva. Non avevo capito però il significato di quel gesto. Lui voleva convincermi che tra noi c'era ancora qualcosa - lo sapevo anche io - ma non ero del tutto certa che saremmo stati una buona idea insieme.

«Ethan» mormorò tra le sue labbra. «No».

Lui continua a tenermi stretta, facendomi scorrere le mani per tutta la schiena, provocandomi ovunque brividi di piacere. Vorrei restare qui per sempre, stare con lui per sempre, ma so che dopo questo matrimonio ritornerà tutto come prima. Possibilmente lui ritornerà insieme alla sua stagista e io...

«Ti amo, Cami. Per favore, non te ne andare».

«Non me ne sono mai andata, Ethan. Noi non siamo fatti per stare insieme. Ne abbiamo avuto la prova in questi anni».

«Adesso siamo sposati. Possiamo ricominciare da qui, un passo alla volta» continua.

«Non sarà mai un passo alla volta. Siamo già sposati!» ribatto frustrata.

Perché non lo capisce? Perché deve rendere la situazione più complicata di quello che è? Anche io lo amo da morire e sentirlo insistere a questa maniera sta mettendo a dura prova la mia forza di volontà. So che lasciarci è la cosa migliore, ma so che se succederà soffrirò più di prima. Per questo non vorrei lasciarlo, non avrei mai voluto.

«Abbiamo fatto le cose al contrario, Ethan. Ti prego di non insistere. Come pensi che andrà da questo momento in poi? Tu hai la tua vita a Richmond, io la mia a New York. Le storie a distanza non fanno per me» continuo. «Mi dispiace per come sia andata, per Sammy, per...».

Non riuscendo a trattenere le lacrime, scoppio a piangere e nuovamente Ethan mi attira a sé. Piango per come sta finendo, perché non vorrei mai lasciarlo andare e perché i suoi ti amo stanno rendendo la situazione maledettamente difficile. Ma come potrebbe essere facile? Tra noi è sempre stato così e adesso sembriamo giunti al capolinea.

Lascio che Ethan mi tenga stretta al suo petto, mi lascio cullare dal suo profumo e dalle sue parole rassicuranti quando mi dice che andrà tutto bene, e io gli credo, perché Ethan è sempre stato sincero con me. In un certo senso, sono sempre stata io a tenerlo a distanza, solo perché il tutto mi è sempre sembrato gigante e ho avuto paura. Ed è quella che mi attenaglia in questo momento e credo che lo farà anche in futuro finché saremo lontani.

«Okay, Cami. Non piangere, per favore. Ti prometto che troveremo una soluzione».

Ma non trovammo nessuna soluzione. Dopo gli episodi spiacevoli accaduti a Las Vegas abbiamo anticipato il nostro rientro a casa. Ethan è dovuto partire per Richmond per accompagnare Samantha e poi è ritornato a New York per il matrimonio di Elia. Ero un po' provata dopo tutta quella storia, ma sono riuscita ad ultimare tutto per l'evento e rendere perfetto ogni minimo dettaglio, buttandomi a capofitto sull'organizzazione. Dopo il matrimonio, i miei rapporti con Ethan erano diventati sempre più freddi, lui era sulle sue, riceveva continue chiamate dal lavoro e ben presto - prima della data prevista, prima della fine dell'estate - è rientrato a Richmond. Io ho dovuto chiarire le cose con Aaron. Gli ho spiegato del matrimonio e fortunatamente ha subito capito. Poi mi sono sentita dire che ci aveva perso le speranze fin dal primo momento in cui mi aveva visto con Ethan. Sono andata avanti per mesi pensando a lui, al matrimonio e alla bellissima notte in piscina e non riuscivo proprio ad lasciare andare il pensiero. Pensavo a lui in continuazione ed ero diventata un automa, incapace di prendere in mano la propria vita. Rividi Ethan mesi dopo, a Natale. Era sempre lo stesso, eppure sembrava diverso. Non ha mantenuto la sua promessa di trovare una soluzione e cominciavo a credere che non voleva più avere nulla a che fare con me. Non potevo dargli torto, ero sempre sulle mie e, tutte le volte che cercava di parlarmi, dicevo sì e no qualche parola. Si era venuto a creare una sorta di imbarazzo tra noi e questo si rifletteva anche quando le nostre famiglie erano insieme. Quando Ethan e io ci trovavamo nella stessa città cercavamo di stare lontani ognuno dalla reapittive case.
Mamma, basandosi sulla sua esperienza personale, mi diceva sempre di affrontare le cose, visto che era evidente che ero ancora innamoratissima di lui. Tenevo ancora il suo anello al dito e né Ethan né io avevamo fatto richiesta per i documenti del divorzio. Era come se il tempo si fosse fermato, come se il "durante Las Vegas" non fosse mai esistito e fossimo bloccati a due anni e mezzo prima, solo che questa volta eravamo sposati.
Non riuscivo a buttarmi tutto alle spalle. Forse perché non me l'ero goduto mai per come si deve e perché i nostri tentativi di stare insieme erano sempre stati vani, finché un giorno, decisi che ne avevo abbastanza. Ho così iniziato ad uscire più spesso e, di tanto in tanto, mi vedevo con qualcuno. Non volevo relazioni durature, volevo solo dimenticare Ethan per qualche minuto e questo funzionava, almeno finché non subentrava il senso di colpa. Andavo con ragazzi di cui non mi importava, ma amavo Ethan e ce l'avevo con me stessa perché lo avevo tradito. Poi smisi persino di cercarli i ragazzi, vivevo la mia vita in maniera tranquilla tra lavoro e qualche uscita soft con Elia, Haley, Emily e Drew.
E poi, un giorno, contro ogni mia aspettativa, incontrai tutto quello che mi era sempre mancato. E non si trattava di Ethan.

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